sabato 20 luglio 2013

Russia, la più grande esercitazione militare dai tempi dell'Unione Sovietica

Mobilitati 160mila uomini, 1000 carri armati, 70 navi da guerra e 130 velivoli da combattimento 

compresi i bombardieri, nome in codice “Orso-H”, che trasportano le bombe nucleari


La Russia mostra i muscoli e ordina “l’assetto di combattimento” 
per la più grande esercitazione militare dai tempi dell’Unione Sovietica.

Il 13 maggio Vladimir Putin ha attivato la mobilitazione di 160mila uomini, 1000 carri armati, 70 navi da guerra e 130 velivoli da combattimento compresi i bombardieri, nome in codice “Orso-H”, che trasportano le bombe nucleari. “La base russa dei bombardieri strategici Tupolev 95 Ms Bear-H nella regione di Amur sono in stato di combattimento per partecipare alle massicce manovre nel distretto militare orientale” ha annunciato il ministero della Difesa russo.
L’esercitazione si sviluppa in Siberia ed è un chiaro messaggio di forza al Giappone ed i suoi alleati americani oltre che alla super potenza cinese. Stratfor, il think tank vicino alla Cia, ha pubblicato in febbraio un libro dal titolo allarmante: “Il Pacifico asiatico erutterà?”. Tutti guardano alla crisi in Medio Oriente, ma la scintilla di un conflitto ancora più devastante e forse mondiale potrebbe scoccare molto più ad Est. Il Giappone ha  conti aperti sia con la Russia che con la Cina sulla sovranità di alcuni isole strategiche. Pechino non ha mai ammorbidito le mire nazionaliste su Taiwan e la Corea del Nord è governata da un dittatore stalinista con un arsenale nucleare puntato su Seul. Gli Stati Uniti entrerebbero automaticamente in guerra se i loro alleati giapponesi, coreani o taiwanesi venissero attaccati. La Russia, che oltre all’Europa si estende dagli Urali fino al Pacifico, vuole dimostrare mobilitando le forze armate che non molla la partita strategica in Estremo Oriente.
Non a caso il 16 luglio lo stesso Vladimir Putin, il nuovo Zar, ha assistito ad una parte della gigantesca dimostrazione di forza sulle isole Sakhalin. Guarda caso  il Giappone rivendica nel Pacifico le isole Kurili, che furono occupate da Stalin alla fine della seconda guerra mondiale. Una zona pescosa dove si stima ci siano ricche riserve sottomarine di gas e petrolio. Konstantin Sivkov, un ex ufficiale dello stato maggiore russo, ha spiegato che le manovre sulle Sakhalin simulavano la reazione ad un ipotetico attacco giapponese con l’appoggio americano. La più grande esercitazione russa dai tempi dell’Urss si tiene in un’area strategica a ridosso del confine con la Cina lungo 4195 chilometri. Alexander Khramchikhin, analista militare a Mosca non ha dubbi: “E’ ovvio che la parte terrestre dell’esercitazione è rivolta a Pechino e quella sulle isole al  Giappone”

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