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domenica

Più possibilità = più democrazia. Facciamoli Nascere !

di Stefano Davidsonstefanodavidson@virgilio.it )
UN APPELLO A TUTTI  I  LETTORI  DI QUESTO SITO CHE NON HANNO INTENZIONE DI VOTARE ALCUN PARTITO CHE FOSSE COINVOLTO IN PARLAMENTO NELL'ULTIMA LEGISLATURA (O MAGARI ANCOR MEGLIO IN ALCUNA LEGISLATURA NEGLI ULTIMI 50 ANNI). ATTENZIONE, LO SPAZIO TEMPORALE CONCESSO DALLO SCIOGLIMENTO DELLE CAMERE AL MOMENTO DELLE PROSSIME ELEZIONI A FINE FEBBRAIO È IL MINIMO CONSENTITO DALLA NOSTRA COSTITUZIONE.
Ciò è stato stabilito per un motivo soltanto, che non è, come qualcuno sostiene, l'ingresso nel semestre bianco per Napolitano, ovvero il periodo di tempo, che si identifica con gli ultimi sei mesi del mandato del Presidente, durante il quale non può sciogliere le Camere  (Limitazione intesa a evitare colpi di mano da parte del Presidente della Repubblica, che sciogliendo le Camere potrebbe dilazionare l'elezione del proprio successore o addirittura sbarazzarsi di un parlamento sfavorevole alla sua rielezione). E questo perché nonostante originariamente non fossero state previste eccezioni, in vista del semestre bianco di Francesco Cossiga, il cui mandato sarebbe cessato il 3 luglio 1992 quindi in sovrapposizione con gli ultimi mesi della X Legislatura - che andava a naturale scadenza il 2 luglio dello stesso anno -, CI SI ACCORSE DEL PARADOSSO DI UN PRESIDENTE CHE NON AVREBBE POTUTO TECNICAMENTE SCIOGLIERE UN PARLAMENTO CHE ERA A SUA VOLTA IN SCADENZA DI MANDATO. Di qui la modifica costituzionale del secondo comma, che permette lo scioglimento delle Camere se gli ultimi sei mesi del mandato presidenziale coincidono in tutto o in parte con quelli del mandato parlamentare  da cui si evince che NEMMENO QUEST'ANNO  ESISTE IL SEMESTRE BIANCO, causa la fine simmetrica della legislatura e del settennato.
IL SOLO E UNICO MOTIVO DI QUESTA ACCELERAZIONE DEI TEMPI È QUINDI IL BOICOTTAGGIO PRODITORIO E PALESE DELLA COSTITUZIONE E DELLA NASCITA DI NUOVI SOGGETTI POLITICI CHE POSSANO PRESENTARSI ALLE ELEZIONI E ROMPERE LE UOVA NEL PANIERE A CHI PRETENDE DI AVER AVUTO IN USO PERENNE IL PARLAMENTO.
Grillo e il Movimento 5 Stelle hanno già subito angherie in questo senso, ancora ne stanno subendo e altre ne subiranno, ma sostanzialmente, grazie al lavoro svolto in questi ultimi anni, hanno raggiunto una solidità per cui dovrebbero farcela a concorrere contro i soliti noti.
Tutti gli altri invece, i movimenti/liste e partiti minori, trasversali che non appartengono in alcun modo alla vecchia politica si trovano nell'assurda situazione di aver dovuto lottare contro il tempo:
A) per la scelta dei propri candidati,
B) per trovare un programma comune quando (come nella stragrande maggioranza dei casi) si è trattato della spontanea unione di più realtà presenti sul territorio aventi come unico scopo IL RINNOVAMENTO DELLA POLITICA,
C) per la presentazione e registrazione di simboli e liste elettorali,
D) per la raccolta delle firme, ovvero il sangue d'inchiostro che serve per far vivere queste entità che vorrebbero cambiare le cose. Senza il numero adeguato di firme in ogni collegio qualunque Movimento/lista o partito diventa automaticamente NULLA, anche se fosse capeggiato da Gesù Cristo, Ghandi o Martin Luther King in persona.
PER QUESTA RAGIONE CHIEDO A TUTTI QUANTI DI ANDARE A FIRMARE PER QUELLA LISTA O MOVIMENTO O PARTITO IN CUI CREDONO.
VI CHIEDO DI ANDARE NEL VOSTRO COMUNE ALL'UFFICIO ELETTORALE A VEDERE SE CI SONO LE LISTE DEPOSITATE IN ATTESA DI UNA FIRMA.
VI CHIEDO DI INFORMARVI PRESSO I SITI  DI CHI SOSTENETE E VORRESTE VOTARE LE PROSSIME ELEZIONI SU DOVE POSSIATE ANDARE A FIRMARE.
QUESTO VE LO CHIEDO A PRESCINDERE DAL FATTO CHE IO SIA CANDIDATO IN UNA LISTA (CHE COME DETTO RENDO NOTA SOLO A CHI ME LO CHIEDE IN PRIVATO SU FB), VE LO CHIEDO PERCHÉ QUESTA PRIMA FIRMA, QUELLA CHE FA NASCERE UNA “POSSIBILITÀ” DI VOTO IN PIÙ, ALTRO NON È CHE UN PO' PIÙ DI DEMOCRAZIA PER TUTTI, ALTRO NON È CHE UNA MINACCIA (E FORSE ADDIRITTURA UN'ARMA) CONTRO TUTTI QUELLI CHE CI HANNO ALLEGRAMENTE TARTASSATO E VIOLENTEMENTE FOTTUTO IN TUTTI QUESTI ANNI LEGISLATURA DOPO LEGISLATURA.
QUINDI RIBADISCO E VI PREGO, FIRMATE E FATELE NASCERE QUESTE ALTERNATIVE!
SE NON ALTRO TALI SONO E CI PERMETTERANNO DI METTERE IN DISCUSSIONE IL SOLITO BALLETTO PDL - PD, QUESTA VOLTA TERRIBILMENTE “IMPERICOLOSITO” DAL “PROFESSOR MORTE” MARIO MONTI, CHE È POI QUELLO CHE “IN ALTO” CI VORREBBERO IMPORRE UN'ALTRA VOLTA.
GRAZIE A TUTTI QUELLI CHE ANDRANNO A FIRMARE PER CHIUNQUE FIRMERANNO.
PS:
Qualcuno obietterà che con troppe alternative si rischia una dispersione di voti. Io rispondo che probabilmente è vero, ma preferisco comunque avere una possibilità in più piuttosto che una in meno. E sottolineo che il numero degli indecisi e di quelli che non vogliono andare a votare è talmente alto che, comunque, ci sarebbe dispersione, ma a favore dei soliti noti. In questo caso invece si potrebbe portare magari qualche realtà degna e, addirittura, qualche persona degna, a provare a cambiare davvero le cose, oppure a diventare quel granello di sabbia che fa schiantare l'ingranaggio rendendoci così la nostra libertà.

www.studiostampa.com

sabato

Roma: Manifestazione alla Camera

Numerosi presidenti di Movimenti che convergono verso la lista elettorale di “IO AMO L’ITALIA” oggi con Magdi Cristiano Allam che ha rivolto il suo accorato appello al Presidente della Repubblica e al Presidente del Consiglio dei Ministri perché intervengano tempestivamente per garantire il diritto di partecipazione al voto dei cittadini, anche attraverso partiti e movimenti nuovi, sancito dalla Costituzione. Un diritto che dovrebbe essere esercitato per legge in 180 giorni di tempo prima delle elezioni, oggi umiliato con la pretesa di raccogliere subito 60.000 firme di sottoscrizione autenticate da un pubblico ufficiale.
La democrazia in Italia è sul letto di morte, grazie alla congiura di uomini senza onore.
www.studiostampa.com

mercoledì

PER LA SERIE "INCREDIBILE MA VERO".

Pro-Memoria per i nostri Governi, presenti e futuri.
LE 100 OPERE DEL VENTENNIO !
E’ stato fatto più in vent'anni che in quasi settanta di “Democrazia”. Eccone un elenco schematico:
Opere sociali e sanitarie.
 1. Assicurazione invalidità e vecchiaia, R.D. 30 dicembre 1923, n. 3184 
 2. Assicurazione contro la disoccupazione, R.D. 30 dicembre 1926 n. 3158
 3. Assistenza ospedaliera ai poveri R.D. 30 dicembre 1923 n. 2841
 4. Tutela del lavoratore di donne e fanciulli R.D 26 aprile 1923 n. 653
 5. Opera nazionale maternità ed infanzia (O.N.M.I.) R.D. 10 dicembre 1925 n. 2277
 6. Assistenza illegittimi e abbandonati o esposti, R.D. 8 maggio 1925, n. 798
 7. Assistenza obbligatoria contro la TBC, R.D. 27 ottobre 1927 n. 2055
 8. Esenzione tributaria per le famiglie numerose R.D. 14 maggio 1928 n. 1312
 9. Assicurazione obbligatoria contro le malattie professionali, R.D. 13 maggio 1928 n. 928
10. Opera nazionale orfani di guerra, R.D.26 luglio 1929 n.1397
11. Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (I.N.P.S.), R.D. 4 ottobre 1935 n. 1827
12. Settimana lavorativa di 40 ore, R.D. 29 maggio 1937 n.1768
13. Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro (I.N.A.I.L.), R.D. 23 marzo 1933, n. 264
14. Istituzione del sindacalismo integrale con l’unione delle rappresentanze sindacali dei datori di lavoro (Confindustria e Confagricoltura); 1923
15. Ente Comunale di Assistenza (E.C.A.), R.D. 3 giugno 1937, n. 817
16. Assegni familiari, R.D. 17 giugno 1937, n. 1048
17. I.N.A.M. (Istituto per l’Assistenza di malattia ai lavoratori), R.D. 11 gennaio 1943, n.138
18. Istituto Autonomo Case Popolari
19. Istituto Nazionale Case Impiegati Statali
20. Riforma della scuole “Gentile” del maggio 1923 (l’ultima era del 1859)
21. Opera Nazionale Dopolavoro (nel 1935 disponeva di 771 cinema, 1227 teatri, 2066 filodrammatiche, 2130 orchestre, 3787 bande, 1032 associazioni professionali e culturali, 6427 biblioteche, 994 scuole corali, 11159 sezioni sportive, 4427 di sport agonistico.). I comunisti la chiamarono casa del popolo
22. Guerra alla Mafia (vedi “Prefetto di ferro” Cesare Mori)
23. Carta del lavoro GIUSEPPE BOTTAI del 21 aprile 1927
24. Lotta contro l’analfabetismo: eravamo tra i primi in Europa, ma dal 1923 al 1936 siamo passati dai 3.981.000 a 5.187.000 alunni - studenti medi da 326.604 a 674.546 - universitari da 43.235 a 71.512
25. Fondò il doposcuola per il completamento degli alunni
26. Istituì l’educazione fisica obbligatoria nelle scuole
27. Abolizione della schiavitù in Etiopia
28. Lotta contro la malaria
29. Colonie marine, montane e solari. Refezione scolastica
30. Obbligo scolastico fino ai 14 anni
31. Scuole professionali
32. Magistratura del Lavoro
33. Carta della Scuola 
Opere architettoniche e infrastrutture.
34. Bonifiche paludi Pontine, Emilia, Sardegna, Bassa Padana, Coltano, Maremma Toscana, Sele ed appoderamento del latifondo siciliano. Con la fondazione delle città di Littoria, Sabaudia, Aprilia, Pomezia, Guidonia, Carbonia, Fertilia, Segezia, Alberese, Mussolinia (oggi Alborea), Tirrenia, Tor Viscosa, Arsia e Pozzo Littorio e di 64 borghi rurali, 1933 - 1939 
35. Parchi nazionali del Gran Paradiso, dello Stelvio, dell’Abruzzo e del Circeo 
36. Progetti Città Satelliti e collegamenti
37. Centrali Idroelettriche ed elettrificazione delle linee Ferroviarie
38. Roma: Viale della Conciliazione 
39. Progetto della Metropolitana di Roma 
40. Tutela paesaggistica ed idrologica 
41. Impianti di illuminazione elettrica nelle città 
42. Prosciugamento del Lago di Nemi (1931) per riportare alla luce navi romane 
43. Creazione degli osservatori di Trieste, Genova, Merate, Brera, Campo Imperatore
44. Palazzo della Previdenza Sociale in ogni capoluogo di Provincia 
45. Fondazione di 16 nuove Province
46. Creazione dello Stadio dei Marmi (di fronte allo stadio si trova ancora un enorme obelisco con scritto “Mussolini Dux”) 
47. Creazione quartiere dell’EUR 
48. Ideazione dello stile architettonico “Impero”, ancora visibile nei palazzi pubblici delle città più grandi 
49. Creazione del Centro sperimentale di Guidonia (ex Montecelio), dotata del più importante laboratorio di galleria del vento di allora (distrutto nel 1944 dalle truppe tedesche che abbandonavano Roma) 
50. Costruzione di numerose dighe 
51. Fondò l’istituto delle ricerche, profondo stimatore di Marconi che mise a capo dello stesso istituto grazie alla sua grandiosa invenzione della radio e dei primi esperimenti del radar, non finiti a causa della sua morte 
52. Costruzione di molte università tra cui la Città università di ROMA 
53. Inaugurazione della Stazione Centrale di Milano nel 1931 e della Stazione di Santa Maria Novella di Firenze 
54. Costruzione del palazzo della Farnesina di Roma, sede del Ministero degli Affari Esteri 
55. Opere eseguite in Etiopia: 60.000 operai nazionali e 160.000 indigeni srotolarono sul territorio più di 5.000 km di strade asfaltate e 1.400 km di piste camionabili. Avevano trasformato non solo Addis Abeba, ma anche oscuri villaggi in grandi centri abitati (Dessié, Harar, Gondar, Dire, Daua). Alberghi, scuole, fognature, luce elettrica, ristoranti, collegamenti con altri centri dell’impero, telegrafo, telefono, porti, stazioni radio, aeroporti, financo cinematografi e teatri. Crearono nuovi mercati, numerose scuole per indigeni, e per gli indigeni crearono: tubercolosari, ospizi di ricovero per vecchi e inabili al lavoro, ospedali per la maternità e l’infanzia, lebbrosari. Quello di Selaclacà: oltre 700 posti letto e un grandioso istituto per studi e ricerche contro la lebbra. Crearono imprese di colonizzazione sotto forme di cooperative finanziate dallo stato, mulini, fabbriche di birra, manifatture di tabacchi, cementifici, oleifici, coltivando più di 75.000 ettari di terra. 
56. Sviluppo aeronautico, navale, cantieristico
Opere politiche e diplomatiche. 
57. Patti Lateranensi, 11/02/1929 
58. Tribunale del popolo 
59. Tribunale speciale
60. Emanò il codice penale (1930), il codice di procedura penale (1933, sostituito nel 1989), il codice di procedura civile (1940), il codice della navigazione (1940), il codice civile (1942) e numerose altre disposizioni vigenti ancora oggi (il Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza, il Codice della Strada, le disposizioni relative a: polizia urbana, rurale, annonaria, edilizia, sanitaria, veterinaria, mortuaria, tributaria, demaniale e metrica) 
61. Conferenza di Losanna
62. Conferenza di Locarno
63. Conferenza di Stresa
64. Patto a quattro
65. Patto anti-Comintern
Criticabili Opere espansionistiche. 
66. Riconquista della Libia
67. Conquista dell’Etiopia
68. Guerra di Spagna
Opere economiche e finanziarie. 
69. Istituto di Ricostruzione Industriale (I.R.I.), 1932 
70. Istituto Mobiliare Italiano (I.M.I.), 1933 
71. Casse Rurali ed Artigiane, R.D. 26 agosto 1937, n. 1706 
72. Riforma bancaria: tra il 1936 e il 1938 la Banca d’Italia passò completamente in mano pubblica e il suo Governatore assunse il ruolo di Ispettore sull’esercizio del credito e la difesa del risparmio 
73. Socializzazione delle imprese. Legge della R.S.I., 1944 
74. Parità aurea della lira 
75. Battaglia del grano 
76. 1929: crisi finanziaria mondiale. Il mondo del capitalismo è nel caos: il Duce risponde con 37 miliardi di lavori pubblici e in 10 anni vengono costruite 11.000 nuove aule in 277 comuni, 6.000 case popolari che ospitano 215.000 persone, 3131 fabbricati economici popolari, 1.700 alloggi, 94 edifici pubblici, ricostruzione dei paesi terremotati, 6.400 case riparate, acquedotti, ospedali, 10 milioni di abitanti in 2493 comuni hanno avuto l’acqua assicurata, 4.500 km di sistemazione idrauliche e arginature, canale Navicelli; nel 1922 i bacini montani artificiali erano 54, nel 1932 erano arrivati a 184, aumentati 6 milioni e 663 mila k.w. e 17.000 km di linee elettriche; nel 1932 c’erano 2.048 km di ferrovie elettriche per un risparmio di 600.000 tonnellate di carbone; costruiti 6.000 km di strade statali, provinciali e comunali, 436 km di autostrade. Le prime autostrade in Italia furono la Milano-Laghi e la Serravalle-Genova (al casello di Serravalle Scrivia si trova una scultura commemorativa con scritto ancora “Anno di inizio lavori 1930, ultimato lavori 1933”) 
77. Salvò dalla bancarotta l’Ansaldo, il Banco di Roma e l’Ilva (1923-24) 
78. Attacco al latifondo siciliano
79. Accordi commerciali con tutti gli Stati compresa l'URSS
80. Pareggio di bilancio già dal 1924
Opere sportive e culturali.
81. Costruzione dell’Autodromo di Monza, 10/09/1923 
82. Fondazione di CINECITTA’ 
83. Creazione dell’ente italiano audizione radiofoniche (EIAR), anno 1927 
84. Primi esperimenti della televisione che risalgono all'anno 1929 per volere del Duce; nel dicembre del ’38 l’ufficio stampa dell’EIAR comunicò che nei primi mesi del ’39 sarebbero iniziati servizi regolari di televisione. Il 4 giugno 1939 alla Mostra del Leonardo ci furono alcune trasmissione sperimentali, sul Radiocorriere apparvero i programmi e persino le pubblicità di alcuni paleolitici apparecchi televisivi. Purtroppo il progetto venne abbandonato a causa dell’entrata in guerra 
85. Istituzione della Mostra del Cinema di Venezia, prima manifestazione del genere al mondo, nata nel 1932 per opera del direttore dell’Istituto Luce, De Feo, e dell’ex ministro delle Finanze Giovanni Volpi di Misurata 
86. Creazione dell’albo dei giornalisti, anno 1928 
87. Fondazione dell’istituto LUCE, anno 1925
88. Nel 1933 appoggiò la prima trasvolata atlantica compiuta da Italo Balbo (tra l’altro, fu in quella occasione che venne inaugurata la “posta aerea”) 
89. Accademia d’Italia (Marconi, Pirandello, Mascagni, ecc.)90. Littoriali della cultura e dell’arte
Opere di utilità varie.
91. Registro per armi da fuoco 
92. Istituzione della guardia forestale 
93. Istituzione dell’archivio statale, anno 1923 
94. Fondazione della FAO 95. Fondazione dei consorzi agrari 
96. Annessione della Guardia di Finanza nelle forze armate
97. Istituzione di treni popolari per la domenica con il 70% di sconto, anno 1932 
98. Istituì il Corpo dei Vigili del Fuoco. 
99. Ammodernò il Pubblico Catasto urbano e dei terreni 
100. Mappò tutto il territorio nazionale compilando le mappe altimetriche usate ancora oggi, e che non sono mai state aggiornate da allora. 


IL VOSTRO UFFICIO STAMPA

domenica

Platone "La Repubblica"


“Quando un popolo, divorato dalla sete della libertà, si trova 
ad avere a capo dei coppieri che gliene versano quante ne vuole, 
fino ad ubriacarlo, accade allora che, se i governanti resistono 
alle richieste dei sempre più esigenti sudditi, son dichiarati tiranni.
E avviene pure che chi si dimostra disciplinato nei confronti 
dei superiori è definito un uomo senza carattere, servo; 
che il padre impaurito finisce per trattare il figlio come suo pari 
e non è più rispettato, 
che il maestro non osa rimproverare gli scolari 
e costoro si fanno beffe di lui; 
che i giovani pretendono gli stessi diritti, le stesse considerazioni 
dei vecchi e questi, per non parere troppo severi, 
danno ragione ai giovani.
In questo clima di libertà, nel nome della medesima, 
non vi è più riguardo né rispetto per nessuno. 
In mezzo a tale licenza nasce e si sviluppa una mala pianta: 
la TIRANNIA”. 
IL VOSTRO UFFICIO STAMPA

giovedì

Governo, Parolai e Soluzioni !

Sono totalmente disgustato dai "PAROLAI", sono andato in salotto e sui vari canali TV ci ho trovato i soliti "PAROLAI" che fanno le diagnosi sui mali dell'Italia, ovviamente senza avere la minima idea di quale sia la cura. Quando capiremo che abbiamo una Classe di Dirigenti d'Azienda Industriale e di Alti Ufficiali delle Forze Armate con all'interno numerosi personaggi qualificati e di alto livello, perfettamente in grado di Pianificare gli interventi a Breve, Medio e Lungo Termine, dando SOLUZIONI e NON Diagnosi ?!?!?! 


IL VOSTRO UFFICIO STAMPA

venerdì

G8: PRIMAVERA ARABA; LANCIATO 'PARTENARIATO DEAUVILLE'

(ANSA) - DEAUVILLE (FRANCIA), 27 MAG - «Siamo pronti ad estendere tale partenariato globale - dichiarano i paesi del G8 nel comunicato finale - a tutti i paesi della regione che intraprenderanno una transizione verso società libere, democratiche e tolleranti, a cominciare dall'Egitto e dalla Tunisia, di concerto con i paesi che desiderano sostenere la transizione nella regione». Secondo la Dichiarazione finale, il Partenariato di Deauville si fonda «su due pilastri», «un processo politico atto a sostenere la transizione democratica e a promuovere le riforme di governo - segnatamente la lotta contro la corruzione e il rafforzamento delle istituzioni necessarie a garantire la trasparenza e la responsabilità dei governi; e un quadro economico per una crescita sostenibile ed inclusiva». Il Partenariato di Deauville «metterà a punto un'agenda economica che consentirà ai governi riformati di rispondere all'aspirazione dei loro popoli a una crescita forte e onnicomprensiva», continua la Dichiarazione. Si mette in rilievo poi che l'obiettivo «nel medio termine» è garantire «che l'instabilità non mini il processo di riforma politica». (ANSA). GIT-DRZ 27-MAG-11 11:21 NNN

IL VOSTRO UFFICIO STAMPA

mercoledì

Non sono né sgomento né turbato, io.

Dal Quotidiano "IL LEGNO STORTO"
di Nicolò Vergata
Martedì 25 gennaio 2011
Sarò una pecora nera ma io per il caso Ruby non mi sento né sgomento né turbato. Aspetto le prove come chiunque, rispettoso delle garanzie costituzionali, dovrebbe attenersi.
Mi sono, invece, sentito "sgomento" e "turbato" quando ho visto i vari leaders della sinistra italiana andare all'estero con l'unico scopo di sputtanare l'Italia; quando ho letto il paginone di un giornale estero comprato da Di Pietro per lo stesso motivo; quando ho sentito l'aula parlamentare impunemente risuonare per gli insulti dell'ex P.M. al Capo di Governo eletto dal popolo sovrano; quando leggo o ascolto clamorose falsità su di lui; quando assisto ai numerosi filmati di Striscia che documentano mani di preti infilarsi nelle mutandine di minorenni parrocchiane; quando vedo le iperfaziose trasmissioni di Santoro, Floris, Gad Lerner, le vignette di Vauro, la pseudosatira di sinistra, gli assalti vandalici alle città da parte di gi ovani strumentalizzati dalla opposizione; quando assisto ai più vili e subdoli attacchi della sinistra al Governo pur di ritornare al potere, anche in modo antidemocratico; quando ho visto ex terroristi chiamati al Parlamento durante i suoi numerosi governi; quando criminali come Cesare Battisti e Achille Lollo se la fanno franca coperti dall'ala "democratica" ; quando considero la veemenza degli anatemi del Cardinal Bagnasco per un caso singolo tutto sommato risibile e tutto da verificare, in confronto con la timidezza nel difendere i cristiani, sistematicamente trucidati nel medio oriente ad opera di fondamentalisti islamici…

IL VOSTRO UFFICIO STAMPA

venerdì

Attentato a Belpietro: è nato il terrorista qualunque.

Venerdì 01 Ottobre 2010 11:42
Personaggio a metà fra l'Uomo di Giannini e i sicari delle Br.
di RICCARDO CORSETTO (L'UNICO).
- Per una volta non vogliamo credere a Gianbattista Vico, maestro immenso di filosofia della Storia, e vogliamo invece credere che i suoi "corsi e ricorsi" siano solo una suggestione.
Però quello che ha vissuto il direttore di Libero Maurizio Belpietro rende difficile questo esercizio esorcizzante.
Ieri un uomo con una pistola in mano si è infilato nel condominio dove vive il noto giornalista. Addosso aveva una camicia della Guardia di Finanza.
Con quell'abbigliamento se avesse suonato alla porta, Belpietro gli avrebbe aperto certamente, guardando dallo spioncino.
Ma destino ha voluto che un agente della scorta - sotto la cui protezione Belpietro è da otto anni - si sia accorto del maleintenzionato prima che potesse mettere a segno il piano.
E' solo una fortuna che l'agente abbia preso le scale e non l'ascensore. Dopo aver accompagnato Belpietro fin dentro casa, ha rinunciato all'ascensore "per fumare una sigaretta". A questo punto l'incontro con un uomo di circa 40 anni, alto un metro e 80. Sotto la camicia da finanziere ha i pantaloni di una tuta. L'agente si vede puntare un'arma da fuoco contro e spara: tre volte.
Il direttore dall'interno del suo appartamento sente i colpi, quando già ha avuto l'ordine al telefonino: "Non uscire di casa, resta chiuso dentro".
Lo sconosciuto riesce a fuggire pare senza essere colpito. Non ci sono tracce di sangue. Ora in via Monti di Pietà, a Milano, dove vive il giornalista, sta lavorando la Digos.
E fin qui è cronaca.
L'UOMO QUALUNQUE MANDA A 'FANCULO' GIANNINI E STRIZZA L'OCCHIO A CURCIO.
Quel che preoccupa però sono gli effetti e le origini di questi episodi. Siamo riusciti a far passare l'attentato a Berlusconi come il gesto di un pazzo isolato, e riusciamo a sottovalutare non si sa con quale ingenua filosofia il fenomeno degli esagitati che infestano il web.
Un tempo il terrore politico era rappresentato graficamente attraverso murales nelle città d'Italia. Potevi imbatterti in minacce a carattere cubitale o in stelle a 5 punte sui muri di Firenze, Milano, Roma, Torino, Bologna. Oggi abbiamo post elettronici e basta navigare un qualsiasi social network per rendersi conto di quanta violenza potenziale ci sia in giro.
Ci siamo raccontati che si tratti di "violenza virtuale". I supporter dipietristi e grillini sono i primi a usare un linguaggio border line, dove non si capisce il limite tra il legittimo dissenso e l'intenzione minatoria.
Qualcuno dirà che siamo lontani dall'organizzazione criminale delle cellule armate anni '70. Questo è sicuro. Ma è anche vero che siamo davanti a un qualunquismo che scimmiotta il terrore. Basta farsi un giro sul web per accorgersi che l'Uomo Qualunque si è rotto i coglioni di essere "qualunquista" e allora va a lanciare statuette o treppiedi in testa al premier, va prendere il thé a casa Belpietro con una pistola. Inneggia a Lupo Luciano Liboni, e la sera si sollazza con la serie Romanzo Criminale dicendo che "fighi" 'sti qua.
Il terrorista qualunque è un personaggio purtroppo non mitologico nato dall'innesto dei cattivi maestri alla Grillo e Santoro (che mandando a fanculo gli avversari li costringono all'odio del popolo più che alla critica) e autori malati di sindrome di Stoccolma (che fa innamorare dei criminali) come il magistrato scrittore Giancarlo De Cataldo. Insomma l'uomo qualunque manda a fanculo Giannini e se la fa con Franceschini, Curcio, e Cagol.
Che ci piaccia o no è nato il Terrorista qualunque: d'accordo è disorganizzato ma è pericoloso come solo le schegge impazzite sanno essere (L'UNICO).

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martedì

Oggi è la vigilia dell’anniversario di Mani Pulite

Il 17 febbraio 1992 Mario Chiesa, presidente del Pio Albergo Trivulzio, veneranda istituzione di Milano, veniva beccato con le mani nella marmellata mentre intascava una tangente di sette milioni di lire da un imprenditore che gestiva un’impresa di pulizie. Luca Magni s’era messo d’accordo con l’allora pm Antonio Di Pietro per incastrare il politico socialista. E ci riuscì. Fu il primo arresto di quella che poi passò alla storia come Tangentopoli. Muovevo i primi passi da cronista all’Indipendente di Vittorio Feltri e diciotto anni dopo, cari lettori de Il Tempo, eccoci qua a raccontare ancora una storia che somiglia, ma non è uguale. In molti hanno fatto il paragone tra quegli anni e i fatti di questi giorni. Penso sia un parallelismo sbagliato. Provo a mettere nero su bianco il mio pensiero.

Nell’Italia nel 1992 il sistema dei partiti era logorato e in crisi ideologica. La Democrazia cristiana aveva smesso di essere la formazione di riferimento dei cattolici, sul Pci era appena crollato il muro di Berlino e i socialisti sembravano l’unica forza politica dinamica in grado di assicurare al Paese una guida forte e riformista con un leader di sicuro spessore: Bettino Craxi. La Lega era un movimento allo stato nascente, la galassia dei cespugli della Prima Repubblica era poco più di un sistema di piccoli pianeti che ruotava intorno al grande sole democristiano. Le inchieste colpirono per primi i socialisti, guardacaso il solo movimento che aveva ancora una sua «spinta propulsiva».
La decimazione di quel sistema, la fine del finanziamento dei partiti attraverso le tangenti, la rottura del connubio tra poltica e imprese, nel disegno sgangherato dell’epoca avrebbero dovuto consegnare il Paese - per un incredibile paradosso della storia - al movimento che era stato sconfitto dalla storia: il Pci allora guidato da un improbabile leader di nome Achille Occhetto. Quel disegno si scontrò però con un imprevisto: Silvio Berlusconi. Un imprenditore di successo, l’uomo che aveva fondato in Italia la televisione commerciale, decise di dare una speranza ai moderati e ai riformisti italiani - destinati certamente alla sconfitta - scendendo in campo e fondando un movimento politico di nome Forza Italia.
Il destino, che sempre si diverte a giocare a dadi con le nostre vite, decise che i comunisti dovevano comunque pagare gli errori, le omissioni, le complicità con quel grande orrore chiamato comunismo. La gioiosa macchina da guerra del Pci - che dopo il muro di Berlino cambiò ragione sociale in Pds - s’infranse su un altro muro. Quello dell’Italia moderata, quello della maggioranza silenziosa che non ci stava a farsi governare da un partito che prendeva i soldi da Mosca, dalle cooperative rosse e si presentava immacolato per riscuotere l’incasso politico di un’opera di demolizione a senso unico. Il Cavaliere, con la geniale intuizione del self made man, capì che il Paese l’avrebbe seguito, che i tempi per la sinistra italiana al potere erano ancora lontani, che il sistema dei partiti poteva anche andare a carte quarantotto, ma che il sentimento dell’elettorato era ancora solidamente ancorato alle icone di Sturzo e De Gasperi e al dinamismo moderno di un riformista come Craxi.
Berlusconi fu davvero «il nuovo», quella «rivoluzione conservatrice» di cui l’Italia aveva disperato bisogno per non cadere nel baratro. Per questo Berlusconi è stato sempre considerato un’anomalia, un presunto colpevole, un Cavaliere da disarcionare per via giudiziaria. Quello che stiamo vivendo in questi giorni non è un capitolo di Mani Pulite. Quel sistema non esiste più. È solo l’ennesimo gioco sporco per spazzare via Berlusconi. Colpire i suoi simboli - e Bertolaso lo è - per far cadere nella polvere l’unico leader capace di tenere insieme il centrodestra italiano. La fine di Berlusconi coinciderebbe con la rovina del sistema dei partiti che conosciamo oggi, con l’apertura di un periodo di disordine e di confusione.
Il caos che serve ai poteri opachi, irresponsabili, lontani dall’urna e dalla sanzione popolare, per riprendere in mano l’Italia e plasmarla a loro piacimento. Ha ragione Gianfranco Fini: «Chi ruba non lo fa per il partito, ma perché è un ladro». E allora che si faccia piazza pulita dei disonesti, ma non dei servitori dello Stato e della politica.

di Mario Sechi

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