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giovedì 17 agosto 2023

Sistema Italia: Sbarchi, Accoglienza, Giustizia, Libertà, Collettivismo.


Fermiamo questa invasione ! 
Serve che raddrizziamo la schiena, sequestriamo le navi che li trasportano, arrestiamo il comandante e il personale di bordo, affondiamo barchini e gommoni. 
Se i proprietari delle navi protestano o ci fanno cause internazionali FREGHIAMOCENE ! Senza mezzi di trasporto l'esodo si esaurisce 😠


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giovedì 30 marzo 2023

Stadio Maradona, Ten. Col. Paglia: accesso ai disabili tanta propaganda del Comune e nulla di fatto in concreto.

Stadio Maradona, 120 nuovi posti riservati alle persone disabili” leggo questo titolo con profondo rammarico perché ennesimo spot propagandistico del Comune di Napoli nell’annunciare quanto già stabilito nella riunione del 20 dicembre 2022 . 
In quell’occasione feci notare la poca correttezza della proposta perché si volevano ancora una volta ghettizzare i disabili in quanto si decise che la maggioranza di quei posti sarebbero stati assegnati a coloro che possono deambulare vietando, a quest'ultimi, l'accesso al settore superiore perché, secondo i responsabili del Comune, chi ha una protesi non è in grado di salire le scale. Ovviamente da dicembre ad oggi, a dispetto di quanto dichiarato dal Sindaco Manfredi nel nostro incontro in cui garantì uno stanziamento di circa 200 mila euro e l'inizio dei lavori durante le festività natalizie, non è stato fatto nulla ed i disabili continuano ad essere trattati non solo come tifosi di serie b ma come cittadini ai quali viene negato il diritto sacrosanto di vivere una vita senza barriere.”
Lo ha dichiarato il Ten. Col. Gianfranco Paglia, Medaglia d’Oro al Valor Militare, Consigliere del Ministro della Difesa e Capitano del Gruppo Sportivo Paralimpico della Difesa

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lunedì 25 maggio 2020

VOLKSWAGEN PERDE CAUSA SUI DIESEL TRUCCATI: rimborso quasi totale per i proprietari, ora altri 60 mila casi in arrivo.

Il caso della manipolazione dei dati delle prove sull’inquinamento dei motori diesel torna in auge dopo che la Corte di Cassazione suprema di Karlsruhe (dove ha sede anche la Corte Costituzionale) ha deciso in favore di un proprietario, decidendo per rimborso quasi totale del prezzo dell’auto.
Come riportato dal  Welt, la Volkswagen è stata ritenuta responsabile diretta delle manipolazioni e quindi si è affermato che, in generale, i proprietari di auto hanno generalmente diritto al risarcimento.

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sabato 28 marzo 2020

Da una riflessione di Christian Azzolin in Veneto che integriamo con un ricordo di Giordano Bruno e pubblichiamo.

La comunità scientifica brancola nel buio, va a tentoni, questo governo pure, anzi peggio. Non sappiamo nulla con certezza di questa peste: da dove arriva, come si diffonde, quali sono le cure ... e la libertà di pensiero e di parola dovrebbe essere limitata in nome di una informazione istituzionale deficitaria? Non è ammesso alcun pensiero non conforme al nulla? La morte di Giordano Bruno nel 1600 non ci ha insegnato nulla? Lui visse e pensò come un uomo libero, perché ciò che denota l’uomo nella realtà è essenzialmente la libertà della ricerca, dell’indagine, la libertà di filosofare, non si piegò neanche dinanzi a un potere che giunse ad annientarlo fisicamente. Non abiurò, non cancellò la sua filosofia in cambio della vita. Bruno resta un’icona del pensiero libero, un martire il cui insegnamento di libertà fende i cieli e si riverbera nei secoli con forza, senza perdere efficacia e lucentezza. 
Ora invece siamo all'imposizione  del pensiero unico del mainstream; obiettivo, da sempre perseguito dal potentato economico finanziario, che si sta erigendo a sovrano assoluto, approfittando di questa ecatombe di dimensioni mondiali, sputando sui vivi facendosi scudo dei morti. Un atto ignobile che va contrastato con ogni mezzo. Stiamo dando tutti il nostro contributo per non diffondere il contagio, accettando la compressione della nostra libertà di circolazione. Ma la circolazione del libero pensiero non è fonte di contagio, anzi.
Dobbiamo tenere le menti sveglie e libere, perché quando sarà passata l’emergenza sanitaria, qualcuno dovrà rendere conto di questo olocausto. 

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martedì 24 settembre 2019

Un invito a firmare una giusta petizione.

https://www.greenpeace.org/italy/

Ciao Giancarlo,
sono Federica Ferrario, responsabile della Campagna Allevamenti Intensivi. 
Grazie per aver firmato questa petizione! 

Gli scienziati avvertono che dobbiamo diminuire drasticamente la produzione di carne per evitare disastrose conseguenze per l’ambiente, la salute e il clima, ma i sussidi della PAC, invece di incentivare gli agricoltori verso un’agricoltura più ecologica stanno spingendo in una direzione pericolosa: le piccole aziende stanno scomparendo. Solo in Italia negli ultimi 12 anni hanno chiuso oltre 320 mila aziende (un calo del 38%), ma il numero delle aziende agricole “grandi” e “molto grandi” è aumentato complessivamente del 44%. È il momento di agire per cambiare le regole dei sussidi.

Giancarlo, ora che conosci la campagna, falla conoscere anche ai tuoi amici. 
Copia-Incolla questo testo e invialo ai tuoi amici 
Sapevi che i soldi delle nostre tasse vengono impiegati anche per finanziare gli allevamenti intensivi? Io credo che dovrebbero essere usati per sostenere aziende che producono cibo in modo ecologico e più sano per la nostra salute e quella del Pianeta. Ho appena firmato la petizione di Greenpeace: firma anche tu! https://goo.gl/81X27t 
E se vuoi darci ancora più forza per entrare in azione e proteggere il Pianeta, sostienici con una donazione!
Ti ringrazio di cuore,
a nome di tutta Greenpeace
 
 
Federica Ferrario 
Responsabile Campagna Agricoltura e Progetti Speciali 
Greenpeace Italia
    P.S. La produzione industriale di cibo distrugge il nostro Pianeta. Visita il nostro sito. 



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venerdì 21 giugno 2019

Lo Scozzesismo !


COS’E’ LA MASSONERIA

  • In casa è bontà.
  • In affari onorabilità.
  • In società é cortesia.
  • Nel lavoro è onestà.
  • Con gli infelici è compassione.
  • Contro l’ingiustizia è resistenza.
  • Per la debolezza è aiuto.
  • Davanti ai codici è lealtà.
  • Contro la falsità è smemoratezza.
  • Per i felici è compiacimento.
  • Per l’umanità è dedizione.
  • Con il prossimo è umiltà e tolleranza.
  • Al cospetto di Dio è Amore .'.

J. W. Goethe

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martedì 4 dicembre 2018

Dal 2010 mi batto per Lavoro e Pensioni !

Contratti di Lavoro, Pensioni e Giustizia !

Proposta G. Bertollini per Feriali e Festivi ! 

   1) Retribuzione oraria minima Nazionale €. 7,00. 
   2) Orario massimo giornaliero pari ad 8 ore. 
   3) Lavoro massimo settimanale 40 ore. 

Ogni infrazione deve prevedere: 

   1) Multe salatissime. 
   2) Sospensione dell’attività. 
   3) Ritiro Autorizzazioni - Chiusura definitiva. 

Libertà assoluta di orario di lavoro, ovviamente, non potendo superare l'orario massimo, andrà assunto il personale necessario a coprire i doppi o i tripli turni.

MAGICAMENTE FINIRANNO LE LOTTE PER IL LAVORO ! 

Pensioni a Quota 100 - Proposta G. Bertollini

Significa arrivare (per ottenere la pensione massima) a 100, sommando la propria età al numero di anni di versamenti, ad esempio: 
65 anni di età con 35 anni di contributi versati  (Totale 100) o 60 anni con 40 di contributi ecc. e si andrà in Pensione immediatamente a prescindere dall'età anagrafica. (Da calcolare l'anticipo per i lavori usuranti). 
Età massima per andare in pensione 66 anni, nel caso che al compimento dei 66 anni non si raggiungesse la Quota 100, si andrà comunque in pensione con una riduzione, sulla massima cifra prevista, del 3% per ogni anno mancante a fare 100, ad esempio: 
66 anni con 30 di contributi versati (Totale 96) daranno una pensione ridotta del 12% (3% x 4 anni mancanti) o con soli 24 anni di contributi (Totale 90) si avrà una pensione decurtata del 30% (3% per 10 anni mancanti).

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mercoledì 14 marzo 2018

IL PRESIDENTE IMPERTINENTE di Marcello Veneziani

Ah, Sandro Pertini, il presidente della repubblica più amato dagli italiani. Il presidente della gente, dei bambini, il fumetto con la pipa, il presidente-partigiano che esce dal protocollo. L’Impertinente. Il Puro.
A quarant’anni dalla sua elezione al Quirinale, in un diluvio celebrativo, uscirà domani al cinema un film agiografico su di lui. Noi vorremmo integrare il santino raccontando l’altro Pertini.
Alla morte di Stalin nel ’53, il compagno Pertini, già direttore filo-sovietico dell’Avanti! e all’epoca capogruppo socialista celebrò il dittatore in Parlamento. Ecco cosa disse su l’Avanti!: «Il compagno Stalin ha terminato bene la sua giornata, anche se troppo presto per noi e per le sorti del mondo. L’ultima sua parola è stata di pace. […] Si resta stupiti per la grandezza di questa figura… Uomini di ogni credo, amici e avversari, debbono oggi riconoscere l’immensa statura di Giuseppe Stalin. Egli è un gigante della storia e la sua memoria non conoscerà tramonto ». Quell’elogio, mai ritrattato da Pertini, neanche dopo che si seppero tutti i crimini di Stalin, non fa onore a un combattente della libertà e dei diritti dei popoli.
Da Presidente della Repubblica il compagno Pertini concesse appena fu eletto, la grazia al boia di Porzus, l’ex partigiano comunista Mario Toffanin, detto “Giacca”, nonostante questi non si fosse mai pentito dei suoi crimini per i quali era stato condannato all’ergastolo. Toffanin fu responsabile del massacro di Porzus, febbraio 1945: a causa di una falsa accusa di spionaggio, furono fucilati ben 17 partigiani cattolici e socialisti (la “Brigata Osoppo”), da parte di partigiani comunisti (Gap). Tra loro fu trucidato il fratello di Pasolini, Guido. Dopo la grazia di Pertini a Toffanin lo Stato italiano concesse al criminale non pentito pure la pensione che godette per vent’anni, insieme ad altri 30mila sloveni e croati “premiati” dallo Stato italiano per le loro persecuzioni antitaliane. Pertini partecipò poi commosso al funerale del presidente jugoslavo Tito (1980), il primo responsabile delle foibe, baciando quella bandiera che destava terribili ricordi negli esuli istriani, giuliani e dalmati.
Pertini fu uno spietato capo partigiano. Il suo nome ricorre in molte vicende. Per esempio, quella della coppia di attori Valenti-Ferida. Luisa Ferida aveva 31 anni ed era incinta di un bambino quando fu uccisa dai partigiani all’Ippodromo di San Siro a Milano assieme a Osvaldo Valenti, il 30 aprile 1945, accusati di collaborazionismo, per aver frequentato la famigerata Villa Triste, a Milano, sede della banda Koch. L’accusa si dimostrò infondata al vaglio di prove e testimonianze; lo stesso Vero Marozin, capo della Brigata partigiana che eseguì la loro condanna a morte, dichiarò, nel corso del procedimento penale a suo carico: «La Ferida non aveva fatto niente, veramente niente». I due attori, infatti, pagarono la loro vita tra lussi e cocaina ma non avevano responsabilità penali o politiche tali da giustificarne la fucilazione per collaborazionismo. Nelle dichiarazioni rese da Marozin in sede processuale Pertini fu indicato come colui che aveva dato l’ordine di ucciderli: “Quel giorno- 30 aprile 1945 -Pertini mi telefonò tre volte dicendomi: “Fucilali, e non perdere tempo!”). Si veda al proposito ”Odissea Partigiana” di Vero Marozin (1966) “Luisa Ferida, Osvaldo Valenti, Ascesa e caduta di due stelle del cinema” di Odoardo Reggiani (Spirali 2001. “Pertini si era rifiutato di leggere il memoriale difensivo che Valenti aveva elaborato durante i giorni di prigionia, nel quale erano contenuti i nomi dei testimoni che avrebbero potuto scagionare i due attori da ogni accusa. La casa milanese di Valenti e della Ferida venne svaligiata pochi giorni dopo la loro uccisione. Fu rubato un autentico tesoro (cani di razza inclusi) di cui si perse ogni traccia”.
È famoso l’episodio accaduto all’arcivescovado di Milano nel ’45, quando Pertini incrociò sulle scale Mussolini, reduce da un colloquio col cardinale Schuster. Pertini disse poi di non averlo riconosciuto, “altrimenti lo avrei abbattuto lì, a colpi di rivoltella”. Poi aggiunse: “come un cane tignoso”. Pertini sosteneva la necessità di uccidere Mussolini, non arrestarlo: se si fosse salvato, disse, magari sarebbe stato eletto pure in Parlamento. Delle responsabilità di Pertini nella strage di via Rasella a Roma, ne scrisse William Maglietto in Pertini si, Pertini no Settimo Sigillo, 1990).
Al Quirinale, al di là dell’immagine bonaria del presidente che tifa Nazionale, gioca a carte, va a Vermicino per Alfredino, il bambino caduto nel pozzo, si ricorda il suo carattere permaloso. Ad esempio quando cacciò il suo capo ufficio stampa, Antonio Ghirelli, valoroso giornalista e galantuomo socialista. O quando chiese di cacciare Massimo Fini dalla Rizzoli in seguito a un articolo su di lui che non gli era piaciuto. Così ne parlò lo stesso Fini: “Immediata rabbiosa telefonata al direttore della Domenica del Corriere Pierluigi Magnaschi, un gentleman dell’informazione, il quale ricoperto da una valanga di insulti cerca di barcamenarsi alludendo all’autonomia delle rubriche dei giornalisti, allo spirito un po’ da bastian contrario di Massimo Fini. Il “nostro” San Pertini gli latra minacciosamente:”Non credere di fare il furbo con me, imbecille! Chiamo il tuo padrone Agnelli e vediamo qui chi comanda!” E infatti il giorno dopo mi si presenta il responsabile editoriale della casa editrice Lamberto Sechi…”. Lo stesso Pertini disse a Livio Zanetti in un libro-intervista:”Cercai inutilmente di far licenziare uno strano giornalista italoamericano”. Nenni nei suoi diari considerava Pertini un violento iracondo.
Quando l’Msi celebrò il suo congresso a Genova nel 1960, fu proprio Pertini ad accendere il fuoco della rivolta sanguinosa dei portuali della Cgil col discorso del “brichettu” (il cerino). E vennero i famigerati “ganci di Genova”, coi quali un governo democratico di centro-destra, a guida Tambroni, con l’appoggio esterno del Msi, fu abbattuto da un’insurrezione violenta nel nome dell’antifascismo.
Proverbiale era la poi sua vanità. Ghirelli riferì uno sferzante giudizio di Saragat: “Sandro è un eroe, soprattutto se c’è la televisione”. E i suoi abiti firmati, le sue scarpe Gucci mentre predicava il socialismo e il pauperismo…
Fiorirono poi tante maldicenze su di lui, capo partigiano e poi leader socialista che vi risparmio circolavano giudizi dell’Anpi, di Marco Ramperti… Francesco Damato ricordò: “Nel 1973 Pertini mi comunicò di avere appena cacciato dal proprio ufficio di presidente della Camera il segretario del suo partito, Francesco De Martino. Che gli era andato a proporre di dimettersi per far posto a Moro, in cambio del laticlavio alla morte del primo senatore a vita”. Poi fu proprio l’onda emotiva dell’assassinio Moro e l’asse Dc-Pci sulla non-trattativa che portò a eleggerlo due mesi dopo al Quirinale.
Infine va ricordato il Pertini che agli operai di Marghera, nel pieno infuriare del terrorismo rosso con larghe scie di sangue, disse: “Sono stato un brigatista rosso anch’io” per poi negare che le Br fossero rosse, giudicandoli solo “briganti”, così da recidere il filo rosso tra Br e partigiani. Il Presidente di una repubblica flagellata in quegli anni dal terrorismo rosso, si definiva orgoglioso “un brigatista rosso”.
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lunedì 12 giugno 2017

IL REGOLAMENTO DI DUBLINO E' ILLEGALE ?!?

L’avvocato generale della Corte Ue demolisce il Regolamento di Dublino. Abbiamo ragione noi (5S NdR) che da anni denunciamo i danni e l’illegalità di quell'accordo, firmato per la prima volta nel 2003 dal governo Berlusconi-Lega, che stabilisce come la domanda di asilo di un migrante debba essere esaminata solo dallo Stato in cui il migrante è entrato. Per colpa del Regolamento di Dublino tutti i Paesi in cui avvengono gli sbarchi sono lasciati soli davanti alla responsabilità di gestione delle domande di asilo. Si tratta di centinaia di migliaia di domande: nel 2016 in Italia c’è stato il record di sbarchi nella sua storia: 181.436. Per la stragrande maggioranza dei migranti Italia e Grecia sono Paesi di passaggio. 
Il regolamento di Dublino va stracciato: sta trasformando Italia e Grecia nel campo profughi d’Europa. 
Questo è il commento di Laura Ferrara al parere dell’Avvocato generale della Corte UE: “il parere dell’Avvocato generale della Corte UE coincide esattamente con gli emendamenti da noi (5S NdR) presentati per riformare il Regolamento di Dublino. Da anni sosteniamo che il principio del Paese di primo ingresso va eliminato, non solo perché inadeguato a regolamentare la situazione reale dei flussi migratori, ma anche perché lesivo del principio di equa ripartizione delle responsabilità stabilito dall'articolo 80 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea. Mi auguro che il parere venga recepito dalla Corte UE, in modo che Commissione e Consiglio europeo comprendano che non è solo una questione politica, ma anche giuridica, e che l’Italia è stata vessata finora in maniera ingiusta e illegale”.
”Cos'è il regolamento di Dublino? Un po’ di storia
Riportiamo da Wikipedia“.
Il “sistema di Dublino” fu istituito dalla omonima Convenzione di Dublino, firmata a Dublino (Irlanda) il 15 giugno 1990, ed è entrato in vigore il successivo 1º settembre 1997 per i primi dodici stati firmatari (Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Portogallo, Spagna e Regno Unito), il 1º ottobre 1997 per Austria e Svezia e il 1º gennaio 1998 per la Finlandia.
Il regolamento di Dublino II (regolamento 2003/343/CE) fu adottato nel 2003 e sostituì la convenzione di Dublino in tutti gli Stati membri dell’UE, con l’eccezione della Danimarca, la quale ha opposto un opt-out sui regolamenti di applicazione in materia di spazio di libertà, sicurezza e giustizia. Successivamente, un accordo con la Danimarca sull’estensione dell’applicazione del regolamento anche in tale paese è entrato in vigore nel 2006, insieme al protocollo separato che aveva esteso l’accordo a Islanda e Norvegia. Il 1º marzo 2008 le disposizioni del regolamento sono state estese anche alla Svizzera, che il 5 giugno 2005 aveva sottoposto a referendum per la ratifica (votata dal 54,6% dei voti), e al Liechtenstein. Un ulteriore protocollo è stato siglato per l’applicazione in Danimarca.

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giovedì 4 maggio 2017

Legittima Difesa !

Purtroppo il PD e le altre forze di maggioranza non hanno saputo o voluto scrivere una legge che rispondesse davvero alle esigenze dei cittadini onesti, una legge in grado di tutelare le persone per bene, quando sono aggredite, quando vedono minacciata la propria incolumità, quella dei propri familiari, o i propri beni.
Noi non siamo certo per la difesa “fai da te”, ma di fronte al pericolo dev'essere garantito il diritto alla difesa.
Chi è costretto ad usare un’arma per difendersi ha già vissuto un momento drammatico di paura e di pericolo, è già stato protagonista suo malgrado di una tragedia; non può essere sottoposto alla lunga e umiliante trafila di un procedimento giudiziario nel quale deve giustificare le sue azioni.
Non si può invertire l’onere della prova, non si può chiedere alla vittima di dimostrare di essere una vittima. Dev’essere piuttosto eventualmente lo Stato, ma solo quando l’abuso è clamoroso ed evidente, a dimostrare eventuali responsabilità.
Il testo votato dalla maggioranza delude queste aspettative, non dà risposta al tema centrale del diritto alla difesa, lascia alla discrezionalità del giudice margini eccessivi. Forza Italia ha fatto il possibile per migliorarlo. Il nostro capogruppo Renato Brunetta, e con lui Mariastella Gelmini e Gregorio Fontana, e tutti i parlamentari che hanno seguito direttamente il provvedimento, hanno lavorato con rigore e con spirito costruttivo, e lo testimonia il fatto che alcune delle nostre proposte sono state recepite. Tuttavia il testo finale non è certo adeguato al bisogno di #sicurezza degli italiani e a ciò che tutti gli italiani si attendono.
In accordo con il Capogruppo di Forza Italia, On. Renato Brunetta, ho espresso quindi un parere contrario al disegno di legge in questione.



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venerdì 31 marzo 2017

GIUSTIZIA: Rassegna di Venerdì 31 marzo 2017.

Copertura live

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