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giovedì 5 ottobre 2023

Sovranità, Libertà, Umanità

Ormai siamo una società di ''mostri'' immersi nella più bieca ignoranza, alimentata da rabbia e odio. Non conosciamo le nostre radici, i nostri valori, viviamo di ora in ora col ''tutto e subito''. Inventiamo cose che esistono da decenni, se non da secoli, pensiamo che sia giusto essere inquadrati in ''tutto quello che non è proibito è obbligatorio'' e non ricordiamo cosa sia la SOVRANITÀ. Ci stanno uccidendo anzi stanno uccidendo i giovani, io ormai sono vicino agli 80 ed ho avuto una vita intensa, che rifarei subito, con amici in tutto il Mondo che conoscono i termini di, giustizia, rispetto, onore, equità. Se le nuove generazioni non trovano la forza di ribellarsi, di studiare la storia per capire cosa significhi la parola LIBERTÀ è finita e il prossimo futuro sarà composto da una umanità che ignorerà il significato di UMANITÀ.😢 
Giancarlo Bertollini 

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giovedì 17 agosto 2023

Sistema Italia: Sbarchi, Accoglienza, Giustizia, Libertà, Collettivismo.


Fermiamo questa invasione ! 
Serve che raddrizziamo la schiena, sequestriamo le navi che li trasportano, arrestiamo il comandante e il personale di bordo, affondiamo barchini e gommoni. 
Se i proprietari delle navi protestano o ci fanno cause internazionali FREGHIAMOCENE ! Senza mezzi di trasporto l'esodo si esaurisce 😠


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sabato 28 marzo 2020

Da una riflessione di Christian Azzolin in Veneto che integriamo con un ricordo di Giordano Bruno e pubblichiamo.

La comunità scientifica brancola nel buio, va a tentoni, questo governo pure, anzi peggio. Non sappiamo nulla con certezza di questa peste: da dove arriva, come si diffonde, quali sono le cure ... e la libertà di pensiero e di parola dovrebbe essere limitata in nome di una informazione istituzionale deficitaria? Non è ammesso alcun pensiero non conforme al nulla? La morte di Giordano Bruno nel 1600 non ci ha insegnato nulla? Lui visse e pensò come un uomo libero, perché ciò che denota l’uomo nella realtà è essenzialmente la libertà della ricerca, dell’indagine, la libertà di filosofare, non si piegò neanche dinanzi a un potere che giunse ad annientarlo fisicamente. Non abiurò, non cancellò la sua filosofia in cambio della vita. Bruno resta un’icona del pensiero libero, un martire il cui insegnamento di libertà fende i cieli e si riverbera nei secoli con forza, senza perdere efficacia e lucentezza. 
Ora invece siamo all'imposizione  del pensiero unico del mainstream; obiettivo, da sempre perseguito dal potentato economico finanziario, che si sta erigendo a sovrano assoluto, approfittando di questa ecatombe di dimensioni mondiali, sputando sui vivi facendosi scudo dei morti. Un atto ignobile che va contrastato con ogni mezzo. Stiamo dando tutti il nostro contributo per non diffondere il contagio, accettando la compressione della nostra libertà di circolazione. Ma la circolazione del libero pensiero non è fonte di contagio, anzi.
Dobbiamo tenere le menti sveglie e libere, perché quando sarà passata l’emergenza sanitaria, qualcuno dovrà rendere conto di questo olocausto. 

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mercoledì 14 marzo 2018

IL PRESIDENTE IMPERTINENTE di Marcello Veneziani

Ah, Sandro Pertini, il presidente della repubblica più amato dagli italiani. Il presidente della gente, dei bambini, il fumetto con la pipa, il presidente-partigiano che esce dal protocollo. L’Impertinente. Il Puro.
A quarant’anni dalla sua elezione al Quirinale, in un diluvio celebrativo, uscirà domani al cinema un film agiografico su di lui. Noi vorremmo integrare il santino raccontando l’altro Pertini.
Alla morte di Stalin nel ’53, il compagno Pertini, già direttore filo-sovietico dell’Avanti! e all’epoca capogruppo socialista celebrò il dittatore in Parlamento. Ecco cosa disse su l’Avanti!: «Il compagno Stalin ha terminato bene la sua giornata, anche se troppo presto per noi e per le sorti del mondo. L’ultima sua parola è stata di pace. […] Si resta stupiti per la grandezza di questa figura… Uomini di ogni credo, amici e avversari, debbono oggi riconoscere l’immensa statura di Giuseppe Stalin. Egli è un gigante della storia e la sua memoria non conoscerà tramonto ». Quell’elogio, mai ritrattato da Pertini, neanche dopo che si seppero tutti i crimini di Stalin, non fa onore a un combattente della libertà e dei diritti dei popoli.
Da Presidente della Repubblica il compagno Pertini concesse appena fu eletto, la grazia al boia di Porzus, l’ex partigiano comunista Mario Toffanin, detto “Giacca”, nonostante questi non si fosse mai pentito dei suoi crimini per i quali era stato condannato all’ergastolo. Toffanin fu responsabile del massacro di Porzus, febbraio 1945: a causa di una falsa accusa di spionaggio, furono fucilati ben 17 partigiani cattolici e socialisti (la “Brigata Osoppo”), da parte di partigiani comunisti (Gap). Tra loro fu trucidato il fratello di Pasolini, Guido. Dopo la grazia di Pertini a Toffanin lo Stato italiano concesse al criminale non pentito pure la pensione che godette per vent’anni, insieme ad altri 30mila sloveni e croati “premiati” dallo Stato italiano per le loro persecuzioni antitaliane. Pertini partecipò poi commosso al funerale del presidente jugoslavo Tito (1980), il primo responsabile delle foibe, baciando quella bandiera che destava terribili ricordi negli esuli istriani, giuliani e dalmati.
Pertini fu uno spietato capo partigiano. Il suo nome ricorre in molte vicende. Per esempio, quella della coppia di attori Valenti-Ferida. Luisa Ferida aveva 31 anni ed era incinta di un bambino quando fu uccisa dai partigiani all’Ippodromo di San Siro a Milano assieme a Osvaldo Valenti, il 30 aprile 1945, accusati di collaborazionismo, per aver frequentato la famigerata Villa Triste, a Milano, sede della banda Koch. L’accusa si dimostrò infondata al vaglio di prove e testimonianze; lo stesso Vero Marozin, capo della Brigata partigiana che eseguì la loro condanna a morte, dichiarò, nel corso del procedimento penale a suo carico: «La Ferida non aveva fatto niente, veramente niente». I due attori, infatti, pagarono la loro vita tra lussi e cocaina ma non avevano responsabilità penali o politiche tali da giustificarne la fucilazione per collaborazionismo. Nelle dichiarazioni rese da Marozin in sede processuale Pertini fu indicato come colui che aveva dato l’ordine di ucciderli: “Quel giorno- 30 aprile 1945 -Pertini mi telefonò tre volte dicendomi: “Fucilali, e non perdere tempo!”). Si veda al proposito ”Odissea Partigiana” di Vero Marozin (1966) “Luisa Ferida, Osvaldo Valenti, Ascesa e caduta di due stelle del cinema” di Odoardo Reggiani (Spirali 2001. “Pertini si era rifiutato di leggere il memoriale difensivo che Valenti aveva elaborato durante i giorni di prigionia, nel quale erano contenuti i nomi dei testimoni che avrebbero potuto scagionare i due attori da ogni accusa. La casa milanese di Valenti e della Ferida venne svaligiata pochi giorni dopo la loro uccisione. Fu rubato un autentico tesoro (cani di razza inclusi) di cui si perse ogni traccia”.
È famoso l’episodio accaduto all’arcivescovado di Milano nel ’45, quando Pertini incrociò sulle scale Mussolini, reduce da un colloquio col cardinale Schuster. Pertini disse poi di non averlo riconosciuto, “altrimenti lo avrei abbattuto lì, a colpi di rivoltella”. Poi aggiunse: “come un cane tignoso”. Pertini sosteneva la necessità di uccidere Mussolini, non arrestarlo: se si fosse salvato, disse, magari sarebbe stato eletto pure in Parlamento. Delle responsabilità di Pertini nella strage di via Rasella a Roma, ne scrisse William Maglietto in Pertini si, Pertini no Settimo Sigillo, 1990).
Al Quirinale, al di là dell’immagine bonaria del presidente che tifa Nazionale, gioca a carte, va a Vermicino per Alfredino, il bambino caduto nel pozzo, si ricorda il suo carattere permaloso. Ad esempio quando cacciò il suo capo ufficio stampa, Antonio Ghirelli, valoroso giornalista e galantuomo socialista. O quando chiese di cacciare Massimo Fini dalla Rizzoli in seguito a un articolo su di lui che non gli era piaciuto. Così ne parlò lo stesso Fini: “Immediata rabbiosa telefonata al direttore della Domenica del Corriere Pierluigi Magnaschi, un gentleman dell’informazione, il quale ricoperto da una valanga di insulti cerca di barcamenarsi alludendo all’autonomia delle rubriche dei giornalisti, allo spirito un po’ da bastian contrario di Massimo Fini. Il “nostro” San Pertini gli latra minacciosamente:”Non credere di fare il furbo con me, imbecille! Chiamo il tuo padrone Agnelli e vediamo qui chi comanda!” E infatti il giorno dopo mi si presenta il responsabile editoriale della casa editrice Lamberto Sechi…”. Lo stesso Pertini disse a Livio Zanetti in un libro-intervista:”Cercai inutilmente di far licenziare uno strano giornalista italoamericano”. Nenni nei suoi diari considerava Pertini un violento iracondo.
Quando l’Msi celebrò il suo congresso a Genova nel 1960, fu proprio Pertini ad accendere il fuoco della rivolta sanguinosa dei portuali della Cgil col discorso del “brichettu” (il cerino). E vennero i famigerati “ganci di Genova”, coi quali un governo democratico di centro-destra, a guida Tambroni, con l’appoggio esterno del Msi, fu abbattuto da un’insurrezione violenta nel nome dell’antifascismo.
Proverbiale era la poi sua vanità. Ghirelli riferì uno sferzante giudizio di Saragat: “Sandro è un eroe, soprattutto se c’è la televisione”. E i suoi abiti firmati, le sue scarpe Gucci mentre predicava il socialismo e il pauperismo…
Fiorirono poi tante maldicenze su di lui, capo partigiano e poi leader socialista che vi risparmio circolavano giudizi dell’Anpi, di Marco Ramperti… Francesco Damato ricordò: “Nel 1973 Pertini mi comunicò di avere appena cacciato dal proprio ufficio di presidente della Camera il segretario del suo partito, Francesco De Martino. Che gli era andato a proporre di dimettersi per far posto a Moro, in cambio del laticlavio alla morte del primo senatore a vita”. Poi fu proprio l’onda emotiva dell’assassinio Moro e l’asse Dc-Pci sulla non-trattativa che portò a eleggerlo due mesi dopo al Quirinale.
Infine va ricordato il Pertini che agli operai di Marghera, nel pieno infuriare del terrorismo rosso con larghe scie di sangue, disse: “Sono stato un brigatista rosso anch’io” per poi negare che le Br fossero rosse, giudicandoli solo “briganti”, così da recidere il filo rosso tra Br e partigiani. Il Presidente di una repubblica flagellata in quegli anni dal terrorismo rosso, si definiva orgoglioso “un brigatista rosso”.
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giovedì 25 febbraio 2016

La sinistra è morta del tutto". Lettera di Marx a Renzi.

Caro Matteo, ormai sono due anni che sei a Palazzo Chigi e mi sento in dovere di scriverti questa lettera essendo tu a capo del principale partito della sinistra italiana, almeno così viene ancora definito a parole. Due anni in cui, duole dirlo, hai perseverato nella distruzione di quel poco di sinistra che nel tuo paese era rimasto dopo decenni di governi borghesi della Democrazia Cristiana sospinti dall'opposizione riformista di un PCI che, negli ultimi anni, di comunista aveva solo il nome.

Sull'economia hai continuato nella logica capitalistica delle privatizzazioni favorendo così il grande capitale, la finanza, ai danni del popolo e delle risorse pubbliche. Hai salvaguardato gli interessi di pochi e non quelli della collettività. Sul lavoro hai varato il cosiddetto Jobs Act, ovvero la cancellazione aprioristica dei pochi diritti rimasti per i lavoratori e le lavoratrici italiane. Hai preso in giro i pensionati ora minacciati perfino sulla reversibilità. Tutte politiche di stampo prettamente capitalistico e lontane anni luce dalla storia e dalla tradizione dei movimenti operai e delle lotte di classe che anche nel tuo paese hanno scritto pagine importanti nel Dopoguerra.

Sull'Europa hai continuato imperterrito nella cessione di sovranità a Bruxelles, relegando l'Italia a colonia di banche e grande capitale. Il popolo italiano non ha potuto esprimersi sull'adesione a una moneta, l'Euro, che li ha impoveriti e ha tolto loro potere d'acquisto. Non solo, ora con le nuove regole sul salvataggio delle banche sono in crisi anche i risparmi di lavoratori e lavoratrici, spesso ormai in pensione, che si vedono in alcuni casi ridotti sul lastrico senza poter far nulla per impedire che ciò avvenga.

Hai continuato sulla strada dell'adesione acritica dell'Italia alla Nato con una sottomissione, di fatto, alla potenza militare americana. Ora ti prepari addirittura all'intervento armato in Libia perseverando negli errori dell'imperialismo occidentale.

Stai ‘coprendo’ tutto ciò portando avanti nel Parlamento italiano una legge, quella sulle cosiddette unioni civili che contiene di fatto, con il grimaldello delle adozioni per i gay, la mercificazione del corpo delle donne e dei bambini.

Tutto il resto - dalla legge elettorale alle riforme istituzionali - altro non è che la classica vittoria della sovrastruttura sulla struttura, provvedimenti e leggi del tutto irrilevanti e che non aiutano l'emancipazione del popolo italiano e la difesa degli interessi delle classi lavoratrici.

In definitva, di sinistra nel tuo Pd e nel tuo governo borghese e imperialista non è rimasto nulla. Non c'è traccia delle lotte dei movimenti operai che in Europa e nel mondo hanno caratterizzato il secolo scorso. Purtroppo l'Italia è ormai un paese asservito alle logiche delle banche e della grande finanza dove il popolo e la classe operaia, così come i piccoli imprenditori, gli artigiani e gli agricoltori, sono schiavi delle logiche della globalizzazione e del mercato.

Caro Renzi, auguri per i tuoi due anni da presidente del Consiglio. Ma, per favore, non definirti di sinistra, regala il giornale Unità, fondato da Antonio Gramsci, a qualcuno più conseguente. La storia e la verità te se sarebbero molto grati.
Firmato Karl Marx

P.S. La lettera (immaginaria) di Karl Marx a Matteo Renzi è stata scritta da Marco Rizzo, segretario generale del Partito Comunista ed erede in Italia della tradizione e degli insegnamenti marxisti.

Fonte: Affari Italiani

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sabato 9 gennaio 2016

PEGGIO DEI RAZZISTI, SOLO GLI ANTIRAZZISTI.

PEGGIO DEI RAZZISTI, SOLO GLI ANTIRAZZISTI.DONNE VIOLENTATE A CAPODANNO DA AFRICANI E ARABI IN GERMANIA. MA PEGGIO DEI RAZZISTI, SOLO GLI ANTIRAZZISTI !!!!Chi è "sveglio" diffonda questo video.Partito Democratico Matteo Salvini MoVimento 5 Stelle Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale Forza Nuova CasaPound Italia Forza Italia Sinistra Ecologia Libertà Cappuccetto Rosso Biancaneve Hello Spank
Posted by Giuseppe Povia on Giovedì 7 gennaio 2016
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lunedì 21 dicembre 2015

Come possiamo perdere contro gli Oscurantisti !?!

yt
Posted by Yorgo Teodoridis on Mercoledì 27 agosto 2014
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venerdì 4 dicembre 2015

Nessuna religione ha espresso tanta bellezza come la nostra.

Nessuna religione ha espresso tanta bellezza come la nostra(Il mio intervento di questa sera a "Virus" su Rai 2)
Posted by Vittorio Sgarbi on Giovedì 3 dicembre 2015
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martedì 24 novembre 2015

"Il Pil misura tutto eccetto quello che rende la vita degna di essere vissuta": oggi Bob Kennedy avrebbe compiuto 90 anni. Lo celebriamo con uno dei suoi discorsi più lucidi e commoventi.

Bobby Kennedy"Il Pil misura tutto eccetto quello che rende la vita degna di essere vissuta": oggi Bob Kennedy avrebbe  compiuto 90 anni. Lo celebriamo con uno dei suoi discorsi più lucidi e commoventi
Posted by la Repubblica on Venerdì 20 novembre 2015
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martedì 7 luglio 2015

"Ecco perché Latorre e Girone sono certamente innocenti".

Esce il libro "Il segreto dei marò", di Toni Capuozzo. L'inviato di guerra non ha dubbi: "Sono evidenti le responsabilità di politici e alti ufficiali".
Da oggi è in libreria "Il segreto dei marò" di Toni Capuozzo (Mursia Editore). Nel libro il giornalista Mediaset, autore e conduttore del programma di approfondimento del TG5 «Terra», non solo smantella le tesi indiane sulla colpevolezza dei marò, ma denuncia anche il distacco dei vertici politici e militari italiani colpevoli, di aver affrontato la vicenda come se Salvatore Girone e Massimiliano La Torre fossero due colpevoli anziché due innocenti. 
Ma Capuozzo - come leggiamo in questo estratto - punta anche il dito sugli alti ufficiali che continuano, nonostante le evidenti responsabilità nella vicenda, a venir promossi e far carriera.

QUI L'ARTICOLO SU "IL GIORNALE".

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sabato 4 luglio 2015

Marò, nuovo rinvio. Spostata a 4 agosto udienza corte suprema di Nuova Delhi.

Il 15 luglio scade permesso di tre mesi di Latorre. 
E' stata spostata al prossimo 4 agosto l'udienza nella Corte suprema di New Delhi in cui si deve esaminare il ricorso dei fucilieri di Marina Massimiliano Latorre e Salvatore Girone sull'utilizzazione della polizia antiterrorismo Nia nell'incidente in mare del febbraio 2012 che li coinvolge nella morte di due pescatori indiani. E' quanto emerge dall'agenda della stessa Corte consultabile in internet. L'udienza, gia' fissata per il 28 aprile, era stata rinviata prima al 7 e poi al 14 luglio, e ora di nuovo al 4 agosto.

Fonte: ANSA - Articolo Completo QUI !

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domenica 3 maggio 2015

Berlino:luglio del 1945 (ero nato da 2 mesi).

srdce mi trhá keď vidím Berlín v takomto stave :(/n0rmal
Posted by Wehrmacht CZ/SK on Sabato 2 maggio 2015
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martedì 17 marzo 2015

Lettera a Dolce e Gabbana da sei figli cresciuti da coppie gay: «Grazie per il vostro coraggio».

«Vogliamo lodare il vostro coraggio e ringraziarvi per l’ispirazione che siete. Ma vi imploriamo anche di non arrendervi quando la reazione crescerà d’intensità».

Cari Dolce e Gabbana,
Saluti dagli Stati Uniti. I sei firmatari di questa lettera sono stati tutti cresciuti da genitori gay o lesbiche. Cinque di noi sono donne e uno è un uomo bisessuale, che hanno tutti cresciuto i loro figli con partner del sesso opposto. Vogliamo ringraziarvi per aver dato voce a quanto abbiamo appreso dall’esperienza: ogni essere umano ha una mamma e un papà ed eliminare uno dei due dalla vita di un bambino significa privarlo della dignità, dell’umanità e dell’uguaglianza.
Sappiamo che i genitori gay possono essere amorevoli, dal momento che li abbiamo e ci hanno amati. Tuttavia, noi tutti abbiamo fatto esperienza diretta del duro contraccolpo che segue quando la visione dominante dei genitori gay, come universalmente positiva, viene messa in discussione. Sappiamo che sarete sottoposti a una pressione tremenda, specialmente ora che sia l’Italia sia gli Stati Uniti stanno cominciando a spingere affinché gli interessi per la difesa dei nostri diritti ad avere una madre e un padre siano censurati, al fine di soddisfare una potente lobby gay.
Nessuno riceve attacchi tanto feroci dalla lobby come coloro che appartengono alla comunità gay e metto in discussione le sue politiche: i figli delle coppie gay tanto quanto gli uomini gay che li difendono (come voi due).
Molto probabilmente tanti nella comunità internazionale proveranno a cancellare i vostri programmi, a censurare le vostre campagne pubblicitarie e a distruggere mediante il web la vostra reputazione. Ma avete dimostrato a voi stessi di essere estremamente coraggiosi. E ci avete ispirato mentre ci prepariamo tutti e sei a inviare lettere contro il matrimonio gay alla Corte Suprema degli Stati Uniti .
Vogliamo lodare il vostro coraggio e ringraziarvi per l’ispirazione che siete. Ma vi imploriamo anche di non arrendervi quando la reazione crescerà d’intensità. Se tornerete indietro e vi scuserete per quanto avete detto, renderete ancora più vulnerabili e discreditati i bambini che vivono nelle case gay. Per il nostro bene, così come per quello di tutti i bambini italiani, è importante che non vi scusiate né che vi arrendiate. Sostenente invece l’idea che tutti i bambini hanno bisogno di crescere uniti alle proprie madri e i propri padri. Si tratta di un diritto umano.
Se in qualsiasi modo possiamo aiutarvi, per favore, fatecelo sapere. Non siamo tutti cristiani ma vogliamo inviarvi la nostra benedizione, promettendovi che d’ora in poi saremo acquirenti di Dolce&Gabbana.
Heather Barwick, collaboratrice del Federalist
Rivka Edelman, coautrice of “Jephthah’s Daughters: Innocent Casualties in the War for Family Equality”
Katy Faust, scrittrice di asktheBigot
Robert Oscar Lopez, coautore di “Jephthah’s Daughters: Innocent Casualties in the War for Family Equality”
Denise Shick, autrice di “My Daddy’s Secret”
Dawn Stefanowicz, autrice di “Fuori dal buio: La mia vita con un padre gay”

Fonte: TEMPI - Foto Gay Pride Roma da Shutterstock

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domenica 12 ottobre 2014

Luca Bagatin - Deformazione antimassonica: è il turno di quelli di Popoffquotidiano.it

Accadde già ai tempi del falso scandalo P2. I media, per distogliere l'attenzione dal malaffare politico dell'epoca (di maggioranza ed opposizione, che si spartivano il Potere), a chi davano la colpa ? Ai massoni ed alla Massoneria. Tanto con la Massoneria ce l'avevano già i preti e la Chiesa cattolica, sin da quando, nel XVIII secolo, la Santa Inquisizione fece torturare il poeta massone Tommaso Crudeli ed il conte Alessandro Cagliostro. Solo in quanto massoni.
E poi con i massoni ce l'avevano anche i regimi totalitari, fossero questi fascisti, nazisti o comunisti. 
Peccato che Licio Gelli ed i cosiddetti piduisti, siano stati tutti assolti con sentenze definitive nel 1994 e nel 1996, visto che non avevano complottato contro nulla e nessuno.
Anche oggi, taluni “giornalisti” in odor di massonofobia come quelli del sito Popoffquotidiano.it (si veda il link) che fanno ? Come Ferruccio De Bortoli associano il berlusc-renzismo alla Massoneria. Ma siamo seri ! Oltretutto ripubblicano gli elenchi di taluni massoni già impunemente pubblicati da “La voce delle voci”, cinque anni fa, che sono peraltro elenchi di persone onestissime che si sono - loro malgrado - trovate coinvolte nella vergognosa inchiesta di quell'Agostino Cordova che, negli Anni '90, introdusse in Italia una nuova Santa Inquisizione antimassonica e massonofobica. Che, oltre a dimostrare che un cittadino è onesto anche se è massone (e forse, visto che in Massoneria si insegna il rigore morale, lo è anche di più), si concluse nel seguente modo, come documentato anche dal saggio “Il lenzuolo del fantasma” di Bruno Auricchio, da me opportunamente recensito alcuni anni fa: la Suprema Corte di Cassazione stabilì che Agostino Cordova aveva palesemente violato la Costituzione della Repubblica Italiana agli Articoli 13 e 14, che stabiliscono che la libertà personale ed il domicilio sono inviolabili e non sono ammesse forme di detenzione, ispezione e perquisizione se non per atto motivato. Inoltre il Cordova aveva violato gli articoli 247 e 253 del codice di procedura penale.
Purtroppo, però, il danno economico per le casse dello Stato era ormai stato fatto e così il danno morale per i cittadini ingiustamente coinvolti (ovvero i massoni presenti in tale lista).
Il 23 settembre del 2003, il magistrato Cordova, sarà peraltro allontanato dal Tribunale di Napoli e giudicato inadeguato.
Che cosa vogliono dunque dimostrare questi “giornalisti” ? Nulla, se non spostare l'attenzione dell'opinione pubblica, dando la colpa - anziché ai servi della Banca Centrale Europea e del Fondo Monetario Internazionale, ovvero alla nefasta politica (mal)affaristica italiana degli ultimi vent'anni - alla Massoneria ed ai massoni !
Davvero triste e ridicolo, se pensiamo che la Massoneria è unicamente una scuola di elevazione spiritule e morale fatta da persone comunissime che, lontane da ogni dogma politico-religioso, decidono periodicamente di riunirsi in appositi Templi per meditare attraverso lo studio e l'interiorizzazione di simboli antichissimi ed ancestrali.
Consiglio a costoro, come già suggerii alla signora Antonella Beccaria del Fatto Quotidiano ed al sig. Paolo Brogi, di leggersi in merito il mio recente saggio “Universo Massonico” (Bastogi editrice). Lì sono spiegate, con taglio giornalistico e con relative interviste a studiosi ed eminenti personalità della Libera Muratoria, non solo la storia della Massoneria e dei suoi simboli, ma anche le varie inchieste giudiziarie in odor di massonofobia. Che tanto male hanno portato a tante gente onesta, oltre che alle casse dell'erario e, quindi, ai cittadini italiani. 
Ma al Potere, purtroppo, sono rimasti i soliti politicanti da strapazzo, che solo una sana resistenza popolare e libertaria, come ai tempi del Risorgimento, può riuscire a scalzare dalle poltrone. 
Luca Bagatin










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