lunedì

MATTEO SALVINI: IL CAPITANO PRIVATO, COME NON L'AVETE MAI VISTO.

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Posted by Lega Nord Padania on Lunedì 30 marzo 2015
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domenica

ATTENZIONE ! (VIDEO CON IMMAGINI-SHOCK) Uomo mangia Sushi si ritrova completamente invaso dai VERMI.


L’anisakidosi, o malattia del “verme delle aringhe”, è un disturbo causato dall’anisakis, ossia nematodi (vermi) parassiti che si annidano nelle pareti dello stomaco. Il modo migliore per prevenirlo è cercare di non mangiare pesce crudo o poco cotto.

L’anisakidosi è diffusa soprattutto nelle zone dove si mangia abitualmente il pesce crudo, ad esempio in Giappone, tuttavia, da quando mangiare il sushi è diventato una moda, sono stati riferiti casi negli Stati Uniti, in Europa, nel Sud-America e in altre zone.

Chiunque mangi pesce o calamari crudi o poco cotti 
è in realtà a rischio. 

Introduzione

L’anisakidosi, o malattia del “verme delle aringhe”, è un disturbo causato dall’anisakis, ossia nematodi (vermi) parassiti che si annidano nelle pareti dello stomaco. Il modo migliore per prevenirlo è cercare di non mangiare pesce crudo o poco cotto.

L’anisakidosi è diffusa soprattutto nelle zone dove si mangia abitualmente il pesce crudo, ad esempio in Giappone, tuttavia, da quando mangiare il sushi è diventato una moda, sono stati riferiti casi negli Stati Uniti, in Europa, nel Sud-America e in altre zone.

Cause

L’anisakis non può essere trasmesso tra gli esseri umani.
Anisakidosi, ciclo vitale

Alcuni mammiferi marini infetti (ad esempio le balene, i delfini o i leoni marini) defecano nel mare rilasciando le uova del parassita, che diventeranno larve; quest’ultime sono ingerite dai calamari, a loro volta preda dei pesci.

Esistono prove a sostegno del fatto che, se il pesce non viene eviscerato subito dopo essere stato pescato, le larve si possono spostare dall’apparato digerente alla carne. I cicli vitali di tutti i generi di anisakis connessi alle infezioni degli esseri umani sono simili.

I parassiti vengono rinvenuti di frequente nelle carni del merluzzo, dei pesci simili al merluzzo, della passera di mare, del salmone del Pacifico, delle aringhe e della rana pescatrice.

Quando l’uomo mangia pesci, o calamari crudi o poco cotti (il pesce e i crostacei sono le principali fonti di contagio), ingerisce anche le larve dei nematodi; penetrate all’interno dell’organismo le larve invadono l’apparato digerente.

Con le appendici anteriori, le larve dei nematodi presenti nel pesce o nei crostacei si incistano nella parete dell’apparato digerente, a livello della tonaca muscolare (in alcuni casi possono penetrare più in profondità nella parete intestinale, perforarla e raggiungere il resto dell’organismo).
Le larve producono una sostanza che attrae nella zona gli eosinofili e gli altri globuli bianchi dell’ospite. Le cellule ospiti infiltrate formano un granuloma nei tessuti che circondano il parassita. All’interno dell’apparato digerente, il nematode può staccarsi e riattaccarsi più volte alle pareti. Il parassita raramente giunge a maturazione negli esseri umani: di norma viene eliminato spontaneamente entro tre settimane dall’infezione. Se rimane all’interno dei tessuti, finisce per essere rimosso e fagocitato dalle difese immunitarie dell’ospite.

Alla fine quindi muoiono, lasciando una massa infiammata nell’esofago, nello stomaco o nell’intestino.

Alcune persone, dopo o durante l’ingestione di pesce crudo o poco cotto, avvertono una sensazione di prurito in gola: si tratta del verme che si muove nella bocca o nella gola.In questi casi è possibile estrarlo dalla bocca oppure espellerlo tossendo e prevenire così l’infezione.

Altri, invece, avvertono anche lo stimolo a vomitare e riescono così ad espellere il parassita dall’organismo.

Sintomi

Tra i sintomi dell’anisakidosi ricordiamo:

dolore addominale,
nausea,
vomito,
distensione addominale,
diarrea,
sangue e muco nelle feci,
febbre lieve.
Nei casi più gravi il paziente soffre di forte mal di pancia, molto simile a quello dell’appendicite acuta, accompagnato da una sensazione di nausea.

Entro alcune ore dall’ingestione delle larve infette è possibile avvertire un forte dolore addominale, nausea e vomito e solo in alcuni casi le larve vengono espulse col vomito. Se invece arrivano nell’intestino si ha una grave reazione immunitaria granulomatosa, da una a due settimane dopo l’infezione: i sintomi sono simili a quelli del morbo di Crohn.

I sintomi possono manifestarsi da un’ora a due settimane dopo l’ingestione di pesce (o molluschi crudi o poco cotti). Di solito, nei pazienti colpiti, viene rinvenuto un solo parassita.

Pericoli

Nei casi più gravi l’anisakiasi è molto dolorosa e può essere risolta solo con l’intervento chirurgico. La rimozione chirurgica dell’anisakis dalla lesione è l’unico metodo sicuro per alleviare il dolore e per eliminare la causa del disturbo, perché in generale non è consigliabile attendere che il parassita muoia.
I sintomi di solito continuano per un po’ dopo la morte del parassita, infatti, durante la rimozione chirurgica, si possono evidenziare lesioni che contengono solo i resti del parassita. È stato inoltre riferito, in seguito a un intervento esplorativo in laparotomia, un caso di stenosi pilorica (restringimento e indurimento del piloro, la valvola che separa lo stomaco dall’intestino) dovuto a un verme non rimosso.

Anche quando sono ben cotte le larve di Anisakis sono molto pericolose per gli esseri umani. Quando infettano il pesce, anisakidi (e le specie imparentate come il verme delle foche Pseudoterranova spp. e il verme del merluzzo Hysterothylacium aduncum) rilasciano diverse sostanze biochimiche nei tessuti circostanti. Spesso, inoltre, vengono ingerite intere, all’interno di un trancio di pesce. Si possono quindi verificare manifestazioni allergiche acute, ad esempio l’orticaria e lo shock anafilattico, accompagnate o meno dai sintomi gastrointestinali. La frequenza dei sintomi allergici connessi al consumo di pesce ha portato a ipotizzare l’esistenza dell’anisakiasi gastroallergica, una reazione allergica acuta mediata dalle IgE.

Nelle persone che lavorano nella catena di conservazione del pesce è stata riscontrata una forma di allergia occupazionale che provoca
asma,
congiuntivite,
dermatite da contatto.
Per i parassiti l’essere umano è l’ospite finale, le larve dell’Anisakis e dello Pseudoterranova non sono in grado di sopravvivere all’interno dell’apparato digerente umano ed alla fine muoiono.

È inoltre possibile che si verifichi la perforazione intestinale, che va affrontata tempestivamente, perché è una situazione di emergenza.

Diagnosi

Nel Nordamerica si arriva alla diagnosi di anisakidosi di norma quando il paziente avverte una sensazione di prurito o bruciore in gola e poi tossisce via o estrae dalla bocca il verme anisakis.

Nei casi in cui il paziente vomita o espelle il parassita tossendo, il disturbo può essere diagnosticato con un semplice esame visivo del nematode (l’Ascaris lumbricoides, il cosiddetto “verme” è un parente terrestre degli anisakis: anche gli anisakis possono risalire nella gola e nelle cavità nasali). Negli altri casi può essere necessario l’endoscopio, cioè un dispositivo a fibre ottiche che permette al medico di esaminare l’interno dello stomaco e la parte iniziale dell’intestino tenue. L’endoscopio è dotato, a un’estremità, di una piccola pinza meccanica che può essere usata per rimuovere il verme. Altri casi ancora sono diagnosticati individuando la lesione granulomatosa con un intervento in laparotomia. Per scoprire il parassita è stato messo a punto un test allergologico RAST, che però non è ancora in commercio.

In alternativa per diagnosticare il disturbo spesso ci si basa sulla storia del paziente, che riferisce di aver mangiato pesce o calamari crudi o non ben cotti. La conferma della diagnosi di norma avviene poi come detto per via endoscopica o radiografica, oppure ancora per via chirurgica se il verme si è già annidato nelle pareti dell’apparato digerente.

Cura e terapia

La terapia dell’anisakidosi consiste generalmente nella rimozione del parassita dall’organismo, mediante endoscopia o intervento chirurgico.

In alcuni casi invece l’infezione guarisce ricorrendo unicamente alla terapia sintomatica, mentre in altri casi, al contrario, può provocare una lieve ostruzione intestinale per la quale può essere necessario l’intervento.

Sono stati infine riportati casi di efficacia di una terapia non chirurgica a base di albendazolo.

Prevenzione

Per prevenire il disturbo è sufficiente evitare il pesce e i calamari crudi o poco cotti.

La Food and Drug Administration consiglia le seguenti modalità di preparazione e conservazione per uccidere i parassiti eventualmente presenti nel pescato:

Cottura (del pesce e dei molluschi).

Il pesce e molluschi vanno cotti bene, devono raggiungere una temperatura interna di almeno 63 °C.

Congelamento (pesce):

Ad almeno -20 °C per 7 giorni (in totale), oppure
Ad almeno -35 °C fino a solidificazione, poi conservazione ad almeno -35 °C per 15 ore
Ad almeno -35 °C fino a solidificazione poi conservazione ad almeno -20 °C per 24 ore.

Revisione scientifica e correzione a cura del Dr. Guido Cimurro (farmacista)
Le informazioni contenute in questo articolo non devono in alcun modo sostituire il rapporto dottore-paziente; si raccomanda al contrario di chiedere il parere del proprio medico prima di mettere in pratica qualsiasi consiglio od indicazione riportata. 

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mercoledì

Se una cosa non la puoi misurare come fai a dare per scontato che esista? E' un gioco di parole, come la nebbia di Totò che "c'è ma non si vede"; frase forse detta non a caso...

L'Essere Umano è fatto di Materia, Anima e Spirito. 
Corpo=Materia; Anima=Coscienza; Spirito=Divino
Al legittimo dubbio esposto rispondo con una storia vera.
Questa è "La Nebbia di Totò". 
DIO ESISTE? 
Durante una lezione, un professore lanciò una sfida ai suoi alunni con la seguente domanda: 
“Dio creò tutto quello che esiste?“ 
”Un alunno rispose con coraggio:” Sì, Lui creò tutto… “ 
“Realmente Dio creò tutto quello che esiste?” domandò di nuovo il maestro. 
Sì signore, rispose il giovane. 
Il professore rispose: “Se Dio ha creato tutto quello che esiste, Dio ha fatto anche il male, visto che esiste il male! E se stabiliamo che le nostre azioni sono un riflesso di noi stessi, Dio è cattivo!” 
Il giovane ammutolì di fronte alla risposta del maestro, inorgoglito per aver dimostrato, ancora un volta, che la fede era un mito. 
Un altro studente alzò la mano e disse: 
“Posso farle una domanda, professore?” 
Logico, fu la risposta del professore. 
Il giovane si alzò e chiese:” Professore, il freddo esiste?” 
“Però che domanda è questa?… Logico che esiste, o per caso non hai mai sentito freddo?” 
Il ragazzo rispose: “ In realtà, signore, il freddo non esiste. Secondo le leggi della Fisica, quello che consideriamo freddo, in realtà è l’assenza di calore. Ogni corpo o oggetto lo si può studiare quando possiede o trasmette energia; il calore è quello che permette al corpo di trattenere o trasmettere energia. Lo zero assoluto è l’assenza totale di calore; tutti i corpi rimangono inerti, incapaci di reagire, però il freddo non esiste. Abbiamo creato questa definizione per descrivere come ci sentiamo quando non abbiamo calore ”. 
“E,… esiste l’oscurità?”, continuò lo studente. Il professore rispose: “Esiste”. 
Il ragazzo rispose: “Neppure l’oscurità esiste. L’oscurità, in realtà, è l’assenza di luce. La luce la possiamo studiare, l’oscurità, no! Attraverso il prisma di Nichols, si può scomporre la luce bianca nei suoi vari colori, con le sue differenti lunghezze d’onda. L’oscurità, no!… Come si può conoscere il grado di oscurità in un determinato spazio? In base alla quantità di luce presente in quello spazio. L’oscurità è una definizione usata dall'uomo per descrivere il grado di buio quando non c’è luce”. Per concludere, il giovane chiese al professore: “Signore, il male esiste?” 
E il professore rispose: “Come ho affermato all'inizio, vediamo stupri, crimini, violenza in tutto il mondo. Quelle cose sono del male” 
Lo studente rispose: “ Il male non esiste, Professore, o per lo meno non esiste da se stesso. Il male è semplicemente l’assenza di bene… Conformemente ai casi anteriori, il male è una definizione che l’uomo ha inventato per descrivere l’assenza di Dio. Dio non creò il male... 
Il male è il risultato dell’assenza di Dio nel cuore degli esseri umani. Lo stesso succede con il freddo, quando non c’è calore, o con l’oscurità, quando non c’è luce“. 
Il giovane fu applaudito da tutti in piedi, e il maestro, scuotendo la testa, rimase in silenzio. 
Il rettore dell’Università, che era presente, si diresse verso il giovane studente e gli domandò: “Qual è il tuo nome?” 
La risposta fu: “Mi chiamo Albert Einstein”. 

Giancarlo Bertollini 

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ROMA: un Grande Evento Musicale alla portata di tutti !


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martedì

Destra: si cerca l'unità, ma le "anime" si dividono.

Fabio Schiuma
Riva Destra, riunione di sabato? Basta ex colonnelli, sì a Salvini. 
(di Aldo Puthod).
(ANSA) - ROMA, 24 MAR - Riunire la destra? Più facile a dirsi che a farsi. E la recente storia della diaspora nata con la fine di Alleanza Nazionale sta lì a dimostrarlo. E così mentre le iniziative si moltiplicano, le divisioni restano. Capita ad esempio che mentre sabato una parte dell'An che "conta" si ritroverà a Roma, dalle 9.30 al Residence di Ripetta per ragionare, per dirla con Storace, sulla ipotesi di una "Nuova Alleanza Nazionale" (che dovrebbe quindi dialogare con il centrodestra a trazione berlusconiana), domani un altro pezzo di quel partito, con a capo i circoli Riva Destra, paradossalmente i primi nati nel passaggio da Msi ad An, si ritroverà per proseguire il dialogo con la Lega (cominciato con la manifestazione di Salvini a Roma) e pronunciare un definitivo "basta" ai "colonnelli ex An". 
Lo dice chiaramente Fabio Sabbatani Schiuma, segretario di Riva Destra: "Per ricostruire la destra bisogna individuare una nuova classe dirigente, voltare per sempre le amare pagine scritte da Fini e da tutti i suoi colonnelli, nessuno escluso, e dialogare con il Salvini del nuovo corso leghista, che parla chiaro sui problemi reali italiani e ha il coraggio di esporsi su immigrazione ed Europa". Domani il confronto (alle 18.45 nella Sala da Feltre a Trastevere, la stessa che ospitò Salvini insieme a esponenti della destra francese e tedesca prima della manifestazione) vedrà come principale interlocutore il presidente del gruppo al Senato della Lega Nord, Gian Marco Centinaio e il giornalista Pietrangelo Buttafuoco. Sabato invece sarà la volta di volti noti come Isabella Rauti (figlia dello scomparso Pino Rauti e moglie di Gianni Alemanno), tre vicepresidenti, Briguglio, Tatarella e Zacchera, della Fondazione An (quella che detiene sigla, simbolo e il non piccolo patrimonio del partito), ex ministri e personaggi di primo piano che sono "dispersi" tra Forza Italia, Fratelli d'Italia e associazioni e fondazioni assortite: dal già citato leader de La destra, Storace, a Silvano Moffa, da Adolfo Urso e Mario Landolfi, da Roberto Menia a Domenico Nania. Si ritroveranno a discutere, sotto l'egida di una decina di sigle, di "Una destra per la Terza Repubblica: radici storiche, valori fondanti e scelte politiche per una nuova proposta". Nuova tappa della serie di appuntamenti cominciati l'8 febbraio al Cinema Adriano. "Senza una nuova destra che raccolga l'eredità ideale e politica di Alleanza Nazionale per difendere in Europa l'interesse nazionale - afferma Isabella Rauti, portavoce di 'Prima l'Italia' ed esponente del partito di Giorgia Meloni" è impossibile rilanciare un'opposizione credibile in grado di costruire un'alternativa di governo al Pd di Matteo Renzi". La diaspora continua e l'unico elemento comune di questa "sfida" convegnistica è la presenza di un deputato di Forza Italia, Fabrizio Di Stefano, che in assoluta "par condicio" parteciperà ad entrambi gli eventi. 
(ANSA). PH 24-MAR-15 17:17 NNNN

domenica

Ultime novità e approfondimenti.

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martedì

Lettera a Dolce e Gabbana da sei figli cresciuti da coppie gay: «Grazie per il vostro coraggio».

«Vogliamo lodare il vostro coraggio e ringraziarvi per l’ispirazione che siete. Ma vi imploriamo anche di non arrendervi quando la reazione crescerà d’intensità».

Cari Dolce e Gabbana,
Saluti dagli Stati Uniti. I sei firmatari di questa lettera sono stati tutti cresciuti da genitori gay o lesbiche. Cinque di noi sono donne e uno è un uomo bisessuale, che hanno tutti cresciuto i loro figli con partner del sesso opposto. Vogliamo ringraziarvi per aver dato voce a quanto abbiamo appreso dall’esperienza: ogni essere umano ha una mamma e un papà ed eliminare uno dei due dalla vita di un bambino significa privarlo della dignità, dell’umanità e dell’uguaglianza.
Sappiamo che i genitori gay possono essere amorevoli, dal momento che li abbiamo e ci hanno amati. Tuttavia, noi tutti abbiamo fatto esperienza diretta del duro contraccolpo che segue quando la visione dominante dei genitori gay, come universalmente positiva, viene messa in discussione. Sappiamo che sarete sottoposti a una pressione tremenda, specialmente ora che sia l’Italia sia gli Stati Uniti stanno cominciando a spingere affinché gli interessi per la difesa dei nostri diritti ad avere una madre e un padre siano censurati, al fine di soddisfare una potente lobby gay.
Nessuno riceve attacchi tanto feroci dalla lobby come coloro che appartengono alla comunità gay e metto in discussione le sue politiche: i figli delle coppie gay tanto quanto gli uomini gay che li difendono (come voi due).
Molto probabilmente tanti nella comunità internazionale proveranno a cancellare i vostri programmi, a censurare le vostre campagne pubblicitarie e a distruggere mediante il web la vostra reputazione. Ma avete dimostrato a voi stessi di essere estremamente coraggiosi. E ci avete ispirato mentre ci prepariamo tutti e sei a inviare lettere contro il matrimonio gay alla Corte Suprema degli Stati Uniti .
Vogliamo lodare il vostro coraggio e ringraziarvi per l’ispirazione che siete. Ma vi imploriamo anche di non arrendervi quando la reazione crescerà d’intensità. Se tornerete indietro e vi scuserete per quanto avete detto, renderete ancora più vulnerabili e discreditati i bambini che vivono nelle case gay. Per il nostro bene, così come per quello di tutti i bambini italiani, è importante che non vi scusiate né che vi arrendiate. Sostenente invece l’idea che tutti i bambini hanno bisogno di crescere uniti alle proprie madri e i propri padri. Si tratta di un diritto umano.
Se in qualsiasi modo possiamo aiutarvi, per favore, fatecelo sapere. Non siamo tutti cristiani ma vogliamo inviarvi la nostra benedizione, promettendovi che d’ora in poi saremo acquirenti di Dolce&Gabbana.
Heather Barwick, collaboratrice del Federalist
Rivka Edelman, coautrice of “Jephthah’s Daughters: Innocent Casualties in the War for Family Equality”
Katy Faust, scrittrice di asktheBigot
Robert Oscar Lopez, coautore di “Jephthah’s Daughters: Innocent Casualties in the War for Family Equality”
Denise Shick, autrice di “My Daddy’s Secret”
Dawn Stefanowicz, autrice di “Fuori dal buio: La mia vita con un padre gay”

Fonte: TEMPI - Foto Gay Pride Roma da Shutterstock

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ROMA CAPITALE: L'ULTIMO SCEMPIO PERPETRATO !

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mercoledì

BERLUSCONI:ASSOLTO UN CORNO !

La soddisfazione per la sentenza della Cassazione che ha confermato l’assoluzione di Silvio Berlusconi è durata solo pochi secondi. 
Che appagamento ci può dare una sentenza che, pur riconoscendo l’inconsistenza delle teorie accusatorie, sostenute dalla pubblica accusa, lascia comunque inalterati i danni che cinque anni di calvario mediatico-istituzionale hanno generato all’accusato e a un’intera Nazione?
Abbiamo mandato in giro per il mondo un leader oscurato dall’accusa infamante di essere un maniaco sessuale a caccia di bambine, abbiamo messo alla berlina un’intera Nazione, abbiamo reso talmente debole, la nostra figura internazionale da essere travolti da qualunque speculazione economica e diplomatica.
Mentre la speculazione mondiale si apprestava ad approfittare di questo momento di sbandamento, molti Italiani brindavano a ogni notizia che indeboliva la posizione di Silvio Berlusconi, alcuni perché al sicuro da conseguenze economiche altri semplicemente per superficialità o faziosa ignoranza.
In effetti, per molti la crisi non era un grande problema, durante le crisi c’è sempre chi si arricchisce, gli speculatori, i protetti, delinquenti, strozzini e banche.
I problemi sorgono per le persone oneste, per quelli che non vivono di accoglienza pelosa, di cooperative fittizie, di prebende politiche e appalti truccati, e per gli onesti è stata una tragedia, case senza più valore ma super tassate, cartelle esattoriali impazzite, servizi pubblici sempre più scadenti o assenti e su tutto, la mano nera di Equitalia che mira ormai ai beni immobili, dei volgari eurini non gliene frega niente.
Assolto un corno.
Purtroppo per troppi Italiani, più interessati alla lotta politica, con qualunque mezzo, piuttosto che all’interesse primario della Nazione, sputtanare l’odiato cavaliere nero non aveva prezzo, peccato, però, che tutti gli Italiani, anche i peggiori nemici di Berlusconi, hanno pagato, insieme con lui, le conseguenze di questo ben architettato castello accusatorio … a dire il vero proprio tutti, tutti, no.
In realtà gli unici vincitori di questa storia, tutta Italiota, sono coloro che hanno contribuito, animosamente, alla costruzione del castello accusatorio dal quale sono scaturiti gli anni di barbarie ai quali abbiamo assistito.
Qualche magistrato ha fatto carriera, qualche giornale ha aumentato la tiratura, qualche giornalista è diventato direttore, qualche saltimbanco si è potuto spacciare per comico di grande levatura, senza considerare l’audience dei programmi spargi spazzatura.
Assolto un corno !
Le accuse indirizzate contro l’ultimo Presidente del Consiglio, eletto con elezioni democratiche, la condanna l’avevano già prodotta, una condanna che Berlusconi ha pagato in solido con la parte sana del Paese.
Tra la gioia dei detrattori dell’odiato cavaliere, siamo stati pian piano emarginati dalle decisioni dell’eurozona, siamo stati, di fatto, commissariati e con il “giochino” dello spread costretti a consegnare il Paese a Napolitano e compagni, lasciando decidere alla Troika chi doveva governarci.
Assolto un corno.
Che assolto e assolto, ha subito la peggiore condanna: ha dovuto consegnarsi e consegnarci a Mario Monti, ha dovuto assecondare il piano Merkel-Napolitano.
Assolto un corno !
Qui gli unici assolti sono i Giudici che hanno incardinato il processo e che come al solito, non solo non avranno alcuna conseguenza, ma continueranno indisturbati a fare carriera.

Giorgio Terzo Catalano

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lunedì

Roma:l’iniziativa di Riva Destra

Domani sit-in all’ambasciata brasiliana per chiedere l’estradizione di Battisti.
Un sit-in sotto l’ambasciata del Brasile per chiedere l’estradizione del terrorista Cesare Battisti. È l’iniziativa lanciata da Riva Destra e subito raccolta da altri esponenti politici. «Al sit in di domani, martedì 10 alle 18.30, sotto l’ambasciata brasiliana di piazza Navona a Roma hanno già dato l’adesione i parlamentari Gian Marco Centinaio, presidente dei senatori della Lega Nord, e Fabrizio Di Stefano, deputato di Forza Italia, oltre a Fabrizio Santori, consigliere regionale del Lazio e Fabio Schiuma Sabbatani, segretario nazionale di Riva Destra» spiegano Lorenzo Loiacono e Alfio Bosco, rispettivamente commissario romano e portavoce nazionale di Riva Destra, insieme ad Augusto Santori di Difendiamo l'Italia. «Vogliamo l’estradizione di questo criminale - continuano - che deve tornare a scontare la pena in un carcere italiano». «Abbiamo esteso l'invito anche ad altri parlamentari, compresi FdI. Saremo - di nuovo in piazza, come tante altre volte - concludono - per testimoniare la nostra solidarietà alle vittime di questo assassino e per ribadire la nostra richiesta di giustizia al governo brasiliano».
Una settimana fa la Giustizia federale brasiliana ha deciso di annullare l’atto del Governo federale che consentiva la permanenza nel Paese sudamericano a Cesare Battisti. Pertanto il condannato italiano per omicidio potrebbe essere estradato in Francia o in Messico, Paesi nei quali Battisti visse dopo la fuga dall’Italia e prima di arrivare in Brasile. Battisti è in Brasile dal 2004. La sentenza non è stata ancora pubblicata, ma, dopo la pubblicazione, sarà' possibile presentare ricorso.
Nei giorni scorsi il ministro della Giustizia Andrea Orlando aveva esternato la posizione del governo sul caso: «L’esecutivo è fermo nell’intenzione di chiedere l'estradizione di Cesare Battisti». «Abbiamo avviato i canali diplomatici. Il ministero - aveva spiegato - si è attivato per capire le conseguenze di una sentenza che ancora non è definitiva. Se il provvedimento sarà confermato non porterebbe all'estradizione ma all'espulsione verso altri paesi». 

Fabio Sabbatani Schiuma

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