Sull'economia hai continuato nella logica capitalistica delle privatizzazioni favorendo così il grande capitale, la finanza, ai danni del popolo e delle risorse pubbliche. Hai salvaguardato gli interessi di pochi e non quelli della collettività. Sul lavoro hai varato il cosiddetto Jobs Act, ovvero la cancellazione aprioristica dei pochi diritti rimasti per i lavoratori e le lavoratrici italiane. Hai preso in giro i pensionati ora minacciati perfino sulla reversibilità. Tutte politiche di stampo prettamente capitalistico e lontane anni luce dalla storia e dalla tradizione dei movimenti operai e delle lotte di classe che anche nel tuo paese hanno scritto pagine importanti nel Dopoguerra.
Sull'Europa hai continuato imperterrito nella cessione di sovranità a Bruxelles, relegando l'Italia a colonia di banche e grande capitale. Il popolo italiano non ha potuto esprimersi sull'adesione a una moneta, l'Euro, che li ha impoveriti e ha tolto loro potere d'acquisto. Non solo, ora con le nuove regole sul salvataggio delle banche sono in crisi anche i risparmi di lavoratori e lavoratrici, spesso ormai in pensione, che si vedono in alcuni casi ridotti sul lastrico senza poter far nulla per impedire che ciò avvenga.
Hai continuato sulla strada dell'adesione acritica dell'Italia alla Nato con una sottomissione, di fatto, alla potenza militare americana. Ora ti prepari addirittura all'intervento armato in Libia perseverando negli errori dell'imperialismo occidentale.
Stai ‘coprendo’ tutto ciò portando avanti nel Parlamento italiano una legge, quella sulle cosiddette unioni civili che contiene di fatto, con il grimaldello delle adozioni per i gay, la mercificazione del corpo delle donne e dei bambini.
Tutto il resto - dalla legge elettorale alle riforme istituzionali - altro non è che la classica vittoria della sovrastruttura sulla struttura, provvedimenti e leggi del tutto irrilevanti e che non aiutano l'emancipazione del popolo italiano e la difesa degli interessi delle classi lavoratrici.
In definitva, di sinistra nel tuo Pd e nel tuo governo borghese e imperialista non è rimasto nulla. Non c'è traccia delle lotte dei movimenti operai che in Europa e nel mondo hanno caratterizzato il secolo scorso. Purtroppo l'Italia è ormai un paese asservito alle logiche delle banche e della grande finanza dove il popolo e la classe operaia, così come i piccoli imprenditori, gli artigiani e gli agricoltori, sono schiavi delle logiche della globalizzazione e del mercato.
Caro Renzi, auguri per i tuoi due anni da presidente del Consiglio. Ma, per favore, non definirti di sinistra, regala il giornale Unità, fondato da Antonio Gramsci, a qualcuno più conseguente. La storia e la verità te se sarebbero molto grati.
Firmato Karl Marx
P.S. La lettera (immaginaria) di Karl Marx a Matteo Renzi è stata scritta da Marco Rizzo, segretario generale del Partito Comunista ed erede in Italia della tradizione e degli insegnamenti marxisti.
Fonte: Affari Italiani
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