Mi appare addirittura ingenuo l’approccio con il quale i sostenitori di questa Europa si aspettano, dall'Europa stessa, un’apertura alla richiesta, del nostro Governo, di ottenere deroghe e agevolazioni per fare ripartire l’economia italiana.
Si pretenderebbe che la Germania ci agevolasse nel farci risalire la china, favorisse la ripresa della nostra produttività, ci aiutasse a ritornare competitivi sul piano internazionale.
Veramente un pensiero assurdo, la Merkel dovrebbe, secondo il pensiero di quei tanti Italiani europeisti, favorire qualcosa che per la Germania potrebbe rivelarsi essenzialmente solo un danno economico.
Ai teutonici condomini Europei la nostra crisi manifatturiera non può che fargli piacere, un rating Italiano molto basso che favorisca l’acquisto del nostro debito pubblico con interessi molto alti è una grande opportunità, una Nazione debole la preferiscono ad una Nazione solida e ricca che potrebbe interferire sui loro piani di predominio continentale.
Il peccato è originale, durante il parto dell’idea di un Europa unita si è pasticciato troppo e non so fino a che punto in buonafede.
Pensare di equiparare e pretendere le stesse performance economiche da Stati tanto diversi tra loro, con regole fiscali e leggi economiche diversissime, era l’inizio di un disastro annunciato.
Obbligo per tutti di adeguarsi al valore stabilito convenzionalmente per l’Euro, ma nessun obbligo ad adottare lo stesso regime fiscale, lo stesso costo per il lavoro, adeguare le infrastrutture ad uno standard comparabile tra gli stati dell’unione.
Un vero disastro, un confronto tra forze sbilanciatissime tra loro, la certezza che chi si fosse trovato in vantaggio ai nastri di partenza avrebbe mantenuto questo vantaggio per sempre.
A queste regole scritte male, o forse benissimo se le guardiamo dal punto di vista di chi scientificamente aveva previsto questi sviluppi degli avvenimenti, non dimentichiamoci di aggiungere il colpo di grazia a qualunque speranza di un futuro dell’unione europea: l’arbitro è assolutamente di parte, l’arbitro tifa per una sola squadra, l’arbitro farà di tutto per impedire il rilancio di Nazioni in crisi, l’arbitro ha tutto l’interesse a godere dei vantaggi che potrà ottenere per la sua Nazione tenendo alle corde gli avversari.
Sperare che ci consentano di sforare i bilanci per reperire risorse da investire nel rilancio della nostra economia è impensabile, i Tedeschi hanno tutto l’interesse a tenere a debita distanza il loro temibile concorrente manifatturiero, i Tedeschi guardano con simpatia il nostro Governo che continua a rastrellare soldi dalle tasche degli Italiani, alla fonte, prima che entrino nel virtuoso circolo dei consumi che potrebbero rilanciare produzione e occupazione.
L’arbitro Merkel non ci farà mai avvicinare alla porta per segnare qualche gol, l’arbitro tifa per la sua squadra.
L’inspiegabile è che, invece, in Italia ci sia ancora tanta gente che spera di poter uscire dalla crisi adeguandosi a queste regole manipolate da un arbitro venduto, continuando, disperatamente, a giocare questa partita truccata.
Giorgio Terzo Catalano-WORLDPRESS INTERNATIONAL24
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Perché sto con Israele !
Quando faccio questo discorso, pare che io riesca sempre ad infastidire le persone giuste. Perciò penso proprio che lo farò di nuovo. Se fate parte di quel gruppo di persone, probabilmente siete sostenitori della campagna di boicottaggio, disinvestimento e sanzioni contro Israele. Una campagna che è comicamente inefficace, perché il mondo dipende dalla tecnologia israeliana (ed è lí che stanno i soldi) e non certo dalle arance e dagli avocado. Se sostenete la campagna BDS, intendete boicottare anche il chip nel vostro telefonino o nel vostro computer? Oppure il vostro scrupolo morale riguarda solo la frutta e la verdura che provengono da Israele?
Forse siete di quelle persone che ritengono di avere il diritto di togliere la parola ai relatori israeliani nelle università a forza di strepiti. O di disturbare concerti ed eventi sportivi che gli altri, dopo aver pagato, vorrebbero godersi in pace. O forse siete per la campagna di boicottaggio dei docenti universitari israeliani e quindi volete bloccare il libero scambio di informazioni e conoscenza. Tutto ciò è allo stesso livello morale dei roghi di libri e siete a quello stesso livello se fate parte di quel movimento di boicottaggio.
Il fatto che questo genere di persone si fissino implacabilmente ed esclusivamente su Israele e ignorino completamente le vere violazioni di diritti umani che avvengono a questo mondo è la prova che questo è un movimento antisemita. E se prendete parte a questa campagna contro Israele, fate anche necessariamente parte di un movimento antisemita.
Se Israele fosse un paese cristiano o buddista non ci sarebbe nessuna campagna di boicottaggio e questo è risaputo. Infatti, non esiste nessuna campagna di boicottaggio a favore del Tibet, un paese invaso e violentato culturalmente dai Cinesi. I Cinesi, però, non sono ebrei. Non c’è una campagna BDS contro l’Arabia Saudita, dove le donne sono trattate come bestiame, perché i Sauditi non sono ebrei. E sono fortunati a non esserlo, sennò dovrebbero vietarsi di entrare nel proprio paese e sarebbe una seccatura!
Il conflitto mediorientale è stato intriso di odio islamico contro gli ebrei sin dal primo giorno. Eppure, l’influenza di questo fattore viene scrupolosamente tralasciata in ogni analisi politica. Ogni dottore che diagnosticasse una malattia con una simile incompetenza e disonestà meriterebbe di essere radiato e denunciato.
I leader palestinesi hanno avuto parecchie possibilità di aderire ad una soluzione pacifica al conflitto che prevedeva l’esistenza di due stati, ma l’hanno sempre rifiutata: perché non vogliono una soluzione che preveda l’esistenza di due stati. A loro non importa quanto soffra la propria gente: a loro interessa solo che tutti gli ebrei se ne vadano o muoiano. Il leader di Hezbollah ha affermato ufficialmente che non sarà mai felice finché ogni ebreo sulla terra non sarà morto. Una volta che ci si rende conto di questo atteggiamento mentale, qualsiasi cosa si pensi delle misure di sicurezza israeliane, la propria posizione, da un punto di vista morale, deve cambiare. Sappiamo che se gli Arabi deponessero le armi potrebbero ricavarne pace e prosperità per tutto il loro popolo e gli Israeliani non avrebbero bisogno di costruire barriere o di fare nessun’altra cosa che il mondo disapprova: potrebbero semplicemente continuare a fare quello che fanno meglio, ovvero dedicarsi all’innovazione tecnologica e rendere la vita di tutti noi migliore, inclusa quella degli Arabi.
D’altro canto sappiamo che se fossero gli Israeliani a deporre le armi, verrebbero massacrati: uomini, donne e bambini, senza distinzione. Gli Arabi sono addirittura contenti di mettere i propri bambini sulla linea del fuoco per attaccare gli ebrei per quanto li odiano. E quest’odio nasce dalla loro religione. Non è per via della politica o di questioni territoriali che una madre festeggia la morte del proprio figlio: solo la religione può arrivare a far fare certe cose. Ed una religione in particolare: quella che insiste sul diritto al ritorno al VII secolo.
Pensate al disastro che hanno fatto a Gaza, che è ormai diventata un girone infernale dell’islam duro e puro. Gli Israeliani, una volta, erano insediati a Gaza, ma vi hanno rinunciato per amore della pace. Hanno sradicato migliaia di coloni e dato la terra agli Arabi in cambio della pace. E che cosa ne hanno ricavato? Guerra, naturalmente! Gaza è subito diventata la rampa di lancio di missili iraniani lanciati contro donne e bambini israeliani da gente che si nascondeva dietro le proprie donne ed i propri bambini. Un doppio crimine di guerra su cui l’Occidente tace, cosí come tace su tutti i crimini di guerra degli Arabi. Questo è quanto hanno ottenuto gli Israeliani quando hanno rinunciato Gaza ed è quanto otterrano ancora se saranno così stupidi da rinunciare alla Cisgiordania.
Israele deve esistere, perché deve esistere uno stato ebraico. Nel corso di molti secoli, l’umanità ha dimostrato in maniera chiara e definitiva che non si può avere fiducia nel fatto che essa non perseguiterà gli ebrei. L’odio per gli ebrei sembra scritto fin dentro al nostro DNA, perché continua a riaffiorare. Qualsiasi ebreo si illuda che l’olocausto non accadrà di nuovo è uno sciocco: ci sono moltissime persone su questo pianeta che vorrebbero ce ne fosse un altro e molte di loro vivono nei paesi che circondano Israele. Quando gli eserciti arabi hanno attaccato in passato si sono vantati in anticipo di essere in procinto di commettere un genocidio e hanno continuato a vantarsene anche quando i loro culi doloranti venivano meritatamente presi a calci ripetutamente.
Quelli che vogliono boicottare Israele non hanno la benché minima idea di che cosa voglia dire vivere su una sottile striscia di terra circondata da gente che vuole spazzarne via l’intera popolazione. Gente che ha già tentato diverse volte in passato di farlo ed ha fallito, ma che tuttavia continuerà a tentare finché non ci riuscirà. Il che non avverrà praticamente mai, mentre noi in Occidente continuiamo a pagare per tutto ciò.
Che cosa fareste se foste il Primo Ministro Israeliano? Come trattereste con gente che vuole vedere voi e il vostro intero popolo morti? Io so che farei in quel caso e me ne infischierei dell’opinione del mondo. E per quanto concerne le risoluzioni dell’ONU, le userei per accendermi i sigari. Per la verità, non fumo sigari, ma sarei disposto a cominciare solo per il gusto di usarle allo scopo: tanto me ne importa! Perché questa è una guerra di nudo e crudo odio religioso degli arabi mussulmani contro gli ebrei e gli ebrei sono costretti vincerla ogni volta. Agli Arabi basterebbe vincerla un’unica volta perché il mondo assistesse ad un altro olocausto e se ne restasse in disparte a guardare lo spettacolo.
Questa è la ragione per cui io sto dalla parte di Israele e per cui anche voi, se avete un briciolo di umanità, dovete stare dalla parte di Israele, indipendentemente dalla vostra fede politica.
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