Le novità introdotte dai decreti Salva Italia e Liberalizzazioni cambiano le regole per farmacie e parafarmacie: ecco le nuove sfide imprenditoriali.
Farmacie, le sfide dopo la liberalizzazione.
Sono molte le novità su farmacie e parafarmacie introdotte dalle leggi del Governo negli ultimi mesi: apertura di nuove sedi, vendita di alcuni farmaci, bandi di concorso.
Il Decreto Salva Italia di fine 2011 (Manovra Finanziaria Monti) e il Decreto Liberalizzazioni di inizio 2012 regolamentano diversi aspetti nel settore, andando a scardinare i capisaldi su cui si sono da sempre fondate le farmacie italiane.
Vediamo nel dettaglio.
Nuove farmacie e regole di vendita.
E’ l’articolo 11 del Decreto Liberalizzazioni (24 gennaio 2012, n. 1, convertito con la legge 24 marzo 2012, n. 27) a stabilire un nuovo quorum di 3.300 abitanti per aprire una farmacia: con un’eccedenza del 50% rispetto a questo parametro sarà possibile aprire una ulteriore sede.
Inoltre, si possono aprire altre sedi fino a un massimo del 5% di quelle spettanti secondo i precedenti criteri:
in stazioni ferroviarie, aeroporti civili a traffico internazionale, stazioni marittime e aree di servizio autostradali ad alta intensità di traffico dotate di servizi alberghieri o di ristorazione, purché non sia già aperta una farmacia a una distanza inferiore a 400 metri.
in centri commerciali e grandi strutture con superficie di vendita superiore a 10mila metri quadrati, purché non sia già aperta una farmacia a una distanza inferiore a 1.500 metri.
Infine, nelle regioni che entro il 1° Marzo 2013 non avranno assegnato tramite concorso almeno l’80% delle nuove farmacie, è destinato a scomparire il concetto di farmacia di turno in quanto è data piena libertà negli orari di apertura-chiusura e di turnazione, e per quanto riguarda la vendita dei farmaci, si prevede che buona parte di quelli di fascia C (con presentazione di ricetta ma a pagamento), possano essere venduti anche nelle parafarmacie e nei corner dei supermercati.
A godere dei nuovi provvedimenti sono in larga parte i parafarmacisti che, nei bandi di concorso per l’apertura di nuovi sedi, potranno anche ottenere punteggi aggiuntivi e avranno il potere di vendere sin da subito farmaci veterinari con ricetta e prodotti galenici.
Secondo le prime analisi, la nuova pianta organica predisposta alla distribuzione del farmaco comporterà l’apertura di 7mila nuove farmacie e parafarmacie: una rivoluzione da 30.000 nuovi posti di lavoro.
Le sfide per i farmacisti.
Con le nuove regole i farmacisti tendono a vedere delegittimata la propria figura e professione, ma il segreto è fare “di necessità virtù”: vecchie e nuove farmacie devono aggiornare la propria immagine.
«Abbiamo avuto riscontri positivi da farmacie e parafarmacie che hanno deciso di offrire – insieme al servizio di vendita di farmaci, con o senza ricetta – anche altri servizi ai cittadini, innanzitutto prodotti da banco e di benessere»: è la testimonianza di
RDIFarm, specializzata nella progettazione di farmacie e parafarmacie.
«Nella nostra esperienza, chi ha adottato una nuova visione della propria farmacia, anche in termini di struttura e percorso da far fare al cliente, ha ottenuto oltre il 30% in più del fatturato precedente».
Le farmacie possono dunque diventare centri benessere, qualificati dalla presenza di estetisti professionali e soprattutto del farmacista che «gode sempre del rispetto e dell’autorevolezza pari a quella del medico».
Al di là della potenziale concorrenza in arrivo, tra l’altro, una buona idea per superare la crisi è diventare presidi di primo soccorso o
CUP (centri unificati prenotazione).
(Fonte PMI).
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