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martedì 22 novembre 2022

Tutte le misure contenute nella legge di Bilancio del governo Meloni.

Il documento contiene misure per 35 miliardi di euro e si basa su un approccio definito dal governo "prudente e realista" che tiene conto della situazione economica, anche in relazione allo scenario internazionale caratterizzato dalla guerra in Ucraina, e allo stesso tempo "sostenibile per la finanza pubblica".

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domenica 10 gennaio 2021

Assalto al Campidoglio, Meloni: «Condanno le violenze ma non accetto lezioni».

La lettera della presidente Fratelli d’Italia al «Corriere» dopo le polemiche politiche sull’assalto a Capitol Hill Mercoledì da parte dei suprematisti bianchi. 

di Giorgia Meloni 

Gentile direttore, 

negli Stati Uniti sono accaduti, in queste ore, eventi clamorosi e gravissimi, culminati in una surreale irruzione nella sede del Congresso americano che ha causato diversi morti. Un quadro scioccante. Eppure per molti, in Italia, sembra tutto semplice. La tesi sostenuta, in sostanza, è: negli Usa c’era un dittatore pazzo che è stato sconfitto, ora ha vinto il bene sul male ma Giorgia Meloni non ha preso sufficientemente le distanze dal mostro Trump. A volte invidio chi ragiona in modo così banale, se non altro perché a fine giornata non rischia l’emicrania per aver fatto lavorare il cervello. 

Rispondo per punti alle stupidaggini che ho letto sul mio conto.

1. Non faccio parte in alcun modo dei «condannatori di violenza un tanto al chilo», quelli per i quali la violenza è giustificata se è di sinistra ed è uno scandalo se arriva da chi è contro la sinistra. Non ho mai avuto timidezza nel condannarla, perché la violenza è violenza, ed è sempre una implicita ammissione di inferiorità. È stato così anche stavolta, come le tante altre nelle quali ho denunciato violenze su cui quelli che oggi pontificano tacevano colpevolmente. Davvero sono sfuggite le recenti immagini delle devastazioni prodotte dai Black Lives Matter? E se si considera legittimo che possa pagare con la vita chi assalta le istituzioni— come accaduto a Washington — perché a chi si scagliava con un estintore contro le nostre forze dell’ordine sono state dedicate aule del Parlamento italiano? Non c’è una violenza giusta e una sbagliata, come una sinistra disperata ormai teorizza, e finché su questo non sentirò parole chiare, non accetto lezioni.

2. Ho scritto che le violenze dovevano cessare «come chiesto dal Presidente Trump» perché quando ho pubblicato il post Trump e altri del suo staff avevano già chiesto ai manifestanti di tornare a casa in pace, e mi pareva rilevante che a fare questo invito fossero coloro che più di tutti potevano essere ascoltati dai manifestanti. Ma evidentemente, in Italia, interessa più alzare il livello dello scontro che non placare gli animi. Aggiungo che a parere mio quelle violenze non rafforzavano certo la posizione di Trump e di chi contesta la regolarità delle elezioni. Valutazione forse troppo complessa per chi si limita a dividere il mondo tra buoni e cattivi.

3. «Trump è colpevole perché non vuole accettare il risultato elettorale». Personalmente, sono convinta che la volontà popolare vada rispettata sempre. Io. Ma lo pensa anche la sinistra? Non mi sembra, visto che teorizza da tempo che la quale la democrazia, in fondo, non possa che essere oligarchia, e se il popolo sbaglia e vota «male», allora è un dovere civico adottare delle contromisure. Tipo governare da dieci anni in Italia pur non avendo mai vinto le elezioni. Oppure tentare di rovesciare in qualsiasi modo Trump, richiesta di impeachment compresa.

4. «È un momento grave, è in gioco la democrazia». Su questo sono d’accordo, mi sorprende però che alcuni pericoli per la nostra democrazia siano sistematicamente taciuti, come il fatto che i giganti del web, società private, si arroghino il diritto di sostituirsi alla magistratura, alle istituzioni e alla costituzione americana oscurando e zittendo il Presidente Usa. Veramente non si vedono i rischi che questo comporta? 

5. Non mi sono mai definita trumpiana, blairiana, putiniana, macroniana o merkeliana. Non ho mai fatto la cheerleader di nessuno. No, questo lo hanno fatto altri in Italia. Certo, da presidente dei conservatori europei, partito che ha tra i propri affiliati anche i Repubblicani, mi sento vicina alla loro visione politica e non ho fatto mistero di preferire Trump rispetto alla Clinton o a Biden, perché condivido in buona parte la sua visione economica e perché sul piano della difesa dell’interesse nazionale italiano — unico metro con il quale, da patriota, guardo la politica estera — ritengo che la dottrina Obama-Clinton (e dunque Biden) di sostegno alle primavere arabe e al fondamentalismo sunnita abbia prodotto per noi enormi disastri. 

6. E veniamo all’aspetto più grottesco di questa vicenda. In queste ore Donald Trump viene dipinto dalla sinistra come un dittatore, un malato di mente, un uomo pericoloso da mettere al bando. Qualcosa mi sfugge. Parliamo dello stesso Trump considerato strategico nella nascita del Governo Conte bis, con il famoso tweet nel quale sperava di continuare a lavorare con «Giuseppi»? Lo stesso Trump che veniva ringraziato da ministri del governo italiano per aver chiesto di investire in Italia, con accanto Conte sorridente, entusiasta di quel supporto? Sono colpita dalla superficialità della nostra classe dirigente. Non è mai prudente entrare nelle questioni interne di uno Stato estero, a maggior ragione quando si parla delle dinamiche democratiche della prima potenza al mondo. Non mi è sfuggito, ad esempio, che il Presidente Mattarella abbia preferito un cauto silenzio sulla vicenda. Ma se proprio si vuole entrare a gamba tesa, allora si deve comprendere il peso delle parole che si pronunciano, e le conseguenze che comportano. La domanda che faccio a tutti i politici italiani che oggi dipingono Trump come un mostro è: se tra quattro anni si dovesse per caso ricandidare, e dovesse vincere le elezioni, quali saranno le vostre contromisure? Chiederete all’Onu che gli Usa siano dichiarati Stato canaglia? Porterete l’Italia fuori dalla Nato per non condividere le scelte con un tale, impresentabile, figuro? E se pensate questo di Trump, perché non avete reagito in questi anni, preferendo un vigliacco silenzio? Serietà signori. Voi dovreste rappresentare gli interessi di una Nazione che agli Stati Uniti è legata a doppio filo, chiunque la guidi, e non potete permettervi di confondere la geopolitica col tifo da stadio. Ci sarebbero molte altre cose da dire direttore, ma non voglio abusare della vostra disponibilità. Posso solo augurarmi che l’Italia torni ad avere quanto prima una classe politica seria e degna.

Presidente Fratelli d’Italia 

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lunedì 14 dicembre 2020

La Gazzetta Tricolore: Ultima Edizione !


EDIZIONE DELL'11 DICEMBRE 2020
MES, FLASH MOB DI GIORGIA MELONI E FDI DAVANTI LA CAMERA: "I GRILLINI METTONO L’ITALIA ALL’ASTA"
 
"Una finta asta di Fratelli d’Italia per denunciare l’ennesimo tradimento ai danni degli italiani, perpetrato soprattutto dal M5S, che nel suo programma prometteva lo smantellamento del Mes ma oggi vota una riforma che, nel caso di accesso di uno Stato al Fondo Salva Stati, comporterebbe probabilmente l’obbligo di ristrutturazione del debito, che significa far collassare le banche italiane che detengono titoli italiani e volatilizzare miliardi di risparmi degli italiani. È un tradimento indegno per chi aveva fatto promesse rivoluzionarie. Dalla sinistra ce lo saremmo aspettato, speravamo che il M5S facesse un’altra scelta, non lo hanno fatto. Si consegnano anche loro ai nemici dell’Italia, che pur di mantenere la propria poltrona vendono o svendono tutto, dalla dignità ai risparmi degli italiani".
 
MES: MAGLIETTE DI FDI IN AULA CAMERA, M5S UGUALE MES
 
Protesta nell'Aula della Camera dei Deputati di Fratelli d'Italia contro i colleghi del Movimento 5 stelle, dopo il voto sulle risoluzioni sul Mes. Gli esponenti del partito di Giorgia Meloni hanno indossato magliette con la scritta "M5S=MES", giocando sulle due sigle. Il presidente della Camera, Roberto Fico, dopo aver richiamato i deputati, ha sospeso la seduta per alcuni minuti.
IMPRESE CHIUSE, PORTI APERTI. CONTE DIMETTITI
 
Mentre i negozi chiudono i porti aprono, mentre gli imprenditori soffrono gli scafisti festeggiano, mentre agli italiani viene impedito a Natale di passare da un Comune all’altro, agli immigrati si vuole favorire il passaggio da un continente all’altro.
Il flash mob del centrodestra davanti Palazzo Chigi per chiedere le dimissioni di Giuseppe Conte.
GIORGIA MELONI A IL MESSAGGERO: MENTRE IL GOVERNO CHIUDE GLI ITALIANI IN CASA, APRE I PORTI
 
Mentre il Parlamento era impegnato sul tema lunare delle porte aperte agli immigrati, Conte comunicava agli italiani quali sarebbero stati i diritti consentiti nel prossimo mese. Il novello Re Sole non ha considerato necessario venire in Parlamento: ha preferito il suo solito show serale.
 
SULLO STATO DI DIRITTO UNGHERIA E POLONIA HANNO COSTRETTO AL BUON SENSO GLI ALTRI GOVERNI EUROPEI
 
"Fallito il tentativo liberticida dell’establishment europeo sullo "Stato di diritto". I governi di Polonia e Ungheria, guidati da Morawiecki e Orban, hanno costretto al buon senso gli altri governi europei, che avrebbero voluto introduttore uno strumento del tutto arbitrario per sanzionare i governi non graditi e non allineati a Bruxelles. L’accordo prevede quello che Fratelli d’Italia, i conservatori europei e tutte le persone intellettualmente oneste hanno sempre chiesto, ovvero che le eventuali violazioni allo "Stato di diritto" siano sollevate in modo oggettivo, giuridicamente fondato e non discriminatorio. La posizione ideologica delle sinistre e quella utilitaristica dei governi frugali hanno fatto perdere troppo tempo all’Europa: ora finalmente si può cominciare a lavorare sull’attuazione di Next Generation EU". Lo dichiara il presidente di Fratelli d'Italia e di ECR Party, Giorgia Meloni. 
RECOVERY FUND: TURISMO IGNORATO, FDI CHIEDE STATO DI CRISI
 
Giorgia Meloni: "Conte e Franceschini continuano ad umiliare il turismo. Secondo le bozze del Recovery Plan italiano, su un totale di 196 miliardi solo 3,1 sarebbero destinati a questo comparto, peraltro da dividere con la filiera della cultura. È scandaloso che un settore strategico per la nostra economia, che rappresenta direttamente il 13% del PIL, dà lavoro ad oltre 4,2 milioni di persone e che di fatto è in lockdown dall’inizio dell’emergenza Covid sia disprezzato e maltrattato in questo modo dal Governo. Questo è l’ennesimo affronto perpetrato da Franceschini, che si conferma il peggior ministro del turismo della storia repubblicana e che non ha fatto praticamente nulla per sostenere e aiutare gli operatori del turismo, in ginocchio e sull’orlo della disperazione. Fratelli d’Italia è al fianco delle categorie e continua a chiedere l’attivazione dello stato di crisi per il turismo: una proposta concreta e di buon senso, che l’Italia può attivare perché previsto dai trattati europei in materia di aiuti di Stato ma che la sinistra ha volutamente ignorato perché troppo occupata a parlare di poltrone, rimpasti e incarichi per gli amici degli amici."
GIORGIA MELONI TRA I 28 NOMI PIU' INFLUENTI IN AMBITO EUROPEO
 
Il sito Politico.eu è una delle testate più qualificate sulla politica europea, tra le più lette a Bruxelles e più informato su quello che avviene nei palazzi della Ue. Ha stilato la sua annuale classifica sulle personalità destinate ad influenzare maggiormente le dinamiche europee nel 2021, suddividendole in tre categorie: i “doers” (coloro che fanno), i “dreamers” (i sognatori) e i “disruptive” (quelli che rompono gli schemi e “scavalcano la struttura di potere ufficiale”). In quest’ultima categoria, insieme a personaggi come l’inventore dell’app di messaggistica Telegram Pavel Durov e la scrittrice inglese autrice di Harry Potter J. K. Rowling, è stata inserita Giorgia Meloni. Un riconoscimento estremamente importante e autorevole per il presidente di FdI, identificata come la leader emergente del centrodestra italiano e l’unica ad aver potuto vantare un successo anche alle ultime elezioni regionali per aver conquistato uno storico bastione della sinistra come le Marche.
 
GIORGIA MELONI A LA VERITÀ: "NIENTE PIANO PANDEMICO E TROPPI MORTI: LORENZIN, GRILLO E SPERANZA DEVONO RISPONDERNE"
 
GIORGIA MELONI SU AGCULT: «LA RAI SIA PROTAGONISTA DELLA "NETFLIX DELLA CULTURA", SPRECARE LE NOSTRE POTENZIALITÀ SAREBBE UN ERRORE IMPERDONABILE»
 
L'intervento del presidente di FdI sull'agenzia specializzata nelle politiche pubbliche relative al settore della cultura e del turismo.
 
COVID: UN TERZO DEI MILIARDI ITALIANI DELL'EMERGENZA AD AZIENDE CINESI
 
"Il Governo italiano ha assegnato 1/3 dei bandi per gestire l'emergenza ad aziende cinesi, per un importo pari a 1,57 miliardi di euro. Numeri inquietanti che certificano l'assoluta dipendenza dell'esecutivo pentapiddino dal regime di Pechino: la disgrazia nella disgrazia è dover affrontare un'emergenza sanitaria, sociale ed economica, con un governo totalmente asservito agli interessi stranieri. Le enormi cifre gestite da Arcuri dovevano essere messe a disposizione delle aziende italiane, sostenendo gli investimenti per la riconversione e per la produzione in casa di tutto ciò che serviva a gestire l'emergenza. Questa è la peggiore classe politica della storia repubblicana: incapace, priva di visione, asservita a interessi stranieri e animata solo dall'esigenza di fare carriera e garantirsi la poltrona!" Così Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d'Italia. 
 
 DA CAMERA E SENATO 
LOLLOBRIGIDA, SUL DECRETO SICUREZZA DAI M5S VERGOGNOSO SILENZIO
 
"Mentre da giorni Fratelli d'Italia lavora nell'Aula di Montecitorio per contrastare le modifiche al decreto Sicurezza, dal M5S assistiamo ad un silenzio quasi tombale: i grillini, infatti, che ancora una volta si dimostrano "Signori pronti a tutto", hanno utilizzato - probabilmente per vergogna - solo pochi minuti del tempo a disposizione. E ci domandiamo anche dove siano finiti il ministro dell'Interno Lamorgese, che fino a ieri riteneva indispensabile queste modifiche al punto di preferirle al dibattito sull'emergenza sanitaria ed economica, e il presidente Fico che a parole è sempre sensibile al problema immigrazione e che invece in questi giorni è migrato da qualche altra parte". Così Francesco Lollobrigida, capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera, nel corso del suo intervento sul decreto sicurezza in discussione a Montecitorio.
FDI: ASSURDA PRETESA DEI BUROCRATI EUROPEI SU SETTORE BALNEARE, IL GOVERNO ALZI LA TESTA
 
"Fratelli d'Italia ritiene assurda la pretesa dei burocrati europei di far rientrare il settore balneare fra quelli di applicazione della Direttiva Servizi, soprattutto se lo stesso ex Commissario Bolkestein ha dichiarato la sua esclusione poiché non si evidenziano nello stesso due requisiti fondamentali: le concessioni demaniali rappresentano un "bene" e non un "servizio" e in Italia ci sono ancora migliaia di km di costa da poter assegnare e dunque non sussiste neanche quel requisito della "scarsità delle risorse naturali" ritenuto fondamentale per l'applicazione della Direttiva". Lo dichiarano Riccardo Zucconi, deputato di Fratelli d'Italia e capogruppo Fdi in commissione Attività produttive e Gianluca Caramanna, responsabile del dipartimento Turismo di Fdi. "Il paradosso europeo lo si ritrova anche in una recente sentenza della Corte di Giustizia europea che ha sancito come le scadenze delle concessioni balneari debbano essere valutate caso per caso e tutelando il legittimo affidamento”.
RAUTI: FDI È CONTRO ASSERVIMENTO BUROCRAZIE EUROPEE

"Fratelli d'Italia vota contro questa riforma che rafforza il Mes in qualità di super creditore e gli consente di sindacare su quali debiti siano sostenibili dagli Stati e quali no. La maggioranza e il governo imboccano definitivamente la strada indicata dalla Francia e dalla Germania, assecondando il disegno tedesco dell’alto debito pubblico italiano ripagato con i risparmi degli italiani. Rispetto all’asservimento alle burocrazie europee, al loro ricatto ed a fare dell'Italia una colonia, FdI rivendica la preminenza dell’interesse nazionale e la libertà di uno stato sovrano". A dirlo il vicepresidente vicario di Fratelli d'Italia al Senato, Isabella Rauti.

URSO: QUELLO DEI PESCATORI DIMENTICATI IN LIBIA E’ PROBLEMA PRIMA MORALE CHE POLITICO

"Quello dei pescatori ancora prigionieri in Libia è un problema morale prima che politico. Si tratta di una vicenda che non è in grado di scuotere nè l'attenzione del governo che li ha dimenticati, un governo senza alcuna autorevolezza internazionale, nè quella di un'opinione disattenta e assuefatta, capace, giustamente, di indignarsi per la detenzione dello studente Zaki in Egitto ma non per i nostri pescatori, quasi che il loro umile status sociale non sia in grado di sollevare un moto di solidarietà. E infatti ne parlo oggi a fine seduta in un'aula deserta e senza la presenza del governo, un emblema di questa triste gravissima vicenda". Queste le parole del senatore di FdI Adolfo Urso, intervenuto in aula al Senato.

 DAL PARLAMENTO EUROPEO 
FIDANZA: L'ATTACCO IDEOLOGICO DELLA SINISTRA E DEI PAESI "FRUGALI" CONTRO I GOVERNI SOVRANI DI POLONIA E UNGHERIA E' STATO RESPINTO, ORA PARTIRE CON RECOVERY FUND
 
"Raggiunto l'accordo a Bruxelles su "stato di diritto", bilancio Ue e Recovery Fund. L'attacco ideologico della sinistra e dei frugali contro i governi sovrani di Polonia e Ungheria è stato respinto. Non si potranno usare strumentalmente i valori fondamentali per attaccare i governi non allineati. Grazie agli amici polacchi e ungheresi per questa battaglia di libertà. Ora lorsignori non hanno più alibi: facciano partire presto le risorse per la ripresa o gli europei non glielo perdoneranno". E' quanto scrive su Facebook il capodelegazione di Fratelli d'Italia- ECR al Parlamento Europeo, Carlo Fidanza, commentando l'esito del Consiglio Europeo.
COMPRA ITALIANO, COMPRA LOCALE PERCHÉ UN NATALE TRICOLORE È UN NATALE SOLIDALE
NEI GAZEBO DI FRATELLI D’ITALIA INCARTEREMO I TUOI REGALI PER SOSTENERE I PRODOTTI ITALIANI

 
Mai come ora è importante sostenere le nostre aziende, i prodotti del territorio e i negozi di vicinato, a fronte di un Governo PD-MSS incapace di dare risposte ed anzi nocivo per chiunque lavori.
La crisi legata al Coronavirus ha, infatti, causato danni incalcolabili sia dal punto di vista umano che economico, amplificati da un Governo che ragiona per codici Ateco anziché comprendere che dietro ad un'attività ci sono una famiglia, una storia e una tradizione che meritano di continuare a vivere e ad essere sostenuti. Per questo Conte e i suoi ministri devono andare a casa mentre ognuno di noi, con un piccolo gesto, può fare la differenza.
Invitiamo chi ha la possibilità di fare acquisti a scegliere attività e prodotti locali. Nei nostri gazebo troverai la carta da regalo, incarteremo noi i tuoi regali. Il tuo gesto, messo insieme a quello di tanti altri, può dare respiro a un mondo che si sente soffocato.

 
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martedì 1 dicembre 2020

Su Ciociaria Oggi una splendida Giorgia Meloni.

                              

Dal suo ufficio, all'ultimo piano del palazzo che ospita i gruppi della Camera, a due passi da Montecitorio, si domina tutta Roma. Una vista mozzafiato che regala un orizzonte vasto come quello di chi occupa quelle stanze: 

Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d'Italia e leader dei Conservatori europei, una delle politiche più influenti, non solo in Italia. Il Covid oggi le impone di preoccuparsi della gestione dell'emergenza (non risparmiando critiche al governo), il futuro la disegna come regina di un'Italia diversa, magari alla guida di quella "confederazione del centrodestra" proposta in risposta alla federazione dei gruppi parlamentari ipotizzata da Matteo Salvini. In questa intervista parla di tutto, partendo da un fatto: «Io sono Giorgia Meloni, non sono populista, non faccio la cheerleader di nessuno e non inseguo modelli. Semmai, lavoro per costruire e affermare un modello italiano e di FdI». 

QUI L'INTERVISTA A GIORGIA MELONI !

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martedì 29 settembre 2020

Una Donna che, al di là del credo politico, onora l'Italia.

Giorgia Meloni: Ieri ho avuto il grande onore di essere stata eletta Presidente di ECR, il partito dei conservatori europei che raggruppa più di 40 partiti europei e occidentali. Ringrazio la famiglia dei conservatori per la grande fiducia che mi è stata data. Continueremo insieme a lavorare e a batterci per un’Europa confederale di Stati Liberi e Sovrani. Fratelli d’Italia è sempre più protagonista nel quadro politico internazionale: contro lo strapotere dei tecnocrati e dei burocrati, per costruire un’Europa che sappia difendere la sua identità e quella delle Nazioni che la compongono. Un’Europa di Patrioti.

Tutta Riva Destra si associa agli Auguri più sentiti di buon lavoro e di sempre Grandi Successi. 

Un particolare e commosso augurio dalle fantastiche Donne di Riva Destra che, da sempre, sostengono le battaglie di Giorgia Meloni. 

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sabato 12 settembre 2020

GIORGIA MELONI SEMPRE PIU’ LEADER. RIVA DESTRA PRONTA AL VOTO E ALLA PIAZZA.

Tre domande a Fabio Schiuma, fondatore del movimento federato a Fratelli d’Italia.

Con l’avvicinarsi delle elezioni regionali di settembre facciamo il punto con Fabio Sabbatani Schiuma, fondatore del movimento Riva Destra, federato a Fratelli d’Italia, e dirigente nazionale del partito guidato da Giorgia Meloni.

Un’estate rovente, non solo per il clima, ma per un’Italia angosciata dal covid19 e che si appresta al voto di settembre.

Siamo al doppiaggio di Capo Horn (per i velisti l’equivalente dello scalare il monte Everest). Oggi più che mai dobbiamo a tutti i costi combattere e riprendere in mano il nostro futuro, contro i nuovi manipolatori dell’economia degli stati, della finanza mondiale e della dimensione etica e umana: ci vogliono numeri e non persone. La nostra speranza si chiama indiscutibilmente Giorgia Meloni: in due anni ha ricostruito la destra italiana, allargandola anche a nuove esperienze, ma mantenendo le radici saldamente a destra. Gode di grande e crescente popolarità, sta conquistando il panorama internazionale, ha un progetto politico chiaro e netto.

Al voto di settembre si presenta un centrodestra unito: basterà per vincere e mandare un altro segnale a questo governo, o servirà la piazza?

Intanto Giorgia Meloni e’ stata fondamentale per mantenere in piedi questa coalizione. Con coerenza e determinazione ha detto da subito ‘mai col PD e mai con i 5 stelle’ e oggi con la sigla del patto anti-inciucio fatto firmare da tutti i leader dello schieramento, lo ha reso invulnerabile. Servirà’ comunque una grande mobilitazione del popolo del centrodestra, ma anche qui lei e’ stata chiara: vinciamo e poi scendiamo in piazza. Siamo l’unica speranza per l’Italia.

Lei ha fondato 26 anni fa Riva Destra, primo storico circolo di Alleanza Nazionale, oggi movimento federato da due anni a Fratelli d’Italia. Qual’è il vostro ruolo?

Alleanza Nazionale si e’ suicidata, cannibalizzata dalle correnti e violentata dalle follie di chi l’ha guidata; noi nel nostro piccolo siamo rimasti in piedi, grazie ai valori irrinunciabili della destra sociale e al nostro essere una comunità militante, ove le parole d’ordine sono lealtà e onore. Abbiamo risposto all’appello di Giorgia Meloni due anni fa, quando si e’ spesa personalmente nel trasformare FdI in un partito più inclusivo e con lei stiamo crescendo anche noi in tutta Italia. Oggi anche mediante il dipartimento nazionale di FdI rivolto all’Associazionismo politico che mi ha affidato, contribuiamo ad allargare il perimetro elettorale del partito coinvolgendo personalità e realtà esterne e traghettando sindaci e consiglieri eletti in liste civiche verso il progetto di Giorgia Meloni. Crediamo in lei. 

Fonte: 

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domenica 6 settembre 2020

Tribunale Brevetti, Meloni: “Roma tagliata fuori da tutto”.

Tribunale Brevetti, Meloni: “Roma tagliata fuori da tutto”. La leader della destra ha affidato all’Ansa un duro colpo alla storia della candidatura di Milano a sede per il Tribunale dei Brevetti: “Anche Fratelli d’Italia ha sostenuto la candidatura di Milano ad ospitare il Tribunale europeo dei brevetti, però bisogna considerare l’equilibrio generale e capire in questo contesto qual è il ruolo di Roma, che rischia di essere la grande dimenticata. Lo dice in un’intervista in apertura di prima pagina al Messaggero Giorgia Meloni. La Capitale “è assente da ogni partita per colpa di un sindaco inadeguato al suo ruolo e che ha fatto piombare la città nell'immobilismo assoluto”, aggiunge. La Roma “governata dai Cinquestelle è paralizzata, non attrae investimenti e non ha alcuna visione di sviluppo. Il risultato è “che la nostra città è tagliata fuori da tutto, con la complicità del governo giallorosso”. E “da una parte il sindaco e il M5s stanno dimostrando di essere preoccupati “più delle loro sorti personali” mentre il segretario del Pd “è ben felice di assistere al tracollo grillino a Roma”, pensando ne venga “un vantaggio per il suo partito”. E’ “un’ignobile guerra tra bande” sulla pelle di Roma”. Il declino della Capitale “è inaccettabile, e non intendiamo più sopportarlo”, dice Meloni. I fondi europei, potrebbero essere un’occasione per progetti su Roma ma “non credo affatto che la Raggi e i Cinquestelle siano all'altezza di questa sfida””. Un intervento non contro Milano dunque, ma contro un’Amministrazione romana che appariva indifendibile da tutti fino al colpo di scena della ricandidatura di Virginia Raggi.

Fonte: Osservatore Capitolino

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martedì 14 aprile 2020

🔴 Vi chiedo di prendervi pochi minuti per leggere questo messaggio. E, se lo condividete, di aiutarmi a diffonderlo. Giorgia Meloni

🔵 MES, serenità pasquale e i nemici alle porte. 
Vorrei provare oggi, con l'animo positivo proprio di un giorno come questo, a tornare sul tema che ci ha pesantemente diviso nei giorni scorsi per spiegare il mio punto di vista sul Mes. Voglio lasciare agli atti l'ammonimento che sto scrivendo. Perché qui la vera e importante questione non è chi avrà la meglio di fronte all'opinione pubblica tra Giuseppe Conte (che sostiene che il MES firmato dal Governo Monti è responsabilità del precedente Governo di centrodestra) e Giorgia Meloni (che rivendica di non aver mai votato quel pessimo trattato), ma chi avrà la meglio tra l’Italia e coloro che vogliono metterla in ginocchio. Detto con toni pacati: inserire il MES tra gli strumenti per combattere la crisi Coronavirus è molto pericoloso per noi, anche con condizioni teoricamente “leggere” per le spese sanitarie. Anche se l’attuale maggioranza volesse, in buona fede, non accedere mai al MES potrebbe facilmente essere costretta a farlo con semplici operazioni a livello europeo: allentamento del “bazooka” della BCE o inadeguatezza del teorizzato “Fondo per la ripresa”. Portando così a una situazione nella quale il MES (con rigorosissime condizionalità) diventerebbe l’unico strumento a disposizione dell’Italia per fronteggiare la crisi economica, con tutto ciò che questo comporta. Sono scenari che abbiamo già visto in passato nelle dinamiche europee con le “logiche di pacchetto” sistematicamente disattese: “non preoccuparti cara Italia, intanto firma qui, poi facciamo pure quell'altra cosa che chiedi tu”. E puntualmente prendiamo la fregatura. Per questo Fratelli d’Italia sostiene che la crisi sanitaria, sociale ed economica che si sta abbattendo su di noi debba essere affrontata con strumenti straordinari, non con il MES, dal quale invece sarebbe utile riprendere le ingenti risorse versate. La preoccupazione di molti, non solo nel centrodestra, è che qualcuno in Europa stia gettando le basi per una offensiva alla nostra Nazione, per finire l’opera di saccheggio iniziata con il golpe finanziario del 2011. Abbiamo suonato la campana per avvertire che ci sono i nemici alle porte, ci hanno detto che facciamo troppo baccano. E allora approfittiamo della Pasqua per provarlo a dire in modo più pacato: lor signori del Governo, con il MES consegnate le chiavi della città agli assalitori. Non è una grande strategia per opporsi a un assedio, a meno che non si abbia un accordo con gli assedianti. Noi difenderemo comunque le mura dai nemici, qualunque cosa accada, come sempre, ma state sbagliando. Ed è nostro dovere di Patrioti dirlo, a gran voce o a voce pacata.
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Eccellenza a Roma - Post in Evidenza

Un magnifico Luca Rocconi intervistato sul Cantico dei Cantici. Decisamente "ILLUMINANTE".

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