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martedì 13 giugno 2017

«La Destra torni nelle fogne»: Ignazio Marino si scusa e paga le spese.

E così, alla fine, Ignazio Marino s’è dovuto scusare. Aveva detto che la destra sarebbe dovuta “tornare nelle fogne”: per questo motivo è stato querelato, s’è dovuto scusare dinnanzi al giudice di Pace ed è stato condannato a pagare le spese processuali. L’ex sindaco di Roma ha infine staccato un assegno di 200 euro a titolo di simbolico risarcimento. Grande la soddisfazione di Fabio Sabbatani Schiuma e di Fabrizio Santori che patrocinati dall’avv. Remo Pannain avevano citato in giudizio proprio Ignazio Marino. “Dopo gli insulti verso il mondo della destra, invitato a ‘tornare nelle fogne‘- si legge nella nota diffusa da Sabbatani Schiuma e Santori –  insulti pronunciati da Marino il 21 giugno 2015 durante un comizio alla Festa dell’Unità, lo abbiamo querelato per diffamazione. Il Giudice di Pace ha fortemente invitato le parti ad addivenire a una conciliazione e sono state evidenziate le scuse che già Ignazio Marino avanzò il successivo 25 giugno 2017, durante la seduta dell’Assemblea Capitolina. Pertanto, ritenuto soddisfacente il percorso giudiziario compiuto, che ha portato l’ex sindaco ‘alla sbarra’ e per non gravare ulteriormente la già ingolfata macchina della giustizia, abbiamo ritenuto di accettare l’invito del giudice e le rinnovate scuse nell’odierna pubblica udienza, estese questa volta a tutto il mondo della destra. Su richiesta del nostro avvocato Remo Pannain di offrire una somma a titolo di simbolico risarcimento da destinare a una famiglia di destra in difficoltà, l’ex sindaco Marino ha emesso un assegno di 200 euro ed è stato ovviamente condannato al pagamento delle spese processuali”.

Fonte: IL SECOLO D'ITALIA

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venerdì 9 ottobre 2015

Roma, Ignazio Marino si è dimesso da sindaco: "Lascio, ma ora verifica seria, ho 20 giorni per ripensarci".

Alle 10 in punto, giacca chiara e cravatta a strisce blu e rosse, Ignazio Marino, che ieri sera si è dimesso da sindaco di Roma, è uscito dalla sua abitazione. Ai cronisti che gli facevano domande ha risposto, entrando in macchina, "buon lavoro".

Ignazio Marino ha resistito finché ha potuto, poi ieri sera alle sette e mezzo si è dimesso da sindaco di Roma. Asserragliato in un Campidoglio non più casa di vetro ma bunker dove consumare l'ultimo atto. Assediato da quel partito che neanche tre anni fa lo aveva portato trionfante a Palazzo Senatorio. Il fuoco, anzi, il bombardamento amico è stato letale per un Marino già fiaccato dal "casus scontrini". Alle sette e mezzo della sera Ignazio Marino non è più un sindaco. Segue...

Fonte: ANSA - QUI L'ARTICOLO ! 

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giovedì 1 ottobre 2015

QUESTA E' LA ROMA DEL SINDACO MARINO !

Intervallo
Posted by Gruppo 'gnazzzio on Mercoledì 22 ottobre 2014
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venerdì 4 settembre 2015

Marino, "Quelli di destra tornino nelle fogne". "Indagato" il sindaco per diffamazione.

L'INTERVENTO. Fabio Sabbatani Schiuma, già vicepresidente del Consiglio comunale e segretario di Riva Destra, spiega i motivi che hanno portato alla querela di Ignazio Marino. "Offesi tutti i militanti".
Venerdì, 4 settembre 2015 - 14:18:00
Marino alla Festa dell'Unità - da Affari Italiani
di Fabio Sabbatani Schiuma *
Giustizia è fatta? Non si può dire ancora, ma senz'altro era una querela che andava presentata per difendere l'onorabilità di intere generazioni e di un popolo, quello di Destra. Si, perché a prescindere dall'esito che avrà questo fascicolo - che comunque è stato almeno aperto, e anche celermente a dir la verità - le parole infami, sprezzanti e violente di chi dovrebbe comunque rappresentare tutti i romani, a prescindere dalle singole idee politiche, meritavano una risposta nero su bianco. Così il giorno dopo, in una torrida giornata di luglio, insieme al consigliere regionale del Lazio Fabrizio Santori, ci siamo presentati in una caserma dei carabinieri del rione Prati e abbiamo fatto il nostro dovere. Di persone di Destra, che ricoprono o hanno ricoperto ruoli elettivi, che sono sempre stati orgogliosi del proprio DNA politico. 
Abbiamo messo, appunto, nero su bianco, il nostro sdegno, la nostra disapprovazione contro parole, quelle di Marino, urlate con rabbia e con infamia in quella festa dell'Unità di giugno scorso.
Noi no, non l'abbiamo persa la testa come lui, abbiamo letto con disgusto gli articoli di stampa che ne riportavano le offese, ma ancor di più abbiamo ascoltato i cuori offesi di centinaia di militanti e simpatizzanti di quest'area, peraltro oggi già avvilita e disarmata per l'assenza di una vera rappresentanza politica. Persone che ci hanno scritto, chiamato e detto in sostanza: "ma nessuno gliene dice quattro?", "ma nessuno ci difende?", "va bene che un partito di Destra non c'è più, ma non possiamo pure essere umiliati...". Noi, Fabrizio e io, che non siamo stati di certo autorevoli colonnelli di quell'Alleanza Nazionale che fu, e che per motivi anagrafici non abbiamo neanche potuto militare nel MSI, ci siamo guardati negli occhi e abbiamo detto, "si, dobbiamo fare qualcosa. Non basta fare un semplice comunicato stampa, dobbiamo fare qualcosa che sia di monito e di lezione a Marino e a tutti quelli come lui".
Così, coadiuvati da un prezioso e amico, noto avvocato penalista, Remo Pannain, abbiamo scritto una querela per diffamazione al sindaco. Dico la verità, temevamo che difficilmente avrebbe avuto un seguito, ma certe cose nella vita vanno fatte perché sono giuste, certe battaglie vanno combattute a prescindere delle possibilità di vittoria che si hanno. Ecco perché quando ieri mattina, abbiamo avuto notizia dell'apertura del fascicolo contro il primo - si fa per dire - cittadino della nostra città, ci siamo stretti la mano, orgogliosi di quanto avevamo fatto per difendere l'onore di un popolo, che comunque c'è e merita rispetto a prescindere dai danni fatti dall'ultima sua classe dirigente. Abbiamo poi immaginato il ritorno dall'ennesima vacanza di questo sindaco - mentre Roma annega nei suoi problemi e nella sua incuria, vilipesa poi per i recenti fatti di cronaca giudiziaria - e la faccia che avrà fatto nell'apprendere la notizia dell'indagine. Avrà esclamato ancora "queste carogne, che tornino nelle fogne". Lui forse, farebbe bene a tornare in vacanza. 

* Segretario nazionale di Riva Destra e già vicepresidente del consiglio comunale di Roma. 


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martedì 23 giugno 2015

ROMA: Santori e Schiuma ritengono inaccettabili le parole del sindaco Marino che vuole la Destra nella fogna e lo querelano per diffamazione.

Abbiamo querelato Ignazio Marino per diffamazione. Le sue offese sono gravissime, non solo perché pronunciate dal Sindaco di Roma, ma perché l’insulto fa chiaramente riferimento ad un vecchio detto degli anni ’70, allorquando la violenza politica prese il sopravvento. Fascisti, carogne tornate nelle fogne. 
Il primo cittadino dà così della carogna a chiunque, professandosi di destra o schierandosi a destra, si permetta di ergersi a scudo morale di questa società, cioè critichi in maniera aperta il suo operato e della sua giunta.
Lo dichiarano in una nota congiunta il consigliere regionale Fabrizio Santori e Fabio Sabbatani Schiuma, già consigliere comunale Indipendente di Destra, rispettivamente Presidente Onorario e Segretario Nazionale del movimento Riva Destra, nato come primo circolo di Alleanza Nazionale.
Nel comizio alla festa dell’Unità - continua la nota - è facile comprendere che egli si rivolga a tutti i simpatizzanti di destra che si permettono di criticare il suo operato. ‘Ma non hanno vergogna, perché non tornano nelle fogne…’, dimostra inequivocabilmente l’intenzione di offendere la reputazione delle persone che esercitano il democratico diritto di critica della condotta e delle scelte di chi sta al governo di Roma. 
Le parole pronunciate - prosegue la nota - intrinsecamente offensive, vanno ben oltre la valutazione denigratoria e investono anche i singoli cittadini che si riconoscono in posizioni e scelte politiche differenti da quelle del partito e dei movimenti rappresentati da Marino, i quali, tutti direttamente coinvolti dalle parole gravemente diffamatorie si possono sentire danneggiati nella loro onorabilità individuale.
Per questa ragione - conclude la nota - distribuiremo con ogni mezzo, siti internet e facebook compresi, il modello per querelare Ignazio Marino presso ogni stazione dei Carabinieri o commissariato di Polizia, in una sorta di class-action contro una diffamazione che merita una ferma risposta.


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lunedì 10 novembre 2014

La lettera del Centro medico dell'Università di Pittsburgh con la quale Ignazio Marino viene allontanato e gli si addebitano falsi rimborsi spese (tra l'altro).

Gentile dottor Marino,
per varie ragioni Lei ha espresso il Suo desiderio di presentare le dimissioni dalla Sua posizione presso lo UPMC (University of Pittsburgh Medical Center) e da altre posizioni che derivano da tale rapporto. Secondo i termini e le condizioni indicate di seguito, l’UPCM accetterà le Sue dimissioni, con effetto da oggi.
Le Sue dimissioni riguardano tutte le posizioni presso UPMC Health System così come i privilegi dello staff medico presso gli ospedali UPMCHS e il Veterans Administration Hospital di Pittsburgh, Pennsylvania. Lascerà anche la Sua posizione in facoltà presso la Scuola di Medicina dell’Università di Pittsburgh e si dimetterà anche da direttore dell’Istituto Mediterraneo per i Trapianti e Terapie ad Alta Specializzazione (ISMETT) e dal Centro Nazionale Trapianti italiano.
In conseguenza delle Sue dimissioni, a partire da oggi cesserà di ricevere qualsiasi compenso, prebenda e benefit. A questo proposito, accadrà quanto segue:
1. L’UPMC non provvederà oltre al pagamento del Suo alloggio, ma può restare nell’appartamento sino al 30 settembre 2002. Tuttavia, a partire da oggi, l’UPMC terminerà immediatamente il pagamento dei servizi di aiuto domestico, e Lei sarà responsabile per ogni servizio, la tv via cavo e le altre fatture legate all’appartamento.
2. Per Venerdì 13 settembre 2002 provvederà a restituirci tutti i cellulari, i cercapersone, i computer portatili, i documenti identificativi, le chiavi ecc., sia italiani sia americani. La Sua auto e le chiavi della Sua auto dovranno essere consegnati a Giuseppe Alongi a Palermo.
3. Tutte le carte di credito così come le carte di acquisto dell’UPMC saranno immediatamente restituite a Giuseppe Alongi.
4. Qualsiasi altro pagamento da parte dell’UPMC o di qualsiasi sua società controllata verso di Lei o la Sua famiglia si interromperà oggi e Lei accetta di rimborsare l’UPMC Italia per qualsiasi pagamento anticipato.
In conformità con la policy dell’UPMC la Sua copertura assicurativa sanitaria e dentistica proseguirà fino al 30 settembre del 2002. Dopo tale data, e se non richiesto altrimenti, Le saranno forniti tutti i diritti offerti dalla normativa vigente in materia (COBRA, Consolidated Omnibus Budget Reconciliation Act).
Sempre in conformità con la policy dell’UPMC, provvederà a restituire immediatamente tutti gli archivi e i documenti, sia in forma elettronica sia cartacea, che Lei ha rimosso o dei quali ha causato la rimozione dall’ufficio di Palermo e non rimuoverà alcun archivio né da Palermo né da Pittsburgh senza l’autorizzazione dell’UPMC. Tutti i libri e i giornali acquistati dall’UPMC o dalla Scuola di Medicina dell’Università di Pittsburgh dovranno restare nell’ufficio di Palermo o in quello di Pittsburgh o, se dovesse scegliere di trattenerne qualcuno, li potrà acquistare a un prezzo ragionevole.
Per permettere una regolare transizione, i Suoi effetti personali potrebbero essere rimossi dal Suo ufficio entro venerdì 13 settembre 2002. Come richiesto dalla nostra policy, l’UPMC supervisionerà con discrezione la rimozione degli oggetti dal Suo ufficio. A partire da Venerdì 13 settembre 2002, il Suo ufficio dovrà essere liberato, Lei non farà ritorno all’ufficio di Palermo, né a quello di Pittsburgh, o all’ospedale di Palermo a meno che non le sia richiesto da un rappresentante autorizzato dell’UPMC.
Come Lei sa, nell’iter ordinario necessario a elaborare le Sue recenti richieste di rimborsi spese, l’UPMC ha scoperto che Lei ha presentato la richiesta di rimborso di determinate spese sia all’UPMC di Pittsburgh sia alla sua filiale italiana. Di conseguenza è stata intrapresa una completa verifica sulle sue richieste di rimborso spese e sui nostri esborsi nei Suoi confronti. Tale verifica è attualmente in corso. Alla data di oggi, riteniamo di aver scoperto una serie di richieste di rimborso spese deliberatamente e intenzionalmente doppie all’UPMC e alla filiale italiana. Fra le altre irregolarità, abbiamo scoperto dozzine di originali duplicati di ricevute con note scritte da Lei a mano. Sebbene le ricevute siano per gli stessi enti, i nomi degli ospiti scritti a mano sulle ricevute presentate a Pittsburgh non sono gli stessi di quelli presentati all’UPMC Italia. Avendo sinora completato soltanto una revisione parziale dell’ultimo anno fiscale, l’UPMC ha scoperto circa 8 mila dollari in richieste doppie di rimborsi spese. Tutte le richieste di rimborso spese doppie, a parte le più recenti, sono state pagate sia dall’UPMC sia dalla filiale.
Come restituzione dei rimborsi spese doppi da Lei ricevuti (lei, ndt) accetta di rinunciare a qualsiasi pagamento erogato dall’UPMC o dall’UPMC Italia ai quali avrebbe altrimenti diritto, compresi (a titolo esemplificativo ma non esaustivo) lo stipendio per il mese di settembre 2002 e il pagamento per qualsiasi giorno di vacanza, permesso o malattia accumulato. Accetta inoltre di rinunciare a ogni diritto contrattuale per il trattamento di fine rapporto che potrebbe ottenere in seguito alle Sue dimissioni e solleva ulteriormente, congedandosi per sempre da esse, l’UPMC e tutte le sue filiali, compresi ma non soltanto la UPMC Italia e i suoi successori e aventi causa, da ogni e qualsiasi richiesta che possa avere ora o potrà avere in futuro, risultanti da eventi antecedenti a questa lettera. L’UPMC La solleva da ogni altra restituzione per i rimborsi spese doppi da Lei ricevuti.
Rispetterà i termini e l’impegno contenuto nel suo Accordo esecutivo di lavoro con l’UPMC del 1 gennaio 1997 come espresso nei paragrafi 3C, 3D e 4 del suddetto Accordo.
Si asterrà dall’esprimere qualsiasi commento sia in pubblico sia in privato che, intenzionalmente o no, possa essere considerato dispregiativo dell’UPMC e/o di ogni sua filiale, consociata, direttore, funzionario o impiegato o possa in qualsiasi modo compromettere le operazioni dell’UPMC o avere un impatto negativo sulla reputazione dell’UPMC in Italia o in qualsiasi altro luogo del mondo.
Salvo che l’UPMC non sia tenuta a rivelare le circostanze del Suo allontanamento a dirigenti selezionati e membri del Consiglio di amministrazione dell’UPMC e funzionari in Italia coinvolti con l’ISMETT a causa di obblighi fiduciari di UPMC nei loro confronti, l’UPMC manterrà confidenziali i termini delle Sue dimissioni e delle circostanze che le hanno affrettate. L’UPMC l’avviserà di tale rivelazione e avviserà coloro ai quali verrà fatta tale rivelazione che le circostanze riguardo le Sue dimissioni sono confidenziali. Su richiesta proveniente da qualsiasi potenziale datore di lavoro o partner commerciale, l’UPMC Le fornirà referenze neutrali, ovvero saranno fornite soltanto le date del rapporto di lavoro e la posizione da Lei occupata. Nell’eventualità in cui l’UPMC determinasse che Lei non ha rispettato una qualsiasi delle condizioni di dimissioni elencate nei paragrafi precedenti di questa lettera, l’UPCM non sarà vincolata a nessuna delle promesse illustrate in questo paragrafo in materia di riservatezza e referenze. Fermo restando tuttavia che l’UPMC, prima di contravvenire a tali promesse, Le farà pervenire con anticipo ragionevole una comunicazione dettagliata e le darà una ragionevole opportunità di rispondere e/o rimediare.
La sua firma sulla linea sottostante indicherà l’accettazione di questi termini e la Sua intenzione di essere legalmente vincolato a essi.
Cordialmente,

Jeffrey A, Romoff                          UPMC  Pittsburgh

Fonte: Informare Over-Blog

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giovedì 30 ottobre 2014

LA GOLIARDIA DEL GRUPPO 'GNAZZZIO !


giovedì 2 ottobre 2014

ATAC: GLI SPERPERI A ROMA !





venerdì 14 febbraio 2014

La Finanza indaga sulla ex ONLUS del Sindaco Marino !




venerdì 31 gennaio 2014

Temporale a Roma: la pioggia manda in tilt la Capitale

Disagi in tutta la Capitale. Chiuse alcune uscite del Raccordo, le stazioni della Metro e quelle ferroviarie. Allagamenti e mareggiate ad Ostia.
„Roma e provincia in tilt da stanotte a cause del forte vento e del temporale che stanno colpendo da diverse ore la Capitale. I maggiori disagi sulle strade e sotto  la metropolitana con traffico intenso, incidenti e chiusure di stazioni ferroviarie e metropolitana. L'allerta era stato lanciato in queste ore dall'Ufficio della Protezione Civile con la previsione su Roma e sul Lazio di venti forti con rinforzi di burrasca, dai quadranti meridionali, con particolare riferimento a tutte le zone costiere e mareggiate lungo le coste esposte.“ 

Fonte: Roma Today - Articolo Completo QUI !

Foto e servizi di aggiornamento ora per ora !

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domenica 19 gennaio 2014

L'INIZIATIVA: Il nostro striscione per i marò e l’Italia si stringe attorno a loro




venerdì 17 gennaio 2014

MARINO UN UOMO SOLO E LOGORATO AL COMANDO. CON LA SINDROME DEL CV


Rassegna stampaIl sindaco di Roma Ignazio Marino ormai è rimasto solo con la sua bici, la scorta della polizia municipale (sempre in bici) e il suo Pandino parcheggiato senza titolo nell'area privilegiata del Senato.

Anche il Partito Democratico a livello nazionale lo scarica e commissiona un sondaggio per capire il gradimento del sindaco medico chirurgo. Non spenda i soldi pubblici dei contributi elettorali per fare questi accertamenti è sufficiente parlare con chiunque nei mercati , ai bar sugli autobus per capire come sia totalmente sparito l'elettorato che lo ha votato. Probabilmente quei pochi che lo hanno sostenuto (vista la forte astensione che ci fu durante la tornata elettorale per il Campidoglio) si vergognano a manifestarlo. Di certo non vorremmo essere nei panni dei dirigenti del PD che lo hanno scelto, sostenuto alle primarie (insieme ai nomadi) e in campagna elettorale e poi per mesi lo hanno anche incensato come l’uomo nuovo salvatore della Capitale.

Di seguito troverete gli editoriali odierni di Corriere della Sera e Repubblica, anche loro grandi sostenitori di Marino che da qualche tempo si stanno interrogando su come la città di Roma possa aver toccato il punto più basso.

Dopo aver assunto e licenziato l’ufficiale dei Carabinieri Liporace, sempre in base al curriculum è toccato all’assistente non laureato del vice sindaco Nieri e, ora, a Strozzi, neo manager di Ama poi risultato indagato, sul cui percorso professionale fummo i primi a nutrire numerosi dubbi (ecco il link AMA, SANTORI: CURRICULUM STROZZI E’ INADEGUATO COME MARINO ).

Alla giunta Marino servirebbe un consulente che sappia leggere i curricula e, possibilmente, i certificati di carichi pendenti. Ma oramai credo sia troppo tardi, il Sindaco dovrebbe scendere dalla bicicletta e dimettersi.


Fabrizio Santori
dimmi la tua su: marinodimettiti@fabriziosantori.com

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lunedì 4 novembre 2013

ROMA-ATAC, SCHIUMA: «TAGLIARE MAXI STIPENDI E LIBERALIZZARE 10% SERVIZIO»

(OMNIROMA) Roma, 04 NOV - «La vicenda degli autisti è emblematica e segna il fallimento del management Atac. Occorre iniziare a liberalizzare almeno il 10% del servizio: con la liberalizzazione e l'apertura al libero mercato infatti, cosa che accade in Europa e anche in molte città italiane, sarebbe costretta a rendersi competitiva e a migliorare la qualità del servizio offerto agli utenti, che oggi non è all'altezza di una capitale europea». Lo dichiara in una nota il Fabio Sabbatani Schiuma, già consigliere comunale di Roma, presidente del movimento Riva Destra e componente dell'esecutivo romano del PdL, il quale rivendica di «essere stato l'unico, nella scorsa consiliatura, come indipendente di destra, a votare contro l'affidamento in house all'Atac di tutto il trasporto urbano». «Consiglio - continua Schiuma - a Marino di metter mano sui 90 supermanager Atac, che intascano dai 150.000 ai 550.000 euro l'anno e sono pagati almeno tre volte tanto un direttore del comune di Roma: in questo modo si potranno pagare gli straordinari e gli stipendi dei lavoratori veri e dei fornitori».
red 041222 NOV 13 FINE DISPACCIO

Fabio Sabbatani Schiuma

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giovedì 24 ottobre 2013

ROMA: SCHIUMA, SU 80 ATTI APPROVATI 52 DELIBERE ASSUNTI




venerdì 11 ottobre 2013

lunedì 10 giugno 2013

I RISULTATI PROVVISORI A ROMA LASCIANO POCHI DUBBI !

ELEZIONI AMMINISTRATIVE COMUNALI

Roma -  Fonte:TGCOM24

CANDIDATOVOTI%PARTITIVOTI%SEGGI
Ignazio Roberto Maria Marino
38227863,80
Partito Democratico
26760526,260
Lista Civica - Marino Sindaco
754947,400
Sinistra Ecologia Liberta'
637286,250
Centro Democratico
147351,440
Verdi Ecologisti E Reti Civiche
62990,610
Partito Socialista Italiano
58530,570
Giovanni Alemanno
21691936,20
Il Popolo Della Liberta'
19574919,210
Fratelli D'Italia
603755,920
Lista Civica - Cittadini X Roma
502394,930
La Destra
132561,300
Lista Civica - Movimento Unione Italiano
20360,190
Lista Civica - Azzurri Italiani
16170,150

sabato 8 giugno 2013

ROMA: Lo Scandalo della ONLUS di Ignazio Marino !

Di Paola Ambrosino.

A poche ore dal ballottaggio per l’elezione del sindaco di Roma, un nuovo “caso” scuote le acque della campagna elettorale.

Tutto nasce dai contratti di lavoro, ben poco chiari, stipulati da Imagine, la onlus fondata nel 2005 e presieduta dal candidato del centrosinistra Ignazio Marino.

In data 1 marzo 2012 risultano sottoscritti, a firma di Marino, tre contratti di consulenza a vantaggio di Carlo Pignatelli, Franco B. e Marco S. Il problema - secondo la testata online Affaritaliani.it, che ha riportato la notizia giovedì - è che sugli ultimi due nomi i codici fiscali indicati nei documenti non corrisponderebbero alle generalità dei titolari.

Inoltre, lo stesso Pignatelli ha confermato che veniva pagato con tre assegni, di cui uno intestato a lui e due da girare. Aveva chiesto spiegazioni a riguardo ma gli avevano risposto che era solo per fini fiscali.

Non appena diffusa la notizia, il signor Pignatelli si è così trovato coinvolto in un polverone e ha deciso di rivolgersi a un avvocato per avere una consulenza.

Noi di Romacapitalenews abbiamo intervistato il suo legale, Massimiliano Scaringella, per capire meglio la questione.

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martedì 28 maggio 2013

AMMINISTRATIVE: AL BALLOTTAGGIO TORNA IL 'BIPOLARISMO', SU IL CENTROSINISTRA E FUORI IL M5S

(AGENPARL) - Roma, 28 mag - Con una percentuale di votanti che si attesta ufficialmente al 62,38% a livello nazionale, a questa tornata elettorale di amministrative, l'astensionismo è il dato che spicca. Ma chi alle urne ci è andato ha determinato comunque un risultato importante, riportando sulla scena, se non a livello nazionale quanto meno a livello locale, il fantomatico bipolarismo. Nei comuni infatti dove si andrà a ballottaggio saranno per la maggior parte scontri Pd-Pdl. Eccezioni Treviso e Lodi, dove il Pd se la giocherà con la Lega. "Oggi il centrosinistra risorge nelle città nella prima prova dopo lo schianto, si dimostra capace di essere un'alternativa credibile", commenta il leader di Sel Nichi Vendola. Anche al Nazareno non si nasconde uno stato d'animo 'fiducioso'. "Il Pd va avanti malgrado si sia assunto una responsabilità difficile a livello di governo nazionale". Crolla il M5S, il cui candidato romano, Marcello De Vito, attribuisce la sconfitta al poco spazio che giornali e tv hanno concesso ai grillini. Opinione che però non trova d'accordo la base. A Roma, dove ha votato un cittadino su due, con una percentuale di votanti del 52, 81% il prossimo 9 e 10 giugno la scelta sarà contesa tra Ignazio Marino e Gianni Alemanno. Il candidato di centrosinistra chiude questa prima 'tappa' con 12 punti di vantaggio sul concorrente, avendo ottenuto il 42, 60% di voti. Ma Alemanno sottolinea che da oggi "la partita è di nuovo aperta". Si riparte dallo zero a zero e, come ha detto ieri Marino, "la corsa non è finita". 

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