di Sergio Luciano
“Quel povero diavolo è stato derubato di quattro monete d’oro: pigliatelo dunque e mettetelo subito in prigione”: la metafora corrosiva di Collodi, al secolo Carlo Lorenzini, che nel suo “Libro di Pinocchio” fa arrestare il burattino per la colpa di essere stato derubato, echeggia sinistramente ogni giorno in molte aule (per fortuna non la maggioranza ma una buona fetta) dove si celebrano i riti della malagiustizia italiana. Comunque si voglia valutare l'operato di Marco Tronchetti Provera, numero uno della Pirelli e già patron della Telecom, è questo il senso della sorprendente condanna a venti mesi comminatagli stamattina dal tribunale di Milano per la colpa di essere stato spiato...
Come ha prudentemente detto l'avvocato difensore, Roberto Ramponi, sarà meglio attendere il deposito della sentenza per capirne le motivazioni, ma i fatti sono chiari: Tronchetti viene accusato di ricettazione per aver ricevuto, consapevole secondo la sentenza di oggi della loro provenienza illecita, i dati su Telecom che erano stati carpiti dalla società di indagini Kroll su ordine della concorrenza in Brasile, ed a questa sottratti da un hacker informatico pagato dalla “security” di Telecom, all'epoca guidata dall'abile ma spregiudicato Giuliano Tavaroli. Insomma: Tronchetti guida Telecom, Telecom è sotto attacco spionistico, si difende col controspionaggio, e il capo del controspionaggio riesce a sapere grazie a un furto informatico quali fossero le notizie su Telecom sottratte dalla concorrenza. Le passa al capo di Telecom, e questi è un malfattore? Incomprensibile.
Fonte: Affari Italiani - Articolo Completo QUI
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sabato
Russia, la più grande esercitazione militare dai tempi dell'Unione Sovietica
Mobilitati 160mila uomini, 1000 carri armati, 70 navi da guerra e 130 velivoli da combattimento
compresi i bombardieri, nome in codice “Orso-H”, che trasportano le bombe nucleari
Fausto Biloslavo - Sab, 20/07/2013 - 16:37 - Fonte IL GIORNALE
La Russia mostra i muscoli e ordina “l’assetto di combattimento”
per la più grande esercitazione militare dai tempi dell’Unione Sovietica.
Il 13 maggio Vladimir Putin ha attivato la mobilitazione di 160mila uomini, 1000 carri armati, 70 navi da guerra e 130 velivoli da combattimento compresi i bombardieri, nome in codice “Orso-H”, che trasportano le bombe nucleari. “La base russa dei bombardieri strategici Tupolev 95 Ms Bear-H nella regione di Amur sono in stato di combattimento per partecipare alle massicce manovre nel distretto militare orientale” ha annunciato il ministero della Difesa russo.
L’esercitazione si sviluppa in Siberia ed è un chiaro messaggio di forza al Giappone ed i suoi alleati americani oltre che alla super potenza cinese. Stratfor, il think tank vicino alla Cia, ha pubblicato in febbraio un libro dal titolo allarmante: “Il Pacifico asiatico erutterà?”. Tutti guardano alla crisi in Medio Oriente, ma la scintilla di un conflitto ancora più devastante e forse mondiale potrebbe scoccare molto più ad Est. Il Giappone ha conti aperti sia con la Russia che con la Cina sulla sovranità di alcuni isole strategiche. Pechino non ha mai ammorbidito le mire nazionaliste su Taiwan e la Corea del Nord è governata da un dittatore stalinista con un arsenale nucleare puntato su Seul. Gli Stati Uniti entrerebbero automaticamente in guerra se i loro alleati giapponesi, coreani o taiwanesi venissero attaccati. La Russia, che oltre all’Europa si estende dagli Urali fino al Pacifico, vuole dimostrare mobilitando le forze armate che non molla la partita strategica in Estremo Oriente.
Non a caso il 16 luglio lo stesso Vladimir Putin, il nuovo Zar, ha assistito ad una parte della gigantesca dimostrazione di forza sulle isole Sakhalin. Guarda caso il Giappone rivendica nel Pacifico le isole Kurili, che furono occupate da Stalin alla fine della seconda guerra mondiale. Una zona pescosa dove si stima ci siano ricche riserve sottomarine di gas e petrolio. Konstantin Sivkov, un ex ufficiale dello stato maggiore russo, ha spiegato che le manovre sulle Sakhalin simulavano la reazione ad un ipotetico attacco giapponese con l’appoggio americano. La più grande esercitazione russa dai tempi dell’Urss si tiene in un’area strategica a ridosso del confine con la Cina lungo 4195 chilometri. Alexander Khramchikhin, analista militare a Mosca non ha dubbi: “E’ ovvio che la parte terrestre dell’esercitazione è rivolta a Pechino e quella sulle isole al Giappone”
L’esercitazione si sviluppa in Siberia ed è un chiaro messaggio di forza al Giappone ed i suoi alleati americani oltre che alla super potenza cinese. Stratfor, il think tank vicino alla Cia, ha pubblicato in febbraio un libro dal titolo allarmante: “Il Pacifico asiatico erutterà?”. Tutti guardano alla crisi in Medio Oriente, ma la scintilla di un conflitto ancora più devastante e forse mondiale potrebbe scoccare molto più ad Est. Il Giappone ha conti aperti sia con la Russia che con la Cina sulla sovranità di alcuni isole strategiche. Pechino non ha mai ammorbidito le mire nazionaliste su Taiwan e la Corea del Nord è governata da un dittatore stalinista con un arsenale nucleare puntato su Seul. Gli Stati Uniti entrerebbero automaticamente in guerra se i loro alleati giapponesi, coreani o taiwanesi venissero attaccati. La Russia, che oltre all’Europa si estende dagli Urali fino al Pacifico, vuole dimostrare mobilitando le forze armate che non molla la partita strategica in Estremo Oriente.
Non a caso il 16 luglio lo stesso Vladimir Putin, il nuovo Zar, ha assistito ad una parte della gigantesca dimostrazione di forza sulle isole Sakhalin. Guarda caso il Giappone rivendica nel Pacifico le isole Kurili, che furono occupate da Stalin alla fine della seconda guerra mondiale. Una zona pescosa dove si stima ci siano ricche riserve sottomarine di gas e petrolio. Konstantin Sivkov, un ex ufficiale dello stato maggiore russo, ha spiegato che le manovre sulle Sakhalin simulavano la reazione ad un ipotetico attacco giapponese con l’appoggio americano. La più grande esercitazione russa dai tempi dell’Urss si tiene in un’area strategica a ridosso del confine con la Cina lungo 4195 chilometri. Alexander Khramchikhin, analista militare a Mosca non ha dubbi: “E’ ovvio che la parte terrestre dell’esercitazione è rivolta a Pechino e quella sulle isole al Giappone”
E SE CI GUARDASSIMO ALLO SPECCHIO ?
Se continuiamo a dire: "il problema è un altro o il problema è a monte" e non iniziamo dalle piccole cose, come fare attenzione a quello che acquistiamo e a comportarci con rispetto ed educazione nel nostro piccolo mondo (famiglia, amici, vicini, colleghi, soci ecc.) potremo solo vivere il disastro sulla nostra pelle e morire continuando a dare la colpa agli altri !!!
Le colpe non sono dei disonesti ma degli onesti che guardano, si lamentano e non fanno nulla !!!
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500 mila firme per salvare la giustizia italiana, anche il Pdl firma il referendum dei radicali
(MeridianaNotizie) Roma, - Responsabilità civile dei magistrati, il rientro nelle proprie funzioni fuori ruolo; l’abolizione dell’ergastolo e la separazione delle carriere. Il partito dei radicali punta il dito contro la lentezza del sistema giudiziario italiano, lanciando un referendum suddiviso in sei quesiti. Con l’obiettivo delle 500 mila firme, il partito di Pannella, rappresentato da Elisabetta Zamparutti si è radunato allo slogan “Questa giustizia può colpire anche te”.
Fonte: Meridiananotizie - Articolo Completo QUI
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Sabotatori dell’italiano
di Federico Guiglia - Nel più imbarazzato silenzio verso l'opinione pubblica, rischia di consumarsi un atto politico che finirebbe nei manuali di diritto pubblico per la vergogna: impedire alla...
Nel più imbarazzato silenzio verso l'opinione pubblica, rischia di consumarsi un atto politico che finirebbe nei manuali di diritto pubblico per la vergogna: impedire alla Corte costituzionale di difendere la Costituzione. Evitare che i custodi della Carta facciano valere una legge costituzionale che impone l'obbligo del bilinguismo nella toponomastica italiano-tedesca dell'Alto Adige, e che ammonisce: "L'italiano è la lingua ufficiale dello Stato". Sorvolando, inoltre, sulla violazione dell'accordo De Gasperi-Gruber all'origine dell'autonomia bilingue nel Trentino-Alto Adige. Si parla di nomi italiani che da quasi un secolo appartengono all'Italia. Si vorrebbe sradicarli in barba alle leggi, alla storia, alla volontà degli italiani: chissenefrega di loro.
Fonte: IL TEMPO.it - Articolo Completo QUI
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Nel più imbarazzato silenzio verso l'opinione pubblica, rischia di consumarsi un atto politico che finirebbe nei manuali di diritto pubblico per la vergogna: impedire alla Corte costituzionale di difendere la Costituzione. Evitare che i custodi della Carta facciano valere una legge costituzionale che impone l'obbligo del bilinguismo nella toponomastica italiano-tedesca dell'Alto Adige, e che ammonisce: "L'italiano è la lingua ufficiale dello Stato". Sorvolando, inoltre, sulla violazione dell'accordo De Gasperi-Gruber all'origine dell'autonomia bilingue nel Trentino-Alto Adige. Si parla di nomi italiani che da quasi un secolo appartengono all'Italia. Si vorrebbe sradicarli in barba alle leggi, alla storia, alla volontà degli italiani: chissenefrega di loro.
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Abu Omar, rilasciato Lady Panama: "Carte insufficienti" L'irritazione della Cancellieri: "No spiegazioni plausibili"
Robert Seldon Lady, l'ex capocentro della Cia coinvolto nel caso Abu Omar fermato ieri a Panama, è stato rilasciato e ha preso un volo per gli Stati Uniti. Lo stato centroamericano: "Documentazione italiana era insufficiente". La guardasigilli: "Profondamente rammaricata".
Osama Hassan Mustafa Nasr, noto come Abu Omar (Ansa)
Washington (Usa), 19 luglio 2013 - Robert Seldon Lady, l'ex capocentro della Cia coinvolto nel caso Abu Omar fermato ieri a Panama, è stato rilasciato e ha preso un volo per gli Stati Uniti. Lo scrive il quotidiano Washington Post, citando fonti dell'amministrazione statunitense. "Da quanto sappiamo si trova su un aereo diretto negli Stati Uniti al momento", rende noto una fonte interna all'amministrazione Obama. Per ora non è chiaro che tipo di provvedimenti abbiano adottato le autorità Usa per ottenere la liberazione di Lady.
venerdì
Fede e Mora condannati a 7 anni Cinque anni a Nicole Minetti
Interdizione perpetua dai pubblici uffici per Fede e Mora,
per 5 anni per l'ex consigliera regionale.
A 26 giorni esatti dalla condanna di Silvio Berlusconi a sette anni per concussione e prostituzione minorile e all'interdizione dai pubblici uffici, anche le tre persone che per la Procura di Milano erano gli organizzatori delle feste di Arcore hanno ricevuto una condanna simile: Emilio Fede e Lele Mora sono stati condannati a 7 anni di reclusione, Nicole Minetti a 5 per favoreggiamento della prostituzione. I tre sono stati assolti dall'accusa di induzione alla prostituzione. Il tribunale di Milano ha inoltre disposto l'interdizione perpetua dai pubblici uffici per Fede e Mora, e l'interdizione per 5 anni per la Minetti. Il giudice ha stabilito la trasmissione degli atti al Pm per valutare eventuali ipotesi di reato di falsa testimonianza in relazione alle indagini difensive, nei confronti di Silvio Berlusconi, dei legali Niccolò Ghedini e Piero Longo e di Karima El Mahroug alias Ruby.
Fonte: Corriere della Sera - Articolo Completo QUI
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per 5 anni per l'ex consigliera regionale.
A 26 giorni esatti dalla condanna di Silvio Berlusconi a sette anni per concussione e prostituzione minorile e all'interdizione dai pubblici uffici, anche le tre persone che per la Procura di Milano erano gli organizzatori delle feste di Arcore hanno ricevuto una condanna simile: Emilio Fede e Lele Mora sono stati condannati a 7 anni di reclusione, Nicole Minetti a 5 per favoreggiamento della prostituzione. I tre sono stati assolti dall'accusa di induzione alla prostituzione. Il tribunale di Milano ha inoltre disposto l'interdizione perpetua dai pubblici uffici per Fede e Mora, e l'interdizione per 5 anni per la Minetti. Il giudice ha stabilito la trasmissione degli atti al Pm per valutare eventuali ipotesi di reato di falsa testimonianza in relazione alle indagini difensive, nei confronti di Silvio Berlusconi, dei legali Niccolò Ghedini e Piero Longo e di Karima El Mahroug alias Ruby.
Fonte: Corriere della Sera - Articolo Completo QUI
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Kazakistan, Letta: Alfano è estraneo. Chiedo nuovo atto di fiducia
A. Alfano - E. Letta |
all'interno articolo di Lina Palmerini - Il Sole 24 Ore - leggi su http://24o.it/i3FsF
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