mercoledì 6 novembre 2019

RIVA DESTRA (FDI): E' BOOM DI CRESCITA IN TUTTA ITALIA "SCELTA VINCENTE PUNTARE SU MELONI, PERO' OCCORRE FISSARE DEI PALETTI".

A colloquio con il Fondatore e Segretario Nazionale Fabio Sabbatani Schiuma.
Riva Destra e' stata tra i primi movimenti a sposare la linea di Giorgia Meloni, tesa e rendere innanzitutto Fratelli d'Italia un partito sempre più inclusivo. A un anno e mezzo dal vostro patto federativo, e' in piena crescita e in continua espansione sul territorio. Siete soddisfatti?
"Direi soprattutto orgogliosi e felici di aver preso la strada di casa. Quella giusta, ossia di poter dare il nostro contributo alla ricostruzione di una grande destra italiana, dopo le lacerazioni e i fallimenti del passato. Giorgia Meloni è indubbiamente la leader della quale si sentiva la necessità storica. I risultati ricambiano ogni giorno in più il suo coraggio e la sua coerenza. E siamo quindi soddisfatti che anche Riva Destra viaggi insieme a lei. Con il vento in poppa".
Riva Destra e' comunque un movimento, che resta autonomo, seppur federato a FdI. Dove volete arrivare?
"Intanto e' sempre meglio puntualizzare un dato. Riva Destra ha scelto fino a oggi di non essere un partito. I nostri eletti sono persone inserite ieri nei partiti di centrodestra e nelle liste civiche, che sui territori avevamo appoggiato ufficialmente. Noi siamo una comunità militante semmai, dove su tutto ci sono due parole: onore e lealtà. Per anni siamo stati un progetto, anzi una speranza, che infatti si sta realizzando. Ecco dove vogliamo arrivare. Lo dicevo prima. Riva Destra è nata 25 anni fa come primo storico circolo di Alleanza Nazionale. Dopo aver apertamente contestato Gianfranco Fini, all'epoca quasi in solitudine, mentre rinnegava le nostre radici, siamo stati allontanati da quella che era casa anche nostra. Che poi fu rasa al suolo dallo stesso personaggio. Da lì abbiamo intrapreso un lungo viaggio. Siamo però rimasti uniti, abbiamo cercato di mantenere i nostri valori e le nostre battaglie di Destra Sociale. Piano piano, abbiamo trovato altri che si sono avvicinati a noi. Abbiamo fatto un'esperienza con la Lega di Salvini, tutt'altro che negativa, giacché abbiamo capito che la nostra strada non era salire sul carro dei vincitori, ma contribuire a costruirne uno nuovo. Ma di destra, identitario e sociale, nell'ambito di una coalizione assolutamente alternativa e piddini e grillini". 
Ogni settimana che passa infatti si contano nuove adesioni a Riva Destra e si aprono coordinamenti locali però. Per fare cosa?

"Ovvio che come noi stiamo dando il nostro modesto contributo a Giorgia Meloni, coinvolgendo anche ambienti e persone non solo di FdI, la sua crescita ci contagi positivamente. E' un'osmosi. Sta pagando anche la nostra di coerenza. E aggiungo, la credibilità, allorquando la nostra terza festa tricolore di luglio scorso, viene conclusa dalla stessa Meloni, i nostri 25 anni di storia sono stati celebrati al'interno della festa nazionale di Atreju, con la partecipazione del Capogruppo alla Camera Francesco Lollobrigida e del Portavoce provinciale di Roma, Marco Silvestroni, le nostre iniziative sono a supporto di quelle del partito, i parlamentari di FdI con i quali veniamo a contatto sui territori intervengono poi nelle nostre riunioni del mercoledì a Roma presso la sede nazionale di Riva Destra. Insomma, siamo funzionali alla crescita del Partito, poiché perfettamente in linea con lo stesso".
Ma se, in sostanza, entrare in Riva Destra significa sostenere Giorgia Meloni, allora perche' non aderire direttamente al Fratelli d'Italia?
"Saggia domanda...Premesso che tutti coloro che lo desiderino, me compreso che oggi sono anche a capo di un dipartimento nazionale di FdI (quello, appunto, che si occupa dei movimenti federati, ndr), grazie alla nomina ricevuta da Giorgia stessa, possono iscriversi al partito, noi abbiamo sposato una linea politica sulla quale lei si è spesa personalmente: rendere FdI un partito sempre più aperto a tutti. E' la prima cosa che ho detto all'inizio di questa intervista. A distanza di un anno e mezzo, FdI, che era al 3-4%, sta raggiungendo e presto oltrepasserà anche il 10. Ovvio che che sta funzionando anche il dotarlo di più strumenti di partecipazione. Sempre che remino tutti nella stessa direzione, rispettino le regole di chi questo partito lo ha fondato e diano vita anche a una competizione interna, leale e costruttiva".
In sostanza, entrare in Riva Destra, significa coinvolgere anche persone che magari non vogliono iscriversi al partito, rafforzare l'area intorno ad essa, essere in piena sintonia con Giorgia Meloni e sostenere lealmente quella classe dirigente di FdI che ha voluto fortemente il suo allargamento anche ad altri ambienti?
"Esatto, perfetta sintesi. Pero' noi stessi, ora dobbiamo fissare dei paletti. Mi spiego. Prima del patto federativo Riva Destra era presente per lo più a Roma, grazie al suo formidabile storico Comitato Romano, guidato la Lorenzo Loiacono e dal vicario Cristiano Spadola, con il contributo di tutti i nostri infaticabili militanti che a ogni occasione non smetto mai di ringraziare. C'eravamo fortemente anche in Sicilia, dove grazie all'attivismo del nostro Portavoce Nazionale Alfio Bosco, amico fraterno, avevamo da tempo radicato Riva Destra in tutta l'isola, conquistando tra gli altri anche un posto nel consiglio comunale di Catania con Nino Penna (eletto con Diventerà Bellissima, ndr) e collezionando ottimi successi elettorali a Siracusa e in Provincia di Trapani; e poi attivi in Calabria e Puglia, dove abbiamo anche li conquistato degli eletti, grazie ai due storici e rispettivi coordinatori regionali, Francesco Stina' e Francesco De Noia. E con infine delle presenze anche in altre regioni. Questo ci e' valso che quando a Ottobre 2018, Giorgia Meloni intervenne a una nostra riunione della Direzione Nazionale a Roma, trovò una realtà vera, compatta, radicata e desiderosa di apportare energia positiva".
E poi dopo il patto federativo, appunto, la vostra ulteriore crescita, giusto?
"Certo, vede che tutto combacia? Giorgia Meloni ha aperto le porte del partito che guida e noi analogamente abbiamo fatto con Riva Destra. In primis nominando un Vicesegretario Nazionale, Angelo Bertoglio, con il quale sono legato da un profondo vincolo di amicizia dai tempi del glorioso Fronte della Gioventù. Grazie ad Angelo, in pochi mesi stiamo radicando Riva Destra anche al Nord. E sono arrivati eccezionali persone come Marika Diminutto e Silvia Carpanese, a coordinare Friuli Venezia Giulia e Veneto, ove presto terremo la prime assemblee regionali, in Piemonte accelereremo con Fabio Basta, ma anche una presenza capillare nelle Marche e in Emilia Romagna, ove si dovranno nominare dei Coordinatori Regionali. Non e' un caso che la prossima Direzione Nazionale di Riva Destra si terrà a Bologna, il 14 dicembre prossimo. Dobbiamo discutere sul come razionalizzare meglio questa crescita, per renderla solida e di ulteriori prospettive".
Grande crescita al Nord quindi, ma non solo, a giudicare dai recenti nuovi coordinamenti a Crotone, Frosinone, Viterbo, Litorale Nord di Roma, Civitavecchia, solo per fare alcuni esempi?
"Certo, anche questo ha portato anche uno stimolo positivo ovunque, tant'è che si e' costituito un Esecutivo Nazionale (componenti: Nicola D'Aguanno, Diamante Guerra, Michele Calo', Donatella Marchetti, Silvia Carpanese, Marika Diminutto, Fabio Basta, Guido Occelli, ndr) nel quale ogni Regione e' rappresentata, e una Segreteria Organizzativa Nazionale (Ornella Giordano, Giuseppina Vallecca, Guido Occelli, Domenico Muollo, ndr). Nella stessa Sicilia si e' provveduto a nominare un coordinatore regionale, Massimo Romagnolo, amico leale e persona preparatissima, coadiuvato da due vice (Angelo Tigri ed Enrico Smeraldo, ndr) per la mole di lavoro sopraggiunta. In Puglia e' stata nominata un'altra donna (Nunzia Schiavano, ndr), come vicecoordinatore regionale. In Sardegna stiamo dialogando, e sperando di sancire ufficialmente, un accordo definitivo con un movimento regionale, con il quale abbiamo una forte sintonia umana e politica. Anche nel Lazio, oltre alle nuove realta' da lei nominate, abbiamo chiesto a Marco Micacchi di vestire il ruolo di Commissario Regionale per seguire da vicino le continue adesioni che riceviamo. A Roma stessa, dove il Comitato Donne guidato da Patrizia Passerini (vice Patrizia Cottone e Krassimira Kemalova, ndr) e' particolarmente attivo, si e' dovuto rafforzare l'organigramma territoriale, con una segreteria politica (Tullio Ciccolini, Roberto Lupini, Alfonso Colarusso e Deborah Vari, ndr) e un ufficio per le relazioni istituzionali (Alessandra Vicinanza, ndr)".
E quindi, perche' mi parlava di paletti da mettere ora che crescete fortemente?
"Da noi si entra con una stretta di mano, ognuno si gestisce il territorio, si rispetta una linea politica comune e si decidono le iniziative tutti insieme. Però una cosa deve essere chiara a tutti. 
Aderire a Riva Destra può significare certamente avere uno strumento in più di azione e visibilità politica. 
Riva Destra è infatti per costruire, anche per supportare le proprie legittime, anzi auspicate, ambizioni. Di certo non può essere utilizzata la nostra sigla per contrapposizioni locali, per vecchie logiche gruppettare o per antagonismi personali. Noi abbiamo dato una parola e siamo grati a chi ci ha aperto le porte della sua casa. Intendiamo e stiamo dimostrando di essere un valore aggiunto a Giorgia Meloni ed è per questo che siamo credibili agli occhi del partito".
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