Roma, 5 feb (Velino) - Il nucleare “non danneggia la salute” e anzi è l’opzione più “concreta da considerare”, anche sotto il profilo ambientale, della sicurezza e della “stabilità politica”. Parola di Umberto Veronesi, direttore scientifico dell’Istituto europeo di Oncologia. L’analisi del professore, in un articolo pubblicato nell’ultimo numero di Formiche, parte da una serie di dati scientifici. Innanzitutto il discorso salute: “È percezione diffusa che la scelta nucleare costituisca un pericolo anche per i suoi potenziali effetti cancerogeni”. In realtà, osserva Veronesi, “se guardiamo alle cause che provocano tumori osserviamo che i fattori genetici sono responsabili solo del 3 per cento dei tumori, i fattori riproduttivi ed endocrini lo sono per il 12 per cento mentre i fattori ambientali sono la causa dell’85 per cento di tutti i tumori”. Di questi, tuttavia, spiega il luminare, al primo posto per cause c’è l’alimentazione (30-35 per cento), seguita dal fumo (30 per cento), da virus (10 per cento) e per il restante 4 per cento dall’esposizione da sostanze cancerogene sui luoghi di lavoro. “Esiste dunque una minima parte di tumori dovuti all’inquinamento atmosferico, i cui principali responsabili sono i combustibili fossili”. E “in questo panorama – osserva l’oncologo – il rischio cancerogeno dell’energia nucleare con i moderni reattori è di fatto vicino allo zero”. Altro timore diffuso è quello del rischio incidenti. La mente torna a Chernobyl che però, spiega Veronesi, “era un impianto obsoleto e carente di sistemi di sicurezza”. Oggi, osserva, i “rischi dell’industria nucleare moderna sono molto inferiori a quelli di altre attività industriali, in particolare quella dei trasporti”, grazie alla ricerca e ai nuovi sistemi di sicurezza. Non è tutto. L’attenzione, secondo Veronesi, va spostata anche sulla duplice necessità di produrre energia, essenziale per lo sviluppo, (le stime parlano di un fabbisogno mondiale in aumento di oltre il 50 per cento entro il 2030), “e farlo proteggendo l’uomo e l’ambiente”. Le tre opzioni attualmente disponibili sono quelle dei combustibili fossili, che pur avendo un’alta produzione sono però “inquinanti” e “dannosi per la salute” e presentano “pericoli dal punto di vista geopolitico”. Poi c’è la tecnologia fotovoltaica, sulla quale bisogna fare ancora ricerca per rendere “accessibili i costi di trasformazione”. La terza opzione è quella di altre fonti non inquinanti, come eolico, geotermia, biomasse e idroelettrico, che tuttavia “hanno altre criticità”. Rimane il nucleare, che, sottolinea Veronesi, è “una fonte di energia pulita: non produce l’anidride solforosa, né gli altri gas serra” e “non disperde nell’ambiente le famigerate polveri sottili”, citando l’esempio della Francia come il Paese europeo più “virtuoso” dal punto di vista delle emissioni, grazie alle sue 58 centrali nucleari. Per quanto riguarda lo smaltimento delle scorie radioattive e lo smantellamento delle centrali, invece, “la ricerca scientifica può essere di grande aiuto”, spiega l’oncologo. Per le scorie, ad esempio, sono state messe a punto “tecniche di stoccaggio ad altissima sicurezza” come i depositi geologici di profondità. Lo sguardo è rivolto ancora alla Francia, “che ogni anno produce 1500 metri cubi di scorie rispetto alle sostanze chimiche tossiche, la cui produzione è pari a un milione di metri cubi”. Mentre dal punto di vista dei costi, Veronesi ricorda uno studio patrocinato dalla Commissione europea e dal Dipartimento per l’energia Usa dal quale è emerso che “l’energia nucleare è economicamente competitiva” anche considerando i cosiddetti costi ‘esterni’, vale a dire il costo della gestione delle scorie, dello smantellamento degli impianti e degli eventuali incidenti. “È vero che per costruire un reattore nucleare occorre un notevole investimento, tuttavia, una volta ultimato, può funzionare per 40 anni e più a un costo di esercizio minimo. Il prezzo del combustibile nucleare infatti è molto inferiore al prezzo per chilowattora di energia elettrica” e si tratta “di un prezzo stabile e non manipolato per scopi politici”, conclude Veronesi.
(red/asp) 5 feb 2010 18:48
sabato
martedì
ePrivacy, Commissione Ue contro l’Italia
La Commissione ha avviato un procedimento nei confronti dell’Italia per mancata osservanza delle norme europee in materia di vita privata e comunicazioni elettroniche (ePrivacy). In base alla normativa comunitaria, infatti, gli Stati dell’Unione devono garantire che gli abbonati i cui nominativi figurano in un elenco pubblico siano informati sugli scopi dell’elenco e che l’uso a fini commerciali dei dati personali ivi contenuti sia subordinato al loro consenso. In Italia, però, queste norme non sono state osservate. Si sono infatti costituite delle banche dati per le televendite ricavate da pubblici elenchi di abbonati e agli interessati non è stato chiesto il consenso per l’uso di queste informazioni. L’uso di queste banche dati era autorizzato dalla legge italiana n.14 del 27 febbraio 2009 fino al 31 dicembre scorso ed è stato prorogato di ulteriori sei mesi. “È preoccupante constatare - sostiene Viviane Reding, commissaria europea alle telecomunicazioni - che non solo l’Italia non ha recepito nel proprio ordinamento interno le disposizioni previste dalla direttiva sulla ePrivacy, ma anche che le autorità italiane hanno prorogato la possibilità di usare banche dati contenenti dati personali di cui non è stato consentito l'utilizzo. È nostro compito garantire che tutti gli stati dell’Unione rispettino le norme comunitarie, in modo che i cittadini si sentano sicuri nel mercato unico delle telecomunicazioni e siano informati dell’uso che viene fatto dei loro dati personali”.
La Commissione ha quindi inviato al Bel Paese una lettera di costituzione in mora, prima fase di un procedimento di infrazione. Ora l’Italia ha due mesi per rispondere. In assenza di risposta, o se le osservazioni presentate non saranno soddisfacenti, la Commissione potrà decidere di formulare un parere motivato. Se nemmeno in questo caso l’Italia dovesse ottemperare agli obblighi che le incombono in virtù del diritto dell’Unione europea, la Commissione potrà adire la Corte di giustizia
La Commissione ha quindi inviato al Bel Paese una lettera di costituzione in mora, prima fase di un procedimento di infrazione. Ora l’Italia ha due mesi per rispondere. In assenza di risposta, o se le osservazioni presentate non saranno soddisfacenti, la Commissione potrà decidere di formulare un parere motivato. Se nemmeno in questo caso l’Italia dovesse ottemperare agli obblighi che le incombono in virtù del diritto dell’Unione europea, la Commissione potrà adire la Corte di giustizia
mercoledì
Sdrammatizziamo con un sorriso :-)
Una donna di New York ha scritto a un sito di finanza americano chiedendo consigli su come trovare un marito ricco: già ciò di per sé é divertente, ma il meglio della storia é quello che un tizio le ha risposto.
LEI: Sono una ragazza bella (anzi, bellissima) di 28 anni. Sono intelligente ed ho molta classe.
Vorrei sposarmi con qualcuno che guadagni minimo mezzo milione di dollari l'anno.
C'é in questo sito un uomo che guadagni tanto?
Oppure mogli di uomini milionari che possono darmi suggerimenti in merito?
Ho già avuto relazioni con uomini che guadagnavano 200 o 250 mila $, ma questo non mi permette di vivere in Central Park West. Conosco una signora che fa yoga con me, che ha sposato un ricco banchiere e vive a Tribeca, non é bella quanto me e nemmeno tanto intelligente. Quindi mi chiedo, cos'ha fatto per meritare ciò e perché io non ci riesco? Come posso raggiungere il suo livello?
LUI: Ho letto la Sua e-mail con molto interesse, ho pensato profondamente al Suo caso ed ho fatto una diagnosi della Sua situazione. Premetto che non sto rubando il Suo tempo, dato che guadagno 500 mila $ l'anno. Detto ciò, considero i fatti nel seguente modo: Quello che Lei offre, visto dalla prospettiva di un uomo come quello che Lei cerca, é semplicemente un pessimo affare. E ciò per i seguenti motivi: Lasciando perdere i blablabla, quello che Lei suggerisce é una negoziazione molto semplice. Lei offre la Sua bellezza fisica e io ci metto i miei soldi. Proposta molto chiara, questa. Ma c'é un piccolo problema. Di sicuro, la Sua bellezza diminuirà poco a poco ed un giorno svanirà, mentre é molto probabile che il mio conto bancario aumenterà continuamente. Dunque, in termini economici, Lei é un attivo che soffre di deprezzamento, mentre io sono un attivo che rende dividendi. Lei non solo soffre un deprezzamento ma questo é progressivo ed aumenta ogni anno! Spiego meglio: Oggi Lei ha 28 anni, é bella e continuerà così per i prossimi 5/10 anni, ma sempre un pò meno e all'improvviso, quando Lei osserverà una foto di oggi, si accorgerà che é diventata una pera raggrinzita. Questo significa, in termini di mercato, che oggi Lei è ben quotata, nell'epoca ideale per essere venduta, non per essere comprata. Usando il linguaggio di Wall Street, chi la possiede oggi deve metterla in "trading position" (posizione di commercio) e non in "buy and hold" (compra e tieni stretto), che, da quanto sembra, é quello per cui Lei si offre. Quindi, sempre in termini commerciali, il matrimonio ("buy and hold") con Lei non é un buon affare a medio/lungo termine. In compenso, affittarla per un periodo, può essere, anche socialmente, un affare ragionevole e potremmo pensarci su... Potremmo avere una relazione per un certo periodo.....Huuummm.... Pensandoci meglio e per assicurarmi quanto intelligente, di classe e bellissima Lei sia, io, possibile futuro "affittuario" di tale "macchina", richiedo ciò che é di prassi: Fare un test drive. La prego di stabilire data ed ora. Cordialmente.
Suo Investitore
LEI: Sono una ragazza bella (anzi, bellissima) di 28 anni. Sono intelligente ed ho molta classe.
Vorrei sposarmi con qualcuno che guadagni minimo mezzo milione di dollari l'anno.
C'é in questo sito un uomo che guadagni tanto?
Oppure mogli di uomini milionari che possono darmi suggerimenti in merito?
Ho già avuto relazioni con uomini che guadagnavano 200 o 250 mila $, ma questo non mi permette di vivere in Central Park West. Conosco una signora che fa yoga con me, che ha sposato un ricco banchiere e vive a Tribeca, non é bella quanto me e nemmeno tanto intelligente. Quindi mi chiedo, cos'ha fatto per meritare ciò e perché io non ci riesco? Come posso raggiungere il suo livello?
LUI: Ho letto la Sua e-mail con molto interesse, ho pensato profondamente al Suo caso ed ho fatto una diagnosi della Sua situazione. Premetto che non sto rubando il Suo tempo, dato che guadagno 500 mila $ l'anno. Detto ciò, considero i fatti nel seguente modo: Quello che Lei offre, visto dalla prospettiva di un uomo come quello che Lei cerca, é semplicemente un pessimo affare. E ciò per i seguenti motivi: Lasciando perdere i blablabla, quello che Lei suggerisce é una negoziazione molto semplice. Lei offre la Sua bellezza fisica e io ci metto i miei soldi. Proposta molto chiara, questa. Ma c'é un piccolo problema. Di sicuro, la Sua bellezza diminuirà poco a poco ed un giorno svanirà, mentre é molto probabile che il mio conto bancario aumenterà continuamente. Dunque, in termini economici, Lei é un attivo che soffre di deprezzamento, mentre io sono un attivo che rende dividendi. Lei non solo soffre un deprezzamento ma questo é progressivo ed aumenta ogni anno! Spiego meglio: Oggi Lei ha 28 anni, é bella e continuerà così per i prossimi 5/10 anni, ma sempre un pò meno e all'improvviso, quando Lei osserverà una foto di oggi, si accorgerà che é diventata una pera raggrinzita. Questo significa, in termini di mercato, che oggi Lei è ben quotata, nell'epoca ideale per essere venduta, non per essere comprata. Usando il linguaggio di Wall Street, chi la possiede oggi deve metterla in "trading position" (posizione di commercio) e non in "buy and hold" (compra e tieni stretto), che, da quanto sembra, é quello per cui Lei si offre. Quindi, sempre in termini commerciali, il matrimonio ("buy and hold") con Lei non é un buon affare a medio/lungo termine. In compenso, affittarla per un periodo, può essere, anche socialmente, un affare ragionevole e potremmo pensarci su... Potremmo avere una relazione per un certo periodo.....Huuummm.... Pensandoci meglio e per assicurarmi quanto intelligente, di classe e bellissima Lei sia, io, possibile futuro "affittuario" di tale "macchina", richiedo ciò che é di prassi: Fare un test drive. La prego di stabilire data ed ora. Cordialmente.
Suo Investitore
giovedì
Italia in Prima Linea nei soccorsi ad Haiti
Ultime dalla Protezione Civile
Come sempre l'Italia si è mossa prontamente con una Protezione Civile che ci riempie di orgoglio.
Se le Nazioni Unite avessero chiesto all'Italia di curare il Coordinamento dei Soccorsi si sarebbero salvate più vite e distribuiti gli aiuti con più professionalità e rapidità. La nostra Protezione Civile è riconosciuta a livello internazionale come la migliore al Mondo con una Organizzazione ed una Efficienza senza pari.
Aiutiamo i nostri ragazzi, sempre in Prima Linea. Grazie a tutti !
Come sempre l'Italia si è mossa prontamente con una Protezione Civile che ci riempie di orgoglio.
Se le Nazioni Unite avessero chiesto all'Italia di curare il Coordinamento dei Soccorsi si sarebbero salvate più vite e distribuiti gli aiuti con più professionalità e rapidità. La nostra Protezione Civile è riconosciuta a livello internazionale come la migliore al Mondo con una Organizzazione ed una Efficienza senza pari.
Aiutiamo i nostri ragazzi, sempre in Prima Linea. Grazie a tutti !
domenica
Amore, Odio, Rispetto, Libertà !
Non condivido le Tue idee ma lotterò fino alla morte affinché Tu (come me) possa liberamente esprimere il Tuo Pensiero.
(Voltaire - Evelyn Beatrice Hall)
Così come le persone sciocche son piene di certezze, le persone intelligenti son piene di dubbi
ed io mi sono ben guardato dal coltivare certezze, tentando di essere intelligente
e preparandomi ad affrontare un duro lavoro pieno di dubbi, un duro lavoro di ricerca interna,
sapendo che occorre ed occorrerà volontà
e decisione, con la speranza di migliorare
e decisione, con la speranza di migliorare
la conoscenza di me stesso, cercando di eliminare
il preconcetto, il pregiudizio
il preconcetto, il pregiudizio
e le lotte "anti..." promuovendo sempre
i movimenti "per...".
i movimenti "per...".
NON ODIAMO CHI PENSA DIVERSAMENTE DA NOI !
martedì
Solo l'inizio di un articolo AGGHIACCIANTE !
Articolo Completo
Ieri, nel corso della trasmissione di Rai Tre condotta da Lucia Annunziata, In mezz'ora, Stefania Craxi ha letto tre righe tratte dalla sentenza della VI sezione penale della Cassazione sul caso Enimont:............
di Giorgio Stracquadanio
.....“si può dare anche atto a Craxi che in questo processo non è risultato né che abbia sollecitato contributi al suo partito né che ne abbia ricevuti a sue mani. Ma queste circostanze – che forse potrebbero avere un qualche valore da un punto di vista, per così dire, estetico – nulla significano ai fini dell'accertamento della responsabilità penale”.
Tre righe agghiaccianti che, da sole, costituiscono la prova provata del fatto che l'operazione Mani Pulite sia stata un'operazione politica che nulla ha a che vedere con il diritto penale e con le fondamenta di una società libera e di uno Stato di diritto.
Secondo i magistrati più titolati, quelli di Cassazione, non importa nulla se Craxi ha chiesto denari o ne ha ricevuti in cambio di leggi (questa l'accusa del processo Enimont). Quello che conta è che denari sono transitati dall'Enimont ai partiti e, per quel solo motivo, Craxi – in quanto segretario di partito e di partito di governo, è penalmente (non politicamente, si badi) responsabile.
Ieri, nel corso della trasmissione di Rai Tre condotta da Lucia Annunziata, In mezz'ora, Stefania Craxi ha letto tre righe tratte dalla sentenza della VI sezione penale della Cassazione sul caso Enimont:............
di Giorgio Stracquadanio
.....“si può dare anche atto a Craxi che in questo processo non è risultato né che abbia sollecitato contributi al suo partito né che ne abbia ricevuti a sue mani. Ma queste circostanze – che forse potrebbero avere un qualche valore da un punto di vista, per così dire, estetico – nulla significano ai fini dell'accertamento della responsabilità penale”.
Tre righe agghiaccianti che, da sole, costituiscono la prova provata del fatto che l'operazione Mani Pulite sia stata un'operazione politica che nulla ha a che vedere con il diritto penale e con le fondamenta di una società libera e di uno Stato di diritto.
Secondo i magistrati più titolati, quelli di Cassazione, non importa nulla se Craxi ha chiesto denari o ne ha ricevuti in cambio di leggi (questa l'accusa del processo Enimont). Quello che conta è che denari sono transitati dall'Enimont ai partiti e, per quel solo motivo, Craxi – in quanto segretario di partito e di partito di governo, è penalmente (non politicamente, si badi) responsabile.
- omissis -
domenica
Pensieri & Politica.
Noi riteniamo che oggi l'occidente cattolico sia moralmente superiore all'oriente musulmano; perché l'occidente accetta i Musulmani e le loro Moschee (addirittura contribuendo), mentre in quei Paesi non si riesce ad avere la libertà di Religione e di Pensiero (in alcuni non è possibile costruire Chiese) pertanto difenderemo sempre l'odierna Libertà di Pensiero (ho precisato odierna altrimenti trovo subito chi passa a ricordarmi le Crociate ed i cattolici cannibali), MAI difenderemo la libertà di odiare, l'odio distrugge e il Mondo ha bisogno di persone che costruiscano. Ovviamente il pensiero non cambia all'interno della nostra Patria, TUTTI debbono essere rappresentati e difesi e TUTTI debbono potersi esprimere liberamente ma senza infrangere le Leggi e senza incitamento all'odio. I cortei, le manifestazioni, i raduni, ci vedrebbero sempre in prima fila, se fossero propositivi, organizzati PER qualcosa, per costruire la Pace ed il Benessere, nel rispetto dell'ambiente e delle persone, mentre siamo costretti a vedere sempre e solo cortei CONTRO, infarciti di bandiere rosse e tesi all'abbattimento degli altri, considerati sempre un nemico da distruggere e mai un avversario che la pensa diversamente.
Nella Democrazia il Popolo Sovrano (se lo fanno votare) elegge i suoi rappresentanti, per formare un governo, e li cambia con le elezioni, se non si ritiene soddisfatto, non li abbatte con i cortei, gli attacchi personali ed i magistrati di opposizione.
Nella Democrazia il Popolo Sovrano (se lo fanno votare) elegge i suoi rappresentanti, per formare un governo, e li cambia con le elezioni, se non si ritiene soddisfatto, non li abbatte con i cortei, gli attacchi personali ed i magistrati di opposizione.
giovedì
Sofferenza ed Auguri !
Che nessuno tocchi Caino… mi riesce difficile esser convinto! Alcuni dicono: “nessuno si azzardi a toccarlo Caino; e non perché sennò qualcuno ricomincia con il solito sciopero della fame, della sete, del sonno, del respiro…no; ma perché chi tocca Caino diventa anche lui un Caino”. Certo non voglio diventare come lui. Non ora almeno. Non in questo Occidente stanco e morente che vive nascosto nei suoi sensi di colpa perché è incapace di leggere la storia, il suo divenire e la tragicità che ci abita.
La parte migliore di me pensa che in fondo anche a Caino dev'essere data una possibilità, ma si domanda perché non debba essere data ad Abele. Perché se la pena di morte contro Caino potrebbe suscitare orrore… l’assassinio di Abele dovrebbe suscitarne di più.
Quando Caino è sconvolto per ciò che ha fatto JHWH non lo abbandona e continua a interrogarlo. Al "Dove sei?" rivolto ad Adamo (in Genesi 3,9) fa riscontro il "Dov'è Abele, tuo fratello?" (in Genesi 4,9). Caino disconosce qualsiasi responsabilità, ma il sangue, cioè la vita, è voce percepita da Dio anche quando nessuno la vuole ascoltare. Caino è maledetto: ha ucciso un uomo, l'immagine di Dio. Nella Genesi 4,13 sembra poi alludere al pentimento di Caino:
"Troppo grande è la mia colpa per ottenere perdono?". JHWH interviene e protegge Caino con un segno, custodisce colui che non ha voluto custodire il Fratello. Ma d'ora in poi Caino è costretto a vagabondare nel paese di Nod
(in ebraico: "terra di vagabondaggio").
Alcune domande alle quali non sò rispondere:
• Esiste o esisterà mai la possibilità di commemorare Abele, come nella Bibbia?
• Esiste o esisterà mai la possibilità di ringraziare, aiutare e premiare chi tenta di fermare i delinquenti ed i loro protettori ?
• Esiste o esisterà mai la possibilità di fermare chi dedica Piazze, Lapidi ed AULE ai facinorosi, offendendo i servitori dello Stato e le Vittime?
Il Rispetto, la Tolleranza, la Disponibilità verso gli altri, non può e non deve essere confusa con la debolezza e non deve far pensare di poter fare quello che si vuole per l'assenza di reazione o peggio processando e/o punendo chi si oppone allo sfacelo.
Che questo Natale porti TUTTI ad un Nuovo Anno ricco di Salute, Tolleranza, Pace, Giustizia e Serenità.
La parte migliore di me pensa che in fondo anche a Caino dev'essere data una possibilità, ma si domanda perché non debba essere data ad Abele. Perché se la pena di morte contro Caino potrebbe suscitare orrore… l’assassinio di Abele dovrebbe suscitarne di più.
Quando Caino è sconvolto per ciò che ha fatto JHWH non lo abbandona e continua a interrogarlo. Al "Dove sei?" rivolto ad Adamo (in Genesi 3,9) fa riscontro il "Dov'è Abele, tuo fratello?" (in Genesi 4,9). Caino disconosce qualsiasi responsabilità, ma il sangue, cioè la vita, è voce percepita da Dio anche quando nessuno la vuole ascoltare. Caino è maledetto: ha ucciso un uomo, l'immagine di Dio. Nella Genesi 4,13 sembra poi alludere al pentimento di Caino:
"Troppo grande è la mia colpa per ottenere perdono?". JHWH interviene e protegge Caino con un segno, custodisce colui che non ha voluto custodire il Fratello. Ma d'ora in poi Caino è costretto a vagabondare nel paese di Nod
(in ebraico: "terra di vagabondaggio").
L'omicidio lo ha condotto lontano.
Eppure c’è una parte peggiore di me che non mi lascia libero; la parte che non ne vuole sapere di entrare nel circolo degli Uomini illuminati… dalla ragione e dal cuore. Quella parte peggiore di me che vuole rimanere al buio del suo vim-dicare e che delle luci accese al Colosseo non sa cosa farne. E’ il mio demone terribile che pensa al macellaio di Erba e di fronte ad uno che sgozza un bimbo di due anni e massacra a coltellate mamma, nonna e vicina di casa non riesce proprio a cercare motivazioni sociologiche, non riesce ad arrestare il proprio disprezzo ed il proprio risentimento, perché se non c’è un limite all’orrore ci dev’essere un umano limite al perdono.Alcune domande alle quali non sò rispondere:
• Esiste o esisterà mai la possibilità di commemorare Abele, come nella Bibbia?
• Esiste o esisterà mai la possibilità di ringraziare, aiutare e premiare chi tenta di fermare i delinquenti ed i loro protettori ?
• Esiste o esisterà mai la possibilità di fermare chi dedica Piazze, Lapidi ed AULE ai facinorosi, offendendo i servitori dello Stato e le Vittime?
Il Rispetto, la Tolleranza, la Disponibilità verso gli altri, non può e non deve essere confusa con la debolezza e non deve far pensare di poter fare quello che si vuole per l'assenza di reazione o peggio processando e/o punendo chi si oppone allo sfacelo.
Che questo Natale porti TUTTI ad un Nuovo Anno ricco di Salute, Tolleranza, Pace, Giustizia e Serenità.
Avanti sulla strada della libertà.
"L'amore vince sempre sull'invidia e sull'odio"; lo ha ribadito il Presidente del Consiglio.
"Credo sia chiaro a tutti che se di un Presidente del Consiglio si dice che è corruttore di minorenni, un corruttore di testimoni, uno che uccide la libertà di stampa, che è un mafioso o addirittura uno stragista, un tiranno, in qualche mente labile, e purtroppo ce ne sono in giro parecchie, possa sorgere il convincimento che essere tirannicidi e diventarlo vuol dire essere degli eroi nazionali e fare il bene della propria patria e dei propri concittadini e quindi acquisire un merito e una gloria importante". Così Berlusconi è tornato sull'aggressione subita a Milano. Il Presidente del Consiglio ha poi sottolineato che da quanto avvenuto si deve trarre l'insegnamento di "rispettare" gli avversari politici senza considerarli "nemici".
"Credo sia chiaro a tutti che se di un Presidente del Consiglio si dice che è corruttore di minorenni, un corruttore di testimoni, uno che uccide la libertà di stampa, che è un mafioso o addirittura uno stragista, un tiranno, in qualche mente labile, e purtroppo ce ne sono in giro parecchie, possa sorgere il convincimento che essere tirannicidi e diventarlo vuol dire essere degli eroi nazionali e fare il bene della propria patria e dei propri concittadini e quindi acquisire un merito e una gloria importante". Così Berlusconi è tornato sull'aggressione subita a Milano. Il Presidente del Consiglio ha poi sottolineato che da quanto avvenuto si deve trarre l'insegnamento di "rispettare" gli avversari politici senza considerarli "nemici".
martedì
Pacchetto Sicurezza sul Lavoro D.Lgs.106/09
Non possiamo più (GIUSTAMENTE) rimanere fuori dalle regole di SICUREZZA !
PACCHETTO SICUREZZA SUL LAVORO D.Lgs. 81/2008
Con Integrazioni al D.Lgs. 81/2008 apportate dal 20 agosto 2009 con il D.Lgs.106/09
Comunichiamo nota indicativa in merito alle variazioni che sono state apportate
al D.Lgs. 81/2008 daI nuovo D.Lgs.106/09 entrato in vigore il 20 agosto 2009
e che ha prodotto le seguenti modifiche:
• NOTIFICA DEL RLS ALL’INAIL sospeso la notifica entro il 16 agosto fino
a nuova comunicazione INAIL
• DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO: Per le nuove attività il documento
di valutazione dei rischi deve essere redatto entro 90 giorni dall’inizio dell’attività.
Per le attività esistenti il documento deve essere già agli atti.
• NOMINA DEL RESP. ANTINCENDIO E PRIMO SOCCORSO: può essere il Titolare
o datore di lavoro ESCLUSIVAMENTE in caso di attività con meno di 5 addetti;
in caso diverso nomina di un dipendente o collaboratore.
• PROCEDURA STRESS DA LAVORO CORRELATO sospesa fino al 01/08/2010
ed in attesa di indicazioni.
• DATA CERTA potrà essere apposta con le firme congiunte di:
Titolare, RSPP, RSL, Medico (se designato).
La nostra soluzione è realizzata appositamente per soddisfare le esigenze stabilite
dal D.Lgs. 81/2008 in merito alla sicurezza sul lavoro e Vi permette dl regolarizzare
la posizione delle attività con meno di 10 dipendenti Contiene :
DICHIARAZIONE DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO - AUTOCERTIFICAZIONI
COMPLETE DA COMPILARE
- PRASSI OPERATIVA - LAVORATRICI MADRI - FATTORI DI RISCHIO
E NORME DI SICUREZZA
- NOTE INDICATIVE SU COME OPERARE - USO DEI DISPOSITIVI INDIVIDUALI
- FORMAZIONE ED ADDESTRAMENTO.
Il nostro PACCHETTO viene fornito ad un COSTO IRRISORIO:
€. 90,00 + IVA per i Documenti in WORD da compilare a vostra cura
e, se da Voi richiesto, Assistenza e Redazione a nostra cura ad €.600,00 + IVA
PACCHETTO SICUREZZA SUL LAVORO D.Lgs. 81/2008
Con Integrazioni al D.Lgs. 81/2008 apportate dal 20 agosto 2009 con il D.Lgs.106/09
Comunichiamo nota indicativa in merito alle variazioni che sono state apportate
al D.Lgs. 81/2008 daI nuovo D.Lgs.106/09 entrato in vigore il 20 agosto 2009
e che ha prodotto le seguenti modifiche:
• NOTIFICA DEL RLS ALL’INAIL sospeso la notifica entro il 16 agosto fino
a nuova comunicazione INAIL
• DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO: Per le nuove attività il documento
di valutazione dei rischi deve essere redatto entro 90 giorni dall’inizio dell’attività.
Per le attività esistenti il documento deve essere già agli atti.
• NOMINA DEL RESP. ANTINCENDIO E PRIMO SOCCORSO: può essere il Titolare
o datore di lavoro ESCLUSIVAMENTE in caso di attività con meno di 5 addetti;
in caso diverso nomina di un dipendente o collaboratore.
• PROCEDURA STRESS DA LAVORO CORRELATO sospesa fino al 01/08/2010
ed in attesa di indicazioni.
• DATA CERTA potrà essere apposta con le firme congiunte di:
Titolare, RSPP, RSL, Medico (se designato).
La nostra soluzione è realizzata appositamente per soddisfare le esigenze stabilite
dal D.Lgs. 81/2008 in merito alla sicurezza sul lavoro e Vi permette dl regolarizzare
la posizione delle attività con meno di 10 dipendenti Contiene :
DICHIARAZIONE DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO - AUTOCERTIFICAZIONI
COMPLETE DA COMPILARE
- PRASSI OPERATIVA - LAVORATRICI MADRI - FATTORI DI RISCHIO
E NORME DI SICUREZZA
- NOTE INDICATIVE SU COME OPERARE - USO DEI DISPOSITIVI INDIVIDUALI
- FORMAZIONE ED ADDESTRAMENTO.
Il nostro PACCHETTO viene fornito ad un COSTO IRRISORIO:
€. 90,00 + IVA per i Documenti in WORD da compilare a vostra cura
e, se da Voi richiesto, Assistenza e Redazione a nostra cura ad €.600,00 + IVA
domenica
Comunicato Stampa - Partono a Roma i Nuovi Corsi Sommelier.
Partono il 13 gennaio i Nuovi Corsi Sommelier.
Gli incontri, per un totale di 9, sono imperniati sulle DEGUSTAZIONI; il primo approccio all’ENOLOGIA avviene col supporto di un filmato ministeriale su: Vino, Salute e Piacere; filmato che verrà consegnato, su DVD, in OMAGGIO a tutti i partecipanti, unitamente all’Attestato.
La struttura delle 9 lezioni è così prevista :
1. VitiViniColtura e Scheda di Valutazione (Metodo Bertollini).
2. Pratiche di Cantina e Tecniche di Degustazione (AES).
3. Produzione Spumanti e Spumanti Classici.
4. Vini Speciali ed Accostamenti.
5. Abbinamento Cibo/Vino.
6. Liquori & Distillati.
7. EnoMarketing e Comunicazione.
8. Degustazione Cieca con Esame e Valutazione.
9. Cena di Fine Corso con Galateo della Tavola e consegna Attestati.
Il Seminario verrà tenuto da Giancarlo Bertollini, profondo conoscitore del settore che può vantare oltre 35 anni di esperienza enologica, sia come Dirigente d’Azienda Industriale che come Studio Professionale e si svolgerà nelle nove giornate previste, con inizio alle ore 20,00 di ogni Mercoledì sera a partire da Mercoledì 13 gennaio 2010 presso il "SoHo Café" in Via Appia Nuova, 700 - 00179 Roma
Tel. 06.7810.085 - e-Mail: claudiomerola@alice.it
Termine ultimo delle prenotazioni Sabato 9 gennaio 2010 e ricordate che i posti sono realmente limitati.
( Tel. 06.3972.1551 - e-Mail: info@studioservice.com ).
Il costo è contenuto in €.330,00 più IVA e comprende :
DVD Filmato, Dispense, Vini, Esami Attestato e Cena di fine corso.
Cortesemente dovete comunicarci : Nome, Cognome, Indirizzo e-Mail, N° di Cellulare ed Autorizzazione al trattamento dei Dati Personali (Privacy). Grazie.
Gli incontri, per un totale di 9, sono imperniati sulle DEGUSTAZIONI; il primo approccio all’ENOLOGIA avviene col supporto di un filmato ministeriale su: Vino, Salute e Piacere; filmato che verrà consegnato, su DVD, in OMAGGIO a tutti i partecipanti, unitamente all’Attestato.
La struttura delle 9 lezioni è così prevista :
1. VitiViniColtura e Scheda di Valutazione (Metodo Bertollini).
2. Pratiche di Cantina e Tecniche di Degustazione (AES).
3. Produzione Spumanti e Spumanti Classici.
4. Vini Speciali ed Accostamenti.
5. Abbinamento Cibo/Vino.
6. Liquori & Distillati.
7. EnoMarketing e Comunicazione.
8. Degustazione Cieca con Esame e Valutazione.
9. Cena di Fine Corso con Galateo della Tavola e consegna Attestati.
Il Seminario verrà tenuto da Giancarlo Bertollini, profondo conoscitore del settore che può vantare oltre 35 anni di esperienza enologica, sia come Dirigente d’Azienda Industriale che come Studio Professionale e si svolgerà nelle nove giornate previste, con inizio alle ore 20,00 di ogni Mercoledì sera a partire da Mercoledì 13 gennaio 2010 presso il "SoHo Café" in Via Appia Nuova, 700 - 00179 Roma
Tel. 06.7810.085 - e-Mail: claudiomerola@alice.it
Termine ultimo delle prenotazioni Sabato 9 gennaio 2010 e ricordate che i posti sono realmente limitati.
( Tel. 06.3972.1551 - e-Mail: info@studioservice.com ).
Il costo è contenuto in €.330,00 più IVA e comprende :
DVD Filmato, Dispense, Vini, Esami Attestato e Cena di fine corso.
Cortesemente dovete comunicarci : Nome, Cognome, Indirizzo e-Mail, N° di Cellulare ed Autorizzazione al trattamento dei Dati Personali (Privacy). Grazie.
giovedì
IL VINO DI ROMA - 3000 anni di storia, tradizioni e cultura.
Domus Talenti, via delle Quattro Fontane, 113 - Roma
17 dicembre 2009 – 10 gennaio 2010
L’inestimabile fortuna del vino di Roma è determinata da fattori territoriali e climatici ed ha una sua storia: si incentra nelle Colline Romane, ha punti di forza nella zona del “Cesanese” e del litorale Nord, nella zona di Cerveteri. Da queste parti il vino e la lavorazione dell’uva hanno radici antiche: già tremila anni fa le città e le corti più prestigiose del mondo erano inondate dal nostro vino, in particolare quello di Frascati abbondava sulle tavole più ricercate della nobiltà romana, ostentando una certa rivalità nei confronti dei vini francesi. Ideata dal Comune di Roma, in collaborazione con il Sistema Colline Romane, l’esposizione Il vino di Roma – 3000 anni di storia, tradizioni e cultura vuole sostenere questa grande vocazione produttiva, esaltando gli aspetti qualitativi del prodotto odierno, quale frutto di un patrimonio di esperienze millenarie e fattore fortemente caratterizzante ed identificativo del territorio e della sua offerta.
L’inaugurazione è prevista per giovedì 17 dicembre alle ore 19.00 alla Domus Talenti di Roma, in via delle Quattro Fontane 113, dove la mostra resterà aperta ad ingresso libero fino alla cerimonia di chiusura di domenica 10 gennaio 2010. Un percorso articolato in quattro periodi storici attraverso reperti archeologici, testimonianze letterarie, ricostruzioni d’epoca, pannelli, elementi multimediali, per far conoscere un territorio ed il suo prodotto più celebre: il vino nell’epoca preromana e romana, il vino delle abbazie e dei monasteri, il vino dei principi, la viticoltura moderna e i vini del III millennio. Il 22 e il 29 dicembre e il 10 gennaio sono previste degustazioni gratuite per permettere ai visitatori di assaporare il vino di Roma.
“Il vino di Roma può rappresentare un grande biglietto da visita per la nostra città - ha detto Pietro Di Paolo, delegato del sindaco di Roma alle Politiche agricole, durante la conferenza stampa di presentazione, stamani in Campidoglio - è necessario lavorare su due direttrici: l’eccellenza e la promozione del marchio. Occorre quindi ripartire da una tradizione, quella del vino, per conquistare ampie e nuove fette di mercato”.
IL VINO DI ROMA - 3000 anni di storia, tradizioni e cultura
Domus Talenti, via delle Quattro Fontane, 113 - Roma
17 dicembre 2009 - 10 gennaio 2010
Aperto tutti i giorni dalle 10.00 alle 19.00 - 24 e 31 dicembre fino alle ore 15.00
Chiuso 25 e 26 dicembre, 1 gennaio
17 dicembre 2009 – 10 gennaio 2010
L’inestimabile fortuna del vino di Roma è determinata da fattori territoriali e climatici ed ha una sua storia: si incentra nelle Colline Romane, ha punti di forza nella zona del “Cesanese” e del litorale Nord, nella zona di Cerveteri. Da queste parti il vino e la lavorazione dell’uva hanno radici antiche: già tremila anni fa le città e le corti più prestigiose del mondo erano inondate dal nostro vino, in particolare quello di Frascati abbondava sulle tavole più ricercate della nobiltà romana, ostentando una certa rivalità nei confronti dei vini francesi. Ideata dal Comune di Roma, in collaborazione con il Sistema Colline Romane, l’esposizione Il vino di Roma – 3000 anni di storia, tradizioni e cultura vuole sostenere questa grande vocazione produttiva, esaltando gli aspetti qualitativi del prodotto odierno, quale frutto di un patrimonio di esperienze millenarie e fattore fortemente caratterizzante ed identificativo del territorio e della sua offerta.
L’inaugurazione è prevista per giovedì 17 dicembre alle ore 19.00 alla Domus Talenti di Roma, in via delle Quattro Fontane 113, dove la mostra resterà aperta ad ingresso libero fino alla cerimonia di chiusura di domenica 10 gennaio 2010. Un percorso articolato in quattro periodi storici attraverso reperti archeologici, testimonianze letterarie, ricostruzioni d’epoca, pannelli, elementi multimediali, per far conoscere un territorio ed il suo prodotto più celebre: il vino nell’epoca preromana e romana, il vino delle abbazie e dei monasteri, il vino dei principi, la viticoltura moderna e i vini del III millennio. Il 22 e il 29 dicembre e il 10 gennaio sono previste degustazioni gratuite per permettere ai visitatori di assaporare il vino di Roma.
“Il vino di Roma può rappresentare un grande biglietto da visita per la nostra città - ha detto Pietro Di Paolo, delegato del sindaco di Roma alle Politiche agricole, durante la conferenza stampa di presentazione, stamani in Campidoglio - è necessario lavorare su due direttrici: l’eccellenza e la promozione del marchio. Occorre quindi ripartire da una tradizione, quella del vino, per conquistare ampie e nuove fette di mercato”.
IL VINO DI ROMA - 3000 anni di storia, tradizioni e cultura
Domus Talenti, via delle Quattro Fontane, 113 - Roma
17 dicembre 2009 - 10 gennaio 2010
Aperto tutti i giorni dalle 10.00 alle 19.00 - 24 e 31 dicembre fino alle ore 15.00
Chiuso 25 e 26 dicembre, 1 gennaio
mercoledì
Giustizia. Qualcosa per cui crederci.... grazie
Editoriale di Vincenzo Donvito 16 dicembre 2009 8:27
Uno dei cavalli di battaglia del Governo in carica e' la riforma della Giustizia. Governo e opposizione si stanno accapigliano per arrivare, al momento, a nulla. Proposte anche giuste, come in teoria e' il processo breve, sono impantanate negli equilibri della politica e nella -chiamiamola cosi'...- dialettica governo/opposizione.
L'ormai mitico “ad personam”, riferito ai vantaggi che da queste riforme ne trarrebbe il presidente del Consiglio dei ministri, e' visto come un ostacolo a qualunque proposta, mentre -sempre in teoria- se una singola persona ne trae vantaggio perche' poi il vantaggio sia diffuso, perche' non accettare queste leggi?
Il cosiddetto lodo Alfano, bocciato dalla Corte Costituzionale, e' diventato occasione, per buona parte degli esponenti della maggioranza, per indicare la medesima Corte come un ricettacolo di cospiratori che vorrebbe far fuori Silvio Berlusconi in particolare e, piu' in generale, la fedele compagine governativa. Una Corte che, alcuni degli stessi attuali difensori, in altre occasioni a loro sgradite, non hanno avuto remore ad apostrofare negativamente. Fino a Marco Pannella che -ieri come oggi, quindi sempre coerente- non ha mai smesso di definire la Corte come “cupola della mafiosita' partitocratica”... e non credo che qualcuno possa apostrofare il leader radicale come eversivo di destra o di sinistra.
Un terreno, quello della Giustizia, minato, difficile e, senza il dovuto senso dello Stato, facilmente strumentalizzabile.
Quando il presidente Berlusconi tuona contro i giudici e il loro potere, a parte i “politici” che sembrano solo ragionare con l'occhio alla propria fazione (con rare eccezioni come sopra), il cittadino cosiddetto comune non e' in grado di giudicare se non ha fatto una qualche esperienza nelle aule di tribunale. E chiunque lo abbia fatto ne parla male, a livelli drammatici.
Uno dei cavalli di battaglia del Governo in carica e' la riforma della Giustizia. Governo e opposizione si stanno accapigliano per arrivare, al momento, a nulla. Proposte anche giuste, come in teoria e' il processo breve, sono impantanate negli equilibri della politica e nella -chiamiamola cosi'...- dialettica governo/opposizione.
L'ormai mitico “ad personam”, riferito ai vantaggi che da queste riforme ne trarrebbe il presidente del Consiglio dei ministri, e' visto come un ostacolo a qualunque proposta, mentre -sempre in teoria- se una singola persona ne trae vantaggio perche' poi il vantaggio sia diffuso, perche' non accettare queste leggi?
Il cosiddetto lodo Alfano, bocciato dalla Corte Costituzionale, e' diventato occasione, per buona parte degli esponenti della maggioranza, per indicare la medesima Corte come un ricettacolo di cospiratori che vorrebbe far fuori Silvio Berlusconi in particolare e, piu' in generale, la fedele compagine governativa. Una Corte che, alcuni degli stessi attuali difensori, in altre occasioni a loro sgradite, non hanno avuto remore ad apostrofare negativamente. Fino a Marco Pannella che -ieri come oggi, quindi sempre coerente- non ha mai smesso di definire la Corte come “cupola della mafiosita' partitocratica”... e non credo che qualcuno possa apostrofare il leader radicale come eversivo di destra o di sinistra.
Un terreno, quello della Giustizia, minato, difficile e, senza il dovuto senso dello Stato, facilmente strumentalizzabile.
Quando il presidente Berlusconi tuona contro i giudici e il loro potere, a parte i “politici” che sembrano solo ragionare con l'occhio alla propria fazione (con rare eccezioni come sopra), il cittadino cosiddetto comune non e' in grado di giudicare se non ha fatto una qualche esperienza nelle aule di tribunale. E chiunque lo abbia fatto ne parla male, a livelli drammatici.
I CONTENUTI DELLA NUOVA LEGGE TUTELA DO E IG
Il nuovo decreto legislativo su «Tutela delle denominazioni di origine e delle indicazioni geografiche dei vini» modifica la legge 164 del 1992 in particolare - come si legge nella premessa - «per adeguarla alle profonde innovazioni apportate dalla nuova Ocm vino», ma anche «per tenere conto delle attuali esigenze degli operatori e delle nuove sfide dei mercati».
In particolare, il nuovo decreto legislativo mira ai seguenti obiettivi: preservare e promuovere l'elevato livello qualitativo e di riconoscibilità dei vini a denominazione di origine e di indicazione geografica; ridefinire il ruolo del Comitato nazionale per la tutela e la valorizzazione delle denominazioni di origine e delle indicazioni geografiche tipiche dei vini (che sarà anche pressoché dimezzato nei suoi componenti, passando da 40 a 18); assicurare strumenti per la trasparenza del settore vitivinicolo e la tutela dei consumatori e delle imprese rispetto ai fenomeni di contraffazione, usurpazione e imitazione; perseguire il massimo coordinamento amministrativo tra il ministero delle politiche agricole e le regioni; individuare le sedi amministrative e gli strumenti di semplificazione amministrativa in ordine agli adempimenti procedurali a carico dei produttori vitivinicoli, con la novità annunciata dal ministro Zaia dello Sportello unico; rivedere il sistema dei controlli e sanzionatorio. In particolare, i controlli saranno affidati ad Enti terzi e non più agli stessi Consorzi.
Le novità principali sono negli articoli 3, 12, 13 e 14.
L'articolo tre (classificazione delle denominazioni di origine e delle indicazioni geografiche) sottolinea che, pur nel rispetto delle indicazioni comunitarie, si è salvaguardato il sistema piramidale di classificazione della legge 164/1992 e pertanto viene ribadito che le menzioni specifiche tradizionali italiane 'Denominazione di Origine controllata e garantita' (Docg), 'Denominazione di origine controllata' (Doc) e 'Indicazione geografica tipica' (Igt) costituiscono il fulcro della corrispondente classificazione italiana.
L'articolo 12 (Schedario viticolo) introduce una sostanziale semplificazione degli adempimenti procedurali a carico dei produttori attraverso la sostituzione degli strumenti attualmente gestiti dalle Regioni (Albo vigneti Do-elenco vigne Igt) con l'unico strumento dello Schedario viticolo comunque gestiti dalle Regioni.
Nell'articolo 13 (Controlli e vigilanza) si dispone che il controllo delle denominazioni protette e indicazioni geografiche viene affidato per la totalità delle sue fasi ad un unico soggetto, individuato dai produttori della Do e/o Ig e che sarà l'unico titolato all'attività di controllo.
L'articolo 14 (modalità di rivendicazione delle produzioni, riclassificazione, declassamenti) prevede infine un'unica denuncia di produzione annuale che annulla l'attuale decuplicazione della denuncia delle uve Do e Igt alle competenti Camere di Commercio.
In particolare, il nuovo decreto legislativo mira ai seguenti obiettivi: preservare e promuovere l'elevato livello qualitativo e di riconoscibilità dei vini a denominazione di origine e di indicazione geografica; ridefinire il ruolo del Comitato nazionale per la tutela e la valorizzazione delle denominazioni di origine e delle indicazioni geografiche tipiche dei vini (che sarà anche pressoché dimezzato nei suoi componenti, passando da 40 a 18); assicurare strumenti per la trasparenza del settore vitivinicolo e la tutela dei consumatori e delle imprese rispetto ai fenomeni di contraffazione, usurpazione e imitazione; perseguire il massimo coordinamento amministrativo tra il ministero delle politiche agricole e le regioni; individuare le sedi amministrative e gli strumenti di semplificazione amministrativa in ordine agli adempimenti procedurali a carico dei produttori vitivinicoli, con la novità annunciata dal ministro Zaia dello Sportello unico; rivedere il sistema dei controlli e sanzionatorio. In particolare, i controlli saranno affidati ad Enti terzi e non più agli stessi Consorzi.
Le novità principali sono negli articoli 3, 12, 13 e 14.
L'articolo tre (classificazione delle denominazioni di origine e delle indicazioni geografiche) sottolinea che, pur nel rispetto delle indicazioni comunitarie, si è salvaguardato il sistema piramidale di classificazione della legge 164/1992 e pertanto viene ribadito che le menzioni specifiche tradizionali italiane 'Denominazione di Origine controllata e garantita' (Docg), 'Denominazione di origine controllata' (Doc) e 'Indicazione geografica tipica' (Igt) costituiscono il fulcro della corrispondente classificazione italiana.
L'articolo 12 (Schedario viticolo) introduce una sostanziale semplificazione degli adempimenti procedurali a carico dei produttori attraverso la sostituzione degli strumenti attualmente gestiti dalle Regioni (Albo vigneti Do-elenco vigne Igt) con l'unico strumento dello Schedario viticolo comunque gestiti dalle Regioni.
Nell'articolo 13 (Controlli e vigilanza) si dispone che il controllo delle denominazioni protette e indicazioni geografiche viene affidato per la totalità delle sue fasi ad un unico soggetto, individuato dai produttori della Do e/o Ig e che sarà l'unico titolato all'attività di controllo.
L'articolo 14 (modalità di rivendicazione delle produzioni, riclassificazione, declassamenti) prevede infine un'unica denuncia di produzione annuale che annulla l'attuale decuplicazione della denuncia delle uve Do e Igt alle competenti Camere di Commercio.
lunedì
ROMA ANTICA PER 20 SESTERZI AL GIORNO
Un genere di teatro di strada molto apprezzato dagli intenditori è l'usanza di trascinare qualcuno in tribunale. Secondo il sistema romano fai-da-te di applicazione delle leggi, una volta fissato un appuntamento con il magistrato, la parte lesa deve assicurarsi che l'imputato si presenti davanti al giudice. Ovviamente, più debole è la tesi difensiva dell'imputato, più riluttante egli sarà a comparire in giudizio.
Per fare pressione sul convenuto, l'attore potrà ingaggiare uno specialista, che si siederà sotto la finestra dell'imputato, o sulla strada fuori dalla sua porta, e gli ululerà insulti e imprecazioni ben studiati, per la delizia dei passanti e la mortificazione della vittima. Qualora l'oggetto di tali attenzioni dovesse mettere il naso fuori dalla porta, verrà inseguito lungo la strada dal suo persecutore, che informerà a gran voce tutti quanti della villania dell'accusato, e del suo vigliacco rifiuto di difendersi davanti al giudice. Un accusato fermamente determinato pagherà diversi "infamatori" perché si diano il cambio e, tempo qualche notte insonne, anche i vicini inizieranno a fare pressioni.
Poiché la reputazione personale (la dignitas) ha un'enorme importanza per un Romano, è raro trovare un cittadino che riesca a tollerare a lungo simili trattamenti, specie se si considera che, più tarda a comparire in tribunale, più tutti si convinceranno che è colpevole, e lo tratteranno di conseguenza.
[Garzanti, Milano 2009, pagine 87-88-89]
Per fare pressione sul convenuto, l'attore potrà ingaggiare uno specialista, che si siederà sotto la finestra dell'imputato, o sulla strada fuori dalla sua porta, e gli ululerà insulti e imprecazioni ben studiati, per la delizia dei passanti e la mortificazione della vittima. Qualora l'oggetto di tali attenzioni dovesse mettere il naso fuori dalla porta, verrà inseguito lungo la strada dal suo persecutore, che informerà a gran voce tutti quanti della villania dell'accusato, e del suo vigliacco rifiuto di difendersi davanti al giudice. Un accusato fermamente determinato pagherà diversi "infamatori" perché si diano il cambio e, tempo qualche notte insonne, anche i vicini inizieranno a fare pressioni.
Poiché la reputazione personale (la dignitas) ha un'enorme importanza per un Romano, è raro trovare un cittadino che riesca a tollerare a lungo simili trattamenti, specie se si considera che, più tarda a comparire in tribunale, più tutti si convinceranno che è colpevole, e lo tratteranno di conseguenza.
[Garzanti, Milano 2009, pagine 87-88-89]
Aggressione al Presidente Silvio Berlusconi
Care opposizioni oggi potete gioire, a forza di seminare odio avete scatenato la violenza; complimenti, spero che gli ITALIANI VERI Vi giudichino alle prossime elezioni.
Forza Presidente ed Auguri di pronta guarigione.
Forza Presidente ed Auguri di pronta guarigione.
venerdì
Luka Karletto ha inviato un messaggio ai membri di Processo Eternit.
Grazie, grazie a tutti.
Oggi il processo è cominciato e l'attenzione di molti mass media era su Torino ed il dramma dell'amianto, grazie a tutto ciò ho visto al tg3 un bel servizio sul problema amianto nel Lazio, a dimostrare che il problema coinvolge tutti noi.
La la battaglia è solo all'inizio, spenti i riflettori arriveranno anche momenti difficili, ma grazie a tutti voi che vi siete iscritti a questo gruppo un primo risultato l'abbiamo portato a casa, veicolare ancor di più quella che la nostra parola d'ordine: GIUSTIZIA!
Sarà dura, ma con tutti voi vicini lo sarà un pò di meno.
Grazie ancora non lasciateci, o meglio, non lasciamoci soli.
http://www.studioservice.com/
Oggi il processo è cominciato e l'attenzione di molti mass media era su Torino ed il dramma dell'amianto, grazie a tutto ciò ho visto al tg3 un bel servizio sul problema amianto nel Lazio, a dimostrare che il problema coinvolge tutti noi.
La la battaglia è solo all'inizio, spenti i riflettori arriveranno anche momenti difficili, ma grazie a tutti voi che vi siete iscritti a questo gruppo un primo risultato l'abbiamo portato a casa, veicolare ancor di più quella che la nostra parola d'ordine: GIUSTIZIA!
Sarà dura, ma con tutti voi vicini lo sarà un pò di meno.
Grazie ancora non lasciateci, o meglio, non lasciamoci soli.
http://www.studioservice.com/
giovedì
Eternit, apre il processo. Pullman da tutta Europa, pool legale internazionale per le parti civili.
Pubblicato da Marilena De Giorgio alle 09:00 in Cronaca
Sono attesi dieci pullman da Casale Monferrato ed altri da Rubiera, Cavagnolo e Bagnoli, altri da Francia, Svizzera e Belgio, uno da Milano, uno da Roma e uno da Ravenna. L'apertura del processo contro la Eternit, stamattina, presso il Palazzo di Giustizia, racchiude le speranze di 2.889 persone offese nella salute e anche delle centinaia di morti per infortunio nel nostro paese.
Ce lo diceva, ieri, Mirko Pusceddu della onlus Legami d'Acciaio - ex lavoratori e familiari vittime ThyssenKrupp di Torino, onlus che fa parte della Rete Nazionale per la Sicurezza nei Luoghi di Lavoro che oggi manifesta, a Torino, per tutte le vittime del lavoro.
Qualche giorno fa, furono 250 rose bianche deposte davanti all'ingresso della fabbrica dei morti - com'è chiamata - a ricordare chi non c'è più. Oggi, per l'apertura del processo, l'eco internazionale della vicenda travalica i confini nazionali, nela causa più grande mai celebrata dal Tribunale di Torino.
L'attività consueta del Palagiustizia rallenta il suo ritmo per affrontare l'emergenza del caso che potete ricostruire dai nostri precedenti post e, in parte, anche qui. La rete, come sempre più spesso accade, unisce. C'è un gruppo su Facebook dedicato al Processo Eternit, su Ning, su Youtube.
Nello screenshot in apertura, trovate l'organizzazione delle aule (da LaStampa.it) in Tribunale; il pubblico avrà a disposizione l'auditorium del palazzo della Provincia e potrà seguire il processo in video. ''E' l'occasione decisiva per cercare di ottenere la verita''', ha detto Bruno Pesce, coordinatore della Vertenza Amianto.
Romana Blasotti Pavesi, 80 anni compiuti, presidente dell'associazione che riunisce i familiari delle vittime della polvere killer, in un'intervista a Repubblica, ieri, ha dichiarato di volere solo giustizia. Ha perso il marito, nel 1982. Poi una sorella, una cugina, un nipote. E l'adorata figlia, per ultima, nel 2004.
Il processo dei numeri record vedrà un pool legale internazionale per le parti civili. Otto avvocati di cinque nazionalità difenderanno i familiari delle vittime che chiederanno un risarcimento agli imputati.
E' la prima volta che accade in Europa, in una causa per danni legati alla sicurezza e all'ambiente. Il processo dei record abbia inizio. E trovi la giusta fine.
Sono attesi dieci pullman da Casale Monferrato ed altri da Rubiera, Cavagnolo e Bagnoli, altri da Francia, Svizzera e Belgio, uno da Milano, uno da Roma e uno da Ravenna. L'apertura del processo contro la Eternit, stamattina, presso il Palazzo di Giustizia, racchiude le speranze di 2.889 persone offese nella salute e anche delle centinaia di morti per infortunio nel nostro paese.
Ce lo diceva, ieri, Mirko Pusceddu della onlus Legami d'Acciaio - ex lavoratori e familiari vittime ThyssenKrupp di Torino, onlus che fa parte della Rete Nazionale per la Sicurezza nei Luoghi di Lavoro che oggi manifesta, a Torino, per tutte le vittime del lavoro.
Qualche giorno fa, furono 250 rose bianche deposte davanti all'ingresso della fabbrica dei morti - com'è chiamata - a ricordare chi non c'è più. Oggi, per l'apertura del processo, l'eco internazionale della vicenda travalica i confini nazionali, nela causa più grande mai celebrata dal Tribunale di Torino.
L'attività consueta del Palagiustizia rallenta il suo ritmo per affrontare l'emergenza del caso che potete ricostruire dai nostri precedenti post e, in parte, anche qui. La rete, come sempre più spesso accade, unisce. C'è un gruppo su Facebook dedicato al Processo Eternit, su Ning, su Youtube.
Nello screenshot in apertura, trovate l'organizzazione delle aule (da LaStampa.it) in Tribunale; il pubblico avrà a disposizione l'auditorium del palazzo della Provincia e potrà seguire il processo in video. ''E' l'occasione decisiva per cercare di ottenere la verita''', ha detto Bruno Pesce, coordinatore della Vertenza Amianto.
Romana Blasotti Pavesi, 80 anni compiuti, presidente dell'associazione che riunisce i familiari delle vittime della polvere killer, in un'intervista a Repubblica, ieri, ha dichiarato di volere solo giustizia. Ha perso il marito, nel 1982. Poi una sorella, una cugina, un nipote. E l'adorata figlia, per ultima, nel 2004.
Il processo dei numeri record vedrà un pool legale internazionale per le parti civili. Otto avvocati di cinque nazionalità difenderanno i familiari delle vittime che chiederanno un risarcimento agli imputati.
E' la prima volta che accade in Europa, in una causa per danni legati alla sicurezza e all'ambiente. Il processo dei record abbia inizio. E trovi la giusta fine.
martedì
Carlo De Benedetti ha deciso di portare in giudizio il Giornale
Lo scrive Alessandro Sallusti in prima pagina:
Carlo De Benedetti ha deciso di portare in giudizio il Giornale, con una causa civile esattamente come aveva fatto Silvio Berlusconi con la creatura dell’ingegnere, La Repubblica:
“Ieri l’editore ha querelato me e il Giornale: causa civile, come quella intrapresa dal Cavaliere all’inizio della rivolta. All’ingegnere non è andato giù che gli abbiamo ricordato che fu arrestato per tangenti e condannato per falso in bilancio. Non ha gradito che abbiamo sottolineato che il suo giornale stia trasformando in eroe il pentito Gaspare Spatuzza (quaranta omidici e sei stragi sulle spalle) pur di infangare questo governo. O forse non voleva che si sapesse di quella tessera numero uno del PD che spiega tante cose“.
Carlo De Benedetti ha deciso di portare in giudizio il Giornale, con una causa civile esattamente come aveva fatto Silvio Berlusconi con la creatura dell’ingegnere, La Repubblica:
“Ieri l’editore ha querelato me e il Giornale: causa civile, come quella intrapresa dal Cavaliere all’inizio della rivolta. All’ingegnere non è andato giù che gli abbiamo ricordato che fu arrestato per tangenti e condannato per falso in bilancio. Non ha gradito che abbiamo sottolineato che il suo giornale stia trasformando in eroe il pentito Gaspare Spatuzza (quaranta omidici e sei stragi sulle spalle) pur di infangare questo governo. O forse non voleva che si sapesse di quella tessera numero uno del PD che spiega tante cose“.
giovedì
eGovernment: la Posta Elettronica Certificata è ormai un obbligo.
La PEC (Posta Elettronica Certificata) è ormai un obbligo per tutti i professionisti italiani. Nel corso di una conferenza stampa tenutasi a Palazzo Vidoni, il Ministro per la Pubblica Amministrazione e l'Innovazione Renato Brunetta ha ricordato che dal 29 novembre è infatti scaduto il termine entro il quale i professionisti avrebbero dovuto comunicare ai propri Ordini e collegi il loro indirizzo di Posta Elettronica Certificata (ex comma 7 dell’art.16 della Legge n.2/2009).
L'obiettivo della PEC è quello di semplificare i rapporti fra i professionisti e la Pubblica Amministrazione , riducendo tempi e costi delle comunicazioni. In particolare la PEC permette di dare a un messaggio di posta elettronica lo stesso valore di una raccomandata con avviso di ricevimento. Grazie ad essa i professionisti possono gestire le comunicazioni ufficiali con gli Enti di Previdenza e, in generale, con la Pubblica Amministrazione centrale (indagini finanziarie con il Fisco, concorsi, ecc.) e con le Pubbliche Amministrazioni locali; inviare e ricevere contratti e fatture; sostituire le raccomandate A/R e tutti quei documenti che possono essere utilizzati in via legale (es. lettere di sollecito crediti, lettere di diffida, ecc.).
I circa due milioni di professionisti italiani che utilizzano la PEC sono gli apripista di questa iniziativa di informatizzazione e di digitalizzazione rivoluzionaria del Ministro Brunetta che già nei prossimi mesi sarà estesa anche a tutti i cittadini. A partire dal 2010 questo strumento verrà infatti utilizzato gratuitamente dalle nuove imprese, dai cittadini che ne faranno richiesta per dialogare con la Pubblica Amministrazione nonché dalle stesse Pubbliche Amministrazioni (che attiveranno una casella PEC per ogni registro).
Al fine di supportare i professionisti, i cittadini, le imprese e le Pubbliche Amministrazioni, il Ministero per la Pubblica Amministrazione e l'Innovazione ha anche attivato il numero verde 800.254.009 per risolvere dubbi e chiarimenti sugli obblighi, sulle caratteristiche e sulle funzionalità della PEC. Il servizio è svolto da Linea Amica, il contact center della P.A. gestito dal Formez.
L'obiettivo della PEC è quello di semplificare i rapporti fra i professionisti e la Pubblica Amministrazione , riducendo tempi e costi delle comunicazioni. In particolare la PEC permette di dare a un messaggio di posta elettronica lo stesso valore di una raccomandata con avviso di ricevimento. Grazie ad essa i professionisti possono gestire le comunicazioni ufficiali con gli Enti di Previdenza e, in generale, con la Pubblica Amministrazione centrale (indagini finanziarie con il Fisco, concorsi, ecc.) e con le Pubbliche Amministrazioni locali; inviare e ricevere contratti e fatture; sostituire le raccomandate A/R e tutti quei documenti che possono essere utilizzati in via legale (es. lettere di sollecito crediti, lettere di diffida, ecc.).
I circa due milioni di professionisti italiani che utilizzano la PEC sono gli apripista di questa iniziativa di informatizzazione e di digitalizzazione rivoluzionaria del Ministro Brunetta che già nei prossimi mesi sarà estesa anche a tutti i cittadini. A partire dal 2010 questo strumento verrà infatti utilizzato gratuitamente dalle nuove imprese, dai cittadini che ne faranno richiesta per dialogare con la Pubblica Amministrazione nonché dalle stesse Pubbliche Amministrazioni (che attiveranno una casella PEC per ogni registro).
Al fine di supportare i professionisti, i cittadini, le imprese e le Pubbliche Amministrazioni, il Ministero per la Pubblica Amministrazione e l'Innovazione ha anche attivato il numero verde 800.254.009 per risolvere dubbi e chiarimenti sugli obblighi, sulle caratteristiche e sulle funzionalità della PEC. Il servizio è svolto da Linea Amica, il contact center della P.A. gestito dal Formez.
lunedì
RESPONSABILITÀ DEL DELEGATO ALLA SICUREZZA SUL LAVORO
CASSAZIONE PENALE:
RESPONSABILITÀ DEL DELEGATO ALLA SICUREZZA SUL LAVORO
Interessante pronuncia della Cassazione in materia di infortuni sul lavoro, nel caso di specie si tratta di un incidente occorso ad un lavoratore il quale - incaricato di eseguire la pulizia e la smerigliatura di una ringhiera - veniva attinto da una scheggia di ruggine penetratagli in un occhio, in quanto non era stato munito di occhiali idonei a proteggere gli occhi da schegge e materiali dannosi e non aveva ricevuto una adeguata informazione sui pericoli connessi allo svolgimento della propria attività lavorativa. La Cassazione ha confermato la pronuncia della Corte d'appello che a propria volta aveva confermato la condanna comminata dal Tribunale al dirigente comunale delegato dal Sindaco.
In particolare, la Cassazione, rispetto al motivo di ricorso secondo cui la delega conferita dal Sindaco pro tempore in materia di infortunistica e sicurezza sul lavoro non poteva ritenersi "pienamente valida e produttiva di effetti giuridici", perché non accompagnata dall'effettiva assegnazione, da parte del delegante, dei fondi necessari per l'espletamento delle funzioni delegate, ha affermato che: "Se anche fossero vere le circostanze dedotte nell'atto di gravame, non per questo verrebbe meno la responsabilità del delegato, poiché l'invalidità della delega in base al principio di effettività impedisce che il delegante possa essere esonerato da responsabilità ma non esclude la responsabilità del delegato che, di fatto, abbia svolto le funzioni delegate".
La Cassazione ha infatti ribadito che "Il delegato che ritenga di non essere posto in grado di svolgere le funzioni delegate (ovvero non si ritenga in grado di svolgere adeguatamente quelle funzioni) deve chiedere al delegante di porlo in grado di svolgerle e, in caso di rifiuto o mancato adempimento, rifiutare il conferimento della delega".
(Corte di Cassazione - Terza Sezione Penale, Sentenza 20 novembre 2009, n.44890:
Responsabilità del delegato alla sicurezza).
RESPONSABILITÀ DEL DELEGATO ALLA SICUREZZA SUL LAVORO
Interessante pronuncia della Cassazione in materia di infortuni sul lavoro, nel caso di specie si tratta di un incidente occorso ad un lavoratore il quale - incaricato di eseguire la pulizia e la smerigliatura di una ringhiera - veniva attinto da una scheggia di ruggine penetratagli in un occhio, in quanto non era stato munito di occhiali idonei a proteggere gli occhi da schegge e materiali dannosi e non aveva ricevuto una adeguata informazione sui pericoli connessi allo svolgimento della propria attività lavorativa. La Cassazione ha confermato la pronuncia della Corte d'appello che a propria volta aveva confermato la condanna comminata dal Tribunale al dirigente comunale delegato dal Sindaco.
In particolare, la Cassazione, rispetto al motivo di ricorso secondo cui la delega conferita dal Sindaco pro tempore in materia di infortunistica e sicurezza sul lavoro non poteva ritenersi "pienamente valida e produttiva di effetti giuridici", perché non accompagnata dall'effettiva assegnazione, da parte del delegante, dei fondi necessari per l'espletamento delle funzioni delegate, ha affermato che: "Se anche fossero vere le circostanze dedotte nell'atto di gravame, non per questo verrebbe meno la responsabilità del delegato, poiché l'invalidità della delega in base al principio di effettività impedisce che il delegante possa essere esonerato da responsabilità ma non esclude la responsabilità del delegato che, di fatto, abbia svolto le funzioni delegate".
La Cassazione ha infatti ribadito che "Il delegato che ritenga di non essere posto in grado di svolgere le funzioni delegate (ovvero non si ritenga in grado di svolgere adeguatamente quelle funzioni) deve chiedere al delegante di porlo in grado di svolgerle e, in caso di rifiuto o mancato adempimento, rifiutare il conferimento della delega".
(Corte di Cassazione - Terza Sezione Penale, Sentenza 20 novembre 2009, n.44890:
Responsabilità del delegato alla sicurezza).
venerdì
“Business alla velocità della fiducia” Un Evento Storico !
Per la prima in Italia Stephen M.R. Covey, viene a illustrare il suo straordinario modello. Imprenditore, oratore e consulente in materia di Fiducia, Leadership ed Eccellenza nella Performance, autore del libro “La sfida della fiducia”, edito in Italia dalla Franco Angeli.
Covey ha creato un “modello” rivoluzionario di lavoro e azione che permette alle imprese di ridurre i costi e aumentare i risultati, sviluppando la fiducia interna e verso il mercato. In pochi anni è diventato uno dei punti di riferimento del management mondiale.
“Business alla velocità della fiducia” è un evento storico e si terrà l’ 11 e 12 dicembre 2009, a Roma.
L’evento è organizzato dalla Max Formisano Training ed è aperto a solo poche centinaia di persone, vi parteciperanno professionisti e responsabili aziendali oltre che i consulenti della crescita personale e professionale in Italia.
Per ogni Informazione potete collegarVi QUI'
Covey ha creato un “modello” rivoluzionario di lavoro e azione che permette alle imprese di ridurre i costi e aumentare i risultati, sviluppando la fiducia interna e verso il mercato. In pochi anni è diventato uno dei punti di riferimento del management mondiale.
“Business alla velocità della fiducia” è un evento storico e si terrà l’ 11 e 12 dicembre 2009, a Roma.
L’evento è organizzato dalla Max Formisano Training ed è aperto a solo poche centinaia di persone, vi parteciperanno professionisti e responsabili aziendali oltre che i consulenti della crescita personale e professionale in Italia.
Per ogni Informazione potete collegarVi QUI'
giovedì
Si prega di attivare il Cervello prima di leggere !
LA LETTERA DEL CAPO INDIANO
La lettera sottostante è stata scritta dal Capo Indiano di Seattle nel 1854, in risposta all’offerta fattagli dal “Capo Bianco” a Washington di comprare la loro terra.
Negli ultimi anni la Natura ci ha mandato ogni tipo di messaggio (lo tsunami, l’uragano Rita, l’uragano Katrina, ecc.) per allarmarci e metterci all’erta sugli effetti collaterali della nostra incuria.
“Come si può comprare o vendere il cielo? L’idea suona strana per noi.
Se non possediamo la freschezza dell’aria e l’effervescenza dell’acqua, come possiamo comprarle?
Ogni parte della terra è sacra, per la mia gente. Ogni splendente ago di pino, ogni spiaggia sabbiosa, la foschia nei boschi oscuri, ogni insetto che ronza è sacro nella memoria e nell’esperienza della mia gente. La linfa che scorre negli alberi porta le memorie dei pellerossa.
L’uomo bianco, dimentica il paese della sua nascita quando muore e va a passeggiare tra le stelle. I nostri morti non dimenticano mai la nostra bellissima terra, perché è la madre dei pellerossa. Siamo parte della terra ed essa è parte di noi. I fiori profumati sono i nostri fratelli, il cervo, il cavallo, la grande aquila; questi sono nostri fratelli. Le creste rocciose, l’erba nei prati, il calore del corpo del pony, e l’uomo - tutti appartengono alla stessa famiglia.
Così, quando il Grande Capo di Washington dice che desidera comprare la nostra terra, sta chiedendo molto da noi. Il Grande Capo dà la sua parola che ci riserverà un posto in modo che potremo vivere comodamente tra di noi. Lui sarà il nostro padre e noi saremo i suoi figli. Noi considereremo la sua offerta di acquisto della nostra terra. Ma non sarà facile. Perché questa terra per noi è sacra.
Questa acqua splendente si muove nei rivoli e nei torrenti che non sono semplicemente acqua, ma il sangue dei nostri antenati. Se vendiamo a voi la terra, dovrete ricordare che è sacra, e dovrete insegnare ai vostri figli che è sacra e che ogni riflesso nelle acque chiare dei laghi racconta di eventi e memorie nella vita della mia gente. Il mormorio dell’acqua è la voce del padre di mio padre.
I fiumi sono i nostri fratelli, essi placano la nostra sete. I fiumi portano le nostre canoe e sfamano i nostri figli. Se vendiamo a voi la nostra terra, dovrete ricordare, e insegnare ai vostri figli, che i fiumi sono i nostri fratelli, e anche i vostri, e dovete quindi concedere loro la gentilezza che concedereste ad un fratello.
Sappiamo che l’uomo bianco non comprende i nostri modi. Una porzione di terra è la stessa di quella successiva, perché egli è uno straniero che arriva durante la notte e prende dalla terra qualsiasi cosa egli abbia bisogno.
La terra non è sua sorella ma il suo nemico, e quando l’ha conquistata, l’uomo bianco passa oltre. Egli lascia dietro di sé la tomba del proprio padre, e non gli interessa altro.
Egli rapisce la terra dai suoi figli. La tomba del padre e i diritti di nascita dei propri figli sono dimenticati. Tratta sua madre, la Terra e suo fratello, il Cielo, come oggetti che può comprare, saccheggiare, vendere come pecore o perle.
Il suo appetito divorerà la terra e lascerà solo il deserto dietro di sé.
Io non lo so. I nostri modi sono differenti dai vostri. La vista delle vostre città fa male agli occhi del pellerossa. Ma forse il pellerossa è un selvaggio e non comprende.
Non c’è un posto calmo nella città dell’uomo bianco. Non c’è un posto per ascoltare le foglie crescere durante la primavera o per ascoltare il frusciare delle ali di un insetto. Ma forse è perché io sono selvaggio e non comprendo. La confusione sembra soltanto un insulto per le orecchie. E cosa c’è di vivo se un uomo non riesce a sentire il canto solitario di una cicala o le discussioni delle rane attorno al loro stagno nella notte? Ma sono un pellerossa e non comprendo. L’indiano preferisce il suono debole del vento che si agita sulla superficie dello stagno e l’odore del vento stesso, pulito da una pioggia di metà giornata o profumato dall’essenza dei pini.
L’aria è preziosa per i pellerossa, perchè tutte le cose condividono lo stesso respiro - la bestia, l’albero, l’uomo, tutti loro condividono lo stesso respiro. L’uomo bianco non sembra notare l’aria che respira. Come un uomo morente da vari giorni, è intorpidito dalla puzza. Ma se vendiamo a voi la nostra terra, dovrete ricordare che l’aria è preziosa per noi, che l’aria condivide il suo spirito con tutta la vita che supporta. Il vento che diede a nostro nonno il suo primo respiro riceve anche il suo ultimo sospiro. E se vendiamo a voi la nostra terra, la dovrete tenere da conto e considerare sacra come il posto dove ogni uomo può gustare l’odore del vento addolcito dai fiori di prato.
Considereremo quindi la vostra offerta di comprare la nostra terra, e se decideremo di accettare, dobbiamo porvi una condizione. L’uomo bianco deve trattare le bestie di questa terra come suoi fratelli.
Sono un selvaggio e non comprendo nessun altro modo. Ho visto un migliaio di bufali putrefatti nella prateria, lasciati lì dall’uomo bianco che gli ha sparato da un treno in corsa. Sono un selvaggio e non comprendo come il cavallo fumante d’acciaio possa essere più importante del bufalo che noi uccidiamo solo per sopravvivere. Cosa è l’uomo senza le bestie? Se tutte le bestie non ci fossero più, l’uomo morirebbe dalla grande solitudine del suo spirito. Perché qualsiasi cosa succede ad una bestia, molto presto accade all’uomo. Tutte le cose sono connesse.
Voi dovete insegnare ai vostri figli che il suolo sotto i loro piedi è fatto dalla cenere dei nostri nonni. In modo che essi rispettino la terra.
Dite ai vostri figli che la terra è ricca delle vite dei nostri amici e parenti. Insegnate ai vostri figli quello che abbiamo insegnato ai nostri, che la terra è nostra Madre. Ciò che accade alla terra, accade ai figli della terra. Se l’uomo sputa in terra, sputa su se stesso.
Questo è ciò che conosciamo. La terra non sembra appartenere all’uomo. E’ l’uomo che appartiene alla terra. Questo è ciò che sappiamo. Tutte le cose sono connesse come il sangue che unisce una famiglia.
Tutte le cose sono connesse.
Ciò che accade alla terra, accade ai figli della terra. L’uomo non tesse la tela della vita. E’ solo un filo di essa. Qualsiasi cosa egli faccia alla tela, lo fa a se stesso. Anche l’uomo bianco, il cui Dio cammina e parla con lui come fossero amici, non può esentarsi dal destino comune.
Potremmo essere fratelli, dopo tutto dovremmo vedere. Una cosa sappiamo, che l’uomo bianco potrebbe un giorno scoprire che il nostro Dio è lo stesso Dio.
Potreste pensare ora che tu possiedi Lui così come vuoi possedere la nostra terra. Ma non puoi. Egli è il Dio dell’uomo, e la Sua compassione è uguale per il pellerossa e per il bianco. Questa terra è preziosa anche per Lui. E danneggiare la terra vuol dire ammucchiare disprezzo per il suo Creatore. Anche i bianchi non ci saranno più, forse accadrà prima a loro che ad altre tribù. Contaminate i vostri letti e una notte soffocherete nei vostri rifiuti.
Ma nella vostra morte brillerete lucenti, infuocati dalla forza del Dio che vi ha portati su questa terra e per qualche scopo speciale via ha dato dominio sulla terra e sui pellerossa. Questo destino è un mistero per noi, perché non comprendiamo… quando il bufalo selvaggio sarà massacrato, i cavalli selvaggi addomesticati, gli angoli segreti della foresta violati e la vista delle colline rovinata dai cavi parlanti, cosa resterà? Sarà la fine della vita e l’inizio della sopravvivenza.
Ma siamo selvaggi.. e non comprendiamo.
IL VOSTRO UFFICIO STAMPA
Amo quel Dio che ha creato gli Uomini e non quel Dio che gli Uomini hanno creato.
www.studiobertollini.it
info@studiobertollini.it
La lettera sottostante è stata scritta dal Capo Indiano di Seattle nel 1854, in risposta all’offerta fattagli dal “Capo Bianco” a Washington di comprare la loro terra.
Negli ultimi anni la Natura ci ha mandato ogni tipo di messaggio (lo tsunami, l’uragano Rita, l’uragano Katrina, ecc.) per allarmarci e metterci all’erta sugli effetti collaterali della nostra incuria.
“Come si può comprare o vendere il cielo? L’idea suona strana per noi.
Se non possediamo la freschezza dell’aria e l’effervescenza dell’acqua, come possiamo comprarle?
Ogni parte della terra è sacra, per la mia gente. Ogni splendente ago di pino, ogni spiaggia sabbiosa, la foschia nei boschi oscuri, ogni insetto che ronza è sacro nella memoria e nell’esperienza della mia gente. La linfa che scorre negli alberi porta le memorie dei pellerossa.
L’uomo bianco, dimentica il paese della sua nascita quando muore e va a passeggiare tra le stelle. I nostri morti non dimenticano mai la nostra bellissima terra, perché è la madre dei pellerossa. Siamo parte della terra ed essa è parte di noi. I fiori profumati sono i nostri fratelli, il cervo, il cavallo, la grande aquila; questi sono nostri fratelli. Le creste rocciose, l’erba nei prati, il calore del corpo del pony, e l’uomo - tutti appartengono alla stessa famiglia.
Così, quando il Grande Capo di Washington dice che desidera comprare la nostra terra, sta chiedendo molto da noi. Il Grande Capo dà la sua parola che ci riserverà un posto in modo che potremo vivere comodamente tra di noi. Lui sarà il nostro padre e noi saremo i suoi figli. Noi considereremo la sua offerta di acquisto della nostra terra. Ma non sarà facile. Perché questa terra per noi è sacra.
Questa acqua splendente si muove nei rivoli e nei torrenti che non sono semplicemente acqua, ma il sangue dei nostri antenati. Se vendiamo a voi la terra, dovrete ricordare che è sacra, e dovrete insegnare ai vostri figli che è sacra e che ogni riflesso nelle acque chiare dei laghi racconta di eventi e memorie nella vita della mia gente. Il mormorio dell’acqua è la voce del padre di mio padre.
I fiumi sono i nostri fratelli, essi placano la nostra sete. I fiumi portano le nostre canoe e sfamano i nostri figli. Se vendiamo a voi la nostra terra, dovrete ricordare, e insegnare ai vostri figli, che i fiumi sono i nostri fratelli, e anche i vostri, e dovete quindi concedere loro la gentilezza che concedereste ad un fratello.
Sappiamo che l’uomo bianco non comprende i nostri modi. Una porzione di terra è la stessa di quella successiva, perché egli è uno straniero che arriva durante la notte e prende dalla terra qualsiasi cosa egli abbia bisogno.
La terra non è sua sorella ma il suo nemico, e quando l’ha conquistata, l’uomo bianco passa oltre. Egli lascia dietro di sé la tomba del proprio padre, e non gli interessa altro.
Egli rapisce la terra dai suoi figli. La tomba del padre e i diritti di nascita dei propri figli sono dimenticati. Tratta sua madre, la Terra e suo fratello, il Cielo, come oggetti che può comprare, saccheggiare, vendere come pecore o perle.
Il suo appetito divorerà la terra e lascerà solo il deserto dietro di sé.
Io non lo so. I nostri modi sono differenti dai vostri. La vista delle vostre città fa male agli occhi del pellerossa. Ma forse il pellerossa è un selvaggio e non comprende.
Non c’è un posto calmo nella città dell’uomo bianco. Non c’è un posto per ascoltare le foglie crescere durante la primavera o per ascoltare il frusciare delle ali di un insetto. Ma forse è perché io sono selvaggio e non comprendo. La confusione sembra soltanto un insulto per le orecchie. E cosa c’è di vivo se un uomo non riesce a sentire il canto solitario di una cicala o le discussioni delle rane attorno al loro stagno nella notte? Ma sono un pellerossa e non comprendo. L’indiano preferisce il suono debole del vento che si agita sulla superficie dello stagno e l’odore del vento stesso, pulito da una pioggia di metà giornata o profumato dall’essenza dei pini.
L’aria è preziosa per i pellerossa, perchè tutte le cose condividono lo stesso respiro - la bestia, l’albero, l’uomo, tutti loro condividono lo stesso respiro. L’uomo bianco non sembra notare l’aria che respira. Come un uomo morente da vari giorni, è intorpidito dalla puzza. Ma se vendiamo a voi la nostra terra, dovrete ricordare che l’aria è preziosa per noi, che l’aria condivide il suo spirito con tutta la vita che supporta. Il vento che diede a nostro nonno il suo primo respiro riceve anche il suo ultimo sospiro. E se vendiamo a voi la nostra terra, la dovrete tenere da conto e considerare sacra come il posto dove ogni uomo può gustare l’odore del vento addolcito dai fiori di prato.
Considereremo quindi la vostra offerta di comprare la nostra terra, e se decideremo di accettare, dobbiamo porvi una condizione. L’uomo bianco deve trattare le bestie di questa terra come suoi fratelli.
Sono un selvaggio e non comprendo nessun altro modo. Ho visto un migliaio di bufali putrefatti nella prateria, lasciati lì dall’uomo bianco che gli ha sparato da un treno in corsa. Sono un selvaggio e non comprendo come il cavallo fumante d’acciaio possa essere più importante del bufalo che noi uccidiamo solo per sopravvivere. Cosa è l’uomo senza le bestie? Se tutte le bestie non ci fossero più, l’uomo morirebbe dalla grande solitudine del suo spirito. Perché qualsiasi cosa succede ad una bestia, molto presto accade all’uomo. Tutte le cose sono connesse.
Voi dovete insegnare ai vostri figli che il suolo sotto i loro piedi è fatto dalla cenere dei nostri nonni. In modo che essi rispettino la terra.
Dite ai vostri figli che la terra è ricca delle vite dei nostri amici e parenti. Insegnate ai vostri figli quello che abbiamo insegnato ai nostri, che la terra è nostra Madre. Ciò che accade alla terra, accade ai figli della terra. Se l’uomo sputa in terra, sputa su se stesso.
Questo è ciò che conosciamo. La terra non sembra appartenere all’uomo. E’ l’uomo che appartiene alla terra. Questo è ciò che sappiamo. Tutte le cose sono connesse come il sangue che unisce una famiglia.
Tutte le cose sono connesse.
Ciò che accade alla terra, accade ai figli della terra. L’uomo non tesse la tela della vita. E’ solo un filo di essa. Qualsiasi cosa egli faccia alla tela, lo fa a se stesso. Anche l’uomo bianco, il cui Dio cammina e parla con lui come fossero amici, non può esentarsi dal destino comune.
Potremmo essere fratelli, dopo tutto dovremmo vedere. Una cosa sappiamo, che l’uomo bianco potrebbe un giorno scoprire che il nostro Dio è lo stesso Dio.
Potreste pensare ora che tu possiedi Lui così come vuoi possedere la nostra terra. Ma non puoi. Egli è il Dio dell’uomo, e la Sua compassione è uguale per il pellerossa e per il bianco. Questa terra è preziosa anche per Lui. E danneggiare la terra vuol dire ammucchiare disprezzo per il suo Creatore. Anche i bianchi non ci saranno più, forse accadrà prima a loro che ad altre tribù. Contaminate i vostri letti e una notte soffocherete nei vostri rifiuti.
Ma nella vostra morte brillerete lucenti, infuocati dalla forza del Dio che vi ha portati su questa terra e per qualche scopo speciale via ha dato dominio sulla terra e sui pellerossa. Questo destino è un mistero per noi, perché non comprendiamo… quando il bufalo selvaggio sarà massacrato, i cavalli selvaggi addomesticati, gli angoli segreti della foresta violati e la vista delle colline rovinata dai cavi parlanti, cosa resterà? Sarà la fine della vita e l’inizio della sopravvivenza.
Ma siamo selvaggi.. e non comprendiamo.
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domenica
UNA BELLISSIMA LETTERA DI UN GIOVANE RAGAZZO CALABRESE
RICEVO E PUBBLICO UNA BELLISSIMA LETTERA DI UN GIOVANE RAGAZZO CALABRESE
Lorenzo Conti 20 novembre alle ore 23.13
ANDREA BRUNI è un giovane ragazzo di Aiello Calabro che si è impegnato per migliorare la nostra amatissima Italia.
Pubblico questa lettera, non perchè parla di me, ma per gli alti valori morali espressi e per i valori manifestati.
AIELLO CALABRO – sembra che il Sindaco Iacucci non abbia compreso il senso della denuncia del dott. Lorenzo Conti.
È ovvio che il problema di fondo non è se o meno il Comune di Aiello Calabro abbia acquistato con soldi pubblici i libri di Barbara Balzerani.
Tuttavia, anche se come dichiara in una nota il nostro Sindaco, il comune di Aiello Calabro non ha acquistato libri dalla terrorista, è innegabile che la nostra amministrazione ha fornito alla stessa la piazza, il mercato ed ha sponsorizzato il libro attraverso manifesti, che a mio parere è ancora più grave.
Il problema di fondo, che il Sindaco di Aiello Calabro ha sorvolato con astuzia politica, è se è corretto o meno da un punto di vista etico - morale che le istituzioni “celebrino” i protagonisti del terrorismo brigatista. Mi sarei aspettato dal nostro primo cittadino, che si definisce “uomo di Stato e delle Istituzioni”, un riconoscimento amministrativo all’amico Lorenzo Conti, figlio di un Sindaco che può essere considerato un eroe positivo, in quanto rifiutò la scorta per evitare l’ennesima strage di innocenti.
Invece nemmeno una stretta di mano, un saluto all’amico Lorenzo che da Firenze per la prima volta è venuto nel nostro Comune.
Il dott. Iacucci, non ha avvertito l’esigenza morale ed istituzionale di dare il benvenuto ad un figlio di un suo collega, vittima del terrorismo brigatista, nella sua comunità.
Voglio sottolineare infatti che al convegno che l’UDC locale ha organizzato sul tema “gli anni di piombo, dalla parte delle vittime” era completamente assente l’amministrazione comunale, che invece era presente in blocco alla manifestazione con la terrorista Balzerani, che dal carcere rivendicò l’assassinio di Lando Conti.
È strano che il Sindaco di Aiello Calabro abbia sentito l’esigenza di chiarirsi con il COISP quando invece non ha sentito il bisogno di chiarirsi con l’amico Lorenzo Conti, come è strano che ha ospitato con soldi pubblici la terrorista Barbara Balzerani e poi ha snobbato l’amico Conti come se fosse il peggiore dei criminali.
Tutto questo fa riflettere e mi domando se l’amministrazione comunale di Aiello Calabro sia dalla parte delle vittime oppure dalla parte dei terroristi.
Andrea Bruni
Commissario Giovani Udc di Aiello Calabro
Giancarlo Bertollini 20 novembre alle ore 23.57
Come dicevo gradirei essere autorizzato a rilanciare questa lettera con un Comunicato Stampa. Ragazzi come questo ci fanno sperare in un futuro migliore. A presto, con gli Auguri più sinceri di grandi riconoscimenti.
Fonte: http://www.studiobertollini.com/
Condividi Lorenzo Conti 22 novembre alle ore 19.56
Autorizzazione concessa e grazie, grazie di cuore per tutto.
Lorenzo Conti 20 novembre alle ore 23.13
ANDREA BRUNI è un giovane ragazzo di Aiello Calabro che si è impegnato per migliorare la nostra amatissima Italia.
Pubblico questa lettera, non perchè parla di me, ma per gli alti valori morali espressi e per i valori manifestati.
AIELLO CALABRO – sembra che il Sindaco Iacucci non abbia compreso il senso della denuncia del dott. Lorenzo Conti.
È ovvio che il problema di fondo non è se o meno il Comune di Aiello Calabro abbia acquistato con soldi pubblici i libri di Barbara Balzerani.
Tuttavia, anche se come dichiara in una nota il nostro Sindaco, il comune di Aiello Calabro non ha acquistato libri dalla terrorista, è innegabile che la nostra amministrazione ha fornito alla stessa la piazza, il mercato ed ha sponsorizzato il libro attraverso manifesti, che a mio parere è ancora più grave.
Il problema di fondo, che il Sindaco di Aiello Calabro ha sorvolato con astuzia politica, è se è corretto o meno da un punto di vista etico - morale che le istituzioni “celebrino” i protagonisti del terrorismo brigatista. Mi sarei aspettato dal nostro primo cittadino, che si definisce “uomo di Stato e delle Istituzioni”, un riconoscimento amministrativo all’amico Lorenzo Conti, figlio di un Sindaco che può essere considerato un eroe positivo, in quanto rifiutò la scorta per evitare l’ennesima strage di innocenti.
Invece nemmeno una stretta di mano, un saluto all’amico Lorenzo che da Firenze per la prima volta è venuto nel nostro Comune.
Il dott. Iacucci, non ha avvertito l’esigenza morale ed istituzionale di dare il benvenuto ad un figlio di un suo collega, vittima del terrorismo brigatista, nella sua comunità.
Voglio sottolineare infatti che al convegno che l’UDC locale ha organizzato sul tema “gli anni di piombo, dalla parte delle vittime” era completamente assente l’amministrazione comunale, che invece era presente in blocco alla manifestazione con la terrorista Balzerani, che dal carcere rivendicò l’assassinio di Lando Conti.
È strano che il Sindaco di Aiello Calabro abbia sentito l’esigenza di chiarirsi con il COISP quando invece non ha sentito il bisogno di chiarirsi con l’amico Lorenzo Conti, come è strano che ha ospitato con soldi pubblici la terrorista Barbara Balzerani e poi ha snobbato l’amico Conti come se fosse il peggiore dei criminali.
Tutto questo fa riflettere e mi domando se l’amministrazione comunale di Aiello Calabro sia dalla parte delle vittime oppure dalla parte dei terroristi.
Andrea Bruni
Commissario Giovani Udc di Aiello Calabro
Giancarlo Bertollini 20 novembre alle ore 23.57
Come dicevo gradirei essere autorizzato a rilanciare questa lettera con un Comunicato Stampa. Ragazzi come questo ci fanno sperare in un futuro migliore. A presto, con gli Auguri più sinceri di grandi riconoscimenti.
Fonte: http://www.studiobertollini.com/
Condividi Lorenzo Conti 22 novembre alle ore 19.56
Autorizzazione concessa e grazie, grazie di cuore per tutto.
mercoledì
OMAT ROMA, I PRIMI COMMENTI
Ci perviene il seguente Comunicato curato da Stefano Foresti (ITER) che volentieri pubblichiamo.
Si è conclusa la principale manifestazione italiana sulla gestione elettronica di documenti e informazioni: ecco i primi dati consuntivi e le dichiarazioni a caldo di chi ha partecipato. Milano, 17 novembre 2009 - All’indomani dell’edizione romana di OMAT, tenutasi l’11 e 12 novembre presso il Crowne Plaza Roma - St. Peter’s hotel, sono molti i motivi di soddisfazione.
Innanzitutto, i numeri: OMAT Roma 2009 ha fatto registrare 919 presenze complessive nei due giorni, con un aumento del 12% rispetto a OMAT Roma 2008. 641 presenze singole: + 9% 45 espositori e sponsor
64 relatori, di cui il 48% accademici, tributaristi, consulenti e coinvolti nella stesura delle norme.
Da sempre fiore all’occhiello di OMAT, il programma convegnistico ha potuto contare quest’anno più che mai sull’apporto di moderatori e relatori di altissimo livello. Rappresentanti delle istituzioni, accademici, giuristi, tecnici e dirigenti delle maggiori aziende del settore hanno permesso ai partecipanti di tornare in ufficio con molti dubbi in meno e tanti esempi di successo in più.
In particolare, grande successo per la sessione di apertura (intitolata Come gestire il patrimonio di dati e informazioni digitali per generare efficienza, innovazione e competitività), la sessione sulla normativa, le due sessioni dedicate alla conservazione e la sessione di chiusura sulla fatturazione elettronica.
Le aziende espositrici hanno presentato soluzioni concrete e all’avanguardia a un pubblico estremamente profilato, competente e, quindi, molto ricettivo.
Da ultimo, la soddisfazione di aver celebrato nel migliore dei modi un’edizione particolarmente importante, in quanto ha coinciso con il ventesimo anno di attività di OMAT: un record assoluto per il settore del document management in Italia.
Domenico Piazza, senior partner di ITER (la società organizzatrice), ha dichiarato:
La gratificazione maggiore è stata quella di vedere tutti i nostri partner e i visitatori decisamente soddisfatti, e di questi tempi non accade spesso. Il domani è nelle mani degli dei, ma noi siamo dei bravi "indovini" e ci stiamo impegnando al massimo per capire le esigenze dei manager di oggi che vogliono capire il domani. Possiamo per ora anticipare una considerazione: OMAT Milano 2010 arriva dopo 20 anni di successi; finito il primo si inizia il secondo ventennio, quindi OMAT Milano 2010 è proprio un appuntamento da non perdere e noi faremo di tutto per farvelo apprezzare.
Si è conclusa la principale manifestazione italiana sulla gestione elettronica di documenti e informazioni: ecco i primi dati consuntivi e le dichiarazioni a caldo di chi ha partecipato. Milano, 17 novembre 2009 - All’indomani dell’edizione romana di OMAT, tenutasi l’11 e 12 novembre presso il Crowne Plaza Roma - St. Peter’s hotel, sono molti i motivi di soddisfazione.
Innanzitutto, i numeri: OMAT Roma 2009 ha fatto registrare 919 presenze complessive nei due giorni, con un aumento del 12% rispetto a OMAT Roma 2008. 641 presenze singole: + 9% 45 espositori e sponsor
64 relatori, di cui il 48% accademici, tributaristi, consulenti e coinvolti nella stesura delle norme.
Da sempre fiore all’occhiello di OMAT, il programma convegnistico ha potuto contare quest’anno più che mai sull’apporto di moderatori e relatori di altissimo livello. Rappresentanti delle istituzioni, accademici, giuristi, tecnici e dirigenti delle maggiori aziende del settore hanno permesso ai partecipanti di tornare in ufficio con molti dubbi in meno e tanti esempi di successo in più.
In particolare, grande successo per la sessione di apertura (intitolata Come gestire il patrimonio di dati e informazioni digitali per generare efficienza, innovazione e competitività), la sessione sulla normativa, le due sessioni dedicate alla conservazione e la sessione di chiusura sulla fatturazione elettronica.
Le aziende espositrici hanno presentato soluzioni concrete e all’avanguardia a un pubblico estremamente profilato, competente e, quindi, molto ricettivo.
Da ultimo, la soddisfazione di aver celebrato nel migliore dei modi un’edizione particolarmente importante, in quanto ha coinciso con il ventesimo anno di attività di OMAT: un record assoluto per il settore del document management in Italia.
Domenico Piazza, senior partner di ITER (la società organizzatrice), ha dichiarato:
La gratificazione maggiore è stata quella di vedere tutti i nostri partner e i visitatori decisamente soddisfatti, e di questi tempi non accade spesso. Il domani è nelle mani degli dei, ma noi siamo dei bravi "indovini" e ci stiamo impegnando al massimo per capire le esigenze dei manager di oggi che vogliono capire il domani. Possiamo per ora anticipare una considerazione: OMAT Milano 2010 arriva dopo 20 anni di successi; finito il primo si inizia il secondo ventennio, quindi OMAT Milano 2010 è proprio un appuntamento da non perdere e noi faremo di tutto per farvelo apprezzare.
martedì
Niente più D.O.C. ed I.G.T. ma solo D.O.P. ed I.G.P.
ULTIMISSIME VINI
Niente più D.O.C. ed I.G.T. ma solo D.O.P. ed I.G.P.
“ Cosa rischiano le nostre Aziende con l’entrata in vigore del Sistema di Classificazione Vini previsto dalla COMMISSIONE EUROPEA?”.
Confidiamo nel Ministro delle Politiche Agricole Luca Zaia che, anche se non ne ha bisogno, stimoliamo ad intervenire sulla Commissione Europea per salvaguardare al meglio le nostre Imprese, chiarendo le Opportunità/Rischi insiti nel nuovo Sistema divenuto realtà a partire dal 1° agosto 2009.
N.B.
La legge è operativa e siamo ormai a dicembre 2009.
La discussione è aperta per le possibili variazioni nell’elenco delle DOC, DOCG ed IGT che dovranno confluire (Tutte ?) delle nuove DOP ed IGP.
Studio Service di G.Bertollini
http://www.studioservice.com/
Niente più D.O.C. ed I.G.T. ma solo D.O.P. ed I.G.P.
“ Cosa rischiano le nostre Aziende con l’entrata in vigore del Sistema di Classificazione Vini previsto dalla COMMISSIONE EUROPEA?”.
Confidiamo nel Ministro delle Politiche Agricole Luca Zaia che, anche se non ne ha bisogno, stimoliamo ad intervenire sulla Commissione Europea per salvaguardare al meglio le nostre Imprese, chiarendo le Opportunità/Rischi insiti nel nuovo Sistema divenuto realtà a partire dal 1° agosto 2009.
N.B.
La legge è operativa e siamo ormai a dicembre 2009.
La discussione è aperta per le possibili variazioni nell’elenco delle DOC, DOCG ed IGT che dovranno confluire (Tutte ?) delle nuove DOP ed IGP.
Studio Service di G.Bertollini
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lunedì
Cena della Tradizione a Zagarolo
Cena con spettacolo musicale della tradizione contadina
Palazzo Rospigliosi - Zagarolo.
Sabato 28 novembre 2009 ore 20,00
Alla Scoperta dei Gusti di "Una Volta" con "Antichi Sapori" organizzata dall'Associazione Culturale "Amici di Zagarolo"
Col Patrocinio del Comune di Zagarolo.
La Prenotazione è Obbligatoria entro Giovedì 26 novembre.
Potete chiamare direttamente l'Associazione
al n. 338.4075.835
venerdì
Una buona Notizia sugli Uffici Stampa
Roma, 13/11/2009 Trovata la soluzione, in esterno, per le Aziende che possono avere un Ufficio Stampa senza i costi interni, spesso non alla portata.
L’attivazione esterna di un “UFFICIO STAMPA ON LINE” cosi' concepito, ha un costo che non supera quello del Cappuccino, addirittura inferiore anche agli abbonamenti di agenzie che offrono la sola consultazione delle notizie e non il loro lancio. Ovviamente ogni notizia, prima di essere on-line, dovrà essere scritta, vagliata ed approvata dal Cliente nel rispetto dei Codici Deontologici per assunzione di responsabilità e Manleva dello Studio esterno.
RASSEGNA STAMPA.
Per quanti hanno necessità di avere una Rassegna Stampa, è oggi possibile selezionare dalle maggiori testate le notizie di interesse, impaginandole in formato A4 personalizzato, girarle e/o pubblicarle sul Sito del Cliente ad un costo contenutissimo. Decisamente da valutare con attenzione.
Per ogni informazione : http://www.studiobertollini.com/contatti.html
I Siti: http://www.studiobertollini.com/ - http://www.studioservice.com/
I Comunicati Stampa
L’attivazione esterna di un “UFFICIO STAMPA ON LINE” cosi' concepito, ha un costo che non supera quello del Cappuccino, addirittura inferiore anche agli abbonamenti di agenzie che offrono la sola consultazione delle notizie e non il loro lancio. Ovviamente ogni notizia, prima di essere on-line, dovrà essere scritta, vagliata ed approvata dal Cliente nel rispetto dei Codici Deontologici per assunzione di responsabilità e Manleva dello Studio esterno.
RASSEGNA STAMPA.
Per quanti hanno necessità di avere una Rassegna Stampa, è oggi possibile selezionare dalle maggiori testate le notizie di interesse, impaginandole in formato A4 personalizzato, girarle e/o pubblicarle sul Sito del Cliente ad un costo contenutissimo. Decisamente da valutare con attenzione.
Per ogni informazione : http://www.studiobertollini.com/contatti.html
I Siti: http://www.studiobertollini.com/ - http://www.studioservice.com/
I Comunicati Stampa
mercoledì
Business alla Velocità della Fiducia
Una soluzione alla crisi: ridurre i costi e velocizzare
risultati, creando e trasmettendo
maggiore fiducia.
Che impatto ha la fiducia all’interno di un’organizzazione?
La mancanza o lo scarso livello di fiducia, rendono le persone scontente, insoddisfatte e demotivate, rallentano o frenano le relazioni e i rapporti personali e professionali, aumentano i costi e la “burocrazia”, creano atteggiamenti ostili, generano scontri aspri, posizioni difensive. Tutto questo incide direttamente su energie e tempo e quindi sui costi.
Come fare per creare e trasmettere fiducia totale?
A questa domanda risponderà Stephen M.R. Covey nel seminario “Business alla Velocità della Fiducia”, in programma a Roma (Hotel Radisson Blu, Via Filippo Turati, 171) l'11 e 12 dicembre 2009.
Covey - imprenditore, oratore e consulente in materia di Fiducia, Leadership ed Eccellenza nella Performance - ha creato un “modello” rivoluzionario di lavoro e azione che permette alle imprese di ridurre i costi e aumentare i risultati, sviluppando la fiducia interna e verso il mercato. In pochi anni è diventato uno dei punti di riferimento del management mondiale.
Sotto la sua guida, la Franklin Covey diventa la più grande società di sviluppo di leadership nel mondo, fino ad entrare a far parte dell’Inc.500, espandersi in oltre 40 paesi e portare il valore per gli azionisti da 2,4 milioni fino a 160 milioni di dollari.
Ora, per la prima volta, Sthephen M.R. Covey viene in Italia a illustrare il suo modello rivoluzionario.
Secondo lo stesso Covey “La Fiducia è la competenza chiave della Leadership. La fiducia è davvero l’unica cosa che cambia tutto e non c’è mai stato un momento in cui sia stato tanto importante che le persone creino, ricostruiscano, trasmettano la fiducia a tutti i livelli quanto nella nuova società globale di oggi”.
Creare e trasmettere maggiore fiducia permette inoltre di motivare e responsabilizzare le persone, aumentare la produttività, avere relazioni più stimolanti e positive con gli altri, utilizzare al meglio due risorse di inestimabile valore: energie e tempo.
Organizzatore dell’evento è la “Max Formisano Training”, azienda all’avanguardia
nella formazione manageriale.
Per maggiori info: 06.67.92.112. - Web : www.maxformisano.it/stephencovey
martedì
L'Istituto del Vino Italiano di Qualita' Grandi Marchi diventa partner dell'IMW
(AGI) - Roma, 19 nov. - Primo ingresso italiano nell'accademia mondiale della viticoltura e dell'enologia. L'Istituto del Vino Italiano di Qualita' Grandi Marchi diventa partner dell'IMW, The Institute of Masters of Wine, la prestigiosa istituzione londinese ( 277 i membri selezionati in tutto il mondo) che da piu' di cinquant'anni si occupa di formare i piu' qualificati esperti internazionali di vino.
Con questo accordo l'Istituto del Vino Italiano di Qualita' Grandi Marchi - anni di storia ed un fatturato di 500milioni di euro nel 2008 - avra' per la prima volta un ruolo attivo nei programmi di istruzione e formazione a livello internazionale. Le diciassette firme icona della qualita' enologica nazionale (Biondi Santi spa, Michele Chiarlo, Ambrogio e Giovanni Folonari, Pio Cesare, Tenuta San Guido, Ca' del Bosco, Umani Ronchi, Carpene' Malvolti, Lungarotti, Masi, Mastroberardino, Alois Lageder, Rivera, Jermann, Donnafugata, Marchesi Antinori, Tasca D'Almerita) svilupperanno infatti programmi ufficiali di studio per i futuri professionisti del settore vitivinicolo con percorsi dedicati al vino italiano, degustazioni internazionali, visite guidate e simposi. Parola d'ordine, diffondere la cultura della qualita' e della scienza del vino con collaborazioni prestigiose e selezionate. I Master of Wine diplomati all?accademia guideranno le degustazioni internazionali dei Grandi Marchi, partecipando anche agli eventi che l'Istituto promuove nel mondo presso i target di stampa specializzata, sommelier, opinion leader e soci dell'IMW.
Per il presidente dell'Istituto Grandi Marchi, Piero Antinori: "La competitivita' e' da tempo una condizione necessaria per sopravvivere anche nel settore vitivinicolo, dove la concorrenza si fa sempre piu' agguerrita e non c?e' piu' spazio per l?improvvisazione. Per questo servono nuovi strumenti e percorsi internazionali per affermare la leadership italiana nel mondo". Opinione condivisa anche Lynne Sherif, vice presidente dell'Istitute of Masters of Wine, secondo il quale "la comunita' mondiale di IMW trarra' beneficio dal poter lavorare a stretto contatto con il gruppo prestigioso rappresentato dall'Istituto Grandi Marchi". Tokio (24 novembre) e Seoul (26 novembre) saranno le prime citta' ad ospitare i corsi di formazione e di degustazione guidata firmati da Istituto Grandi Marchi e Masters of the Wine. I primi appuntamenti della collaborazione Istituto Grandi Marchi e Master of the Wine si svolgeranno a Tokio (24 novembre) e a Seoul (26 novembre).
Con questo accordo l'Istituto del Vino Italiano di Qualita' Grandi Marchi - anni di storia ed un fatturato di 500milioni di euro nel 2008 - avra' per la prima volta un ruolo attivo nei programmi di istruzione e formazione a livello internazionale. Le diciassette firme icona della qualita' enologica nazionale (Biondi Santi spa, Michele Chiarlo, Ambrogio e Giovanni Folonari, Pio Cesare, Tenuta San Guido, Ca' del Bosco, Umani Ronchi, Carpene' Malvolti, Lungarotti, Masi, Mastroberardino, Alois Lageder, Rivera, Jermann, Donnafugata, Marchesi Antinori, Tasca D'Almerita) svilupperanno infatti programmi ufficiali di studio per i futuri professionisti del settore vitivinicolo con percorsi dedicati al vino italiano, degustazioni internazionali, visite guidate e simposi. Parola d'ordine, diffondere la cultura della qualita' e della scienza del vino con collaborazioni prestigiose e selezionate. I Master of Wine diplomati all?accademia guideranno le degustazioni internazionali dei Grandi Marchi, partecipando anche agli eventi che l'Istituto promuove nel mondo presso i target di stampa specializzata, sommelier, opinion leader e soci dell'IMW.
Per il presidente dell'Istituto Grandi Marchi, Piero Antinori: "La competitivita' e' da tempo una condizione necessaria per sopravvivere anche nel settore vitivinicolo, dove la concorrenza si fa sempre piu' agguerrita e non c?e' piu' spazio per l?improvvisazione. Per questo servono nuovi strumenti e percorsi internazionali per affermare la leadership italiana nel mondo". Opinione condivisa anche Lynne Sherif, vice presidente dell'Istitute of Masters of Wine, secondo il quale "la comunita' mondiale di IMW trarra' beneficio dal poter lavorare a stretto contatto con il gruppo prestigioso rappresentato dall'Istituto Grandi Marchi". Tokio (24 novembre) e Seoul (26 novembre) saranno le prime citta' ad ospitare i corsi di formazione e di degustazione guidata firmati da Istituto Grandi Marchi e Masters of the Wine. I primi appuntamenti della collaborazione Istituto Grandi Marchi e Master of the Wine si svolgeranno a Tokio (24 novembre) e a Seoul (26 novembre).
Pericolo AMIANTO !!!
Articolo del 3 novembre 2009
ENASARCO
Grondaie in V.le degli Ammiragli, 119 - 00136 Roma - Invito a RIMUOVERE !!!
********************************************************************
«Almeno 500 dipendenti della ex compagnia di bandiera Alitalia e delle società di manutenzione da essa controllata hanno respirato amianto» è la denuncia dell’avvocato Ezio Bonanni, da anni in prima linea al fianco delle vittime esposte alla fibra killer. Alcuni giorni fa il tribunale di Napoli ha rigettato l’archiviazione del caso di un impiegato Atitech (le officine di Alitalia) deceduto per mesotelioma nel 2006. Il giudice, ha riconosciuto l’esposizione e chiesto che si indaghi ancora. E già qualche mese fa, la Corte di Appello di Roma aveva condannato l’Inps a riconoscere i benefici previdenziali a un altro lavoratore Alitalia. Dunque qualcosa si muove anche nell’aviazione che è il meno noto tra i settori lavorativi dove l’amianto è stato lavorato, maneggiato, respirato.
Nel 2001 l’Alitalia aveva invitato le officine a rimuovere le parti in amianto ma come si legge nella perizia dell’ingegner Giorgio Onori, almeno fino a 4 anni fa l’amianto era lì: “nel 2005, racconta Onori, non esisteva un ambiente protetto, nelle officine di Fiumicino c’erano bidoni con amianto senza protezioni”.E ora? La —Cai scarica le responsabilità sull’ex società—, ora in liquidazione, ma —la vecchia Alitalia risponde che “il parco veicoli è smembrato e non ci sono più i tecnici per aggiornare i dati agli ultimi 4 anni”.—
Dunque, non si hanno dati né risposte. L’unica certezza è la pericolosità dell’amianto che in Italia, dal 92 è stato messo al bando. Eppure la sua presenza nel Paese è ancora massiccia, respiriamo amianto in città, vicino alle fabbriche e alle discariche ma soprattutto sul posto di lavoro. Basti pensare all’Eternit di Casale Monferrato dove sono morti migliaia di operai e spesso anche i loro familiari, così come alla ex Italcantieri di Monfalcone dove il primo dicembre si aprirà il processo per una ventina di dirigenti per omicidio colposo di 21 operai deceduti. Ma la fibra non risparmia neanche le scuole: l’allarme ha infatti riguardato la scuola Villa Flaminia di Roma, dove i tetti di amianto delle ex caserme adiacenti all’istituto saranno messi in sicurezza a partire da martedì, dopo due anni di inascoltate denunce da parte delle famiglie. Stessa storia a Crotone dove la procura della Repubblica ha scoperto la presenza di amianto non solo in due scuole ma anche nell’ospedale.
Una marea di casi e processi infiniti che molte volte, proprio per i lunghi termini, restano impuniti: è il caso di Silvio la cui battaglia va avanti da troppo tempo, 10 anni. I suoi genitori sono morti per le maledette fibre respirate alla Fibronit nel milanese dove sono morte più di mille persone. Molte accuse di omicidio colposo sono ormai cadute in prescrizione compresa quella che riguarda suo padre.
ENASARCO
Grondaie in V.le degli Ammiragli, 119 - 00136 Roma - Invito a RIMUOVERE !!!
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«Almeno 500 dipendenti della ex compagnia di bandiera Alitalia e delle società di manutenzione da essa controllata hanno respirato amianto» è la denuncia dell’avvocato Ezio Bonanni, da anni in prima linea al fianco delle vittime esposte alla fibra killer. Alcuni giorni fa il tribunale di Napoli ha rigettato l’archiviazione del caso di un impiegato Atitech (le officine di Alitalia) deceduto per mesotelioma nel 2006. Il giudice, ha riconosciuto l’esposizione e chiesto che si indaghi ancora. E già qualche mese fa, la Corte di Appello di Roma aveva condannato l’Inps a riconoscere i benefici previdenziali a un altro lavoratore Alitalia. Dunque qualcosa si muove anche nell’aviazione che è il meno noto tra i settori lavorativi dove l’amianto è stato lavorato, maneggiato, respirato.
Nel 2001 l’Alitalia aveva invitato le officine a rimuovere le parti in amianto ma come si legge nella perizia dell’ingegner Giorgio Onori, almeno fino a 4 anni fa l’amianto era lì: “nel 2005, racconta Onori, non esisteva un ambiente protetto, nelle officine di Fiumicino c’erano bidoni con amianto senza protezioni”.E ora? La —Cai scarica le responsabilità sull’ex società—, ora in liquidazione, ma —la vecchia Alitalia risponde che “il parco veicoli è smembrato e non ci sono più i tecnici per aggiornare i dati agli ultimi 4 anni”.—
Dunque, non si hanno dati né risposte. L’unica certezza è la pericolosità dell’amianto che in Italia, dal 92 è stato messo al bando. Eppure la sua presenza nel Paese è ancora massiccia, respiriamo amianto in città, vicino alle fabbriche e alle discariche ma soprattutto sul posto di lavoro. Basti pensare all’Eternit di Casale Monferrato dove sono morti migliaia di operai e spesso anche i loro familiari, così come alla ex Italcantieri di Monfalcone dove il primo dicembre si aprirà il processo per una ventina di dirigenti per omicidio colposo di 21 operai deceduti. Ma la fibra non risparmia neanche le scuole: l’allarme ha infatti riguardato la scuola Villa Flaminia di Roma, dove i tetti di amianto delle ex caserme adiacenti all’istituto saranno messi in sicurezza a partire da martedì, dopo due anni di inascoltate denunce da parte delle famiglie. Stessa storia a Crotone dove la procura della Repubblica ha scoperto la presenza di amianto non solo in due scuole ma anche nell’ospedale.
Una marea di casi e processi infiniti che molte volte, proprio per i lunghi termini, restano impuniti: è il caso di Silvio la cui battaglia va avanti da troppo tempo, 10 anni. I suoi genitori sono morti per le maledette fibre respirate alla Fibronit nel milanese dove sono morte più di mille persone. Molte accuse di omicidio colposo sono ormai cadute in prescrizione compresa quella che riguarda suo padre.
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