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lunedì 4 marzo 2024

UNA TRAGEDIA UMANA USATA COME UNA BOMBA MEDIATICA CONTRO ISRAELE


Hamas e l’Autorità Palestinese hanno solo due strade per fermare la controffensiva anti-terrorismo delle Forze di Difesa israeliane nella striscia di Gaza e lo smantellamento del potere militare di Hamas. La prima è un accordo basato sul ricatto per il rilascio degli ostaggi. La seconda conta sulla pressione internazionale per motivi umanitari per costringere Israele, soprattutto grazie all’intervento degli Stati Uniti, a fermare completamente la controffensiva.
La dirigenza di Hamas sa che Israele è già disposto a fare concessioni riguardo alla liberazione degli ostaggi, ma non si impegnerà mai a porre totalmente fine ai combattimenti senza aver debellato Hamas e le sue orrende minacce. Pertanto Hamas fa affidamento sulla pressione internazionale nella speranza di costringere Israele a fermarsi (e poter cantare vittoria).
Questo è il motivo per cui il cosiddetto “ministero della sanità” di Gaza (controllato da Hamas) e i portavoce dell’Autorità Palestinese sotto la guida di Abu Mazen stanno cercando di trasformare il tragico incidente avvenuto a Gaza giovedì mattina durante la fornitura di aiuti umanitari in un “massacro” di cui gettare tutta la colpa su Israele. Ed è per questo che ancor prima che si sapesse cosa era successo esattamente, l’incidente era già stato ribattezzato il “Massacro di Al-Rashid”.
Fin dalle prime ore di giovedì mattina i palestinesi hanno cercato di innescare una bomba nell’opinione pubblica che sperano possa fermare le operazioni anti-terrorismo delle Forze di Difesa israeliane nella striscia di Gaza. In prima linea, in questa battaglia per l’opinione pubblica, si trova ora l’Unità del portavoce militare israeliano chiamata a dimostrare, con prove convincenti, che Israele non è responsabile della fuga precipitosa e della calca letale, e che i soldati, anche se hanno sparato contro i saccheggiatori, non sono responsabili del grande numero di vittime.
E’ una situazione analoga a quella che si verificò all’inizio dell’operazione di terra a Gaza quando un razzo della Jihad Islamica Palestinese cadde nel cortile di un ospedale nel nord della striscia uccidendo alcune decine di persone. I palestinesi accusarono Israele, gonfiando all’inverosimile il numero delle vittime, e ci volerlo ore prima che il presidente degli Stati Uniti Joe Biden “disinnescasse” quella bomba mediatica annunciando che le prove dimostravano che a causare l’incidente non era stato un missile israeliano ma un fallito lancio palestinese.
Quanto affermano le Forze di Difesa israeliane sull’accaduto di giovedì mattina delinea un quadro più complesso del facile e comodo slogan sul “massacro”. In realtà si sono verificati essenzialmente tre diversi incidenti iniziati alle 4 del mattino.
I camion degli aiuti umanitari, che trasportavano principalmente cibo, sono entrati nella parte settentrionale della striscia attraverso un posto di controllo delle Forze di Difesa israeliane.
Le migliaia di abitanti di Gaza che hanno preso d’assalto e tentato di saccheggiare il cibo dai camion – come si vede nei video filmati da un drone israeliano – sono stati calpestati dalla folla e in parte investiti dagli autisti atterriti che cercavano di allontanarsi. Questo è stato il primo incidente, chiaramente visibile nelle riprese dei droni, e nel quale le forze israeliane non hanno avuto nessun coinvolgimento.
Subito dopo questo evento c’è stato un altro tentativo di saccheggiare i camion. Durante questo secondo assalto diversi individui armati – probabilmente terroristi di Hamas o membri di altre organizzazioni terroristiche o di bande locali – hanno sparato sulla folla per disperderla e/o per derubare loro stessi i camion.
Le Forze di Difesa israeliane sono state direttamente coinvolte solo nel terzo incidente, in cui una parte della folla che cercava di avvicinarsi ai camion è arrivata a poche decine di metri dai soldati, o perché fuggiva dai terroristi o perché cercava di avvicinarsi ai camion da un’altra direzione. In questo caso, secondo un ufficiale israeliano che comandava i carri sul posto, i soldati si sono sentiti minacciati e hanno sparato: dapprima colpi in aria di avvertimento, poi mirando alle gambe dei palestinesi che non si fermavano.
Al momento non risulta una documentazione specifica di questo evento che possa confutare le accuse lanciate (senza prove) dai palestinesi. Ma ciò che risulta abbastanza evidente dai filmati dei droni è che la maggior parte delle vittime si è verificata in incidenti in cui i militari non erano coinvolti.
Si può solo sperare che Israele riesca a confutare le accuse palestinesi che sono chiaramente automatiche, esagerate e in gran parte infondate.
Potrebbe aiutare il fatto che erano presenti giornalisti della CNN e di altri media internazionali che hanno intervistato dei palestinesi di Gaza che hanno confermato d’aver visto i camion investire una parte significativa dei saccheggiatori e molti altri calpestati nella calca. Naturalmente queste testimonianze avranno poca eco sui media e verosimilmente saranno presto messe a tacere da Hamas.
Testo | Israele.net
Nella foto: un fermo immagine da un video di un drone israeliano.

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mercoledì 23 luglio 2014

MAGDI CRISTIANO ALLAM AL TGCOM24: "LA RESPONSABILITÀ DEI MORTI PALESTINESI È DI HAMAS. ISRAELE HA IL DIRITTO DI PORRE FINE AL LANCIO DEI RAZZI"




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domenica 13 luglio 2014

Perché sto con Israele !

Tutto quello che basta sapere sul conflitto mediorientale è che gli ebrei vogliono la pace, mentre gli Arabi non la vogliono. Perché gli Arabi odiano gli ebrei per motivi religiosi e li vogliono vedere morti. Politica, territori: sono solo scuse.
Quando faccio questo discorso, pare che io riesca sempre ad infastidire le persone giuste. Perciò penso proprio che lo farò di nuovo. Se fate parte di quel gruppo di persone, probabilmente siete sostenitori della campagna di boicottaggio, disinvestimento e sanzioni contro Israele. Una campagna che è comicamente inefficace, perché il mondo dipende dalla tecnologia israeliana (ed è lí che stanno i soldi) e non certo dalle arance e dagli avocado. Se sostenete la campagna BDS, intendete boicottare anche il chip nel vostro telefonino o nel vostro computer? Oppure il vostro scrupolo morale riguarda solo la frutta e la verdura che provengono da Israele?
Forse siete di quelle persone che ritengono di avere il diritto di togliere la parola ai relatori israeliani nelle università a forza di strepiti. O di disturbare concerti ed eventi sportivi che gli altri, dopo aver pagato, vorrebbero godersi in pace. O forse siete per la campagna di boicottaggio dei docenti universitari israeliani e quindi volete bloccare il libero scambio di informazioni e conoscenza. Tutto ciò è allo stesso livello morale dei roghi di libri e siete a quello stesso livello se fate parte di quel movimento di boicottaggio.
Il fatto che questo genere di persone si fissino implacabilmente ed esclusivamente su Israele e ignorino completamente le vere violazioni di diritti umani che avvengono a questo mondo è la prova che questo è un movimento antisemita. E se prendete parte a questa campagna contro Israele, fate anche necessariamente parte di un movimento antisemita.
Se Israele fosse un paese cristiano o buddista non ci sarebbe nessuna campagna di boicottaggio e questo è risaputo. Infatti, non esiste nessuna campagna di boicottaggio a favore del Tibet, un paese invaso e violentato culturalmente dai Cinesi. I Cinesi, però, non sono ebrei. Non c’è una campagna BDS contro l’Arabia Saudita, dove le donne sono trattate come bestiame, perché i Sauditi non sono ebrei. E sono fortunati a non esserlo, sennò dovrebbero vietarsi di entrare nel proprio paese e sarebbe una seccatura!
Il conflitto mediorientale è stato intriso di odio islamico contro gli ebrei sin dal primo giorno. Eppure, l’influenza di questo fattore viene scrupolosamente tralasciata in ogni analisi politica. Ogni dottore che diagnosticasse una malattia con una simile incompetenza e disonestà meriterebbe di essere radiato e denunciato.
I leader palestinesi hanno avuto parecchie possibilità di aderire ad una soluzione pacifica al conflitto che prevedeva l’esistenza di due stati, ma l’hanno sempre rifiutata: perché non vogliono una soluzione che preveda l’esistenza di due stati. A loro non importa quanto soffra la propria gente: a loro interessa solo che tutti gli ebrei se ne vadano o muoiano. Il leader di Hezbollah ha affermato ufficialmente che non sarà mai felice finché ogni ebreo sulla terra non sarà morto. Una volta che ci si rende conto di questo atteggiamento mentale, qualsiasi cosa si pensi delle misure di sicurezza israeliane, la propria posizione, da un punto di vista morale, deve cambiare. Sappiamo che se gli Arabi deponessero le armi potrebbero ricavarne pace e prosperità per tutto il loro popolo e gli Israeliani non avrebbero bisogno di costruire barriere o di fare nessun’altra cosa che il mondo disapprova: potrebbero semplicemente continuare a fare quello che fanno meglio, ovvero dedicarsi all’innovazione tecnologica e rendere la vita di tutti noi migliore, inclusa quella degli Arabi.
D’altro canto sappiamo che se fossero gli Israeliani a deporre le armi, verrebbero massacrati: uomini, donne e bambini, senza distinzione. Gli Arabi sono addirittura contenti di mettere i propri bambini sulla linea del fuoco per attaccare gli ebrei per quanto li odiano. E quest’odio nasce dalla loro religione. Non è per via della politica o di questioni territoriali che una madre festeggia la morte del proprio figlio: solo la religione può arrivare a far fare certe cose. Ed una religione in particolare: quella che insiste sul diritto al ritorno al VII secolo.
Pensate al disastro che hanno fatto a Gaza, che è ormai diventata un girone infernale dell’islam duro e puro. Gli Israeliani, una volta, erano insediati a Gaza, ma vi hanno rinunciato per amore della pace. Hanno sradicato migliaia di coloni e dato la terra agli Arabi in cambio della pace. E che cosa ne hanno ricavato? Guerra, naturalmente! Gaza è subito diventata la rampa di lancio di missili iraniani lanciati contro donne e bambini israeliani da gente che si nascondeva dietro le proprie donne ed i propri bambini. Un doppio crimine di guerra su cui l’Occidente tace, cosí come tace su tutti i crimini di guerra degli Arabi. Questo è quanto hanno ottenuto gli Israeliani quando hanno rinunciato Gaza ed è quanto otterrano ancora se saranno così stupidi da rinunciare alla Cisgiordania.
Israele deve esistere, perché deve esistere uno stato ebraico. Nel corso di molti secoli, l’umanità ha dimostrato in maniera chiara e definitiva che non si può avere fiducia nel fatto che essa non perseguiterà gli ebrei. L’odio per gli ebrei sembra scritto fin dentro al nostro DNA, perché continua a riaffiorare. Qualsiasi ebreo si illuda che l’olocausto non accadrà di nuovo è uno sciocco: ci sono moltissime persone su questo pianeta che vorrebbero ce ne fosse un altro e molte di loro vivono nei paesi che circondano Israele. Quando gli eserciti arabi hanno attaccato in passato si sono vantati in anticipo di essere in procinto di commettere un genocidio e hanno continuato a vantarsene anche quando i loro culi doloranti venivano meritatamente presi a calci ripetutamente.
Quelli che vogliono boicottare Israele non hanno la benché minima idea di che cosa voglia dire vivere su una sottile striscia di terra circondata da gente che vuole spazzarne via l’intera popolazione. Gente che ha già tentato diverse volte in passato di farlo ed ha fallito, ma che tuttavia continuerà a tentare finché non ci riuscirà. Il che non avverrà praticamente mai, mentre noi in Occidente continuiamo a pagare per tutto ciò.
Che cosa fareste se foste il Primo Ministro Israeliano? Come trattereste con gente che vuole vedere voi e il vostro intero popolo morti? Io so che farei in quel caso e me ne infischierei dell’opinione del mondo. E per quanto concerne le risoluzioni dell’ONU, le userei per accendermi i sigari. Per la verità, non fumo sigari, ma sarei disposto a cominciare solo per il gusto di usarle allo scopo: tanto me ne importa! Perché questa è una guerra di nudo e crudo odio religioso degli arabi mussulmani contro gli ebrei e gli ebrei sono costretti vincerla ogni volta. Agli Arabi basterebbe vincerla un’unica volta perché il mondo assistesse ad un altro olocausto e se ne restasse in disparte a guardare lo spettacolo.
Questa è la ragione per cui io sto dalla parte di Israele e per cui anche voi, se avete un briciolo di umanità, dovete stare dalla parte di Israele, indipendentemente dalla vostra fede politica. 

Qui l'Articolo Originale !

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mercoledì 14 maggio 2014

ISRAELE: SCELTE DA INFORMAZIONE CORRETTA !

Varie & Multiple
16.04.2014Grillo non ha offeso soltanto gli ebrei, ma tutte le persone perbene(La Stampa - La Repubblica)
21.03.2014Un orribile richiamo che ricorda il nazi-fascismo (Informazione Corretta - Libero)
09.12.2013Propaganda anti israeliana a Rainews 24 (Rainews24 - Informazione Corretta)
29.11.2013Benjamin Murmelstein: il caso è aperto (Informazione Corretta - La Stampa)
15.10.201316/10/1943, 70 anni fa il rastrellamento del Ghetto di Roma (La Stampa - Corriere della Sera - Focus On Israel)
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16.09.2013Iran: ecco l'Obama-pensiero (La Stampa - Corriere della Sera - it.danielpipes.org)
07.08.2013L'Europa non si lasci abbindolare dal 'moderato' Rohani e continui con le sanzioni all'Iran (Il Foglio - Informazione Corretta)
02.08.2013Movimento 5 stelle e Israele (Ansa)
13.07.2013Le vittime israeliane non contano nulla (Informazione Corretta - Il Giornale)
24.05.2013Attentato di Londra: i commenti (Informazione Corretta - Il Giornale - Libero - Il Foglio)
16.05.2013Amministrazione Obama, un disastro dietro l'altro (Il Giornale - Informazione Corretta)
26.04.2013Festa della Liberazione: la Brigata Ebraica messa in disparte e boicottata. Come ogni anno (La Stampa - Informazione Corretta)
26.03.2013Riconciliazione di Turchia e Israele (Informazione Corretta - Il Foglio)
22.03.2013Obama a Gerusalemme: ATEM LO LEVAD (non sarete soli) (Informazione Corretta - Il Giornale - La Stampa - Corriere della Sera)
22.03.2013Se le titolazioni di alcuni giornali denotano ostilità per Israele (Informazione Corretta - Corriere della Sera - La Repubblica)
08.03.2013Obama e le nomine : non ne imbrocca una (Informazione Corretta - La Stampa)
28.02.2013E' morto Stéphane Hessel, non ci mancherà (Informazione Corretta - Corriere della Sera)
09.02.2013Zero Dark Thirty, un capolavoro da Premio Oscar (Informazione Corretta-Il Foglio)
15.01.2013Cuba: la vera prigione a cielo aperto (Informazione Corretta - La Stampa)
07.01.2013Quando l’interesse verso il criminale supera la salvezza delle vittime(Informazione Corretta - Corriere della Sera)
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sabato 15 gennaio 2011

Nuovi orizzonti per il sistema produttivo del Lazio

Israele. ICT ed Ambiente, approfondimenti ed opportunità per le PMI del Lazio.
Sviluppo Lazio Spa (Sala Consiglio) - Via Vincenzo Bellini 22
Roma, 27 gennaio 2011 - ore 10 - Accredito online entro il 25 gennaio
Giovedì 27 gennaio alle ore 10,00 si svolgerà presso la Sala Consiglio di Sviluppo Lazio l'incontro "Israele. ICT ed Ambiente, approfondimenti ed opportunità per le PMI del Lazio", durante il quale verranno presentate le iniziative di collaborazione offerte dal Paese in tema di ICT ed Energie Rinnovabili.
Il settore israeliano che presenta un altissimo livello di innovazione e ricerca, trova il proprio fondamento in una solida attività di ricerca e sviluppo, condotta da istituzioni accademiche, incubatori tecnologici e società commerciali.
Saranno presenti rappresentanti dell'Ambasciata di Israele in Italia che raccoglieranno eventuali manifestazioni di interesse per la partecipazione alla Eilat-Eilot Renewable Energy – 4th International Conference & Exhibition - www.eilatenergy.org - in programma ad Eilat (Israele) dal 22 al 24 febbraio 2011, un appuntamento strategico per il settore ambientale e delle tecnologie ed energie rinnovabili.

Per maggiori informazioni, cliccate qui.

PER PARTECIPARE.
Le imprese che desiderano partecipare all’incontro possono registrarsi attraverso il form online entro il 25 gennaio.
Per accreditarVi cliccate qui !

IL VOSTRO UFFICIO STAMPA

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