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martedì 9 giugno 2020

Federprivacy: Aggiornamenti e News.

Cosa c’è dietro le 'sbadataggini' degli assistenti digitali che minacciano la nostra privacy

Assistenti digitali, sono molti gli aspetti oscuri che fanno dubitare il rispetto della privacy
Se in casa avete un assistente digitale, e pensate di riuscire a mantenere il controllo della vostra privacy tra le mura domestiche, probabilmente non siete al corrente che i cosiddetti “smart speaker” possono attivarsi non solo quando date loro un esplicito comando vocale, ma anche quando pronunciate espressioni che hanno una certa assonanza con le parole chiave predefinite, rischiando così per finire di essere ascoltati varie volte durante una giornata, e anche quando non ne siete affatto consapevoli.

Chi pubblica una foto sui social senza il consenso dell'interessato rischia la sanzione

Una donna posta una foto su Facebook
Caricare foto sui profili social senza consenso espone a rischio di sanzioni privacy. È quanto desumibile da una sentenza olandese, i cui principi valgono in Italia e in tutti i paesi dell'Ue in cui si applica il Regolamento sulla protezione dei dati n. 2016/679 (Gdpr). La pronuncia della corte olandese di Gederland del 13 maggio 2020, resa nel giudizio C/05/368427, accogliendo il ricorso della mamma di un minore di 16 anni, ha ordinato a una nonna di rimuovere le foto di quest'ultimo da Facebook e da Pinterest, fissando una penale giornaliera (50 euro fino a un massimo di mille) in caso di ritardo nella cancellazione.

WhatsApp, i numeri di 300 mila utenti finiscono su Google

Ancora problemi di privacy per Whatsapp
Nuovi problemi di privacy per WhatsApp: come riportato da Threatpost, il ricercatore informatico Athul Jayaram ha scoperto che su Google sono presenti oltre 300.000 numeri di telefono degli utenti a causa di WhatsApp. A febbraio, la nota app di messaggistica aveva corretto una situazione simile, che consentiva a chiunque di trovare su Google i link per entrare a far parte di un gruppo. Il problema, ancora una volta, è quindi rappresentato dall’indicizzazione dei contenuti di Google.

Ransomware, la copia dei dati salva dai ricatti online

Per difendersi dai ransomware serve il backup dei dati
Fare sempre la copia dei dati per non temere i ricatti elettronici. E, comunque, installare sistemi anti-intrusione. Sono alcuni dei consigli pratici del Garante della privacy, che ha diffuso un vademecum per difendersi dai ransomware. Soprattutto, in periodo di emergenza sanitaria da Covid-2019, nota il Garante, molte più persone e per molto più tempo sono connesse e utilizzano dispositivi digitali. Al contagio fisico si accompagna, dunque, un altrettanto pericoloso «contagio digitale», alimentato da malintenzionati che diffondono software «malevoli» per varie finalità illecite.

Pakistan, presto un garante per la privacy e una legge sulla protezione dei dati personali

Una nuova legge sulla privacy potrà arrivare in Pakistan
Il governo pakistano ha deciso di costituire un’autorità per la protezione dei dati che opererà per contrastare l'uso improprio dei dati e proteggere le informazioni personali dei cittadini. Il Ministero dell'Information Technology e delle Telecomunicazioni del Pakistan ha anche redatto una proposta di "Personal Data Protection Bill, 2020" che prevede sanzioni per i trasgressori fino a 25 milioni di rupie (circa 135 mila euro), richiedendo feedback a tutte le parti interessate entro il 15 giugno 2020.

Il Regolamento sulla e-privacy resta una priorità per la Commissione europea

Attende ormai da tempo la e-privacy europea
Sarà la presidenza tedesca ad occuparsi della regolamentazione dell'e-privacy. Lo rende noto Oleg Butkovic, ministro croato per le infrastrutture informando i ministri Ue delle telecomunicazioni riuniti in videoconferenza sui progressi compiuti nei dossier. Durante la presidenza croata "abbiamo proposto una serie di revisioni per semplificare il testo sull'e-privacy, la protezione dei dati nella comunicazione elettronica, ma sfortunatamente è stato difficile portare avanti le negoziazioni con il gruppo di lavoro sulle telecomunicazioni a causa della pandemia",ha detto."E' necessario quindi ulteriore lavoro, nelle prossime settimane lavoreremo insieme con la presidenza tedesca per assicurare progressi" su questo dossier.

Il libro "Privacy & Audit" in omaggio per i soci che pagano la quota nel mese di giugno

L'audit è una attività fondamentale con il Gdpr
Fino al 30 giugno in omaggio per i soci di Federprivacy la nuova edizione del libro "Privacy & Audit" di Monica Perego e Fulvia Emegian. La promozione è valida sia per coloro che rinnovano la quota entro fine mese, sia per gli altri che ne approfittano per diventare soci membri di Federprivacy.

Il Garante Privacy Antonello Soro: 'Bene Immuni. Se le altre app non hanno valutato i rischi, interverremo'

Antonello Sorto, Garante per la privacy
Parla il Garante per la Privacy: "Le piattaforme online hanno troppo potere sui nostri dati. La questione va portata in Europa". E poi: "Il ricorso a sistemi autogestiti e autoprodotti è avvenuto con poche garanzie" Intervista ad Antonello Soro, Presidente dell'Autorità per la protezione dei dati personali a cura di Arturo Di Corinto, pubblicata su La Repubblica il 5 giugno 2020.

Rivelazione di segreti industriali per chi utilizza il know how della vecchia azienda in altra nuova

Non si può utilizzare il know how della vecchia impresa
Rivelazione di segreti industriali per i meccanici che, prima lavoravano presso una grande azienda e che successivamente creando una srl, si sono messi in concorrenza con la vecchia impresa costruendo prodotti con caratteristiche simili. Questo il principio espresso dalla Cassazione penale con la sentenza n. 16975/20.


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venerdì 23 agosto 2013

Privacy, arriva Justdelete.me: il sito che ti aiuta a cancellarti dal web (senza fare miracoli).

ROMA - Si chiama justdelete.me ed è un sito che aggrega e rende fruibili tutti insieme i link di oltre trenta popolari piattaforme, da Facebook a Skype, da iTunes a eBay, che aiutano a cancellarsi dal servizio. L'ha inventato Robb Lewis, studente di Portsmouth, in Gran Bretagna, e in poche ore dal lancio ha avuto più di 3mila visitatori e centinaia di tweet e retweet da 70 paesi diversi. 
Articolo Completo QUI
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martedì 23 luglio 2013

Privacy: Garante, nuove regole su offerte commerciali indesiderate e spam

Roma, 23 lug. (Adnkronos) - Offerte commerciali a utenti di social network o di servizi di messaggistica come Skype e WhatsApp solo con il loro consenso; no a email e sms indesiderati; maggiori controlli da parte di chi commissiona le campagne promozionali; misure semplificate per le promozioni delle imprese che rispettano le regole. Il Garante per la Privacy vara le nuove "Linee guida in materia di attivita' promozionale e contrasto allo spam" per combattere il marketing selvaggio e favorire pratiche commerciali ''amiche'' di utenti e consumatori. 

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mercoledì 24 aprile 2013

Garante Privacy e Sicurezza Dati - Situazione Italia !

Fonte: PMI

Video del Garante spiega la Privacy su Mobile
sicurezza mobileL’utilizzo diffuso di dispositivi mobili espone tutti gli utenti ad enormi rischi riguardante la privacy e in generale la sicurezza delle informazioni. Per questo motivo il mondo mobile è al centro dell’attenzione del Garante per la Privacy e la protezione dei dati personali, che mostra in un video come proteggere la privacy su smartphone e tablet. ...

Una guida per la privacy nelle PMI

PrivacyCome deve comportarsi un piccolo imprenditore per essere in regola con la nuova normativa sulla privacy? Tutte le risposte in merito possono essere trovate in una comoda guida pubblicata dal Garante per la protezione dei dati personali qualche anno fa. Il testo ha un approccio estremamente pratico e risponde tuttora alle esigenze concrete che ogni datore di lavoro può trovarsi dinanzi nelle sue attività quotidiane. => Approfondisci il tema della privacy...



Wi-FI: gli obblighi privacy dei gestori

Wi-FiNessuna responsabilità da parte dei gestori di locali o pubblici esercizi che consentano la navigazione Internet tramite Wi-Fi gratuita in merito ai siti visitati dagli utenti. A chiarirlo è il Garante Privacy in risposta ad un quesito posto da Fipe (Federazione italiana pubblici esercizi aderente a Confcommercio) sugli obblighi in materia di privacy da parte dei gestori....

Fisco e conti correnti: via libera del Garante

FiscoVia libera dal Garante Privacy alla comunicazione al Fisco dei dati sensibili sui conti correnti degli Italiani: approvato il Regolamento attuativo della nuova misura di controllo fiscale, prevista dal Decreto Salva Italia 2011. Non appena pronta l'infrastruttura (SID) - il sistema di interscambio dati, previsto per fine 2012 - potrà entrare in vigore la nuova norma anti-evasione fiscale.  Dunque, dovrebbero scattare dal 2013 le nuove comunicazioni da parte degli...

Privacy Internet: le nuove regole

PrivacySi rinnovano le regole su Internet per il rispetto della privacy e lasicurezza dei dati degli utenti: protocolli severi e condivisi ai quali le aziende online dovranno conformarsi, pena l’applicazione di pesanti sanzioni. Le nuove norme del Garante per la Privacy danno attuazione alla ...

Controlli Fisco su dati bancari: tutelare Privacy

privacyVia libera da parte del Garante per la Privacy alle modalità con cui il Governo intende procedere nella lotta all'evasione fiscale, ossia le misure per i controlli incrociati previsti dal decreto “Salva Italia”. Tuttavia, resta ferma la necessità di un controllo sul flusso di dati che le banche dovranno...

Troppi controlli fiscali in Italia e poca sicurezza in azienda: governo bocciato

Un piano europeo a cinque per la lotta all'evasione fiscaleIl governo Monti ha dichiarato guerra contro l’evasione fiscale, ma i dati del rapporto presentato dal Garante per la Privacy al Senato sul volume “Sette anni di protezione dati in Italia” non sono affatto confortanti ed da Francesco Pizzetti giunge il monito sulle nuove misure di contrasto  - che, violando la riservatezza dei dati personali degli Italiani,...

Telemarketing: Garante Privacy vs DL Ronchi

Il Garante Privacy ha espresso forte perplessità in merito alle nuove norme in materia di Telemarketing introdotte dal DL Ronchi, che prevedono un registro utenti per chi non desidera chiamate promozionali: un eccessivo carico per i cittadini, che sembra mirare a scoraggiarli. Il tutto, senza consultazione con l'organo competente. La creazione di tale registro, già ... 

lunedì 22 aprile 2013

Telecamere “intelligenti“ contro i vandali, ma attenzione alla privacy

 Fonte: Federprivacy
Sì ad occhi “intelligenti” contro atti vandalici e danneggiamenti a monumenti e sedi istituzionali, ma tutelando la privacy dei cittadini. Il Garante ha dato il via libera all'utilizzo da parte del Comune di Bergamo di un sistema di controllo dei luoghi pubblici a fini di sicurezza urbana. L'impianto di telecamere con inquadratura fissa, sottoposta alla verifica preliminare dell’Autorità, oltre a riprendere e registrare le immagini, aziona in tempo reale un allarme sul monitor della postazione di polizia in caso di permanenza prolungata di un soggetto nelle aree adiacenti i luoghi sorvegliati per consentire un eventuale pronto intervento. 
Da: http://www.garanteprivacy.it/

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lunedì 25 marzo 2013

Privacy: Pisa, 23 maggio 2013

Al Privacy Day 2013 Umberto Rapetto ci porterà sulle nuvole

Le cosiddette "nuvole informatiche" offrono oggi una serie di opportunità in termini di efficienza e risparmio, ma possono comportare criticità e costi aggiuntivi di cui è bene tener conto. E spesso non mancano le incertezze sulla sicurezza dei dati personali della propria azienda. Prima di esternalizzare la gestione di dati e documenti o adottare nuovi modelli organizzativi è infatti necessario porsi alcune domande, scegliendo con cura la soluzione più sicura per le attività istituzionali o per il proprio business.





Privacy Officer, obbligo o opportunità? approfondimento su Antifurto & Security

Le imprese si sa, sono in difficoltà. E quando un imprenditore soffre la crisi, comincia a recepire tutto ciò che gli viene richiesto dalla legge, come un odioso balzello. A proposito di normativa privacy, c'eravamo appena abituati a non avere più l'obbligo di redigere il Dps, che già dall'Unione Europea annunciano nuove regole, e nuovi obblighi, come quello della designazione del Privacy Officer, che sarà richiesta a tutte le pubbliche amministrazioni e ad una buona parte delle aziende italiane.





Privacy online addio: segreti e gusti personali svelati dai social network

Nella piazza virtuale i gusti, le caratteristiche, i dati personali e persino le scelte più intime di vita di milioni di persone rischiano di finire in mani altrui, magari complice un «mi piace» di troppo su Facebook. Una nuova ricerca, pubblicata su «Pnas» , mostra come si possano realizzare stime sorprendentemente accurate sull’età, il QI, la sessualità, la personalità, perfino l’uso di sostanze e le opinioni politiche degli utenti di Facebook, e tutto questo grazie alla semplice analisi automatizzata dei «mi piace» su FB, un tipo di informazione attualmente pubblica per impostazione predefinita.

lunedì 20 febbraio 2012

Garante Privacy: il quadro del nuovo regolamento europeo

Il 25 gennaio la Commissione europea ha presentato ufficialmente le proposte relative al nuovo quadro giuridico europeo in materia di protezione dei dati. Si tratta di un Regolamento, che andrà a sostituire la direttiva 95/46/CE, e di una Direttiva che dovrà disciplinare i trattamenti per finalità di giustizia e di polizia (attualmente esclusi dal campo di applicazione della direttiva 95/46/CE).
Sul sito della Direzione Generale "Giustizia"  sono raccolte tutte le informazioni e la documentazione pertinenti: 
Va ricordato che i regolamenti UE sono immediatamente esecutivi, non necessitando di recepimento da parte degli Stati membri, a differenza delle direttive. Per lo stesso motivo essi possono garantire una maggiore armonizzazione a livello dell'intera UE.
Queste, in sintesi, alcune tra le maggiori novità della proposta di Regolamento:
• restano ferme le definizioni fondamentali, ma con alcune significative aggiunte (dato genetico, dato biometrico);
• viene introdotto il principio dell'applicazione del diritto UE anche ai trattamenti di dati personali non svolti nell'UE, se relativi all'offerta di beni o servizi a cittadini UE o tali da consentire il monitoraggio dei comportamenti di cittadini UE;
•  si stabilisce il diritto degli interessati alla "portabilità del dato" (ad. es. nel caso in cui si intendesse trasferire i propri dati da un social network ad un altro) ma anche il "diritto all’oblio", ossia di decidere quali informazioni possano continuare a circolare (in particolare nel mondo online) dopo un determinato periodo di tempo, fatte salve specifiche esigenze (ad esempio, per rispettare obblighi di legge, per garantire l’esercizio della libertà di espressione, per consentire la ricerca storica);
• scompare l'obbligo per i titolari di notificare i trattamenti di dati personali, sostituito da quello di nominare un "data protection officer" (incaricato della protezione dati, secondo la terminologia della direttiva 95/46) per tutti i soggetti pubblici e per quelli privati al di sopra di un certo numero di dipendenti;
• viene introdotto il requisito del "privacy impact assessment" (valutazione dell'impatto-privacy) oltre al principio generale detto "privacy by design" (cioè la previsione di misure a protezione dei dati già al momento della progettazione di un prodotto o di un software);
• si stabilisce l'obbligo per tutti i titolari di notificare all'autorità competente le violazioni dei dati personali ("personal data breaches");
• si fissano più specificamente poteri (anche sanzionatori) e requisiti di indipendenza delle autorità nazionali di controllo, il cui parere sarà indispensabile qualora si intendano adottare strumenti normativi, comprese le leggi, che impattino sulla protezione dei dati personali.
Per quanto riguarda la proposta di Direttiva, essa sostituirà, una volta adottata, la Decisione-Quadro (la 2008/977/GAI) attualmente in vigore che disciplina i trattamenti di dati da parte delle autorità giudiziarie e di polizia. Va sottolineato che le disposizioni della Direttiva si applicheranno, in via generale, a tutti i trattamenti di dati personali svolti in uno Stato Membro per tali finalità "istituzionali", mentre la Decisione-Quadro disciplina esclusivamente lo scambio di dati fra autorità competenti degli Stati Membri ed il trattamento successivo dei dati scambiati in tale contesto.
La Direttiva riprende l'impostazione del Regolamento che richiama in molte delle sue previsioni, a cominciare dalle definizioni di interessato, dato personale, trattamento, titolare del trattamento ecc.. Essa  contiene, tuttavia, disposizioni specifiche sulle responsabilità dei titolari e sugli obblighi che ad essi incombono in materia di trasparenza ed accesso, e fissa i criteri di legittimità dei trattamenti in oggetto nonché i meccanismi di mutua cooperazione e i poteri delle autorità nazionali di controllo. Come già ricordato, le sue disposizioni dovranno essere recepite attraverso apposite norme nazionali.
L'iter per l'approvazione definitiva dei due strumenti normativi proposti comporterà l'intervento congiunto di Parlamento europeo e Consiglio UE in base alla procedura detta di "codecisione" (ora definita dal Trattato di Lisbona "procedura legislativa").

mercoledì 25 gennaio 2012

Rivoluzione Privacy in Europa: arriva la proposta di regolamento UE

Roma, 25 gennaio 2012 - Dopo oltre due anni di gestazione e di confronto con molteplici stakeholder, è stata annunciata la proposta della Commissione Europea per il nuovo Regolamento sulla tutela dei dati personali che sostituirà la direttiva 95/46/CE. A differenza della direttiva, il Regolamento sarà legge direttamente applicabile in ogni Stato membro, quindi anche in Italia. In sostanza, quando questo Regolamento verrà approvato e diverrà applicabile (2 anni), si verificherà una rivoluzione per la normativa privacy: il Codice Privacy ne sarà fortemente impattato, e anche a livello italiano rispetteremo adempimenti uguali ai nostri “cugini” europei.
Luca Bolognini, Presidente dell’Istituto Italiano per la Privacy, commenta la novità con entusiasmo ma non nasconde qualche preoccupazione: “La notizia di un’applicazione uniforme della privacy in tutta Europa è ottima, perché fino ad oggi le diverse normative nazionali costituivano ostacoli per il mercato e per la libera circolazione dei dati. Tuttavia, preoccupano alcune norme contenute nella proposta di Regolamento, che renderanno estremamente pesanti ed onerosi gli adempimenti per le imprese e gli enti. In Italia si è molto odiato, in passato, il DPS privacy: bene, con i nuovi obblighi introdotti dal Regolamento saranno richiesti sforzi di compliance e di documentazione molto superiori. C’è il rischio di scrivere una legge europea che farà la felicità di noi avvocati e ricercatori, senza tuttavia tenere in conto l’applicabilità concreta delle regole e delle tutele da parte di enti e aziende e nell’interesse dei cittadini.”
L’avvocato Rosario Imperiali, alla guida del Comitato Scientifico dell’Istituto Italiano per la Privacy, sottolinea come questa operazione normativa si caratterizzi per tre aspetti principali: “Innanzitutto, è importante per l’allargamento dell’ambito di applicazione delle norme privacy, che domani potranno tutelare le informazioni dei residenti europei anche se presenti in Internet o nel cloud computing. Inoltre, sarà imposta alle imprese l’adozione di un vero modello organizzativo per la tutela dei dati, con l’introduzione del principio di responsabilità (accountability). In concreto, saranno le aziende a dover  dimostrare la conformità del loro operato alle regole comunitarie, in caso di controlli. Infine, colpisce l’adozione di un impianto sanzionatorio di fonte comunitaria, a garanzia dell’efficacia di quanto prescritto, con livelli massimi di rilievo, parametrati al fatturato globale annuo dell’impresa penalizzata”.
Link alla proposta di Regolamento della Commissione UE: 
Per maggiori informazioni: Istituto Italiano per la Privacy
e-Mail: info@istitutoitalianoprivacy.org
sede: piazza di San Salvatore in Lauro, 13 - 00186 - Roma
Telefono: +39 06 97842491 Fax +39 06 23328983
www.istitutoprivacy.it

IL VOSTRO UFFICIO STAMPA

lunedì 21 novembre 2011

I Garanti del mondo discutono di privacy nell’era globale: alla Conferenza internazionale di Città del Messico adottate tre risoluzioni.

Come proteggere i dati personali in un’era globale. E’ questo il tema cruciale a cui è stata dedicata la 33ma Conferenza internazionale delle Autorità per la protezione dei dati personali, svoltasi la scorsa settimana a Città del Messico, che ha visto riuniti rappresentanti provenienti da tutti i continenti e alla quale ha partecipato anche il Presidente dell’Autorità italiana, Francesco Pizzetti.
Lo sviluppo esponenziale delle tecnologie, le nuove forme di comunicazione in rete, la proliferazione dei dati, l’uso innovativo delle informazioni, hanno aperto orizzonti sociali ed economici prima impensabili. Ma hanno conseguentemente modificato il contesto nel quale le Autorità di protezione dei dati personali si trovano ad operare, e soprattutto determinato la necessità di un approccio globale ai problemi di protezione dati e di una definizione di regole in grado di garantire una tutela effettiva della privacy, al di là di culture e confini nazionali.
E’ dunque con questa consapevolezza e con l’esigenza di una missione comune che nella tre giorni di lavori le Autorità per la privacy di tutto il mondo si sono confrontate su rilevanti questioni di primo piano: la nuova economia basata sulle grandi banche dati (il cosiddetto “Big Data”); le nuove tecnologie usate per l’analisi dei comportamenti e la profilazione degli individui; la sicurezza dei dati e le nuove realtà come il cloud computing; il diritto all’oblio nel mondo digitale; le nuove applicazioni per la telefonia mobile; il ruolo e le responsabilità delle Autorità di protezione dati; la ridefinizione dello stesso concetto di dato personale di fronte agli scenari aperti dalla Rete.
La Conferenza ha adottato tre risoluzioni sulla privacy: una sull’uso del nuovo protocollo Internet per l’assegnazione degli indirizzi (IPv6); una seconda sulla necessità di un coordinamento rafforzato a livello internazionale; una terza sulla protezione dei dati in caso di disastri ambientali. A far parte della Conferenza internazionale sono stati ammessi come nuovi membri la Bosnia Erzegovina e il Marocco.
Fonte: Newseltter Garante Privacy del 21 novembre 2011

IL VOSTRO UFFICIO STAMPA

martedì 25 ottobre 2011

Cloud, i guasti informatici prima causa di perdita di Dati.

LO STUDIO
Nonostante la crescita della "nuvola" in termini di investimenti da parte delle aziende resta da sciogliere il nodo security. E' quanto emerge da un'indagine di CA Technologies. In Italia l'inadeguata preparazione del personale IT fra le cause della scarsa protezione dei sistemi.
Nonostante il trend positivo degli investimenti per il disaster recovery e la crescente adozione del cloud computing, le aziende continuano a registrare episodi di perdita di dati. E' quanto emerge dall'indagine "Insights: Data Protection and the Cloud 2011" a firma di CA Technologies.
Il 96% delle 202 aziende prese in esame ha infatti dichiarato di essere stata protagonista di "fughe" di informazioni nel corso dell'ultimo anno, riconducibili a cause diverse anche se a farla da padroni (per il 76% del campione) sono stati i guasti ai sistemi informatici (malfunzionamento di rete, storage, software). Fra le cause ricorrenti ci sono anche attacchi esterni contro l’IT (57% delle aziende).
In Italia, pur essendo elevata la frequenza di perdita di dati, sono poche le aziende dotate di sistemi di Disaster Recovery adeguati. Solo il 17% ha riferito di disporre di piani completi e dettagliati per la tutela dei dati in caso di evento catastrofico. E la mancanza di pianificazione si deve al mancato supporto e sostegno del top management (55%) e alla inadeguata preparazione del personale IT (43%).
“Sebbene la spesa per la protezione dei dati sia in aumento, l’indagine Insights: Data Protection and the Cloud 2011 ha denunciato l’insuccesso delle politiche aziendali che rende necessaria maggiore oculatezza negli investimenti,” sottolinea Chris Ross, Vice President Emea & Asia-Pacific, Data Management Csu di CA Technologies. “La perdita di dati può essere causata da numerosi fattori, perciò le organizzazioni farebbero bene a calcolare la probabilità di ciascuno in modo da orientare di conseguenza la loro pianificazione. È un’area importante su cui concentrarsi, dato che la perdita di dati può avere effetti catastrofici – per non parlare dei costi – sull’attività aziendale. Un precedente studio di CA Technologies ha rivelato che il tempo di inattività dovuto a guasti legati al reparto IT costerebbe a ogni azienda italiana una media di 34.000 euro all’anno, spesa che si potrebbe evitare con un piano adeguato di Distaster Recovery".
Dall'indagine di CA emerge un aumento costante della spesa per la protezione dei dati, con una quota crescente del budget destinato al cloud computing: un terzo (33%) delle organizzazioni ritiene che il cloud svolgerà un ruolo sempre più importante nei loro piani di business continuity del prossimo anno.
L’81% ha mantenuto costante o aumentato nel corso dell’ultimo anno il budget dedicato alla protezione dei dati, mentre il 19% ha in progetto di intensificare gli investimenti in tal senso. Un numero sempre maggiore di aziende si sta accorgendo della rilevanza del mondo cloud per le strategie di data protection, CA Technologies prevede quindi un aumento degli investimenti nelle soluzioni cloud.
Fra le aziende interpellate, il 30% ha dati che risiedono in una cloud privata, il 17% nella cloud pubblica. Una quota significativa (77%) dei soggetti che utilizzano una cloud privata ritiene che i dati e gli applicativi verrebbero adeguatamente protetti in caso di disastro; ben l’86% di coloro che utilizzano una cloud pubblica si fida degli Sla per la protezione dei dati stipulati con il fornitore.
25 ottobre 2011di Mila Fiordalisi.

IL VOSTRO UFFICIO STAMPA

domenica 25 settembre 2011

Bernabè, piu' regole su Privacy.

Societa' Usa non vincolate da norme Ue, asimmetria da correggere.
(ANSA) -ROMA, 25 SET- ''Facebook, Google e Apple'', solo per citare gli 'Over the Top' Usa, ''quando operano in Europa non sono tenuti a rispettare le stringenti regole in tema di rispetto della privacy che invece limitano le aziende del vecchio continente''. Una ''asimmetria'', rileva il presidente di Telecom Italia Franco Bernabe', che ''penalizza'' gli operatori di telecomunicazione europei nei confronti delle aziende internet americane''. E' "l'allarme'' che Bernabè ha lanciato al Festival del diritto di Piacenza.

IL VOSTRO UFFICIO STAMPA

sabato 24 settembre 2011

Intermediari Entratel : al via i controlli Privacy.

Il mancato rispetto della Privacy è causa di revoca dell'abilitazione ad Entratel.
A partire da Settembre 2011 l'Agenzia dell'Entrate ha iniziato con i controlli presso CAF ed intermediari.
L'Agenzia dell'Entrate, con uno speciale comunicato, ha avvisato sui prossimi controlli per CAF ed intermediari privati.
Il settore Compliance Audit dell'Agenzia dell'Entrate ha inviato uno speciale comunicato a tutti i CAF e gli intermediari privati (via e-mail, FAX, oppure rendendolo disponibile nell'area riservata a ciascuno del portale Entratel) che a partire dal mese di Settembre 2011 verranno effettuati dei nuovi ed articolati controlli sul rispetto degli obblighi di riservatezza cui sono tenuti gli incaricati della trasmissione delle dichiarazioni.

Scaricate il comunicato ufficiale dell'Agenzia delle Entrate.

Le operazioni di verifica saranno volte a controllare che gli intermediari abbiano adottato le cautele necessarie a proteggere i dati personali e sensibili di cui vengono a conoscenza ai fino dello svolgimento della propria attività.
In particolare e relativamente alla struttura organizzativa dell'intermediario, saranno principali oggetto di riscontro:
  • La designazione dei responsabili del trattamento dei dati. 
  • L'esistenza del DPS - Documento Programmatico per la Sicurezza.
  • La designazione degli incaricati per il trattamento dei dati. 
  • La sensiblizzazione dei soggetti interni che trattano dati personali dei contribuenti. 
  • L'adozione di una procedura di controllo nel rispetto del D.Lgs 196/03. 
  • L'adozione di una corretta politica di gestione delle password.
Relativamente alle misure di sicurezza dei supporti tecnologici utilizzati sarà riscontrata la sussistenza delle seguenti condizioni:
  • Presenza di un blocco automatico dei PC dopo un certo tempo di inattività. 
  • Installazione di software di protezione sui PC e Server. 
  • Aggiornamento periodico del sistema operativo (originale, con licenza) e dei software. 
  • In caso di utilizzo di una rete senza fili (wireless) l'adozione di password di rete.
Ulteriori misure di sicurezza che verranno verificate in fase di accertamento:
  • Conservazione delle dichiarazioni separatamente dagli altri documenti. 
  • Conservazione separata dei documenti contenenti dati sensibili dal resto dei documenti. 
  • Presenza di spazi idonei ed accessibili solo a personale autorizzato. 
  • Presenza di backup (=copie di sicurezza) informatico di tutti i dati e dichiarazioni. 
  • Conservazione della documentazione fiscale secondo tempi e modi previsti dalla legge.
Esito dei controlli.
Secondo quanto previsto dall'Articolo 8 del Decreto 31 Luglio 1998, il mancato rispetto dei predetti obblighi di riservatezza costituisce causa di revoca di abilitazione al canale Entratel.

sabato 15 gennaio 2011

Messaggio del Presidente Silvio Berlusconi

          Care amiche e cari amici,
questa è la prima volta che mi rivolgo a voi nel nuovo anno. Un anno che sarà decisivo per tanti aspetti del nostro futuro. Un anno nel quale sarete chiamati a una sforzo straordinario per far capire agli italiani quello che abbiamo fatto e che stiamo facendo, per costruire un'Italia più moderna, più liberale, più prospera...
E questo nonostante siano ogni giorno in tanti a provare a metterci i bastoni fra le ruote, con attacchi e aggressioni quotidiane che si aggiungono alle manovre parlamentari e alle congiure di palazzo che come sapete abbiamo dovuto sventare.
L'ultimo episodio, la sentenza della Corte Costituzionale sul legittimo impedimento, è stato usato ancora una volta dai nostri avversari per attaccarci in modo scomposto. In realtà è una sentenza che, nonostante molti aspetti discutibili, conferma la validità dell'impianto della legge, pur rendendone più difficile l'applicazione. Ma soprattutto non mi preoccupa perché nulla ho da temere da processi francamente assurdi nel merito. Così assurdi da essere incredibile il fatto che molti magistrati abbiamo dedicato e dedichino tanto tempo e tante risorse a vicende francamente ridicole.
Io non vedo l'ora di difendermi in tribunale da accuse tanto assurde. Ma non credo, e per questo la nostra maggioranza aveva voluto quella legge, non credo che serva al paese una continua guerra fra la politica e una parte della magistratura. Credo che occorra invece un lavoro serio, un lavoro in un clima più sereno, per far ripartire l'Italia, e per portare a termine le riforme e credo anche che io, quale Presidente del Consiglio, non dovrei perdere tanto tempo per vicende così assurde.
Per quanto mi riguarda, da quando sono sceso in campo per servire il Paese, è in atto una evidente persecuzione politica da parte dei magistrati di sinistra sostenuti dalla sinistra politica, una persecuzione che si è articolata su 105 indagini e in 28 processi, il record assoluto credo di tutta la storia dell'uomo in qualunque paese del mondo.
Questi processi hanno impegnato i miei difensori in 2.560 udienze, con più di 1.000 magistrati intervenuti con un costo, per me, di oltre 300 milioni di euro in avvocati e consulenti e credo con un costo di pari importo per lo Stato e quindi per i contribuenti.
E soprattutto per nessuno di questi errori giudiziari i magistrati che mi hanno infangato hanno pagato dazio.
I 28 processi hanno dato luogo a:
• 10 assoluzioni
• 13 archiviazioni e sono 5 i processi ancora in corso:
Nessuno di questi processi è collegato alla mia attività di governo come Presidente del Consiglio.
Mi pare che ogni commento sia superfluo. Sono gli stessi numeri a denunciare la persecuzione politico-giudiziaria a cui sono stato e sono sottoposto con l'evidente finalità di farmi fuori, essendo io considerato, da parte della sinistra e dei suoi giudici, un ostacolo insuperabile e quindi da eliminare con ogni mezzo per il raggiungimento del potere.
Quanto ai processi ancora in corso sono tutti processi grotteschi, ridicoli, inventati da parte dei PM di sinistra, processi che proprio per questo non mi preoccupano affatto.
Certo, senza il legittimo impedimento dovrò sottrarre del tempo all'attività di governo, ma questo ai giudici di sinistra non dispiace di certo.
Voglio ricordare che il legittimo impedimento "rinviava" la discussione del processo ma sospendeva il tempo della prescrizione.
Mi aspettavo francamente che dopo la sentenza della Corte, per ricominciare, attendessero almeno una settimana. Invece i PM di Milano non hanno resistito e la sera stessa mi hanno mandato il loro biglietto di auguri per il nuovo anno e per l'occasione si sono inventati il reato di "cena privata a casa del Presidente".
Ho dedotto che sono invidiosi e che mi fanno i dispetti per non essere stati invitati anche loro.
Però ci sono delle persone contente, sono i miei avvocati. Sono sicuri che con me non gli mancherà mai il lavoro.
Invece se volessi prendere sul serio un'iniziativa che seria in realtà non è, direi che si è superato ogni limite e che alcuni magistrati che non potrebbero neppure indagare per ragioni di competenza funzionale e territoriale stanno tentando di sovvertire le regole fondamentali della democrazia.
Ad alcune persone è bastato venire una volta a cena a casa mia, la casa del Presidente del Consiglio, per avere il proprio cellulare controllato e i propri spostamenti controllati per alcuni mesi, prima ancora che fosse iniziata ufficialmente l'indagine preliminare nei miei confronti.
Come al solito domani tutto finirà sui giornali che grideranno allo scandalo seminando veleno e fango nei miei confronti con una intromissione nella mia vita privata che non ha precedenti nella storia del nostro Paese e che dimostra la necessità di intervenire con urgenza per evitare che certi magistrati possano impunemente violare la privacy dei cittadini comprimendo la loro libertà.
Poi, come al solito, anche questa vicenda finirà nel nulla perché nel nulla si basa ma intanto il Presidente del Consiglio e l'Italia saranno stati infangati senza che nessuno poi paghi alcunché.
Torniamo alla situazione politica.
Solo chi è in malafede può negare che, malgrado tutti gli ostacoli posti, malgrado la stagione politica così difficile, il nostro governo abbia saputo affrontare senza drammi sociali la crisi economica mondiale. Soltanto chi è in malafede può negare che già in questi due anni e mezzo abbiamo realizzato una stagione di riforme che ha pochi precedenti nella storia italiana.
Ricordo soltanto due riforme: il Federalismo Fiscale e la riforma dell'Università, che da sole cambieranno il volto di questo Paese negli anni a venire.
Ma naturalmente rimane molto da fare. L'Italia ha drammaticamente bisogno di modernizzarsi, nelle sue infrastrutture, nella sua macchina amministrativa, nelle sue regole istituzionali.
Le vicende di questi ultimi giorni, la vicenda Fiat è uno spartiacque, fra quanti, nelle imprese e nel sindacato, vogliono la modernità, e quanti si illudono di poter strumentalizzare i lavoratori per tornare al passato.
Come sempre, il principale partito della opposizione è diviso, non ha una linea, non ha il coraggio si sposare la strada della modernità.
Anche per questo abbiamo il dovere di continuare a governare, forti del nostro consenso che in Parlamento va crescendo, e rimane elevatissimo nel Paese. Abbiamo accolto dunque con favore la disponibilità di molti deputati a senatori ad appoggiare la maggioranza in nome della responsabilità nazionale.
Avevamo indicato la fine di gennaio per verificare se il governo può contare su una buona maggioranza, ma sono certo che anche prima avremo i numeri sicuri per andare avanti a completare il programma di riforme e quindi la legislatura.
La nostra maggioranza è sempre forte, ripeto, è forte nei numeri, è forte di un consenso popolare che non è mai venuto meno, è forte di un alleato affidabile come la Lega e dei 2 nuovi "gruppi di responsabilità nazionale" che si stanno formando in Parlamento, alla Camera e al Senato. Un gruppo di deputati e senatori moderati che, pur provenienti da varie sigle politiche, si sono resi conto che il tentativo del 14 dicembre di rovesciare il governo era un atto di assoluta irresponsabilità e un'autentica follia in un momento di crisi economica mondiale.
Questi nuovi "gruppi di responsabilità nazionale" costituiranno la terza gamba della maggioranza insieme al Popolo della Libertà e alla Lega e consentiranno al governo di procedere speditamente nella realizzazione del programma.
Il Governo completerà dunque il suo programma e completerà la legislatura, io ne sono assolutamente convinto.
Ricordo, tuttavia, che le riforme non sono il solo obbligo di governo, perché un governo deve prima di tutto governare, deve cioè amministrare, deve mantenere a posto i conti pubblici, deve pagare con regolarità gli stipendi ai dipendenti pubblici, deve pagare puntualmente le pensioni ai 18 milioni di pensionati, deve sostenere economicamente chi perde il lavoro. Deve garantire la sicurezza dei cittadini, deve difendere il territorio dalle intromissioni di clandestini, deve tutelare gli interessi dell'Italia in Europa e nel mondo. E tutto questo noi l'abbiamo fatto e lo facciamo in modo superlativo.
Care amiche, cari amici,
il compito che spetta a voi è importante. E' quello di raccontare, di spiegare, di convincere. Per le strade, fra la gente, nei luoghi di lavoro, dove si formano le vere opinioni della gente. I giornali raccontano – purtroppo – soprattutto pettegolezzi e svolgono sempre più spesso un'opera di disinformazione.
Noi siamo la gente del fare. E questo dovrete farlo capire sempre meglio agli italiani.
Con il vostro impegno, con il vostro aiuto sono certo che come sempre ce la faremo.
Quindi a tutti, un buon 2011, un anno di grandi impegni, ma anche, vedrete, di grandi successi, nelle vostre vite e nelle nostre battaglie di libertà.
Ancora a tutti un abbraccio affettuoso e un buon anno.


IL VOSTRO UFFICIO STAMPA

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