E’ una vera identificazione ? Va ricordato che tutti i testi che si trovano nel quarto Vangelo, in Giovanni, nel Capitolo 13
“chi ascolta voi ascolta me e chi ascolta me ascolta colui che mi ha mandato”,
“chi accoglie voi accoglie me e chi accoglie me accoglie colui che mi ha mandato”,
“chi disprezza voi disprezza me e chi disprezza me disprezza colui che mi ha mandato”.
Cioè è una corrente di identificazione !
Quindi, quando parliamo del mistero dell’incarnazione, non si tratta di dire che l’uomo è divinizzato, ma di una cosa che non abbiamo avuto il coraggio di dire:
il cristianesimo crede in un Dio che ha rinunciato alla sua condizione divina e si è identificato con l’umanità. E l’ha fatto in modo tale che solo trovando l’umanità di ciascuno, di ognuno, e secondo il rapporto che abbiamo con l’umanità, con ciò che è umano, possiamo trovare Dio. Non c’è altro cammino, né altra possibilità. E pensate che il rapporto con l’umano non è una realtà specificamente religiosa, ma una realtà specificamente laica. Quindi lo specifico del cristianesimo è il rapporto con Dio partendo dalla laicità, per mezzo della laicità e vivendo pienamente la nostra condizione laica. Perché? Perché soltanto la laicità è comune a tutti gli esseri umani. E questo dovrebbe essere chiaro. Perché se cominciamo dalla religione, allora, siccome la religione è sempre un fatto culturale, secondo la molteplicità di culture, c’è la molteplicità delle religioni e siccome le culture si identificano normalmente anche con la politica, la religione diventa un principio di frattura, di divisione, di confronto, di lotta e di violenza!
E come è possibile trovare il divino in questa condizione?
Quindi quello che ho voluto dire è che nell’umanizzazione noi troviamo quel Dio che noi non conosciamo ma che sappiamo essersi manifestato, nel cristianesimo, come umano.
E adesso, ci troviamo in una situazione molto ambigua. Perché da una parte con Giovanni XXIII, fino al papa attuale, si parla in favore dei diritti umani, ma la chiesa non ha mai firmato i documenti dei diritti umani, e neppure li ha applicati nell’organizzazione e nel funzionamento della chiesa stessa.
Il Sociale ha fatto un grandissimo progresso. Se oggi siamo avanzati nei rapporti, diritti umani, uguaglianza, diritti lavorativi, sociali, ecc. la radice e il fondamento credo sia una cultura che li ha favoriti, ma siamo ancora così lontani … E questo cosa vuol dire?
A mio avviso, non è cambiare i politici, o il sistema politico, democratico, economico, ecc. ...
Io penso che la cosa più importante sia cambiare il cuore delle persone.
In quel momento, quando siamo più vicini alla morte e nel momento della morte, che è il momento della suprema debolezza, Dio è identificato con noi, non per le nostre credenze o per la nostra religiosità, ma per la nostra debolezza e per la nostra umanità.
Giancarlo Bertollini
Tratto e rielaborato dal Libro L’UMANIZZAZIONE DI DIO di Josè Maria CASTILLO