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venerdì 30 dicembre 2016

Gran Croce a Mola per i contributi allo studio sulla Massoneria.

Nel solstizio d'inverno 2016, il Gran maestro della Loggia nazionale romena, generale Bartolomeu Constatin Savoiu, ha conferito al professore Aldo A. Mola la Gran Croce dell'Ordine di Costantino Maurocordato per il suo contributo scientifico agli studi storici, in specie sulla Massoneria. Nell'occasione è stata presentata la seconda edizione romena (aggiornata) di “Gelli e la P2 tra cronaca e storia”, ripubblicata a Bucarest per iniziativa di Filippo Gammicchia.
Mola ha ringraziato ricordando i profondi legami culturali e civili tra la Romania e l'Italia, con speciale riferimento a Costantino Maurocordato (1711-1769), fondatore della massoneria romena e autore della riforma che modernizzò i principati di Valacchia e di Moldavia abolendovi la servitù della plebe, ed al suo discendente, Alessandro (1791-1865), che legò il nome alla dura ma infine vittoriosa lotta per l'indipendenza della Grecia dal secolare giogo turco-ottomano.
In quella epica lotta cadde a Missolungi il patriota italiano Santorre di Santa Rosa, già protagonista del moto costituzionale piemontese del marzo 1821, un “grande iniziato” come gli altri fautori della liberazione del Mediterraneo dall'infame dominio islamico.
La Massoneria, hanno convenuto il gen. Savoiu e Mola, creò la “catena d'unione” che ricollegò l'antica Dacia, orgogliosa dei suoi millenari rapporti con Roma, con la civiltà occidentale, fondata sui diritti dell'uomo e del cittadino e sui cardini di libertà sintetizzati nel motto illuminante “annuit coeptis”, distintivo dell'Ordine di Maurocordato: così in alto come in basso, e viceversa.
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domenica 6 novembre 2016

Totò Massone - Ritrovato il Testamento.

Il modulo prestampato, riempito a penna il 9 aprile 1945 e firmato "Antonio de Curtis Gagliardi", in arte Totò. La Massoneria, cui l'attore aderì iscrivendosi alla loggia Fulgor di Monte di Dio a Napoli, lo chiama "testamento spirituale".
Ma il foglio che porta i segni del tempo, al "profano" (non ancora iniziato) "marchese de Curtis Gagliardi Antonio" è un test, contiene tre domande. 
Alla prima: "Che cosa dovete all'umanità? ", l'attore replica: 
"Amare il prossimo come se stessi". Aiutarlo, fare del bene senza limiti di sorta". 
Alla seconda: "Che cosa dovete alla patria?", la risposta è: 
"Tutto, anche il sacrificio supremo". 
Infine alla terza richiesta: "Che cosa dovete a voi stesso?" senza esitare l'autore de 'A livella scrive: 
"niente all'infuori del miglioramento spirituale".

Fonte: La Repubblica - Articolo Completo QUI !

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lunedì 27 giugno 2016

Penso sia venuto il momento di farla finita con le illazioni, supposizioni, congetture, attorno alla Massoneria.

Lo dico sempre, ma regolarmente vedo apparire i soliti articoli deformatori e disinformatori, che accusano Massoni e Massoneria di essere affaristi, di condizionare la politica, l’economia e quant'altro. 
Non ultimo l’articolo francamente inutile e ridicolo, a parer mio, di tal Andrea Di Consoli apparso su Barbadillo.it, il quale si chiede che bene abbiano fatto i massoni. E per giunta ammettendo la sua ignoranza in materia! Ma che bene vuoi che abbiano fatto gli aderenti ad una scuola iniziatica di perfezionamento interiore? Di una sorta di Università dell’anima? Studia, approfondisci! Non scrivere di ciò che non sai!
Mi chiedo perché i tanti Di Consoli, per apparire sui media o far carriera giornalistica (loro), debbano tirare in ballo Massoni o Massoneria, anziché scrivere un articolo approfondito e senza pregiudizi su che cosa essa sia. E sul fatto che non si occupa né di politica né tantomeno di religione, ma di spiritualità, simbolo e anima.
E’ forse troppo chiedere ad un giornalista approfondimento, obiettività e competenza ?
In Italia sembra di sì.
Non parliamo poi dei tanti Magaldi e Zagami, pseudo Massoni che giocano alla Massoneria loro sì politicizzandola per i loro scopi e di cui abbiamo già parlato altre volte. 
Peraltro sarebbe il caso che anche le maggiori Obbedienze Massoniche Italiane, Grande Oriente d’Italia e Gran Loggia d’Italia degli ALAM iniziassero a prendere le loro contromisure e a controbattere periodicamente sulla stampa a codeste assurdità. Oltre che con manifestazioni pubbliche e di piazza che chiedano a gran voce una legge sulle associazioni e contro la massonofobia e che essa sia paragonata al razzismo, all’antisemitismo e all’omofobia. Perché di questo stiamo, nei fatti, parlando.
Ed anche i singoli Massoni dovrebbero attivarsi sulla rete e nella vita quotidiana per far valere il proprio diritto a far parte di una libera associazione iniziatica. Non segreta, ma discreta e riconosciuta dalle legge a pieno titolo, fra l’altro!
So che per un Massone, dedito alla ricerca ed allo studio, ciò è forse chiedere troppo. Ma la massonofobia è ancora troppo forte in un Paese come il nostro che ha visto prevalere il clericalismo ed il fascismo per troppo tempo e che ancora oggi rimane un Paese retrogrado ed oscurantista per moltissimi versi.
Il Paese necessita di formazione e informazione. Di cultura e elevazione intellettuale morale e spirituale. Chi scrive, nel suo piccolo, cerca di farlo da anni, con saggi ed articoli. Ma da anni si sente anche e sempre più solo in questa lotta. 
E francamente anche abbastanza stanco.

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venerdì 8 gennaio 2016

Vertici massoneria insieme a Sanremo.

Gran Maestro Oriente e Gran loggia Italia discutono Costituzione
(ANSA) - SANREMO (IMPERIA), 7 GEN - Per la prima volta, i vertici della massoneria italiana, si confronteranno in pubblico, al Teatro del Casinò di Sanremo, il 26 gennaio, nell'ambito de "I Martedì Letterari". 
Il Gran Maestro del Grande Oriente d'Italia, Stefano Bisi e il Sovrano Gran Maestro della Gran Loggia d'Italia, Antonio Binni, dialogheranno su "Ideali e uomini della Massoneria per la Costituzione italiana, nel 70/mo della Repubblica". Condurrà il dibattito lo storico Aldo Mola.

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martedì 5 maggio 2015

ROMA: UN INCONTRO-EVENTO DA NON PERDERE !

Venerdì 22 maggio alle ore 18, a Roma, presso la Biblioteca Statale Antonio Baldini, Via di Villa Sacchetti, 5 (Parioli), Luigi Pruneti introdurrà il suo libro: 
" GLI  INIZIATI
" IL LINGUAGGIO SEGRETO DELLA MASSONERIA" 
seguirà aperitivo. Ingresso libero.  

Per informazioni: 



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martedì 13 gennaio 2015

Gran Loggia d'Italia: il GM Antonio Binni scrive ai Fratelli del Grande Oriente di Francia.

Attentato a Charlie Hedbo: Il GM Antonio Binni 
scrive ai Fratelli del Grande Oriente di Francia: 
“Partecipi al profondo dolore causato da chi 
osa uccidere in nome di Dio.
Vicinanza e cordoglio ai familiari 
delle vittime incolpevoli di una barbarie”. 

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giovedì 16 ottobre 2014

LA MASSONERIA ROMANA SVELA IL SUO TESORO: LA CULTURA !

Un ciclo di incontri aperti al pubblico racconta aspetti dei più famosi artisti che si sono avvicinati alla Massoneria.
Il prossimo Sabato, 18 ottobre alle ore 17.00, nella Sala Capranichetta di Piazza Montecitorio a Roma si terrà il primo incontro sugli artisti che nel corso del tempo hanno vissuto esperienze legate al mondo massonico. “ARS AD LAPIDEM”, questo il titolo della serie di appuntamenti, racconterà il percorso terreno dei tanti personaggi che si sono distinti nel campo delle arti. Si comincia con “La pietra e la piuma - I poeti”. L’ingresso è libero fino all’esaurimento dei posti.
L’introduzione è affidata a B. Nardacci e a raccontare i poeti è Q. Di Marco. I due si alterneranno con le letture di L. Monaco e S. Briccarello.
Il viaggio in questo mondo particolare porterà gli spettatori a scoprire aspetti poco conosciuti di personaggi che vanno da Foscolo a Carducci che fu tra l’altro sospeso dall’insegnamento e dallo stipendio per le sue posizioni socialiste e anticlericali; da un Pascoli amico dell’anarchico Andrea Costa e privato della borsa di studio per aver inneggiato all’attentato al Re Umberto I a un D’Annunzio primo testimonial per una pubblicità, da un Quasimodo impiegato in un grande magazzino e poi dipendente del Ministero dei Lavori Pubblici al Principe De Curtis in arte Totò, l’attore meno premiato del suo tempo, passando poi per l’irriverente Trilussa e un certo Casanova, riletto come intellettuale europeo al passo con i suoi tempi, per poi allargare l’orizzonte a Goethe, Neruda, Tagore, Coelho, Pessoa. La conclusione è prevista con la lettura di “Loggia Madre” di Kipling.
Questi eventi, organizzati e promossi dalla Regione Massonica Lazio degli A.L.A.M. (Antichi Liberi Accettati Muratori) hanno l’intento di proporre un uso del termine “massone” per un corretto utilizzo comune. Oggi dare del massone a una persona è percepito quasi come un’offesa ma resta difficile pensare di far questo nei confronti dei moltissimi premi nobel che hanno indossato il grembiulino o personaggi della storia italiana quali Garibaldi o il primo Sindaco di Roma eletto Nathan. Non ultimo e non meno noto quel giovane Mameli al quale dobbiamo l’Inno d’Italia e che forse scrisse l’incipit del testo intendendo rivolgersi ai “Fratelli (liberi muratori) d’Italia”. Una rilettura interessante e in alcuni casi sorprendente della nostra letteratura. 

domenica 12 ottobre 2014

Luca Bagatin - Deformazione antimassonica: è il turno di quelli di Popoffquotidiano.it

Accadde già ai tempi del falso scandalo P2. I media, per distogliere l'attenzione dal malaffare politico dell'epoca (di maggioranza ed opposizione, che si spartivano il Potere), a chi davano la colpa ? Ai massoni ed alla Massoneria. Tanto con la Massoneria ce l'avevano già i preti e la Chiesa cattolica, sin da quando, nel XVIII secolo, la Santa Inquisizione fece torturare il poeta massone Tommaso Crudeli ed il conte Alessandro Cagliostro. Solo in quanto massoni.
E poi con i massoni ce l'avevano anche i regimi totalitari, fossero questi fascisti, nazisti o comunisti. 
Peccato che Licio Gelli ed i cosiddetti piduisti, siano stati tutti assolti con sentenze definitive nel 1994 e nel 1996, visto che non avevano complottato contro nulla e nessuno.
Anche oggi, taluni “giornalisti” in odor di massonofobia come quelli del sito Popoffquotidiano.it (si veda il link) che fanno ? Come Ferruccio De Bortoli associano il berlusc-renzismo alla Massoneria. Ma siamo seri ! Oltretutto ripubblicano gli elenchi di taluni massoni già impunemente pubblicati da “La voce delle voci”, cinque anni fa, che sono peraltro elenchi di persone onestissime che si sono - loro malgrado - trovate coinvolte nella vergognosa inchiesta di quell'Agostino Cordova che, negli Anni '90, introdusse in Italia una nuova Santa Inquisizione antimassonica e massonofobica. Che, oltre a dimostrare che un cittadino è onesto anche se è massone (e forse, visto che in Massoneria si insegna il rigore morale, lo è anche di più), si concluse nel seguente modo, come documentato anche dal saggio “Il lenzuolo del fantasma” di Bruno Auricchio, da me opportunamente recensito alcuni anni fa: la Suprema Corte di Cassazione stabilì che Agostino Cordova aveva palesemente violato la Costituzione della Repubblica Italiana agli Articoli 13 e 14, che stabiliscono che la libertà personale ed il domicilio sono inviolabili e non sono ammesse forme di detenzione, ispezione e perquisizione se non per atto motivato. Inoltre il Cordova aveva violato gli articoli 247 e 253 del codice di procedura penale.
Purtroppo, però, il danno economico per le casse dello Stato era ormai stato fatto e così il danno morale per i cittadini ingiustamente coinvolti (ovvero i massoni presenti in tale lista).
Il 23 settembre del 2003, il magistrato Cordova, sarà peraltro allontanato dal Tribunale di Napoli e giudicato inadeguato.
Che cosa vogliono dunque dimostrare questi “giornalisti” ? Nulla, se non spostare l'attenzione dell'opinione pubblica, dando la colpa - anziché ai servi della Banca Centrale Europea e del Fondo Monetario Internazionale, ovvero alla nefasta politica (mal)affaristica italiana degli ultimi vent'anni - alla Massoneria ed ai massoni !
Davvero triste e ridicolo, se pensiamo che la Massoneria è unicamente una scuola di elevazione spiritule e morale fatta da persone comunissime che, lontane da ogni dogma politico-religioso, decidono periodicamente di riunirsi in appositi Templi per meditare attraverso lo studio e l'interiorizzazione di simboli antichissimi ed ancestrali.
Consiglio a costoro, come già suggerii alla signora Antonella Beccaria del Fatto Quotidiano ed al sig. Paolo Brogi, di leggersi in merito il mio recente saggio “Universo Massonico” (Bastogi editrice). Lì sono spiegate, con taglio giornalistico e con relative interviste a studiosi ed eminenti personalità della Libera Muratoria, non solo la storia della Massoneria e dei suoi simboli, ma anche le varie inchieste giudiziarie in odor di massonofobia. Che tanto male hanno portato a tante gente onesta, oltre che alle casse dell'erario e, quindi, ai cittadini italiani. 
Ma al Potere, purtroppo, sono rimasti i soliti politicanti da strapazzo, che solo una sana resistenza popolare e libertaria, come ai tempi del Risorgimento, può riuscire a scalzare dalle poltrone. 
Luca Bagatin










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sabato 5 luglio 2014

ROMA: Presentato il Nuovo Libro di Luca Bagatin

“Ritratti di Donna” (Ipertesto Edizoni), il libro che non ti aspetti o, quantomeno, non ti aspetti che in un libro siano racchiuse tematiche che vanno dal femminismo sino all'eros, passando per la psicologia, la politica, i diritti dei disabili ed il diritto alla morte. E quindi alla vita.
Il 4 luglio scorso - l'autore del libro Luca Bagatin e l'autrice della prefazione allo stesso, Debdeashakti al secolo Debora De Angelis – presso il prestigioso Melargo Caffè di Via Milano, nel pieno centro di Roma, hanno dato vita a qualche cosa di inusitato.
“Parlare di donne non è argomento facile” - ha esordito Bagatin - “le donne sono da secoli bistrattate oppure oggetto di morbosità da parte di una società patriarcale, maschilista, frustrata, dedita alla ricerca di un piacere effimero e del guadagno facile”.
Debora De Angelis lo incalza: “Come mai hai voluto parlare di donne ed in particolare hai intervistato donne così diverse fra loro, ovvero musiciste, studiose, artiste dell'eros, attrici...?”
“Perché da sempre amo le donne, ovvero amo il mistero che emanano. In particolare amo un certo tipo di donna. Una donna che sia bella fuori perché bella dentro, che abbia qualche cosa da dare e da dire alla società. Per questo il mio saggio si conclude con Il mito della Donna Selvaggia”. Il mio modello ideale è una donna libera e liberata. Libera dai condizionamenti esterni tipici della cultura patriarcale e dalla modernità senza alcuna anima, senza spiritualità. La Donna Selvaggia postmoderna è, a parer mio, la donna che sarà libera dal potere, dal danaro, dalla religione, ovvero che saprà recuperare la cultura tipica delle antiche civiltà della terra”.
“Come hai incontrato la Donna Selvaggia ?”, domanda sempre Debdeashakti.
“Per caso, direi, anche se, di fatto, il caso non esiste. Il fato ha voluto che una donna che mi piace molto e che è per me fonte di grande ispirazione creativa, Alessia, un anno fa stesse leggendo un saggio che non conoscevo “Donne che corrono coi lupi”, della professoressa Clarissa Pinkola Estés. Una psicanalista junghiana. Accidenti, mi sono detto ! Jung fa parte dei miei studi esoterici ! L'ho letto e ho capito che la Donna Selvaggia era esattamente il modello di donna che inseguivo, posso dire sin da bambino. La donna che, consciamente o meno, ho sempre amato come uomo che ricerca, incessantemente, la sua metà da amare per tutta la vita”.
Debora De Angelis rimane sul pezzo e continua ad incalzare, con domande via via sempre più dai risvolti sociali e politici: “Nel tuo saggio sono presenti diverse tipologie di donne, ovvero artiste nel senso convenzionale del termine (attrici, cantanti, modelle), che da tempo vedono riconosciuto il loro ruolo nella società contemporanea; non è così per altro tipo di donne di cui pur parli, penso a donne che si sono occupate di politica, di esoterismo, di erotismo...in altre parole: se fosse il femminile a guidare la politica e la religione sia nei suoi aspetti di massa che esoterici, che mondo ne verrebbe fuori ?”.
Bagatin risponde, con una certa passione, facendo un lungo ragionamento: “Ritratti di Donna in questo senso è un libro eretico, che vuole ribaltare le regole del gioco, ovvero tornare alle origini. La politica, da molti anni, è finita. E ciò non solo in Italia. Occorre tornare all'Agorà Greca, all'abolizione di governi e parlamenti, ovvero alla creazione di assemblee di liberi ed eguali, formate da persone estratte a sorte. Occorre un ritorno ai partiti veri, visti come scuole di pensiero, di formazione culturale, intellettuale, morale. Il modello al quale tendo e del quale parlo nell'ambito del movimento (anti)politico e (contro)culturale “Amore e Libertà” che ho fondato un anno fa, è il partito d'azione di Giuseppe Mazzini ed il partito comunista di Marx ed Engels: grandi contenitori di idee che trovano il loro senso nell'analisi della storia, dell'economia, della società nella quale viviamo. Le donne in politica, se si comportano come gli uomini, ovvero rincorrono il potere, sono altrettanto dannose. Il punto è che il potere va abbattuto e questo le Donne Selvagge, libere da ogni condizionamento, lo sanno bene. Perché loro sanno che il vero potere sta nella nostra anima, nella nostra psiche, nel nostro cuore. 
Per questo in Ritratti di Donna parlo di donne che la politica l'hanno fatta, ma non in modo convenzionale. Per questo il saggio è dedicato anche alla memoria di Moana Pozzi, che definisco donna eretica, erotica ed eroica. Moana era una Donna Selvaggia, che ha voluto allontanarsi dal mondo della pornografia e dei media per reinventarsi, per fare altro. Per fare politica con l'unica formazione politica che, nella storia dei partiti, ha proposto nelle sue liste persone comuni: il Partito dell'Amore. Altro che Movimento Cinque Stelle ! Beppe Grillo ha copiato Moana Pozzi, lo ammetta ! Anzi, l'ha scimmiottata, perché lui è un uomo dei media, mentre Moana era un'eroina delle persone comuni. E l'invidia fa sì che ancora oggi si infanghi la sua memoria con dicerie mediatiche assurde. E poi teniamo anche conto che la Storia ha avuto delle grandi eroine nel passato. Penso ad Anita Garibaldi, che non a caso ho voluto quale simbolo di “Amore e Libertà”, una brasiliana morta a soli 28 anni per l'unica Repubblica che l'Italia abbia mai conosciuto, ovvero la Repubblica Romana. E poi, permettetemi una piccola digressione-provocazione. Lo ammetto, sono innamorato della ministra Maria Elena Boschi, ma la mia passione va oltre il fisico che pure è affascinante ed in linea con il mio canone di bellezza femminile. Penso che la Boschi possa essere una potenziale Donna Selvaggia in politica, le cui ali oggi le sono tarpate dal potere politico, dal Patriarca Matteo Renzi, al quale ne attribuiscono, ingiustamente, una relazione. E questo perché Maria Elena Boschi è donna ed è una donna affascinante ed intelligente. Il mio obiettivo è di aiutarla, in futuro, magari anche attraverso un'intervista, a liberarsi da ogni condizionamento. E diventare una novella Anita Garibaldi. A proposito delle religione, invece, occorre dire che le Religioni Monoteiste Isituzionalizzate hanno fatto strage e cancellato ogni aspetto legato agli antichi miti della terra, alle conoscenze gnostiche ed esoteriche, all'erotismo, alla cultura matriarcale. Le religioni, in sostanza, non sono dissimili dai partiti politici e dai prodotti commerciali: sono specchietti per le allodole, senza alcun contenuto, senza alcun messaggio spirituale autentico. Cristo, Buddha, Maometto e Krishna, invece, predicavano profondi messaggi spirituali e ben si guardavano dall'istituire delle religioni !”
Debdeashakti passa poi ad un altro argomento, molto trattato nel saggio di Bagatin, ovvero la disabilità e qui racconta del progetto che la vede protagonista, ovvero LoveGiver, un progetto che promuove l'assistenza sessuale ai disabili. 
“La disabilità è uno dei tabù per la nostra società di cui tratto nel saggio” - esordisce Bagatin e prosegue “La nostra società ci vorrebbe, da sempre, tutti sani, belli, vitali, magari però superficiali, grezzi. Nel mio saggio parlo di sociale e disabilità e lo faccio attraverso figure trasgressive quali puoi essere tu Debora che, non a caso, hai accettato di scrivere la prefazione al libro. Tutti abbiamo diritto alla sessualità ed all'affettività. Ciò fa ancora scandalo, ma è questa la cosa che a me scandalizza di più ! E per questo ne parlo e ne scrivo. In Ritratti di Donna parlo anche di altri tabù, oltre a questo. Parlo del suicidio e lo faccio raccontanto la vicenda di Roberta Tatafiore, una scrittrice e femminista, nota in particolare a cavallo fra gli Anni '70 e '90. Il vissuto politico di Roberta è simile al mio. Entrambi frequentatori, sin da giovani, dell'area laica e libertaria. Prima la militanza a sinistra, poi l'approdo al centrodestra, ma senza esserne iscritti, sempre da outsider. Ed infine il disgusto per i partiti, ovvero la riscoperta del fatto che si può trattare certe tematiche - dalla prostituzione ai diritti delle donne, dalla battaglia per l'eutanasia ed il suicidio assistito sino ai diritti delle coppie non sposate - senza necessariamente fare politica nelle istituzioni che, spesso, sono foriere di prostituzioni (vere !).
Roberta Tatafiore, nel 2009 ha deciso di suicidarsi. Come scrivo nel mio saggio, non la giudico, ma comprendo il suo atto. Il suo: salto nel vuoto di chi non sa adeguarsi alla norma, come lo definì lei stessa nel suo diario, pubblicato postumo da Rizzoli e recensito in Italia pressoché solamente da me. Così come solo da me è stato recensito il film di Cesare Lanza “La perfezionista”, che ha trattato il medesimo argomento.
Debora De Angelis pone la sua ultima domanda a Bagatin, forse la più spinosa: “Le donne in massoneria, i tuoi legami con la massoneria e il tuo precedente libro sulla massoneria. facciamo un po' di chiarezza, dato che questa famigerata istituzione incute parecchio timore, ma suscita anche attrazione per via dell'aura misteriosa di cui si ammanta, ma in fondo nessuno sa mai con precisione di che cosa si tratta ?”
“Innanzitutto cominciamo con il dire che la Massoneria è una scuola filosofica, spirituale, morale” - esordisce Bagatin - “che con tutti i complotti che le attribuiscono non ha nulla a che vedere. Nel mio primo saggio ne parlo diffusamente, qui mi limito a parlare dei rapporti fra donne e Massoneria. E lo faccio per mezzo delle interviste a Francesca Vigni, unica persona in Italia ad aver pubblicato un saggio sulle donne in Massoneria e l'intervista a Gabriella Bagnolesi, ex Gran Maestra della Gran Loggia Massonica Femmiline d'Italia che, pochi sanno, fu fondata dall'attrice Franca Bettoja, moglie di Ugo Tognazzi. Le donne in Massoneria possono assolutamente entrare e non perché lo dico io, ma perché lo dicono gli antichi misteri ai quali la Massoneria si rifà. Gli antichi culti solari erano officiati da sacerdotesse ed inoltre nei cantieri dei muratori operativi medievali vi erano anche donne. E poi oggi esiste una fra le maggiori Obbedienze massoniche italiane che, almeno dagli Anni '60, inizia alla Massoneria anche le donne, ovvero la Gran Loggia d'Italia degli ALAM, oggi retta dal Gran Maestro Antonio Binni. Così come, peraltro, ad iniziare le donne per primo in Massoneria fu il Gran Maestro Giuseppe Garibaldi, uno fra i pochi uomini della Storia ad infrangere molti tabù perché dotato di profondo senso di umanità, giustizia e fratellanza”.

Giancarlo Bertollini
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lunedì 5 maggio 2014

Licio Gelli paragonato a Matteo Renzi ? Ma fateci il piacere !

Licio Gelli
MASSONERIA:
un chiarissimo articolo di Luca Bagatin dal suo Blog
A distanza di oltre trent'anni ecco che, personaggi provenienti dalla Società dello Spettacolo e dei media nostrani (peraltro già a libro paga della Rai TV), evocano lo spettro di Licio Gelli, nemmeno fosse lo spettro comunista che si aggirava per l'Europa del 1948 !
Dubitiamo che costoro sappiano davvero chi fosse Licio Gelli e che cosa fu il fenomeno cosiddetto P2, tant'è che Gelli viene grossolanamente associato e paragonato a quel Matteino Renzi che, invero, oltre ad appartenere ad un partito lontano anni luce da qualsivoglia progetto di riforma democratica e liberale, sino ad oggi non ha proposto alcuna riforma concreta e radicale (di gelliana memoria, per così dire). 
Matteo Renzi

E ci stupisce che anche l'ex Ministro Rino Formica, in una recente intervista, si accodi alle dichiarazioni del cantante Piero Pelù.
Ma, chi fu Licio Gelli, Venerabile della Loggia Propaganda n. 2 - che oggi ha 95 anni e non dà fastidio ad alcuno - ma viene ancora tirato in ballo ?
Per parlare brevemente di lui preferisco autocitarmi. Ovvero citare alcuni passi dal saggio che ho dato alle stampe circa un anno fa, “Universo Massonico” (Bastogi Editrice), in cui dedico ben quattro sottocapitoli al fenomeno Gelli-P2 ed a mia volta mi rifaccio agli autorevoli testi scritti da Pier Carpi, dal prof. Aldo A. Mola e dal Generale in pensione Umberto Granati, che è un caro amico, già appartenente alla P2 ed è anche l'unico ad aver ammesso pubblicamente di averne fatto parte.
Di seguito, pertanto, riporto i passi salienti tratti dal mio saggio, scusandomi con i lettori della prolissità, purtuttavia necessaria a chiarire fatti che i media mai vollero o vogliono chiarire:
Di Licio Gelli e della Loggia Propaganda 2 sono state scritte un sacco di cose.
Quasi tutte pressoché a sproposito a cominciare dal fatto che fu una "Loggia segreta".
La P2, Loggia all'Ordine del Grande Oriente d'Italia, fu - diversamente - una Loggia "coperta" di diretta pertinenza del Gran Maestro dell'Obbedienza.
"Coperta" in quanto al suo interno vi erano personalità di spicco (del panorama culturale, politico, artistico ecc...) che - per la loro particolare posizione professionale - preferivano non rivelare l'appartenenza alla Massoneria e dunque figurare unicamente "all'orecchio" del Gran Maestro, come si dice in gergo massonico. (…).
(…) Mola, senza faziosità alcuna, racconta di come il "presunto scandalo" P2 non fu che il pretesto per una lotta senza quartiere contro i massoni e la Massoneria italiana, da sempre vista con sospetto da settori clericali, fascisti e comunisti.
Mola ripercorre così - come già fece lo scrittore Pier Carpi nel suo "Il Venerabile" nei primi anni '90 - la vita di Licio Gelli sin dai tempi della Guerra di Spagna quando combatté a fianco dei franchisti e successivamente in Italia a Capo del Fascio di Pistoia. Sino a quando salvò da morte certa 62 prigionieri fra ebrei e partigiani, evitando così la loro deportazione nei campi di sterminio in Germania.
Ciò gli vantò un attestato da parte del Comitato di Liberazione Nazionale di Pistoia e gli consentì, a guerra finita, di rifarsi una vita. Prima come commerciante di prodotti di cancelleria e via via, negli anni '50, nell'ambito della Permaflex ove divenne direttore dello stabilimento di Frosinone.
E così, successivamente, come racconta Mola, Gelli decise di farsi iniziare massone negli anni '60 con l'obiettivo di rendere la Massoneria un organismo in grado di risolvere le controversie internazionali e nazionali. Un po' come durante il Risorgimento italiano o con la fondazione della Società delle Nazioni e dell'ONU.
Nulla, insomma, di oscuro e di occulto. Anzi.
Un capitolo molto denso del saggio di Mola, oltre a quello dell'amicizia fra Gelli ed il generale Peron, è infatti dedicato alla fondazione dell'OMPAM da parte di Licio Gelli, ovvero dell'Organizzazione Mondiale Per l'Assistenza Massonica.
Un organismo sovranazionale, appunto, in grado di "contribuire a soccorrere ed ad elevare le condizioni morali, spirituali e materiali dell'Uomo e della Famiglia umana, operando secondo i principi etici propri dell'insegnamento massonico", come dichiarato dal promotore stesso.
Un organismo che faceva leva proprio sulla fratellanza massonica che era l'unico principio in grado di superare tutte le divisioni in fatto di politica, razza, religione....
Un organismo "alla luce del sole", che fu riconosciuto anche in sede ONU alla stregua della FAO e dell'Unesco e che si proponeva di integrare l'opera umanitaria laddove le giurisdizioni massoniche non disponessero di strutture economicamente e giuridicamente idonee per operare sia all'interno dei singoli Stati che a livello internazionale.
Operazione ambiziosa che purtroppo la stampa nostrana omise di far conoscere al grande pubblico. E che si arenò con l'avvento del presunto scandalo P2, nel 1981.
L'OMPAM fu tuttavia un'operazione autonoma di Gelli e per nulla legata al Grande Oriente d'Italia, anche se egli stesso propose all'allora Gran Maestro del GOI, Lino Salvini, di nominare il suo predecessore - Giordano Gamberini - alla carica di Ambasciatore del GOI presso l'OMPAM.
Licio Gelli, sia detto per inciso, allora non era ancora Venerabile della Loggia P2, anche se la P2 era attiva e nota ai Gran Maestri sopra citati ed ai loro predecessori senza scandalo alcuno come spiegato all'inizio di questo articolo.
Gelli fu solamente un personaggio particolarmente attivo sia all'interno che all'esterno della Massoneria. Il che lo porterà ad occuparsi di cose estranee alla stessa Istituzione come ad esempio di politica (si noti bene che le Costituzioni di Anderson del 1723, vietano espressamente ai massoni di occuparsi di politica e religione in Loggia).
Ma ad ogni modo anche qui nessuno scandalo "profano", come rilevato dall'ottimo Alessandro Mola nel capitolo dal titolo "Gelli per la Seconda Repubblica".
Alla metà degli anni '70 - vista l'estrema fragilità e litigiosità della coalizione di Pentapartito e l'incalzante terrorismo rosso e nero - l'Italia si trovò ad un bivio: o una dittatura clericale di estrema destra, oppure un ancor meno auspicabile regime di estrema sinistra.
Licio Gelli stilò così il famigerato "Schema R" (Rinascita), all'indomani dell'avanzata del PCI alle elezioni amministrative del 1975.
Lo "Schema R", come documentato dal saggio di Mola, non fu altro che un piano riformatore, che elaborava la strategia politica per arginare la dilagante avanzata dei comunisti - alleati alla dittatura sovietica - in Italia, per mezzo di un rafforzamento della coalizione di Pentapartito (Dc, Psi, Psdi, Pri, Pli) a partire dalla Democrazia Cristiana, a patto che essa si depurasse da correnti ed alchimie che la rendevano inefficiente ed inefficace.
L'obiettivo finale di Gelli non era altro che un ritorno ai "fasti ed al prestigio della Segreteria De Gasperi".
Un rafforzamento, dunque, della democrazia centrista e moderata. Altro che autoritarismo filo-fascista tanto sbandierato dalla grande stampa dell'epoca !
Gelli delineò nel suo "Schema", anche un elenco molto preciso di riforme che - peraltro - erano condivise dalla gran parte degli italiani di allora e di oggi e che proprio oggi - trent'anni dopo - sono di scottantissima attualità e dibattito.
Dalla riforma presidenziale all'abrogazione dell'immunità parlamentare; dalla riduzione ad una Camera dei Deputati sino all'abolizione dei ministeri e degli enti inutili quali le Province; dall'introduzione di pene severissime per i reati di corruzione perpetrati da politici, funzionari e pubblici ufficiali sino alla privatizzazione del carrozzone Rai-TV. Riforme allora necessarie come lo sono oggi.
Al punto che lo stesso Gelli precisò subito che tutto ciò "non preludeva ad un colpo di Stato", bensì intendeva "scongiurare l'irreparabile jattura di una guerra civile e allontanare dall'Italia il pericolo di un governo dittatoriale di ispirazione comunista o fascista".
Chi accusò Gelli di cospirazione politica sulla base dello "Schema R" o fu in mala fede oppure quello "Schema" non lo lesse punto. Come i fatti - documentati dal Mola - si sono incaricati di dimostrare. (…).
(…) Licio Gelli aveva unicamente in testa l'obiettivo di rendere la Massoneria italiana un'organizzazione potente, come durante il Risorgimento, in grado di influenzare le scelte politiche per il bene dei cittadini, a suo dire. Questa, se vogliamo, la sua utopia. E sarebbe sufficiente leggere quel fantomatico Piano di Rinascita Democratica da lui elaborato alla fine degli anni '70 per comprendere che in realtà trattavasi di un progetto di riforma, che pur con la Massoneria non c'entrava nulla (visto e considerato anche che la Massoneria, organizzazione spirituale a carattere iniziatico, non si occupa di politica). Un piano che mirava alla creazione di due partiti moderati, alla privatizzazione del carrozzone politicizzato della Rai-TV, all'indipendenza dei sindacati e della magistratura dal potere politico, alla responsabilità civile dei magistrati e così via....(...).
(…) fu quel Potere politico che si abbatté come una valanga sui galantuomini della P2 e su Gelli che sicuramente era un pessimo massone sotto il profilo iniziatico (per quanto si prodigò presso lo Stato italiano affinché restituisse Palazzo Giustiniani al GOI, legittimo proprietario, sequestrato alla Massoneria ingiustamente dal Fascismo e tentò – con l'ausilio dello stesso Carpi – di far togliere la scomunica papale sulla Massoneria italiana) , ma non certo un criminale come fu detto e scritto, senza alcuna prova tangibile. I fatti si sono dunque incaricati di dimostralo. (…).
(…) la P2 divenne il capro espiatorio del malaffare di gran parte delle forze politiche di allora, le quali montarono ad arte la famosa "teoria cospirazionista ai danni dello Stato", istituendo addirittura una costosissima ed inutile Commissione Parlamentare d'Inchiesta presieduta da Tina Anselmi e che si concluse con nulla di fatto. Mettendo a nudo unicamente l'ignoranza di gran parte dei politici e dei magistrati di allora in fatto di Massoneria ed Esoterismo.
La P2, dunque, non era affatto una organizzazione segreta, bensì una "Loggia coperta" come ve ne sono moltissime anche all'estero e per i motivi già sopra spiegati.
Il saggio di Alessandro Mola lo chiarisce, citando anche le sentenze della Corte d'Assise di Roma che fra il '94 ed il '96, assolsero sia la P2 dalle accuse di "complotto ai danni dello Stato" che lo stesso Gelli per le innumerevoli accuse attribuitegli. (…).
Detto ciò, è evidente che il paragone Gelli-Renzi è, non solo azzardato, ma persino offensivo per il Venerabile.
Gelli elaborò un piano di riforma – il Piano di Rinascita Democratica – in senso liberale dello Stato. Un piano che prevedeva la meritocrazia nella scuola; l'abolizione del monopolio (lottizzato dai partiti) Rai; l'indipendenza della magistratura dal potere politico ed il principio secondo il quale il magistrato che condanna un innocente è obbligato a risarcire il danno (responsabilità civile); l'inasprimento delle aliquote sulle rendite finanziarie; l'abolizione delle Province; l'introduzione di una legislazione contro i monopoli (sul modello USA); la riforma della sanità sul modello tedesco (maggiore efficienza); la limitazione del diritto di sciopero nei servizi pubblici essenziali; l'abolizione del finanziamento pubblico a partiti, sindacati e giornali.
Tutte riforme (e molte altre ancora) che, come si può ben vedere, sono a favore del cittadino onesto e contro lo strapotere politico-sindacale-giuridico-mediatico che, da decenni, impedisce a questo Paese di funzionare ed ai suoi cittadini di essere autenticamente liberi.
Molte di queste riforme, addirittura, a parole, sono contenute persino nel programma del Movimento 5 Stelle ! (ma sono da decenni patrimonio del programma del Partito Radicale, Socialista, Repubblicano, Liberale, almeno sino a che esistevano ancora questi gloriosi partiti, spazzati via dal cattocomunismo e dal clericofascismo degli ultimi vent'anni).
Non ci pare che Matteo Renzi abbia mai voluto seriamente attuare una sola delle riforme del Piano di Rinascita Democratica proposto da Gelli, di cui pure il nostro Paese necessiterebbe. Così come non ci è parso che Berlusconi le abbia mai volute attuare...se non a parole !
Alle parole, infatti, dovrebbero seguire i fatti, ma, da buoni realisti riteniamo che questa politica d'accatto (comprendente tutti i partiti che siedono nel Parlamento attuale ed in quello degli ultimi vent'anni almeno) – fatta di clientele e di interessi di retrobottega e di disinteresse per il cittadino - sia ben lontana dal voler attuare.
Detto ciò, stiano pur tranquilli i vari Beppe Grillo e Piero Pelù: tutto continuerà ad andare contro l'interesse del Paese e del cittadino ed i manovratori (per nulla occulti) continueranno a menarci per il naso.
di Luca Bagatin 









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lunedì 10 febbraio 2014

CINEMA: dal 14 febbraio "IL MISTERO DI DANTE", regia di Louis Nero

Dal 14 Febbraio 2014 esce nei cinema il nuovo attesissimo film del regista Louis Nero, una co-produzione internazionale con capofila la società indipendente torinese L’Altrofilm. 
Un viaggio sulle orme del sommo poeta il cui canto, ispirando ed elevando le menti, ha attraversato i secoli fino ai giorni nostri. 
Il Premio Oscar F Murray Abraham interpreta il ruolo di protagonista, una sorta di Alter Ego di Dante.

venerdì 10 gennaio 2014

Ufficio Stampa della Gran Loggia d'Italia.




domenica 15 dicembre 2013

ANTONIO BINNI ELETTO GRAN MAESTRO DELLA GLDI

Antonio Binni, avvocato civilista di Bologna, succede a Luigi Pruneti, Gran Maestro dell’Obbedienza di Piazza del Gesù Palazzo Vitelleschi dal 2007
Antonio Binni è stato eletto Sovrano Gran Commendatore Gran Maestro della Gran Loggia d’Italia degli Antichi Liberi Accettati Muratori di Palazzo Vitelleschi. Le elezioni si sono svolte sabato 14 dicembre, a Roma nella sede Nazionale della Gran Loggia d’Italia.
Antonio Binni, avvocato civilista di Bologna, succede a Luigi Pruneti, Gran Maestro dell’Obbedienza di Piazza del Gesù Palazzo Vitelleschi dal 2007.
Insieme al Gran Maestro Antonio Binni, l’Assemblea Nazionale della Gran Loggia d’Italia ha eletto: Prof. Paolo Musto Luogotenente Sovrano Gran Maestro Aggiunto Vicario, medico torinese; Vincenzo Romani Gran Maestro Aggiunto, di Corigliano Calabro (CS); Dott. Renato Ariano Gran Maestro Aggiunto, medico di Imperia; Maurizio Galafate Orlandi Gran Maestro Aggiunto, di Viareggio (Lu); Franca Barbetti 1° Gran Sorvegliante, di Udine; Annalisa Santini 2° Gran Sorvegliante, di Siena; Luigi Pruneti Gran Oratore; Dott. Vittorio Morigi Gran Segretario, di Bologna; Dott. Piergiovanni Celetto Gran Tesoriere, di Udine; Avv. Giuseppe Chiappino Gran Cancelliere, di Torino. 

Roma, 15 dicembre 2013
Comunicazione a cura dell’Ufficio Stampa della Gran Loggia d’Italia
Obbedienza di Piazza del Gesù Palazzo Vitelleschi
Tel. 06/68805831 fax 06/6879840 Cell. 3394435068
Sito: www.granloggia.it
e-Mail: ufficiostampa@granloggia.it 

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mercoledì 6 novembre 2013

Mostra nazionale degli ex libris massonici

Gran Loggia d’Italia degli Antichi Liberi Accettati Muratori, 
Obbedienza di Piazza del Gesù - Palazzo Vitelleschi

8/23 novembre 2013, Livorno - Roma

Vernissage: 8 novembre, ore 18.00
Galleria ‘Goldoni’ - Livorno

Premiazione: 23 novembre, ore 16.00
Museo della Gran Loggia d’Italia
via san Nicola de’ Cesarini 3
(Largo di Torre Argentina) - Roma

Nati per dare alla proprietà del libro un maggiore decoro e una marcata possibilità di distinzione rendendone così più difficile anche il furto, gli ex libris hanno conosciuto nei secoli una straordinaria evoluzione, diventando un’opera d’arte a sé, indipendente dal loro utilizzo primario e dunque un ricercato oggetto da collezione.

Oltre cento ex libris massonici di proprietà del Museo Storico della Gran Loggia d’Italia, saranno esposti dall’8 novembre a Livorno negli spazi della Galleria d’Arte “Goldoni” in una delle rare mostre organizzate in Italia e dedicate a questi “cartellini da libro”.

“Sarà un’occasione” - dice Luigi Pruneti, Gran Maestro dell’obbedienza massonica di Piazza del Gesù Palazzo Vitelleschi - “per ricostruire il percorso artistico e storico della grafica e delle tecniche, fino alle più moderne, utilizzate nel tempo per la realizzazione degli ex libris; la mostra di Livorno - aggiunge il Prof. Pruneti - ci darà anche l’opportunità di rivisitare la simbologia esoterica e il rapporto tra gli artisti che realizzano gli ex libri, i loro committenti e la cornice culturale di riferimento che quest’ultimi esprimono attraverso i propri ex libris”. 

Fonte: Artifexlibris - Articolo Completo QUI !

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domenica 20 ottobre 2013

La Massoneria tra leggenda, falsi miti e realtà

Laura Della Pasqua Sin dalle sue origini, la Massoneria è stata circondata da un alone di mistero e di superstizione. Sulla Libera Muratorìa si sono sviluppate leggende e miti e spesso è stata vista...

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Sin dalle sue origini, la Massoneria è stata circondata da un alone di mistero e di superstizione. Sulla Libera Muratorìa si sono sviluppate leggende e miti e spesso è stata vista come la cabina di regia di oscuri complotti e di eventi storici di difficile interpretazione. Il libro «La Massoneria rivelata. Storie, leggende e segreti» (ed.Mondadori) smonta questa tesi, ripercorrendo tre secoli di storia e rivelando aspetti poco noti di alcuni suoi protagonisti e la parte che ebbero in alcune vicende. Gli autori, Luigi Pruneti e Marco Dolcetta, sono delle autorità nella materia. Il primo è Gran Maestro della Gran Loggia d'Italia, il secondo è produttore e regista di cinema e tv. Il saggio parte dalle origini, ripercorre il 700 fino alla rivoluzione francese che alcuni pubblicisti interpretarono come un complotto organizzato dalla Massoneria e arriva alla storia recente. Pruneti, spiega i motivi dell'astio verso la confraternita e passa in rassegna i suoi più feroci nemici. Delinea i ritratti di grandi personaggi come Barruel, Garibaldi, Carducci, il generalissimo Franco e Lenin. Rivela che numerosi storici attribuirono a Garibaldi la scomparsa del marito di Anita perché in questo modo volevano colpire la Massoneria di cui il condottiero faceva parte. Pruneti passa in rassegna famosi testi antimassonici, presentati dagli storici come documenti reali per dimostrare l'esistenza di complotti internazionali. «La storia è piena di omicidi che vengono imputati alla Massoneria» spiega Pruneti. Alcuni esempi di come la Massoneria sia tirata in ballo per spiegare eventi importanti, si trovano anche nella storia più recente. Dice Pruneti: «Quando a novembre 2011 il presidente Napolitano diede l’incarico a Monti si disse che dietro c'era la Massoneria e che il premier ne facesse parte. Alcuni si spinsero addirittura ad attribuire valore simbolico alla data dell’evento: 11-11-11, dicendo che 33 è un simbolo massonico». Altro esempio. «Quando esplose il fenomeno del 5Stelle, si disse che Casaleggio era massone». Ma cosa è davvero la Massoneria? «Non è una setta segreta ma è stata costretta alla riservatezza quando fu perseguitata» spiega Pruneti. «È un modo di porsi di fronte alla vita, ha un’impostazione laica molto forte e impone agli aderenti uno stretto vincolo di appartenenza. L’adesione avviene alla luce del sole. Chi vuole aderire può farlo tramite Internet».

venerdì 27 settembre 2013

Per chi l'avesse perso, questo è un intervento fondamentale su Garibaldi e la Massoneria !

La Massoneria di Garibaldi è una istituzione che esalta i valori della fratellanza e della solidarietà. Nel 1862 Garibaldi torna in Sicilia per organizzare una spedizione con l’obiettivo di prendere Roma, ma la spedizione è osteggiata da Napoleone III. Per evitare l’intervento dell'imperatore francese in difesa dello Stato pontificio, la spedizione viene contrastata dall’esercito del Regno d’Italia. 

Eccellenza a Roma - Post in Evidenza

Rispetto per Giuseppe Garibaldi !

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