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venerdì 16 giugno 2017

Ius Soli - Cittadinanza !

CITTADINANZA !

Pensieri sulla "Cittadinanza". Per prima cosa si deve rispettare la volontà dell'individuo, per cui non può essere "automatica" o per nascita ma deve essere accettata o rifiutata a seguito di una richiesta, molte persone sono legate alle loro "Radici" e ci tengono ad avere la cittadinanza del loro Paese d'Origine.
Se un adulto chiede e diviene cittadino Italiano è normale che i figli, nati in Italia, siano Italiani. Rendere automatica la cittadinanza per chi nasce in Italia, senza almeno un genitore di cittadinanza Italiana, lo ritengo offensivo per loro stessi. 

Oltretutto nascerebbero dei seri problemi internazionali; pensate ad una coppia che rientra (magari solo per vacanza) nel proprio Paese e il loro figlio, nato in Italia, bloccato in frontiera perché "straniero". Molti Paesi non accettano la doppia nazionalità col doppio passaporto e per entrare serve il visto.
                     Giancarlo Bertollini 

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martedì 26 gennaio 2016

Case cantoniere, “donate” per creare turismo sostenibile in Italia e Cronicizzazione dei Mali Italiani !

Case cantoniere, “donate” per creare turismo sostenibile in Italia. 
QUI IL PROGETTO !
Un progetto iniziale di 30 case cantoniere che si sviluppa su una dorsale che collega via Francigena e Appia antica con bike sharing e percorsi per le bici. 

QUI LA CRONICIZZAZIONE DEI MALI ITALIANI !

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domenica 24 gennaio 2016

E dopo, giustamente come dice alla fine del video, questa gente va a votare ed è convinta che sia giusto farlo...


mi so veneto ma figure de merda cosi..... e dopo giustamente come dice alla fine del video questa gente va a votare ed è convinta che è giusto farlo...
Pubblicato da Gianni Zanella su Lunedì 22 settembre 2014
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mercoledì 7 ottobre 2015

SERVIZIO DEL TG 2 alla fiaccolata di ieri per gli italiani in Guinea.

UNA BATTAGLIA CHE RIVA DESTRA HA CONDIVISO!
Presentata ieri mozione dal Capogruppo della Lega Nord Centinaio.
Legislatura 17 Atto di Sindacato Ispettivo n° 1-00473 
Pubblicato il 6 ottobre 2015, nella seduta n. 518
CENTINAIO , ARRIGONI , CALDEROLI , CANDIANI , COMAROLI , CONSIGLIO , CROSIO , DIVINA , STEFANI , STUCCHI , TOSATO , VOLPI 
Il Senato,
rilevando come i marò, oggetto di un procedimento penale avviato dalla magistratura indiana, solo di recente rimesso ad una corte arbitrale internazionale, non costituiscano l'unico caso increscioso che vede dei cittadini italiani alla mercé di una giustizia straniera poco trasparente; ricordando, in particolare, la condizione in cui si trovano Fabio e Filippo Galassi, padre e figlio, arrestati a Bata, in Guinea equatoriale, il 21 marzo 2015 e da quel giorno detenuti: il primo nell'inferno di "Bata Central", il carcere pubblico gestito dai militari guineani, ed il secondo ai domiciliari dopo qualche giorno trascorso in cella; evidenziando altresì che nella medesima situazione di limitazione della propria libertà si sono trovati anche Daniel e Fausto Candio, egualmente figlio e padre, trattenuti dalle autorità guineane soltanto in ragione del rapporto d'amicizia del primo con Fabio Galassi. 
Daniel è stato peraltro appena liberato, mentre a Fausto Candio sono stati concessi i domiciliari; sottolineando come da quel 21 marzo 2015 i Galassi attendano ancora di vedersi formalizzare le accuse da parte della magistratura della Guinea Equatoriale, nonostante il pretesto usato al momento dell'arresto, secondo cui i due avrebbero tentato la fuga dalla Guinea con due trolley pieni di soldi della società nella quale lavoravano, la General work, posseduta al 49 per cento dall'uomo forte della Guinea equatoriale, Teodoro Obiang Nguema Mbasogo; evidenziando che, a quanto si conosce, al momento dell'arresto dei Galassi la polizia guineana non ha invece trovato soldi nelle valigie dei due, accusati da alcuni sedicenti dipendenti della società; considerando che la vicenda dei Galassi fa seguito a quella non meno incresciosa vissuta da un altro imprenditore italiano, Roberto Berardi, solo recentemente rimesso in libertà dopo oltre 2 anni di carcere duro; esprimendo indignazione per gli epiteti utilizzati dai media guineani nei confronti dei Galassi; apprezzati gli sforzi compiuti dalla diplomazia nazionale per assistere i nostri due concittadini rimasti vittime della giustizia guineana, peraltro finora rivelatisi inefficaci;
manifestando preoccupazione per il pericolo che dei nostri connazionali vengano processati senza ragione in Guinea equatoriale, Paese che applica anche la pena di morte e comunque non pare aver ancora formalizzato alle autorità italiane le accuse contro i Galassi; rilevando, infine, la presenza di numerosi coni d'ombra in tutta la vicenda, impegna il Governo ad attivarsi ulteriormente presso le autorità guineane ed in tutte le sedi internazionali, ove ciò sia possibile, per assicurare una tutela adeguata a Fabio e Filippo Galassi, innanzitutto acquisendo informazioni certe sulle effettive imputazioni che gravano su di loro e la società General work, i tempi delle procedure giudiziarie guineane e le pene che potrebbero essere irrogate, con l'obiettivo finale di ottenerne al più presto il proscioglimento e l'autorizzazione a rimpatriare in Italia.

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venerdì 18 settembre 2015

ITALIANI SEQUESTRATI IN GUINEA: continua la nostra battaglia a supporto di 4 connazionali e dei loro famigliari.

Nonostante siano passati mesi le autorità guineane non hanno ancora formulata alcuna accusa. «Noi come Riva Destra abbiamo subito sposato la causa - ha dichiarato il segretario nazionale, Fabio Sabbatani Schiuma - che è una causa di giustizia. Siamo terrorizzati dall’immobilismo e dalle chiacchiere del governo, le stesse di cui hanno fatto le spese i Marò. Non vorremmo accadesse ad altri connazionali, visto che anche in Guinea ci sono notevoli interessi economici».
In carcere o tenuti in ostaggio Inferno in Guinea 
per gli Italiani.
«Rivolgiamo un appello a tutte le istituzioni perché si occupino dei nostri familiari detenuti in Guinea. Sono in carcere da mesi senza un capo di imputazione. È dal 21 marzo che un uomo di 61 anni si trova in un carcere della Guinea equatoriale. La nostra è una vita lacerata». La voce di Carla Strippoli e Patrizia Galassi, madre e sorella rispettivamente di Filippo e Fabio Galassi, è rotta dal pianto mentre raccontano di un fratello e un figlio «ostaggi della giustizia guineana, ormai da mesi, senza che nel frattempo sia stata formulata alcuna imputazione formale nei loro confronti». La Farnesina assicura che sta seguendo il caso con la massima attenzione e mantiene costantemente informati i familiari.
Al momento, oltre a padre e figlio, in Guinea sono bloccati anche altri tre italiani coinvolti nella stessa storia: Daniel Candio, amico di Filippo e anche lui detenuto in carcere, Fausto Candio (padre di Daniel) a cui è stato ritirato il passaporto, e un quinto dipendente dell'azienda che ha chiesto l'anonimato. Cinque connazionali in tutto quindi, finiti in una vicenda complicata e ancora poco chiara, ambientata in un paese dove l'Italia non ha un'Ambasciata, solo un Consolato, (mentre nel nostro Paese esiste la sede diplomatica della Guinea), e che ha già «ospitato» altri connazionali nelle sue carceri lager. È il caso di Roberto Berardi, l'imprenditore di Latina arrestato a gennaio 2013 e rilasciato a luglio, quasi in concomitanza con i cinque fermi, per accuse analoghe. Le similitudini tra i due casi, inoltre, non finisco qui. In comune hanno anche un personaggio: Teodorìn Nguema Obiang Mangue, il figlio del presidente della Guinea ...segue... 

Fonte: IL TEMPO del 18 settembre 2015 - Articolo Completo QUI !

QUI IL VIDEO CON LE INTERVISTE !

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lunedì 26 maggio 2014

E ADESSO TIRIAMO LE SOMME: A QUESTI ITALIANI !


mercoledì 12 febbraio 2014

Cittadini italiani cacciati dalla Polizia fuori da una chiesa di Roma !




martedì 12 novembre 2013

NASSIRIYA: "Questa foto è diventata il mio inferno"

Mattia Piras è il simbolo della strage in un'immagine che ha fatto storia: "Da allora quando respiro sento l'odore della morte"
«Quando siamo arrivati sul ponte ho incominciato a sentire quell'odore. Un tanfo dolciastro, un misto di carne bruciata e altri miasmi. Mi entrava nella gola, mi scendeva nei polmoni, mi torceva lo stomaco. Da quel giorno non se n'è mai più andato. Mi è rimasto dentro. Da quel 12 novembre quando respiro qualcosa di simile rivedo le immagini tornare. Sono una processione. Un incubo ricorrente. Arriva l'odore e poi arrivano loro. 
Sempre assieme. Sempre le stesse. Tutte in fila dietro a quel lezzo. Vedo quell'asinello tranciato in due dall'esplosione. Vedo la sua carcassa appena oltre il ponte. Mi ritrovo tra le macerie. Mi rivedo sull'orlo di quella voragine. Sai cos'è una un baratro di due metri? È tanta roba. Troppa roba. Soprattutto se sai che lì dentro son finite le vite dei tuoi amici. E io lo sapevo. Solo quando ho visto quel buco nero ho capito che non sarebbero mai più tornati». 

Fonte: IL GIORNALE - Articolo Completo QUI !

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Nassiriya. Cerimonia di ricordo anche a Comando Isaf di Kabul


(ASCA) - Roma, 12 nov - Dieci anni dopo, con una cerimonia sobria ma molto sentita da tutti, i militari italiani di stanza al comando Isaf a Kabul si sono raccolti in ricordo dei caduti della strage di Nassiriya.
“Oggi e’ una data dolorosa - ha detto il generale di corpo d’armata Giorgio Battisti, capo di stato maggiore della forza internazionale e Italian Senior National Representative parlando ai presenti - che ricorda, nel suo decimo anniversario, i nostri connazionali caduti in terra irachena. E’ doveroso ricordare loro e anche tutti gli altri caduti che le Forze Armate italiane hanno avuto negli anni nelle varie missioni internazionali. Noi tutti dobbiamo rammentare - ha quindi proseguito Battisti - che indossando la divisa siamo chiamati a onorare il nome dell’Italia nel mondo anche a costo della nostra vita”.
“Dobbiamo stringerci - ha continuato il generale, - in un grande abbraccio alle famiglie di questi morti: mogli, madri, padri, fratelli, figli che sono stati privati dell’affetto e del sostegno dei propri cari. Queste persone sono dei veri e propri eroi con la dignità del loro comportamento sono un esempio per tutti noi”.

Questa è una notizia dell’agenzia Asca.

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sabato 21 settembre 2013

La politica Italiana, che confusione...

di Marco Ventura

Ecco l'analisi di come stanno partiti e coalizioni; roba da mani nei capelli. Intanto in Germania... 

Oh, adesso finalmente è tutto chiaro. Silvio Berlusconi sta per decadere da senatore ma ha già detto che continuerà a essere il leader del Pdl che però nel frattempo avrà cambiato nome tornando a essere quello che era nel ’94, Forza Italia. Ma non sarà la Forza Italia di un tempo.
Per usare le parole di Renato Schifani, il presidente dei senatori azzurri (tornerà anche questa dizione colorata per indicare i parlamentari nel nuovo e vecchio partito), sarà un ritorno al futuro. Solo che difficilmente tutti gli attuali passeggeri della rinata nave della libertà saranno traghettati (almeno senza ferite) nel nuovo contenitore.
Anche la sede è cambiata: dall'Umiltà a San Lorenzo in Lucina, la piazza che una volta era di Giulio Andreotti. Ci saranno i falchi e le colombe che continueranno a beccarsi per un posto al sole: Verdini, la Santanché, Brunetta e Capezzone da un lato, Alfano, Cicchitto e il gruppo dei ministri (governativi per definizione) dall'altro. Nel mezzo, un’area grigia di berlusconiani non governativi che in cuor loro si augurano, forse, di andare presto al voto ma al tempo stesso non hanno la scimitarra tra i denti perché si sentono, e sono, “moderati”. Ovviamente, su tutto incombe lo scenario di un leader, il “leader incontrastato del Pdl” lo ha definito il presidente Napolitano, che salvo improbabili atti di clemenza dovrà presto adattarsi allo status di arrestato in casa o affidato ai servizi sociali. Con o senza revisione del processo in cui è stato condannato. 

Fonte: Panorama - Articolo Completo QUI

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domenica 2 dicembre 2012

Io ho molte ragioni per indignarmi e chiedo agli Italiani di far diventare questa lista chilometrica…

  • IO M’INDIGNO perché il costo della costo della politica è eccessivo per i sacrifici che sta affrontando il Paese. 
  • IO M’INDIGNO perché i dirigenti delle aziende pubbliche italiane hanno un stipendio più alto del Presidente degli Stati Uniti. 
  • IO M’INDIGNO quando un Capo dello Stato dice “ non vedo esasperazione” e non vede quanti imprenditori si suicidano e quante aziende chiudono. 
  • IO M’INDIGNO quando Monti dichiara “ la manovra sarà di rigore, equa e di sviluppo” e poi si colpiscono i cittadini comuni tralasciando le lobby di potere. 
  • IO M’INDIGNO quando cancellano la norma sul costo del RCA auto che dovrebbe essere uguale in tutta Italia ed io del SUD la pago 5 volte più cara mentre il Presidente Napolitano “Uomo del SUD” non interviene. 
  • IO M’INDIGNO quando parlano di populismo e di antipolitica, mentre i partiti sono arroccati sulle loro poltrone come in un Fort Apache facendoci passare per gli Indiani cattivi. 
  • IO M’INDIGNO quando chiedono ad un lavoratore di prestare servizio fino a 70 anni e di avere oltre 40 anni di contributi, quando alla nostra classe politica gli basta lavorare un anno per avere un vitalizio. 
  • IO M’INDIGNO quando la LEGA grida “ROMA LADRONA” e una volta presi in flagranza di reato negano tutto e la loro base elettorale “NON S’INDIGNA”. 
  • IO M’INDIGNO quando i Partiti non vedono il brulicare delle liste civiche e non ammettono la loro sconfitta. 
  • IO M’INDIGNO quando vedo che la libertà d’informazione in Italia è agli ultimi posti del mondo. 
  • IO M’INDIGNO quando vedo il numero spropositato di parlamentari in Italia rispetto al resto del Mondo. 
  • IO M’INDIGNO quando vedo BERSANI CASINI E ALFA:::SCONI sostenere questo governo. 
  • IO M’INDIGNO nel vedere tutte queste accise sulla benzina come quella della “Guerra in Abissinia” e nessuno dice o fa niente. 
  • IO M’INDIGNO quando un GOVERNO considerato tecnico fa una manovra economica aumentando l’Iva, la benzina e la tassa sulla casa e penso…ma bastava un Ragioniere non un professore della Bocconi. 
  • IO M’INDIGNO quando vedo gli ITALIANI non essere orgogliosi di esserlo e lasciare il che il Paese venga distrutto da un manipolo di gente...
Qualche mese fa, in occasione delle dimissioni del Colonnello Rapetto, ho scritto: 

Un governo che fa perdere allo Stato i suoi uomini migliori, che inizia senza dare per primo un esempio, senza tagliare i propri stipendi, senza ridurre il numero dei parassiti, senza eliminare gli sprechi, un governo che punta tutto sull'aumento delle entrate e non sulla riduzione delle uscite, senza tener conto che gli F24 si sono DRASTICAMENTE ridotti e che la situazione, se possibile, è addirittura peggio di prima, beh... meglio un non governo che questa tragedia ! CONFERMO !!! 
Euro, Unione Europea e Stati Uniti d'Europa. 

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