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lunedì 10 marzo 2014

CONTINUA SENZA SOSTA la BATTAGLIA del CONSIGLIERE REGIONALE del LAZIO, FABRIZIO SANTORI - Presidente onorario di Riva Destra - CONTRO la MALASANITÀ.




domenica 9 marzo 2014

Acqua, controlli sugli allevamenti Paura per mozzarelle e latte contaminati.

Anche il latte di migliaia di mucche allevate a Roma Nord potrebbe avere una concentrazione di arsenico fuori legge. Lo stesso latte che, attraverso aziende e caseifici, arriva sulle tavole dei romani, imbottigliato o sotto forma di mozzarelle, ricotte e latticini vari. Per questo la Asl Roma E ha deciso di vederci chiaro e giovedì scorso ha avviato controlli a tappeto, mandando i propri ispettori a campionare il prodotto delle mucche di Tragliatella e degli altri quartieri che fino alla settimana scorsa si sono serviti dell'acqua fuori norma distribuita dall'acquedotto regionale dell'Arsial, il carrozzone pubblico della Regione Lazio, sfruttato come un bancomat della politica. Acqua all'arsenico che questi animali hanno bevuto per anni. I risultati degli esami sono attesi per la prossima settimana, nel frattempo tra gli allevatori regna il terrore: «Se per il nostro latte venissero confermati valori fuori legge, per noi sarebbe un danno commerciale enorme». E il danno, se le analisi accertassero la presenza di sostanze tossiche, sarebbe anche per tutti i consumatori che finora si sono nutriti con i prodotti derivati da questo latte. 


venerdì 7 marzo 2014

La storia del tumore guarito di Antonio.




lunedì 17 febbraio 2014

ALLERTA: Formaggi Francesi e Distribuzione Francese !




venerdì 10 gennaio 2014

CANI e PADRONI: Ottima iniziativa. DA IMITARE !




lunedì 2 dicembre 2013

Botulino nelle olive: l'allarme è della Regione Lazio

Rilevata una contaminazione in una confezione a marchio 
"Bel Colle"
A meno di un mese dal ritiro dei un lotto di acqua minerale da parte dei supermercati Conad, nuove notizie mantengono i consumatori all’erta. La Regione Lazio ha infatti pubblicato una nota in cui informa che l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell’Emilia Romagna ha identificato una contaminazione da tossine del botulino in una confezione di olive dolci nere da 400gr a marchio “Bel Colle”.
L’ente ha specificato che la confezione era aperta, ma avverte i consumatori che in caso fossero in possesso del prodotto, se appartenente al lotto L 95-13 con scadenza 25/12/2013 e confezionato nello stabilimento di Fiano Romano (RM), Via Milano 35, non devono consumarlo e “possono restituirlo al punto vendita dove è stato acquistato”.
La tossina in questione, se ingerita, scatena sintomi come nausea, vomito, diarrea e forti dolori muscolari, cui si aggiungono vista annebbiata e sdoppiata, rallentamento e difficoltà di espressione, fatica ad ingerire e secchezza orale, debolezza muscolare che parte spalle e braccia per poi passare agli arti inferiori, con successiva paralisi. In primi disturbi possono comparire entro 3 ore dall'ingestione della tossina, ma possono trascorrere anche 15 giorni prima che si inizino a manifestare i sintomi dell’intossicazione, la cui gravità dipende dalla quantità di tossina ingerita. 
A produrre queste tossine è il Clostridium botulinum che può contaminare alcuni alimenti, in particolare carne e pesce in scatola, salumi, conserve e verdure sott’olio. Il rischio di contaminazione maggiore è quello dei prodotti preparati in casa senza seguire le regole igieniche e sanitarie necessarie per garantirne la sicurezza. In caso di contaminazione è possibile che il coperchio della confezione si rigonfi, ma non è detto che il cibo abbia un brutto aspetto o un cattivo sapore.
L’ultimo caso che ha catturato l’attenzione pubblica risale allo scorso luglio e riguarda decine di persone che si sono recate in ospedale a Genova temendo un’intossicazione da botulino in seguito al consumo di pesto confezionato. Le analisi condotte hanno però confermato che si è trattato di un falso allarme.

Fonte: Benessereblog
Via | Ansa
Foto | da Flickr di Flavio

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lunedì 25 novembre 2013

SALUTE: Notizie dal Ministero - in Evidenza


22 novembre 2013 - Vendita on line di integratori contenenti cloramfenicolo
Gli integratori destinati al mercato canadese sono stati oggetti di richiamo perchè contenenti un antibiotico vietato dalla legislazione comunitaria in quanto tossico per la salute umana
22 novembre 2013 - Esiti esami di riconoscimento dei titoli di medico conseguiti all'estero
Ospedale "S. Andrea" - Roma, 21 Novembre 2013
22 novembre 2013 - Promozione della salute orale e prevenzione delle patologie orali in età evolutiva, aggiornamento Linee guida nazionali
Il documento aggiorna le Linee guida già pubblicate dal Ministero nel 2008
21 novembre 2013 - Casi di epatite non virale legati all'assunzione degli integratori alimentari OxyELITE Pro
62 casi di epatite non virale negli Stati Uniti, un caso in Irlanda e due in Nuova Zelanda
20 novembre 2013 - Strutture per anziani e disabili, controlli dei Nas a quota mille
Soddisfazione del Ministro per operato dei Nas: in totale, negli ultimi mesi sono state oltre mille le strutture controllate. Gravi carenze in due residenze ispezionate negli ultimi giorni, una a Roma, l'altra a Cremona
20 novembre 2013 - Sicurezza degli alimenti, i controlli sulla presenza di residui nelle carni
Le attività del 2102 previste dal Piano nazionale residui. Su 40.614 campioni analizzati, il 99,85% è risultato conforme ai parametri di legge
19 novembre 2013 - Notiziario epidemiologico internazionale ottobre 2013
Le informazioni sulla situazione zoosanitaria mondiale delle più importanti malattie epidemiche degli animali relativa al mese di ottobre
19 novembre 2013 - Misura compensativa per il riconoscimento dei titoli di medico conseguiti all'estero
Risultati della prova scritta svoltasi presso l'Ospedale “S. Andrea" di Roma il 14 e 15 novembre 2013
18 novembre 2013 - Bando di gara sostanze doping, l'elenco dei progetti selezionati
Finanziamento totale € 887.000,00
15 novembre 2013 - Presenza di pesce palla maculato nelle acque del Mediterraneo, specie altamente tossica
Il pesce può accumulare la tetrodotossina (TTX), una tra le più potenti tossine conosciute ad azione paralizzante sulla muscolatura

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giovedì 31 ottobre 2013

ALIMENTAZIONE: Ministero della Salute - Autocontrollo e HACCP

Autocontrollo e sistema HACCP non sono termini sinonimi. Il concetto di autocontrollo ha una valenza più ampia che discende dalla responsabilizzazione dell’Operatore del settore alimentare (OSA) in materia di igiene e sicurezza degli alimenti e corrisponde all’obbligo di tenuta sotto controllo delle proprie produzioni.

L’autocontrollo è obbligatorio per tutti gli operatori che a qualunque livello siano coinvolti nella filiera della produzione alimentare.
L’HACCP (Hazard analysis and critical control points) è invece un sistema che consente di applicare l’autocontrollo in maniera razionale e organizzata. È obbligatorio solo per gli Operatori dei settori post-primari.
Il sistema HACCP è quindi uno strumento teso ad aiutare gli OSA a conseguire un livello più elevato di sicurezza alimentare.

I principi su cui si basa l’elaborazione di un piano HACCP sono 7:
  1. Identificare ogni pericolo da prevenire, eliminare o ridurre
  2. Identificare i punti critici di controllo (CCP - Critical Control Points) nelle fasi in cui è possibile prevenire, eliminare o ridurre un rischio
  3. Stabilire, per questi punti critici di controllo, i limiti critici che differenziano l’accettabilità dalla inaccettabilità
  4. Stabilire e applicare procedure di sorveglianza efficaci nei punti critici di controllo
  5. Stabilire azioni correttive se un punto critico non risulta sotto controllo (superamento dei limiti critici stabiliti)
  6. Stabilire le procedure da applicare regolarmente per verificare l’effettivo funzionamento delle misure adottate
  7. Predisporre documenti e registrazioni adeguati alla natura e alle dimensioni dell’impresa alimentare.
La prima codifica normativa in Europa risale al 1993 con la Direttiva 43/93/CEE (recepita in Italia con il D. Lgs 26 maggio 1997 n. 155, ora abrogato). Questa normativa è stata sostituita dal Regolamento CE 178/2002 e dal Regolamento CE 852/2004.

Data l’ampia gamma di imprese alimentari prese in considerazione dal Regolamento CE 852/2004 e la grande varietà di prodotti alimentari e di procedure di produzione applicate agli alimenti, sono state redatte dalla Commissione Europea delle Linee guida generali sullo sviluppo e sull’applicazione delle procedure basate sui principi del sistema HACCP come documento diretto ad aiutare tutti coloro che intervengono nella catena della produzione alimentare.
Tali linee-guida si ispirano principalmente ai principi enunciati nel “Codex Alimentarius” CAC/RCP 1-1996 Rev 4-2003 (versione in italiano e versione italiano/inglese) e forniscono indicazioni su un’applicazione semplificata delle prescrizioni in materia di HACCP in particolare nelle piccole imprese alimentari.

Considerando un’impresa alimentare, il responsabile del piano di autocontrollo deve predisporre e attuare il piano con l’ attiva partecipazione della dirigenza e del personale avvalendosi, se del caso, di un supporto tecnico-scientifico esterno.
Il piano deve essere applicabile e applicato, finalizzato a prevenire le cause di insorgenza di non conformità prima che si verifichino e deve prevedere le opportune azioni correttive per minimizzare i rischi quando, nonostante l’applicazione delle misure preventive, si verifichi una non-conformità.
L’obiettivo principale è istituire un sistema documentato con cui l’impresa sia in grado di dimostrare di aver operato in modo da minimizzare il rischio. Tuttavia, in alcuni casi come nelle piccole imprese, l’applicazione del sistema HACCP può risultare complessa.

E’ necessario comunque che la corretta predisposizione e applicazione di procedure, se pure semplificate, consenta nell’ambito del processo produttivo, il controllo e la gestione dei pericoli.
L’applicazione dei principi del sistema dell’analisi dei pericoli e dei punti critici di controllo (HACCP) alla produzione primaria non è ancora praticabile su base generalizzata, ma si incoraggia l’uso di prassi corrette in materia d’igiene in questo settore.
Per facilitare l'adozione di piani di autocontrollo adeguati vengono resi disponibili Manuali di Corretta Prassi Igienica (Good Hygiene Practice o GHP), che costituiscono documenti orientativi voluti dalla normativa comunitaria ed utilizzabili come guida all'applicazione dei sistemi di autocontrollo.

sabato 12 ottobre 2013

Ministero della Salute: Virus epatite A in frutti di bosco surgelati. Aggiornamenti lotti contaminati

Sono state riscontrate ulteriori positività per presenza di virus dell’epatite A in confezioni di frutti di bosco surgelati marchio:
  • La valle degli orti, lotto n. S13144088803 - Buitoni gruppo Nestlè
  • Boscobuono, lotti n. 1313613129, 13004 - ditta produttrice Green Ice
  • Cocktail de fruits rouges, lotto n.123101804A3 - ditta Picard.
Si invitano, pertanto, tutti i consumatori, eventualmente ancora in possesso dei prodotti specificati, a consegnarli alle autorità sanitarie locali competenti per territorio.
Si rinnova, inoltre, la raccomandazione di consumare i frutti di bosco surgelati sempre previa cottura, ad esempio, facendoli bollire per almeno 2 minuti.
Leggi la news sul punto della situazione.
Proteggiamo la nostra Salute !

domenica 8 aprile 2012

Caraffe Filtranti e Acqua !



Si e' fatto un gran parlare delle caraffe filtranti l'acqua. In sostanza servono a ridurre il cloro e i sali minerali, quindi a rendere piu' gradevole l'acqua di rubinetto. Il cloro viene aggiunto all'acqua delle condutture pubbliche per evitare contaminazioni batteriche pericolose. I sali minerali sono una caratteristica di ciascuna acqua di rubinetto, la loro presenza puo' essere piu' o meno gradita al consumatore. L'acqua filtrata dalla caraffa non ha proprieta' salutistiche (salvo il fatto che bere acqua e' necessario e ci fa bene) e non risulta che sia dannosa per le persone in normale stato di salute (problemi per gli ipertesi). Recentemente e' stata varata una nuova normativa che stabilisce le prescrizioni tecniche relative alle apparecchiature per il trattamento dell'acqua destinata al consumo umano. 
Che fare, dunque? La caraffa costa 18 euro e il filtro 5 euro da cambiare rigorosamente ogni 28 giorni. Se si vuole risparmiare si riempie una normale brocca di acqua di rubinetto e si lascia riposare per un'ora: il cloro se ne va. I sali minerali rimangono e sul gusto non discutiamo. 

venerdì 6 aprile 2012

Dagli scarti delle olive nuovi prodotti farmaceutici


Articolo e Video
Le acque di vegetazione delle olive costituiscono uno dei maggiori problemi ambientali per i Paesi a vocazione olivicola, come l’Italia. I reflui vengono smaltiti con il riversamento sul terreno nonostante il loro carico inquinante.
Nel Centro Ricerche ENEA della Casaccia, un team di ricercatori coordinato da Massimo Pizzichini, ha sviluppato un innovativo processo di trattamento delle acque di vegetazione olearie, da cui si ricavano semilavorati dalle interessanti prospettive d’impiego nel settore alimentare, cosmetico e fitoterapico. In questo modo, viene annullato il carico inquinante delle acque.
Alla base del trattamento ci sono i processi di filtrazione delle acque, che permettono di recuperare i polifenoli, principi attivi dalle riconosciute  proprietà biomediche. (Fonte Sito ENEA)


IL VOSTRO UFFICIO STAMPA

domenica 22 gennaio 2012

Riciclo dell'Olio Usato in Casa !

Proprio questa mattina, ho chiesto di nuovo agli addetti dell'AMA che ogni mattina svolgono un ottimo servizio per la raccolta differenziata dei rifiuti alimentari, di segnalare in sede che, praticamente senza costi, si potrebbe aggiungere al mezzo utilizzato un piccolo serbatoio, con rubinetto di scarico, per versarci l'olio usato (riciclabilissimo) ed evitare così che finisca in fogna. 
Tentiamo di salvare il salvabile ! 


IL VOSTRO UFFICIO STAMPA

domenica 27 novembre 2011

Epidemie di influenza - vere e finte.

di Roberto Vacca
Un articolo pubblicato oggi da "Il Caffè" di Locarno su epidemie di influenza - vere e finte.

Ho analizzato matematicamente l'andamento di cancro, AIDS e anche della peste (Plague) inglese del 1665 - tutti casi rappresentabili accuratamente con equazioni di Volterra (logistiche a tre valori).
Per l'influenza le cose sono più complicate perché il periodo di massima diffusione della malattia è (con forti variazioni) fra fine novembre e marzo, però le diagnosi sono spesso puramente indiziarie e non virologiche. Quindi non si identificano per la maggioranza dei pazienti i vari ceppi A e B e certi stati morbosi si chiamano genericamente ILI (Influenza Like Illness).
Racconto come alcune ricerche vengano fatte con sondaggi tra i cittadini (poco affidabili) - in Italia il monitoraggio viene fatto più seriamente
(in collaborazione fra Ministero Sanità, Ist.Superiore di Sanità e Centro Interuniversitario di Ricerca sull'Influenza).
Vaccinarsi conviene: non fa male e c'è una buona probabilità (sia pure variabile e incognita) che faccia bene.
Best
Roberto

IL VOSTRO UFFICIO STAMPA

giovedì 20 gennaio 2011

Cuore si ferma, specializzanda la salva.

Bologna, dottoressa ha prolungato rianimazione per 70 minuti.
20 gennaio, 21:19
 (ANSA) - BOLOGNA, 20 GEN - Una giovane donna colpita da arresto cardiaco e' stata salvata grazie all' intervento immediato di una giovane specializzanda anestesista, che ha prolungato le manovre di rianimazione per 70 minuti. La vicenda e' avvenuta venerdi' e grazie alle cure intensive immediate e all'ipotermia, tecnica di abbassamento della temperatura corporea, iniziata gia' in ambulanza, la giovane ha ripreso coscienza e i primi risultati escludono danni cerebrali.
Il fidanzato: 'Ora ci sposeremo'.

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martedì 10 novembre 2009

VINO E SALUTE: L'INTERVENTO DEL PROF ATTILIO GIACOSA

07/11/2009

VINO E SALUTE: L'INTERVENTO DEL PROF ATTILIO GIACOSA / Da Studio Bertollini
Il professor Attilio Giacosa è Direttore del Dipartimento di Gastroenterologia del Policlinico di Monza

Che il bere un buon bicchiere di vino sia un piacere, tutti sono d’accordo. Per contro, pochi sanno che bere vino con moderazione non solo non fa male, ma addirittura allunga la vita e riduce il rischio di sviluppare varie malattie. Quindi bere vino in modo corretto e consapevole rappresenta un vantaggio salutistico rispetto all’essere astemi.

Appare doveroso sottolineare questi concetti proprio adesso, epoca nella quale si assiste ad una criminalizzazione indiscriminata di tutte le bevande alcoliche in virtù degli effetti nocivi sulla salute e sulla guida automobilistica. A questo riguardo occorre effettuare un duplice distinguo.

In primo luogo bisogna sottolineare che l’abuso di alcolici, indistintamente dalla loro natura, è sempre nocivo, sia per i danni dell’assunzione acuta (ebbrezza, torpore, incoerenza logica) sia per quelli correlati all’eccesso cronico (etilismo, malattie del fegato e altri organi). In seconda istanza è bene ricordare la differenza tra vino e altre bevande alcoliche: tutti sappiamo infatti che le stragi del sabato sera non sono certo dovute ad un buon bicchiere di vino consumato durante la cena! Il messaggio nuovo è legato a molti studi scientifici e osservazioni epidemiologiche sugli effetti benefici del consumo abituale e moderato di vino. Il vino è stato studiato sia come bevanda che mediante analisi dettagliata dei molti composti bioattivi ivi contenuti.

Fra i vari principi attivi identificati nel vino, quello più noto è il resveratrolo. Questa sostanza è un antiossidante presente soprattutto nel vino rosso, che avrebbe la capacità di migliorare l’efficienza cellulare attraverso il potenziamento dell’attività mitocondriale, la “centralina” energetica delle cellule. Alcune ricerche sugli animali sembrano dimostrare che il resveratrolo favorisce la longevità, migliora il controllo del diabete, ritarda la comparsa del morbo di Alzheimer e produce un effetto protettivo su cuore e circolazione. A Newcastle, in Inghilterra, è in corso uno studio sperimentale volto proprio a verificare l’effetto del resveratrolo in pillola su pazienti affetti da gravi disturbi mitocondiali, ma altri studi sono all’orizzonte per valutare la possibilità di rallentamento dell’invecchiamento umano.

Sul tema dell’invecchiamento, grande scalpore fece la pubblicazione di un importante studio realizzato nel 1995 a Copenhagen. Questa ricerca, conosciuta come “studio danese”, è stata effettuata su più di 6000 maschi e 7000 femmine in età adulta ed ha dimostrato che il rischio di morire si abbassa fra chi consumava vino con moderazione, rispetto agli astemi e ai forti bevitori. Ma ciò che è altrettanto importante è che questo vantaggio non si verifica fra chi consumava birra o superalcolici.

La ricchezza del vino in polifenoli, dotati di spiccata azione antiossidante (ovvero della capacità di bloccare i radicali liberi nocivi che si formano nell’organismo), costituisce una importante barriera di difesa nei confronti dei danni cardiovascolari. Gli effetti sono rappresentati innanzitutto dalla riduzione della formazione di placche arteriosclerotiche nelle arterie e di conseguenza minor rischio di malattia delle coronarie e infarto cardiaco. Fra i vari polifenoli, sono le procianidine i primattori presenti nel vino. Il loro effetto è talmente significativo che questi composti sono oggi utilizzati dalla industria farmaceutica per la preparazione di farmaci attivi nelle malattie vascolari, sia venose che arteriose.

A questo risultato benefico partecipa anche l’aumento della produzione di ossido nitrico osservata in chi beve abitualmente vino. L’ossido nitrico riduce l’aggregazione delle piastrine, rendendo difficile la formazione di trombi e l’“occlusione” delle arterie. Il vino poi aumenta la formazione di colesterolo buono (Hdl) e riduce la presenza e la attività del colesterolo Ldl (quello “cattivo”), con innegabili effetti benefici in campo cardiovascolare. Un’altra area di grande interesse è rappresentata dalle problematiche neurologiche. Il consumo corretto e abituale di vino appare statisticamente correlato ad una riduzione del rischio di sviluppare ictus, cioè infarto cerebrale, e Tia (episodi di ischemia cerebrale transitoria, con perdita per tempo molto breve di alcune funzioni motorie o della capacità di parlare correttamente). Altri interessanti dati in corso di analisi sono quelli legati alla possibilità di ridurre il rischio di gravi degenerazioni cerebrali (morbo di Alzheimer, demenza senile). Numerose ricerche documentano che il regolare consumo di vino ha effetti favorevoli sia sulla frequenza con cui il morbo di Alzheimer si manifesta, sia sull’età di insorgenza, che viene ritardata di almeno tre anni (in un importante studio condotto sull’argomento).

Il vino, quindi, non per curare le malattie, ma per prevenire e ridurre il rischio di sviluppare molti gravi disturbi cardiovascolari e neurologici. Per ottenere questi effetti, certo è che il consumo abituale e corretto di vino è ampiamente da preferire al ricorso ad una pillola contenente principi attivi derivati dal vino. Resta il problema della giusta dose di vino, volta a garantire gli effetti ora menzionati. A questo riguardo i ricercatori impegnati nel settore hanno identificato in due bicchieri al giorno la quantità ottimale per la popolazione di sesso maschile. Il vino, coniugato al femminile, prevede invece una dose leggermente inferiore (un bicchiere), in virtù di differenze metaboliche ed epidemiologiche.

Il vino dunque non solo come bevanda ricca di gusto e piacere, ma anche come fonte di salute e di potenzialità preventiva. Il vino che non solo non fa male, ma addirittura fa bene. Bere vino, dunque, anziché essere astemi, se si vuole proteggere la salute. Ed è proprio questo si deve valorizzare e diffondere fra produttori e consumatori di vino. Infatti soltanto l’informazione precisa e puntuale e l’educazione al consumo consapevole di vino possono promuovere serenità e fiducia fra vignaioli e produttori e soprattutto tranquillità e salute fra i consumatori.

domenica 27 settembre 2009

Enogastronomia & Salute

L'alcol fa bene? Ecco i dosaggi giusti per avere benefici ! Un essere umano in perfetta salute ed a peso forma può bere a stomaco pieno nelle 24 ore 1 (un) grammo di alcol per chilo di peso corporeo. Per ulteriori informazioni potete vedere la mia intervista su WineBar di questa settimana. Questo è il Link su cui Cliccare. Poi Cliccate sul secondo Video in basso. www.studiobertollini.com Non parliamo solo dei produttori di bevande alcoliche, i quali, si sa, riportano o sponsorizzano volentieri ricerche sui supposti benefici dei loro prodotti, ma anche di chi ha condotto esperimenti scientifici su sostanze, in essi presenti, che si sarebbero dimostrate effettivamente benefiche per la nostra salute. Vediamone alcune. Le procianidine sono dei polifenoli contenuti nel vino rosso. Hanno una funzione vasoattiva e protettiva del sistema cardiovascolare. Una recente ricerca, oltre a verificarne l'effetto cardioprotettivo, ha anche osservato che le persone che risiedono nelle regioni i cui vini sono particolarmente ricchi di questo componente fenolico, hanno una vita media più lunga. Il resveratrolo, ha mostrato in vari studi sia proprietà di prevenzione dell'aterosclerosi e delle neuropatie tra cui anche l'Alzheimer, sia un'azione inibitoria sulla formazione di tumori. Il problema però, come sostenuto in questo articolo, è che per una dose efficace si dovrebbero bere almeno 4 litri di vino! Ma c'è anche lo xantumolo, flavonoide presente nella birra, il quale, dicono, è cento volte piú attivo. Uno studio italiano ha trovato che la molecola aiuta a prevenire l'insorgenza dei tumori, frenando il meccanismo dell'angiogenesi, cioé della proliferazione di vasi sanguigni che alimentano il cancro. Quindi "Viva il vino spumeggiante" oppure "Chi beve birra campa cent'anni"? Non si sentano comunque esclusi gli astemi, esistono infatti polifenoli, flavonoidi e altre sostanze contenute naturalmente in alcuni alimenti non meno utili ed efficaci. Ne riparleremo.

Eccellenza a Roma - Post in Evidenza

G7: Intervento della nostra Presidente

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