giovedì

Nuova Seria Energia Politica

di Gianluca Porta
Nel buio dei partiti e della politica, nasce a Roma il 20 giugno, &; ENERGIA plurale in movimento.
Come sappiamo la & (commerciale) è un logogramma che rappresenta la congiunzione “e”.
Il carattere è una legatura del latino “et”. La sua origine è romana antica, quando in latino, le lettere “E” e “T” venivano occasionalmente scritte insieme.
Stiamo nascendo per unire le migliori energie e per coniugare mondi vicini, con sensibilità diverse, prendendo il meglio delle pluralità sane e quindi il meglio delle persone che si dedicano - in maniera onesta &  a costo zero - al Bene Comune del Paese, con il loro contributo umano e di esperienza professionale, facendo così la vera e buona politica (magari senza tanti riflettori).
La presentazione di
ENERGIA plurale con l’esposizione dei primi punti programmatici, avverrà Mercoledì 20 giugno 2012 alle ore 18,30 nel quartiere parioli presso il Teatro Euclide sito nella omonima piazza al numero civico n. 34.
Noi ci proviamo con entusiasmo e convinzione ...e lo facciamo anche per chi è demoralizzato o per chi non ci crede subito sin dall’inizio. Semmai, lo aspettiamo, volentieri, più avanti. Non siamo esclusivi ed autoreferenziali ma invece inclusivi (ovviamente di persone per bene, valide e non di parassiti).
In questo momento di grande difficoltà e di sbandamento generale,
MOLTE PERSONE (poco conosciute al grande pubblico dei talk-show nazionali), non sottomesse al pensiero unico globale né alle logiche partitocratiche, SI UNISCONO IN UNA SOLA ENERGIA per fare politica in un modo radicalmente nuovo, proponendo, gradualmente, punti programmatici credibili ed allo stesso tempo non convenzionali.
Questo è il primo vero segnale di forte cambiamento!
Vi aspettiamo e se conoscete qualcuno che ha
volontà & energia girategli cortesemente l’invito ! 
IL VOSTRO UFFICIO STAMPA

domenica

Innovazione in Italia: piccolo passo avanti

di Roberto Vacca, 3/6/2012
L’occupazione è più alta nei Paesi ove i livelli di innovazione sono più elevati. La Commissione Europea ha pubblicato ora la revisione al 2011 della classifica dei 27 paesi dell’Unione in base al livello di innovazione raggiunto, espresso da un indice (compreso fra 0 e 1) funzione di 24 indicatori (lauree, ricerca scientifica, investimenti pubblici e privati in R&D, brevetti, percentuale di piccole e medie imprese innovative, etc.) - vedi istogramma seguente.
In verde: 4 leader (Svezia, Danimarca, Finlandia, Germania) - in celeste,: 10 innovatori di seconda classe, in giallo 9 innovatori moderati e in arancione; 4 innovatori modesti. La Svezia sta a 0,75. La media dei 27 Paesi sta a 0,53. L'Italia sta fra gli innovatori moderati a 0,44 - al 15°  posto su 27  - dopo Estonia, Slovenia, Cipro - tutti sotto la media.
Si può considerare come piccolo passo avanti che passiamo dal 16° al 15° posto perché superiamo il Portogallo. Nel 2011 anche la Germania supera la Finlandia, il Belgio supera il Regno Unito, l’Olanda supera l’Austria e l’Unhjeria supera Malta e Grecia.
In Italia gli investimenti pubblici in ricerca e sviluppo sono lo 0,54 % (nel 2010 era 0,58 %) del PIL (0,71 della media europea) e quelli privati sono lo 0,71 % (nel 2010 erano 0,65 %) del PIL (0,57 della media europea). Questo divario dura da 30 anni. Non è solo questione di investimenti, ma di cultura media. La percentuale della popolazione che ha completato l’educazione terziaria è in Italia il 20%. La media europea è 33 %, Danimarca e Norvegia 47%, Svezia e Finlandia 45%, Francia e UK 43 %, Irlanda 49 %. A livello più basso dell’Italia sono solo: Macedonia, Malta, Romania e Turchia.
L’Italia è, dunque, carente nei livelli di istruzione e negli investimenti in R&D particolarmente nel settore privato. Questi ultimi passano dallo 0,65 allo 0,71% del PIL, ma temo che dipenda dalla riduzione del PIL. Intanto gli investimenti pubblici in R&D calano dallo 0,58 % allo = 0,54 %


Come dico da tempo, diminuire gli investimenti e le spese (che creano lavoro), aumentare le imposte e i tassi di interesse - sono politiche di austerità inopportune: non favoriscono la ripresa e aggravano la depressione. 

IL VOSTRO UFFICIO STAMPA

mercoledì

Libertà, Giustizia, Censura !


 Ecco perché la libertà di pensiero va ... liberata ! 
( Fonte ADUC )
Diffamazione
calunnia
apologia di delitto
apologia del Fascismo
vilipendio del Presidente della Repubblica
vilipendio di capo di Stato estero
vilipendio delle Camere
vilipendio del sentimento religioso
istigazione a delinquere
associazione a delinquere
stampa clandestina
ecc. ecc. ecc.
Questi e altri i reati d'opinione, commessi con l'espressione del pensiero. Retaggio di regimi autoritari, codificati in Italia durante il ventennio fascista, i reati d'opinione continuano oggi a limitare uno dei fondamenti della democrazia: la libertà di espressione.
LA COSTITUZIONE recita al primo comma dell'articolo 21: "Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione". Questo principio è però disatteso con procedimenti penali per reati d'opinione. L'Italia risulta al 49mo posto nel mondo per grado di libertà di stampa secondo il Press Freedom Index di Reporters sans frontièrs.
Il rapporto annuale di Freedom House ha declassato la stampa italiana da "libera" a "semi-libera".
Frutto non solo del nostro anomalo assetto proprietario dei media, ma del numero di giornalisti denunciati, perquisiti e anche arrestati per diffamazione o altri reati d'opinione.
L'IMPATTO NEGATIVO dei reati d'opinione si fa sentire soprattutto sul Web. L'oscuramento di forum e blog, o di interi siti per la presenza anche di un solo commento ritenuto offensivo, è abituale. Così come sono diversi i tentativi di limitare Internet: niente blog se non sei iscritto all'ordine/corporazione dei giornalisti e niente iscrizione all'ordine senza laurea.
L'ADUC E' IMPEGNATA nella difesa della libertà di espressione, anche di chi esprime idee per noi raccapriccianti. In una società libera si deve convincere non reprimere.
Grazie ad una nostra iniziativa giudiziaria, i blogger sono piu' protetti contro le condanne per i reati d'opinione commessi da chi interviene sui loro blog.
C'E' MOLTA STRADA DA FARE: 
- abolizione dei reati d'opinione,
- abolizione dell'ordine dei giornalisti,
- abolizione dei finanziamenti pubblici all'editoria,
- privatizzazione e liberazione della Rai dall'occupazione partitica,
- norme antitrust sulla proprietà dei mezzi di informazione.

IL VOSTRO UFFICIO STAMPA

giovedì

Euro e Fallimenti !


E’ NATO IL COMITATO SPONTANEO DI ITALIANI INFEROCITI SU FACEBOOK https://www.facebook.com/events/305349009551256/
PETIZIONE !  Usciamo dall'euro. NO domani, ADESSO, TORNIAMO ALLA LIRA ! http://www.firmiamo.it/usciamo-dall-euro--no-domani--adesso--torniamo-alla-lira--/list
"La gente e' stanca ed ha capito, prima ancora dei Dirigenti, eletti o non, di questo Paese, che bisogna intervenire subito, prima della catastrofe. Per questo abbiamo spontaneamente lanciato l'idea di raccogliere le firme per tornare alla Lira e le adesioni, a quanto pare, sono davvero sorprendenti". Lo afferma l'avvocato penalista del Foro di Catania, Giuseppe Lipera che aggiunge: "C'e' poco da discutere: a oltre 10 anni dall'introduzione dell'euro, che gli italiani hanno dovuto subire come un popolo schiavizzato da un tiranno, l'amara realta' e' sotto gli occhi di tutti e per usare un linguaggio semplice, che può capire sia il lattaio che lo studioso, il risultato oggettivo e' stato solo il raddoppio dei prezzi che ha impoverito tutti". 
Per il penalista "l'economia nazionale e' in crisi e la disoccupazione avanza. Purtroppo chi lo aveva previsto, vedi un saggio economista come il grande Antonio Martino, e' stato ingiustamente ed inopinatamente isolato tant'è' che ha fatto la fine di Cassandra". "Perché -osserva Lipera- nessuno parla di Guido Tabellini, rettore della Bocconi, che sul Sole 24 ore ha scritto 'bisogna ammettere che abbiamo sbagliato'? Peraltro mi vuole spiegare qualcuno cosa hanno in comune i popoli europei? Ora -conclude l'avvocato penalista- quel che veramente non si comprende e' il pensiero di coloro che dicono che tornare indietro sia pericoloso: a me pare un dogma di fede che nessuno mi sa ancora spiegare". 

mercoledì

Mafia, Confische e Rinascita !


Due minuti soli per metterVi al corrente di alcune importanti iniziative di Libera di Don Ciotti, che sicuramente molti di voi già conoscono e sostengono.
Oggi apre La bottega dei sapori e dei saperi della legalità "Pio La Torre" in via dei Prefetti 23 a Roma. La bottega mette in vendita i prodotti coltivati sui terreni confiscati alle mafie. Potrete trovare oltre a dell'ottimo vino (provato personalmente) anche tutti i frutti del lavoro, del coraggio e della passione dei ragazzi della cooperative che ogni giorno lavorano le terre che appartenevano alle mafie.
Il 2 giugno Napolitano offrirà agli ospiti i prodotti delle terre confiscate ai boss. Ci saranno le maglie siciliane e i paccheri di Gragnano, il cous cous, il pesto di peperoncini e le melanzane a filetti della Piana di Gioia Tauro, i legumi di Piana degli Albanesi, le mozzarelle delle terre di don Peppe Diana, i tarallini e le friselle Pugliesi, le torte con la composta di limoni di Sicilia. 
(Articolo pubblicato su Repubblica del 18 maggio 2012 a firma di Alessandra Ziniti.)
... Un buon motivo per brindare!....

sabato

Roma, Municipio XVII e Rione Prati !


MUNICIPI: SCHIUMA(MPI), PRATI E' CITTA' STORICA, SI ACCORPI CON PRIMO.
"Si leggono varie proposte, speriamo fantasiose, è bene ribadire un concetto:
il Municipio 17 parte della 'citta' storica': se quindi si dovesse procedere con la politica degli accorpamenti 'di massa', non si potra' che ricomprenderlo nel Municipio Roma 1. In caso contrario faremo le barricate insieme ai residenti".
Lo dichiara Fabio Sabbatani Schiuma, coordinatore regionale del 'Movimento per l'Italia', per il quale "sarebbe opportuno coinvolgere maggiormente eletti sui territori e associazioni di zona, prima di decidere".
Stemma Rione Prati
"Il Municipio 17 - continua Schiuma - è il quadrante di Roma piu' attraversato dai romani e i servizi che fornisce, dalla pulizia alla manutenzione delle strade, devono anche tener conto dell'enorme flusso turistico che visita il patrimonio monumentale presente sul territorio. Andrebbe comunque mantenuto un ufficio decentrato 'oltretevere' viste le attuali limitazioni all'accesso nel centro storico inapplicabili in Prati e la numerosa presenza di popolazione anziana.
Se si volesse procedere - conclude Schiuma - con il bisturi, cosa che creerebbe pero' troppa confusione, chi conosce il territorio sa che gli accorpamenti 'naturali' per le caratteristiche urbane, sarebbero con i singoli municipi adiacenti: la direttrice di Prati e Borgo con il primo, quella di Trionfale con il 18 e con il 19 e quella di Delle Vittorie con il 20, ossia piu' o meno quelle dei vecchi collegi delle elezioni provinciali".
di Fabio Sabbatani Schiuma

IL VOSTRO UFFICIO STAMPA

mercoledì

Marchi e Brevetti in Italia !


Brevetti e Marchi Made in Italy: l'analisi Unioncamere degli ultimi 12 anni della creatività nazionale. Siamo tra i leader in Europa, anche se ancora si preferiscono i depositi nazionali. 


L’innovazione e la creatività sono Made in Italy, secondo l’ultima analisi dell’Osservatorio di Unioncamere sui Brevetti e Marchi comunitari registrati nel periodo 1999-2010. Il nostro Paese in quanto a numero di Brevetti è infatti fra i leader d’Europa, dove l’Italia spicca con un ottimo quinto posto. Un estro che chiede di essere tutelato in Europa attraverso la Registrazione del Marchio Comunitario.
Per il presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello, «il sostegno che il sistema camerale fornisce alle imprese, d’intesa con il Ministero dello Sviluppo economico, affinché tutelino le proprie invenzioni e il proprio brand sia a livello comunitario che internazionale deriva dalla constatazione che il deposito di Brevetti e Marchi è fondamentale per proteggere la creatività ed il genio italiano nel mondo contro le azioni di contraffazione che procurano un grave danno all’economia nazionale sia in termini di riduzione della competitività delle imprese, sia di sicurezza, sia di mancate entrate fiscali». 

martedì

UNA GIUSTIZIA GIUSTA


Leggiamo sull'Agenzia stampa Adnkronos, le dichiarazioni della figlia di Enzo Tortora, Silvia. Restiamo sconcertate dalla freddezza e dal tono delle suddette dichiarazioni. ''Celebriamo di meno e facciamo di più''. Silvia Tortora spiega così all'Adnkronos la sua posizione sulle iniziative previste per il prossimo 18 maggio, anniversario della morte del padre, tacciando la nostra Associazione come un’associazione alla ricerca di pubblicità. Non vogliamo cogliere la provocazione, ricordando che non rispondere alle provocazioni è prerogativa delle persone sagge. La nostra associazione schierata da sempre nella lotta per la legalità, nella lotta per ripristinare quella giustizia GIUSTA, ricorda Tortora, quale vittima della malagiustizia, chiedendosi, a distanza di 27 anni come sia potuto accadere quello che è accaduto. Tortora era un uomo mite, sereno, un gran signore, di cultura liberale, educato, onesto. Accusato da un pentito di spacciare droga, senza un riscontro, senza una prova, da incensurato, lo arrestarono dinanzi ad una folla di fotoreporter, cineoperatori e giornalisti, miseramente avvertiti. Un orrore! Per dirla con le stesse parole di Enzo Tortora. Da quel giorno iniziò il suo calvario. La sua è stata un’esperienza tremenda, assurda per come si è realizzata, e ancora oggi inaccettabile. Per questo chiediamo di non dimenticare. Se alla Sig.ra Silvia Tortora non piace la nostra iniziativa, non è un nostro problema, ma della sua coscienza si! Lavoriamo sulle ingiustizie non possiamo farci nulla, Enzo Tortora era un uomo pubblico e come tale va ricordato ed insieme a lui vanno commemorate tutte le vittime di ingiustizia di cui lui è il simbolo! Non lo facciamo di certo per farci pubblicità non ne abbiamo bisogno. (Barbara Cerusico)

lunedì

EQUITALIA TI ODIO? QUANDO LO STATO E’ ARROGANTE E LADRO


AGENPRESS -  Equitalia e' nel mirino di alcuni gesti inconsulti di contribuenti, su se stessi e verso gli altri. Quelli che si fanno male da soli con i suicidi e quelli che pensano che una bombetta possa servire a far meglio comprendere la saturazione della sopportazione.
Sui suicidi umanamente ci turbiamo, mentre riteniamo stupidi e improduttivi gli atti di violenza contro le cose. Il turbamento umano e' anche politico, poiché e' innegabile che la causa che possa aver influito sulla decisione del singolo ha comunque radici di politica economica, e se una politica -anche se fosse considerata la migliore possibile- porta qualcuno a decidere di privarsi della vita, vuol dire che non va bene: la politica deve sempre offrire “chance”, a chiunque, foss'anche il più incallito delinquente. Se ciò non accade vuol dire o che queste “chance” non ci sono o che gli addetti non riescono a comunicarle a chi ne ha necessità. Se chi ci governa ha uno spiccato senso dello Stato, al primo segnale del genere deve subito agire, o rimediando alla mancanza di questa “chance” o cambiando chi e cosa non e' in grado di comunicare.
Per ora non accade nulla, pero'!! Un nulla terribile che fra breve avrà conseguenze ancora più disastrose. Con la chiusura di Equitalia a fine anno e il passaggio delle competenze per la riscossione ai Comuni, questi ultimi, sicuramente piu' vicini ai cittadini che non i marmorei funzionari di Attilio Befera *, saranno più facile e diffuso bersaglio rispetto agli attuali uffici di Equitalia.
O c'e' qualche incapace bizzarro che creda sia sufficiente la repressione, nonché la difesa armata (a quando l'Esercito, da impegnare come si fa in Afghanistan...), degli “obiettivi sensibili” per scoraggiare malintenzionati?
Eppure la soluzione e' semplice, e ci sono anche diversi progetti di legge in Parlamento che vanno in questo senso. Perché le imposte non pagate devono raddoppiare e perché su di esse devono gravare interessi del 10% ogni sei mesi? Tutti soldi che vanno a quello Stato che per prassi normale, e senza particolari aggravi, non rimborsa il dovuto nei termini (vedi Iva), e chi riesce ad ottenere qualcosa ci arriva solo dopo aver mobilitato mezzo mondo (1).
Sarebbe una decisione che farebbe la differenza tra uno Stato arrogante e vessatore e uno Stato ordinatore. Perché non si procede?

* Presidente di Equitalia, nonché direttore dell'Agenzia delle Entrate
(1) oltre l'esempio dell'Iva che in questi giorni sembra che lo Stato faccia un piacere perche' dovrebbe cominciare a rimborsare una parte di debiti atavici, ci sono anche le piccole e apparentemente insignificanti vessazioni quotidiane. Un esempio fiorentino: sono migliaia i cittadini che fanno ricorso e vincono contro le multe degli autovelox illeciti, e il giudice spesso condanna il Comune anche al rimborso di quei 37 euro di contributo unificato che il ricorrente ha dovuto pagare per usufruire dei servizi del giudice di pace. La legge dice che le sentenze vanno onorate entro 30 giorni, ma il Comune di Firenze non lo fa mai, se non, scaduti i 30 giorni, si vede arrivare una raccomandata A/R da parte di chi ne ha diritto, e solo con le minacce di una causa in merito, si decide a rimborsare.... bell'esempio....

Vincenzo Donvito, Presidente Aduc

IL VOSTRO UFFICIO STAMPA

sabato

Ruta: "E' la fine di un incubo".

Svolta in Cassazione dopo 7 anni: 
il Blog non è stampa clandestina. 


SI CONCLUDE LA BATTAGLIA DEL BLOGGER 
CONDANNATO IN PRIMO E SECONDO GRADO 
(Fonte La Stampa)


IL VOSTRO UFFICIO STAMPA

Gestione separata INPS: chiarimenti su rivalsa al 4% per Professionisti.



Rivalsa al 4% opzionale per tutti i professionisti con Gestione separata ma il pagamento dei contributi è un obbligo, anche per gli autonomi che appartengono a uno studio associato: i chiarimenti INPS.

A fronte dei dubbi sulla corretta applicazione della maggiorazione del 4%, ovvero la rivalsa (articolo 1 comma 212 della legge 23.12.1996 n. 662) per gli iscritti alla Gestione separata, l’INPS ha fornito chiarimenti con il messaggio n. 7751. La principale precisazione sulla rivalsa al 4% in caso di Gestione previdenziale separata riguarda i professionisti che appartengono ad uno studio associato. Fondamentalmente, il professionista membro di uno studio associato ha diritto alla rivalsa del contributo INPS nella misura del 4% dei compensi lordi, «ma rimane contemporaneamente unico soggetto obbligato al pagamento della propria contribuzione alla gestione, a prescindere dal fatto che il cliente paghi o meno la rivalsa», si legge nel messaggio. 
Il chiarimento riguarda quindi l’addebito al 4% dei compensi lordi da parte dei soggetti esercenti per professione abituale, ancorché non esclusiva, attività di lavoro autonomo anche in forma associata, che «sono obbligati al versamento del contributo dovuto alla Gestione separata commisurato ai redditi netti risultanti dalla dichiarazione annuale resa ai fini dell’imposta sul reddito delle persone fisiche e dagli accertamenti definitivi».
I professionisti autonomi possono quindi addebitare ai committenti la rivalsa al 4% del contributo INPS ma la maggiorazione addebitata in fattura ed acquisita a titolo definitivo, precisa l’INPS, rappresenta un’opzione non un obbligo. In questo senso la rivalsa costituisce «oggetto di mero rapporto interno tra cliente e professionista, il quale è l’unico soggetto obbligato al pagamento dei contributi nei confronti dell’INPS, anche se facente parte di studio associato». L’INPS ricorda poi che la rivalsa al 4% riguarda tutti professionisti, senza distinzioni di aliquota contributiva, sia iscritti alla Gestione Separata, che ad altra Cassa professionale autonoma, o titolari di trattamento pensionistico. Ai fini del calcolo, la rivalsa fa riferimento ai compensi lordi e, a differenza di quanto avviene per il reddito netto di lavoro autonomo, per la sua applicazione non è previsto un massimale.
Fonte: INPS – Messaggio n. 7751

Salone del Libro chiude in Negativo !


(AGENPARL) - Chiude con il segno meno il 2011 del mondo del libro. E apre con un segno ancor più negativo nel periodo 1 gennaio - 24 marzo 2012, pur risentendo meno del contesto di crisi degli altri consumi. Sono questi gli elementi più immediati che emergono dall’indagine NielsenBookScan presentata stamattina al Salone internazionale del Libro di Torino nell’ambito del Convegno dell’Associazione Italiana Editori “La tempesta perfetta. Editori e canali di vendita di fronte a riduzione dei consumi e cambiamenti tecnologici”.
Il 2011 chiude con un -3,5% a valore sull’anno precedente: il mercato trade del libro (librerie, librerie online con esclusione di Amazon, Gdo) vale a fine 2011 secondo NielsenBookScan 1.398milioni di euro, contro i 1.448milioni del 2010. I canali 2011: il libro si compera prima di tutto nelle catene, l’online pesa per il 7%: nel 2011 il primo canale di vendita del libro è stata la libreria di catena (per il 40,3%), poi la libreria indipendente (il 36,9%), la grande distribuzione (che pesa per il 15,6%) e le librerie online (pesano per il 7,2%). I generi 2011: solo il settore dell’editoria ragazzi chiude con un +2,8%. Stabile la non fiction pratica: l’unico settore a chiudere in positivo è quello dell’editoria per ragazzi, stabile la non fiction pratica (guide, cucina, tempo libero). Ne risente la fiction (la narrativa segna infatti -3,2%). Cosa “funziona” online? Narrativa, editoria professionale e saggistica: è la narrativa, quella che si acquista di più nei canali online, pur “pesando” meno sull’online rispetto al totale del mercato (32,2% rispetto al 36,7%). Così si cerca online quindi? Editoria professionale (la cosiddetta non fiction specialistica, che pesa per il 26,5%) e saggistica (la cosiddetta non fiction generale, che pesa per il 21,7%). E il 2012? Si acuisce il momento difficile: -11,8% a valore: nel periodo 1 gennaio - 24 marzo NielsenBookScan evidenzia un pesante segno negativo, sia sul fatturato trade (-11,8%, pari a 276milioni di euro; era 313milioni di euro lo scorso anno), sia nel numero di copie vendute (-10,8%, pari a 21,1milioni di copie; erano 23,7milioni di copie nel 2011). Questo nonostante lo sforzo competitivo degli editori che ha portato a una diminuzione (tra ottobre 2011 e febbraio 2012) del prezzo medio di vendita dei libri attorno al 7%. Il 2012 per canale: a valore ne risentono librerie di catena e librerie online: nel periodo considerato sono le catene a segnare il maggior valore negativo in termini di fatturato (-12,8% sullo stesso periodo dello scorso anno), seguite dalle librerie online (-12,4%) e dalla Gdo (-11,7%). La libreria indipendente segna il -10,6% rispetto allo scorso anno. Il 2012 per genere: a sorpresa forte calo della saggistica e delle guide: è la cosiddetta non fiction generale (la saggistica) a segnare il calo maggiore nel 2012 rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, con un -18,9%, seguita dalla non fiction pratica (le guide, cucina, viaggi…- 11,5%) e dalla fiction (-10%). Una curiosità: anche il settore ragazzi, per la prima volta da anni, risente di questo trend (-8,5%). Il commento -“I numeri dicono tutto - ha commentato il presidente di AIE Marco Polillo -. Il mercato italiano tradizionalmente ha degli scostamenti positivi e negativi molto contenuti. Il -12% del primo trimestre è un dato molto pesante anche se abbiamo delle prime indicazioni che il mese di aprile ha avuto una forte ripresa. Occorre cercare in fretta tutti insieme delle soluzioni per ritornare a una situazione di ripresa e mi auguro che il mondo politico, che in passato si è sempre mostrato abbastanza indifferente ai problemi del libro, prenda finalmente atto della situazione e intervenga in maniera concreta come viene fatto nel resto dell'Europa”. Il messaggio del Sottosegretario Peluffo -“Sono fortemente convinto che il libro di carta non morirà mai. Sarà affiancato dall’e-book ma continuerà ad esercitare la sua funzione culturale e sociale - ha sottolineato in un messaggio il sottosegretario all'Editoria Paolo Peluffo, letto dal presidente Polillo -. L'Italia non potrà uscire dalla crisi dell'economia senza un'azione potente di promozione della lettura e della conoscenza. Proprio per questo abbiamo deciso che quella sulla lettura e sul libro sia una delle campagne strategiche del governo, che proseguiremo fino alla fine dell'anno scegliendo un messaggio forte: “Vai oltre. Più leggi più sai leggere la realtà'”.
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