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mercoledì 1 maggio 2019

Realtà Proposta da un “Sistema”. RIFLETTETE !

Il “mito della caverna”, una famosa metafora di Platone, filosofo greco a cavallo tra il V e il IV secolo a. C., è tra le più interessanti ed attuali della nostra cultura, perché ci mostra come certi messaggi e certe tematiche siano state già affrontate nei tempi antichi, senza che ne cogliessimo alcun insegnamento.

Nel “mito della cavernaPlatone mostra come la maggior parte degli esseri umani viva credendo che ciò che vede sia l’unica realtà possibile, senza rendersi conto che quello che osserviamo e percepiamo è solo un’ombra, ovvero una piccolissima parte di ciò che esiste. Inoltre, non sempre queste ombre rappresentano ciò che davvero esiste, perché, nella maggior parte dei casi, tutto ciò che ci viene riferito come “verità” è frutto delle decisioni di chi vuol far crescere in noi determinate credenze per limitare le nostre capacità. Rendiamoci conto che il mito di cui si sta argomentando è stato scritto 2000 anni fa e sembra essere ancora attuale.
Ciò implica che la storia si ripete da almeno 2000 anni, e questo denota che non abbiamo compreso che metaforicamente stiamo ancora dentro la caverna.

Per capire meglio il concetto potete vedere qui sotto un’immagine: 

A sinistra troviamo degli uomini con la testa, il collo e le braccia incatenate fin dall'infanzia, in modo tale che essi possano vedere solo una parte della caverna posta davanti a loro. Alle spalle dei prigionieri è stato acceso un enorme fuoco, e tra il fuoco ed i prigionieri corre una strada rialzata.
Lungo questa strada è stato eretto un muro, e dietro ad esso si trovano alcuni uomini che portano varie forme di oggetti e animali la cui ombra viene proiettata sul muro davanti ai prigionieri tramite la luce emessa dal fuoco. Se qualcuno degli uomini che portano gli oggetti simbolici emettesse dei suoni o dei versi, i prigionieri, non potendo vedere altro, penserebbero che questi vengano emessi dalle ombre. Ora, si supponga che uno dei prigionieri riesca a liberarsi raggiungendo l’uscita della caverna. Da quell’ altezza egli potrebbe avere un’idea molto più chiara della situazione presente nella caverna, e rendersi conto che le ombre sono solo una proiezione di qualcosa che in realtà non esiste, e che tale visione è stata imposta da qualcuno. A quel punto il fuggivo che ha preso consapevolezza ha due scelte: andare verso la luce o tornare nella caverna.

Dopo aver vissuto anni e anni al buio, la luce può far male, e può accecarlo.

Inizialmente è possibile che possa non vedere e che si senta confuso, e questo potrebbe spaventarlo. Se vorrà andare oltre la caverna e conoscere il mondo esterno, potrà farlo solo con il tempo e la volontà. Il percorso non sarà facile, ma alla fine ricomincerà a vedere e scoprirà suoni e forme che gli daranno gioia e vitalità.

Questo mito vi ricorda qualcosa?

Gli uomini incatenati davanti alle ombre proiettate da alcuni “signori” non ricordano un poco la nostra popolazione seduta davanti al televisore che guarda, ascolta e accetta una realtà proposta da un “sistema” che ci vuole incatenati e vincolati a ciò che ci viene prospettato come unica realtà possibile?

Il fuggitivo Vi non ricorda tutte quelle persone che hanno capito come funziona il “sistema” e provano con volontà e tenacia ad andare oltre quello che sanno, riscoprendo un modo di vivere totalmente diverso?
La luce che acceca il fuggitivo non vi ricorda le difficoltà che incontriamo quando dobbiamo abbandonare la nostra “zona di comfort” e rimboccarci le maniche per pensare diversamente e vivere meglio?

Se questo mito ricorda anche a voi tutto questo, chiedetevi perché dopo 2000 anni siamo ancora dentro una caverna senza rendercene conto.

Ancora oggi proviamo a cambiare le cose e cerchiamo l’uscita, perché dentro di noi non possiamo più credere che sia giusto stare al buio. Sappiamo che esiste un modo diverso e migliore di vivere : 
nella luce ! 

www.studiostampa.com

lunedì 27 giugno 2016

Penso sia venuto il momento di farla finita con le illazioni, supposizioni, congetture, attorno alla Massoneria.

Lo dico sempre, ma regolarmente vedo apparire i soliti articoli deformatori e disinformatori, che accusano Massoni e Massoneria di essere affaristi, di condizionare la politica, l’economia e quant'altro. 
Non ultimo l’articolo francamente inutile e ridicolo, a parer mio, di tal Andrea Di Consoli apparso su Barbadillo.it, il quale si chiede che bene abbiano fatto i massoni. E per giunta ammettendo la sua ignoranza in materia! Ma che bene vuoi che abbiano fatto gli aderenti ad una scuola iniziatica di perfezionamento interiore? Di una sorta di Università dell’anima? Studia, approfondisci! Non scrivere di ciò che non sai!
Mi chiedo perché i tanti Di Consoli, per apparire sui media o far carriera giornalistica (loro), debbano tirare in ballo Massoni o Massoneria, anziché scrivere un articolo approfondito e senza pregiudizi su che cosa essa sia. E sul fatto che non si occupa né di politica né tantomeno di religione, ma di spiritualità, simbolo e anima.
E’ forse troppo chiedere ad un giornalista approfondimento, obiettività e competenza ?
In Italia sembra di sì.
Non parliamo poi dei tanti Magaldi e Zagami, pseudo Massoni che giocano alla Massoneria loro sì politicizzandola per i loro scopi e di cui abbiamo già parlato altre volte. 
Peraltro sarebbe il caso che anche le maggiori Obbedienze Massoniche Italiane, Grande Oriente d’Italia e Gran Loggia d’Italia degli ALAM iniziassero a prendere le loro contromisure e a controbattere periodicamente sulla stampa a codeste assurdità. Oltre che con manifestazioni pubbliche e di piazza che chiedano a gran voce una legge sulle associazioni e contro la massonofobia e che essa sia paragonata al razzismo, all’antisemitismo e all’omofobia. Perché di questo stiamo, nei fatti, parlando.
Ed anche i singoli Massoni dovrebbero attivarsi sulla rete e nella vita quotidiana per far valere il proprio diritto a far parte di una libera associazione iniziatica. Non segreta, ma discreta e riconosciuta dalle legge a pieno titolo, fra l’altro!
So che per un Massone, dedito alla ricerca ed allo studio, ciò è forse chiedere troppo. Ma la massonofobia è ancora troppo forte in un Paese come il nostro che ha visto prevalere il clericalismo ed il fascismo per troppo tempo e che ancora oggi rimane un Paese retrogrado ed oscurantista per moltissimi versi.
Il Paese necessita di formazione e informazione. Di cultura e elevazione intellettuale morale e spirituale. Chi scrive, nel suo piccolo, cerca di farlo da anni, con saggi ed articoli. Ma da anni si sente anche e sempre più solo in questa lotta. 
E francamente anche abbastanza stanco.

www.studiostampa.com

mercoledì 14 maggio 2014

ISRAELE: SCELTE DA INFORMAZIONE CORRETTA !

Varie & Multiple
16.04.2014Grillo non ha offeso soltanto gli ebrei, ma tutte le persone perbene(La Stampa - La Repubblica)
21.03.2014Un orribile richiamo che ricorda il nazi-fascismo (Informazione Corretta - Libero)
09.12.2013Propaganda anti israeliana a Rainews 24 (Rainews24 - Informazione Corretta)
29.11.2013Benjamin Murmelstein: il caso è aperto (Informazione Corretta - La Stampa)
15.10.201316/10/1943, 70 anni fa il rastrellamento del Ghetto di Roma (La Stampa - Corriere della Sera - Focus On Israel)
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16.09.2013Iran: ecco l'Obama-pensiero (La Stampa - Corriere della Sera - it.danielpipes.org)
07.08.2013L'Europa non si lasci abbindolare dal 'moderato' Rohani e continui con le sanzioni all'Iran (Il Foglio - Informazione Corretta)
02.08.2013Movimento 5 stelle e Israele (Ansa)
13.07.2013Le vittime israeliane non contano nulla (Informazione Corretta - Il Giornale)
24.05.2013Attentato di Londra: i commenti (Informazione Corretta - Il Giornale - Libero - Il Foglio)
16.05.2013Amministrazione Obama, un disastro dietro l'altro (Il Giornale - Informazione Corretta)
26.04.2013Festa della Liberazione: la Brigata Ebraica messa in disparte e boicottata. Come ogni anno (La Stampa - Informazione Corretta)
26.03.2013Riconciliazione di Turchia e Israele (Informazione Corretta - Il Foglio)
22.03.2013Obama a Gerusalemme: ATEM LO LEVAD (non sarete soli) (Informazione Corretta - Il Giornale - La Stampa - Corriere della Sera)
22.03.2013Se le titolazioni di alcuni giornali denotano ostilità per Israele (Informazione Corretta - Corriere della Sera - La Repubblica)
08.03.2013Obama e le nomine : non ne imbrocca una (Informazione Corretta - La Stampa)
28.02.2013E' morto Stéphane Hessel, non ci mancherà (Informazione Corretta - Corriere della Sera)
09.02.2013Zero Dark Thirty, un capolavoro da Premio Oscar (Informazione Corretta-Il Foglio)
15.01.2013Cuba: la vera prigione a cielo aperto (Informazione Corretta - La Stampa)
07.01.2013Quando l’interesse verso il criminale supera la salvezza delle vittime(Informazione Corretta - Corriere della Sera)
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venerdì 13 settembre 2013

CCIAA Rieti: Grande partecipazione al seminario sulla Tutela e valorizzazione dei diritti di proprietà intellettuale

Grande partecipazione al seminario odierno dal titolo “Tutela e valorizzazione dei diritti di proprietà intellettuale” organizzato dalla Camera di Commercio di Rieti in collaborazione con la sua Azienda Speciale, nell’ambito del progetto “Potenziamento degli Uffici Brevetti e Marchi delle Camere di Commercio”.
L’incontro, accreditato dall’Ordine degli Avvocati di Rieti e dall’Ordine dei Commercialisti e degli Esperti contabili di Rieti,  ha affrontato dopo l’introduzione a cura del Segretario generale della CCIAA di Rieti, Giancarlo Cipriano, il tema dei brevetti, dei marchi e della loro tutela. L’iniziativa fa parte di una tre giorni avviata lo scorso 12 luglio e che si concluderà il prossimo 24 settembre con un convegno che affronterà anche il tema delle denominazioni di origine dei prodotti agroalimentari ed al quale prenderanno parte, tra gli altri, il Prefetto di Rieti, il Segretario Generale dell'AICIG, il dirigente della Direzione Generale dello Sviluppo agroalimentare e della Qualità del Mipaaf.
Particolare attenzione è stata riservata oggi - come illustrato nelle relazioni tenute dagli avvocati Alessandro Masetti, Roberto Cartella, Laura Viti, e dall’ingegner Andrea Tiburzi - al tema della proprietà industriale e del valore d’impresa, in una prospettiva imprenditoriale, con una panoramica generale sui diritti d’autore e sulla tutela giurisdizionale della proprietà industriale ed intellettuale.
Al termine del seminario è stato dato spazio a colloqui individuali con gli esperti relatori del seminario per approfondimenti sulle tematiche trattate.
Per qualsiasi chiarimento e/o informazione è possibile contattare l’Azienda speciale della CCIAA di Rieti, chiedendo di Angelica Longarini (tel. 0746/201364, e-mail angelica.longarini@ri.camcom.it)
L’Ufficio Comunicazione

mercoledì 26 settembre 2012

Diritto informazione digitale. Esiste ancora? Il caso Ruta

di Deborah Bianchi - Fonte ADUC       
Carlo Ruta
Testate on line e registrazione. Chi deve fare cosa? Lo scenario della disciplina normativa in merito al giornalismo web risulta allo stato piuttosto confusa anche se la Cassazione sul Caso Ruta costituisce indubbiamente un faro illuminante.
Per i giornali online non esiste obbligo di registrazione. Di conseguenza non può essere contestato il reato di stampa clandestina. Lo chiarisce la Corte di Cassazione ponendo termine al «caso Ruta» e annullando senza rinvio la sentenza della Corte d'appello di Catania che aveva confermato la condanna inflitta dal tribunale di Modica a Carlo Ruta, direttore del giornale telematico «Accade in Sicilia». Il reato per cui era stato sanzionato è quello, omessa registrazione della pubblicazione, previsto dagli articoli 5 e 16 della legge n. 47 del 1948.
Le motivazioni della Cassazione n. 23230 della Terza sezione penale 10 maggio 2012 (dep. 13 giugno 2012) sono estremamente lineari:
da una parte si osserva che la disciplina sulla stampa cartacea non può essere applicata alla stampa digitale in quanto si tratta di due realtà assolutamente diverse;
dall’altra si osserva che non è ammesso estendere il reato di stampa clandestina al digitale in quanto si tratterebbe di un'interpretazione analogica in senso peggiorativo non consentita dai principi generali dell'ordinamento penale.
Questo significa dunque che non ogni giornale telematico ha l’obbligo di registrazione ma solo quelli che vogliano richiedere delle sovvenzioni economiche previste per l’editoria. In quest’ultimo caso scatta la disciplina della legge n.62 del 2001 che dispone la registrazione. Nel 2003 poi arriva il Decreto Legislativo 70 sui servizi della Società dell’Informazione che rafforza questa disposizione con l’art. 7 secondo cui “la registrazione della testata editoriale telematica è obbligatoria esclusivamente per le attività per le quali i prestatori del servizio intendano avvalersi delle provvidenze previste dalla legge 7 marzo 2001, n. 62”. Ai giorni nostri ed esattamente con la legge 16 luglio 2012 n. 103 si torna di nuovo sull’argomento generando un po’ di confusione. Con il buon proposito di stabilire delle “semplificazioni per periodici web di piccole dimensioni” si ingenera soltanto confusione in un ambito che già non è chiaro di per sé. La legge 103/2012 esenta dall’obbligo della registrazione le testate on line con ricavi annui inferiori a 100.000,00 euro che non abbiano fatto richiesta di provvidenze. Ciò significa implicitamente che la nuova norma introduce un obbligo di registrazione per tutti i quotidiani telematici con ricavi annui superiori ai 100.000,00 euro? 
E che dire dell’iniziativa FIEG “Repertorio Promopress” con cui si stabilisce una licenza a cui aderire se si vogliono utilizzare i contenuti editi dai principali editori di giornali? Coinvolgendo non solo il servizio di rassegna stampa ma anche tutti gli altri contenuti fruiti dai blog, dagli aggregatori di news e da altri servizi appartenenti alla sfera dell’informazione digitale.
Vogliamo ancora parlare delle pensate dei legislatori esteri? Penso al Governo tedesco che ha appena licenziato un disegno di legge per far pagare a Google News il diritto d’autore sui contenuti degli editori germanici. Il legislatore francese ha subito emulato. E se Google decidesse come ha già fatto nel caso dei giornali del Belgio che avevano tentato la stessa cosa, di non indicizzare più chi vuole essere pagato, che succederebbe? 

IL VOSTRO UFFICIO STAMPA

lunedì 2 gennaio 2012

Novita' 2012 Apple, Microsoft e Google

I tre colossi e i nuovi servizi e apparecchi. 

(ANSA) - ROMA, 1 GEN - Un televisore 'tutto' Apple, l'iPad 3 e l'iPhone 5, Windows 8 e Office 15, i nuovi 'Winfonini' Nokia-Microsoft, smartphone, ma soprattutto tablet, con Android 4.0 e nuove applicazioni e servizi sulla 'nuvola' di Internet.
Dovrebbero essere queste, secondo indiscrezioni, previsioni, annunci e gossip vari, le principali novita' del 2012 di Apple, Microsoft e Google. 


IL VOSTRO UFFICIO STAMPA

sabato 15 ottobre 2011

“RETI AMICHE”: PORTARE I SERVIZI PIÙ VICINO AI CITTADINI.

Più servizi ai Cittadini.
Cittadini e imprese si rivolgono alla Pubblica Amministrazione per visure, certificati, pagamenti di contributi, tasse e multe ma spesso trovano sportelli affollati e poco accessibili. Questi servizi sono ora disponibili anche presso tabaccai, uffici postali, banche, grandi aziende e in alcuni centri commerciali. www.retiamiche.gov.it
POSTA CERTIFICATA: RISPARMI TEMPO E DENARO.
PostaCertificat@ ha lo stesso valore legale di una raccomandata con avviso di ritorno e permette di dialogare gratuitamente con tutti gli uffici pubblici senza più produrre documentazione cartacea e fare code agli sportelli. Per richiedere l’attivazione è sufficiente collegarsi al portale www.postacertificata.gov.it effettuare la richiesta on line e poi recarsi entro tre mesi in uno degli uffici postali abilitati per l’identificazione, portando documento di identità, codice fiscale e una fotocopia di entrambi. Numero verde: 800.254.009
LINEA AMICA: LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE A PORTATA DI MANO.
Dal 29 gennaio 2009, Linea Amica, il più grande network europeo di relazioni con il pubblico, consente di:
•Usufruire da casa, via telefono o via internet, dei servizi della Pubblica Amministrazione, centrale e locale;
•Disporre di 120 operatori ed esperti a disposizione dei cittadini;
•Segnalare disservizi;
•Chiedere informazioni sulle pratiche da svolgere;
•Monitorare la soddisfazione dei cittadini.
www.lineaamica.gov.it - 803.001 da telefono fisso - 06.828.881 da cellulare Lunedi-Venerdi.

IL VOSTRO UFFICIO STAMPA

sabato 11 giugno 2011

Riceviamo dal Governo e Pubblichiamo.

         Caro Giancarlo,
in questi giorni Berlusconi ha detto con chiarezza che considera i referendum inutili ma da rispettare nel loro esito, che non influirà sull'azione di governo. Ieri ha poi detto con chiarezza che lui non andrà a votare.
Approfondiamo il perchè questi referendum sono inutili: il legittimo impedimento è stato già "abbattuto" dalla Corte costituzionale; sul nucleare il governo ha già fatto una moratoria, sospendendo l'attuazione delle procedure per il ritorno al nucleare in Italia, per superare l'onda emotiva dopo il disastro in Giappone e attendere le decisioni dell'Unione europea.
Per quanto riguarda i due referendum sull'acqua va ribadito che l'acqua non è privatizzata, la legge dice che rimane un bene pubblico. Si apre ai privati solo la gestione delle reti, per superare le attuali carenze e sprechi.
La realtà è che tutti questi referendum sono nati solo per attaccare il governo. In modo evidente i primi due in modo più sbudolo quelli sull'acqua, che confermano le contraddizioni e la tradizione della sinistra italiana: ogni posizione è strumentale e può essere disinvoltamente modificata a seconda delle contingenze politiche.
Infatti sulla concessione anche a privati dei servizi di distribuzione dell'acqua il disegno di legge "di riordino dei servizi pubblici locali", tra i quali l'acqua potabile, fu presentato proprio dal governo dell'Unione il 7 luglio 2006, nei primi mesi della scorsa legislatura, a firma: Romano Prodi, Linda Lanzillotta, Pier Luigi Bersani, Giuliano Amato, Antonio Di Pietro, Emma Bonino.
In diversi video disponibili on line Bersani fino a poco tempo fa si opponeva ai referendum comunali sulla gestione dell'acqua ai privati dicendo l'esatto contrario di quanto sostiene ora. Un esempio: parlando a Carpi il 18 settembre del 2008, Bersani disse testualmente:... "Poi subentra il tema della gestione. Come faccio a fare in modo che si perda meno acqua, che si depuri bene, che si facciano investimenti sensati? Devo chiamare uno che è capace di fare quel mestiere lì!". Per l'appunto ciò che prevede la legge Ronchi contro la quale il Pd si è decisamente schierato nella battaglia referendaria. I due quesiti referendari chiedono di eliminare altrettanti articoli della legge Ronchi che disciplina le gare e gli utili d'impresa in caso di apertura ai privati adeguandosi alle norme europee.
L'acqua "bene pubblico" non è messa assolutamente in pericolo. Anzi: a metterla a rischio sono gestioni come quella dell'Acquedotto pugliese - modello Vendola - che perde oltre il 40 per cento dell'acqua e aumenta le tariffe di oltre il 10 per cento. E questi saranno gli effetti del sì ai referendum sull'acqua: non potendo ricorrere ai capitali privati, per ammodernare gli acquedotti molti sindaci sono stati e saranno costretti ad aumentare le tasse locali.
Ultima considerazione. La scelta del non voto è legittima perchè sta a chi ha proposto i referendum l’onere di convincere la metà più uno dei cittadini dell’importanza di un voto su temi che una esigua minoranza (bastano 500.000 cittadini su 50 milioni di elettori) ha voluto proporre all’attenzione di tutti, per cambiare leggi votate dalla maggioranza parlamentare, che è già espressione della maggioranza dei cittadini, scelta con libere elezioni. Per questo i padri costituenti hanno messo un quorum così impegnativo nel caso di questo tipo di referendum...
Grazie per l'attenzione.
Cordialmente,
on. Antonio Palmieri
responsabile internet PDL

IL VOSTRO UFFICIO STAMPA

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