giovedì

Guardonismo Fiscale

da il Legno Storto
Ora che i redditi dei ministri sono stati pubblicati cerchiamo di capire la differenza che passa fra la trasparenza e il guardonismo fiscale. Posto che quello praticato in Italia è un esercizio che rientra nella seconda categoria: si compongono le liste, si stilano le classifiche, si sbircia per sapere quanto è ricco questo o quello. Funziona così per i ministri, come per i parlamentari. Ma, appunto, non funziona. Non serve a niente. Mero esercizio d’inutile curiosità. Espletato il compito ci si sente più leggeri, si proclama l’avvento dell’onesta visibilità, s’inneggia ai nuovi costumi. Invece non è cambiato un bel niente.
Prendete le dichiarazioni diramate ieri: ce ne fossero due compitate con il medesimo criterio! Ciascuno mette quello che gli pare: alcuni i redditi dell’anno scorso, altri quelli di quello in corso, altri del prossimo. Che ci si fa, con roba simile? E la responsabilità dell’inconcludenza non è di questi ministri, cui, semmai, va riconosciuta la buona volontà. Ma la trasparenza di un Paese non può dipendere dalla buona volontà. C’è un vizio culturale di fondo: si raccontano le storie personali come se il pubblico fosse una giuria penale, si raccolgo i redditi e i patrimoni come se chi li legge dovesse vestire i panni del giudice tributario. Si aggiunge che la ricchezza non è una colpa, laddove dovrebbe essere un merito. Il tutto senza alcuna attenzione a come si dovrebbero aggregare, pubblicare e utilizzare quei dati, quindi senza alcun rispetto per la trasparenza che aiuta la democrazia.
Perché è interessante sapere come e di cosa vive chi governa e chi legifera? Perché è rilevante conoscere i suoi interessi e quelli con i quali è giunto in contatto. E’ rilevante sapere se (è un’ipotesi) il nuovo ministro della difesa ha lavorato con chi fabbrica armi, e non perché sia positivo o negativo in sé, ma perché è giusto conoscere il retroterra delle scelte che saranno fatte. Non serve a nulla sapere quanto Tizio ha guadagnato l’anno scorso, ma è interessante sapere come si sono evoluti i suoi redditi negli ultimi dieci anni (perché se l’ultimo la sua ricchezza s’è moltiplicata, o improvvisamente annientata, se ne può ragionare circa gli interessi o i trucchi con i quali si è avvicinato all’incarico pubblico). Anche qui, non perché ci sia qualche cosa di male, ma perché è bene sapere. La funzione di quei dati non è inquisitoria, ma al servizio della pubblica consapevolezza.
Il giudizio che compete al cittadino è quello elettorale. Se le persone di cui si pubblicano i redditi non si sono mai candidate o non intendono farlo, a che scopo gira l’informazione? E’ evidente che se c’è qualche cosa di sospetto l’accertamento non deve essere fatto al bar, né la democrazia ci guadagna continuando ad alimentare le letterature castali e il diffondersi dei refoli calunniosi. Faccio osservare che gli scandali, o presunti tali, non originano mai da quei dati, ma nascono prima o, comunque, indipendentemente. Ed è bene così (meglio sarebbe non averne, ma è impossibile), perché ciò che si fornisce al pubblico non sono indizi di reato, ma strumenti di conoscenza.
Il reddito di un anno e il patrimonio fotografato ad un determinato istante, non è uno strumento di conoscenza. Alimenta il guardonismo, il gusto morboso di spiare la fortuna altrui (talora coltivando l’invidia, quindi la rabbia, talaltra la devota ammirazione, due sentimenti egualmente animali). Se poi, per giunta, i dati sono disomogenei e affidati alla fantasia di ciascuno (mi spiegate come si fa ad accertare la veridicità di un reddito futuro?), allora siamo al gargarismo.
Vediamo il lato positivo: si è affermato un costume. Sia reso merito al governo Monti. Adesso, però, si cerchi di dargli un minimo di razionalità e funzionalità. Ho una proposta: chi accetta incarichi pubblici accetta anche la pubblicazione delle proprie dichiarazioni nel quinquennio o decennio precedente, depurate dei dati strettamente personali (esempio: figli a carico). Chi ha da temere, se ne stia a casa.
di Davide Giacalone: www.davidegiacalone.it
Pubblicato da Il Tempo 

lunedì

AIS (ASSOCIAZIONE ITALIANA SOMMELIERS ) e UN CORPO INGOMBRANTE

Morto Gianfranco Botti, primo presidente Ais, biologo di fama, già ad di Bayer, e consulente di aziende multinazionali
Necrologio povero di un ricco abbandonato
E' rimasto nella cella del frigorifero dell'obitorio senza che nessuno si presentasse per le esequie. Uomo di mondo ed amante della bella vita, amava Lugano, tanto che le sue tappe in Ticino erano il cinque stelle Splendide sulle rive del Ceresio. Morto a Desio a 85 anni Gianfranco Botti, primo presidente Ais, biologo di fama, già amministratore delegato di Bayer, e consulente di aziende multinazionali.
Nessun commento o necrologio da parte dell'Ais, tutti in silenzio nonostante si dica che abbia un tesoro nascosto in qualche banca svizzera.
Quando scendeva al Principe di Savoia a Milano, erano suite di lusso e cene d'autore che pagava regolarmente.
Ma si sussurra, nell'ambiente dell'enogastronomia, che in Ticino alcune persone abbiano motivi per stare zitti e il segretario provinciale dell'Ais Sergio Bassoli (l'unico a presentarsi al funerale dei poveri con un mazzo di fiori in mano) è laconico e dice testualmente: "nell'ambiente qualcuno ha i motivi per stare zitto"
Attilio Scotti

Garante Privacy: il quadro del nuovo regolamento europeo

Il 25 gennaio la Commissione europea ha presentato ufficialmente le proposte relative al nuovo quadro giuridico europeo in materia di protezione dei dati. Si tratta di un Regolamento, che andrà a sostituire la direttiva 95/46/CE, e di una Direttiva che dovrà disciplinare i trattamenti per finalità di giustizia e di polizia (attualmente esclusi dal campo di applicazione della direttiva 95/46/CE).
Sul sito della Direzione Generale "Giustizia"  sono raccolte tutte le informazioni e la documentazione pertinenti: 
Va ricordato che i regolamenti UE sono immediatamente esecutivi, non necessitando di recepimento da parte degli Stati membri, a differenza delle direttive. Per lo stesso motivo essi possono garantire una maggiore armonizzazione a livello dell'intera UE.
Queste, in sintesi, alcune tra le maggiori novità della proposta di Regolamento:
• restano ferme le definizioni fondamentali, ma con alcune significative aggiunte (dato genetico, dato biometrico);
• viene introdotto il principio dell'applicazione del diritto UE anche ai trattamenti di dati personali non svolti nell'UE, se relativi all'offerta di beni o servizi a cittadini UE o tali da consentire il monitoraggio dei comportamenti di cittadini UE;
•  si stabilisce il diritto degli interessati alla "portabilità del dato" (ad. es. nel caso in cui si intendesse trasferire i propri dati da un social network ad un altro) ma anche il "diritto all’oblio", ossia di decidere quali informazioni possano continuare a circolare (in particolare nel mondo online) dopo un determinato periodo di tempo, fatte salve specifiche esigenze (ad esempio, per rispettare obblighi di legge, per garantire l’esercizio della libertà di espressione, per consentire la ricerca storica);
• scompare l'obbligo per i titolari di notificare i trattamenti di dati personali, sostituito da quello di nominare un "data protection officer" (incaricato della protezione dati, secondo la terminologia della direttiva 95/46) per tutti i soggetti pubblici e per quelli privati al di sopra di un certo numero di dipendenti;
• viene introdotto il requisito del "privacy impact assessment" (valutazione dell'impatto-privacy) oltre al principio generale detto "privacy by design" (cioè la previsione di misure a protezione dei dati già al momento della progettazione di un prodotto o di un software);
• si stabilisce l'obbligo per tutti i titolari di notificare all'autorità competente le violazioni dei dati personali ("personal data breaches");
• si fissano più specificamente poteri (anche sanzionatori) e requisiti di indipendenza delle autorità nazionali di controllo, il cui parere sarà indispensabile qualora si intendano adottare strumenti normativi, comprese le leggi, che impattino sulla protezione dei dati personali.
Per quanto riguarda la proposta di Direttiva, essa sostituirà, una volta adottata, la Decisione-Quadro (la 2008/977/GAI) attualmente in vigore che disciplina i trattamenti di dati da parte delle autorità giudiziarie e di polizia. Va sottolineato che le disposizioni della Direttiva si applicheranno, in via generale, a tutti i trattamenti di dati personali svolti in uno Stato Membro per tali finalità "istituzionali", mentre la Decisione-Quadro disciplina esclusivamente lo scambio di dati fra autorità competenti degli Stati Membri ed il trattamento successivo dei dati scambiati in tale contesto.
La Direttiva riprende l'impostazione del Regolamento che richiama in molte delle sue previsioni, a cominciare dalle definizioni di interessato, dato personale, trattamento, titolare del trattamento ecc.. Essa  contiene, tuttavia, disposizioni specifiche sulle responsabilità dei titolari e sugli obblighi che ad essi incombono in materia di trasparenza ed accesso, e fissa i criteri di legittimità dei trattamenti in oggetto nonché i meccanismi di mutua cooperazione e i poteri delle autorità nazionali di controllo. Come già ricordato, le sue disposizioni dovranno essere recepite attraverso apposite norme nazionali.
L'iter per l'approvazione definitiva dei due strumenti normativi proposti comporterà l'intervento congiunto di Parlamento europeo e Consiglio UE in base alla procedura detta di "codecisione" (ora definita dal Trattato di Lisbona "procedura legislativa").

domenica

Linguaggio dis-articolato

di Roberto Vacca, il Caffè, 19/2/2012
In azienda venivano spesso ingegneri americani. Un giorno l’uomo delle pulizie mi disse:
“E’ simpatico Mister Mogren: peccato che non capisco una parola di quel che dice. Mi piacerebbe saper parlare inglese come lei. Se mi scrive su un foglio quali lettere delle parole inglesi corrispondono alle lettere delle parole italiane, vedrà che l’inglese lo imparo subito.”
Gli feci alcuni esempi bilingui di parole e frasi e capì che non si traduce applicando la regola “a numero uguale corrisponde lettera uguale”. I linguaggi umani non sono fatti di lettere singole - e nemmeno di parole, ma di frasi. Le parole vanno messe insieme secondo regole grammaticali. Anche le lingue che hanno poca grammatica (come inglese e cinese) concatenano parole e frasi secondo sintassi. Il significato si altera o si nasconde, se diciamo o scriviamo le parole giuste in ordine sbagliato - proprio come se usassimo parole sbagliate.
I puristi cercano di cristallizzare la lingua, che, invece, viene modificata da immigrati, corrispondenti, viaggiatori e segue mode periodiche. Incorpora parole e costrutti da gruppi professionali e da cricche e da noi che la usiamo. Scriviamo in modo diverso perché digitiamo SMS sul cellulare che abbiamo in tasca [SMS = Short Message Service: curioso che in inglese si chiami “texting” = trasmettere testo. Invece “sexting” vuol dire “fare discorsi a sfondo sessuale usando il cellulare”]. La piccola tastiera è scomoda, così minimizziamo il numero di tasti premuti con abbreviazioni [“xche nn rispondi?” “6 partita?”]. Taluno trascura l’ortografia nelle e-mail - perdonabile. Altri usano acronimi inglesi: LOL (Laughing Out Loud = forti risate), ROFL (Rolling On the Floor Laughing = mi rotolo per terra dalle risate). Questi, però, sono standardizzati e, come le vecchie similitudini, non evocano emozioni. Non fanno nemmeno ridere, come i pupazzetti sorridenti o aggrondati (“emoticon” = icone che denotano emozioni), che si creano con caratteri tipografici: :-) che il mio computer traduce subito in :-( che traduce in , sorrido e strizzo l’occhio. Possono irritare con la loro rozza stenografia.
La tendenza maniacale alla concisione influenza anche la lingua parlata. I linguaggi umani si capiscono perché sono ridondanti. Scriviamo tutte le vocali di ogni parola e, se ne cadono alcune, il senso si conserva. Gli arabi scrivono solo le vocali accentate e le altre si intuiscono: normalmente va tutto bene, ma i rischi crescono.
I messaggi verbali costituiti da una parola sola non hanno struttura - quindi sono ambigui. Certo non esprimono sfumature. Da Roma si diffonde “scialla!” per dire “stai sereno, calmo”, “take it easy”. L’etimologia è oscura. Potrebbe venire dall’arabo Inshallah (Se Dio vuole). Per dire: “No, non ci sto” “Non mi va” “Non partecipo”, pare si dica “piscia!”. Esempio: “Ci ha pisciato” per “non è venuto all’appuntamento”.
Anche i monosillabi “Si” e “No” da soli : non rispondono in modo sensato a tutte le possibili domande. Creano confusione anche le frasi costituite solo da pronomi - “questo”, “quello”, “la seconda che hai detto” e da avverbi. Do un passaggio in auto a una persona e la porto verso la sua zona. Sono incerto a un bivio e chiedo: “Da che parte vado?” Risponde: “Qua.” Invece di “A destra”. Forse ha fatto un gesto con la mano, ma fuori del mio campo visivo: non mi ha detto niente. L’abitudine di usare icone, gesti e toccatine (come con gli schermi touch-screen e con gli iPad) induce a comunicazioni miste, spesso fuorvianti. I militari americani non devono usare “yes” e “no”, ma “Yes! Affirmative” e “No! Negative”. Invece certi giovani rispondono affermativamente col pugno chiuso e il pollice recto anche se ti stanno vicini.
Ci vorrebbe una campagna di rieducazione a comunicazioni verbali univoche e grammaticali, con frasi che contengano: soggetto, verbo, complemento oggetto, altri complementi - e pochi avverbi.
La riforma scolastica, oltre a insegnare l’uso costruttivo di Internet, dovrebbe anche addestrare a scrivere leggibilmente e a parlare senza esitazioni in privato e in pubblico, in modo chiaro ed elegante. Nelle scuole inglesi insegnano perfino a inserire battute di spirito (non stantie) che evochino qualche risatina.
Primo Levi ha scritto: “saremo tanto più utili e graditi agli altri e a noi stessi quanto migliore sarà la qualità della nostra comunicazione” - “chi non sa comunicare o comunica male, è infelice e spande infelicità intorno a sé” - “se non si è chiari non c’è messaggio affatto”. 

venerdì

ICI - Chiesa - Sindacati - Partiti - Onlus

Io non ho mai trovato un Sindacato o un Partito a Curare e a dar da mangiare agli affamati, magari nel cuore dell'Africa o dell'Amazzonia ma sempre dei Missionari e questo schifo di clamore per l'ICI della Chiesa è fatto da chi vive nell'ignoranza più assoluta (dove manovra chi sfrutta l'ignoranza). La Legge è precisa: il "No Profit" è esente da ICI (Chiesa, Sindacati, Partiti, Onlus ecc.) se qualcuno ne approfitta, non pagando anche dove dovrebbe, basta mandargli la Finanza, non servono Leggi o Decreti spettacolari. Qui trovate un approfondimento:
https://www.facebook.com/note.php?note_id=10150348979674402
http://www.facebook.com/note.php?note_id=10150348979674402

IL VOSTRO UFFICIO STAMPA

giovedì

Operativo da marzo il Fondo rotativo Kyoto per il risparmio energetico

Riferimento normativo: Comunicato, Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare.
Dal 1° marzo 2012 sarà operativo il Fondo rotativo per l'applicazione del protocollo di Kyoto.
Lo strumento, istituito dalla Legge Finanziaria 2007 presso la Cassa Depositi e Prestiti S.p.A. (CDP), prevede la concessione di finanziamenti agevolati ad un tasso dello 0,5% per le piccole e medie imprese, enti pubblici e privati, per interventi volti a ridurre le immissioni dei gas a effetto serra - Co2, in attuazione del Protocollo di Kyoto, per un ammontare complessivo di 600 milioni di euro.
Sono previste misure a sostegno della climatizzazione degli edifici, delle varie fonti rinnovabili, quali eolico, idroelettrico, fotovoltaico, termico a biomassa, microcogenerazione, sostituzione di motori elettrici e protossido di azoto. Sono invece riservate ad enti pubblici le misure a sostegno della cogenerazione, solare termico e involucro edilizio. E' possibile finanziare anche progetti di ricerca e sviluppo.
Sono destinatari del fondo le imprese di tutte le dimensioni, le persone fisiche, le persone giuridiche private quali associazioni e fondazioni, i soggetti pubblici in genere e i condominii.
Il finanziamento è concesso fino alla misura massima del 70% delle spese ammissibili, quota che raggiunge il 90% in caso di enti pubblici.
Per quanto riguarda le imprese, l'agevolazione è concessa in regime de minimis.
Sono finanziabili i costi di progettazione di sistema, compresa l'eventuale realizzazione di diagnosi energetica, e studi di fattibilità strettamente necessari per la progettazione degli interventi; tali costi sono riconosciuti nella misura massima dell'8% del totale generale dei costi ammissibili. Inoltre, sono ammissibili i costi delle apparecchiature comprensivo delle forniture di materiali e dei componenti strettamente necessari alla realizzazione dell'intervento e i costi delle infrastrutture comprese le opere edili strettamente necessarie alla realizzazione dell'impianto, i costi di allacciamento alla rete, ovvero nel caso della Misura usi finali, i costi strettamente necessari al montaggio e assemblaggio delle tecnologie installabili. Infine, è possibile finanziare i costi di installazione, compresi avviamento e collaudo. Sono esclusi i costi di esercizio, quali, ad esempio, personale, combustibili e manutenzione ordinaria.
Le modalità per l'erogazione di finanziamenti a tasso agevolato sono quelle approvate con D.M. 25 novembre 2008 del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, di concerto con il Ministro dello sviluppo economico. Per rendere operativo il Fondo si attende, dunque, solo la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale della Circolare applicativa.

mercoledì

Nasce Outsider News, la prima testata indipendente ad assetto variabile

E’ on-line Outsider News, la nuova testata editoriale indipendente nata da un’idea dell’imprenditore Luigi De Falco, patron del Gruppo H2biz. 
Una testata ibrida, metà blog metà magazine, che unisce l’elasticità dei blogger alla professionalità di 20 esperti settoriali, ad ognuno dei quali è affidata la responsabilità di un canale tematico.La linea editoriale di Outsider News è dettata dai lettori e si adegua costantemente alle esigenze del mercato, modificando, se necessario, anche la sua struttura operativa (“ad assetto variabile”).Outsider News non prevede news in tempo reale, ma solo approfondimenti di qualità affidati a professionisti indipendenti.
L’obiettivo è dare voce a quel Paese Reale che non trova spazio nei media tradizionali.
I canali tematici di Outsider News sono variegati ed in costante evoluzione:

Costume e Società
- Bon ton (rubrica)
Cultura
- Arte
Diritto

Economia
- Aziende e Professionisti
- Credito e Finanza
- Export (rubrica)
- Trasporti e logistica

Editoria e Media
Energia e Ambiente
Interviste

Moda e Lusso

Salute

Spettacolo
- Cinema

Sport

Tecnologia
- Internet

Turismo
Collaborano con Outsider News imprenditori e professionisti molto noti:
Annalisa Tancredi, Luciano Visco, Sonia Raule, Chicco Testa, Albertina Marzotto, Michele Dell’Edera, Francesca Cellammare, Pietro Greppi, Giovanni Schiantarelli, Gianfranco Albis, Francesco Cuccuini, Paolo Donda, Pierluigi Pezzella, Armando Bevilacqua, Fabrizia Ventura, Davide Diurisi, Alberto Presutti, Emanuela di Napoli Pignatelli, Anna Scolari de Brunates, Gaia Gallotta, Alessia Schisano, Luigi De Valeri, Domenico Farina, Mario Fabrizio, Andrea Cintelli, Sandra Ciarcianelli, Anna Lombardini, Domenico Sciuttieri, Rachele Zinzocchi, Antonello Mela, Andrea Cappello, Angelo Vergani, Vittorio U Orefice, Alessandro Giagnoli, Roberto Bernabò, Gianmario Giagnoni, Maurizio Recchia, Barbara Fiorelli, Simona Buonaura, Benedetto Fede, Cosimo Malagrinò, Priscilla Costantini, Barbara Puccio, Michele Giovannini, Antonio Monizzi, Francesca Camerlengo, Francesco Venturini, Stefania Bacchini, Gianluigi Boracchi, Giuseppe Izzinosa, Teresella Consonni, Manuela Zito, Giuseppe Borrillo, Giulia Lina C., Piero Dameri, Vittorio De Marchi, Lorenzo Pollicardo, Mauro Fancoli, Matteo Dighero, Gaia Fabbri, Fosca Creola, Paolo Travagnin, Alfredo Fiumanò, Leo Aruta, Roberto Zarriello, Fabrizio Fantini.

La redazione di Outsider News è situata a Ginevra in Svizzera.

Link: http://www.outsidernews.net

martedì

Vega, in orbita il razzo che parla italiano.



E' stato effettuata con successo la messa in orbita di Vega dalla  base spaziale europea di Kourou nella Guyana Francese.  La partenza del lanciatore  apre una nuova era nel mercato dei satelliti di piccole dimensioni che - secondo le stime del presidente dell'Asi, Enrico Saggese - in Italia vale tra i 70 e 150 milioni l'anno. 


Fonte: Corriere delle Comunicazioni (Articolo Completo).


IL VOSTRO UFFICIO STAMPA

lunedì

16 anni più i risarcimenti. Sentenza Eternit, 3mila vittime accertate. Il più grande processo per morti sul lavoro.



Il più grande processo mai celebrato per morti sul lavoro e ambientali, quello di Torino contro i vertici della Eternit. Oltre 1.500 persone hanno seguito l'ultima udienza di un dibattimento iniziato nel dicembre 2009. Una settantina le udienze del processo, circa 6mila le parti civili costituite: tra loro i familiari delle vittime, i malati di mesotelioma, gli ex lavoratori dello stabilimento più grande d'Europa, quello di Casale Monferrato, accanto agli ex di altri tre siti: Rubiera, Cavagnolo, Bagnoli. E poi, ancora, associazioni, sindacati, enti locali, istituzioni, Inail e Inps in testa. 


Fonte - IL Sole 24 ORE Articolo Completo.


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sabato

Bando Inail Scadenza 7 marzo 2012

L'Inail definisce le modalità di partecipazione per le Imprese che vogliano migliorare in materia di 81/2008
Bando Inail - Incentivi alle imprese per la sicurezza sul lavoro 26/01/2012 Per incentivare le imprese a realizzare interventi per il miglioramento della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro. INAIL concede contributi per progetti di investimento e per l'adozione di modelli organizzativi e di responsabilità sociale.
Tipologia dei progetti A. Progetti di investimento (es. installazione e/o sostituzione di macchine, dispositivi e/o attrezzature). B. Progetti per l'adozione di modelli organizzativi e di responsabilità sociale (es. adozione ed eventuale certificazione di un Sistema di Gestione per la Salute e Sicurezza sul Lavoro).
Destinatari Imprese, anche individuali, iscritte alla C.C.I.A.A. Contributi In conto capitale, pari al 50% del costo del progetto. Contributo massimo: 100.000 euro. Contributo minimo: 5.000 euro.
N.B. Per le imprese fino a 50 dipendenti che presentano progetti per l'adozione di modelli organizzativi e di responsabilità sociale non è fissato il limite minimo di spesa. Scadenza 7 marzo 2012
Modalità di presentazione delle domande:
La domanda deve essere presentata on line sul sito www.inail.it tramite procedura informatica.

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venerdì

Dalla vendemmia 2012 ci sarà il Vino Bio


Il Comitato permanente per la produzione biologica dell’Ue ha approvato nuove norme per il «vino biologico», che saranno pubblicate nelle prossime settimane nella Gazzetta Ufficiale. In base al nuovo regolamento, applicabile a partire dalla vendemmia 2012, i viticoltori biologici potranno utilizzare il termine "vino biologico" sulle etichette. Inoltre l’etichetta deve riportare il logo biologico dell’Ue e il numero di codice del competente organismo di certificazione e rispettare le altre norme in materia di etichettatura del vino. Le norme attualmente in vigore permettono sola la dicitura «vino ottenuto da uve biologiche» e non coprono le pratiche enologiche, ossia l’intero processo di vinificazione. 

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martedì

Google progetta gli occhiali intelligenti.



Riceveranno comandi vocali e con il tatto.
Lavori in corso per gli occhiali intelligenti di Google: sono simili a modelli di uso quotidiano, ma aggiungono uno strato di realtà aumentata che fornisce informazioni in tempo reale sugli oggetti inquadrati. Immaginate, ad esempio, di guardare il Colosseo e visualizzare una scheda con i dati sull'Antica Roma. 
di Luca Dello Iacovo - Il Sole 24 Ore - leggi su http://24o.it/aWH5f

venerdì

Marchiori: «Vi racconto il mio Google»

Dopo aver scritto l'algoritmo di Google, Massimo Marchiori è pronto a scrivere una nuova pagina nella storia del web. Il matematico padovano che nel 1997 regalò a Larry Page l'idea da cui è nato il motore di ricerca più utilizzato al mondo, per poi tornare in Italia a «fare ricerca», Lunedì presenterà in diretta streaming mondiale Volunia.com, il motore di ricerca di terza generazione sviluppato sull'interazione delle persone con le informaizoni online». E lo farà con una conferenza dalla sua Università di Padova. Domenica la prova su Nòva24. Il progetto è top secret. Marchiori non ha mai abbandonato l'idea di inventare Google per la seconda volta. E per anni ha lavorato sodo...
di Antonio Larizza - Il Sole 24 Ore - leggi su http://24o.it/HOG4n

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