La comunità scientifica brancola nel buio, va a tentoni, questo governo pure, anzi peggio. Non sappiamo nulla con certezza di questa peste: da dove arriva, come si diffonde, quali sono le cure ... e la libertà di pensiero e di parola dovrebbe essere limitata in nome di una informazione istituzionale deficitaria? Non è ammesso alcun pensiero non conforme al nulla? La morte di Giordano Bruno nel 1600 non ci ha insegnato nulla? Lui visse e pensò come un uomo libero, perché ciò che denota l’uomo nella realtà è essenzialmente la libertà della ricerca, dell’indagine, la libertà di filosofare, non si piegò neanche dinanzi a un potere che giunse ad annientarlo fisicamente. Non abiurò, non cancellò la sua filosofia in cambio della vita. Bruno resta un’icona del pensiero libero, un martire il cui insegnamento di libertà fende i cieli e si riverbera nei secoli con forza, senza perdere efficacia e lucentezza.
Ora invece siamo all'imposizione del pensiero unico del mainstream; obiettivo, da sempre perseguito dal potentato economico finanziario, che si sta erigendo a sovrano assoluto, approfittando di questa ecatombe di dimensioni mondiali, sputando sui vivi facendosi scudo dei morti. Un atto ignobile che va contrastato con ogni mezzo. Stiamo dando tutti il nostro contributo per non diffondere il contagio, accettando la compressione della nostra libertà di circolazione. Ma la circolazione del libero pensiero non è fonte di contagio, anzi.
Dobbiamo tenere le menti sveglie e libere, perché quando sarà passata l’emergenza sanitaria, qualcuno dovrà rendere conto di questo olocausto.
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Il problema Grecia spiegato in maniera chiara e comprensibile.
“Se ho un debito di 10.000 euro ho davvero un grosso problema, se ho un debito di 10.000.000 di euro, ad avere un grosso problema … è il mio creditore”.
Come tutte le battute, se fa ridere, significa che nasconde un fondo di verità.
Figuratevi così se ho un debito di 330.000.000.000 (330 MILIARDI) di euro, ed in cassa non ho nemmeno un euro, che razza di problema ha il mio … anzi … i miei creditori.
Il debitore può persino riderci su, tanto, che può fare? Certo, i creditori non hanno molta voglia di ridere e pretenderebbero perlomeno che il debitore la smettesse di fare lo spiritoso e che invece dicesse loro in che modo intende pagare.
Ma che volete che faccia? Lui va avanti a divertirsi, povero lo è già, cosa pretendete? Che muoia di fame solo per restituire al massimo un 1 o un 2% del suo debito? Fare la fame per restituire circa 7 miliardi e rimanere con un debito di 323 miliardi? Dai, siamo seri.
Ed i creditori incalzano: dicci come intendi ritornarci i soldi che ti abbiamo prestato!
E lui: “Dunque, fra non molto saranno in scadenza 27 miliardi del mio debito, allora voi prestatemene altrettanti e io vi pago le rate in scadenza. Ah! Dimenticavo! Non deve essere un finanziamento a breve termine, altrimenti fra poco siamo ancora punto e a capo, diciamo che la scadenza del nuovo prestito sia … fra 30 anni! Ah, ancora una cosa! Naturalmente venitemi incontro con un tasso di interesse sopportabile, beh … diciamo … l’1,5%.”
A quel punto i creditori si alterano ed urlano: “Non siamo mica qua a farci prendere per il c…lo, è una proposta offensiva!”, ma si sentono rispondere: “Sentite, a suo tempo siete stati voi ad accogliermi nella Comunità, voi lo sapevate certamente in quale situazione mi trovavo, non raccontate la balla che ho truccato i conti, perché siete stati proprio voi a dirmi come dovevo truccare i conti, quindi non venite ora a farmi la morale, da voi non l’accetto!”
Ed ancora i creditori: “Dai, sei un politico anche tu, mettiti nei nostri panni, se ti diamo ancora i soldi i nostri elettori non ci votano più perché non vogliono che continuiamo a finanziarti, se non te li diamo i nostri elettori non ci votano più perché abbiamo perso 330 miliardi di euro, come ne usciamo?”
Ed il debitore “Quelli sono fatti vostri, i miei elettori mi hanno votato proprio per questo, sono già pieno di problemi, i vostri ve li dovete risolvere da soli”.
Tutto chiaro?
Solo una precisazione: non mi sono inventato nulla, soprattutto per quanto riguarda i numeri.
Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro
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Come tutte le battute, se fa ridere, significa che nasconde un fondo di verità.
Figuratevi così se ho un debito di 330.000.000.000 (330 MILIARDI) di euro, ed in cassa non ho nemmeno un euro, che razza di problema ha il mio … anzi … i miei creditori.
Il debitore può persino riderci su, tanto, che può fare? Certo, i creditori non hanno molta voglia di ridere e pretenderebbero perlomeno che il debitore la smettesse di fare lo spiritoso e che invece dicesse loro in che modo intende pagare.
Ma che volete che faccia? Lui va avanti a divertirsi, povero lo è già, cosa pretendete? Che muoia di fame solo per restituire al massimo un 1 o un 2% del suo debito? Fare la fame per restituire circa 7 miliardi e rimanere con un debito di 323 miliardi? Dai, siamo seri.
Ed i creditori incalzano: dicci come intendi ritornarci i soldi che ti abbiamo prestato!
E lui: “Dunque, fra non molto saranno in scadenza 27 miliardi del mio debito, allora voi prestatemene altrettanti e io vi pago le rate in scadenza. Ah! Dimenticavo! Non deve essere un finanziamento a breve termine, altrimenti fra poco siamo ancora punto e a capo, diciamo che la scadenza del nuovo prestito sia … fra 30 anni! Ah, ancora una cosa! Naturalmente venitemi incontro con un tasso di interesse sopportabile, beh … diciamo … l’1,5%.”
A quel punto i creditori si alterano ed urlano: “Non siamo mica qua a farci prendere per il c…lo, è una proposta offensiva!”, ma si sentono rispondere: “Sentite, a suo tempo siete stati voi ad accogliermi nella Comunità, voi lo sapevate certamente in quale situazione mi trovavo, non raccontate la balla che ho truccato i conti, perché siete stati proprio voi a dirmi come dovevo truccare i conti, quindi non venite ora a farmi la morale, da voi non l’accetto!”
Ed ancora i creditori: “Dai, sei un politico anche tu, mettiti nei nostri panni, se ti diamo ancora i soldi i nostri elettori non ci votano più perché non vogliono che continuiamo a finanziarti, se non te li diamo i nostri elettori non ci votano più perché abbiamo perso 330 miliardi di euro, come ne usciamo?”
Ed il debitore “Quelli sono fatti vostri, i miei elettori mi hanno votato proprio per questo, sono già pieno di problemi, i vostri ve li dovete risolvere da soli”.
Tutto chiaro?
Solo una precisazione: non mi sono inventato nulla, soprattutto per quanto riguarda i numeri.
Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro
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LA GIORNATA DEI MERCATI !
L'economia cinese dà benzina ai mercati. Record a Wall Street, Milano +1,32%. Euro vicino a 1,37 dollari
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L'euro si mantiene forte sul cambio con il dollaro avvicinandosi a quota 1,37
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LA STANGATA SULLE RENDITE FINANZIARIE
Tasse al 26% sul risparmio: meno guadagni, più ti tassano -
Tabella -Quiz - Dossier - Domani 16 pagine di guida in edicola
Da oggi è in vigore l'aumento dell'imposizione sulle rendite finanziarie: dal 20% al 26%. Ecco come peggiorano le distorsioni della tassazione sul risparmio
VIDEO Fisco e risparmio, le mosse per subire il meno possibile il rincaro al 26% • DOCUMENTI < La tassazione dei redditi finanziari (tabella)
ARGENTINA NEL CAOS
Tango Bond a rischio default. Cosa cambia per i risparmiatori italiani -
Lunedì 7 primo incontro tra governo ed hedge funds
Con il mancato pagamento delle cedole di ieri si è aperto il «periodo di grazia». Ma per chi non ha aderito alle ristrutterazioni del 2005 e 2010 si potrebbero riaprire nuove possibilità.
martedì
Smascherati 5mila evasori totali, la Gdf accusa: "Hanno sottratto al fisco redditi per 17 miliardi"
10:51 - Da gennaio a oggi la guardia di finanza ha scoperto 4.933 evasori totali. Hanno nascosto redditi per 17,5 miliardi di euro e 1.771 di loro sono stati denunciati, nei casi più gravi, per omessa dichiarazione dei redditi. Nello stesso periodo le Fiamme gialle hanno scoperto 19.250 lavoratori irregolari, di cui 9.252 impiegati completamente in nero, da parte di 3.233 datori di lavoro.
Strettamente collegati all'economia sommersa e allo sfruttamento del lavoro irregolare sono la produzione e il commercio dei falsi, e in relazione a questo, dall'inizio dell'anno sono stati sequestrati 64 milioni di prodotti contraffatti, con oltre 5mila responsabili denunciati, 50 dei quali arrestati perché affiliati a organizzazioni criminali attive nell'industria del falso.
All'economia sommersa, spiegano i vertici della Gdf tracciando un bilancio dell'attività 2013, sono legate diverse manifestazioni di illegalità tra cui l'evasione fiscale e contributiva, lo sfruttamento dell'immigrazione clandestina, le frodi a danno del sistema previdenziale e soprattutto lo sfruttamento di manodopera irregolare. L'economia sommersa e lo sfruttamento dei lavoratori, oltre a danneggiare le casse dello Stato, alterano le regole del mercato, creando un illecito vantaggio competitivo ai danni dei contribuenti onesti.
Articolo Completo QUI
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Strettamente collegati all'economia sommersa e allo sfruttamento del lavoro irregolare sono la produzione e il commercio dei falsi, e in relazione a questo, dall'inizio dell'anno sono stati sequestrati 64 milioni di prodotti contraffatti, con oltre 5mila responsabili denunciati, 50 dei quali arrestati perché affiliati a organizzazioni criminali attive nell'industria del falso.
All'economia sommersa, spiegano i vertici della Gdf tracciando un bilancio dell'attività 2013, sono legate diverse manifestazioni di illegalità tra cui l'evasione fiscale e contributiva, lo sfruttamento dell'immigrazione clandestina, le frodi a danno del sistema previdenziale e soprattutto lo sfruttamento di manodopera irregolare. L'economia sommersa e lo sfruttamento dei lavoratori, oltre a danneggiare le casse dello Stato, alterano le regole del mercato, creando un illecito vantaggio competitivo ai danni dei contribuenti onesti.
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