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lunedì
giovedì
Diritto d'autore, al via alle nuove regole.
Agcom: il regolamento per la tutela del copyright online in vigore da lunedì prossimo. Un'area dedicata sul sito dell'authority per l'invio delle istanze.
di m.s.
Entrerà in vigore da lunedì prossimo, 31 marzo, il regolamento per la tutela del diritto d’autore sulle reti di comunicazione elettronica approvato dal Consiglio dell’Autorità lo scorso 12 dicembre.
Le modalità applicative del regolamento, che promuove l’offerta legale di contenuti digitali e definisce le procedure di enforcement nel caso di violazioni commesse in rete o sui mezzi radiotelevisivi, sono state presentate oggi agli addetti ai lavori nell’ambito di un seminario organizzato presso la sede di Roma dell’Agcom.
Fonte: Corriere delle Comunicazioni - AGCOM - Articolo Completo QUI !
www.studiostampa.com
di m.s.
Entrerà in vigore da lunedì prossimo, 31 marzo, il regolamento per la tutela del diritto d’autore sulle reti di comunicazione elettronica approvato dal Consiglio dell’Autorità lo scorso 12 dicembre.
Le modalità applicative del regolamento, che promuove l’offerta legale di contenuti digitali e definisce le procedure di enforcement nel caso di violazioni commesse in rete o sui mezzi radiotelevisivi, sono state presentate oggi agli addetti ai lavori nell’ambito di un seminario organizzato presso la sede di Roma dell’Agcom.
Fonte: Corriere delle Comunicazioni - AGCOM - Articolo Completo QUI !
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martedì
Una breve nota sugli Ordini Professionali !
Ordini Professionali ! |
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lunedì
Riforma Elettorale !
di Riccardo corsetto.
Tutti parlano di riforma elettorale... Chi la vuole alla francese. Chi all'americana. Chi alla tedesca. Nessuno si è accorto che il sistema per offrire governabilità a questo paese lo abbiamo già. Basta portarlo su scala nazionale, dai comuni sotto i 15 mila abitanti dove si vota così: maggioritario a turno unico: viene eletto chi ottiene il maggior numero di voti (maggioranza relativa). Diventa il capo chi ha ottenuto il maggior numero di voti; la lista collegata si aggiudica i 2/3 dei seggi del consiglio; il restante terzo viene suddiviso tra gli altri partiti o coalizioni in base alle percentuali ottenute. Il primo seggio delle liste di maggioranza spetta ai candidati sindaci sconfitti. In caso di parità tra due candidati alla carica di sindaco si procede al ballottaggio la seconda domenica successiva. In caso di ulteriore parità viene eletto il candidato più anziano.
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Tutti parlano di riforma elettorale... Chi la vuole alla francese. Chi all'americana. Chi alla tedesca. Nessuno si è accorto che il sistema per offrire governabilità a questo paese lo abbiamo già. Basta portarlo su scala nazionale, dai comuni sotto i 15 mila abitanti dove si vota così: maggioritario a turno unico: viene eletto chi ottiene il maggior numero di voti (maggioranza relativa). Diventa il capo chi ha ottenuto il maggior numero di voti; la lista collegata si aggiudica i 2/3 dei seggi del consiglio; il restante terzo viene suddiviso tra gli altri partiti o coalizioni in base alle percentuali ottenute. Il primo seggio delle liste di maggioranza spetta ai candidati sindaci sconfitti. In caso di parità tra due candidati alla carica di sindaco si procede al ballottaggio la seconda domenica successiva. In caso di ulteriore parità viene eletto il candidato più anziano.
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È in Gazzetta Ufficiale la Riforma delle Professioni non organizzate in Ordini o Collegi: ecco cosa cambia dal 10 febbraio 2013.
di Francesca Vinciarelli - 1 febbraio 2013 - Fonte PMI
Professioni non regolamentate: via alla riforma. Pubblicata in Gazzetta Ufficiale (la n.22 del 26 gennaio 2013) la Legge n. 4 del 14.01.2013 contenente “Disposizioni in materia di professioni non organizzate”, in attuazione dell’art. 117, terzo comma, della Costituzione e nel rispetto dei principi dell’Unione europea in materia di concorrenza e di libertà di circolazione.
L’entrata in vigore della Riforma delle Professioni non regolamentate da Ordini o Collegi è prevista per il 10 febbraio 2013. (Articolo Completo).
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La nuova legge sulle professioni non regolamentate. |
L’entrata in vigore della Riforma delle Professioni non regolamentate da Ordini o Collegi è prevista per il 10 febbraio 2013. (Articolo Completo).
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Garante Privacy: il quadro del nuovo regolamento europeo
Il 25 gennaio la Commissione europea ha presentato ufficialmente le proposte relative al nuovo quadro giuridico europeo in materia di protezione dei dati. Si tratta di un Regolamento, che andrà a sostituire la direttiva 95/46/CE, e di una Direttiva che dovrà disciplinare i trattamenti per finalità di giustizia e di polizia (attualmente esclusi dal campo di applicazione della direttiva 95/46/CE).
Sul sito della Direzione Generale "Giustizia" sono raccolte tutte le informazioni e la documentazione pertinenti:
Va ricordato che i regolamenti UE sono immediatamente esecutivi, non necessitando di recepimento da parte degli Stati membri, a differenza delle direttive. Per lo stesso motivo essi possono garantire una maggiore armonizzazione a livello dell'intera UE.
Queste, in sintesi, alcune tra le maggiori novità della proposta di Regolamento:
• restano ferme le definizioni fondamentali, ma con alcune significative aggiunte (dato genetico, dato biometrico);
• viene introdotto il principio dell'applicazione del diritto UE anche ai trattamenti di dati personali non svolti nell'UE, se relativi all'offerta di beni o servizi a cittadini UE o tali da consentire il monitoraggio dei comportamenti di cittadini UE;
• si stabilisce il diritto degli interessati alla "portabilità del dato" (ad. es. nel caso in cui si intendesse trasferire i propri dati da un social network ad un altro) ma anche il "diritto all’oblio", ossia di decidere quali informazioni possano continuare a circolare (in particolare nel mondo online) dopo un determinato periodo di tempo, fatte salve specifiche esigenze (ad esempio, per rispettare obblighi di legge, per garantire l’esercizio della libertà di espressione, per consentire la ricerca storica);
• scompare l'obbligo per i titolari di notificare i trattamenti di dati personali, sostituito da quello di nominare un "data protection officer" (incaricato della protezione dati, secondo la terminologia della direttiva 95/46) per tutti i soggetti pubblici e per quelli privati al di sopra di un certo numero di dipendenti;
• viene introdotto il requisito del "privacy impact assessment" (valutazione dell'impatto-privacy) oltre al principio generale detto "privacy by design" (cioè la previsione di misure a protezione dei dati già al momento della progettazione di un prodotto o di un software);
• si stabilisce l'obbligo per tutti i titolari di notificare all'autorità competente le violazioni dei dati personali ("personal data breaches");
• si fissano più specificamente poteri (anche sanzionatori) e requisiti di indipendenza delle autorità nazionali di controllo, il cui parere sarà indispensabile qualora si intendano adottare strumenti normativi, comprese le leggi, che impattino sulla protezione dei dati personali.
Per quanto riguarda la proposta di Direttiva, essa sostituirà, una volta adottata, la Decisione-Quadro (la 2008/977/GAI) attualmente in vigore che disciplina i trattamenti di dati da parte delle autorità giudiziarie e di polizia. Va sottolineato che le disposizioni della Direttiva si applicheranno, in via generale, a tutti i trattamenti di dati personali svolti in uno Stato Membro per tali finalità "istituzionali", mentre la Decisione-Quadro disciplina esclusivamente lo scambio di dati fra autorità competenti degli Stati Membri ed il trattamento successivo dei dati scambiati in tale contesto.
La Direttiva riprende l'impostazione del Regolamento che richiama in molte delle sue previsioni, a cominciare dalle definizioni di interessato, dato personale, trattamento, titolare del trattamento ecc.. Essa contiene, tuttavia, disposizioni specifiche sulle responsabilità dei titolari e sugli obblighi che ad essi incombono in materia di trasparenza ed accesso, e fissa i criteri di legittimità dei trattamenti in oggetto nonché i meccanismi di mutua cooperazione e i poteri delle autorità nazionali di controllo. Come già ricordato, le sue disposizioni dovranno essere recepite attraverso apposite norme nazionali.
L'iter per l'approvazione definitiva dei due strumenti normativi proposti comporterà l'intervento congiunto di Parlamento europeo e Consiglio UE in base alla procedura detta di "codecisione" (ora definita dal Trattato di Lisbona "procedura legislativa").
mercoledì
Mister PMI: regolamentare professioni senza albo.
di Noemi Ricci
martedì 31 maggio 2011
Un adeguato riconoscimento alle professioni non regolamentate da specifico albo: è il tema del primo tavolo indetto dal Mister PMI italiano presso il Ministero dello Sviluppo Economico.
Mister PMI, Giuseppe Tripoli, ha indetto ieri presso il Ministero dello Sviluppo Economico il primo tavolo per le professioni non ordinistiche: focus sulle attività non regolamentate da ordini professionali, con l'obiettivo di dare un «adeguato riconoscimento alle nuove professioni».
Ad operare fuori albo sono circa 3 milioni di lavoratori di settori che vanno dai servizi alle imprese alle attività di cura e comunicazione.
«Il nostro obiettivo è quello di individuare esigenze e linee di intervento per questo comparto che rappresenta una quota rilevante del PIL e uno dei settori economici più vivaci e in trasformazione» ha dichiarato Tripoli. Si tratta di un «percorso condiviso» in vista delle discussioni attualmente in corso al Parlamento su alcuni disegni di legge che puntano a regolamentare queste attività professionali.
«Presupposti essenziali per la crescita del settore sono l'innovazione, la qualità delle attività e della certificazione e la tutela del cliente, impresa o cittadino, anche attraverso l'utilizzo delle norme tecniche volontarie, facendo riferimento alle regole europee», ha concluso Mister Pmi.
All'incontro, che si ripeterà entro giugno, erano presenti anche i rappresentanti di Assoprofessioni, Colap, Confindustria, Cna, Confartigianato, Confcommercio, Confprofessioni, Casartigiani, Claai, Accredia e Uni.
IL VOSTRO UFFICIO STAMPA
martedì 31 maggio 2011
Un adeguato riconoscimento alle professioni non regolamentate da specifico albo: è il tema del primo tavolo indetto dal Mister PMI italiano presso il Ministero dello Sviluppo Economico.
Mister PMI, Giuseppe Tripoli, ha indetto ieri presso il Ministero dello Sviluppo Economico il primo tavolo per le professioni non ordinistiche: focus sulle attività non regolamentate da ordini professionali, con l'obiettivo di dare un «adeguato riconoscimento alle nuove professioni».
Ad operare fuori albo sono circa 3 milioni di lavoratori di settori che vanno dai servizi alle imprese alle attività di cura e comunicazione.
«Il nostro obiettivo è quello di individuare esigenze e linee di intervento per questo comparto che rappresenta una quota rilevante del PIL e uno dei settori economici più vivaci e in trasformazione» ha dichiarato Tripoli. Si tratta di un «percorso condiviso» in vista delle discussioni attualmente in corso al Parlamento su alcuni disegni di legge che puntano a regolamentare queste attività professionali.
«Presupposti essenziali per la crescita del settore sono l'innovazione, la qualità delle attività e della certificazione e la tutela del cliente, impresa o cittadino, anche attraverso l'utilizzo delle norme tecniche volontarie, facendo riferimento alle regole europee», ha concluso Mister Pmi.
All'incontro, che si ripeterà entro giugno, erano presenti anche i rappresentanti di Assoprofessioni, Colap, Confindustria, Cna, Confartigianato, Confcommercio, Confprofessioni, Casartigiani, Claai, Accredia e Uni.
IL VOSTRO UFFICIO STAMPA
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