Martedì 4 gennaio ero con l'Assessore della Provincia di Milano (Silvia Garnero) a Roma in piazza Navona per accompagnare la vittima del terrorismo Alberto Torregiani alla manifestazione indetta davanti all'Ambasciata del Brasile. L'Assessore era appena arrivata da Milano senza mangiare nulla e mi ha chiesto se potevamo fermarci per prendere qualcosa; alle 16e30 l'ho fatta accomodare al Bar Navona ordinando due caffè e chiesto se si poteva avere una cosa qualsiasi da mangiare, un cameriere estremamente sgarbato ci ha detto che non c'era nulla da mangiare e portato immediatamente lo Scontrino per i Caffè di €.16,00 (si avete letto bene, Sedici Euro).
Alle educatissime parole di sconforto dell'Assessore che accompagnavo non sono stato in grado di trovare le parole per difendere la mia amata Città. Possibile che ancora non troviamo un sistema di controllo per fermare queste autentiche sciagure per chi passa per Roma ?
L'Originale dello scontrino è in mio possesso ed a disposizione.
IL VOSTRO UFFICIO STAMPA
giovedì
mercoledì
F1: Gp a Roma, c'e' l'ok della Commissione Sportiva.
Ultimo aggiornamento: 05 gennaio, ore 19:08
Roma, 5 gen. - (Adnkronos) - Semaforo verde per il Gran premio di Roma di Formula 1 da parte del comitato esecutivo della Commissione sportiva automobilistica italiana (Csai), l'organo dell'Automobile club d'Italia (Aci) che si occupa delle gare automobilistiche. Lo scrive il sito del settimanale Panorama (http://www.panorama.it/).
Roma, 5 gen. - (Adnkronos) - Semaforo verde per il Gran premio di Roma di Formula 1 da parte del comitato esecutivo della Commissione sportiva automobilistica italiana (Csai), l'organo dell'Automobile club d'Italia (Aci) che si occupa delle gare automobilistiche. Lo scrive il sito del settimanale Panorama (http://www.panorama.it/).
Riunito ieri, il comitato all'unanimita' ha dato parere favorevole alla organizzazione di un secondo Gp d'Italia a Roma, oltre a quello di Monza, a partire dal 2013. Ha votato a favore anche il rappresentante dell'Aci di Milano, competente per il Gp di Monza. Ora Maurizio Flammini, ex pilota e promotore del Gp di Roma, attende il rinnovo del contratto preliminare con Bernie Ecclestone, proprietario del mondiale di Formula 1, per l'organizzazione del gran premio nella capitale nel 2013 e la definizione degli accordi di programma con il Comune di Roma.
Dilma Rousseff, Presidente del Brasile
Dilma Rousseff ha vinto al ballottaggio con il 55,5 percento dei voti.
Era la candidata scelta da Lula, che l'ha sostenuta durante tutta la campagna elettorale.
Oltre alla passione da guerrigliera si è dedicata anche a vari assalti di banche con annessi omicidi.
Ora deve esprimersi sul caso di Cesare Battisti condannato quale rapinatore pluriomicida. Sotto trovate chi lo difende.
IL VOSTRO UFFICIO STAMPA
martedì
Ambasciata Brasile
La negata estradizione di Cesare Battisti da parte di Lula ha suscitato un'ondata di sdegno e rabbia e nel contempo una sempre maggiore solidarietà alla vittime e ai loro parenti. Presenti Alberto Torregiani, figlio del gioielliere ucciso dal terrorista e anch'egli vittima della sua barbarie, condannato sulla sedia a rotelle fin da ragazzo. Tra le personalità politiche: Daniela Santanchè, Maurizio Gasparri, Giorgia Meloni, Domenico Gramazio, Fabrizio Cicchitto e tanti altri....tutti insieme per dire BASTA ai soprusi e prevaricazioni...
lunedì
Utilizzo software pirata senza licenza: professionista assolto in Cassazione. Precedente importante?
La Suprema Corte non ha rinvenuto nella condotta dell’imputato, che ha fatto uso di software piratati, alcuno scopo commerciale o imprenditoriale. E la mancanza del bollino SIAE, nel caso specifico, è irrilevante.
La Corte di Cassazione è stata chiamata a pronunciarsi in materia di diritto d’autore, in particolare su quanto previsto e punito dall’articolo 171 bis della legge 633/41. Il comma 1 dell’articolo prevede la reclusione da sei a tre anni e una multa da 2.582 a 15.493 euro per chiunque duplichi programmi per elaboratore abusivamente e per trarne profitto. E per chi, allo stesso scopo, importa, distribuisce, detiene a scopo commerciale o imprenditoriale o concede in locazione programmi contenuti in supporti non contrassegnati dalla SIAE.
Sentenza della CassazioneLa Suprema Corte ha annullato la condanna a quattro mesi di reclusione e 2.000 euro di multa comminata in sede di merito nei confronti di un avvocato titolare e rappresentante di uno studio associato, accusato di detenzione di software privo del marchio SIAE. Secondo la sentenza n. 42429/10 emessa dalla terza sezione penale della Corte di Cassazione, la detenzione di programmi senza licenza da parte del professionista non integra la fattispecie criminosa perché manca lo scopo commerciale o imprenditoriale sanzionato dalla norma, spiega il quotidiano di informazione giuridica DirittoeGiustizi@.
In base alla giurisprudenza comunitaria, inoltre, il giudice italiano deve disapplicare la norma che prevede la mancata apposizione del contrassegno SIAE come elemento costitutivo del reato per le condotte antecedenti al Dpcm 31/2009, prosegue la spiegazione. Il contrassegno SIAE è una specificazione tecnica della direttiva 98/38 CE in fatto di etichettatura dei prodotti. E quanto contestato al professionista è antecedente all’entrata in vigore del decreto.
L’unica ipotesi punita dall’articolo 171 bis della legge 633/41 per cui la mancanza del bollino SIAE risulta irrilevante, conclude DirittoeGiustizi@, è la condotta di chi duplica abusivamente i programmi per trarne profitto. Ma al legale rappresentate dello studio associato era contestata la mera detenzione a scopo imprenditoriale.
Autore: Andrea Galassi
IL VOSTRO UFFICIO STAMPA
La Corte di Cassazione è stata chiamata a pronunciarsi in materia di diritto d’autore, in particolare su quanto previsto e punito dall’articolo 171 bis della legge 633/41. Il comma 1 dell’articolo prevede la reclusione da sei a tre anni e una multa da 2.582 a 15.493 euro per chiunque duplichi programmi per elaboratore abusivamente e per trarne profitto. E per chi, allo stesso scopo, importa, distribuisce, detiene a scopo commerciale o imprenditoriale o concede in locazione programmi contenuti in supporti non contrassegnati dalla SIAE.
Sentenza della CassazioneLa Suprema Corte ha annullato la condanna a quattro mesi di reclusione e 2.000 euro di multa comminata in sede di merito nei confronti di un avvocato titolare e rappresentante di uno studio associato, accusato di detenzione di software privo del marchio SIAE. Secondo la sentenza n. 42429/10 emessa dalla terza sezione penale della Corte di Cassazione, la detenzione di programmi senza licenza da parte del professionista non integra la fattispecie criminosa perché manca lo scopo commerciale o imprenditoriale sanzionato dalla norma, spiega il quotidiano di informazione giuridica DirittoeGiustizi@.
In base alla giurisprudenza comunitaria, inoltre, il giudice italiano deve disapplicare la norma che prevede la mancata apposizione del contrassegno SIAE come elemento costitutivo del reato per le condotte antecedenti al Dpcm 31/2009, prosegue la spiegazione. Il contrassegno SIAE è una specificazione tecnica della direttiva 98/38 CE in fatto di etichettatura dei prodotti. E quanto contestato al professionista è antecedente all’entrata in vigore del decreto.
L’unica ipotesi punita dall’articolo 171 bis della legge 633/41 per cui la mancanza del bollino SIAE risulta irrilevante, conclude DirittoeGiustizi@, è la condotta di chi duplica abusivamente i programmi per trarne profitto. Ma al legale rappresentate dello studio associato era contestata la mera detenzione a scopo imprenditoriale.
Autore: Andrea Galassi
IL VOSTRO UFFICIO STAMPA
Wi-Fi libero dal primo gennaio 2011: fine dei limiti del decreto Pisanu.
Dalle parole ai fatti: sulla Gazzetta Ufficiale sono state pubblicate le nuove disposizioni sul Wi-Fi libero. Cade l’obbligo per bar, alberghi, ristoranti e locali pubblici di identificare gli utenti. Nuove regole per gli Internet point.
Leggere per credere. Sulla Gazzetta Ufficiale viene messa nero su bianco la decisione di rendere libero il Wi-Fi. Una svolta dopo mesi e mesi di dibattito intorno all’opportunità di modificare il decreto Pisanu che, elaborato all’indomani degli attenti terroristici di matrice islamica, imponeva serrati controlli nella gestione degli hotspot Wi-Fi pubblici. Il decreto Milleproroghe 1 mette fine a cinque anni di critiche (da parte degli utenti) e di musi lunghi (dei gestori dei punti Internet di bar e locali pubblici) costretti a una noiosa e continua identificazione degli utenti (con tanto di moduli da compilare).
Uno spot Wi-Fi - L’unica imposizione rimasta in vigore (fino al 31 dicembre 2011) riguarda gli esercenti degli Internet point (“gli esercizi pubblici che forniscono l’accesso ad Internet in via principale”): chiunque vorrà aprire questo tipo di attività dovrà richiedere l’autorizzazione alla questura. Tutti gli altri (alberghi e ristoranti, ad esempio) potranno fornire la connessione wireless (o con qualunque altro tipo di tecnologia) a proprio uso e consumo e in maniera completamente discrezionale.
Si tratta di un cambiamento di rotta che ha messo tutti d’accordo: il popolo della Rete e le istituzioni, la maggioranza e l’opposizione.
Una voce fuori dal coro è stata invece quella del procuratore nazionale antimafia Piero Grasso che, neanche due mesi fa, aveva puntato l’indice contro il Wi-Fi libero: “Bisogna rendersi conto - erano state le sue dure parole che, a dirla tutta, non avevano raccolto un grande seguito - che dietro queste reti, Wi-Fi e Internet point, ci si può nascondere benissimo nella massa degli utenti, non più identificabili. Si possono anche trovare terroristi, pedofili, mafiosi”.
Autore: Fabio Lepre
IL VOSTRO UFFICIO STAMPA
Leggere per credere. Sulla Gazzetta Ufficiale viene messa nero su bianco la decisione di rendere libero il Wi-Fi. Una svolta dopo mesi e mesi di dibattito intorno all’opportunità di modificare il decreto Pisanu che, elaborato all’indomani degli attenti terroristici di matrice islamica, imponeva serrati controlli nella gestione degli hotspot Wi-Fi pubblici. Il decreto Milleproroghe 1 mette fine a cinque anni di critiche (da parte degli utenti) e di musi lunghi (dei gestori dei punti Internet di bar e locali pubblici) costretti a una noiosa e continua identificazione degli utenti (con tanto di moduli da compilare).
Uno spot Wi-Fi - L’unica imposizione rimasta in vigore (fino al 31 dicembre 2011) riguarda gli esercenti degli Internet point (“gli esercizi pubblici che forniscono l’accesso ad Internet in via principale”): chiunque vorrà aprire questo tipo di attività dovrà richiedere l’autorizzazione alla questura. Tutti gli altri (alberghi e ristoranti, ad esempio) potranno fornire la connessione wireless (o con qualunque altro tipo di tecnologia) a proprio uso e consumo e in maniera completamente discrezionale.
Si tratta di un cambiamento di rotta che ha messo tutti d’accordo: il popolo della Rete e le istituzioni, la maggioranza e l’opposizione.
Una voce fuori dal coro è stata invece quella del procuratore nazionale antimafia Piero Grasso che, neanche due mesi fa, aveva puntato l’indice contro il Wi-Fi libero: “Bisogna rendersi conto - erano state le sue dure parole che, a dirla tutta, non avevano raccolto un grande seguito - che dietro queste reti, Wi-Fi e Internet point, ci si può nascondere benissimo nella massa degli utenti, non più identificabili. Si possono anche trovare terroristi, pedofili, mafiosi”.
Autore: Fabio Lepre
IL VOSTRO UFFICIO STAMPA
venerdì
IL BRASILE NON MERITA RAPPORTI CON L'ITALIA
Caso Battisti.
Chiediamo fermamente che il nostro Governo si attivi con tutte le industrie Italiane, ad iniziare da Finmeccanica e Fiat, per dare il via alla smobilitazione dal Brasile, col progressivo scioglimento dei contratti ed il ritiro di ogni attività Italiana in quel Paese che non merita nessun tipo di collaborazione. Inoltre confidiamo in un "pesante" intervento Italiano in sede Comunitaria per far prendere all'Europa una chiara, netta, precisa ed autorevole posizione di condanna.
IL VOSTRO UFFICIO STAMPA
Chiediamo fermamente che il nostro Governo si attivi con tutte le industrie Italiane, ad iniziare da Finmeccanica e Fiat, per dare il via alla smobilitazione dal Brasile, col progressivo scioglimento dei contratti ed il ritiro di ogni attività Italiana in quel Paese che non merita nessun tipo di collaborazione. Inoltre confidiamo in un "pesante" intervento Italiano in sede Comunitaria per far prendere all'Europa una chiara, netta, precisa ed autorevole posizione di condanna.
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lunedì
Evviva ancora non hanno mandato un Killer ad uccidermi !
AceaElectrabel - Giancarlo Bertollini.
Questo pomeriggio ho trovato l'avviso di Mora con la diffida ad effettuare il pagamento entro cinque giorni, di una bolletta "FOLLE" (che ho provveduto a contestare per tempo) pena il distacco della fornitura. La lettera è datata 14/12/2010 ed è pervenuta oggi 27/12/2010 con la busta, come per tutti gli Enti, priva di Timbro Postale; ho provveduto, ricorrendo a ... ... ... , a pagare immediatamente per evitare ulteriori aggravi ed inviando Fax della Ricevuta, nonostante avessi richiesto spiegazioni reiteratamente ed in subordine la rateizzazione, tutto senza risposta. A quando un controllo SERIO su: ACEA - TELECOM - ecc. Tutti gli Enti Fornitori scrivono DA SEMPRE ! agli Utenti, che prendono in giro da anni chiamandoli Clienti (sic), in busta priva di data e Timbro Postale e spesso la comunicazione contenuta è datata anche mesi prima. Basta ! Basta ! Basta !
Qui trovate la Comunicazione Iniziale !
IL VOSTRO UFFICIO STAMPA
Questo pomeriggio ho trovato l'avviso di Mora con la diffida ad effettuare il pagamento entro cinque giorni, di una bolletta "FOLLE" (che ho provveduto a contestare per tempo) pena il distacco della fornitura. La lettera è datata 14/12/2010 ed è pervenuta oggi 27/12/2010 con la busta, come per tutti gli Enti, priva di Timbro Postale; ho provveduto, ricorrendo a ... ... ... , a pagare immediatamente per evitare ulteriori aggravi ed inviando Fax della Ricevuta, nonostante avessi richiesto spiegazioni reiteratamente ed in subordine la rateizzazione, tutto senza risposta. A quando un controllo SERIO su: ACEA - TELECOM - ecc. Tutti gli Enti Fornitori scrivono DA SEMPRE ! agli Utenti, che prendono in giro da anni chiamandoli Clienti (sic), in busta priva di data e Timbro Postale e spesso la comunicazione contenuta è datata anche mesi prima. Basta ! Basta ! Basta !
Qui trovate la Comunicazione Iniziale !
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sabato
Giustizia: troppo lenta, Strasburgo condanna l'Italia
ANSA.it - Cronaca - News -
Corte chiede fondo per legge Pinto, rimborsi entro sei mesi.
L'Italia e' stata condannata dalla Corte europea dei diritti dell'uomo per i ritardi nel risarcimento di 475 cittadini che hanno subito una giustizia troppo lenta, denunciando cosi' ancora una volta l'inefficacia della legge Pinto, che nel 2001 ha introdotto l'equa riparazione per le vittime di processi lumaca. La Corte ha accusato l'Italia di mettere ''in pericolo l'efficacia dell'intero sistema di protezione dei diritti dell'uomo, ingolfandolo con ricorsi ripetitivi'' e l'ha invitata a istituire un fondo speciale che consenta di pagare gli indennizzi entro sei mesi dalla sentenza. Per la prima volta, la Corte ha quindi indicato le misure che l'Italia deve prendere per risolvere la questione dei ritardi nei pagamenti degli indennizzi, che costringono migliaia di cittadini italiani a ricorrere a Strasburgo.
Secondo i giudici, quello dei ritardi nei pagamenti degli indennizzi e' un problema ''su grande scala'', come dimostrano non solo gli oltre 3900 ricorsi ad oggi pendenti a Strasburgo, ma anche i dati relativi all'anno giudiziario 2009, da cui emerge che a fine 2008 l'Italia doveva ancora pagare circa 36 milioni di euro in indennizzi per la legge Pinto. La sentenza emessa oggi riguarda 475 cittadini italiani provenienti da tutte le regioni, rappresentati dall'avvocato Alfonso Luigi Marra di Napoli, che dopo aver ottenuto dalle Corti d'Appello un indennizzo per la durata eccessiva del processo che li vedeva coinvolti, hanno atteso tra i 9 mesi e i 4 anni per ottenere le somme che gli erano dovute: da 200 a quasi 14mila euro. I giudici di Strasburgo hanno stabilito che il governo italiano dovra' versare a ciascun ricorrente 200 euro, in tutto 95mila euro.
Questa decisione non e' stata condivisa da due dei giudici che componevano la Camera di Consiglio, che hanno ritenuto l'importo troppo modesto. Secondo calcoli basati sulla equa riparazione finora accordata dalla Corte (tra i 300 e i 400 euro per ogni mese di ritardo nel pagamento degli indennizzi dovuti per la legge Pinto), l'Italia potrebbe risparmiare fino a un milione e mezzo di euro. Il Governo Italiano aveva pero' chiesto di far dichiarare questi ricorsi irricevibili, affermando che i ricorrenti non hanno subito un danno rilevante. La Corte ha invece rigettato questa argomentazione sostenendo che visto l'ammontare delle somme dovute come indennizzo e quello del ritardo nel pagamento non si puo' sostenere che i ricorrenti non abbiano subito alcun danno. Inoltre i giudici hanno sottolineato che chiedere a un cittadino di ricorrere nuovamente alla procedura Pinto equivale a ''ingabbiarlo in un circolo vizioso''.
IL VOSTRO UFFICIO STAMPA
Corte chiede fondo per legge Pinto, rimborsi entro sei mesi.
L'Italia e' stata condannata dalla Corte europea dei diritti dell'uomo per i ritardi nel risarcimento di 475 cittadini che hanno subito una giustizia troppo lenta, denunciando cosi' ancora una volta l'inefficacia della legge Pinto, che nel 2001 ha introdotto l'equa riparazione per le vittime di processi lumaca. La Corte ha accusato l'Italia di mettere ''in pericolo l'efficacia dell'intero sistema di protezione dei diritti dell'uomo, ingolfandolo con ricorsi ripetitivi'' e l'ha invitata a istituire un fondo speciale che consenta di pagare gli indennizzi entro sei mesi dalla sentenza. Per la prima volta, la Corte ha quindi indicato le misure che l'Italia deve prendere per risolvere la questione dei ritardi nei pagamenti degli indennizzi, che costringono migliaia di cittadini italiani a ricorrere a Strasburgo.
Secondo i giudici, quello dei ritardi nei pagamenti degli indennizzi e' un problema ''su grande scala'', come dimostrano non solo gli oltre 3900 ricorsi ad oggi pendenti a Strasburgo, ma anche i dati relativi all'anno giudiziario 2009, da cui emerge che a fine 2008 l'Italia doveva ancora pagare circa 36 milioni di euro in indennizzi per la legge Pinto. La sentenza emessa oggi riguarda 475 cittadini italiani provenienti da tutte le regioni, rappresentati dall'avvocato Alfonso Luigi Marra di Napoli, che dopo aver ottenuto dalle Corti d'Appello un indennizzo per la durata eccessiva del processo che li vedeva coinvolti, hanno atteso tra i 9 mesi e i 4 anni per ottenere le somme che gli erano dovute: da 200 a quasi 14mila euro. I giudici di Strasburgo hanno stabilito che il governo italiano dovra' versare a ciascun ricorrente 200 euro, in tutto 95mila euro.
Questa decisione non e' stata condivisa da due dei giudici che componevano la Camera di Consiglio, che hanno ritenuto l'importo troppo modesto. Secondo calcoli basati sulla equa riparazione finora accordata dalla Corte (tra i 300 e i 400 euro per ogni mese di ritardo nel pagamento degli indennizzi dovuti per la legge Pinto), l'Italia potrebbe risparmiare fino a un milione e mezzo di euro. Il Governo Italiano aveva pero' chiesto di far dichiarare questi ricorsi irricevibili, affermando che i ricorrenti non hanno subito un danno rilevante. La Corte ha invece rigettato questa argomentazione sostenendo che visto l'ammontare delle somme dovute come indennizzo e quello del ritardo nel pagamento non si puo' sostenere che i ricorrenti non abbiano subito alcun danno. Inoltre i giudici hanno sottolineato che chiedere a un cittadino di ricorrere nuovamente alla procedura Pinto equivale a ''ingabbiarlo in un circolo vizioso''.
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venerdì
Ordigni nelle ambasciate a Roma, rivendica Federazione Anarchica
Ultimo aggiornamento: 23 dicembre, ore 22:08
Roma - (Adnkronos/Ign) - Esplosioni nelle delegazioni di Svizzera e Cile. Due feriti, uno grave. (VIDEO). Allarme rientrato invece nelle sedi slovena e ucraina. Plico sospetto: evacuata ambasciata Ue a Berna. Distruzione di Stato e capitali l'obiettivo dichiarato del gruppo Fai. Polizia postale: controlli a tappeto.
Un mese fa 14 plichi ad Atene (SCHEDA). Finta bomba in metro B, si procede per procurato allarme.
IL VOSTRO UFFICIO STAMPA
Roma - (Adnkronos/Ign) - Esplosioni nelle delegazioni di Svizzera e Cile. Due feriti, uno grave. (VIDEO). Allarme rientrato invece nelle sedi slovena e ucraina. Plico sospetto: evacuata ambasciata Ue a Berna. Distruzione di Stato e capitali l'obiettivo dichiarato del gruppo Fai. Polizia postale: controlli a tappeto.
Un mese fa 14 plichi ad Atene (SCHEDA). Finta bomba in metro B, si procede per procurato allarme.
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giovedì
Attentato all'Ambasciata Svizzera a Roma
BOMBE SOTTO L’ALBERO - UN PACCO ESPLOSIVO FA UN FERITO GRAVE ALL’AMBASCIATA SVIZZERA A ROMA - L’IMPIEGATO RISCHIA L’AMPUTAZIONE DELLE MANI - CARABINIERI SUL POSTO…
(Ansa) - Un pacco esplosivo recapitato presso l'ambasciata svizzera a Roma ha provocato il ferimento di un addetto della sede diplomatica. Sul posto i carabinieri. L'uomo, ferito gravemente, è stato trasportato in ospedale da personale del 118.
Ambasciata svizzera a Roma.
Secondo i primi accertamenti l'addetto alla sede diplomatica svizzera sarebbe stato investito dall'esplosione subito dopo avere aperto il pacco. L'impiegato é stato portato in codice rosso all'ospedale Umberto I ed è gravemente ferito ad entrambe le mani. Alla sede dell'ambasciata, in via Barnaba Oriani ai Parioli, sono arrivati i carabineri per effettuare i rilievi.
IL VOSTRO UFFICIO STAMPA
(Ansa) - Un pacco esplosivo recapitato presso l'ambasciata svizzera a Roma ha provocato il ferimento di un addetto della sede diplomatica. Sul posto i carabinieri. L'uomo, ferito gravemente, è stato trasportato in ospedale da personale del 118.
Ambasciata svizzera a Roma.
Secondo i primi accertamenti l'addetto alla sede diplomatica svizzera sarebbe stato investito dall'esplosione subito dopo avere aperto il pacco. L'impiegato é stato portato in codice rosso all'ospedale Umberto I ed è gravemente ferito ad entrambe le mani. Alla sede dell'ambasciata, in via Barnaba Oriani ai Parioli, sono arrivati i carabineri per effettuare i rilievi.
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mercoledì
Un sincero Augurio di Buone Feste
Auguriamo a TUTTI un futuro pieno di Salute, Serenità e Successo.
Grazie per averci seguito e per continuare a farlo.
;-) Giancarlo Bertollini
martedì
E' morto Enzo Bearzot, vinse i Mondiali del 1982
ANSA.it > Calcio > News
Era nato in Friuli 83 anni fa. Centrocampista negli anni '50, da ct fece sognare l'Italia
21 dicembre, 13:31
ROMA - Il suo naso, da boxeur, e la pipa, perennemente accesa, hanno fatto la felicità dei vignettisti per anni. Erano i segni distintivi di Enzo Bearzot, scomparso oggi ad 83 anni. Detto il 'Vecio', come si fa per tutti i friulani doc (era nato ad Aiello del Friuli il 26 settembre '27), anche per quelli che vecchi non sono.
Ed in effetti lui non lo e' stato mai, in questo aiutato dalla passione del calcio, che lo aveva preso da ragazzino, quando in un collegio di Gorizia dormiva con la foto di Campetelli, centromediano dell'Inter, sotto il cuscino.
E non era taciturno, né introverso - come sostenevano i suoi denigratori -, soltanto non gli piaceva sprecare le parole. Fosse stato come lo dipingevano, non avrebbe mai creato il gruppo che conquistò il terzo titolo mondiale del calcio italiano nel 1982 in Spagna. Un gruppo che non si è mai sciolto, neanche quando qualcuno si è allontanato dal pallone (come Paolo Rossi), oppure è stato prematuramente rapito dalla morte (come Scirea). Un gruppo che ha mantenuto i contatti con l'uomo che l'ha plasmato e che continuerà a considerarlo vivo.
Un legame veramente speciale quello che legava gli azzurri a Enzo Bearzot, riconoscenti perché prima di condurli al traguardo più importante della loro carriera, aveva saputo difenderli da critiche feroci. E li aveva sostenuti quando decisero quel clamoroso e innovativo silenzio stampa che anche oggi, di tanto in tanto, viene imitato da questa o quella squadra di club.
Portavoce era Dino Zoff, altro friulano di poche parole, che Bearzot considerava il suo terzo figlio, e che un giorno si sarebbe seduto sulla panchina azzurra con minor fortuna. Nel dicembre del 2000 il gruppo si strinse ancora una volta intorno a Bearzot, che presentava (con l'autore Gigi Garanzini) il libro biografico, 'Il romanzo del vecio'. In quella serata il tecnico sorprese i suoi vecchi allievi rivelando che il calcio non gli mancava, pur amandolo, perché "sentivo di non appartenervi più ". C'era amarezza nelle sue parole, un po' di malinconia, forse stimolata dalle note del jazz (questa musica era la sua seconda passione, naturalmente dopo il football).
Quella sera Bearzot parlava del calcio al passato remoto, come di una storia finita tanto tempo prima. Ma dopo poco più di un anno - a gennaio del 2002 -, mettendo fine a un distacco ventennale, Bearzot aveva accettato con rinnovato entusiasmo l'invito della Federcalcio ad assumere la responsabilità di presidente del settore tecnico della Figc. In quell'occasione Claudio Gentile, uno del gruppo, allora tecnico della Under 21, ricordando il bel gioco espresso dalla nazionale nei mondiali del '78 (Argentina, azzurri quarti) e dell''82, lo definì il miglior ct azzurro dopo Pozzo (morto come lui il 21 dicembre, del 1968), sostenendo che "Enzo Bearzot non deve restare lontano dal calcio, perché il calcio è il suo mondo". E lui: "Sono contento perché l'indicazione viene dal mio mondo".
La sua avventura nel calcio era cominciata come giocatore: dalla Pro Gorizia, era passato, ventenne, all'Inter, poi al Catania, poi all'Inter nuovamente, ed aveva terminato la carriera al Torino. Era un difensore grintoso ma corretto, non privo di tecnica. Delle sue esperienze di calciatore seppe far tesoro alla guida della nazionale, riuscendo ad utilizzare al meglio i giocatori che sceglieva, incurante dei suggerimenti e delle critiche della stampa, anche quando i risultati non gli davano ragione. Fautore del 'primo non prenderle' non fu mai catenacciaro.
Fu maestro invece nell'esaltare l'arte del contropiede con cui nell'82, nel Mundial, di Spagna schiantò una dopo l'altra Argentina, Brasile e Germania. Indimenticabili le imprese dei terzini-ala Cabrini e Gentile, delle ali a tutto campo Conti-Graziani, di Tardelli, giocatore universale, di Zoff portiere-saracinesca, di Paolo Rossi guizzante, imprendibile opportunista sotto rete, di Scirea, direttore d'orchestra di un gioco che a tratti ricordava il free-jazz per la sua imprevedibilità. Paradossalmente, però, quattro anni dopo, l'attaccamento al gruppo, e la conseguente incapacità a rinnovare, fu fatale a Enzo Bearzot. Al cospetto di risultati negativi (mancata qualificazione agli Europei '84, eliminazione negli ottavi del mondiale messicano '86), attaccato dalla critica e di fronte all'ostilità del vertice federale, preferì lasciare anziché rinunciare alle sue convinzioni. Ma nella storia del calcio, e non solo, rimarranno sempre le immagini delle imprese precedenti. L'urlo e la corsa pazza di Tardelli, dopo il gol alla Germania.
E quel giovane Vecio, dal naso di boxeur e dalla pipa eternamente accesa, che sull'aereo degli eroi di Madrid, gioca a briscola con Causio, Zoff e il presidente della Repubblica Pertini, un altro celebre appassionato della pipa, un altro Vecio che, come lui, non invecchiò mai.
IL VOSTRO UFFICIO STAMPA
Era nato in Friuli 83 anni fa. Centrocampista negli anni '50, da ct fece sognare l'Italia
21 dicembre, 13:31
ROMA - Il suo naso, da boxeur, e la pipa, perennemente accesa, hanno fatto la felicità dei vignettisti per anni. Erano i segni distintivi di Enzo Bearzot, scomparso oggi ad 83 anni. Detto il 'Vecio', come si fa per tutti i friulani doc (era nato ad Aiello del Friuli il 26 settembre '27), anche per quelli che vecchi non sono.
Ed in effetti lui non lo e' stato mai, in questo aiutato dalla passione del calcio, che lo aveva preso da ragazzino, quando in un collegio di Gorizia dormiva con la foto di Campetelli, centromediano dell'Inter, sotto il cuscino.
E non era taciturno, né introverso - come sostenevano i suoi denigratori -, soltanto non gli piaceva sprecare le parole. Fosse stato come lo dipingevano, non avrebbe mai creato il gruppo che conquistò il terzo titolo mondiale del calcio italiano nel 1982 in Spagna. Un gruppo che non si è mai sciolto, neanche quando qualcuno si è allontanato dal pallone (come Paolo Rossi), oppure è stato prematuramente rapito dalla morte (come Scirea). Un gruppo che ha mantenuto i contatti con l'uomo che l'ha plasmato e che continuerà a considerarlo vivo.
Un legame veramente speciale quello che legava gli azzurri a Enzo Bearzot, riconoscenti perché prima di condurli al traguardo più importante della loro carriera, aveva saputo difenderli da critiche feroci. E li aveva sostenuti quando decisero quel clamoroso e innovativo silenzio stampa che anche oggi, di tanto in tanto, viene imitato da questa o quella squadra di club.
Portavoce era Dino Zoff, altro friulano di poche parole, che Bearzot considerava il suo terzo figlio, e che un giorno si sarebbe seduto sulla panchina azzurra con minor fortuna. Nel dicembre del 2000 il gruppo si strinse ancora una volta intorno a Bearzot, che presentava (con l'autore Gigi Garanzini) il libro biografico, 'Il romanzo del vecio'. In quella serata il tecnico sorprese i suoi vecchi allievi rivelando che il calcio non gli mancava, pur amandolo, perché "sentivo di non appartenervi più ". C'era amarezza nelle sue parole, un po' di malinconia, forse stimolata dalle note del jazz (questa musica era la sua seconda passione, naturalmente dopo il football).
Quella sera Bearzot parlava del calcio al passato remoto, come di una storia finita tanto tempo prima. Ma dopo poco più di un anno - a gennaio del 2002 -, mettendo fine a un distacco ventennale, Bearzot aveva accettato con rinnovato entusiasmo l'invito della Federcalcio ad assumere la responsabilità di presidente del settore tecnico della Figc. In quell'occasione Claudio Gentile, uno del gruppo, allora tecnico della Under 21, ricordando il bel gioco espresso dalla nazionale nei mondiali del '78 (Argentina, azzurri quarti) e dell''82, lo definì il miglior ct azzurro dopo Pozzo (morto come lui il 21 dicembre, del 1968), sostenendo che "Enzo Bearzot non deve restare lontano dal calcio, perché il calcio è il suo mondo". E lui: "Sono contento perché l'indicazione viene dal mio mondo".
La sua avventura nel calcio era cominciata come giocatore: dalla Pro Gorizia, era passato, ventenne, all'Inter, poi al Catania, poi all'Inter nuovamente, ed aveva terminato la carriera al Torino. Era un difensore grintoso ma corretto, non privo di tecnica. Delle sue esperienze di calciatore seppe far tesoro alla guida della nazionale, riuscendo ad utilizzare al meglio i giocatori che sceglieva, incurante dei suggerimenti e delle critiche della stampa, anche quando i risultati non gli davano ragione. Fautore del 'primo non prenderle' non fu mai catenacciaro.
Fu maestro invece nell'esaltare l'arte del contropiede con cui nell'82, nel Mundial, di Spagna schiantò una dopo l'altra Argentina, Brasile e Germania. Indimenticabili le imprese dei terzini-ala Cabrini e Gentile, delle ali a tutto campo Conti-Graziani, di Tardelli, giocatore universale, di Zoff portiere-saracinesca, di Paolo Rossi guizzante, imprendibile opportunista sotto rete, di Scirea, direttore d'orchestra di un gioco che a tratti ricordava il free-jazz per la sua imprevedibilità. Paradossalmente, però, quattro anni dopo, l'attaccamento al gruppo, e la conseguente incapacità a rinnovare, fu fatale a Enzo Bearzot. Al cospetto di risultati negativi (mancata qualificazione agli Europei '84, eliminazione negli ottavi del mondiale messicano '86), attaccato dalla critica e di fronte all'ostilità del vertice federale, preferì lasciare anziché rinunciare alle sue convinzioni. Ma nella storia del calcio, e non solo, rimarranno sempre le immagini delle imprese precedenti. L'urlo e la corsa pazza di Tardelli, dopo il gol alla Germania.
E quel giovane Vecio, dal naso di boxeur e dalla pipa eternamente accesa, che sull'aereo degli eroi di Madrid, gioca a briscola con Causio, Zoff e il presidente della Repubblica Pertini, un altro celebre appassionato della pipa, un altro Vecio che, come lui, non invecchiò mai.
IL VOSTRO UFFICIO STAMPA
Allarme a Roma: trovato un ordigno in un vagone metro.
di Redazione
L'ordigno è stato rinvenuto da un operatore dell'Atac verso le ore 10 di stamani, nell'area in cui vengono effettuate le manovre dei treni della linea B nella stazione Rebibbia della metropolitana.
- Questa mattina, attorno alle ore 10, un operatore dell’Atac ha rinvenuto presso il "binario tronchino" (nell’area in cui vengono effettuate le manovre dei treni) della stazione della metropolitana linea B Rebibbia, un oggetto sospetto all’interno di un vagone. Ne dà notizia l’Atac. Sono state immediatamente allertate le forze dell’ordine e i Vigili del fuoco, che, intervenuti sul posto, hanno provveduto ad isolare l’area procedendo poi alla constatazione della potenzialità esplosiva dell’ordigno.
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L'ordigno è stato rinvenuto da un operatore dell'Atac verso le ore 10 di stamani, nell'area in cui vengono effettuate le manovre dei treni della linea B nella stazione Rebibbia della metropolitana.
- Questa mattina, attorno alle ore 10, un operatore dell’Atac ha rinvenuto presso il "binario tronchino" (nell’area in cui vengono effettuate le manovre dei treni) della stazione della metropolitana linea B Rebibbia, un oggetto sospetto all’interno di un vagone. Ne dà notizia l’Atac. Sono state immediatamente allertate le forze dell’ordine e i Vigili del fuoco, che, intervenuti sul posto, hanno provveduto ad isolare l’area procedendo poi alla constatazione della potenzialità esplosiva dell’ordigno.
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domenica
E' morto Tommaso Padoa Schioppa
Ex ministro Economia aveva 70 anni.
E' morto a Roma per un attacco cardiaco Tommaso Padoa Schioppa. L'ex ministro dell'Economia del governo Prodi aveva 70 anni. Nato a Belluno il 23 luglio del 1940, è stato uno dei più rinomati economisti italiani. Il suo ultimo incarico è stato quello di consigliere del primo ministro greco, George Papandreou, per far uscire Atene dalla crisi che ha messo in ginocchio il Paese.
Tommaso Padoa Schioppa è deceduto improvvisamente a Roma per un arresto cardiaco. Stava partecipando ad una cena organizzata a Palazzo Sacchetti, in via Giulia, dove aveva riunito un centinaio di amici. Verso le 21 ha avuto un malore ed è stato portato in un ospedale del centro della città dove è morto. Padoa Schioppa, di Belluno, aveva 70 anni. Economista, è stato ministro dell'Economia nel 2006 del secondo Governo Prodi. In passato aveva ricoperto il ruolo di membro del Board della Banca Centrale Europea.
"Mandiamo a casa i bamboccioni".
Fu un intervento duro che scatenò una polemica politica durata diversi giorni eppure rimase nella mente degli italiani tanto che il termine "bamboccione" fu sdoganato e viene ancora oggi usato ad alti livelli. Il 4 ottobre del 2007, l'allora ministro dell'Economia Tommaso Padoa Schioppa, in un'audizione davanti alle Commissioni Bilancio di Camera e Senato prese tutti in contropiede con una battuta al vetriolo: "Mandiamo i bamboccioni fuori di casa. Incentiviamo a uscire di casa i giovani che restano con i genitori, non si sposano e non diventano autonomi. E'un'idea importante". Immediata fu la reazione politica da ambo gli schieramenti. A sinistra parlavano di battuta infelice, a destra si diceva odia i giovani. Col senno di poi, e guardando le statistiche Istat, purtroppo qualche ragione il ministro sembra avercela.
Ultimo aggiornamento ore 00:46
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E' morto a Roma per un attacco cardiaco Tommaso Padoa Schioppa. L'ex ministro dell'Economia del governo Prodi aveva 70 anni. Nato a Belluno il 23 luglio del 1940, è stato uno dei più rinomati economisti italiani. Il suo ultimo incarico è stato quello di consigliere del primo ministro greco, George Papandreou, per far uscire Atene dalla crisi che ha messo in ginocchio il Paese.
Tommaso Padoa Schioppa è deceduto improvvisamente a Roma per un arresto cardiaco. Stava partecipando ad una cena organizzata a Palazzo Sacchetti, in via Giulia, dove aveva riunito un centinaio di amici. Verso le 21 ha avuto un malore ed è stato portato in un ospedale del centro della città dove è morto. Padoa Schioppa, di Belluno, aveva 70 anni. Economista, è stato ministro dell'Economia nel 2006 del secondo Governo Prodi. In passato aveva ricoperto il ruolo di membro del Board della Banca Centrale Europea.
"Mandiamo a casa i bamboccioni".
Fu un intervento duro che scatenò una polemica politica durata diversi giorni eppure rimase nella mente degli italiani tanto che il termine "bamboccione" fu sdoganato e viene ancora oggi usato ad alti livelli. Il 4 ottobre del 2007, l'allora ministro dell'Economia Tommaso Padoa Schioppa, in un'audizione davanti alle Commissioni Bilancio di Camera e Senato prese tutti in contropiede con una battuta al vetriolo: "Mandiamo i bamboccioni fuori di casa. Incentiviamo a uscire di casa i giovani che restano con i genitori, non si sposano e non diventano autonomi. E'un'idea importante". Immediata fu la reazione politica da ambo gli schieramenti. A sinistra parlavano di battuta infelice, a destra si diceva odia i giovani. Col senno di poi, e guardando le statistiche Istat, purtroppo qualche ragione il ministro sembra avercela.
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venerdì
Bandi aperti per le imprese.
Ecco l'elenco di alcuni bandi aperti per finanziamenti destinati alle imprese, gestiti da Sviluppo Lazio, dalle altre società del Gruppo e da altre istituzioni nazionali e locali. Per il quadro completo delle normative e per avere maggiori informazioni sulle leggi e i bandi aperti consulta il sito @gevolazio ( www.sviluppo.lazio.it/agevolazio ) o chiama i Numeri verdi InformaLazio 800 264 525) e InformaPOR (800 914 625, per i bandi POR FESR).
- Bando over 45 e immigrati: sostiene, attraverso dei finanziamenti a fondo perduto, lo sviluppo dell'occupazione attraverso soluzioni di autoimpiego e di creazioni d'impresa, con particolare attenzione alle fasce di lavoratori immigrati e al reingresso nel mondo lavorativo degli over 45. Per saperne di più: www.biclazio.it
- Incentivi a favore degli Enti locali e degli altri datori di lavoro pubblici per l’assunzione a tempo indeterminato di Lavoratori Socialmente Utili (LSU). Prenotazione on line sul sito www.incentivi.lazio.it.
- L.R. 29/96 'Imprenditoria giovanile': bando sempre aperto fino a esaurimento fondi. La Legge regionale 29/96 ha come obiettivo favorire la creazione e il rafforzamento di imprese giovanili, femminili e di lavoratori svantaggiati.
- L. 266/97 art. 14 - Finanziamenti per lo sviluppo imprenditoriale in aree urbane depresse: il Comune di Roma finanzia progetti di investimento e sviluppo di piccole e micro imprese nuove o esistenti in aree di degrado urbano. Per saperne di più: http://www.autopromozionesociale.it .
- L.R. 19/99 'Prestito d'onore': obiettivo della legge è favorire la creazione e lo sviluppo dell'imprenditoria giovanile. Permette di avere supporto e assistenza nella fase di avvio dell'attività, concedendo fino a 30.000 euro di contributo-finanziamento. ATTENZIONE: in considerazione dell'insufficienza di fondi, per le domande presentate a partire dal 01/02/2009 sono sospesi i termini previsti per il completamento dell´iter valutativo, di cui all'art. 8.1 della DGR n. 1082 del 04/04/2000. Per tali progetti, l'istruttoria resterà pertanto sospesa fino ad espressa autorizzazione da parte della Regione Lazio. Vedi anche: www.biclazio.it .
- L.R. 2/85 - Assistenza tecnico-finanziaria a favore delle Pmi del Lazio: prevede interventi finanziari nel capitale di rischio delle Pmi operanti nei settori ad alta tecnologia e/o nella cosiddetta 'nuova economia'. Per saperne di più: www.filas.it .
- L. 240/81 - Contributi in favore di imprese artigiane: contributi in conto canoni sulle operazioni di locazione finanziaria effettuate in favore di imprese, cooperative e consorzi artigiani per l'acquisto di impianti, macchinari, attrezzature e immobili. Per saperne di più: www.artigiancassa.it .
- L. 949/52 - Finanziamenti per imprese artigiane: contributi in conto interessi alle imprese artigiane per l'ampliamento e l'ammodernamento dei locali, per l'acquisto di macchine, attrezzi e autoveicoli nuovi, per la formazione di scorte di materie prime e di prodotti finiti. Per saperne di più: www.artigiancassa.it .
- L.R. 32/97 - Interventi a favore delle attività di autoveicoli in servizio da piazza - Taxi e di noleggio con conducente: contributi per l'acquisto o il rinnovo dell'autoveicolo e per l'installazione sul veicolo di radio di servizio, allestimenti speciali, divisori per la sicurezza. Per saperne di più: www.artigiancreditolazio.it .
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- Bando over 45 e immigrati: sostiene, attraverso dei finanziamenti a fondo perduto, lo sviluppo dell'occupazione attraverso soluzioni di autoimpiego e di creazioni d'impresa, con particolare attenzione alle fasce di lavoratori immigrati e al reingresso nel mondo lavorativo degli over 45. Per saperne di più: www.biclazio.it
- Incentivi a favore degli Enti locali e degli altri datori di lavoro pubblici per l’assunzione a tempo indeterminato di Lavoratori Socialmente Utili (LSU). Prenotazione on line sul sito www.incentivi.lazio.it.
- L.R. 29/96 'Imprenditoria giovanile': bando sempre aperto fino a esaurimento fondi. La Legge regionale 29/96 ha come obiettivo favorire la creazione e il rafforzamento di imprese giovanili, femminili e di lavoratori svantaggiati.
- L. 266/97 art. 14 - Finanziamenti per lo sviluppo imprenditoriale in aree urbane depresse: il Comune di Roma finanzia progetti di investimento e sviluppo di piccole e micro imprese nuove o esistenti in aree di degrado urbano. Per saperne di più: http://www.autopromozionesociale.it .
- L.R. 19/99 'Prestito d'onore': obiettivo della legge è favorire la creazione e lo sviluppo dell'imprenditoria giovanile. Permette di avere supporto e assistenza nella fase di avvio dell'attività, concedendo fino a 30.000 euro di contributo-finanziamento. ATTENZIONE: in considerazione dell'insufficienza di fondi, per le domande presentate a partire dal 01/02/2009 sono sospesi i termini previsti per il completamento dell´iter valutativo, di cui all'art. 8.1 della DGR n. 1082 del 04/04/2000. Per tali progetti, l'istruttoria resterà pertanto sospesa fino ad espressa autorizzazione da parte della Regione Lazio. Vedi anche: www.biclazio.it .
- L.R. 2/85 - Assistenza tecnico-finanziaria a favore delle Pmi del Lazio: prevede interventi finanziari nel capitale di rischio delle Pmi operanti nei settori ad alta tecnologia e/o nella cosiddetta 'nuova economia'. Per saperne di più: www.filas.it .
- L. 240/81 - Contributi in favore di imprese artigiane: contributi in conto canoni sulle operazioni di locazione finanziaria effettuate in favore di imprese, cooperative e consorzi artigiani per l'acquisto di impianti, macchinari, attrezzature e immobili. Per saperne di più: www.artigiancassa.it .
- L. 949/52 - Finanziamenti per imprese artigiane: contributi in conto interessi alle imprese artigiane per l'ampliamento e l'ammodernamento dei locali, per l'acquisto di macchine, attrezzi e autoveicoli nuovi, per la formazione di scorte di materie prime e di prodotti finiti. Per saperne di più: www.artigiancassa.it .
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giovedì
Responsabilità del Condominio
Cass. n. 5539/97 (cosi’ Trib. Bari 11 novembre 2010 n. 3360).
In questo contesto, pertanto, e’ possibile trarne questa considerazione: il condominio quale custode dei beni comuni risponde dei danni procurati dagli stessi a titolo di responsabilita’ oggettiva. In sostanza gli si addossa un rischio per il solo fatto d’essere titolare di quelle parti dell’edificio. Per andare esente da responsabilita’, il condominio dovra’ dimostrare la presenza di un caso fortuito (ossia di un evento imprevisto ed imprevedibile) che puo’ essere anche il fatto colpevole del danneggiato o di un terzo (si pensi al condomino che negligentemente intasa la condotta fognaria.
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In questo contesto, pertanto, e’ possibile trarne questa considerazione: il condominio quale custode dei beni comuni risponde dei danni procurati dagli stessi a titolo di responsabilita’ oggettiva. In sostanza gli si addossa un rischio per il solo fatto d’essere titolare di quelle parti dell’edificio. Per andare esente da responsabilita’, il condominio dovra’ dimostrare la presenza di un caso fortuito (ossia di un evento imprevisto ed imprevedibile) che puo’ essere anche il fatto colpevole del danneggiato o di un terzo (si pensi al condomino che negligentemente intasa la condotta fognaria.
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OGGI A ROMA E NEL LAZIO
PEC S43 QBXL OGGI NEL LAZIO (ANSA) - ROMA, 16 DIC.
AVVENIMENTI PREVISTI PER OGGI NEL LAZIO:
1) 8.00 - Roma, scuola materna La Coccinella, piazza Sauli. Iniziativa di protesta dal titolo « Cibo per la mente », contro la sostituzione di alimenti biologici, organizzata dai genitori degli alunni, partecipano, il consigliere Peciola e il presidente del Municipio XI, Catarci. 2) 9.00 - Roma, sala Gonzaga, via della Conciliazione, 4. Giornata di studio « Sfide rinnovate per la professione », interviene l'assessore provinciale, Cecchini. 3) 9.30 - Roma, Campidoglio, sala del Carroccio. Presentazione dell'incontro di pugilato Della Rosa vs Ayoub, in programma venerdì 17 dicembre, partecipa, il delegato alle Politiche dello Sport, Cochi. 4) 9.30 - Roma, Regione Lazio, sala Tirreno, via C.Colombo, 212. Conferenza internazionale « Verso una politica marittima integrata a livello delle Regioni costiere mediterranee », intervengono, L'assessore all'Ambiente, Mattei e il presidente della Regione Lazio, Polverini. 5) 9.30 - Roma, centro Convegni «Carte Geografiche», via Napoli, 36. Forum degli amministratori locali del Pd Lazio. 6) 10.00 - Roma, sede centrale Regione Lazio, sala Tevere, via C. Colombo, 212. Presentazione della «Relazione sullo Stato dell'abusivismo del Lazio», con Polverini, Ciocchetti, Batelli e Schiattarella. 7) 10.00 - Frosinone, palazzo della Provincia, piazza Gramsci, 13. Convegno « Le prestazioni sanitarie della diagnostica per immagini del servizio sanitario nella Regione Lazio: le attese e la percezione degli utenti », organizzato da Lega Consumatori Lazio, partecipa, l'assessore, Buontempo 8) 10.30 - Roma, ufficio postale di piazza San Silvestro. Iniziativa di solidarieetà di Poste Italiane, vendita del volume di letterine spedite a Babbo Natale nel 2010, il ricavato sarà devoluto a favore dell'infanzia abbandonata e bambini Cambogiani e raccolta di letterine per Babbo Natale. 9) 10.30 - Roma, via Parigi 11. Conferenza delle Regioni, interviene il presidente della Regione Lazio, Polverini. 10) 11.00 - Roma, Ministero dell'Istruzione, sala della Comunicazione, viale Trastevere, 76/a. Presentazione dell'iniziativa « La scuola per Roma 2020 », intervengono, il Presidente di Uir, Regina il Ministro dell'Istruzione, Gelmini e il sindaco di Roma, Alemanno. 11) 11.00 - Roma, palazzo Valentini, sala Consiliare Convegno « L'innovazione nei servizi alla persona in Europa », organizzato dalla Coop.Oesse, interviene l'assessore provinciale alle Politiche Sociali, Cecchini. 12) 11.15 - Roma, Ministero dell'Istruzione, viale Trastevere, 76/a. Presentazione dell'iniziativa « La scuola per Roma 2020 », intervengono, il Presidente di Uir, Regina il Ministro dell'Istruzione, Gelmini e il sindaco di Roma, Alemanno. 13) 11.30 - Roma, via Albano (incrocio via Tuscolana). Sopralluogo nel cantiere per verificare lo stato dei lavori di manutenzione stradale, partecipano, il presidente della Commissione Politiche Sociali, Tredicine e l'assessore ai Lavori Pubblici, Ghera. 14) 11.30 - Ladispoli (Roma), via di Settevene Palo. Inaugurazione del nuovo parcheggio, interviene, l'assessore alla Mobilità e Trasporti, Colaceci. 15) 12.30 - Isola Liri (Frosinone), quartiere San Carlo. Inaugurazione del cantiere dellAter, partecipa l'assessore, Buontempo 16) 13.00 - Roma, Mercati di Traiano, via IV novembre, 94. Conferenza stampa di presentazione della mostra « Ori antichi della Romania. Prima e dopo Traiano », intervengono, l'ambasciatore della Romania, Rusu, il ministro della Cultura della Romania,Hunor, il sovraintendente ai Bene Culturali, Broccoli e l'assessore Croppi 17) 13.00 - Roma, istituto scolastico IIS, sezione Alberghiera, via Cesare Lombroso, 118. Iniziativa « No rete no party. A tavola con le reti Romane », promossa dall'istituto IIS, interviene l'assessore provinciale, Cecchini 18).13.30 - Roma, sede Anci, via dei Prefetti, 46. Conferenza stampa dell'Ufficio Presidenza dell'Anci, interviene, il sindaco di Roma, Alemanno. 19) 13.30, Roma, via della Martora. (SEGUE). RED 16-DIC-10 08:45 NNN
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1) 8.00 - Roma, scuola materna La Coccinella, piazza Sauli. Iniziativa di protesta dal titolo « Cibo per la mente », contro la sostituzione di alimenti biologici, organizzata dai genitori degli alunni, partecipano, il consigliere Peciola e il presidente del Municipio XI, Catarci. 2) 9.00 - Roma, sala Gonzaga, via della Conciliazione, 4. Giornata di studio « Sfide rinnovate per la professione », interviene l'assessore provinciale, Cecchini. 3) 9.30 - Roma, Campidoglio, sala del Carroccio. Presentazione dell'incontro di pugilato Della Rosa vs Ayoub, in programma venerdì 17 dicembre, partecipa, il delegato alle Politiche dello Sport, Cochi. 4) 9.30 - Roma, Regione Lazio, sala Tirreno, via C.Colombo, 212. Conferenza internazionale « Verso una politica marittima integrata a livello delle Regioni costiere mediterranee », intervengono, L'assessore all'Ambiente, Mattei e il presidente della Regione Lazio, Polverini. 5) 9.30 - Roma, centro Convegni «Carte Geografiche», via Napoli, 36. Forum degli amministratori locali del Pd Lazio. 6) 10.00 - Roma, sede centrale Regione Lazio, sala Tevere, via C. Colombo, 212. Presentazione della «Relazione sullo Stato dell'abusivismo del Lazio», con Polverini, Ciocchetti, Batelli e Schiattarella. 7) 10.00 - Frosinone, palazzo della Provincia, piazza Gramsci, 13. Convegno « Le prestazioni sanitarie della diagnostica per immagini del servizio sanitario nella Regione Lazio: le attese e la percezione degli utenti », organizzato da Lega Consumatori Lazio, partecipa, l'assessore, Buontempo 8) 10.30 - Roma, ufficio postale di piazza San Silvestro. Iniziativa di solidarieetà di Poste Italiane, vendita del volume di letterine spedite a Babbo Natale nel 2010, il ricavato sarà devoluto a favore dell'infanzia abbandonata e bambini Cambogiani e raccolta di letterine per Babbo Natale. 9) 10.30 - Roma, via Parigi 11. Conferenza delle Regioni, interviene il presidente della Regione Lazio, Polverini. 10) 11.00 - Roma, Ministero dell'Istruzione, sala della Comunicazione, viale Trastevere, 76/a. Presentazione dell'iniziativa « La scuola per Roma 2020 », intervengono, il Presidente di Uir, Regina il Ministro dell'Istruzione, Gelmini e il sindaco di Roma, Alemanno. 11) 11.00 - Roma, palazzo Valentini, sala Consiliare Convegno « L'innovazione nei servizi alla persona in Europa », organizzato dalla Coop.Oesse, interviene l'assessore provinciale alle Politiche Sociali, Cecchini. 12) 11.15 - Roma, Ministero dell'Istruzione, viale Trastevere, 76/a. Presentazione dell'iniziativa « La scuola per Roma 2020 », intervengono, il Presidente di Uir, Regina il Ministro dell'Istruzione, Gelmini e il sindaco di Roma, Alemanno. 13) 11.30 - Roma, via Albano (incrocio via Tuscolana). Sopralluogo nel cantiere per verificare lo stato dei lavori di manutenzione stradale, partecipano, il presidente della Commissione Politiche Sociali, Tredicine e l'assessore ai Lavori Pubblici, Ghera. 14) 11.30 - Ladispoli (Roma), via di Settevene Palo. Inaugurazione del nuovo parcheggio, interviene, l'assessore alla Mobilità e Trasporti, Colaceci. 15) 12.30 - Isola Liri (Frosinone), quartiere San Carlo. Inaugurazione del cantiere dellAter, partecipa l'assessore, Buontempo 16) 13.00 - Roma, Mercati di Traiano, via IV novembre, 94. Conferenza stampa di presentazione della mostra « Ori antichi della Romania. Prima e dopo Traiano », intervengono, l'ambasciatore della Romania, Rusu, il ministro della Cultura della Romania,Hunor, il sovraintendente ai Bene Culturali, Broccoli e l'assessore Croppi 17) 13.00 - Roma, istituto scolastico IIS, sezione Alberghiera, via Cesare Lombroso, 118. Iniziativa « No rete no party. A tavola con le reti Romane », promossa dall'istituto IIS, interviene l'assessore provinciale, Cecchini 18).13.30 - Roma, sede Anci, via dei Prefetti, 46. Conferenza stampa dell'Ufficio Presidenza dell'Anci, interviene, il sindaco di Roma, Alemanno. 19) 13.30, Roma, via della Martora. (SEGUE). RED 16-DIC-10 08:45 NNN
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martedì
Ecco la Sinistra, solo Odio e Violenza.
Nel centro di Roma è tornata tranquilla la situazione dopo gli scontri tra manifestanti e forze dell'ordine che hanno provocato una vera e propria guerriglia urbana tra via del Corso, piazza del Popolo e piazzale Flaminio. Le forze dell'ordine hanno disperso il blocco più violento del corteo che ormai si è allontanato sparpagliandosi dalle vie del centro storico.
Nelle strade degli scontri ci sono ancora i resti della 'battaglia': a via del Babuino e via del Corso, lato piazza del Popolo, giacciono le carcasse bruciate di tre auto, un mezzo per la raccolta dei rifiuti e una camionetta della Guardia di finanza.
In via del Corso i negozianti stanno provvedendo a pulire come possibile la strada dai detriti, mentre cittadini e turisti hanno ripreso il classico passeggio per la via. Ancora invece piena di sampietrini divelti, semafori rotti, tubi Innocenti e vari oggetti contundenti la zona tra piazza del Popolo e piazzale Flaminio, teatro dell'ultimo scontro.
Sono saliti a una quarantina i feriti medicati sul posto in seguito agli scontri avvenuti ed ancora in corso nel centro storico della capitale. Lo si apprende da fonti del 118 che confermano: "Nessuno finora e' stato portato in ospedale". Non c'e' stato fino ad ora nessun "codice rosso" ovvero casi gravi, spiegano ancora dal 118, ma soltanto medicazioni di ferite e contusioni.
Alemanno: Roma è patrimonio dell'Unesco, vergognoso.
Sul luogo degli scontri e' arrivato anche il sindaco di Roma, Gianni Alemanno. In stampelle, il primo cittadino si sta informando dell'accaduto con gli uomini delle forze dell'ordine. Per lui, giacchetto Belstaff con serigrafia tricolore. Qualche fischio e contestazione per il primo cittadino da parte di alcuni manifestanti rimasti in zona.
Quanto accaduto oggi "e' qualcosa di assolutamente vergognoso". Lo ha detto il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, in un sopralluogo compiuto a piazza del Popolo dopo gli scontri fra forze dell'ordine e manifestanti.
Il Sindaco ha espresso "solidarieta' a tutti i cittadini che hanno subito violenze" e assicurato che "per i commercianti cercheremo di trovare delle soluzioni per aiutarli nel caso abbiano subito danneggiamenti:" "Ci vuole uno scatto morale di tutte le forze politiche perche' facciano muro rispetto a questa violenza, non piu' tollerabile".
E su lavoro compiuto dalle forze dell'ordine: "Hanno fatto il possibile per evitare incidenti, cercando di contrastare gli atti compiuti da persone che si sono infiltrate tra gli studenti e i manifestanti. Questa e' una strategia di provocazione studiata da tempo". In piazza del Popolo il sindaco e' stato contestato da un gruppo di giovani che gli hanno urlato "fascista" e "pagliaccio". Durante il sopralluogo su via del Babuino, invece, due commercianti hanno rimproverato al sindaco di non aver fatto abbastanza per prevenire quanto accaduto.
I disordini
Alcuni cassonetti sono stati dati alle fiamme in Via del Corso dai manifestanti, all'altezza di Piazza del Popolo, dove e' confluita la manifestazione. Per tutta Via del corso sono rimasti a terra i resti di vasi rotti e cassonetti della spazzatura rivoltati negli scontri. Al momento sono intervenuti i vigili del fuoco per spegnere le fiamme che provocano un denso fumo nero.
La guerriglia era iniziata con palloncini pieni di vernice e bottiglie.
La polizia ha caricato il gruppo di manifestanti che sta devastando via del Corso e che aveva assaltato le tre camionette della Finanza. I teppisti, alcune centinaia, sono arretrati verso piazza del Popolo.
Un poliziotto ferito. La polizia ha risposto con i lacrimogeni al lancio di petardi e vernice da parte degli studenti contro il Senato. I manifestanti sono arretrati. Il lancio dei fumogeni avviene da dietro i blindati che sono stati colpiti da pietre e bottiglie.
Palazzo Madama, il 24 novembre scorso, era stato invaso dagli studenti che erano riusciti ad entrare nel primo atrio sbarrato dalle vetrate. Cariche della polizia vicino al Senato quando i manifestanti hanno tentato di assaltare alcuni blindati armati di pale e mattonelle, prese da un camioncino. Il furgoncino pieno di picconi, martelli e mattoni e' parcheggiato a corso Rinascimento.
A Milano.
Momenti di tensione in Piazza Fontana a Milano, dove un gruppo dei 'corsari' ha fronteggiato carabinieri e polizia, ferma tra Piazza Fontana e via Larga. I manifestanti hanno lanciato uova e qualche sasso all'indirizzo delle forze dell'ordine, ma non c'e' stato nessun contatto. Armati di palloncini di vernice colorata hanno tentato 'l'avanzata' contro gli agenti in tenuta antisommossa, poi si sono fermati e tutto e' tornato alla normalita'. Nessun contatto si e' registrato tra manifestanti e uomini in divisa. Mentre una parte degli studenti e' ferma in Piazza Fontana, un altro gruppo ha proseguito in corteo ed e' fermo a pochi metri da Piazza Cavour.
A Palermo.
Una cinquantina di studenti medi ed universitari hanno eluso i controlli e sono riusciti ad entrare sulla pista dell'aeroporto Falcone-Borsellino di Palermo. Il gruppo di ragazzi è contenuto dalle forze dell'ordine in una parte del piazzale di parcheggio degli aeromobili. Migliaia di studenti stanno sflando invece per le vie della città bloccando l'intero centro. Occupata anche la stazione centrale: i giovani si sono piazzati sui binari principali impedendo la partenza di alcuni treni. Annunciano che i convogli resteranno fermi almeno fino alle 13.
A Bari.
Tre studenti che hanno tentato di occupare i binari di un passaggio a livello alla periferia della città sono stati bloccati dalla polizia e condotti in questura per accertamenti. Due i cortei che attraversano le strade per protestare contro la riforma dell'Università voluta dal governo Berlusconi. I manifestanti sono diretti verso il centro cittadino dove raggiungeranno i circa 500 studenti universitari e di istituti superiori che partecipano ad un altro corteo che sta attraversando le strade del centro murattiano. I due cortei sono scortati dalle forze dell'ordine.
Gli studenti protestano anche a Genova contro la riforma Gelmini e i tagli alla scuola e all'Università. Dietro lo striscione "Nell'ignoranza la sottomissione, nella conoscenza la ribellione", il corteo, a cui partecipano anche lavoratori e militanti del Popolo Viola, scortato dalla polizia sta creando disagi alla circolazione stradale. Dalle 9 di questa mattina, inoltre, ricercatori e dipendenti dell'Ateneo genovese, sempre per protestare contro il disegno di legge al vaglio del parlamento, hanno simbolicamente occupato il Rettorato.
Manifestazione degli studenti anche a Torino. Il corteo è arrivato fin sotto la sede del Pdl, protetta da un fitto cordone di polizia. Gli studenti hanno lanciando uova e fumogeni contro la sede del Pdl gradidando slogan slogan all'indirizzo del governo.
Un giovane studente è stato ferito al volto probabilmente durante il lancio di bottiglie che i manifestanti hanno effettuato contro i mezzi blindati nei pressi di Palazzo Grazioli. Il ragazzo è stato soccorso da altri studenti e fatto allontanare dalla manifestazione.
"Si è oscurato il cielo da quanti sanpietrini volavano".
Notizie collegate.
Maroni: o si allarga la maggioranza o si vota
Berlusconi ha la fiducia con tre voti di scarto
Il Governo ottiene la fiducia anche alla Camera, per tre voti: 314 deputati hanno votato contro la sfiducia, 311 hanno votato a favore. Il governo resta dunque in carica. Due defezioni tra le file finiane di futuro e libertà: Siliquini e Polidori. I primi commenti a caldo sono del presidente della Camera Fini che dichiara "non c'e' fretta" e di Bersani del Pd per il quale non cambia nulla, il governo non ce la può fare a governare. La maggioranza prima aveva 60-70 voti di vantaggio ora ne ha solo 3.
Le notizie in sommario.
Scontri e cariche a Roma nel giorno del B-day.
Berlusconi ha la fiducia con tre voti di scarto.
Assange libero su cauzione ma resta dentro.
Polidori: minacce dopo il mio voto.
Minacce alla Marcegaglia.
IL VOSTRO UFFICIO STAMPA
Nelle strade degli scontri ci sono ancora i resti della 'battaglia': a via del Babuino e via del Corso, lato piazza del Popolo, giacciono le carcasse bruciate di tre auto, un mezzo per la raccolta dei rifiuti e una camionetta della Guardia di finanza.
In via del Corso i negozianti stanno provvedendo a pulire come possibile la strada dai detriti, mentre cittadini e turisti hanno ripreso il classico passeggio per la via. Ancora invece piena di sampietrini divelti, semafori rotti, tubi Innocenti e vari oggetti contundenti la zona tra piazza del Popolo e piazzale Flaminio, teatro dell'ultimo scontro.
Sono saliti a una quarantina i feriti medicati sul posto in seguito agli scontri avvenuti ed ancora in corso nel centro storico della capitale. Lo si apprende da fonti del 118 che confermano: "Nessuno finora e' stato portato in ospedale". Non c'e' stato fino ad ora nessun "codice rosso" ovvero casi gravi, spiegano ancora dal 118, ma soltanto medicazioni di ferite e contusioni.
Alemanno: Roma è patrimonio dell'Unesco, vergognoso.
Sul luogo degli scontri e' arrivato anche il sindaco di Roma, Gianni Alemanno. In stampelle, il primo cittadino si sta informando dell'accaduto con gli uomini delle forze dell'ordine. Per lui, giacchetto Belstaff con serigrafia tricolore. Qualche fischio e contestazione per il primo cittadino da parte di alcuni manifestanti rimasti in zona.
Quanto accaduto oggi "e' qualcosa di assolutamente vergognoso". Lo ha detto il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, in un sopralluogo compiuto a piazza del Popolo dopo gli scontri fra forze dell'ordine e manifestanti.
Il Sindaco ha espresso "solidarieta' a tutti i cittadini che hanno subito violenze" e assicurato che "per i commercianti cercheremo di trovare delle soluzioni per aiutarli nel caso abbiano subito danneggiamenti:" "Ci vuole uno scatto morale di tutte le forze politiche perche' facciano muro rispetto a questa violenza, non piu' tollerabile".
E su lavoro compiuto dalle forze dell'ordine: "Hanno fatto il possibile per evitare incidenti, cercando di contrastare gli atti compiuti da persone che si sono infiltrate tra gli studenti e i manifestanti. Questa e' una strategia di provocazione studiata da tempo". In piazza del Popolo il sindaco e' stato contestato da un gruppo di giovani che gli hanno urlato "fascista" e "pagliaccio". Durante il sopralluogo su via del Babuino, invece, due commercianti hanno rimproverato al sindaco di non aver fatto abbastanza per prevenire quanto accaduto.
I disordini
Alcuni cassonetti sono stati dati alle fiamme in Via del Corso dai manifestanti, all'altezza di Piazza del Popolo, dove e' confluita la manifestazione. Per tutta Via del corso sono rimasti a terra i resti di vasi rotti e cassonetti della spazzatura rivoltati negli scontri. Al momento sono intervenuti i vigili del fuoco per spegnere le fiamme che provocano un denso fumo nero.
La guerriglia era iniziata con palloncini pieni di vernice e bottiglie.
La polizia ha caricato il gruppo di manifestanti che sta devastando via del Corso e che aveva assaltato le tre camionette della Finanza. I teppisti, alcune centinaia, sono arretrati verso piazza del Popolo.
Un poliziotto ferito. La polizia ha risposto con i lacrimogeni al lancio di petardi e vernice da parte degli studenti contro il Senato. I manifestanti sono arretrati. Il lancio dei fumogeni avviene da dietro i blindati che sono stati colpiti da pietre e bottiglie.
Palazzo Madama, il 24 novembre scorso, era stato invaso dagli studenti che erano riusciti ad entrare nel primo atrio sbarrato dalle vetrate. Cariche della polizia vicino al Senato quando i manifestanti hanno tentato di assaltare alcuni blindati armati di pale e mattonelle, prese da un camioncino. Il furgoncino pieno di picconi, martelli e mattoni e' parcheggiato a corso Rinascimento.
A Milano.
Momenti di tensione in Piazza Fontana a Milano, dove un gruppo dei 'corsari' ha fronteggiato carabinieri e polizia, ferma tra Piazza Fontana e via Larga. I manifestanti hanno lanciato uova e qualche sasso all'indirizzo delle forze dell'ordine, ma non c'e' stato nessun contatto. Armati di palloncini di vernice colorata hanno tentato 'l'avanzata' contro gli agenti in tenuta antisommossa, poi si sono fermati e tutto e' tornato alla normalita'. Nessun contatto si e' registrato tra manifestanti e uomini in divisa. Mentre una parte degli studenti e' ferma in Piazza Fontana, un altro gruppo ha proseguito in corteo ed e' fermo a pochi metri da Piazza Cavour.
A Palermo.
Una cinquantina di studenti medi ed universitari hanno eluso i controlli e sono riusciti ad entrare sulla pista dell'aeroporto Falcone-Borsellino di Palermo. Il gruppo di ragazzi è contenuto dalle forze dell'ordine in una parte del piazzale di parcheggio degli aeromobili. Migliaia di studenti stanno sflando invece per le vie della città bloccando l'intero centro. Occupata anche la stazione centrale: i giovani si sono piazzati sui binari principali impedendo la partenza di alcuni treni. Annunciano che i convogli resteranno fermi almeno fino alle 13.
A Bari.
Tre studenti che hanno tentato di occupare i binari di un passaggio a livello alla periferia della città sono stati bloccati dalla polizia e condotti in questura per accertamenti. Due i cortei che attraversano le strade per protestare contro la riforma dell'Università voluta dal governo Berlusconi. I manifestanti sono diretti verso il centro cittadino dove raggiungeranno i circa 500 studenti universitari e di istituti superiori che partecipano ad un altro corteo che sta attraversando le strade del centro murattiano. I due cortei sono scortati dalle forze dell'ordine.
Gli studenti protestano anche a Genova contro la riforma Gelmini e i tagli alla scuola e all'Università. Dietro lo striscione "Nell'ignoranza la sottomissione, nella conoscenza la ribellione", il corteo, a cui partecipano anche lavoratori e militanti del Popolo Viola, scortato dalla polizia sta creando disagi alla circolazione stradale. Dalle 9 di questa mattina, inoltre, ricercatori e dipendenti dell'Ateneo genovese, sempre per protestare contro il disegno di legge al vaglio del parlamento, hanno simbolicamente occupato il Rettorato.
Manifestazione degli studenti anche a Torino. Il corteo è arrivato fin sotto la sede del Pdl, protetta da un fitto cordone di polizia. Gli studenti hanno lanciando uova e fumogeni contro la sede del Pdl gradidando slogan slogan all'indirizzo del governo.
Un giovane studente è stato ferito al volto probabilmente durante il lancio di bottiglie che i manifestanti hanno effettuato contro i mezzi blindati nei pressi di Palazzo Grazioli. Il ragazzo è stato soccorso da altri studenti e fatto allontanare dalla manifestazione.
"Si è oscurato il cielo da quanti sanpietrini volavano".
Notizie collegate.
Maroni: o si allarga la maggioranza o si vota
Berlusconi ha la fiducia con tre voti di scarto
Il Governo ottiene la fiducia anche alla Camera, per tre voti: 314 deputati hanno votato contro la sfiducia, 311 hanno votato a favore. Il governo resta dunque in carica. Due defezioni tra le file finiane di futuro e libertà: Siliquini e Polidori. I primi commenti a caldo sono del presidente della Camera Fini che dichiara "non c'e' fretta" e di Bersani del Pd per il quale non cambia nulla, il governo non ce la può fare a governare. La maggioranza prima aveva 60-70 voti di vantaggio ora ne ha solo 3.
Le notizie in sommario.
Scontri e cariche a Roma nel giorno del B-day.
Berlusconi ha la fiducia con tre voti di scarto.
Assange libero su cauzione ma resta dentro.
Polidori: minacce dopo il mio voto.
Minacce alla Marcegaglia.
IL VOSTRO UFFICIO STAMPA
giovedì
Condanna del privato per morte di un lavoratore nella propria abitazione
Cassazione, sentenza n. 42465
Scritto il 7 dicembre 2010 da Daria De Nesi ROMA - Depositata in cancelleria la sentenza n. 42465 con la quale la Corte di Cassazione rigetta il ricorso contro le sentenze di primo e secondo grado che imputavano una pena di otto mesi per omicidio colposo al proprietario di un appartamento ritenuto responsabile della morte dell’operaio contattato per la pittura dei soffitti.La Cassazione conferma con questa sentenza che il proprietario, facendo svolgere l’attività in assenza di un direttore di lavori, risulta committente del lavoro e garante delle condizioni di salute e sicurezza, che nel caso specifico erano totalmente assenti. L’operaio doveva lavorare ad un altezza di circa tre metri ed era privo di casco, privo di imbragature e poggiava su un ponteggio improvvisato con assi inchiodate.Si imputa inoltre al proprietario la responsabilità di non aver verificato la preparazione e qualifica del lavoratore autonomo, il quale non è risultato iscritto ad alcun albo artigiano o alla camera di commercio. La Cassazione quindi conferma la condanna ad otto mesi di reclusione per omicidio colposo.La sentenza ribadisce il raggio di applicazione dell’ex D. Lgs. 626/94 che non si limitava ad occuparsi della tutela del lavoro subordinato, ma esplicava la sua funzione anche al di là del lavoro dipendente, così come cita l’Art. 7: «ART. 7 - Contratto di appalto o contratto d’opera
1. Il datore di lavoro, in caso di affidamento dei lavori all’interno dell’azienda, ovvero dell’unità produttiva, ad imprese appaltatrici o a lavoratori autonomi:
a) verifica, anche attraverso l’iscrizione alla camera di commercio, industria e artigianato, l’idoneità tecnico-professionale delle imprese appaltatrici o dei lavoratori autonomi in relazione ai lavori da affidare in appalto o contratto d’opera;
b) fornisce agli stessi soggetti dettagliate informazioni sui rischi specifici esistenti nell’ambiente in cui sono destinati ad operare e sulle misure di prevenzione e di emergenza adottate in relazione alla propria attività;
2. Nell’ipotesi di cui al comma 1 i datori di lavoro:
a) cooperano all’attuazione delle misure di prevenzione e protezione dai rischi sul lavoro incidenti sull’attività lavorativa oggetto dell’appalto;
b) coordinano gli interventi di protezione e prevenzione dai rischi cui sono esposti i lavoratori, informandosi reciprocamente anche al fine di eliminare rischi dovuti alle interferenze tra i lavori delle diverse imprese coinvolte nell’esecuzione dell’opera complessiva.
3. Il datore di lavoro promuove il coordinamento di cui al comma 2, lettera b). Tale obbligo non si estende ai rischi specifici propri dell’attività delle imprese appaltatrici o dei singoli lavoratori autonomi.» Lavoro dipendente e lavoro autonomo in materia di norme anti-infortunio devono quindi essere equiparati. Il lavoratore autonomo non è l’unico responsabile della sua sicurezza e nello specifico caso oggetto della sentenza è indubitabile per la suprema corte che l’adozione dellenecessarie misure di protezione, non richieste né fornite dal proprietario dell’appartamento, così come la mancata indagine sulla idoneità del lavoratore, avrebbero evitato l’incidente le cui responsabilità ricadono quindi sul proprietario/committente del lavoro. Per approfondire:
Corte di Cassazione, IV sezione penale - Sentenza nr. 42465/10
____________________________________________________________
Email inviata da Otj.it (IP: 77.43.72.50) il 09/12/2010 10.37.13
IL VOSTRO UFFICIO STAMPA
Scritto il 7 dicembre 2010 da Daria De Nesi ROMA - Depositata in cancelleria la sentenza n. 42465 con la quale la Corte di Cassazione rigetta il ricorso contro le sentenze di primo e secondo grado che imputavano una pena di otto mesi per omicidio colposo al proprietario di un appartamento ritenuto responsabile della morte dell’operaio contattato per la pittura dei soffitti.La Cassazione conferma con questa sentenza che il proprietario, facendo svolgere l’attività in assenza di un direttore di lavori, risulta committente del lavoro e garante delle condizioni di salute e sicurezza, che nel caso specifico erano totalmente assenti. L’operaio doveva lavorare ad un altezza di circa tre metri ed era privo di casco, privo di imbragature e poggiava su un ponteggio improvvisato con assi inchiodate.Si imputa inoltre al proprietario la responsabilità di non aver verificato la preparazione e qualifica del lavoratore autonomo, il quale non è risultato iscritto ad alcun albo artigiano o alla camera di commercio. La Cassazione quindi conferma la condanna ad otto mesi di reclusione per omicidio colposo.La sentenza ribadisce il raggio di applicazione dell’ex D. Lgs. 626/94 che non si limitava ad occuparsi della tutela del lavoro subordinato, ma esplicava la sua funzione anche al di là del lavoro dipendente, così come cita l’Art. 7: «ART. 7 - Contratto di appalto o contratto d’opera
1. Il datore di lavoro, in caso di affidamento dei lavori all’interno dell’azienda, ovvero dell’unità produttiva, ad imprese appaltatrici o a lavoratori autonomi:
a) verifica, anche attraverso l’iscrizione alla camera di commercio, industria e artigianato, l’idoneità tecnico-professionale delle imprese appaltatrici o dei lavoratori autonomi in relazione ai lavori da affidare in appalto o contratto d’opera;
b) fornisce agli stessi soggetti dettagliate informazioni sui rischi specifici esistenti nell’ambiente in cui sono destinati ad operare e sulle misure di prevenzione e di emergenza adottate in relazione alla propria attività;
2. Nell’ipotesi di cui al comma 1 i datori di lavoro:
a) cooperano all’attuazione delle misure di prevenzione e protezione dai rischi sul lavoro incidenti sull’attività lavorativa oggetto dell’appalto;
b) coordinano gli interventi di protezione e prevenzione dai rischi cui sono esposti i lavoratori, informandosi reciprocamente anche al fine di eliminare rischi dovuti alle interferenze tra i lavori delle diverse imprese coinvolte nell’esecuzione dell’opera complessiva.
3. Il datore di lavoro promuove il coordinamento di cui al comma 2, lettera b). Tale obbligo non si estende ai rischi specifici propri dell’attività delle imprese appaltatrici o dei singoli lavoratori autonomi.» Lavoro dipendente e lavoro autonomo in materia di norme anti-infortunio devono quindi essere equiparati. Il lavoratore autonomo non è l’unico responsabile della sua sicurezza e nello specifico caso oggetto della sentenza è indubitabile per la suprema corte che l’adozione dellenecessarie misure di protezione, non richieste né fornite dal proprietario dell’appartamento, così come la mancata indagine sulla idoneità del lavoratore, avrebbero evitato l’incidente le cui responsabilità ricadono quindi sul proprietario/committente del lavoro. Per approfondire:
Corte di Cassazione, IV sezione penale - Sentenza nr. 42465/10
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Email inviata da Otj.it (IP: 77.43.72.50) il 09/12/2010 10.37.13
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mercoledì
MASSONERIA: RIELETTO PRUNETTI A GRAN MAESTRO DELLA LOGGIA D'ITALIA DEGLI A.L.A.M.
(AGENPARL) - Roma, 07 dic - Il professor Luigi Pruneti, 62 anni, è stato rieletto Sovrano Gran Commendatore Gran Maestro della Gran Loggia d’Italia degli A.L.A.M. Piazza del Gesù Palazzo Vitelleschi, nella tornata elettorale svoltasi a Roma. Saggista, scrittore, giornalista, docente di discipline umanistiche, Pruneti è stato confermato per il secondo mandato (triennio 2011-2013) a larga maggioranza dall’assemblea degli aventi diritto: circa 650 rappresentanti dell’Obbedienza di Palazzo Vitelleschi, tra Maestri Venerabili e Presidenti di Camera, che si sono fatti portavoce degli oltre 10 mila iscritti.
“Essere confermato alla guida di una grande Obbedienza massonica, come è la Gran Loggia d’Italia, è per me un onore – afferma il Gran Maestro subito dopo il risultato della votazione -. È la positiva conferma del lavoro svolto in questi ultimi tre anni alla guida della GLDI: tanto abbiamo fatto per diffondere sempre più e sempre meglio i principi massonici, basati sulla libertà, la conoscenza, la fratellanza, ma tanto c’è ancora da fare. Sulla massoneria pesano preconcetti e giudizi negativi che solo un’apertura sempre maggiore verso l’esterno può aiutare a sconfiggere. Con questo obiettivo numerosi convegni, seminari e consessi, che hanno visto la partecipazione di illustri studiosi italiani e stranieri, si sono susseguiti su diversi aspetti non solo legati all’esoterismo e al simbolismo, ma anche alla storia della massoneria e dell’Italia”.
Pruneti, del resto, è sempre stato un grande assertore del principio che attraverso la conoscenza, in tutti i suoi aspetti, la massoneria può proporsi ai “profani” come una grande matrice di idee e contribuire alla costruzione di una società nella quale sia fondamentale la centralità dell’uomo, con la sua libertà, la sua autonomia e la sua dignità.
La Gran Loggia d’Italia, insieme al professor Luigi Pruneti, ha confermato per il secondo mandato anche il Luogotenente Sovrano Gran Commendatore Gran Maestro, l’avvocato Sergio Ciannella, i tre Gran Maestri Aggiunti,Marco Galeazzi, Paolo Musto, Giovan Battista Curami, il 1° Gran Sorvegliante Laura Madonia, il 2° Gran Sorvegliante Renata Salerno, il Grande Oratore Paolo Ciannella. Sono stati poi eletti il Gran Segretario Maurizio Galafate Orlandi e il Gran Tesoriere Luciano Romoli.
IL VOSTRO UFFICIO STAMPA
“Essere confermato alla guida di una grande Obbedienza massonica, come è la Gran Loggia d’Italia, è per me un onore – afferma il Gran Maestro subito dopo il risultato della votazione -. È la positiva conferma del lavoro svolto in questi ultimi tre anni alla guida della GLDI: tanto abbiamo fatto per diffondere sempre più e sempre meglio i principi massonici, basati sulla libertà, la conoscenza, la fratellanza, ma tanto c’è ancora da fare. Sulla massoneria pesano preconcetti e giudizi negativi che solo un’apertura sempre maggiore verso l’esterno può aiutare a sconfiggere. Con questo obiettivo numerosi convegni, seminari e consessi, che hanno visto la partecipazione di illustri studiosi italiani e stranieri, si sono susseguiti su diversi aspetti non solo legati all’esoterismo e al simbolismo, ma anche alla storia della massoneria e dell’Italia”.
Pruneti, del resto, è sempre stato un grande assertore del principio che attraverso la conoscenza, in tutti i suoi aspetti, la massoneria può proporsi ai “profani” come una grande matrice di idee e contribuire alla costruzione di una società nella quale sia fondamentale la centralità dell’uomo, con la sua libertà, la sua autonomia e la sua dignità.
La Gran Loggia d’Italia, insieme al professor Luigi Pruneti, ha confermato per il secondo mandato anche il Luogotenente Sovrano Gran Commendatore Gran Maestro, l’avvocato Sergio Ciannella, i tre Gran Maestri Aggiunti,Marco Galeazzi, Paolo Musto, Giovan Battista Curami, il 1° Gran Sorvegliante Laura Madonia, il 2° Gran Sorvegliante Renata Salerno, il Grande Oratore Paolo Ciannella. Sono stati poi eletti il Gran Segretario Maurizio Galafate Orlandi e il Gran Tesoriere Luciano Romoli.
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lunedì
VINO: 'VALORITALIA', NEL 2010 300MILA PARERI CONFORMITA' AZIENDE
(AGI) - Roma, 5 dic. - Piu' di 300mila pareri di conformita' (o non conformita') emessi nel corso del 2010 che hanno interessato decine di migliaia di aziende vitivinicole, di trasformazione e imbottigliamento e piu' di dieci milioni di ettolitri di prodotto a D.O. (pari a circa il 20% della produzione italiana di una sola vendemmia o se si preferisce a 1.330.000.000 bottiglie da 0,75 litri. Sono alcuni dei dati del bilancio di un anno di attivita' di 'Valoritalia', diffusi dal presidente Riccardo Ricci Curbastro. "Il sistema dei controlli - aggiunge - non ha ancora espresso tutte le sue potenzialita' ma per quanto ci riguarda, possiamo dire che per 160 Denominazioni di Origine che rappresentano circa il 70% della produzione nazionale di vini di qualita', abbiamo acquisito la completa conoscenza dei volumi di uva prodotti in vendemmia, di vino ottenuto, di quanta parte e' stata imbottigliata e di quanto ammontano le giacenze e dove si trovano. Numeri che per ogni denominazione sono un patrimonio e una risorsa indispensabile per tutti i produttori, per programmare le proprie attivita' in maniera consapevole". Valoritalia nasce dall'esigenza di dare una risposta operativa nell'interesse dei produttori e di tutto il settore vitivinicolo italiano alle nuove norme stabilite da Bruxelles. Infatti l'Unione Europea ha imposto da agosto 2009 anche per l'Italia l'obbligo dell'applicazione di un sistema di controlli per la certificazione dei vini di qualita' completamente indipendente.
In Italia tale certificazione era attuata in forma sperimentale dai Consorzi di tutela, soggetti non piu' compatibili con l'obbligo della terzieta' dell'organismo di controllo.
Valoritalia, costituita per rispondere a queste nuove norme, e' un organismo di controllo nazionale e viene incaricato di effettuare i controlli per 160 Denominazioni di Origine che rappresentano circa il 70% della produzione nazionale di vini di qualita'. Va rilevato che l'entrata in vigore del nuovo sistema e' avvenuta il 10 agosto del 2009 quindi il passaggio delle competenze dai Consorzi di Tutela a Valoritalia e l'inizio della attivita' di moltissime Denominazioni, anche di grande importanza per volumi ed immagine, non e' stato accompagnato da un periodo di affiancamento o di transizione.
Ed e' stata questa la prima sfida vinta da Valoritalia: applicare questo nuovo sistema organizzando strutture e competenze senza interrompere o ritardare la certificazione e la commercializzazione delle DOCG e DOC italiane. La seconda sfida vinta, senz'altro importante, e' stata la salvaguardia di centinaia di posti di lavoro e della professionalita' ormai acquisita, che era ed e' una grandissima risorsa per il settore vitivinicolo italiano. A meta' gennaio, "Valoritalia presentera', oltre ai dati raccolti, proposte di applicazione delle nuove norme, al fine di semplificare gli oneri burocratici per le aziende ed il conseguente costo economico e contemporaneamente aumentare le garanzie di rispetto delle regole e di conoscenze delle nostre Denominazioni".(AGI) com/Mld
IL VOSTRO UFFICIO STAMPA
In Italia tale certificazione era attuata in forma sperimentale dai Consorzi di tutela, soggetti non piu' compatibili con l'obbligo della terzieta' dell'organismo di controllo.
Valoritalia, costituita per rispondere a queste nuove norme, e' un organismo di controllo nazionale e viene incaricato di effettuare i controlli per 160 Denominazioni di Origine che rappresentano circa il 70% della produzione nazionale di vini di qualita'. Va rilevato che l'entrata in vigore del nuovo sistema e' avvenuta il 10 agosto del 2009 quindi il passaggio delle competenze dai Consorzi di Tutela a Valoritalia e l'inizio della attivita' di moltissime Denominazioni, anche di grande importanza per volumi ed immagine, non e' stato accompagnato da un periodo di affiancamento o di transizione.
Ed e' stata questa la prima sfida vinta da Valoritalia: applicare questo nuovo sistema organizzando strutture e competenze senza interrompere o ritardare la certificazione e la commercializzazione delle DOCG e DOC italiane. La seconda sfida vinta, senz'altro importante, e' stata la salvaguardia di centinaia di posti di lavoro e della professionalita' ormai acquisita, che era ed e' una grandissima risorsa per il settore vitivinicolo italiano. A meta' gennaio, "Valoritalia presentera', oltre ai dati raccolti, proposte di applicazione delle nuove norme, al fine di semplificare gli oneri burocratici per le aziende ed il conseguente costo economico e contemporaneamente aumentare le garanzie di rispetto delle regole e di conoscenze delle nostre Denominazioni".(AGI) com/Mld
IL VOSTRO UFFICIO STAMPA
domenica
Massoneria: Luigi Pruneti rieletto Gran Maestro della Gran Loggia d’Italia
Il Gran Maestro della Gran Loggia d'Italia Luigi Pruneti
PRUNETI RIELETTO GUIDA GRAN LOGGIA D’ITALIA – Il professor Luigi Pruneti, 62 anni, è stato rieletto Gran Maestro della Gran Loggia d’Italia degli affiliati Alam Piazza del Gesù Palazzo Vitelleschi. La tornata elettorale si è volta oggi a Roma. Saggista, scrittore, giornalista, docente di discipline umanistiche, Pruneti è stato confermato per un secondo triennio (2011-2013) a larga maggioranza dall’assemblea.
Fonte: Ansa
IL VOSTRO UFFICIO STAMPA
PRUNETI RIELETTO GUIDA GRAN LOGGIA D’ITALIA – Il professor Luigi Pruneti, 62 anni, è stato rieletto Gran Maestro della Gran Loggia d’Italia degli affiliati Alam Piazza del Gesù Palazzo Vitelleschi. La tornata elettorale si è volta oggi a Roma. Saggista, scrittore, giornalista, docente di discipline umanistiche, Pruneti è stato confermato per un secondo triennio (2011-2013) a larga maggioranza dall’assemblea.
Fonte: Ansa
IL VOSTRO UFFICIO STAMPA
giovedì
Telefonisti anonimi, addio?
02 Dic 2010
Nonostante leggi e regolamenti obblighino da tempo i call center a telefonare “in chiaro” ossia a permettere che la persona chiamata possa identificare la linea chiamante prima di rispondere, questo obbligo continua ad essere del tutto disatteso.
Oltre che una scorrettezza nei confronti della legge e dell’utente, questo comportamento è soprattutto miope e perdente per chi lo pratica. Infatti quando nel display del telefono di casa non compare il numero chiamante, le persone semplicemente non rispondono perché la probabilità che si tratti di telemarketing è del 99%.
Questo malcostume, tuttavia, dovrebbe presto cessare perché è stato finalmente pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 256 di novembre, il Regolamento attuativo del Registro delle opposizioni (DPR 7 settembre 2010 n. 178).
In particolare, i call center che accedono al Registro per svolgere attività di telemarketing hanno l’obbligo di presentare, insieme alla documentazione attestante l’identità dell’operatore e l’elenco degli abbonati che intendono contattare, la dichiarazione di attivazione del sistema di identificazione della linea chiamante.
Di Mattia Camellini
Responsabile Uffici Studi e Ricerche di Consodata spa (Gruppo Seat Pagine Gialle)
IL VOSTRO UFFICIO STAMPA
Nonostante leggi e regolamenti obblighino da tempo i call center a telefonare “in chiaro” ossia a permettere che la persona chiamata possa identificare la linea chiamante prima di rispondere, questo obbligo continua ad essere del tutto disatteso.
Oltre che una scorrettezza nei confronti della legge e dell’utente, questo comportamento è soprattutto miope e perdente per chi lo pratica. Infatti quando nel display del telefono di casa non compare il numero chiamante, le persone semplicemente non rispondono perché la probabilità che si tratti di telemarketing è del 99%.
Questo malcostume, tuttavia, dovrebbe presto cessare perché è stato finalmente pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 256 di novembre, il Regolamento attuativo del Registro delle opposizioni (DPR 7 settembre 2010 n. 178).
In particolare, i call center che accedono al Registro per svolgere attività di telemarketing hanno l’obbligo di presentare, insieme alla documentazione attestante l’identità dell’operatore e l’elenco degli abbonati che intendono contattare, la dichiarazione di attivazione del sistema di identificazione della linea chiamante.
Di Mattia Camellini
Responsabile Uffici Studi e Ricerche di Consodata spa (Gruppo Seat Pagine Gialle)
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martedì
Regione Lazio: un bando per gli immigrati e i cittadini over 45
La Regione Lazio, Assessorato al Lavoro e Formazione, ha pubblicato un bando rivolto agli immigrati e ai cittadini over 45 che intendono creare nuova impresa oppure avviare un'attività di lavoro autonomo. Si tratta di un finanziamento finanziamento a fondo perduto dell'80% sul piano d'invenstimento, fino a un massimo di 24.000 euro.
Sono finanziabili i progetti riguardanti qualsiasi settore (produzione di beni, commercio e servizi), anche in franchising. Sono escluse le libere professioni che prevedono l’iscrizione agli ordini professionali e quelle che non costituiscono attività di impresa e che vengono esercitate senza l’iscrizione al registro delle imprese.
Il bando rimarrà aperto 24 mesi salvo esaurimento delle risorse.
Per sapere quali sono i requisiti, le spese ammissbili e scaricare la modulistica necessaria per accedere all'agevolazione, consultare la scheda Bando over 45 e immigrati.
E' possibile richiedere informazioni ed avere un supporto nella compilazione della domanda presso tutti gli sportelli BIC Lazio presenti sul territorio regionale.
Per prendere un appuntamento chiamare il numero verde 800 280 320 oppure cliccare il seguente link
IL VOSTRO UFFICIO STAMPA
Sono finanziabili i progetti riguardanti qualsiasi settore (produzione di beni, commercio e servizi), anche in franchising. Sono escluse le libere professioni che prevedono l’iscrizione agli ordini professionali e quelle che non costituiscono attività di impresa e che vengono esercitate senza l’iscrizione al registro delle imprese.
Il bando rimarrà aperto 24 mesi salvo esaurimento delle risorse.
Per sapere quali sono i requisiti, le spese ammissbili e scaricare la modulistica necessaria per accedere all'agevolazione, consultare la scheda Bando over 45 e immigrati.
E' possibile richiedere informazioni ed avere un supporto nella compilazione della domanda presso tutti gli sportelli BIC Lazio presenti sul territorio regionale.
Per prendere un appuntamento chiamare il numero verde 800 280 320 oppure cliccare il seguente link
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Troppi over-50? Ecco come valorizzare le risorse senior dopo la pensione.
Nei prossimi anni la popolazione di età superiore ai 60 anni aumenterà di oltre 3,5 milioni di unità
Per l'Ue la parola chiave è accesso al lavoro per tutti, tanto da presentare una proposta per il 2012 come 'Anno europeo dell'invecchiamento attivo e della solidarietà fra le generazioni', per sottolineare il contributo che gli anziani apportano alla società.
- (Adnkronos) - Andare in pensione per molti è senz'altro un sogno. Ma non è sempre così. Per alcuni, invece, invasi da un pesante senso di inutilità, la sindrome da pensionamento, non è piacevole. Ed oggi sul mercato esiste un gran numero di risorse senior che difficilmente riesce a trovare una collocazione. La Ferrero, ad esempio, tramite la sua fondazione, offre la possibilità alla persona in pensione, di proseguire un cammino di crescita anche nella dimensione post-lavorativa, fornendo sostegno e collaborazione ai progetti culturali della fondazione stessa.
I senior sono una categoria chiamata a un passaggio ideale del testimone alle nuove generazioni: un passaggio che non è solo di 'cose' fatte o non fatte, ma anche e soprattutto di conoscenze e valori. Anche perché l'Europa è nel pieno di un'emergenza demografica, con una popolazione sempre più vecchia che non viene rimpiazzata da nuove generazioni. Per l'Ue la parola chiave è accesso al lavoro per tutti: giovani e over-50. Tanto da presentare una proposta per il 2012 come 'Anno europeo dell'invecchiamento attivo e della solidarietà fra le generazioni', per sottolineare il contributo che gli anziani apportano alla società.
Come strumento dell'Age Management in Europa si sta radicando il ricorso al temporary management come uno dei modelli privilegiati per gestire l'accelerazione del cambiamento. Protagonisti di questo trend in crescita sono senior project manager, ex-dirigenti o top manager che svolgono ruoli a 'tempo', a 'tema', o a 'progetto', mettendo in campo le proprie esperienze: una grande risorsa per la comunità. Tra gli over-50 ''il bacino potenziale di energie da preservare e rendere utile è ampio'' spiega all'ADNKONOS, Maurizio Quarta, managing partner di Temporary Management & Capital Advisors e coordinatore chapter italiano dell'Associazione dei temporary manager inglesi, autore del libro 'Soluzione temporary management', (edizioni Franco Angeli) presentato a Roma martedì 30 novembre alle 17,30 presso l'Associazione Civita (Piazza Venezia 11).
Per capire la mole di opportunità, secondo Quarta ''basta applicare la cosiddetta 'regola del 50/50', secondo cui un manager di oltre 50 anni che guadagni più di 50.000 sterline annue è uno dei primi obiettivi di qualsiasi programma di riduzione costi, riorganizzazione o ristrutturazione''. Considerando poi l'aumento della longevità intellettuale ed operativa dei manager (anche solo fino a 65 anni), ecco che ''sul mercato si riversa, e si riverserà in maniera crescente, una quantità significativa di conoscenza e di voglia di fare da incanalare correttamente e salvaguardare''.
Un problema da tener conto, visto che nei prossimi anni la popolazione over 60 aumenterà di oltre 3,5 milioni di unità. Oggi, però, sottolinea Quarta, ''un gran numero di manager arriva impreparato ad affrontare questa grande discontinuità personale: in troppi iniziano a muoversi solamente qualche mese prima di andare in pensione, o, peggio, qualche settimana prima di dover forzosamente lasciare l'azienda, con la profonda convinzione che il pedigree acquisito sia sufficiente per un loro immediato riutilizzo''. Quanto detto porta a riflettere su un punto particolarmente delicato e sensibile a livello personale: ''essere 'lasciati a casa' non è in sè un elemento indicativo del fatto di essere un cattivo manager, ed è capitato a molti di essere stati espulsi dal sistema produttivo per motivi totalmente slegati dalla qualità del proprio lavoro''.
E' il modo, dunque, in cui viene vissuto e metabolizzato un fatto comunque traumatico che crea la differenza e le premesse per una rinascita professionale: quello che conta veramente è non sentirsi ''licenziati dentro''! Come far sì che risorse di qualità non vadano disperse, ma diventino appetibili per le imprese? Ci sono sostanzialmente due modi di guardare al fenomeno e alla sua soluzione, spiega Quarta: ''uno mirato alla ricollocazione tout court del maggior numero possibile di manager, agendo su leve di natura economica e finanziaria (sgravi contributivi, finanziamento per interventi di temporary management e consulenza nelle Pmi); un secondo improntato a concreto pragmatismo, secondo cui il driver principale è costituito dal mercato, sulle cui esigenze va costruito un conseguente programma di riconversione e di re-skilling''.
Parlando di temporary management, secondo Quarta, ''è possibile riconoscere, nel grosso bacino costantemente alimentato da manager in fine carriera, manager in pensione, e manager di prossima espulsione dal sistema produttivo, tre categorie: chi può intraprendere una nuova professione da subito senza grosse difficoltà di riposizionamento (pochi); chi ha le potenzialità, ma necessita di un indirizzamento di base, di una preparazione preliminare e di un rafforzamento di determinate competenze (la popolazione più vasta); chi non potrà mai farlo (pochi)''.
A livello di sistema economico, aggiunge, ''un approccio pragmatico dovrebbe partire dalla considerazione di dare priorità a quelle risorse più facilmente ed immediatamente riconvertibili in funzione dei bisogni del mercato, ossia la prima categoria''. Ma avverte: ''E' solo lavorando bene sulla seconda categoria che si può ottenere un impatto sociale più ampio ed efficace e sviluppare capitale sociale attraverso la costituzione e la riproduzione di relazioni sociali durevoli, costruire anche un modello di successo replicabile''. E perché ciò avvenga è necessario operare per tempo sui manager 'a rischio'.
Ciò va fatto a diversi livelli: quello personale, ''in quanto il manager deve farsi parte attiva nel predisporre un sistema individuale di salvaguardia della propria rivendibilità personale''; quello aziendale, ''in cui l'azienda, nell'ambito del più ampio tema della responsabilità etico-sociale, diventa parte attiva nella definizione di un piano di scivolamento soft verso la pensione o verso un'uscita anticipata'' e quello del sistema economico, che ''deve porre in essere una serie di meccanismi tali da rendere più facile la soluzione del problema ai due livelli precedenti''.
IL VOSTRO UFFICIO STAMPA
Per l'Ue la parola chiave è accesso al lavoro per tutti, tanto da presentare una proposta per il 2012 come 'Anno europeo dell'invecchiamento attivo e della solidarietà fra le generazioni', per sottolineare il contributo che gli anziani apportano alla società.
- (Adnkronos) - Andare in pensione per molti è senz'altro un sogno. Ma non è sempre così. Per alcuni, invece, invasi da un pesante senso di inutilità, la sindrome da pensionamento, non è piacevole. Ed oggi sul mercato esiste un gran numero di risorse senior che difficilmente riesce a trovare una collocazione. La Ferrero, ad esempio, tramite la sua fondazione, offre la possibilità alla persona in pensione, di proseguire un cammino di crescita anche nella dimensione post-lavorativa, fornendo sostegno e collaborazione ai progetti culturali della fondazione stessa.
I senior sono una categoria chiamata a un passaggio ideale del testimone alle nuove generazioni: un passaggio che non è solo di 'cose' fatte o non fatte, ma anche e soprattutto di conoscenze e valori. Anche perché l'Europa è nel pieno di un'emergenza demografica, con una popolazione sempre più vecchia che non viene rimpiazzata da nuove generazioni. Per l'Ue la parola chiave è accesso al lavoro per tutti: giovani e over-50. Tanto da presentare una proposta per il 2012 come 'Anno europeo dell'invecchiamento attivo e della solidarietà fra le generazioni', per sottolineare il contributo che gli anziani apportano alla società.
Come strumento dell'Age Management in Europa si sta radicando il ricorso al temporary management come uno dei modelli privilegiati per gestire l'accelerazione del cambiamento. Protagonisti di questo trend in crescita sono senior project manager, ex-dirigenti o top manager che svolgono ruoli a 'tempo', a 'tema', o a 'progetto', mettendo in campo le proprie esperienze: una grande risorsa per la comunità. Tra gli over-50 ''il bacino potenziale di energie da preservare e rendere utile è ampio'' spiega all'ADNKONOS, Maurizio Quarta, managing partner di Temporary Management & Capital Advisors e coordinatore chapter italiano dell'Associazione dei temporary manager inglesi, autore del libro 'Soluzione temporary management', (edizioni Franco Angeli) presentato a Roma martedì 30 novembre alle 17,30 presso l'Associazione Civita (Piazza Venezia 11).
Per capire la mole di opportunità, secondo Quarta ''basta applicare la cosiddetta 'regola del 50/50', secondo cui un manager di oltre 50 anni che guadagni più di 50.000 sterline annue è uno dei primi obiettivi di qualsiasi programma di riduzione costi, riorganizzazione o ristrutturazione''. Considerando poi l'aumento della longevità intellettuale ed operativa dei manager (anche solo fino a 65 anni), ecco che ''sul mercato si riversa, e si riverserà in maniera crescente, una quantità significativa di conoscenza e di voglia di fare da incanalare correttamente e salvaguardare''.
Un problema da tener conto, visto che nei prossimi anni la popolazione over 60 aumenterà di oltre 3,5 milioni di unità. Oggi, però, sottolinea Quarta, ''un gran numero di manager arriva impreparato ad affrontare questa grande discontinuità personale: in troppi iniziano a muoversi solamente qualche mese prima di andare in pensione, o, peggio, qualche settimana prima di dover forzosamente lasciare l'azienda, con la profonda convinzione che il pedigree acquisito sia sufficiente per un loro immediato riutilizzo''. Quanto detto porta a riflettere su un punto particolarmente delicato e sensibile a livello personale: ''essere 'lasciati a casa' non è in sè un elemento indicativo del fatto di essere un cattivo manager, ed è capitato a molti di essere stati espulsi dal sistema produttivo per motivi totalmente slegati dalla qualità del proprio lavoro''.
E' il modo, dunque, in cui viene vissuto e metabolizzato un fatto comunque traumatico che crea la differenza e le premesse per una rinascita professionale: quello che conta veramente è non sentirsi ''licenziati dentro''! Come far sì che risorse di qualità non vadano disperse, ma diventino appetibili per le imprese? Ci sono sostanzialmente due modi di guardare al fenomeno e alla sua soluzione, spiega Quarta: ''uno mirato alla ricollocazione tout court del maggior numero possibile di manager, agendo su leve di natura economica e finanziaria (sgravi contributivi, finanziamento per interventi di temporary management e consulenza nelle Pmi); un secondo improntato a concreto pragmatismo, secondo cui il driver principale è costituito dal mercato, sulle cui esigenze va costruito un conseguente programma di riconversione e di re-skilling''.
Parlando di temporary management, secondo Quarta, ''è possibile riconoscere, nel grosso bacino costantemente alimentato da manager in fine carriera, manager in pensione, e manager di prossima espulsione dal sistema produttivo, tre categorie: chi può intraprendere una nuova professione da subito senza grosse difficoltà di riposizionamento (pochi); chi ha le potenzialità, ma necessita di un indirizzamento di base, di una preparazione preliminare e di un rafforzamento di determinate competenze (la popolazione più vasta); chi non potrà mai farlo (pochi)''.
A livello di sistema economico, aggiunge, ''un approccio pragmatico dovrebbe partire dalla considerazione di dare priorità a quelle risorse più facilmente ed immediatamente riconvertibili in funzione dei bisogni del mercato, ossia la prima categoria''. Ma avverte: ''E' solo lavorando bene sulla seconda categoria che si può ottenere un impatto sociale più ampio ed efficace e sviluppare capitale sociale attraverso la costituzione e la riproduzione di relazioni sociali durevoli, costruire anche un modello di successo replicabile''. E perché ciò avvenga è necessario operare per tempo sui manager 'a rischio'.
Ciò va fatto a diversi livelli: quello personale, ''in quanto il manager deve farsi parte attiva nel predisporre un sistema individuale di salvaguardia della propria rivendibilità personale''; quello aziendale, ''in cui l'azienda, nell'ambito del più ampio tema della responsabilità etico-sociale, diventa parte attiva nella definizione di un piano di scivolamento soft verso la pensione o verso un'uscita anticipata'' e quello del sistema economico, che ''deve porre in essere una serie di meccanismi tali da rendere più facile la soluzione del problema ai due livelli precedenti''.
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I Vini Top 2010 secondo Wine Spectator
BEVERFOOD NEWS – Wine Spectator, la cosiddetta “Bibbia del Vino” per tutti gli esperti ed intenditori nel mondo, ha pubblicato la classifica dei migliori vini del mondo secondo le valutazioni degli esperti scelti dalla rivista. Sono nove i vini italiani (di cui ben sette toscani) a rappresentare l’Italia. Oltre al Flaccianello 2007 di Fontodi (ottavo in clasifica), unico nei primi 10, ci sono il Modus 2007 di Ruffino (25.mo posto ), il Brunello di Montalcino Terralsole 2004 (31.mo), l’Amarone della Valpolicella Classico 2006 di Zenato (36.mo), il Chianti Classico Riserva 2007 di Viticcio (40.mo), il Chianti Classico 2007 Castello d’Albola (47.mo), il Pinot Grigio 2008 di Attems (51.mo), il Chianti Rufina Castello di Nipozzano Riserva 2007 di Frescobaldi (65.mo) e il Nobile di Montepulciano 2007 di Avignonesi.
TOP TEN WINES 2010 W.S.:
1. Saxum (California, Usa) - James Berry Vineyard Paso Robles 2007
2. Two Hands (Australia) - Shiraz Barossa Valley Bella’s Garden 2008
3. Peter Michael (California, Usa) - Chardonnay Sonoma County Ma Belle-Fille 2008
4. Revana (California, Usa) - Cabernet Sauvignon St. Helena 2007
5. Altamura (California, Usa) - Cabernet Sauvignon Napa Valley 2007
6. Paul Hobbs (California, Usa) - Pinot Noir Russian River Valley 2008
7. Schild (Australia) - Shiraz Barossa 2008
8. Fontodi (Italia) - Colli della Toscana Centrale Flaccianello 2007
9. Carm (Portogallo) - Douro Reserva 2007
10. Clos des Papes (Francia) - Châteauneuf-du-Pape White 2009
Il miglior vino al mondo, secondo la valutazione della rivista americana, è il Saxum – James Berry Vineyard Paso Robles 2007 dalla California, che ha ottenuto il punteggio di 98/100 (valutazione espressa in centesimi). 5 dei primi 10 vini sono americani. Poi ce ne sono due australiani. Nei primi 10 si piazzano anche l’Italia (una etichetta), la Francia (1 etichetta) ed il Portogallo (1 etichetta). La compilazione delle valutazioni di Wine Spectator è basata sul motto “on quality, value, availability and excitement” (qualità, convenienza, disponibilità, reperibilità e capacità di emozionare), ma ogni anno suscita feroci polemiche soprattutto da parte degli esperti e critici europei. In generale viene rilevata la tendenza di Wine Spectator a privilegiare nella valutazione i territori emergenti del continente americano e australiano, penalizzando invece le zone storiche europee (Francia, Italia e Spagna).
Fra i 9 italiani nella top 100, la Famiglia Frescobaldi è l’unica ad aver piazzato due vini: Attems Pinot Grigio 2008 (51.ma posizione) e Chianti Ruffina del Castello Nipozzano Riserva 2007 (65.ma posizione). "Siamo decisamente entusiasti per questo importante riconoscimento – afferma Leonardo Frescobaldi, Presidente dell’omonima casa vitivinicola toscana –. La critica enologica ha premiato in questo modo la qualità di due tra i nostri migliori prodotti, un vino bianco (Attems) ed uno rosso (Nipozzano). Desidero ringraziare poi i nostri clienti, che hanno decretato il successo di questi vini acquistandoli ogni giorno". Attems Pinot Grigio 2008, è per di più l'unico vino bianco italiano ad essere stato inserito nella graduatoria 2010. Inoltre, è questo il quarto anno che Nipozzano Riserva conquista un piazzamento prestigioso nella Top 100 di Wine Spectator (già con le annate 2002, 2004 e 2005). Un successo ora confermato nel 2010 con il millesimo 2007. Infine, anche quest'anno Nipozzano Riserva è stato inserito nella categoria Smart Buy, di cui fanno parte i vini che si distinguono per l'ottimo rapporto qualità-prezzo.
per consultare la classifica completa dei top 100 di Wine Spectator cfr. http://assets.winespectator.com/wso/pdf/WSTop100AtAGlance2010s.pdf
IL VOSTRO UFFICIO STAMPA
TOP TEN WINES 2010 W.S.:
1. Saxum (California, Usa) - James Berry Vineyard Paso Robles 2007
2. Two Hands (Australia) - Shiraz Barossa Valley Bella’s Garden 2008
3. Peter Michael (California, Usa) - Chardonnay Sonoma County Ma Belle-Fille 2008
4. Revana (California, Usa) - Cabernet Sauvignon St. Helena 2007
5. Altamura (California, Usa) - Cabernet Sauvignon Napa Valley 2007
6. Paul Hobbs (California, Usa) - Pinot Noir Russian River Valley 2008
7. Schild (Australia) - Shiraz Barossa 2008
8. Fontodi (Italia) - Colli della Toscana Centrale Flaccianello 2007
9. Carm (Portogallo) - Douro Reserva 2007
10. Clos des Papes (Francia) - Châteauneuf-du-Pape White 2009
Il miglior vino al mondo, secondo la valutazione della rivista americana, è il Saxum – James Berry Vineyard Paso Robles 2007 dalla California, che ha ottenuto il punteggio di 98/100 (valutazione espressa in centesimi). 5 dei primi 10 vini sono americani. Poi ce ne sono due australiani. Nei primi 10 si piazzano anche l’Italia (una etichetta), la Francia (1 etichetta) ed il Portogallo (1 etichetta). La compilazione delle valutazioni di Wine Spectator è basata sul motto “on quality, value, availability and excitement” (qualità, convenienza, disponibilità, reperibilità e capacità di emozionare), ma ogni anno suscita feroci polemiche soprattutto da parte degli esperti e critici europei. In generale viene rilevata la tendenza di Wine Spectator a privilegiare nella valutazione i territori emergenti del continente americano e australiano, penalizzando invece le zone storiche europee (Francia, Italia e Spagna).
Fra i 9 italiani nella top 100, la Famiglia Frescobaldi è l’unica ad aver piazzato due vini: Attems Pinot Grigio 2008 (51.ma posizione) e Chianti Ruffina del Castello Nipozzano Riserva 2007 (65.ma posizione). "Siamo decisamente entusiasti per questo importante riconoscimento – afferma Leonardo Frescobaldi, Presidente dell’omonima casa vitivinicola toscana –. La critica enologica ha premiato in questo modo la qualità di due tra i nostri migliori prodotti, un vino bianco (Attems) ed uno rosso (Nipozzano). Desidero ringraziare poi i nostri clienti, che hanno decretato il successo di questi vini acquistandoli ogni giorno". Attems Pinot Grigio 2008, è per di più l'unico vino bianco italiano ad essere stato inserito nella graduatoria 2010. Inoltre, è questo il quarto anno che Nipozzano Riserva conquista un piazzamento prestigioso nella Top 100 di Wine Spectator (già con le annate 2002, 2004 e 2005). Un successo ora confermato nel 2010 con il millesimo 2007. Infine, anche quest'anno Nipozzano Riserva è stato inserito nella categoria Smart Buy, di cui fanno parte i vini che si distinguono per l'ottimo rapporto qualità-prezzo.
per consultare la classifica completa dei top 100 di Wine Spectator cfr. http://assets.winespectator.com/wso/pdf/WSTop100AtAGlance2010s.pdf
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lunedì
Esportazioni di Vino Italiano - Aggiornamento agosto 2010
I volumi hanno ripreso la crescita e siamo ora a 20.3 milioni di ettolitri su base annua e 1.4m per il mese di agosto. La parte volatile dei volumi restano i vini sfusi, che nel mese sono cresciuti del 25% e che restano poco sotto 6.6 milioni di ettolitri annui. Prosegue anche la ripresa degli spumanti che macinano sui volumi record mese dopo mese. Siamo ora a 1.75 milioni di ettolitri annui a 2.36 euro al litro: al precedente picco di meta’ 2009 eravamo arrivati a 1.5 milioni di ettolitri a 2.90 euro al litro. La qualita’ media del prodotto esportato e’ cambiata, presumibilmente trainata dalle categorie di spumante piu’ a buon mercato (Asti e, per certi versi, Prosecco).
Riusciremo a sostenere il ritmo? La rivalutazione dell’euro potrebbe leggermente minare l’andamento dei prossimi mesi (vi ricordo che il dollaro medio del terzo trimestre 2010 era intorno a 1.29 mentre oggi sta intorno a 1.36-1.37). La sensazione diffusa e’ che ci sia un livello di circa 1.40 che e’ un po’ un confine oltre il quale cominciano i problemi per gli esportatori europei. Di sicuro le esportazioni di vino imbottigliato verso gli USA si stanno riprendendo e stanno accelerando: siamo ora a +5% sui 12 mesi contro il +7% della categoria. Cioe’ ci sono 2 punti percentuali di differenza. A fine 2009 i dati erano molto diversi: l’export USA era sotto del 9% rispetto a un calo del 3.5% della categoria dei vini imbottigliati.
Se gli USA stanno accelerando, la Germania sta decelerando, perlomeno sui vini fermi. Le esportazioni di vino imbottigliato sono a +3% nei 12 mesi ma negli ultimi 6 mesi ben 4 hanno segnato un valore negativo (-4% ad agosto). Lo stesso accade sui vini sfusi, dove il ritmo sui 12 mesi oggi segna un -9% (agosto stabile) rispetto a un livello piu’ o meno stabile di inizio anno. Nel segmento dei vini spumanti invece sta succedendo il contrario e ad agosto 2010 il valore delle esportazioni cresce del 20%, quello degli ultimi 12 mesi del 18%. Un rimbalzo essenzialmente spinto dai volumi.
IL VOSTRO UFFICIO STAMPA
Riusciremo a sostenere il ritmo? La rivalutazione dell’euro potrebbe leggermente minare l’andamento dei prossimi mesi (vi ricordo che il dollaro medio del terzo trimestre 2010 era intorno a 1.29 mentre oggi sta intorno a 1.36-1.37). La sensazione diffusa e’ che ci sia un livello di circa 1.40 che e’ un po’ un confine oltre il quale cominciano i problemi per gli esportatori europei. Di sicuro le esportazioni di vino imbottigliato verso gli USA si stanno riprendendo e stanno accelerando: siamo ora a +5% sui 12 mesi contro il +7% della categoria. Cioe’ ci sono 2 punti percentuali di differenza. A fine 2009 i dati erano molto diversi: l’export USA era sotto del 9% rispetto a un calo del 3.5% della categoria dei vini imbottigliati.
Se gli USA stanno accelerando, la Germania sta decelerando, perlomeno sui vini fermi. Le esportazioni di vino imbottigliato sono a +3% nei 12 mesi ma negli ultimi 6 mesi ben 4 hanno segnato un valore negativo (-4% ad agosto). Lo stesso accade sui vini sfusi, dove il ritmo sui 12 mesi oggi segna un -9% (agosto stabile) rispetto a un livello piu’ o meno stabile di inizio anno. Nel segmento dei vini spumanti invece sta succedendo il contrario e ad agosto 2010 il valore delle esportazioni cresce del 20%, quello degli ultimi 12 mesi del 18%. Un rimbalzo essenzialmente spinto dai volumi.
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