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ROMA: La Città della Scienza diventa realtà, via libera alla riconversione della caserma di via Guido Reni.
Un lavoro iniziato in giunta e proseguito poi in commissione urbanistica e ancora in Assemblea con la partecipazione e l’apporto effettivo di tutta la maggioranza ma anche con suggerimenti che sono venuti dall'opposizione e che hanno contribuito a completare i contenuti del progetto.
(MeridianaNotizie) Roma, 7 agosto 2014 - Piazze, servizi per il quartiere e aeree verdi, oltre alla realizzazione della Città della Scienza, è quanto ha approvato nella notte l’Assemblea capitolina per l’ex stabilimento militare di macchine elettriche di via Guido Reni. Un intervento che nasce, nel novembre scorso, dall'accordo tra il Sindaco Marino e l’allora Ministro dell’Economia Saccomanni. L’area oggi di proprietà di CDP investimenti Sgr sarà completamente trasformata e potrà ospitare residenze, circa 200 alloggi di cui 75 sociali, e strutture ricettive, in totale sono 45 mila mq di costruito; circa la metà di quanto previsto dalla delibera dell’amministrazione precedente che ieri sera è stata revocata. Con questa approvazione si dà inoltre una sede alla città della Scienza. Dopo oltre venti anni di dibattito oggi Roma ha un luogo e una parte delle risorse per la sua costruzione. Il progetto prevede infatti che la trasformazione faccia incassare al comune oneri straordinari per almeno 43 milioni di € oltre quelli ordinari che serviranno per la realizzazione dei servizi di quartiere. Grazie al lavoro del sindaco Marino questa delibera è anche una assunzione di condivisione di un diverso modo di fare urbanistica nella nostra città che privilegia il riuso degli spazi già costruiti.
Un segnale politico molto importante in vista delle scelte che ci aspettano con altri immobili da dismettere e da valorizzare. La strategia della rigenerazione urbana annunciata nel programma di Marino in pochi mesi ha preso corpo non solo con questa trasformazione ma con altri atti già assunti nei mesi scorsi come la delibera che sblocca le procedure per la trasformazione di circa 9.500 ettari di città costruita, le procedure per i Print di cui il primo bando è già stato pubblicato, o quella per la riqualificazione dell’area della ex Fiera. L’intervento di via Guido Reni porta risorse importanti nella città con un investimento che sarà di circa 300 milioni di €, occasione per imprese locali di poter partecipare alla realizzazione, con ricadute positive in termini occupazionali nella fase di costruzione e per le attività che vi saranno insediate. L’ultima caserma oggetto di trasformazione risale a circa venti anni fa, la caserma Pepe e Sani a piazza Vittorio, oggi siamo a una svolta di concretezza che ha un valore straordinario.
Un lavoro iniziato in giunta e proseguito poi in commissione urbanistica e ancora in Assemblea con la partecipazione e l’apporto effettivo di tutta la maggioranza ma anche con suggerimenti che sono venuti dall'opposizione e che hanno contribuito a completare i contenuti del progetto. È stato un lavoro nell'interesse della città e ringrazio tutti i consiglieri che questa notte hanno con determinazione voluto l’approvazione della delibera, in un lavoro di squadra fondamentale per il cambiamento di Roma. Ora il lavoro prosegue per dare attuazione alla delibera a partire dalla pubblicazione del bando per il concorso di progettazione internazionale che contiamo di avviare già a settembre. E’ quanto dichiara in una nota l’assessore Giovanni Caudo.
Fonte: Meridiana Notizie
www.studiostampa.com
(MeridianaNotizie) Roma, 7 agosto 2014 - Piazze, servizi per il quartiere e aeree verdi, oltre alla realizzazione della Città della Scienza, è quanto ha approvato nella notte l’Assemblea capitolina per l’ex stabilimento militare di macchine elettriche di via Guido Reni. Un intervento che nasce, nel novembre scorso, dall'accordo tra il Sindaco Marino e l’allora Ministro dell’Economia Saccomanni. L’area oggi di proprietà di CDP investimenti Sgr sarà completamente trasformata e potrà ospitare residenze, circa 200 alloggi di cui 75 sociali, e strutture ricettive, in totale sono 45 mila mq di costruito; circa la metà di quanto previsto dalla delibera dell’amministrazione precedente che ieri sera è stata revocata. Con questa approvazione si dà inoltre una sede alla città della Scienza. Dopo oltre venti anni di dibattito oggi Roma ha un luogo e una parte delle risorse per la sua costruzione. Il progetto prevede infatti che la trasformazione faccia incassare al comune oneri straordinari per almeno 43 milioni di € oltre quelli ordinari che serviranno per la realizzazione dei servizi di quartiere. Grazie al lavoro del sindaco Marino questa delibera è anche una assunzione di condivisione di un diverso modo di fare urbanistica nella nostra città che privilegia il riuso degli spazi già costruiti.
Un segnale politico molto importante in vista delle scelte che ci aspettano con altri immobili da dismettere e da valorizzare. La strategia della rigenerazione urbana annunciata nel programma di Marino in pochi mesi ha preso corpo non solo con questa trasformazione ma con altri atti già assunti nei mesi scorsi come la delibera che sblocca le procedure per la trasformazione di circa 9.500 ettari di città costruita, le procedure per i Print di cui il primo bando è già stato pubblicato, o quella per la riqualificazione dell’area della ex Fiera. L’intervento di via Guido Reni porta risorse importanti nella città con un investimento che sarà di circa 300 milioni di €, occasione per imprese locali di poter partecipare alla realizzazione, con ricadute positive in termini occupazionali nella fase di costruzione e per le attività che vi saranno insediate. L’ultima caserma oggetto di trasformazione risale a circa venti anni fa, la caserma Pepe e Sani a piazza Vittorio, oggi siamo a una svolta di concretezza che ha un valore straordinario.
Un lavoro iniziato in giunta e proseguito poi in commissione urbanistica e ancora in Assemblea con la partecipazione e l’apporto effettivo di tutta la maggioranza ma anche con suggerimenti che sono venuti dall'opposizione e che hanno contribuito a completare i contenuti del progetto. È stato un lavoro nell'interesse della città e ringrazio tutti i consiglieri che questa notte hanno con determinazione voluto l’approvazione della delibera, in un lavoro di squadra fondamentale per il cambiamento di Roma. Ora il lavoro prosegue per dare attuazione alla delibera a partire dalla pubblicazione del bando per il concorso di progettazione internazionale che contiamo di avviare già a settembre. E’ quanto dichiara in una nota l’assessore Giovanni Caudo.
Fonte: Meridiana Notizie
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Simon Bolivar: El Libertador !
Anche il Sud America ha avuto il suo Garibaldi, ben prima dell'eroismo di quest'ultimo contro l'Impero del Brasile e per la liberazione dell'Uruguay.
Stiamo parlando di Simon Bolivar, il Libertador, ovvero di colui il quale - in epoca Romantica, ovvero agli inizi dell'Ottocento - contribuì all'indipendenza di gran parte dell'America Latina dal giogo spagnolo e fu Presidente delle Repubbliche di Venezuela, Colombia, Bolivia, Ecuador, Panama e Perù.
Fu il 15 agosto del 1805 che Bolivar - ventiduenne - giurò solennemente, a Roma, sul Monte Aventino (o Monte Sacro) e pronunciò le seguenti parole: Giuro per il Dio dei miei genitori, giuro per il mio onore e per la mia Patria, che non darò riposo al mio braccio né pace alla mia anima finché non avrò rotto le catene che ci opprimono per volontà del potere spagnolo.
E, a vent'anni da quel giuramento, l'Impero spagnolo crollò.
Simon Bolivar nacque in una famiglia agiata, di possidenti terrieri, temprato sin da ragazzino dal fuoco della ribellione contro l'oppressione. A ciò contribuì anche il suo precettore - Simon Rodriguez - libero pensatore e figlio dell'Illuminismo, il quale fu anche cospiratore contro l'Impero di Spagna che occupava la terra di Venezuela e gran parte dell'America Latina.
Bolivar non fu uno studente modello, purtuttavia diventò presto un valente combattente e spadaccino. Si sposò molto giovane con Maria Teresa Rodriguez del Toro, la quale contrasse la febbre gialla e morì presto, lasciandolo vedovo a soli vent'anni.
Simon Bolivar viaggiò molto in Europa ed anche a causa della sofferenza per la perdita prematura della moglie il suo spirito ribelle crescerà sempre più. Fu in questo contesto che il futuro El Libertador pronuncerà quel fatidico giuramento a Roma, sul Monte Aventino.
Fu così che inizierà la sua avventura di combattente per la libertà e l'emancipazione del suo popolo ed iniziò così ad organizzare il suo esercito di liberazione contro gli spagnoli, i quali saranno alleati di Napoleone, considerato da Bolivar un traditore degli ideali di Libertà, Eguaglianza e Fratellanza propugnati dalla Rivoluzione Francese.
Bolivar, in quegli anni, a Parigi, entrò in Massoneria e divenne, nel 1806, Gran Maestro della Loggia Madre di San Alessandro di Scozia all'Oriente di Parigi.
Forte dei suoi principi libertari, l'anno seguente, rientrò in Venezuela e da allora inizierà quella rivoluzione che porterà, nel corso degli anni - dal 1811 sino al 1830 - all'indipendenza di gran parte dell'America Latina ed alla proclamazione delle Repubbliche di Venezuela, Colombia, Perù e Bolivia (così chiamata in suo onore).
Nel 1812 Simon Bolivar scrisse il “Manifesto di Cartagena” in cui analizzò le prime sconfitte che portarono alla caduta della Prima Repubblica del Venezuela (1810 - 1812); mentre nel 1815 con la “Carta de Jamaica” gettò le basi per il suo progetto di emancipazione sociale dell'America del Sud, fondato su principi repubblicani, libertari, anti-imperialisti ed egalitari. Principi, peraltro, validi tutt'oggi, come validi sono stati i principi enunciati nella nostra Italia da personalità quali Giuseppe Mazzini e Giuseppe Garibaldi, i quali contribuirono alla fondazione della Prima Internazionale dei Lavoratori nel 1864.
Come Presidente della Repubblica di Venezuela, Colombia, Bolivia, Ecuador, Panama e Perù, Bolivar abolì la schiavitù, confiscò le terre ai possidenti e le ridistribuì agli indigeni, costruì istituti e scuole per donne, bambini indigeni e figli degli schiavi. Le azioni militari che realizzò, in sostanza, spianarono la strada all'emancipazione sociale.
Fu un peccato, purtuttavia, che il progetto di Bolivar per l'integrazione e l'unità dell'America Latina sfumò ben presto e ciò portò - nei decenni successivi alla sua morte (1830) - al saccheggio delle terre latinoamericane da parte degli Stati Uniti d'America, i quali sin da allora rinnegarono i principi di libertà ed emancipazione propugnati dal loro Padre fondatore, ovvero da George Washington e dal Marchese de Lafayette (che tanto aveva fatto per la causa statunitense ai tempi della Guerra d'Indipendenza), il quale peraltro fu amico personale e Fratello - in senso massonico - di Bolivar. In questo senso Bolivar scrisse: “Gli Stati Uniti sembrano destinati dalla Provvidenza a riempire l'America di miseria in nome della Libertà”.
Si pensi peraltro che il figlio di Washington - George Washington Parke Curtis - fece avere in dono a Bolivar, nel 1826, il medaglione del padre, in segno di ammirazione e comunanza ideale. Ah, se i principi di Libertà, Fratellanza e Uguaglianza propugnati da Washington, Lafayette e Bolivar avessero prevalso sul saccheggio e sull'imperialismo, come sarebbero andate diversamente le cose e come i popoli sarebbero potuti crescere in spirito d'armonia e fratellanza !
Fu fra il 1825 ed il 1830 che il progetto di Simon Bolivar si frantumò definitivamente a causa del fatto che le terre che aveva liberato finirono presto nelle mani degli olgarchi e dei ricchi proprietari terrieri, i quali aprirono alla prima ondata di imperialismo nordamericano.
El Libertador morì nel 1830, a soli 47 anni, completamente povero ed il suo corpo fu coperto da una semplice camicia presa in prestito, in quanto quella che possedeva era ormai ridotta in brandelli.
Anche Bolivar, come Garibaldi e Mazzini, fu un eroe sconfitto, nonostante le imprese eroiche compiute in vita, solo per amore del popolo e della libertà. Purtuttavia il suo esempio è tutt'ora vivo nel cuore di chi lo ha amato.
In Italia è edito dalla casa editrice Mimesis, un bellissimo libro che raccoglie gli scritti ed i discorsi più importanti di Simon Bolivar, dal titolo “La rivoluzione latinoamericana” (titolo originario: “Simon Bolivar: The Bolivarian Revolution by Hugo Chavez”). E' curato dall'ex Presidente venezuelano Hugo Chavez - deceduto nel 2013 - e che a Bolivar ispirò il suo Movimento Quinta Repubblica ed il successivo Partito Socialista Unito del Venezuela. L'edizione italiana è tradotta da Donatella Caristina.
E' un saggio che io definisco fondamentale per comprendere la figura di Bolivar, così poco conosciuta nel nostro Paese, ma così vicina agli ideali mazziniani e garibaldini. Un saggio che evidenzia lo spirito libertario di Simon Bolivar attraverso la sua stessa voce. I suoi proclami, i discorsi pubblici, le lettere che scrisse alle personalità europee ed americane con cui era in contatto all'epoca, i passi salienti del “Manifesto di Cartagena” e della “Carta de Jamaica”. Una raccolta di scritti politici dell'epoca romantica, ma che sono oggi attualissimi, specie in questi decenni di profonda crisi economica, sociale, umana.
L'unica pecca del volume, se proprio debbo dire, è che la copertina reca l'immagine del Presidente Hugo Chavez e non quella del Libertador Bolivar, il quale, a parer mio, merita di essere raffigurato, essendo il vero protagonista del volume e, soprattutto, della Storia dell'America Latina e del Secolo Romantico.
A parte ciò “La rivoluzione latinoamericana” è un volume che non può mancare nella libreria di ogni sano attivista per le libertà e di ogni ricercatore storico che vuole comprendere la realtà di oggi attraverso lo sguardo di chi la Storia ha saputo anticiparla, al fine di gettare le basi per una dimensione diversa, libertaria ed umanitaria.
Luca Bagatin
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Simon Bolivar |
Fu il 15 agosto del 1805 che Bolivar - ventiduenne - giurò solennemente, a Roma, sul Monte Aventino (o Monte Sacro) e pronunciò le seguenti parole: Giuro per il Dio dei miei genitori, giuro per il mio onore e per la mia Patria, che non darò riposo al mio braccio né pace alla mia anima finché non avrò rotto le catene che ci opprimono per volontà del potere spagnolo.
E, a vent'anni da quel giuramento, l'Impero spagnolo crollò.
Simon Bolivar nacque in una famiglia agiata, di possidenti terrieri, temprato sin da ragazzino dal fuoco della ribellione contro l'oppressione. A ciò contribuì anche il suo precettore - Simon Rodriguez - libero pensatore e figlio dell'Illuminismo, il quale fu anche cospiratore contro l'Impero di Spagna che occupava la terra di Venezuela e gran parte dell'America Latina.
Bolivar non fu uno studente modello, purtuttavia diventò presto un valente combattente e spadaccino. Si sposò molto giovane con Maria Teresa Rodriguez del Toro, la quale contrasse la febbre gialla e morì presto, lasciandolo vedovo a soli vent'anni.
Simon Bolivar viaggiò molto in Europa ed anche a causa della sofferenza per la perdita prematura della moglie il suo spirito ribelle crescerà sempre più. Fu in questo contesto che il futuro El Libertador pronuncerà quel fatidico giuramento a Roma, sul Monte Aventino.
Fu così che inizierà la sua avventura di combattente per la libertà e l'emancipazione del suo popolo ed iniziò così ad organizzare il suo esercito di liberazione contro gli spagnoli, i quali saranno alleati di Napoleone, considerato da Bolivar un traditore degli ideali di Libertà, Eguaglianza e Fratellanza propugnati dalla Rivoluzione Francese.
Bolivar, in quegli anni, a Parigi, entrò in Massoneria e divenne, nel 1806, Gran Maestro della Loggia Madre di San Alessandro di Scozia all'Oriente di Parigi.
Forte dei suoi principi libertari, l'anno seguente, rientrò in Venezuela e da allora inizierà quella rivoluzione che porterà, nel corso degli anni - dal 1811 sino al 1830 - all'indipendenza di gran parte dell'America Latina ed alla proclamazione delle Repubbliche di Venezuela, Colombia, Perù e Bolivia (così chiamata in suo onore).
Nel 1812 Simon Bolivar scrisse il “Manifesto di Cartagena” in cui analizzò le prime sconfitte che portarono alla caduta della Prima Repubblica del Venezuela (1810 - 1812); mentre nel 1815 con la “Carta de Jamaica” gettò le basi per il suo progetto di emancipazione sociale dell'America del Sud, fondato su principi repubblicani, libertari, anti-imperialisti ed egalitari. Principi, peraltro, validi tutt'oggi, come validi sono stati i principi enunciati nella nostra Italia da personalità quali Giuseppe Mazzini e Giuseppe Garibaldi, i quali contribuirono alla fondazione della Prima Internazionale dei Lavoratori nel 1864.
Come Presidente della Repubblica di Venezuela, Colombia, Bolivia, Ecuador, Panama e Perù, Bolivar abolì la schiavitù, confiscò le terre ai possidenti e le ridistribuì agli indigeni, costruì istituti e scuole per donne, bambini indigeni e figli degli schiavi. Le azioni militari che realizzò, in sostanza, spianarono la strada all'emancipazione sociale.
Fu un peccato, purtuttavia, che il progetto di Bolivar per l'integrazione e l'unità dell'America Latina sfumò ben presto e ciò portò - nei decenni successivi alla sua morte (1830) - al saccheggio delle terre latinoamericane da parte degli Stati Uniti d'America, i quali sin da allora rinnegarono i principi di libertà ed emancipazione propugnati dal loro Padre fondatore, ovvero da George Washington e dal Marchese de Lafayette (che tanto aveva fatto per la causa statunitense ai tempi della Guerra d'Indipendenza), il quale peraltro fu amico personale e Fratello - in senso massonico - di Bolivar. In questo senso Bolivar scrisse: “Gli Stati Uniti sembrano destinati dalla Provvidenza a riempire l'America di miseria in nome della Libertà”.
Si pensi peraltro che il figlio di Washington - George Washington Parke Curtis - fece avere in dono a Bolivar, nel 1826, il medaglione del padre, in segno di ammirazione e comunanza ideale. Ah, se i principi di Libertà, Fratellanza e Uguaglianza propugnati da Washington, Lafayette e Bolivar avessero prevalso sul saccheggio e sull'imperialismo, come sarebbero andate diversamente le cose e come i popoli sarebbero potuti crescere in spirito d'armonia e fratellanza !
Fu fra il 1825 ed il 1830 che il progetto di Simon Bolivar si frantumò definitivamente a causa del fatto che le terre che aveva liberato finirono presto nelle mani degli olgarchi e dei ricchi proprietari terrieri, i quali aprirono alla prima ondata di imperialismo nordamericano.
El Libertador morì nel 1830, a soli 47 anni, completamente povero ed il suo corpo fu coperto da una semplice camicia presa in prestito, in quanto quella che possedeva era ormai ridotta in brandelli.
Anche Bolivar, come Garibaldi e Mazzini, fu un eroe sconfitto, nonostante le imprese eroiche compiute in vita, solo per amore del popolo e della libertà. Purtuttavia il suo esempio è tutt'ora vivo nel cuore di chi lo ha amato.
In Italia è edito dalla casa editrice Mimesis, un bellissimo libro che raccoglie gli scritti ed i discorsi più importanti di Simon Bolivar, dal titolo “La rivoluzione latinoamericana” (titolo originario: “Simon Bolivar: The Bolivarian Revolution by Hugo Chavez”). E' curato dall'ex Presidente venezuelano Hugo Chavez - deceduto nel 2013 - e che a Bolivar ispirò il suo Movimento Quinta Repubblica ed il successivo Partito Socialista Unito del Venezuela. L'edizione italiana è tradotta da Donatella Caristina.
E' un saggio che io definisco fondamentale per comprendere la figura di Bolivar, così poco conosciuta nel nostro Paese, ma così vicina agli ideali mazziniani e garibaldini. Un saggio che evidenzia lo spirito libertario di Simon Bolivar attraverso la sua stessa voce. I suoi proclami, i discorsi pubblici, le lettere che scrisse alle personalità europee ed americane con cui era in contatto all'epoca, i passi salienti del “Manifesto di Cartagena” e della “Carta de Jamaica”. Una raccolta di scritti politici dell'epoca romantica, ma che sono oggi attualissimi, specie in questi decenni di profonda crisi economica, sociale, umana.
L'unica pecca del volume, se proprio debbo dire, è che la copertina reca l'immagine del Presidente Hugo Chavez e non quella del Libertador Bolivar, il quale, a parer mio, merita di essere raffigurato, essendo il vero protagonista del volume e, soprattutto, della Storia dell'America Latina e del Secolo Romantico.
A parte ciò “La rivoluzione latinoamericana” è un volume che non può mancare nella libreria di ogni sano attivista per le libertà e di ogni ricercatore storico che vuole comprendere la realtà di oggi attraverso lo sguardo di chi la Storia ha saputo anticiparla, al fine di gettare le basi per una dimensione diversa, libertaria ed umanitaria.
Luca Bagatin
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mercoledì
ITALIA TOTALMENTE ALLO SBANDO !
Credo sia giunta l'ora che le aziende Italiane chiudano
(ad iniziare dall'Alitalia) diano le chiavi ai sindacati
(ad iniziare dalla CGL) e che TUTTI questi Pseudo-Italiani
muoiano letteralmente di fame e partano per l'Africa
a bordo di barconi malandati
con serie possibilità di affondamento !
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Tassì: Tariffe e Truffe ?
Carissimi fino a quando non vedrò i Tassisti, anzi i Tassinari, lottare per far ripristinare la tariffa unica ed eliminare l'attuale mostruosità (o quantomeno rovesciare il sistema di tariffazione, partendo da 3 poi passare a 2 e infine passare a 1) continuerò a sperare che perdano la gran parte dei Clienti e che non riescano più a far quadrare i conti. Mi auguro un grande successo di tutti i concorrenti non TAXI e la sparizione dei medesimi.
Qui trovate qualche mio vecchio articolo !
www.studiostampa.com
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martedì
BRICIOLE DI DIRITTO: quarta settimana di luglio. Dall'addebito della separazione ad entrambi i coniugi al risarcimento danni per i figli non riconosciuti.
BRICIOLE DI DIRITTO:
aggiornamenti flash sulle novità giurisprudenziali della settimana,
a cura dell' Avv. Barbara Pirelli.
Qui di seguito 44 micro sentenze.
Questa settimana:
(www.StudioCataldi.it)
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aggiornamenti flash sulle novità giurisprudenziali della settimana,
a cura dell' Avv. Barbara Pirelli.
Qui di seguito 44 micro sentenze.
Questa settimana:
- E' valida la multa elevata dall'ausiliario del traffico?
- Le radici di un albero possono considerarsi insidia stradale?
- Il figlio tossicodipendente ha diritto all'assegno di mantenimento?
- Ed ancora: mancanza di rapporti affettivi e sessuali, vi può essere addebito della separazione ?
- E' possibile trascrivere in Italia il matrimonio celebrato tra persone dello stesso sesso?
- Può essere assolto l'ex marito ingegnere dal reato di violazione degli obblighi di assistenza familiare?
(www.StudioCataldi.it)
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lunedì
Prima Pagina - Aggiornamenti in Tempo Reale !
Copertura live |
Riforme, aboliti i senatori a vita e le indennità. Protesta del M5S: “Legge porcata, ce ne andiamo”. Tempi record nel voto. Passa l'articolo 3: i senatori nominati dal Colle resteranno in carica per un massimo di 7 anni. Ok alla norma che slega la “durata” delle ...
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Ampliamento dell'area di responsabilità, superamento del filtro di ammissibilità per questo tipo di cause, certezza della rivalsa nei confronti del magistrato, incremento della soglia di rivalsa (il cui limite verrà incrementato fino alla metà dell'annualità dello ...
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Un emendamento del governo al decreto legge P.A. rivede i limiti d'età per il pensionamento d'ufficio, eliminando il tetto dei 68 anni inserito per professori universitari e medici. Restano invece le soglie previste per il resto dei dipendenti pubblici (62 anni e 65 ...
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Nuova maglia per l'attaccante, la nona in dieci anni. Ma è convinto di fare bene. L'allenatore Mazzarri? «L'ho sentito al telefono, era contento del mio arrivo». ANSA. L'attaccante Pablo Daniel Osvaldo. FOCUS Qui Inter · FOCUS Europa League
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Non regge la tregua unilaterale di 7 ore dichiarata dagli israeliani in alcune zone di Gaza, violata, secondo fonti palestinesi, da un duplice attacco . «Abbiamo ripreso le nostre attività contro le strutture terroristiche di Hamas nella Striscia» di Gaza ha ...
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