da Il Fatto Quotidiano
Un proposta: prendere carta e penna e come cittadini, abitanti e residenti in via “tal dei tali”, scrivere al proprio Comune chiedendo di sapere, è un vostro diritto, se presso quel determinato stabile la proprietà ha censito la presenza di amianto e in caso positivo se sono state nominate le figure preposte al controllo. Queste domande fanno scattare molti meccanismi di messa a norma.
Credetemi funziona. (di Luca Baschenis Begnis) | 27 luglio 2012
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venerdì
Regione Lazio - Piano Regionale Amianto
(AGENPARL) - Roma, 27 apr - Dare impulso ai lavori delle Commissioni consiliari del Lazio impegnate nell’esame delle proposte di legge in materia di amianto affinché si pervenga ad un testo unificato ed il Consiglio approvi, al più presto, il Piano Regionale Amianto. Lo chiede la presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, in una lettera indirizzata al presidente del Consiglio regionale, Mario Abbruzzese, annunciando l’adesione della Regione Lazio alla Giornata Mondiale in memoria delle vittime dell’amianto, che si svolge sabato 28 aprile.
“In memoria delle vittime dell’amianto e per fare in modo che, in futuro, non debbano più ripetersi simili tragedie - scrive Polverini - occorre che tutte le forze politiche si facciano carico della approvazione del Piano Regionale Amianto attraverso un percorso condiviso Giunta-Consiglio che, partendo dalle proposte di legge presentate dai consiglieri regionali, consenta di pervenire all'esame di un testo unificato in Commissione regionale Sanità e di approvare il Piano Regionale Amianto”. Polverini sottolinea come “anche in vista della Conferenza Nazionale sull'amianto promossa dal Governo per il prossimo autunno, la Regione Lazio, nel suo complesso, deve dare un segnale concreto ed operativo su una problematica che, a distanza di anni dalla approvazione della legge 275/92, è ancora aperta e richiede alle Regioni un impegno attivo per la rimozione di questo killer silenzioso, che ha mietuto vittime soprattutto tra i lavoratori, e per far partire le relative bonifiche territoriali”.
Al fine di offrire ai lavori del Consiglio un contributo tecnico qualificato utile a tale percorso condiviso, conclude Polverini nella lettera “abbiamo promosso la costituzione di una task force tecnica presso la Presidenza affinché noi tutti possiamo raggiungere questo importante obiettivo politico e chiudere definitivamente la dolorosa ‘partita’ del nostro Paese con l’amianto e per segnare una importante svolta nel segno della salute dei cittadini e della sicurezza dei luoghi di lavoro”. La Regione Lazio ha inoltre promosso, attraverso il Centro Regionale Amianto della Regione Lazio, istituito presso il Laboratorio igiene industriale della Asl di Viterbo, una campagna informativa sull'amianto diretta ai Dipartimenti di prevenzione delle Asl e, quindi, a tutto il mondo della sanità e del lavoro. La campagna vuole informare e sensibilizzare i cittadini sui rischi dell’asbesto. E’ stata effettuata una prima mappatura della presenza di materiali contenenti asbesto nel territorio regionale, aggiornata al maggio del 2011, anche attraverso l’uso di un microscopio a raggi x per garantire una analisi maggiormente approfondita.
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martedì
LA LOTTA CONTRO L'AMIANTO NON DEVE AVERE TREGUA !
Il bellissimo saluto e ringraziamento dell'AFEVA, di Fernanda Giannasi e idealmente di tutte le persone riconoscenti, a un Sindaco che non si è mai tirato indietro nella battaglia contro l'Amianto.
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venerdì
Processo ETERNIT di Torino
http://www.facebook.com/topic.php?uid=62623618776&topic=432534
Casale Monferrato, 18 novembre 2010
ASSOCIAZIONE FAMIGLIARI VITTIME AMIANTO
PIAZZA CASTELLO, 31 - CASALE MONFERRATO
Processo ETERNIT di Torino: lunedì 22 Novembre 2010 ore 9.30 - 29a udienza. La parola ai periti della Procura e delle parti civili.
Il più grande processo per "disastro ambientale doloso permanente" procede celermente sotto la guida del Presidente Giudice Giuseppe Casalbore.
C'è molta attesa e partecipazione fra le parti lese di Casale Monferrato, Cavagnolo(To), Rubiera(Re) e Napoli. Le parti civili sono 6000, di cui circa 800 ammalati (sopratutto asbestosi e mesotelioma), i famigliari di 2200 deceduti a causa dell'amianto dell' ETERNIT, le organizzazioni sindacali CGIL CISL UIL, l'associazione famigliari vittime amianto, i comuni, provincie e regioni dei territori dei 4 stabilimenti, Enti nazionali come l' INAIL e l'INPS, altre associazioni impegnate sul fronte dell'amianto, ecc.
Lunedì 22 c.m. , toccherà dapprima al prof. Francesco Carnevale (perito della Procura Dott. Raffaele Guariniello e collaboratori) che dovrà terminare il “controinterrogatorio”. Seguirà Barry Castleman per le parti civili (associazione famigliari delle vittime), noto studioso dagli Stati Uniti, esperto internazionale, il quale tratterà l'evoluzione nella conoscenza del rischio amianto e relativi comportamenti e conseguenze. Toccherà poi, per la Procura, a Stefano Silvestri, igienista dal “Careggi” di Firenze, già impegnato in numerosi incarichi analoghi in vari processi.
Da Casale tre pullman partiranno alle 7.00 da Piazza Castello, con famigliari, ammalati, rappresentanti sindacali, alcuni giornalisti e due trup televisivi- Telecity e la francese Canal Plus.
Si aggiungeranno, come altre volte, anche due classi del Liceo Balbo – scienze sociali – che il giorno dopo alle ore 11 avranno una lezione nell'ambito di un loro progetto scolastico sul tema.
L'attenzione delle vittime per ottenere finalmente giustizia e dei movimenti internazionali volti a far cessare l'utilizzo dell'amianto, purtroppo ancora in essere in tre quarti del pianeta, è molto alta.
Gli stessi dati ancora in crescita delle morti da amianto (50 mesotelioma all'anno a Casale e 1200 in Italia, oltre 2000 morti per asbestosi e tumore al polmone) rappresentano una strage ed una sofferenza enorme, che poteva e doveva essere evitata. Per questo a noi pare ovvia e doverosa anche l'attenzione degli organi di informazione.
Associazione Famigliari Vittime Amianto – CGIL – CISL – UIL di Casale Monferrato.
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Casale Monferrato, 18 novembre 2010
ASSOCIAZIONE FAMIGLIARI VITTIME AMIANTO
PIAZZA CASTELLO, 31 - CASALE MONFERRATO
Processo ETERNIT di Torino: lunedì 22 Novembre 2010 ore 9.30 - 29a udienza. La parola ai periti della Procura e delle parti civili.
Il più grande processo per "disastro ambientale doloso permanente" procede celermente sotto la guida del Presidente Giudice Giuseppe Casalbore.
C'è molta attesa e partecipazione fra le parti lese di Casale Monferrato, Cavagnolo(To), Rubiera(Re) e Napoli. Le parti civili sono 6000, di cui circa 800 ammalati (sopratutto asbestosi e mesotelioma), i famigliari di 2200 deceduti a causa dell'amianto dell' ETERNIT, le organizzazioni sindacali CGIL CISL UIL, l'associazione famigliari vittime amianto, i comuni, provincie e regioni dei territori dei 4 stabilimenti, Enti nazionali come l' INAIL e l'INPS, altre associazioni impegnate sul fronte dell'amianto, ecc.
Lunedì 22 c.m. , toccherà dapprima al prof. Francesco Carnevale (perito della Procura Dott. Raffaele Guariniello e collaboratori) che dovrà terminare il “controinterrogatorio”. Seguirà Barry Castleman per le parti civili (associazione famigliari delle vittime), noto studioso dagli Stati Uniti, esperto internazionale, il quale tratterà l'evoluzione nella conoscenza del rischio amianto e relativi comportamenti e conseguenze. Toccherà poi, per la Procura, a Stefano Silvestri, igienista dal “Careggi” di Firenze, già impegnato in numerosi incarichi analoghi in vari processi.
Da Casale tre pullman partiranno alle 7.00 da Piazza Castello, con famigliari, ammalati, rappresentanti sindacali, alcuni giornalisti e due trup televisivi- Telecity e la francese Canal Plus.
Si aggiungeranno, come altre volte, anche due classi del Liceo Balbo – scienze sociali – che il giorno dopo alle ore 11 avranno una lezione nell'ambito di un loro progetto scolastico sul tema.
L'attenzione delle vittime per ottenere finalmente giustizia e dei movimenti internazionali volti a far cessare l'utilizzo dell'amianto, purtroppo ancora in essere in tre quarti del pianeta, è molto alta.
Gli stessi dati ancora in crescita delle morti da amianto (50 mesotelioma all'anno a Casale e 1200 in Italia, oltre 2000 morti per asbestosi e tumore al polmone) rappresentano una strage ed una sofferenza enorme, che poteva e doveva essere evitata. Per questo a noi pare ovvia e doverosa anche l'attenzione degli organi di informazione.
Associazione Famigliari Vittime Amianto – CGIL – CISL – UIL di Casale Monferrato.
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martedì
Pericolo AMIANTO !!!
Articolo del 3 novembre 2009
ENASARCO
Grondaie in V.le degli Ammiragli, 119 - 00136 Roma - Invito a RIMUOVERE !!!
********************************************************************
«Almeno 500 dipendenti della ex compagnia di bandiera Alitalia e delle società di manutenzione da essa controllata hanno respirato amianto» è la denuncia dell’avvocato Ezio Bonanni, da anni in prima linea al fianco delle vittime esposte alla fibra killer. Alcuni giorni fa il tribunale di Napoli ha rigettato l’archiviazione del caso di un impiegato Atitech (le officine di Alitalia) deceduto per mesotelioma nel 2006. Il giudice, ha riconosciuto l’esposizione e chiesto che si indaghi ancora. E già qualche mese fa, la Corte di Appello di Roma aveva condannato l’Inps a riconoscere i benefici previdenziali a un altro lavoratore Alitalia. Dunque qualcosa si muove anche nell’aviazione che è il meno noto tra i settori lavorativi dove l’amianto è stato lavorato, maneggiato, respirato.
Nel 2001 l’Alitalia aveva invitato le officine a rimuovere le parti in amianto ma come si legge nella perizia dell’ingegner Giorgio Onori, almeno fino a 4 anni fa l’amianto era lì: “nel 2005, racconta Onori, non esisteva un ambiente protetto, nelle officine di Fiumicino c’erano bidoni con amianto senza protezioni”.E ora? La —Cai scarica le responsabilità sull’ex società—, ora in liquidazione, ma —la vecchia Alitalia risponde che “il parco veicoli è smembrato e non ci sono più i tecnici per aggiornare i dati agli ultimi 4 anni”.—
Dunque, non si hanno dati né risposte. L’unica certezza è la pericolosità dell’amianto che in Italia, dal 92 è stato messo al bando. Eppure la sua presenza nel Paese è ancora massiccia, respiriamo amianto in città, vicino alle fabbriche e alle discariche ma soprattutto sul posto di lavoro. Basti pensare all’Eternit di Casale Monferrato dove sono morti migliaia di operai e spesso anche i loro familiari, così come alla ex Italcantieri di Monfalcone dove il primo dicembre si aprirà il processo per una ventina di dirigenti per omicidio colposo di 21 operai deceduti. Ma la fibra non risparmia neanche le scuole: l’allarme ha infatti riguardato la scuola Villa Flaminia di Roma, dove i tetti di amianto delle ex caserme adiacenti all’istituto saranno messi in sicurezza a partire da martedì, dopo due anni di inascoltate denunce da parte delle famiglie. Stessa storia a Crotone dove la procura della Repubblica ha scoperto la presenza di amianto non solo in due scuole ma anche nell’ospedale.
Una marea di casi e processi infiniti che molte volte, proprio per i lunghi termini, restano impuniti: è il caso di Silvio la cui battaglia va avanti da troppo tempo, 10 anni. I suoi genitori sono morti per le maledette fibre respirate alla Fibronit nel milanese dove sono morte più di mille persone. Molte accuse di omicidio colposo sono ormai cadute in prescrizione compresa quella che riguarda suo padre.
ENASARCO
Grondaie in V.le degli Ammiragli, 119 - 00136 Roma - Invito a RIMUOVERE !!!
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«Almeno 500 dipendenti della ex compagnia di bandiera Alitalia e delle società di manutenzione da essa controllata hanno respirato amianto» è la denuncia dell’avvocato Ezio Bonanni, da anni in prima linea al fianco delle vittime esposte alla fibra killer. Alcuni giorni fa il tribunale di Napoli ha rigettato l’archiviazione del caso di un impiegato Atitech (le officine di Alitalia) deceduto per mesotelioma nel 2006. Il giudice, ha riconosciuto l’esposizione e chiesto che si indaghi ancora. E già qualche mese fa, la Corte di Appello di Roma aveva condannato l’Inps a riconoscere i benefici previdenziali a un altro lavoratore Alitalia. Dunque qualcosa si muove anche nell’aviazione che è il meno noto tra i settori lavorativi dove l’amianto è stato lavorato, maneggiato, respirato.
Nel 2001 l’Alitalia aveva invitato le officine a rimuovere le parti in amianto ma come si legge nella perizia dell’ingegner Giorgio Onori, almeno fino a 4 anni fa l’amianto era lì: “nel 2005, racconta Onori, non esisteva un ambiente protetto, nelle officine di Fiumicino c’erano bidoni con amianto senza protezioni”.E ora? La —Cai scarica le responsabilità sull’ex società—, ora in liquidazione, ma —la vecchia Alitalia risponde che “il parco veicoli è smembrato e non ci sono più i tecnici per aggiornare i dati agli ultimi 4 anni”.—
Dunque, non si hanno dati né risposte. L’unica certezza è la pericolosità dell’amianto che in Italia, dal 92 è stato messo al bando. Eppure la sua presenza nel Paese è ancora massiccia, respiriamo amianto in città, vicino alle fabbriche e alle discariche ma soprattutto sul posto di lavoro. Basti pensare all’Eternit di Casale Monferrato dove sono morti migliaia di operai e spesso anche i loro familiari, così come alla ex Italcantieri di Monfalcone dove il primo dicembre si aprirà il processo per una ventina di dirigenti per omicidio colposo di 21 operai deceduti. Ma la fibra non risparmia neanche le scuole: l’allarme ha infatti riguardato la scuola Villa Flaminia di Roma, dove i tetti di amianto delle ex caserme adiacenti all’istituto saranno messi in sicurezza a partire da martedì, dopo due anni di inascoltate denunce da parte delle famiglie. Stessa storia a Crotone dove la procura della Repubblica ha scoperto la presenza di amianto non solo in due scuole ma anche nell’ospedale.
Una marea di casi e processi infiniti che molte volte, proprio per i lunghi termini, restano impuniti: è il caso di Silvio la cui battaglia va avanti da troppo tempo, 10 anni. I suoi genitori sono morti per le maledette fibre respirate alla Fibronit nel milanese dove sono morte più di mille persone. Molte accuse di omicidio colposo sono ormai cadute in prescrizione compresa quella che riguarda suo padre.
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