sabato 4 giugno 2011

REFERENDUM SI E NO !

Se mai dovessi andare a votare voterei 4 NO e ben motivati che qui sarebbe troppo lungo spiegare ma NON andrò a votare perché il Referendum è quanto di meno Democratico esista e mi spiego:
  • se il 49 % va a votare e la TOTALITA' vota SI non passa per il mancato raggiungimento del quorum.
  • se il 51 % va a votare ed il 26% dice NO ed il 25% dice SI vince il NO.
se questa è DEMOCRAZIA io sono Tibetano il 26 % vince mentre il 49% perde.

                                                    A presto. (Spero in DEMOCRAZIA).

IL VOSTRO UFFICIO STAMPA

giovedì 2 giugno 2011

Rinascimento del Fiano

Dall'Italia
Convinta celebrazione del fortissimo miglioramento che hanno conosciuto in Italia i vini bianchi negli ultimi 25 anni in un articolo pubblicato dal critico del New York Times Eric Asimov sul celebre quotidiano.
Asimov parla di un vero e proprio rinascimento, "Now, though, the choices are almost embarrassingly rich. Soave has enjoyed a renaissance, and the northeastern regions of Alto Adige and Friuli-Venezia Giulia pour forth a river of delectable bottles. Liguria and Sardinia are making delicious vermentinos, while arneis from the Piedmont can be a pleasure. Even those old standbys, pinot grigio and Orvieto, can surprise you with their quality these days", ovvero dell'imbarazzo della scelta tra i molti vini bianchi di alta qualità oggi disponibili. Passando alla Campania si dedica ad una vera esaltazione del Fiano, definite stilisticamente versatile ed in grado di essere "clean, cold refreshment. But it can offer more".
E ancora, ricorda che oggi i Fiano d'Avellino mostrano una grande completezza d'espressione: "At base, it has a smoky, nutlike, spicy quality that I find very attractive, along with winning mineral flavors. Many producers have experimented with fiano, not simply to make fiano taste like more popular wines but to determine which methods can make fiano more distinctively fiano-like". E ancora, scrive, "The best wines had a captivating energy that was wonderfully refreshing. Some were beautifully textured as well, possibly as a result of lees-stirring, and possibly because of barrel aging. (It's not always clear which methods were used, unless you are in the cellar to observe.) Others were straightforward and juicy, in a sort of polished pinot grigio style", in altre parole i vini migliori avevano un'affascinante energia che era meravigliosamente rinfrescante. Alcuni avevano anche una bellissima consistenza, forse dovuta al rimescolamento delle fecce e all'invecchiamento in botte (non è sempre chiaro quali metodi sono stati usati a meno che non ci si trovi in cantina a osservare). Altri erano schietti e succosi, uno stile simile a quello raffinato del Pinot Grigio". Davvero mica male come complimenti !

IL VOSTRO UFFICIO STAMPA

Inchiesta: il Vinitaly cambia calendario. I Consorzi dei vini largamente favorevoli

Quella di quest'anno è stata l'ultima edizione del Vinitaly con la formula della classica apertura di giovedì e chiusura il lunedì, mentre dall'anno prossimo il calendario già fissato prevede l'apertura Domenica 25 marzo e la chiusura il Mercoledì 28 marzo. Un cambiamento non da poco, che riduce da cinque a quattro le giornate di svolgimento della rassegna fieristica, e che concede (giornata d'apertura domenicale riservata al grande pubblico a parte) finalmente ben tre giorni filati feriali agli operatori.


Una scelta che sembra dunque destinata a facilitare l'accesso degli operatori professionali alla manifestazione e che pare privilegiare la dimensione di fiera professionale della rassegna veronese, a proposito della quale ho voluto sentire il parere di alcuni dei più importanti protagonisti, ovvero svariati Consorzi di tutela dei vini delle principali denominazioni. Le risposte, come potrete vedere, dimostrano un diffuso consenso alla decisione presa dall'Ente Fiere veronese.
Cominciamo la rassegna delle opinioni con il punto di vista di alcuni consorzi veneti. Arturo Stocchetti, Presidente del Consorzio del Soave, osserva che "quando abbiamo saputo del cambiamento del calendario di Vinitaly lì per lì siamo rimasti un po' sorpresi. Per noi addetti ai lavori significa cambiare abitudini, ritmi e tempi di un evento che per la nostra attività è sempre stato fondamentale. Ogni cambiamento lascia un po' smarriti all'inizio ma poi se ne prende atto e si colgono i vantaggi e le opportunità dal momento che si tratta di una scelta ponderata e ben pensata proprio da chi nel vino ci lavora. Attendiamo di vedere come sarà il Vinitaly con il nuovo calendario.
Come Consorzio del Soave siamo sempre stati amanti delle novità e sostenitori degli svecchiamenti, ragion per cui riteniamo che con una dovuta redistribuzione degli appuntamenti e degli eventi su quattro giorni, anziché cinque, i risultati non subiranno variazioni rispetto alle precedenti edizioni".
Dal Consorzio Tutela vino Bardolino arriva " la piena soddisfazione per l'annunciato spostamento delle date del Vinitaly, manifestazione che ora, con il nuovo calendario, tra l'altro perfettamente coerente con l'ipotesi di variazione che il nostro Consorzio aveva caldeggiato presso Veronafiere nel recente passato, potrà offrire nuove e più ampie possibilità di relazione con gli operatori professionali, senza peraltro far mancare il contatto con il vasto pubblico dei consumatori nella giornata di Domenica e negli eventi collaterali organizzati in città.
Troviamo pertanto la nuova formula equilibrata, contemperando le fondamentali esigenze degli operatori con quelle del grande pubblico dei consumatori, che pure riteniamo estremamente interessante poter assecondare. Anche la riduzione del numero di giornate di apertura appare positiva, comportando contestualmente un miglioramento delle opportunità di allestimento (con tutta la settimana precedente disponibile) e un minor impegno delle aziende in termini di presenza fisica in fiera: in tal modo, la durata ridotta a quattro giorni consentirà un'ottimizzazione dell'impegno fieristico delle aziende espositrici".
Anche il Direttore del Consorzio Tutela Conegliano Valdobbiadene Prosecco giudica "il cambiamento importante. Molto positivo è l'inizio di domenica con una presenza non solo di operatori, mentre i giorni successivi saranno finalmente concentrati sui professionali. In particolare penso che il lunedì sia molto interessante per gli operatori della ristorazione italiana, che generalmente hanno i propri locali chiusi, mentre l'inizio settimana, in generale, agevola la presenza degli stranieri.
Di fatto 3 giorni di piena operatività sono decisamente meglio rispetto a una situazione attuale in cui il Giovedì e il Venerdì erano utili solo in parte, mentre Sabato, Domenica e Lunedì lo erano poco. Finalmente, quindi, si cambia!".
Infine il Consorzio Vini Valpolicella, che tradizionalmente non è espositore di Vinitaly, anche se quest'anno ha realizzato delle degustazioni per promuovere la denominazione. Il Consorzio "vede con favore il cambiamento di giorni di Vinitaly dal Giovedì-Lunedì a Domenica-Mercoledì. In questo modo la fiera aumenterà le possibilità di accesso ad operatori, quali quelli della ristorazione e del canale horeca, finora sacrificati nell'ultimo giorno di apertura, incrementando la valenza commerciale dell'appuntamento. Anzi, a nostro avviso si sarebbe potuto iniziare il Lunedì, escludendo tutti i visitatori non professionali. Anche la decisione di ridurre i giorni di Vinitaly da 5 a 4 è da giudicare positivamente, perché concentra gli appuntamenti permettendo agli espositori di ridurre l'impegno economico".
Spostandoci dal Veneto alla Lombardia va registrata la posizione del Consorzio Franciacorta, "favorevoli alla decisione, perché riteniamo che possa favorire un migliore contesto d'incontro fra gli espositori e gli operatori interessati ad approfondire la conoscenza dei vini tramite un'attenta degustazione e un confronto, il più possibile tranquillo, con i produttori presenti", quella del Consorzio di tutela vini di Valtellina "riteniamo che nonostante la prima giornata prevedrà un ampio flusso di gente, in quanto dedicata al grande pubblico, con tre giorni feriali consecutivi (Lunedì-Martedì-Mercoledì) verrà dato maggiore spazio agli operatori del settore, quindi la fiera prenderà più un taglio professionale da leggere in chiave business, nonché quella dei presidenti del Consorzio Provinciale Tutela Vini Mantovani, del Consorzio Volontario Lambrusco Mantovano, del Consorzio Vini Colli Mantovani, i quali ritengono "che sarebbe meglio iniziare addirittura il Lunedì, per finire il Giovedì, ritenendo ciò sinonimo di assoluta professionalità, in quanto si scremerà molto l'ingresso prendendo quasi esclusivamente un pubblico di operatori del settore.
Tuttavia tenendo conto che l'Ente Fiere di Verona conterà anche su una maggior presenza di pubblico, per fare cassa, la sola giornata della domenica ci permetterà, pubblico a parte, di essere operativi per il giorno successivo".
Anche Helmuth Zanotti del Konsortium Südtiroler Wein - Consorzio Vini Alto Adige è favorevole allo spostamento "tutti i soci sono convinti che lo spostamento dei giorni di apertura sia positivo, in quanto si riduce il "grande pubblico" e tutta la fiera può diventare più professionale... Lunedì e Martedì possono attirare più persone del settore alberghiero... Cominciare di Domenica con il grande pubblico potrebbe creare qualche problema, dipende molto dalla organizzazione della fiera... Ma lasciar via tutta la Domenica non sarebbe giusto, in quanto Vinitaly vive, almeno in parte, anche dal grande afflusso".
In Piemonte Andrea Ferrero del Consorzio Barolo Barbaresco Alba Langhe Nebbiolo, sottolinea che "la nuova impostazione della prossima edizione del Vinitaly si allinea alle altre grandi fiere internazionali, inoltre tale assetto era già stato caldamente sollecitato dai produttori da almeno un decennio. Iniziare alla Domenica è meglio del Lunedì anche per questioni logistiche sia degli espositori che dei visitatori".
A suo avviso le prossime due tappe da parte dell'ente fiera dovranno essere: 1 limitare l'accesso ai soli operatori in modo più rigoroso. 2 Creare uno spazio fuori città dove trasferire la fiera che attualmente è troppo congestionata e compressa (vedi Dusseldorf)".
In Friuli il Consorzio Vini Grave e la sua Presidente Anna Brisotto è a sua volta d'accordo con la decisione dell'Ente Fiere veronese, "i produttori ci paiono soddisfatti per la riduzione del numero delle giornate, in linea con il numero di giorni di apertura delle principali fiere di settore. La speranza è che il cambio porti benefici soprattutto per quanto riguarda l'interesse e il numero dei professionisti partecipanti senza tuttavia scordare il pubblico che nella giornata di apertura ci auguriamo possa trovare una più consona collocazione".
Il Consorzio friulano fa notare che da un recente sondaggio fatto dall'ERSA (http://www.ersa.fvg.it/) tra i produttori presenti quest'anno al Vinitaly "è risultato che hanno risposto in 91 aziende che hanno così risposto: - 86% favorevoli all'apertura da Domenica a Mercoledì (con la sola giornata di Domenica aperta al pubblico, mentre le restanti giornate devono essere dedicate esclusivamente agli addetti al settore); - 7% favorevoli alla solita apertura Giovedì - Lunedì; - 3% ha indicato altre giornate".
Anche Ermi Bagni Direttore del Consorzio Tutela del Lambrusco di Modena valuta "con assoluto favore l'adozione di un calendario fieristico teso a favorire le relazioni con gli operatori del settore; Si condivide l'inizio fiera nella giornata di Domenica magari si potrebbe anticipare come ultimo giorno il Martedì e non il Mercoledì" evidenziando nel contempo "il disagio che aumenta ogni anno in misura esponenziale circa l'accesso al quartiere fieristico. Prevedere lo spostamento in un nuovo polo fieristico moderno e con servizi adeguati sarebbe più che opportuno".
Giuseppe Cavaliere del Consorzio Vini Abruzzesi sostiene che "la riduzione dei giorni di fiera sia non solo condivisibile ma necessaria. Alcuni ritengono infatti che, come per altre fiere internazionali, la durata ottimale sarebbe di 3 giorni. Comunque l'apertura di domenica può andare bene anche se molti temono, come ormai solito, l'arrivo di una massa enorme di appassionati che crea solo tanta confusione" e analogo parere è espresso dal Consorzio Primitivo di Manduria secondo il quale la riduzione a 4 giorni "dovrebbe sottolineare l'aspetto di fiera professionale facilitando l'accesso degli operatori professionali alla manifestazione". Alberto Mazzoni, dell'Istituto vini marchigiani osserva che "le aziende vitivinicole marchigiane hanno accolto favorevolmente la proposta, l'apertura Domenica comunque è necessaria occorre pensare anche ai consumatori, agli appassionati a chi comunque consuma vino quotidianamente. Si, in momenti difficili quando non si possono aumentare i listini occorre contrarre le spese e la riduzione di un giorno è vista positivamente; inoltre concentrare in giorni feriali vuol dire concentrarsi su chi veramente è interessato, già quest'anno abbiamo toccato con mano la realtà si è lavorato dal Giovedì al Sabato fino mattina poi abbiamo incrociato curiosi e si sono viste scene poco edificanti".
Chiudiamo questa rassegna con il punti di vista di una serie di Consorzi toscani". Paolo Solini, Coordinatore del Consorzio Vino Nobile di Montepulciano, valuta positivamente la riduzione della durata di un giorno della fiera "per un discorso legato all'economia, in senso ampio, delle singole aziende. Evitare inoltre il Sabato potrà forse aiutare la fiera a reindirizzare l'attenzione più che sul consumatore sul mercato. Certo a rimetterci saranno gli "eno appassionati" che tuttavia avranno la Domenica. In questo senso ci spieghiamo il mantenimento di questo giorno, senza dimenticare che molti operatori, soprattutto ristoratori, hanno proprio questo come giorno di riposo e quindi escludere del tutto il fine settimana potrebbe essere a svantaggio di una seppur minima quota di operatori. Crediamo in generale che per la fiera, ma anche per i produttori, sia l'inizio di un cambiamento per quanto riguarda l'indicizzazione del target. L'auspicio per il futuro é quello di poter sempre più professionalizzare Vinitaly in modo da renderlo maggiormente efficace per le esigenze dei suoi espositori".
Letizia Cesani, presidente del Consorzio della Denominazione San Gimignano, produttrice della celebre Vernaccia, "è favorevole al cambiamento, i tre giorni feriali di seguito dovrebbero garantire una maggiore presenza di operatori nazionali e internazionali, oltre a quella dei giornalisti di settore. Ed un giorno in meno farà un po' risparmiare le aziende ed i consorzi, almeno per quanto riguarda le spese della trasferta: non credo che l'Ente Fiera ci farà pagare meno gli spazi dopo avere tolto una giornata". A suo avviso "sarebbe stato meglio che l'apertura fosse prevista solo nei tre giorni feriali, ma è comprensibile che l'Ente fiera abbia voluto accontentare i cittadini mantenendo un giorno di apertura festivo. E' prevedibile che tutti gli operatori arriveranno a Verona la Domenica sera o il Lunedì mattina: nella giornata di Domenica la fiera sarà frequentata solo dai consumatori. E per i Consorzi e le aziende sarà una giornata poco fruttifera".
Marina Malenchini del Consorzio Chianti Colli Fiorentini giudica "positivo il cambiamento delle giornate di apertura del Vinitaly dalla domenica al mercoledì in quanto la Domenica e il Lunedì erano giornate praticamente perse. La prima è diventata la giornata della mescita e la seconda inutilmente vuota perchè i cosiddetti ristoratori non si vedevano".
Lorenzo Mariani del Consorzio Chianti Rufina ricorda che "già da alcuni anni avevamo maturato il convincimento che il calendario del Vinitaly non rispondeva più alle esigenze delle aziende che vi prendevano parte. A fronte di un impegno economico non indifferente da parte delle aziende espositrici, infatti, le giornate nelle quali era possibile lavorare con gli operatori del trade si erano ridotte praticamente a due, il Giovedì e il Venerdì. Giudichiamo quindi positivamente il cambiamento posto in essere da Veronafiere, con una giornata dedicata al grande pubblico degli appassionati e tre giornate piene da poter dedicare completamente a tutti gli operatori del settore, sia che si parli di trade che di marketing o giornalisti". Ritiene che con questa formula venga "salvaguardata l'esigenza degli appassionati di poter incontrare le aziende e degustare i loro vini (in una giornata di apertura quando ancora le persone sono fresche e disponibili, non "spossate" da due-tre giornate di fiera), sia l'esigenza delle aziende espositrici di avere un Vinitaly con un taglio più professionale che consenta di mantenere i contatti con i propri clienti e di incontrarne di nuovi".
Infine il punto di vista del Consorzio del Chianti espresso dal presidente Giovanni Busi: "Siamo molto favorevoli a questo cambiamento perché abbiamo così tre giorni pieni per lavorare seriamente, prima si lavorava il Giovedì pomeriggio, Venerdì, e Sabato mattina, poi entrava il pubblico ed i clienti scappavano. Il Lunedì non esisteva perchè tutti sapevano che le aziende alle due andavano via e quindi non venivano. Con queste nuove date a parte la domenica abbiamo tre giorni consecutivi per lavorare, ci riprendiamo il Lunedì, giornata molto importante per il mercato nazionale.
Il Lunedì molti ristoranti, bar ecc. sono chiusi e quindi possono venire a Vinitaly, possono venire anche più agenti, sapendo che il Lunedì gli esercizi sono chiusi e quindi non perdono una giornata di vendite. La Domenica non ha senso, meglio era avere da Lunedì al Giovedì, cosi da avere quattro giorni veri per lavorare, comunque é sempre meglio di Giovedì/Lunedì". Sentiremo presto anche il punto di vista di singoli produttori, ma appare chiaro, dalla risposta dei Consorzi dei vini da me interpellati, che questo cambiamento riceva un benvenuto un po' da parte di tutti.
Franco Ziliani

IL VOSTRO UFFICIO STAMPA

mercoledì 1 giugno 2011

Previdenza, la gestione separata va sul web

Dal 1° giugno registrazioni all'Inps solo per via telematica.
Addio al canale cartaceo. Accesso diretto con Pin oppure attraverso il portale dell'istituto. La gestione separata trasloca sul web. Il 31 maggio, infatti, chiude il canale «cartaceo» d'iscrizione, tramite posta o presso uno sportello dell'Inps. E dal 1° giugno il canale online, operativo dal 2009, diventa la modalità esclusiva per registrarsi all'Inps tramite internet con accesso diretto del cittadino munito o meno di Pin; chiamando il contact center al numero verde 803164; o tramite intermediari. La novità rientra nel piano di digitalizzazione e vede l'utilizzo esclusivo del canale telematico per la presentazione delle principali domande relative a servizi e prestazioni.
La gestione separata Inps.
La «gestione separata» è un fondo pensionistico che viene gestito dall'Inps finanziato dai contributi previdenziali obbligatori dei lavoratori assicurati, nato dalla cosiddetta riforma Dini del sistema pensionistico (la legge n. 335/1995). Scopo della riforma pensionistica era, tra l'altro, assicurare la tutela previdenziale a quelle categorie di lavoratori fino ad allora escluse da coperture assicurative ai fini pensionistici. Ciò è avvenuto, essenzialmente, in tre modi:
1. con costituzione di nuovi fondi previdenziali, cosa che è avvenuta con il dlgs n. 103/1996;
2. con l'aggregazione di alcune categorie di professionisti a casse professionali già esistenti;
3. con la previsione dell'iscrizione obbligatoria all'Inps per le figure di lavoratori escluse da ogni obbligo contributivo, mediante istituzione e costituzione della gestione separata.
Nello specifico l'obbligo d'iscrizione alla gestione separata veniva previsto solo a carico di alcune figure di lavoratori e, in particolare:
di tutte le categorie residuali di liberi professionisti, per i quali non era prevista una specifica cassa previdenziale. Nella fattispecie, oggi, vanno ricompresi anche i professionisti che hanno la propria cassa previdenziale, ma nel caso in cui, ai sensi del regolamento di tale cassa, l'attività non sia iscrivibile. Può essere il caso, ad esempio, di un ingegnere che contemporaneamente all'attività professionale svolge anche attività di lavoro dipendente;
della quasi totalità delle forme di collaborazione coordinata e continuativa (co.co.co.), che fino ad allora non avevano beneficiato di alcuna disciplina specifica, né giuridica e né previdenziale;
della categoria dei venditori a domicilio.
Successivamente, la platea degli obbligati alla gestione separata è stata ampliata ed estesa andando a comprendere molte altre categorie di lavoratori e redditi (si veda tabella).
Chi deve iscriversi alla gestione separata Inps.
Tutte le categorie residuali di liberi professionisti, senza una specifica cassa previdenziale
Tutte le forme di collaborazione coordinata e continuativa (co.co.co.), anche nella modalità del lavoro a progetto.
Venditori a domicilio.
Spedizionieri doganali non dipendenti (dal 1° gennaio 1998).
Assegni di ricerca.
Beneficiari di borse di studio per la frequenza ai corsi di dottorato (dal 1° gennaio 1999).
Amministratori locali (dal 21 agosto 1999).
Beneficiari di borse di studio a sostegno della mobilità internazionale degli studenti (da maggio a dicembre 2003) e di assegni per attività di tutorato, didattico-integrative, propedeutiche e recupero.
Lavoratori autonomi occasionali (dal 1° gennaio 2004).
Associati in partecipazione con apporto di solo lavoro (dal 1° gennaio 2004).
Medici con contratto di formazione specialistica (a decorrere dall’anno accademico 2006/2007).
Volontari del Servizio civile nazionale (avviati dal 2006 al 2008).
Prestatori di lavoro occasionale accessorio (dal 2008, con contributo incluso nel voucher).
Trasloco sul web.
L'iscrizione online alla gestione separata è possibile sin dal 2009, ma come via alternativa al canale cartaceo tradizione (posta e sportello). A partire dal 1° giugno, invece, la modalità telematica è esclusiva e la presentazione delle domande d'iscrizione può avvenire esclusivamente tramite uno dei seguenti canali:
web, servizi telematici accessibili direttamente dal cittadino tramite Pin o senza Pin attraverso il portale dell'Inps;
contact center multicanale, al numero verde 803164, tramite Pin o senza Pin;
intermediari dell'istituto di previdenza, attraverso i consueti servizi telematici.
Iscrizione tramite web (cittadini).
Il servizio è disponibile sul sito internet dell'Inps (http://www.inps.it/), nella sezione «servizi online». Le opzioni offerte sono tre: le prime due consentono l'iscrizione con autenticazione tramite il codice Pin o con autenticazione tramite Cns, l'ultima senza Pin con il solo utilizzo del codice fiscale, ma in questo caso il contact center provvederà a richiamare l'interessato per la conferma dei dati. La possibilità d'iscrizione senza Pin resta possibile sino al 30 settembre; tuttavia, contestualmente alla conferma dei dati, l'operatore di contact center attiverà il percorso per l'assegnazione del Pin al soggetto presentatore della domanda di iscrizione. A partire dal 1° ottobre non saranno più accettate iscrizioni da parte di soggetti non identificabili tramite Pin.
Iscrizione tramite contact center.
Gli utenti che non hanno possibilità o facilità di utilizzo di strumenti informatici possono avvalersi della comunicazione telefonica, rivolgendosi al contact center che risponde al numero verde 803.164 che acquisisce la domanda d'iscrizione dopo l'autenticazione del soggetto dichiarante. Tale autenticazione avviene con Pin online e codice fiscale ed è necessaria. Anche in questo caso, fino al 30 settembre saranno acquisite pure le comunicazioni di soggetti sprovvisti di Pin e contestualmente all'accettazione della comunicazione, l'operatore del contact center attiverà la procedura di l'assegnazione del Pin online dal 1° ottobre non saranno più accettate comunicazioni da parte di soggetti non autenticati tramite Pin online.
Iscrizione tramite intermediario.
Il servizio è fruibile da parte dei richiedenti intermediari abilitati con le funzioni che consentono la trasmissione telematica delle domande. Per l'accesso al servizio è sempre richiesta l'autenticazione tramite Pin rilasciato dall'Inps, oppure tramite Cns (carta nazionale dei servizi) rilasciata da una pubblica amministrazione, oppure tramite altro dispositivo (smart card, chiavetta Usb) contenente «certificato digitale di autenticazione personale» rilasciato da apposito ente certificatore rispondente agli standard definiti perla Cns. Effettuata l'autenticazione l'intermediario può procedere prima alla compilazione e successivamente all'invio della domanda d'iscrizione.
Autore: Daniele Cirioli
Fonte: ItaliaOggi Sette - 30 Maggio 2011
TAG:
{ Previdenza } - { INPS }

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Mister PMI: regolamentare professioni senza albo.

di Noemi Ricci
martedì 31 maggio 2011
Un adeguato riconoscimento alle professioni non regolamentate da specifico albo: è il tema del primo tavolo indetto dal Mister PMI italiano presso il Ministero dello Sviluppo Economico.
Mister PMI, Giuseppe Tripoli, ha indetto ieri presso il Ministero dello Sviluppo Economico il primo tavolo per le professioni non ordinistiche: focus sulle attività non regolamentate da ordini professionali, con l'obiettivo di dare un «adeguato riconoscimento alle nuove professioni».
Ad operare fuori albo sono circa 3 milioni di lavoratori di settori che vanno dai servizi alle imprese alle attività di cura e comunicazione.
«Il nostro obiettivo è quello di individuare esigenze e linee di intervento per questo comparto che rappresenta una quota rilevante del PIL e uno dei settori economici più vivaci e in trasformazione» ha dichiarato Tripoli. Si tratta di un «percorso condiviso» in vista delle discussioni attualmente in corso al Parlamento su alcuni disegni di legge che puntano a regolamentare queste attività professionali.
«Presupposti essenziali per la crescita del settore sono l'innovazione, la qualità delle attività e della certificazione e la tutela del cliente, impresa o cittadino, anche attraverso l'utilizzo delle norme tecniche volontarie, facendo riferimento alle regole europee», ha concluso Mister Pmi.
All'incontro, che si ripeterà entro giugno, erano presenti anche i rappresentanti di Assoprofessioni, Colap, Confindustria, Cna, Confartigianato, Confcommercio, Confprofessioni, Casartigiani, Claai, Accredia e Uni.

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