di Roberto Vacca
Un articolo pubblicato oggi da "Il Caffè" di Locarno su epidemie di influenza - vere e finte.
Ho analizzato matematicamente l'andamento di cancro, AIDS e anche della peste (Plague) inglese del 1665 - tutti casi rappresentabili accuratamente con equazioni di Volterra (logistiche a tre valori).
Per l'influenza le cose sono più complicate perché il periodo di massima diffusione della malattia è (con forti variazioni) fra fine novembre e marzo, però le diagnosi sono spesso puramente indiziarie e non virologiche. Quindi non si identificano per la maggioranza dei pazienti i vari ceppi A e B e certi stati morbosi si chiamano genericamente ILI (Influenza Like Illness).
Racconto come alcune ricerche vengano fatte con sondaggi tra i cittadini (poco affidabili) - in Italia il monitoraggio viene fatto più seriamente
(in collaborazione fra Ministero Sanità, Ist.Superiore di Sanità e Centro Interuniversitario di Ricerca sull'Influenza).
Vaccinarsi conviene: non fa male e c'è una buona probabilità (sia pure variabile e incognita) che faccia bene.
Best
Roberto
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