L'Esercito in TVMolti di voi riconosceranno sicuramente il simbolo della romanità trasteverina. E' qui che il Maestro della Commedia all'Italiana ha incontrato per la prima volta ... i Fanti Piumati.
Posted by Esercito Italiano on Lunedì 14 aprile 2014
giovedì
Alberto Sordi ! Molti di voi riconosceranno sicuramente il simbolo della romanità trasteverina. E' qui che il Maestro della Commedia all'Italiana ha incontrato per la prima volta ... i Fanti Piumati.
mercoledì
CONVEGNO: VERSO UNA LEGA NAZIONALE A ROMA.
Bandiere tricolore, un vecchio documentario in bianco e nero dai toni “nostalgici”, la distribuzione del “pane sociale” in sala, qualche saluto romano tra i partecipanti e, a sorpresa, le note dell’inno russo.
A Roma l’europarlamentare Borghezio ha lanciato la Lega Nazionale: “Un progetto per federare tante realtà - dice - e costruire una grande Italia”. Non un partito, quindi, ma “un movimento polifonico, complementare alla Lega Nord e a Noi con Salvini dove gli uni possono discutere con gli altri”. “Non fondiamo nulla”, precisa Borghezio che assicura anche di avere la benedizione politica del suo segretario. La sala è stracolma. All'ingresso spicca un tavolino con i libri: Franciavanguardia, Vie traverse, L’intellettuale dissidente, gli ultimi numeri di l’Uomo libero e, a sorpresa, il Libro Verde di Muammar Gheddafi. Nel parterre ci sono esponenti della destra romana “ma non solo”, insiste Borghezio che a sostegno della tesi cita la presenza dei socialisti di Rinascita e quella di Giulietto Chiesa. Borghezio parla anche di “una Roma offesa, stuprata e vilipesa da contrapporre a quella del lavoro e della onestà perché a Roma si mangia, si beve e si soffre più che in ogni altro posto del Mondo”. La platea si scioglie. È un tripudio di applausi per l’economista Nino Galloni, il professore Giuseppe Valditara, Fabio Sabbatani Schiuma, Giorgio Vitangeli, Giuseppe Vatinno, Gino Marra. Poi suona l’inno russo. È un omaggio a Aleksandr Dugin, consigliere della Duma. In perfetto italiano ringrazia la sala per l’accoglienza e se la ingrazia subito con una battuta: “Siamo tutti figli di Roma - esordisce - Ringrazio tutti gli italiani che hanno appoggiato la mia patria contro le sanzioni imposte e totalmente ingiuste che castigano il nostro popolo”. Dugin è uno dei massimi esponenti del pensiero ebraista. Amico e, per certi aspetti “allievo” di Alain de Benoist, è una vecchia conoscenza del mondo di destra italiano.
A Roma l’europarlamentare Borghezio ha lanciato la Lega Nazionale: “Un progetto per federare tante realtà - dice - e costruire una grande Italia”. Non un partito, quindi, ma “un movimento polifonico, complementare alla Lega Nord e a Noi con Salvini dove gli uni possono discutere con gli altri”. “Non fondiamo nulla”, precisa Borghezio che assicura anche di avere la benedizione politica del suo segretario. La sala è stracolma. All'ingresso spicca un tavolino con i libri: Franciavanguardia, Vie traverse, L’intellettuale dissidente, gli ultimi numeri di l’Uomo libero e, a sorpresa, il Libro Verde di Muammar Gheddafi. Nel parterre ci sono esponenti della destra romana “ma non solo”, insiste Borghezio che a sostegno della tesi cita la presenza dei socialisti di Rinascita e quella di Giulietto Chiesa. Borghezio parla anche di “una Roma offesa, stuprata e vilipesa da contrapporre a quella del lavoro e della onestà perché a Roma si mangia, si beve e si soffre più che in ogni altro posto del Mondo”. La platea si scioglie. È un tripudio di applausi per l’economista Nino Galloni, il professore Giuseppe Valditara, Fabio Sabbatani Schiuma, Giorgio Vitangeli, Giuseppe Vatinno, Gino Marra. Poi suona l’inno russo. È un omaggio a Aleksandr Dugin, consigliere della Duma. In perfetto italiano ringrazia la sala per l’accoglienza e se la ingrazia subito con una battuta: “Siamo tutti figli di Roma - esordisce - Ringrazio tutti gli italiani che hanno appoggiato la mia patria contro le sanzioni imposte e totalmente ingiuste che castigano il nostro popolo”. Dugin è uno dei massimi esponenti del pensiero ebraista. Amico e, per certi aspetti “allievo” di Alain de Benoist, è una vecchia conoscenza del mondo di destra italiano.
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RUBATO UN BOULEDOGUE FRANCESE AD UN ORCHESTRALE DI MILANO
Si accumulano giorno dopo giorno le segnalazioni relative ai furti di cuccioli di razza bouledogue francese, il caso più eclatante di questi giorni riguarda un cane rubato ad un orchestrale mentre stava facendo le prove in un teatro a Milano. Da quanto segnalato al servizio segnalazionireati@libero.it, il cane era stato lasciato nel camerino di un noto teatro milanese, ma al ritorno dalla sessione prove il suo padrone non lo ha più ritrovato, anche in questo caso i sospetti si dirigono verso un allevamento specifico nel bresciano e verso il gruppo che ruota attorno ad un veterinar... altro »
Rassegna Stampa di Martedì 21 aprile 2015.
*Ambiente* *IL SOLE 24ORE del 21/04/2015* *CHI INQUINA PAGA, MA LA STORIA NON PESA * *di JACOPO GILIBERTO - pag. 23* *ITALIA OGGI del 21/04/2015* *MODELLO UNICO PER IL FOTOVOLTAICO * *di CINZIA DE STEFANIS - pag. 28* *ITALIA OGGI del 21/04/2015* *BONUS 65% AGLI SCHERMI * *pag. 28* *Professioni* *IL SOLE 24ORE del 21/04/2015* *STUDI, IL FISCO SPINGE IL LEASING * *di GIOVANNI PARENTE - pag. 38* *IL SOLE 24ORE del 21/04/2015* *LE CASSE ALLA SFIDA DEI DIRITTI * *di FEDERICA MICARDI - pag. 39* *IL SOLE 24ORE del 21/04/2015* *DA BOCCIARE L'INASPRIMENTO DELLE ALIQU... altro »
Simona Teodori: un successo che non ci stupisce !
Un Libro bellissimo, scritto con mano felice da una esordiente che ci farà pensare anche con i nuovi lavori in cantiere. Da leggere tutto d'un fiato. Giancarlo Bertollini *QUI LA PRESENTAZIONE DI OGGI SU: "IL TEMPO"*. *www.studiostampa.com*
Presentazione del Vostro Ufficio Stampa On-Line !
Gentili Signori, Vi inviamo (*con questa pubblicazione*) una breve presentazione del servizio che lo “*Studio Service di G.Bertollini*” desidera portare alla Vostra attenzione. *UFFICIO STAMPA* Siamo specializzati in servizi di “*Ufficio Stampa on-line*” con lanci d’Agenzia e cura in Rete. L'abbattimento dei costi di comunicazione per le PMI e gli Studi Professionali è oggi una realtà. Lo “*Studio Service di G.Bertollini*”, realtà professionale che si occupa di comunicazione integrata e consulenze di marketing, è riuscito a creare l'*Ufficio Stampa On-Line* che è un nuo... altro »
martedì
Rassegna Stampa di Martedì 21 aprile 2015.
Ambiente
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IL SOLE 24ORE del 21/04/2015
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di JACOPO GILIBERTO - pag. 23
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ITALIA OGGI del 21/04/2015
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di CINZIA DE STEFANIS - pag. 28
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ITALIA OGGI del 21/04/2015
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pag. 28
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Professioni
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IL SOLE 24ORE del 21/04/2015
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di GIOVANNI PARENTE - pag. 38
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IL SOLE 24ORE del 21/04/2015
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di FEDERICA MICARDI - pag. 39
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IL SOLE 24ORE del 21/04/2015
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di MATTEO PRIOSCHI - pag. 39
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IL SOLE 24ORE del 21/04/2015
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pag. 39
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IL SOLE 24ORE del 21/04/2015
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di RENZO GUFFANTI -pag. 39
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IL SOLE 24ORE del 21/04/2015
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di MATTEO PRIOSCHI - pag. 40
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IL SOLE 24ORE del 21/04/2015
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di GIUSEPPE PUTTINI - pag. 40
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IL SOLE 24ORE del 21/04/2015
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di MARIA CARLA DE CESARI - pag. 38
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IL SOLE 24ORE del 21/04/2015
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di ANDREA CAMPORESE - pag. 41
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IL SOLE 24ORE del 21/04/2015
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pag. 41
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IL SOLE 24ORE del 21/04/2015
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di GIUSEPPE GRAZIA - pag. 41
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IL SOLE 24ORE del 21/04/2015
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di ALFONSO CELOTTO -pag. 41
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IL SOLE 24ORE del 21/04/2015
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di GIOVANNI NEGRI - pag. 44
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IL SOLE 24ORE del 21/04/2015
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pag. 44
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IL SOLE 24ORE del 21/04/2015
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di MARINA CASTELLANETA - pag. 44
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ITALIA OGGI del 21/04/2015
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di BENEDETTA PACELLI - pag. 29
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Società e Imprese
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IL SOLE 24ORE del 21/04/2015
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di LUCA ORLANDO - pag. 11
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IL SOLE 24ORE del 21/04/2015
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pag. 36
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IL SOLE 24ORE del 21/04/2015
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di VALENTINO TAMBURRO - pag. 37
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IL SOLE 24ORE del 21/04/2015
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di NICOLA CAVALLUZZO ALESSANDRO MONTINARI - pag. 36
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ITALIA OGGI del 21/04/2015
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di LUCIANO DE ANGELIS - pag. 22
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lunedì
Simona Teodori: un successo che non ci stupisce !
Un Libro bellissimo, scritto con mano felice da una esordiente
che ci farà pensare anche con i nuovi lavori in cantiere.
Da leggere tutto d'un fiato. Giancarlo Bertollini
www.studiostampa.com
Presentazione del Vostro Ufficio Stampa On-Line !
Vi inviamo (con questa pubblicazione) una breve presentazione del servizio che lo “Studio Service di G.Bertollini” desidera portare alla Vostra attenzione.
UFFICIO STAMPA
Siamo specializzati in servizi di “Ufficio Stampa on-line” con lanci d’Agenzia e cura in Rete.
L'abbattimento dei costi di comunicazione per le PMI e gli Studi Professionali è oggi una realtà.
Lo “Studio Service di G.Bertollini”, realtà professionale che si occupa di comunicazione integrata e consulenze di marketing, è riuscito a creare l'Ufficio Stampa On-Line che è un nuovo modo di fare comunicazione d'impresa e che, per i costi contenuti, può servire anche le PMI e gli Studi Professionali.
L'Ufficio Stampa aziendale, in senso tradizionale, è un organo che ha costi elevati e può essere costituito solo in grandi realtà imprenditoriali; le Associazioni, le PMI, le Micro-Imprese e gli Studi Professionali quindi, non hanno la possibilità economica per poter strutturare una squadra che si occupi a fondo della comunicazione.
L'Ufficio Stampa diventa così un appannaggio di pochi, come se questa “necessità” fosse un lusso che solo i grandi possono permettersi.
La virtualizzazione dell'Ufficio Stampa e la sua conseguente esternalizzazione, è un modo di fare comunicazione dinamico e leggero, infatti, i Comunicati Stampa, in tutta velocità, sono lanciati direttamente a coloro che fruiscono dell'informazione: Agenzie Stampa, Testate, Giornalisti ecc.
I Comunicati Stampa, inoltre, sono pubblicati sul Sito dello Studio e sui maggiori Siti del settore.
Delegando la Gestione di un Ufficio Stampa all'esterno si ottengono ottimi risultati, facendo diventare la promozione, accessibile economicamente anche alle PMI, agli Studi Professionali, alle Micro-imprese e alle Associazioni.
La Promozione del vostro Marchio, le informazioni inerenti le attività e gli eventi connessi, la condivisione dei successi, far giungere i vostri messaggi ai professionisti e dare la giusta immagine aziendale, possono essere integrati tramite News inviate regolarmente e sempre con cadenza settimanale, ai Vostri potenziali Clienti, alle maggiori Testate Giornalistiche e Agenzie.
COSTI
Attivazione del Vs. “Ufficio Stampa On-line”:
- Euro 270,00 mensili al netto di IVA.
- Più Euro 17,00 per ogni lancio.
Vi ringraziamo dell'attenzione ed inviamo
i nostri saluti più cordiali.
Studio Service di G.Bertollini
www.studiostampa.com - www.studioservice.com
domenica
Proprio Oggi ero in Visita alla Sinagoga e al Museo - Giancarlo Bertollini.
E' morto oggi a Roma l'ex rabbino della comunità ebraica di Roma Elio Toaff dopo una lunga malattia.
Nato il 30 aprile 1915, era considerato la massima autorità spirituale e morale ebraica in Italia dal secondo dopoguerra sino ai primi anni duemila. Storico l'incontro di Toaff con Giovanni Paolo II alla Sinagoga di Roma. I funerali dell'ex rabbino capo di Roma dovrebbero svolgersi domani pomeriggio a Livorno. Lo si apprende da fonti della comunità ebraica di Roma.
Riccardo Pacifici. «Un grande della storia, un gigante». Così il presidente della comunità ebraica romana Riccardo Pacifici ha definito l'ex rabbino capo di Roma Elio Toaff morto stasera. «Un uomo che ha fatto la resistenza e ha ridato orgoglio alle nostre comunità. Un uomo del risorgimento ebraico romano ed italiano», ha aggiunto Pacifici.
Il premier Renzi. «Un pensiero carico di gratitudine e affetto per il rabbino Elio Toaff, grandissimo italiano e uomo simbolo della comunità ebraica». Lo scrive su Twitter il premier Matteo Renzi, dopo aver appreso la notizia della morte di Toaff.
Ignazio Marino. «Voglio esprimere il mio cordoglio e quello di tutta la città per la scomparsa di Elio Toaff. Un uomo di grande valore che ha dedicato la sua vita alla spiritualità, al dialogo interreligioso, alla memoria e alla conoscenza. Indimenticabile il suo rapporto con Papa Giovanni Paolo II. Nel dopoguerra ha avuto il difficile compito di guidare le comunità ebraiche italiane, restituendo la speranza agli uomini e alle donne che avevano perso tutto e vissuto l'orrore e la barbarie del nazifascismo. Tutti abbiamo inoltre apprezzato la sua straordinaria capacità nel guidare la Comunità Ebraica di Roma. Ha dimostrato in più occasioni di amare profondamente la nostra città. Un affetto ricambiato. Nel 2001, infatti, gli fu conferita la cittadinanza onoraria. Mi stringo dunque con affetto ai suoi cari e a tutta la Comunità Ebraica. Dedicheremo questi momenti al ricordo di una persona che ha contribuito a rendere migliore la nostra città e il nostro Paese». È quanto dichiara in una nota il Sindaco di Roma Ignazio Marino.
Roberto Gattegna. «Piangiamo in queste ore la scomparsa di un uomo straordinario. Un punto di riferimento, un leader, una guida spirituale in grado di segnare il suo tempo e il tempo delle generazioni che ancora verranno». Lo ha detto il presidente dell'Unione delle comunità ebraiche italiane Renzo Gattegna. «I gesti e gli insegnamenti che hanno caratterizzato il magistero e la lunga vita di rav Toaff - ha aggiunto - rappresentano infatti uno dei momenti più alti nella storia, non solo dell'ebraismo italiano ma dell'umanità intera».
Giovanni Toti. «Storica la visita in Sinagoga con Giovanni Paolo II. Toaff rabbino emerito della comunità ebraica è stato un pilastro dei nostri tempi». Lo scrive su Twitter Giovanni Toti, consigliere politico di Fi commentando la morte di Toaff.
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Nato il 30 aprile 1915, era considerato la massima autorità spirituale e morale ebraica in Italia dal secondo dopoguerra sino ai primi anni duemila. Storico l'incontro di Toaff con Giovanni Paolo II alla Sinagoga di Roma. I funerali dell'ex rabbino capo di Roma dovrebbero svolgersi domani pomeriggio a Livorno. Lo si apprende da fonti della comunità ebraica di Roma.
Riccardo Pacifici. «Un grande della storia, un gigante». Così il presidente della comunità ebraica romana Riccardo Pacifici ha definito l'ex rabbino capo di Roma Elio Toaff morto stasera. «Un uomo che ha fatto la resistenza e ha ridato orgoglio alle nostre comunità. Un uomo del risorgimento ebraico romano ed italiano», ha aggiunto Pacifici.
Il premier Renzi. «Un pensiero carico di gratitudine e affetto per il rabbino Elio Toaff, grandissimo italiano e uomo simbolo della comunità ebraica». Lo scrive su Twitter il premier Matteo Renzi, dopo aver appreso la notizia della morte di Toaff.
Ignazio Marino. «Voglio esprimere il mio cordoglio e quello di tutta la città per la scomparsa di Elio Toaff. Un uomo di grande valore che ha dedicato la sua vita alla spiritualità, al dialogo interreligioso, alla memoria e alla conoscenza. Indimenticabile il suo rapporto con Papa Giovanni Paolo II. Nel dopoguerra ha avuto il difficile compito di guidare le comunità ebraiche italiane, restituendo la speranza agli uomini e alle donne che avevano perso tutto e vissuto l'orrore e la barbarie del nazifascismo. Tutti abbiamo inoltre apprezzato la sua straordinaria capacità nel guidare la Comunità Ebraica di Roma. Ha dimostrato in più occasioni di amare profondamente la nostra città. Un affetto ricambiato. Nel 2001, infatti, gli fu conferita la cittadinanza onoraria. Mi stringo dunque con affetto ai suoi cari e a tutta la Comunità Ebraica. Dedicheremo questi momenti al ricordo di una persona che ha contribuito a rendere migliore la nostra città e il nostro Paese». È quanto dichiara in una nota il Sindaco di Roma Ignazio Marino.
Roberto Gattegna. «Piangiamo in queste ore la scomparsa di un uomo straordinario. Un punto di riferimento, un leader, una guida spirituale in grado di segnare il suo tempo e il tempo delle generazioni che ancora verranno». Lo ha detto il presidente dell'Unione delle comunità ebraiche italiane Renzo Gattegna. «I gesti e gli insegnamenti che hanno caratterizzato il magistero e la lunga vita di rav Toaff - ha aggiunto - rappresentano infatti uno dei momenti più alti nella storia, non solo dell'ebraismo italiano ma dell'umanità intera».
Giovanni Toti. «Storica la visita in Sinagoga con Giovanni Paolo II. Toaff rabbino emerito della comunità ebraica è stato un pilastro dei nostri tempi». Lo scrive su Twitter Giovanni Toti, consigliere politico di Fi commentando la morte di Toaff.
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Sicurezza nei trasporti - la tecnologia ICT può eliminare i rischi dovuti alla follia? di Roberto Vacca.
Forse il disastro dell’aereo German Wings è stato causato dalla follia del co-pilota. Una intelligenza artificiale sovrapposta al pilota automatico avrebbe potuto evitarlo?
L’ingegneria dei sistemi detta la regola "Don’t cater for extremely low probability events” = Non dotare il sistema di funzioni mirate a gestire eventi di probabilità estremamente bassa".
La follia di un pilota ha probabilità evanescente. Può manifestarsi in tempi minimi - nei quali un sistema sofisticato potrebbe essere inadeguato a reagire. In alcuni anni in tutta Europa è accaduto che non vi sia stato nemmeno un incidente mortale in TUTTI i voli di linea. Un sistema di supervisione e sicurezza contro evento improbabilissimo come la follia suicida di un pilota, possiamo immaginarlo - ma se tentiamo di dotarlo di funzioni di giudizio sui comandi, le intenzioni, o le reazioni a emergenze poco prevedibili, rendiamoci conto che tenteremmo di costruire un sistema di controllo di una complicazione tale da impedire di capire, giudicare, “override” in tempo le decisioni che il sistema prende in frazioni di secondo. Avere buone intenzioni non basta, occorre capire che la complessità molto spinta è già in se una fonte di rischio. Queste considerazioni si applicano anche ai treni ad alta velocità e alle auto self drive di cui si parla tanto. Sono argomenti seri di cui non si può parlare in un articolo e tanto meno in un chat improvvisato o in un tweet.
Calma e riflessione, facciamo discutere gli esperti e critichiamoli col tempo necessario.
Taluno sostiene che andrebbe azzerato ogni rischio. È questo un sintomo grave dell'ignoranza diffusa sui rischi e sui modi per difendersene. Così proponendo un fine impossibile, si disinforma il pubblico, mentre, invece, la sicurezza sta aumentando di continuo in quasi ogni settore. È certo bene istituire anche bilanci rischi/benefici. I benefici si quantificano in termini di assorbimento di overhead e utile prodotto. I rischi si valutano come prodotto del danno per la probabilità che si verifichi. Il danno è definito come l'onere che un'azienda sopporta per risarcire clienti o terzi che hanno subito traumi, menomazioni o danni alle cose a causa di malfunzione di prodotti dell' azienda. Certo la malfunzione deve essere almeno colposa. Si deve dimostrare, cioè, che non è stata resa impossibile, mentre avrebbe potuto esserlo. L'entità massima del danno si può prevedere in casi semplici, ad esempio in base all'energia totale che può essere rilasciata in tempi brevi: dalla conflagrazione di combustibili immagazzinati o trasportati, dalla fuoriuscita di acqua contenuta in un bacino, dall'energia cinetica di masse in moto (veicoli) in caso di collisioni.
Però l'energia (meccanica o elettrica) che basta a uccidere un uomo è di minime frazioni di Wattora: dunque i meccanismi di rischio sono più importanti delle quantità in gioco.
Una regola empirica suggerisce di non considerare rischi di morte nella popolazione di un paese che siano inferiori a una morte/anno per ogni milione di abitanti, né rischi occupazionali inferiore a una morte/anno per ogni 100.000 lavoratori. Per l'Italia queste cifre sono rispettivamente 57 e 200. Per confronto ricordiamo che in Italia (2009) ogni anno muoiono circa 5.000 persone in incidenti di traffico, circa 12.000 per cadute, 200 di AIDS e 165.000 di cancro. Per accumulare una probabilità di morte di uno su un milione è necessario, quindi, un tempo di 4 giorni per incidenti di traffico e 1,7 per cadute. Questo tempo cresce a 2 mesi per l'elettrocuzione, a 2 anni per la morte causata dal fulmine e 4 anni per la morte causata dalla puntura o dal morso di un animale.
Il pubblico capisce poco i rischi. Esempio: i viaggi in auto sono più pericolosi di quelli in aereo. In Italia dal 1972 al 2008 il numero di morti in incidenti di traffico è calato del 65% (nel '72 i morti erano 14.000). Anche i decisori aziendali e pubblici capiscono poco i rischi. Pochi sanno calcolare la probabilità di morire volando 100.000 volte e supponendo che in ogni volo la probabilità sia 1 su 100.000.
(È solo il 63,2% = 1 - 0,99999 alla centomillesima potenza).
La percezione soggettiva dei rischi rispecchia realtà distorte. Si investono cifre enormi per ridurre rischi già bassi, come quello delle radiazioni nucleari in centrali e centri di ricerca. Si investono cifre alte per ridurre le morti in incidenti stradali. Si investe poco contro il cancro e nulla per evitare le morti dovute a cadute. I rischi industriali calano rapidamente, ma non lo si nota proprio perché sono bassi e continuano a ridursi.
I rischi sistemici più complessi (blocchi dei sistemi di trasporto, energia, comunicazioni) sono difficili da valutare e neutralizzare.
La complessità enorme e crescente rende difficile progettare la sicurezza nei sistemi prevedendo ogni condizione futura di funzionamento. La sfida tecnica e teorica è appassionante. Sarebbe vitale accettarla e vincerla, ma non abbiamo soluzioni da manuale: occorre inventarle.
Vanno integrati i progetti dei vari sistemi valutando i rischi di ciascuno e la loro trasmissione tra aree fisiche e settori. Vanno addestrati utenti e operatori a riconoscere emergenze impreviste e a reagire adeguatamente. Vanno ottimizzate le comunicazioni per ottenere monitoraggio e controllo intersistemico e va reso trasparente il software di controllo onde distinguere se i guasti hanno origine nello hardware, nei canali di comunicazione o nel software. A tal fine va analizzata la storia di tutti i blackout, le crisi sistemiche, le emergenze dovute ad atti terroristici e vandalici.
Su questa base vanno formulati scenari quantitativi dettagliati. Vanno sviluppati, analizzati criticamente e validati modelli matematici dell’interdipendenza fra sistemi e della proliferazione di guasti, emergenze e interruzioni dei servizi. E’ compito arduo e critico: alcune variabili non sono note o si presentano in modo casuale. I meccanismi possono essere arguiti, non calcolati.
L’ingegneria dei sistemi detta la regola "Don’t cater for extremely low probability events” = Non dotare il sistema di funzioni mirate a gestire eventi di probabilità estremamente bassa".
La follia di un pilota ha probabilità evanescente. Può manifestarsi in tempi minimi - nei quali un sistema sofisticato potrebbe essere inadeguato a reagire. In alcuni anni in tutta Europa è accaduto che non vi sia stato nemmeno un incidente mortale in TUTTI i voli di linea. Un sistema di supervisione e sicurezza contro evento improbabilissimo come la follia suicida di un pilota, possiamo immaginarlo - ma se tentiamo di dotarlo di funzioni di giudizio sui comandi, le intenzioni, o le reazioni a emergenze poco prevedibili, rendiamoci conto che tenteremmo di costruire un sistema di controllo di una complicazione tale da impedire di capire, giudicare, “override” in tempo le decisioni che il sistema prende in frazioni di secondo. Avere buone intenzioni non basta, occorre capire che la complessità molto spinta è già in se una fonte di rischio. Queste considerazioni si applicano anche ai treni ad alta velocità e alle auto self drive di cui si parla tanto. Sono argomenti seri di cui non si può parlare in un articolo e tanto meno in un chat improvvisato o in un tweet.
Calma e riflessione, facciamo discutere gli esperti e critichiamoli col tempo necessario.
Taluno sostiene che andrebbe azzerato ogni rischio. È questo un sintomo grave dell'ignoranza diffusa sui rischi e sui modi per difendersene. Così proponendo un fine impossibile, si disinforma il pubblico, mentre, invece, la sicurezza sta aumentando di continuo in quasi ogni settore. È certo bene istituire anche bilanci rischi/benefici. I benefici si quantificano in termini di assorbimento di overhead e utile prodotto. I rischi si valutano come prodotto del danno per la probabilità che si verifichi. Il danno è definito come l'onere che un'azienda sopporta per risarcire clienti o terzi che hanno subito traumi, menomazioni o danni alle cose a causa di malfunzione di prodotti dell' azienda. Certo la malfunzione deve essere almeno colposa. Si deve dimostrare, cioè, che non è stata resa impossibile, mentre avrebbe potuto esserlo. L'entità massima del danno si può prevedere in casi semplici, ad esempio in base all'energia totale che può essere rilasciata in tempi brevi: dalla conflagrazione di combustibili immagazzinati o trasportati, dalla fuoriuscita di acqua contenuta in un bacino, dall'energia cinetica di masse in moto (veicoli) in caso di collisioni.
Però l'energia (meccanica o elettrica) che basta a uccidere un uomo è di minime frazioni di Wattora: dunque i meccanismi di rischio sono più importanti delle quantità in gioco.
Una regola empirica suggerisce di non considerare rischi di morte nella popolazione di un paese che siano inferiori a una morte/anno per ogni milione di abitanti, né rischi occupazionali inferiore a una morte/anno per ogni 100.000 lavoratori. Per l'Italia queste cifre sono rispettivamente 57 e 200. Per confronto ricordiamo che in Italia (2009) ogni anno muoiono circa 5.000 persone in incidenti di traffico, circa 12.000 per cadute, 200 di AIDS e 165.000 di cancro. Per accumulare una probabilità di morte di uno su un milione è necessario, quindi, un tempo di 4 giorni per incidenti di traffico e 1,7 per cadute. Questo tempo cresce a 2 mesi per l'elettrocuzione, a 2 anni per la morte causata dal fulmine e 4 anni per la morte causata dalla puntura o dal morso di un animale.
Il pubblico capisce poco i rischi. Esempio: i viaggi in auto sono più pericolosi di quelli in aereo. In Italia dal 1972 al 2008 il numero di morti in incidenti di traffico è calato del 65% (nel '72 i morti erano 14.000). Anche i decisori aziendali e pubblici capiscono poco i rischi. Pochi sanno calcolare la probabilità di morire volando 100.000 volte e supponendo che in ogni volo la probabilità sia 1 su 100.000.
(È solo il 63,2% = 1 - 0,99999 alla centomillesima potenza).
La percezione soggettiva dei rischi rispecchia realtà distorte. Si investono cifre enormi per ridurre rischi già bassi, come quello delle radiazioni nucleari in centrali e centri di ricerca. Si investono cifre alte per ridurre le morti in incidenti stradali. Si investe poco contro il cancro e nulla per evitare le morti dovute a cadute. I rischi industriali calano rapidamente, ma non lo si nota proprio perché sono bassi e continuano a ridursi.
I rischi sistemici più complessi (blocchi dei sistemi di trasporto, energia, comunicazioni) sono difficili da valutare e neutralizzare.
La complessità enorme e crescente rende difficile progettare la sicurezza nei sistemi prevedendo ogni condizione futura di funzionamento. La sfida tecnica e teorica è appassionante. Sarebbe vitale accettarla e vincerla, ma non abbiamo soluzioni da manuale: occorre inventarle.
Vanno integrati i progetti dei vari sistemi valutando i rischi di ciascuno e la loro trasmissione tra aree fisiche e settori. Vanno addestrati utenti e operatori a riconoscere emergenze impreviste e a reagire adeguatamente. Vanno ottimizzate le comunicazioni per ottenere monitoraggio e controllo intersistemico e va reso trasparente il software di controllo onde distinguere se i guasti hanno origine nello hardware, nei canali di comunicazione o nel software. A tal fine va analizzata la storia di tutti i blackout, le crisi sistemiche, le emergenze dovute ad atti terroristici e vandalici.
Su questa base vanno formulati scenari quantitativi dettagliati. Vanno sviluppati, analizzati criticamente e validati modelli matematici dell’interdipendenza fra sistemi e della proliferazione di guasti, emergenze e interruzioni dei servizi. E’ compito arduo e critico: alcune variabili non sono note o si presentano in modo casuale. I meccanismi possono essere arguiti, non calcolati.
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