post di Questura di Roma.
lunedì
DOCUMENTI ESSENZIALI PER LE PMI !
In Evidenza
Legge di Stabilità 2014: testo finale
Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilità 2014): DISEGNO DI LEGGE trasmesso dal Presidente della Camera dei deputati alla Presidenza il 22 dicembre 2013.
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In Evidenza
Destinazione Italia, le misure del piano
Il Piano Destinazione Italia contenente la politica del Governo per attrarre investimenti esteri e promuovere la competitività delle imprese italiane.
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Testo Legge di Stabilità: Maxiemendamento
Il testo del maxi-emendamento 1900 del Governo approvato in Senato con voto di fiducia, riscrivendo la Legge di Stabilità 2014.
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Equity Crowdfunding: Regolamento Consob
Cosa sapere prima di investire in una “start-up innovativa” tramite portali online
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Decreto Rateazione Equitalia
Decreto attuativo del provvedimento nel Decreto Fare: pagamento debiti Equitalia in 120 rate in caso di grave situazione di difficoltà dovuta alla crisi.
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Decreto Legge SISTRI
Decreto Legge 31 Agosto 2013, N. 101, Articolo 11: “Semplificazione e razionalizzazione del sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti – SISTRI”.
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SISTRI: Istruzioni nella Circolare esplicativa
Istruzioni per l’applicazione dell’articolo 11 del DL 31 Agosto 2013, N. 101, “Semplificazione e razionalizzazione del sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti – SISTRI”.
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Decreto Legge: Aumento IVA al 22% da gennaio 2014
Bozza di Decreto Legge contente, tra le altre misure, lo slittamento di tre mesi per l’aumento dell’aliquota IVA dal 21% al 22% previsto dall’1° Ottobre 2013.
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Guida Bonus Mobili
Sintesi delle agevolazioni fiscali di cui alla Circolare dell’Agenzia delle Entrate n.29/E del 18 settembre 2013
- Agenzia delle Entrate
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Residential Energy Storage Systems
Sistemi di accumulo domestico e fotovoltaico: benefici e contesto normativo.
- ANIE Energia
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F1: Bild, Schumacher sottoposto a seconda operazione al cervello
Roma, 30 dic. - (Adnkronos) - Michael Schumacher sarebbe stato sottoposto a un secondo intervento chirurgico nella notte. E' quanto scrive il quotidiano tedesco Bild nella sua versione 'on line'. I medici avrebbero deciso di effettuare una seconda operazione al cervello per ridurre la pressione interna. Schumacher è ricoverato da ieri presso l'ospedale di Grenoble dopo una caduta sugli sci.
Le sue condizioni restano gravi.
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Le sue condizioni restano gravi.
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sabato
Ha inventato la macchina che vede i tumori: lo accusano di stregoneria
Clarbruno Vedruccio costruisce una sonda contro le mine antiuomo e scopre che interagisce col suo corpo.
Merito di un panino ingurgitato in treno e della gastrite.
Merito di un panino ingurgitato in treno e della gastrite.
Un tubo lungo 30 centimetri che permette di scoprire i tumori non appena cominciano a formarsi. Una sonda elettromagnetica che vede qualsiasi infiammazione dei tessuti. Un esame che dura appena 2-3 minuti, non è invasivo, non provoca dolore o disagi al paziente, e fornisce immediatamente la risposta. Un test innocuo, ripetibile all'infinito e senza togliersi i vestiti, che ha una precisione diagnostica come minimo del 70% ma, se eseguito da mani esperte, può arrivare anche al 100% di attendibilità.
Antartide, nave russa resta bloccata. A bordo ci sono almeno 70 ricercatori.
La Akademik Shokalskiy aspetta il soccorso della rompighiaccio australiana. Quattro ricercatori italiani a bordo della nave di salvataggio: posticiperanno il loro rientro.
20:22 - Fiato sospeso per la nave di ricerca russa l'Akademik Shokalskiy, ancora intrappolata tra i ghiacci dell'Antartide con a bordo oltre 70 persone. Dopo il fallimento della rompighiaccio cinese Snow Dragon, costretta a tornare indietro a causa dello spessore del ghiaccio, le speranze dei suoi passeggeri sono ora tutte riposte nell'australiana Aurora Australis, una delle due altre rompighiaccio che stanno tentando di raggiungere il battello.
venerdì
Pensioni, compie 40 anni il decreto che fece nascere le baby pensioni (e che ci costa ancora oggi lo 0,4% di Pil)
Ancora non si chiamava decreto omnibus o milleproroghe, ma la sostanza era già chiara: a fine anno, tra Natale e Capodanno, un provvedimento ad hoc interveniva a far felice alcune mirate categorie di italiani. E in questo marketing politico la Prima Repubblica era maestra. Esattamente quarant'anni fa, in questi giorni, si metteva a punto uno dei provvedimenti che solo con il tempo diventò tra i più contestati, indicatore di come la politica sia capace di viaggiare in direzione opposta rispetto all'interesse collettivo.
Era il 29 dicembre 1973 quando il governo di Mariano Rumor inaugurò la controversa stagione delle baby pensioni, con un DPR (decreto del presidente della Repubblica, all'epoca Giovanni Leone) destinato ai dipendenti pubblici che avessero lavorato per 14 anni, sei mesi e un giorno, se donne sposate e con figli; meno generose (si fa per dire) le condizioni per gli altri, ossia 20 anni per gli altri statali, 25 anni per i dipendenti degli enti
di Marco lo Conte - Il Sole 24 Ore - leggi su http://24o.it/PnFCl
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Era il 29 dicembre 1973 quando il governo di Mariano Rumor inaugurò la controversa stagione delle baby pensioni, con un DPR (decreto del presidente della Repubblica, all'epoca Giovanni Leone) destinato ai dipendenti pubblici che avessero lavorato per 14 anni, sei mesi e un giorno, se donne sposate e con figli; meno generose (si fa per dire) le condizioni per gli altri, ossia 20 anni per gli altri statali, 25 anni per i dipendenti degli enti
di Marco lo Conte - Il Sole 24 Ore - leggi su http://24o.it/PnFCl
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Video shock: Colpo di Scena a Le Iene, pubblico senza parole!
Francesco che, procuratosi il video integrale dell’intervista, lo ha pubblicato su Youtube per dimostrare agli italiani i trucchetti con cui gli autori de Le Iene riescono a far dire quello che vogliono ai loro intervistati. Per una volta è l’intervistato a trasformarsi in una Iena e smascherare il programma.
giovedì
Salva-Roma e affitti d'oro: il Milleproroghe arriva in Consiglio dei ministri. Stralciate le norme sulla Tasi
Un ultimo treno per mettere in sicurezza i conti del Comune di Roma e risolvere il nodo affitti d'oro dei palazzi della politica. Il Governo lavora al decreto cosiddetto "Milleproroghe", provvedimento tradizionale di fine anno, che sarà sul tavolo del consiglio dei ministri domani mattina. Camera e Senato, convocate rispettivamente per il 27 e il 28 dicembre, attendono le decisioni di palazzo Chigi. L'annuncio di oggi, da fonti governative, è che all'interno del Milleproroghe non saranno inserite le norme sulla Tasi, che sarà invece presente nel provvedimento sull'Imu in scadenza a fine gennaio.
Il Sole 24 Ore - leggi su http://24o.it/J2Zdk
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martedì
"Sui marò il Colle ha dimenticato l'orgoglio nazionale"
La lettera di un ufficiale al presidente della Repubblica in merito al suo colloquio con i due marò.
Classe 1940, carrista e lagunare, il generale Alberto Ficuciello è sempre stato un ufficiale con la «U» maiuscola.
Nato nella Venezia Giulia che non c’è più, è stato addetto militare a Londra e ha coordinato le missioni italiane in Albania, nell'ex Jugoslavia e in Afghanistan. Amante della scherma ha ricoperto il ruolo di comandante Nato per il Sud Europa. Il 12 novembre 2003 ha perso il figlio Massimo nella strage di Nassiriya reagendo con grande dignità. Non è più in servizio, ma sui marò ha scritto quello che molti alti ufficiali sotto le armi pensano e non possono dire.FBil
Illustre direttore,
mi riferisco all'articolo di Fausto Biloslavo su il Giornale di sabato 21 dicembre. Non credo che siamo pochi pazzi sognatori a voler credere nell'Italia in maiuscolo, quindi la vergogna per la vicenda dei marò dovrebbe essere una triste condizione diffusa, sulla quale doveva (e dovrà) ben riflettere chi ha consigliato quel collegamento certamente imbarazzante per il presidente della Repubblica (quello di Napolitano in teleconferenza con Massimiliano Latorre e Salvatore Girone per gli auguri di Natale, ndr), per la manifesta umiliante ammissione di impotenza nazionale. Sarebbe stato un rigurgito di orgoglio troppo ardito suggerire, invece, di apostrofare l'ambasciatore indiano magari durante l'incontro con il corpo diplomatico? Senza infrangere troppo pesantemente l'etichetta si sarebbe potuto dire, per esempio, che se si riesce a trattare con i peggiori terroristi il rilascio di connazionali rapiti, non dovrebbe risultare tanto difficile convincere una nazione dalla civiltà millenaria paladina della non violenza ad applicare il diritto internazionale... Ma forse i valorosi fucilieri del San Marco sentiranno invece propria la colpa principale, nel fatto di non essere temerari giornalisti o turisti irrispettosi degli avvisi di sicurezza, bensì soldati disciplinati e leali, difensori ammirevoli dell'onore residuo di uno Stato imbelle.
Fonte: Il Giornale
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venerdì
Chiusura dell'apprezzatissimo intervento di Adriano Napoli (Destra di Base) all'ASSEMBLEA della FONDAZIONE AN
...Vorrei quindi che fosse ben chiaro a tutti che qui QUI nessuno può o deve vantare titoli di primazia o di monopolio. E' Giusto che questa Forza debba essere impiegata di nuovo "attivamente" sullo scenario politico italiano, ma è giusto anche che, adottando questa linea, si tenga conto politicamente, prima che giuridicamente, che, in tutto questo periodo di latenza, una serie enorme di associazioni, circoli, movimenti locali, fogli, siti e pubblicazioni hanno tenuto vivo il discorso della nostra continuità storica, umana e politica, mantenendo un contatto assiduo e diretto con l'opinione pubblica di destra... In questo contesto, ferme restando le posizioni acquisite e le Presenze che nessuno può disconoscere, io credo sia giusto riservare almeno una parte di questo Patrimonio a quell'arcipelago di realtà territoriali che, in vario modo ed a diversi livelli, hanno contribuito a tenere unito, collegato tutto il nostro ambiente e molta parte della nostra base militante. Ovviamente questo non dovrebbe avvenire con criteri casuali, ma in base a criteri rigorosi di accertamenti, di requisiti certi. Una scelta come questa nobiliterebbe questa assemblea e sono certo suonerebbe come un segnale di Adunata e di ri-aggregazione del nostro popolo che in maggioranza non ha aderito e votato nessuno dei partiti di ex AN oggi presenti. Sarebbe certo un enorme passo in avanti verso la risoluzione definitiva della Diaspora della Destra Italiana che dura ormai da troppo tempo. Vi prego di non sottovalutare questo aspetto, perché una decisione che non avesse il sapore della coralità e della Ricerca dell'Unità...una decisione che privilegiasse solo "i primi della classe"... suonerebbe oggi dissonante e stonata dentro e fuori dal nostro ambiente. Oggi è tempo di correggere gli errori del passato e ricercare l'intesa vera, senza escludere nessuno, né moralmente e né formalmente. Mi sono permesso di rappresentarvi il mio pensiero in questa sede, con la certezza di affermare concetti assolutamente basilari e di buon senso, con la speranza che questi concetti trovino la vostra pronta e piena accoglienza, in linea di principio, ma anche e soprattutto sul terreno delle decisioni che verranno, spero, concordate e che scaturiranno da questa assemblea. Ove tuttavia non ci si intendesse muovere in questa direzione deve essere chiaro che al fine di avversare ogni linea monopolistica o verticistica, si avvierà ogni forma possibile di resistenza politica, informativa e giuridica in ogni sede praticabile e accessibile. Io, sono convinto che ciò non sarà necessario e che il buon senso e la memoria storica del nostro glorioso percorso politico riusciranno infine a illuminare le vostre menti in modo tale da consentire al decoro, alla dignità e al rispetto di ritornare a brillare sul nuovo cammino e sul futuro di Alleanza Nazionale."
Fonte: Destra di Base - Articolo Completo QUI !
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Gli Auguri più sinceri da Fabio Schiuma !
Buongiorno, salve, ciao, buonasera...insomma, eccomi qui a riscrivere dopo circa sei mesi dalla campagna elettorale delle ultime elezioni comunali di Roma Non posso negare sia stato, politicamente parlando, il periodo più brutto della mia vita: la delusione è stata forte, anche se per me resta il ricordo di una campagna bellissima, sebbene ne sia uscito sconfitto.
Da giugno infatti non sono più consigliere comunale di Roma, dopo aver avuto l'onore di esserlo dal 1997 al 2012 (eccetto una breve parentesi): credo di aver fatto sempre il mio dovere, innanzitutto rinunciando ai privilegi, quali macchina blu e rimborsi lavorativi, e poi facendo battaglie per il diritto alla casa e al lavoro, per la ristrutturazione scolastica, per la sicurezza e il decoro urbano.
Ho perso per la prima volta una campagna elettorale, dopo quattro vittorie e 15.000 voti presi, anche se restano forti dubbi sulle preferenze che mi sono mancate, viste anche evidenti difformità (per esempio: su 450 amici che mi hanno subito inviato l'SMS per comunicarmi di avermi votato nella sezione X, ben 216 non mi risultano...): in merito a luglio ho presentato così una denuncia per brogli elettorali contro ignoti e fortunatamente non è stata archiviata, ma sono state avviate dal giudice le indagini preliminari, i cui esiti dovrebbero a breve esser resi noti, con i tempi della giustizia italiana.
Resta il fatto, scrivevo sopra, che io abbia perso, ma conservo intatta la mia dignità e il mio onore: come indipendente di destra, ho potuto attaccare il consociativismo presente in aula Giulio Cesare e difendere i valori della mia destra sociale.
Fabio Schiuma non è stato mai in vendita per una poltrona e se ho pagato anche questo, ne vado fiero.
Sono stati quindi mesi difficili, ma molti dei amici di Riva Destra sono restati al mio fianco, cosicché sto riprendendo il mio impegno di cittadino che crede nella Politica e si batte per il rinnovamento della stessa e per la riconquista della sovranità popolare.
Nell'inviare allora, insieme al Consigliere Regionale Fabrizio Santori, i miei PIU' SINCERI AUGURI di un BUON NATALE e FELICE ANNO NUOVO, ecco dove sono reperibile, impegni di lavoro permettendo:
- Telefono cellulare: 335.6087.665
- Facebook: profilo https://www.facebook.com/fabio.schiuma
- Pagina: https://www.facebook.com/RivaDestraPaginaUfficiale
- Sito WEB: http://www.rivadestra.it/
Da giugno infatti non sono più consigliere comunale di Roma, dopo aver avuto l'onore di esserlo dal 1997 al 2012 (eccetto una breve parentesi): credo di aver fatto sempre il mio dovere, innanzitutto rinunciando ai privilegi, quali macchina blu e rimborsi lavorativi, e poi facendo battaglie per il diritto alla casa e al lavoro, per la ristrutturazione scolastica, per la sicurezza e il decoro urbano.
Ho perso per la prima volta una campagna elettorale, dopo quattro vittorie e 15.000 voti presi, anche se restano forti dubbi sulle preferenze che mi sono mancate, viste anche evidenti difformità (per esempio: su 450 amici che mi hanno subito inviato l'SMS per comunicarmi di avermi votato nella sezione X, ben 216 non mi risultano...): in merito a luglio ho presentato così una denuncia per brogli elettorali contro ignoti e fortunatamente non è stata archiviata, ma sono state avviate dal giudice le indagini preliminari, i cui esiti dovrebbero a breve esser resi noti, con i tempi della giustizia italiana.
Resta il fatto, scrivevo sopra, che io abbia perso, ma conservo intatta la mia dignità e il mio onore: come indipendente di destra, ho potuto attaccare il consociativismo presente in aula Giulio Cesare e difendere i valori della mia destra sociale.
Fabio Schiuma non è stato mai in vendita per una poltrona e se ho pagato anche questo, ne vado fiero.
Sono stati quindi mesi difficili, ma molti dei amici di Riva Destra sono restati al mio fianco, cosicché sto riprendendo il mio impegno di cittadino che crede nella Politica e si batte per il rinnovamento della stessa e per la riconquista della sovranità popolare.
Nell'inviare allora, insieme al Consigliere Regionale Fabrizio Santori, i miei PIU' SINCERI AUGURI di un BUON NATALE e FELICE ANNO NUOVO, ecco dove sono reperibile, impegni di lavoro permettendo:
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giovedì
Comunismo-Nazismo - Pace e Dialogo a Cervello Inserito !
I CRIMINI DEL COMUNISMO
Se un tempo erano pagati per disinformare, oggi a sinistra si segnalano professori per la loro imbarazzante ignoranza. E' di pochi giorni fa un articolo pubblicato sul quotidiano La Repubblica di Tabucchi, autore tanto in voga e pompato dall'intellighenzia di sinistra, che tranquillamente si è preso il lusso di dichiarare che Gramsci fosse morto in carcere.
E' evidente che dinanzi a simili mistificazioni si comprende anche perché sia abilmente taciuto da questi "professionisti della menzogna" la vera essenza del patto Molotov-Ribbentrop che nel 1939 ha sancito la nascita dell'asse nazi-comunista e che diede il via libera a Hitler per l'eliminazione degli ebrei. Fu in quel frangente che Stalin, in segno di concordia, si permise di offrire in "regalo" ad Hitler tutti gli ebrei internati nei gulag. Questo è un dato storico, provato, inconfutabile: la persecuzione degli ebrei partì con il benestare di Stalin, dei comunisti. Innegabile a tal punto che nei libri di storia non v'è menzione alcuna. All'epoca, inoltre, Hitler non doveva di certo apparire come un mostro dai "benpensanti rossi", visto che esiste un saggio vergognoso di Palmiro Togliatti per il quale il patto fu la conseguenza dell'aggressione ai danni della Germania compiuta da Francia e Gran Bretagna.
Fonte: LA STORIA NEGATA - Articolo Completo QUI !
IL FASCISMO e IL NAZISMO
Una delle mistificazioni introdotte negli ultimi sessant’anni e diventata una realtà accettata da tutti, come del resto la seconda grande mistificazione, la Resistenza, mostra il comunismo come antitetico e opposto al fascismo.
Il fascismo è descritto come l’ideologia del male, mentre il comunismo, suo antagonista, viene presentato come un’ideologia positiva, anche se con qualche ombra dovuta a però a deviazioni sul luminoso sentiero, con l’unico scopo di migliorare le condizioni di vita dei più deboli.
Queste due mistificazioni, ideate ed imposte dal PCI servivano a legittimare quest’ultimo e a facilitarne la presa del potere. Per i più svariati motivi (inizialmente la paura, successivamente il tornaconto) a tali tesi si sottomisero intere generazioni di intellettuali, anche non di osservanza comunista. D’altronde chi si fosse staccato dal coro era messo immediatamente al bando con conseguenze negative per la sua carriera.
In realtà comunismo e fascismo nascono dallo stesso ceppo, il fascismo non fu solo negativo e la Resistenza non fu una resistenza, ma un insieme di guerre civili.
Esamineremo tutte e tre le cose, cominciando appunto dalle radici comuni ai due movimenti politici.
A parte la provenienza politica di Mussolini (che da emigrante in Svizzera … (arrestato nel 1903 come agitatore socialista), torna in Italia e conquista in pochi anni la leadership dell’ala rivoluzionaria del PSI e poi la direzione dell’Avanti, prima di essere espulso dal partito per la sua decisione di appoggiare l’entrata in guerra dell’Italia nel primo conflitto mondiale), la considerazione che rende affini i due partiti è la concezione che entrambi hanno dello Stato.
Entrambi i partiti, infatti, pongono lo Stato al di sopra dei cittadini e investono lo Stato stesso del compito di formare una nuova società ‘rieducando’ il popolo ai nuovi compiti cui è chiamato.
Il partito comunista punta alla classe operaia, scelta come modello della nuova società, il partito fascista alla media borghesia, individuandola come il motore della nazione.
Le analogie tra i due movimenti sono impressionanti.
Riporto alcune considerazioni, che condivido in tutto per tutto di Sergio Romano:
Entrambi non vogliono semplicemente conquistare voti o simpatie, come è nella natura di qualsiasi partito politico. Vogliono rifare la società, creare l’«uomo nuovo», impartirgli una solida educazione ideologica, inquadrarlo nelle organizzazioni del partito e trasformarlo in cittadino militante, pronto a mobilitarsi ogni qualvolta la casa madre decida di riempire le piazze e mostrare i muscoli della propria forza.
Vi è una evidente affinità tra le oceaniche adunate di piazza Venezia e i giganteschi comizi di piazza San Giovanni. Le parole pronunciate in quelle occasioni erano diverse, ma le liturgie e la regia erano straordinariamente simili: le «cartoline precetto» in un caso, gli autobus predisposti dai sindacati per gli operai delle fabbriche nell’altro.
Entrambi veneravano il loro capo: il ‘Duce’ per i fascisti, il ‘Migliore’ per i comunisti.
Ciascuno di questi due grandi partiti di massa dovette fare i conti con la realtà e venire a patti con le tradizioni e le abitudini della società italiana. Il fascismo conquistò il potere, ma fu costretto a spartirlo con la monarchia e con la Chiesa. Il comunismo conquistò una parte della società civile e delle grandi istituzioni culturali, ma si rese conto che gli italiani sarebbero rimasti, nonostante tutto, cattolici, familisti e profondamente legati ai beni che erano riusciti ad accumulare nel corso della loro esistenza. Questo successo parziale ebbe l’effetto di provocare nei militanti dei due movimenti l’attesa di un evento che avrebbe completato l’opera e soddisfatto pienamente le loro attese.
Nel partito di Mussolini vi fu sino alla fine una componente che non smise mai di attendere la «seconda ondata» della rivoluzione fascista. Nel partito di Togliatti vi furono coloro che auspicavano una nuova Resistenza, più radicale e decisiva di quella che veniva celebrata come pietra di fondazione della Repubblica.
Nella prefazione degli scritti di Eugenio Reale, un comunista che uscì dal partito dopo la rivoluzione ungherese, Antonio Carioti ricorda che i militanti, dopo la repressione sovietica a Budapest, fecero quadrato intorno a Togliatti e scrive: «Condizionati da un antico retaggio storico e dalla recente esperienza del regime fascista, molti italiani preferiscono avere con la politica un rapporto fideistico, chiedono di riconoscersi in un’autorità che offra loro certezze indiscutibili». Ecco perché fascismo e comunismo furono, come osserva ancora Carioti, «partiti chiesa». Si odiarono e si combatterono perché avevano straordinarie somiglianze, operavano su uno stesso terreno e cercavano di conquistare lo stesso popolo.
Questo spiega il travaso massiccio di fascisti nel PCI dopo il 1945.
E il fatto che gli intellettuali del partito comunista avevano quasi tutti iniziato la loro carriera nelle riviste fasciste o conquistato i loro primi allori nei Littoriali organizzati dal regime.
E lascia anche comprendere come fu possibile l’alleanza militare, nella seconda guerra mondiale, tra Hitler e Stalin, Nazismo e Comunismo.
Fonte: RICORDARE - Articolo Completo QUI !
Fino a quando non capiremo che lo schierarsi tra Comunisti e Fascisti, Colpevolisti e Innocentisti è come (accantonando l'immane tragedia) dividersi tra Roma e Lazio o tra Coppi e Bartali; così facendo tutto continuerà a basarsi sul preconcetto e sul pregiudizio, dimenticando che le persone sciocche sono piene di certezze e le persone intelligenti sono piene di dubbi e che l’unica certezza che può avere l’Uomo è IL DUBBIO !
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Se un tempo erano pagati per disinformare, oggi a sinistra si segnalano professori per la loro imbarazzante ignoranza. E' di pochi giorni fa un articolo pubblicato sul quotidiano La Repubblica di Tabucchi, autore tanto in voga e pompato dall'intellighenzia di sinistra, che tranquillamente si è preso il lusso di dichiarare che Gramsci fosse morto in carcere.
E' evidente che dinanzi a simili mistificazioni si comprende anche perché sia abilmente taciuto da questi "professionisti della menzogna" la vera essenza del patto Molotov-Ribbentrop che nel 1939 ha sancito la nascita dell'asse nazi-comunista e che diede il via libera a Hitler per l'eliminazione degli ebrei. Fu in quel frangente che Stalin, in segno di concordia, si permise di offrire in "regalo" ad Hitler tutti gli ebrei internati nei gulag. Questo è un dato storico, provato, inconfutabile: la persecuzione degli ebrei partì con il benestare di Stalin, dei comunisti. Innegabile a tal punto che nei libri di storia non v'è menzione alcuna. All'epoca, inoltre, Hitler non doveva di certo apparire come un mostro dai "benpensanti rossi", visto che esiste un saggio vergognoso di Palmiro Togliatti per il quale il patto fu la conseguenza dell'aggressione ai danni della Germania compiuta da Francia e Gran Bretagna.
Fonte: LA STORIA NEGATA - Articolo Completo QUI !
IL FASCISMO e IL NAZISMO
Una delle mistificazioni introdotte negli ultimi sessant’anni e diventata una realtà accettata da tutti, come del resto la seconda grande mistificazione, la Resistenza, mostra il comunismo come antitetico e opposto al fascismo.
Il fascismo è descritto come l’ideologia del male, mentre il comunismo, suo antagonista, viene presentato come un’ideologia positiva, anche se con qualche ombra dovuta a però a deviazioni sul luminoso sentiero, con l’unico scopo di migliorare le condizioni di vita dei più deboli.
Queste due mistificazioni, ideate ed imposte dal PCI servivano a legittimare quest’ultimo e a facilitarne la presa del potere. Per i più svariati motivi (inizialmente la paura, successivamente il tornaconto) a tali tesi si sottomisero intere generazioni di intellettuali, anche non di osservanza comunista. D’altronde chi si fosse staccato dal coro era messo immediatamente al bando con conseguenze negative per la sua carriera.
In realtà comunismo e fascismo nascono dallo stesso ceppo, il fascismo non fu solo negativo e la Resistenza non fu una resistenza, ma un insieme di guerre civili.
Esamineremo tutte e tre le cose, cominciando appunto dalle radici comuni ai due movimenti politici.
A parte la provenienza politica di Mussolini (che da emigrante in Svizzera … (arrestato nel 1903 come agitatore socialista), torna in Italia e conquista in pochi anni la leadership dell’ala rivoluzionaria del PSI e poi la direzione dell’Avanti, prima di essere espulso dal partito per la sua decisione di appoggiare l’entrata in guerra dell’Italia nel primo conflitto mondiale), la considerazione che rende affini i due partiti è la concezione che entrambi hanno dello Stato.
Entrambi i partiti, infatti, pongono lo Stato al di sopra dei cittadini e investono lo Stato stesso del compito di formare una nuova società ‘rieducando’ il popolo ai nuovi compiti cui è chiamato.
Il partito comunista punta alla classe operaia, scelta come modello della nuova società, il partito fascista alla media borghesia, individuandola come il motore della nazione.
Le analogie tra i due movimenti sono impressionanti.
Riporto alcune considerazioni, che condivido in tutto per tutto di Sergio Romano:
Entrambi non vogliono semplicemente conquistare voti o simpatie, come è nella natura di qualsiasi partito politico. Vogliono rifare la società, creare l’«uomo nuovo», impartirgli una solida educazione ideologica, inquadrarlo nelle organizzazioni del partito e trasformarlo in cittadino militante, pronto a mobilitarsi ogni qualvolta la casa madre decida di riempire le piazze e mostrare i muscoli della propria forza.
Vi è una evidente affinità tra le oceaniche adunate di piazza Venezia e i giganteschi comizi di piazza San Giovanni. Le parole pronunciate in quelle occasioni erano diverse, ma le liturgie e la regia erano straordinariamente simili: le «cartoline precetto» in un caso, gli autobus predisposti dai sindacati per gli operai delle fabbriche nell’altro.
Entrambi veneravano il loro capo: il ‘Duce’ per i fascisti, il ‘Migliore’ per i comunisti.
Ciascuno di questi due grandi partiti di massa dovette fare i conti con la realtà e venire a patti con le tradizioni e le abitudini della società italiana. Il fascismo conquistò il potere, ma fu costretto a spartirlo con la monarchia e con la Chiesa. Il comunismo conquistò una parte della società civile e delle grandi istituzioni culturali, ma si rese conto che gli italiani sarebbero rimasti, nonostante tutto, cattolici, familisti e profondamente legati ai beni che erano riusciti ad accumulare nel corso della loro esistenza. Questo successo parziale ebbe l’effetto di provocare nei militanti dei due movimenti l’attesa di un evento che avrebbe completato l’opera e soddisfatto pienamente le loro attese.
Nel partito di Mussolini vi fu sino alla fine una componente che non smise mai di attendere la «seconda ondata» della rivoluzione fascista. Nel partito di Togliatti vi furono coloro che auspicavano una nuova Resistenza, più radicale e decisiva di quella che veniva celebrata come pietra di fondazione della Repubblica.
Nella prefazione degli scritti di Eugenio Reale, un comunista che uscì dal partito dopo la rivoluzione ungherese, Antonio Carioti ricorda che i militanti, dopo la repressione sovietica a Budapest, fecero quadrato intorno a Togliatti e scrive: «Condizionati da un antico retaggio storico e dalla recente esperienza del regime fascista, molti italiani preferiscono avere con la politica un rapporto fideistico, chiedono di riconoscersi in un’autorità che offra loro certezze indiscutibili». Ecco perché fascismo e comunismo furono, come osserva ancora Carioti, «partiti chiesa». Si odiarono e si combatterono perché avevano straordinarie somiglianze, operavano su uno stesso terreno e cercavano di conquistare lo stesso popolo.
Questo spiega il travaso massiccio di fascisti nel PCI dopo il 1945.
E il fatto che gli intellettuali del partito comunista avevano quasi tutti iniziato la loro carriera nelle riviste fasciste o conquistato i loro primi allori nei Littoriali organizzati dal regime.
E lascia anche comprendere come fu possibile l’alleanza militare, nella seconda guerra mondiale, tra Hitler e Stalin, Nazismo e Comunismo.
Fonte: RICORDARE - Articolo Completo QUI !
Fino a quando non capiremo che lo schierarsi tra Comunisti e Fascisti, Colpevolisti e Innocentisti è come (accantonando l'immane tragedia) dividersi tra Roma e Lazio o tra Coppi e Bartali; così facendo tutto continuerà a basarsi sul preconcetto e sul pregiudizio, dimenticando che le persone sciocche sono piene di certezze e le persone intelligenti sono piene di dubbi e che l’unica certezza che può avere l’Uomo è IL DUBBIO !
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mercoledì
FLOP TELETHON !
DAL 2010 UN CALO DEL 5%, NONOSTANTE UN CAST DI ECCEZIONE.
LA VERITÀ COMINCIA AD EMERGERE
Agenpress - Nonostante la Rai abbia pubblicizzato la maratona Telethon in modo straordinario annunciando un cast stellare come mai prima d'ora, contro ogni aspettativa si può parlare di vero e proprio flop. Una perdita del 5 % a significare un evidente allontanamento degli italiani alla questua mediatica, la corretta informazione tramite la rete si sta diffondendo in modo capillare e la verità sull' utilizzo dei fondi da parte della fondazione è emersa.
Il nostro obiettivo è quello di fare emergere ciò che molti italiani ancora non conoscono. Telethon destina solo il 35,5% alla voce "delibere per ricerca" tutto il resto ed esattamente il 64,5% è destinato ad altre voci : personale, servizi, spese materiale e di struttura, acquisti, ammortamenti, oneri commerciali oneri finanziari, altri oneri….
La voce "Personale" comprende compensi, stipendi, emolumenti dei dirigenti e dello staff di segreteria e non dei medici, ricercatori o scienziati. Circa 8 milioni di euro in un anno da spartire tra poche persone.
La voce "Servizi" e "Spese materiali e di struttura" comprende i costi di locazione, utenze, noleggio auto, viaggi aerei in business class, lussuosi hotel e ristoranti, ecc. sempre riferito ai dirigenti ed allo staff di segreteria. Circa 9 milioni di euro,il tutto vergognosamente esagerato.
Fonte: Agenpress - Articolo Completo QUI !
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LA VERITÀ COMINCIA AD EMERGERE
Agenpress - Nonostante la Rai abbia pubblicizzato la maratona Telethon in modo straordinario annunciando un cast stellare come mai prima d'ora, contro ogni aspettativa si può parlare di vero e proprio flop. Una perdita del 5 % a significare un evidente allontanamento degli italiani alla questua mediatica, la corretta informazione tramite la rete si sta diffondendo in modo capillare e la verità sull' utilizzo dei fondi da parte della fondazione è emersa.
Il nostro obiettivo è quello di fare emergere ciò che molti italiani ancora non conoscono. Telethon destina solo il 35,5% alla voce "delibere per ricerca" tutto il resto ed esattamente il 64,5% è destinato ad altre voci : personale, servizi, spese materiale e di struttura, acquisti, ammortamenti, oneri commerciali oneri finanziari, altri oneri….
La voce "Personale" comprende compensi, stipendi, emolumenti dei dirigenti e dello staff di segreteria e non dei medici, ricercatori o scienziati. Circa 8 milioni di euro in un anno da spartire tra poche persone.
La voce "Servizi" e "Spese materiali e di struttura" comprende i costi di locazione, utenze, noleggio auto, viaggi aerei in business class, lussuosi hotel e ristoranti, ecc. sempre riferito ai dirigenti ed allo staff di segreteria. Circa 9 milioni di euro,il tutto vergognosamente esagerato.
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La Vita e il Rispetto !
Quando salite le scale della Vita, ricordate sempre di rispettare le persone che superate, perché segnano il passo o perché non riescono a superare il gradino che hanno di fronte, sono le stesse persone che incontrerete scendendo!
Il canone Rai si può non pagare?
La Commissione Tributaria dà ragione a un uomo
che aveva chiesto l'oscuramento delle reti Rai.
Forse non si tratta della “sentenza rivoluzionaria” che Libero ha lanciato in prima pagina, ma sicuramente la decisione della Commissione Tributaria del Lazio di dare ragione a un cittadino che non ha pagato il canone Rai potrebbe una volta per tutte fare chiarezza su una questione controversa: siamo obbligati o meno a pagare il canone Rai per il solo fatto di avere in casa una televisione?
L’articolo 10 di un decreto del 1938, quindi piena epoca fascista, che ancora oggi regola la materia spiega che si può chiedere l’esenzione dal canone Rai in caso di “cessione, non detenzione o richiesta di suggellamento degli apparecchi”. A pagare devono essere invece tutti coloro che hanno “apparecchiature munite di sintonizzatore per la ricezione del segnale (terrestre o satellitare) di radiodiffusione dall’antenna radiotelevisiva”.
Il caso in questione è però un po’ diverso: l’uomo aveva chiesto che venissero oscurate le reti Rai dai suoi televisori, richiesta a cui però la tv di stato non aveva risposto continuando invece a mandare le cartelle esattoriali, dal momento che la persona in questione continuava a non pagare il canone. La commissione gli ha dato ragione, come spiega Libero:
“L’amministrazione televisiva non aveva risposto e il fisco aveva proceduto all'emissione della relativa cartella, impugnata poi dal contribuente. Questi, dopo la soccombenza innanzi alla commissione provinciale, non si è dato per vinto e ha proposto opposizione in secondo grado, trovando finalmente ragione con una decisione destinata non solo a far discutere, ma soprattutto a diventare una via di fuga dalla tassa del monopolio televisivo di Stato. Secondo i magistrati laziali la cartella è nulla, anche se il cittadino ha continuato a usufruire dei servizi tv. È sufficiente, infatti, che egli abbia fatto denuncia di oscuramento alla Rai e questa non abbia risposto”.
Insomma, un caso che crea un precedente: se non voglio pagare il canone devo fare richiesta di oscuramento delle reti Rai; da quel momento, indipendentemente dal fatto che vengano i tecnici a bloccarmi la ricezione di RaiUno & co. posso guardare tutti i canali della tv di stato senza preoccuparmi del canone.
Fonte: SoldiBlog
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che aveva chiesto l'oscuramento delle reti Rai.
Forse non si tratta della “sentenza rivoluzionaria” che Libero ha lanciato in prima pagina, ma sicuramente la decisione della Commissione Tributaria del Lazio di dare ragione a un cittadino che non ha pagato il canone Rai potrebbe una volta per tutte fare chiarezza su una questione controversa: siamo obbligati o meno a pagare il canone Rai per il solo fatto di avere in casa una televisione?
L’articolo 10 di un decreto del 1938, quindi piena epoca fascista, che ancora oggi regola la materia spiega che si può chiedere l’esenzione dal canone Rai in caso di “cessione, non detenzione o richiesta di suggellamento degli apparecchi”. A pagare devono essere invece tutti coloro che hanno “apparecchiature munite di sintonizzatore per la ricezione del segnale (terrestre o satellitare) di radiodiffusione dall’antenna radiotelevisiva”.
Il caso in questione è però un po’ diverso: l’uomo aveva chiesto che venissero oscurate le reti Rai dai suoi televisori, richiesta a cui però la tv di stato non aveva risposto continuando invece a mandare le cartelle esattoriali, dal momento che la persona in questione continuava a non pagare il canone. La commissione gli ha dato ragione, come spiega Libero:
“L’amministrazione televisiva non aveva risposto e il fisco aveva proceduto all'emissione della relativa cartella, impugnata poi dal contribuente. Questi, dopo la soccombenza innanzi alla commissione provinciale, non si è dato per vinto e ha proposto opposizione in secondo grado, trovando finalmente ragione con una decisione destinata non solo a far discutere, ma soprattutto a diventare una via di fuga dalla tassa del monopolio televisivo di Stato. Secondo i magistrati laziali la cartella è nulla, anche se il cittadino ha continuato a usufruire dei servizi tv. È sufficiente, infatti, che egli abbia fatto denuncia di oscuramento alla Rai e questa non abbia risposto”.
Insomma, un caso che crea un precedente: se non voglio pagare il canone devo fare richiesta di oscuramento delle reti Rai; da quel momento, indipendentemente dal fatto che vengano i tecnici a bloccarmi la ricezione di RaiUno & co. posso guardare tutti i canali della tv di stato senza preoccuparmi del canone.
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martedì
Messaggio al “Coordinamento Nazionale 9 Dicembre”, siamo lo stesso popolo !
Siete parte viva e integrante del popolo Italiano, siete nel cuore della gente comune e di ogni cittadino responsabile che si oppone allo scioglimento dell’Italia, voluto dalla cupola dei grandi burattinai. Perciò condividiamo le ragioni della vostra e della nostra indignazione civile. Moltissimi di noi, parte dello stesso popolo, sarebbero scesi in piazza con voi, fianco a fianco, per testimoniare a gran voce la protesta, se non ci fosse stato lo sbandamento verso proclami e minacce di rovesciamenti istituzionali, di sfratti ed epurazioni con i toni tipici della sommossa che sono più adatti al clima di ignoranza fondamentalista e di terrore delle primavere arabe.
Siamo in Italia, siamo un popolo che ha illuminato la civiltà del mondo, non possiamo lasciarci sopraffare da chi vuole la nostra distruzione puntando proprio sulle contrapposizioni, gli egoismi e le ambizioni. Voi stessi avete toccato con mano le lacerazioni interne, giusto alla vigilia di quello che volevate fosse il giorno della “liberazione”: da una parte la paura dell’infiltrazione violenta e ottusa, dall'altra l’orgoglio di chi pretende di andare fino in fondo, ma senza idee chiare e senza programmi.
Come potete pensare che decenni di malapolitica e di blindatura dei gruppi d’affari che gestiscono i partiti, possano arrendersi ad una manifestazione di piazza al grido di “fuori tutti”? Nessun parlamentare si dimetterà, nessun politico farà un passo indietro, nessun sindacalista farà da cassa di risonanza alla sacrosanta protesta. Godranno tutti della vostra spaccatura e della confusione, ma quel che è peggio, saranno gli Italiani che avevano acceso la speranza a subire l’ulteriore sconfitta.
Questo non è il tempo delle sommosse, l’unica vera “Rivoluzione” può e deve essere solo politica, con le regole della democrazia, l’unico patrimonio di libertà che non dobbiamo perdere. Gli obiettivi fondamentali ci trovano uniti: no a questa Europa dei banchieri e della grande truffa, no all'euro, no al sistema bancario del signoraggio, ricostituzione della sovranità nazionale e monetaria, riforma e riorganizzazione dell’impianto statale, no al sistema fiscale predatorio e rivolto contro l’impresa, la tassazione non deve essere mai superiore al 25%, no alle caste dei privilegi sulla pelle del popolo, no ad una burocrazia elefantiaca e scarsamente produttiva che non possiamo più sostenere, no ad un’immigrazione incontrollata che sta minando la sicurezza fisica e persino la salute degli Italiani.
Per tradurre tutto questo in azione politica e di governo, bisogna portare l’indignazione di ogni Italiano nelle urne, attraverso la vera arma di libertà che spazzi via i vecchi partiti e i furbacchioni di turno. Noi e tanti altri Movimenti sappiamo bene che, restando isolati, non entreremo mai in Parlamento con una ondata travolgente. Perciò abbiamo creato uno spazio comune, di libero accesso a tutti, volutamente senza capi sottocapi e caporali, con l’unico scopo di aggregare, formare una lista nazionale con il programma e gli obiettivi condivisi, secondo regole di garanzia e competenza nei vari settori strategici. Una lista in cui ogni cittadino responsabile si riconosca e possa votare, finalmente spezzando le catene di un sistema partitocratico che ha solo ingannato e lacerato il nostro popolo.
Questo spazio si chiama “COSTITUENTE POPOLARE NAZIONALE” e può diventare, con l’unione di tutti, la vera grande RIVOLUZIONE!
Aggreghiamoci. Cittadini Movimenti Associazioni Gruppi… pur mantenendo integre le nostre identità ed autonomie nel territorio, diventiamo forza guerriera contro lo stesso nemico, per essere finalmente popolo unito e Nazione ! Viva l’ITALIA !
17 Dicembre 2013
LA NUOVA ITALIA
Coordinamento Politico Nazionale
www.lanuovaitalia.eu
—————–
Aderenti alla Costituente Popolare Nazionale - CPN
su Facebook con la stessa denominazione
su Internet: http://costituente-popolare-nazionale.webnode.it/
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Siamo in Italia, siamo un popolo che ha illuminato la civiltà del mondo, non possiamo lasciarci sopraffare da chi vuole la nostra distruzione puntando proprio sulle contrapposizioni, gli egoismi e le ambizioni. Voi stessi avete toccato con mano le lacerazioni interne, giusto alla vigilia di quello che volevate fosse il giorno della “liberazione”: da una parte la paura dell’infiltrazione violenta e ottusa, dall'altra l’orgoglio di chi pretende di andare fino in fondo, ma senza idee chiare e senza programmi.
Come potete pensare che decenni di malapolitica e di blindatura dei gruppi d’affari che gestiscono i partiti, possano arrendersi ad una manifestazione di piazza al grido di “fuori tutti”? Nessun parlamentare si dimetterà, nessun politico farà un passo indietro, nessun sindacalista farà da cassa di risonanza alla sacrosanta protesta. Godranno tutti della vostra spaccatura e della confusione, ma quel che è peggio, saranno gli Italiani che avevano acceso la speranza a subire l’ulteriore sconfitta.
Questo non è il tempo delle sommosse, l’unica vera “Rivoluzione” può e deve essere solo politica, con le regole della democrazia, l’unico patrimonio di libertà che non dobbiamo perdere. Gli obiettivi fondamentali ci trovano uniti: no a questa Europa dei banchieri e della grande truffa, no all'euro, no al sistema bancario del signoraggio, ricostituzione della sovranità nazionale e monetaria, riforma e riorganizzazione dell’impianto statale, no al sistema fiscale predatorio e rivolto contro l’impresa, la tassazione non deve essere mai superiore al 25%, no alle caste dei privilegi sulla pelle del popolo, no ad una burocrazia elefantiaca e scarsamente produttiva che non possiamo più sostenere, no ad un’immigrazione incontrollata che sta minando la sicurezza fisica e persino la salute degli Italiani.
Per tradurre tutto questo in azione politica e di governo, bisogna portare l’indignazione di ogni Italiano nelle urne, attraverso la vera arma di libertà che spazzi via i vecchi partiti e i furbacchioni di turno. Noi e tanti altri Movimenti sappiamo bene che, restando isolati, non entreremo mai in Parlamento con una ondata travolgente. Perciò abbiamo creato uno spazio comune, di libero accesso a tutti, volutamente senza capi sottocapi e caporali, con l’unico scopo di aggregare, formare una lista nazionale con il programma e gli obiettivi condivisi, secondo regole di garanzia e competenza nei vari settori strategici. Una lista in cui ogni cittadino responsabile si riconosca e possa votare, finalmente spezzando le catene di un sistema partitocratico che ha solo ingannato e lacerato il nostro popolo.
Questo spazio si chiama “COSTITUENTE POPOLARE NAZIONALE” e può diventare, con l’unione di tutti, la vera grande RIVOLUZIONE!
Aggreghiamoci. Cittadini Movimenti Associazioni Gruppi… pur mantenendo integre le nostre identità ed autonomie nel territorio, diventiamo forza guerriera contro lo stesso nemico, per essere finalmente popolo unito e Nazione ! Viva l’ITALIA !
17 Dicembre 2013
LA NUOVA ITALIA
Coordinamento Politico Nazionale
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domenica
Pagamenti in contanti: cosa si può fare e cosa no
Dal primo gennaio si potrà pagare l'architetto e l'avvocato con il bancomat. In un emendamento spunta il divieto di cash per gli affitti.
di Massimo Morici
Il governo Letta si aggiunge alla lista degli esecutivi "anti - cash". Sotto le spinte del ministro dell'Economia Fabrizio Saccomanni (ex uomo di Bankitalia, di cui è stato direttore generale dal 2006 fino alla nomina a ministro) l'attuale esecutivo punta a ridurre le possibilità di pagamento in contanti.
L'obiettivo è ampliare la tracciabilità dei pagamenti in un paese dove ancora otto operazioni su dieci avvengono in moneta reale, favorendo così i canali rilevabili: carte di pagamento, bonifici da conto corrente e assegni.
Tra le ultime novità inserite nella legge di Stabilità, il divieto di pagare in contanti l'affitto, inserito in un emendamento del Pd che ha ricevuto l'ok dalla commissione Bilancio della Camera.
Ma non è l'unico provvedimento in agenda: Saccomanni ha espresso più di una volta la volontà di abbassare il limite del pagamento in cash sotto la soglia attualmente in vigore (1.000 euro), mentre a partire dal primo gennaio 2014 scatta l'obbligo per venditori e professionisti di dotarsi di un Pos per permettere ai clienti di pagare anche tramite carte di credito e bancomat.
Fonte: Panorama - Articolo Completo QUI
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di Massimo Morici
Il governo Letta si aggiunge alla lista degli esecutivi "anti - cash". Sotto le spinte del ministro dell'Economia Fabrizio Saccomanni (ex uomo di Bankitalia, di cui è stato direttore generale dal 2006 fino alla nomina a ministro) l'attuale esecutivo punta a ridurre le possibilità di pagamento in contanti.
L'obiettivo è ampliare la tracciabilità dei pagamenti in un paese dove ancora otto operazioni su dieci avvengono in moneta reale, favorendo così i canali rilevabili: carte di pagamento, bonifici da conto corrente e assegni.
Tra le ultime novità inserite nella legge di Stabilità, il divieto di pagare in contanti l'affitto, inserito in un emendamento del Pd che ha ricevuto l'ok dalla commissione Bilancio della Camera.
Ma non è l'unico provvedimento in agenda: Saccomanni ha espresso più di una volta la volontà di abbassare il limite del pagamento in cash sotto la soglia attualmente in vigore (1.000 euro), mentre a partire dal primo gennaio 2014 scatta l'obbligo per venditori e professionisti di dotarsi di un Pos per permettere ai clienti di pagare anche tramite carte di credito e bancomat.
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ANTONIO BINNI ELETTO GRAN MAESTRO DELLA GLDI
Antonio Binni, avvocato civilista di Bologna, succede a Luigi Pruneti, Gran Maestro dell’Obbedienza di Piazza del Gesù Palazzo Vitelleschi dal 2007
Antonio Binni è stato eletto Sovrano Gran Commendatore Gran Maestro della Gran Loggia d’Italia degli Antichi Liberi Accettati Muratori di Palazzo Vitelleschi. Le elezioni si sono svolte sabato 14 dicembre, a Roma nella sede Nazionale della Gran Loggia d’Italia.
Antonio Binni, avvocato civilista di Bologna, succede a Luigi Pruneti, Gran Maestro dell’Obbedienza di Piazza del Gesù Palazzo Vitelleschi dal 2007.
Insieme al Gran Maestro Antonio Binni, l’Assemblea Nazionale della Gran Loggia d’Italia ha eletto: Prof. Paolo Musto Luogotenente Sovrano Gran Maestro Aggiunto Vicario, medico torinese; Vincenzo Romani Gran Maestro Aggiunto, di Corigliano Calabro (CS); Dott. Renato Ariano Gran Maestro Aggiunto, medico di Imperia; Maurizio Galafate Orlandi Gran Maestro Aggiunto, di Viareggio (Lu); Franca Barbetti 1° Gran Sorvegliante, di Udine; Annalisa Santini 2° Gran Sorvegliante, di Siena; Luigi Pruneti Gran Oratore; Dott. Vittorio Morigi Gran Segretario, di Bologna; Dott. Piergiovanni Celetto Gran Tesoriere, di Udine; Avv. Giuseppe Chiappino Gran Cancelliere, di Torino.
Roma, 15 dicembre 2013
Comunicazione a cura dell’Ufficio Stampa della Gran Loggia d’Italia
Obbedienza di Piazza del Gesù Palazzo Vitelleschi
Tel. 06/68805831 fax 06/6879840 Cell. 3394435068
Sito: www.granloggia.it
e-Mail: ufficiostampa@granloggia.it
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Antonio Binni è stato eletto Sovrano Gran Commendatore Gran Maestro della Gran Loggia d’Italia degli Antichi Liberi Accettati Muratori di Palazzo Vitelleschi. Le elezioni si sono svolte sabato 14 dicembre, a Roma nella sede Nazionale della Gran Loggia d’Italia.
Antonio Binni, avvocato civilista di Bologna, succede a Luigi Pruneti, Gran Maestro dell’Obbedienza di Piazza del Gesù Palazzo Vitelleschi dal 2007.
Insieme al Gran Maestro Antonio Binni, l’Assemblea Nazionale della Gran Loggia d’Italia ha eletto: Prof. Paolo Musto Luogotenente Sovrano Gran Maestro Aggiunto Vicario, medico torinese; Vincenzo Romani Gran Maestro Aggiunto, di Corigliano Calabro (CS); Dott. Renato Ariano Gran Maestro Aggiunto, medico di Imperia; Maurizio Galafate Orlandi Gran Maestro Aggiunto, di Viareggio (Lu); Franca Barbetti 1° Gran Sorvegliante, di Udine; Annalisa Santini 2° Gran Sorvegliante, di Siena; Luigi Pruneti Gran Oratore; Dott. Vittorio Morigi Gran Segretario, di Bologna; Dott. Piergiovanni Celetto Gran Tesoriere, di Udine; Avv. Giuseppe Chiappino Gran Cancelliere, di Torino.
Roma, 15 dicembre 2013
Comunicazione a cura dell’Ufficio Stampa della Gran Loggia d’Italia
Obbedienza di Piazza del Gesù Palazzo Vitelleschi
Tel. 06/68805831 fax 06/6879840 Cell. 3394435068
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sabato
Laura Madrigali (Forza Popolare): Vogliamo ricominciare a vivere, morire di tasse non è tollerabile.
Forza Popolare ha detto basta. Dopo che sono rimaste inascoltate anche le richieste degli imprenditori all’Ultimatum Day del 30 novembre scorso a Roma, è iniziata la raccolta delle richieste di asilo politico al Vaticano. Un vero e proprio esodo per gli imprenditori e le vittime di Equitalia senza più nessuna speranza di ripresa.
Così Laura Madrigali, presidente nazionale di Forza Popolare: “Gli imprenditori italiani, al ritmo di mille imprese chiuse al giorno, da principale risorsa dell’economia del paese che erano in pochi anni hanno perso tutto: aziende, abitazioni, lavoro e dignità. Schiacciati e stritolati dalla pressione fiscale più alta d’Europa, marchiati d’infamia come cattivi pagatori, senza possibilità di accesso al credito perché colpiti da segnalazioni bancarie, con i beni di proprietà colpiti da decreti ingiuntivi, i capannoni, gli uffici e le attività commerciali chiuse, queste vittime della crisi non hanno scampo. Il Governo non riesce a formulare soluzioni per una crescita, e sempre più si è costretti a scegliere se pagare le tasse, pagare lo stipendio ai dipendenti o portare il pane a casa. Questa nazione non la riconosciamo più. Il Governo ha dimostrato che non c’è una volontà politica di trovare soluzioni favorevoli alle imprese, alle famiglie, alla creazione di nuovi posti di lavoro. L’edilizia popolare è ferma, occorrono urgentemente alloggi a prezzi calmierati per chi resta senza casa -sono le dure parole di Laura Madrigali- mentre si concedono sconti e moratorie ai grandi evasori fiscali, si coprono le voragini delle banche che non prestano più denaro e si riducono a mendicare un pasto alla Caritas gli onesti lavoratori, i pensionati, dopo una vita di tasse e contributi pagati. I politici vivono ormai in un altro mondo, un mondo dorato e luccicante fatto di interessi personali, di potere per il potere, che respinge ogni tentativo di dialogo costruttivo che parta dai cittadini. Abbiamo un debito pubblico previsto nel 2014 al 134% del PIL, un deficit al 3%, e si continuano a buttare fiumi di denaro per pagare privilegi, consigli di amministrazione di Enti inutili, stipendi e pensioni d’oro. Se non si fanno passi concreti per risolvere i problemi dei datori di lavoro, non si può certo pensare di sollevare la nostra economia dai costi della disoccupazione. Credo che la spina alla politica stavolta saranno i cittadini a staccarla, sottraendosi a questo gioco al massacro. Confido che Papa Francesco saprà capire il dramma di chi si sente costretto a cercare un rifugio altrove perché vittima di un disegno politico perverso e allucinante, votato all’impoverimento sistematico di ogni risorsa nazionale e personale dei cittadini italiani, perseguitati in più da tassazioni e interessi di mora insostenibili. Abbiamo adottato come immagine simbolo dello sfacelo italiano la nave mercantile Vlora -prosegue Laura Madrigali - che arrivò al porto di Bari nel 1991 carica di profughi albanesi. Il ricordo di quell'approdo è ancora ben vivo nella nostra mente, riflettano i politici italiani e i burocrati europei su come hanno fatto diventare l'Italia da terra promessa a terra dalla quale fuggire in meno di vent'anni, un crocevia di immigrazione dove neppure più i profughi che arrivano coi barconi dalle coste africane desiderano rimanere".
Lo studio legale dell'avvocato Simone Sacchetti di Bologna è stato eletto come domicilio per la raccolta delle istanze di asilo politico allo Stato di Città del Vaticano per motivi umanitari.
Gli imprenditori e i loro famigliari che, riconoscendosi nelle motivazioni presentate da Forza Popolare, intendono liberamente presentare la richiesta di asilo politico, possono farlo tramite l’iniziativa Bye Bye Italy visibile alla pagina Facebook:
facebook.com/byebyeitaly o scrivendo all’indirizzo e-Mail: byebyeitaly.asilopolitico@forzapopolare.it
Si prega di dare rilievo stampa alla notizia.
Per contatti e interviste, l’addetta stampa è disponibile
al numero: 335.8088.688
e all’ indirizzo e-Mail: ufficiostampa@forzapopolare.it
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Così Laura Madrigali, presidente nazionale di Forza Popolare: “Gli imprenditori italiani, al ritmo di mille imprese chiuse al giorno, da principale risorsa dell’economia del paese che erano in pochi anni hanno perso tutto: aziende, abitazioni, lavoro e dignità. Schiacciati e stritolati dalla pressione fiscale più alta d’Europa, marchiati d’infamia come cattivi pagatori, senza possibilità di accesso al credito perché colpiti da segnalazioni bancarie, con i beni di proprietà colpiti da decreti ingiuntivi, i capannoni, gli uffici e le attività commerciali chiuse, queste vittime della crisi non hanno scampo. Il Governo non riesce a formulare soluzioni per una crescita, e sempre più si è costretti a scegliere se pagare le tasse, pagare lo stipendio ai dipendenti o portare il pane a casa. Questa nazione non la riconosciamo più. Il Governo ha dimostrato che non c’è una volontà politica di trovare soluzioni favorevoli alle imprese, alle famiglie, alla creazione di nuovi posti di lavoro. L’edilizia popolare è ferma, occorrono urgentemente alloggi a prezzi calmierati per chi resta senza casa -sono le dure parole di Laura Madrigali- mentre si concedono sconti e moratorie ai grandi evasori fiscali, si coprono le voragini delle banche che non prestano più denaro e si riducono a mendicare un pasto alla Caritas gli onesti lavoratori, i pensionati, dopo una vita di tasse e contributi pagati. I politici vivono ormai in un altro mondo, un mondo dorato e luccicante fatto di interessi personali, di potere per il potere, che respinge ogni tentativo di dialogo costruttivo che parta dai cittadini. Abbiamo un debito pubblico previsto nel 2014 al 134% del PIL, un deficit al 3%, e si continuano a buttare fiumi di denaro per pagare privilegi, consigli di amministrazione di Enti inutili, stipendi e pensioni d’oro. Se non si fanno passi concreti per risolvere i problemi dei datori di lavoro, non si può certo pensare di sollevare la nostra economia dai costi della disoccupazione. Credo che la spina alla politica stavolta saranno i cittadini a staccarla, sottraendosi a questo gioco al massacro. Confido che Papa Francesco saprà capire il dramma di chi si sente costretto a cercare un rifugio altrove perché vittima di un disegno politico perverso e allucinante, votato all’impoverimento sistematico di ogni risorsa nazionale e personale dei cittadini italiani, perseguitati in più da tassazioni e interessi di mora insostenibili. Abbiamo adottato come immagine simbolo dello sfacelo italiano la nave mercantile Vlora -prosegue Laura Madrigali - che arrivò al porto di Bari nel 1991 carica di profughi albanesi. Il ricordo di quell'approdo è ancora ben vivo nella nostra mente, riflettano i politici italiani e i burocrati europei su come hanno fatto diventare l'Italia da terra promessa a terra dalla quale fuggire in meno di vent'anni, un crocevia di immigrazione dove neppure più i profughi che arrivano coi barconi dalle coste africane desiderano rimanere".
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venerdì
Partiti, Letta: oggi il Governo abolisce il finanziamento pubblico
Il Governo approverà oggi l'abolizione del finanziamento pubblico ai partiti. Lo ha preannunciato via Twitter il presidente del Consiglio Enrico Letta. «Avevo promesso ad aprile abolizione finanziamento pubblico partiti entro l'anno. L'ho confermato mercoledì. Ora in cdm manteniamo la promessa», ha affermato il Premier. È probabile perciò che il consiglio dei ministri in corso oltre al pacchetto sviluppo e alle misure per il contenimento delle tariffe elettriche, gas ed RC-auto, preveda anche un decreto ad hoc per l'abolizione del finanziamento pubblico ai partiti.
Il Sole 24 Ore - leggi su http://24o.it/Ln6ww
Nella speranza che si realizzi !
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