martedì 24 febbraio 2015

PERU: Road to Machu Picchu.


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"La mia cena con il Califfo, fa i suoi affari, beve ed è gay".

Davide Bellomo parla a Il Tempo del suo incontro con il capo degli jihadisti dell'Isis: "Loro si occupano molto di comunicazione e il terrorismo in questo momento è comunicazione".
"Ho incontrato Abu Bakr al Baghdadi circa otto mesi fa durante una cena perché dovevo capire l'evolversi di una certa situazione. Non mi sono presentato con il mio vero nome ed ero seduto al tavolo con altre persone". Le rivelazioni choc sono di Davide Bellomo che, parlando con "Il Tempo", ha detto di aver avuto modo di incontrare il Califfo dello Stato islamico, il capo degli jihadisti dell'Isis, l'uomo in questo momento in cima alla black-list dei terroristi ricercato dalle Intelligence di tutto il mondo. Un incontro sconvolgente e incredibile, che sarebbe avvenuto in un luogo non meglio identificato. Forse Bellomo ha visto dal vivo il terribile al Baghdadi in Siria. Su questo dettaglio, durante l'intervista, dice di voler rimanere vago per motivi di sicurezza e segretezza. Bellomo attualmente lavora presso Peace operation training institute che, in collaborazione con l'Onu si occupa di offrire assistenza e progetti per il sostegno della pace attraverso aiuti umanitari e operazioni di sicurezza ed è esperto di comunicazione strategica in situazioni di crisi. 

Fonte: IL TEMPO - Qui l'Articolo.

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lunedì 23 febbraio 2015

Carabiniere vessato per 25 anni. La sua colpa? Denunciare l'illegalità.

Per avere denunciato le illegalità di alcuni colleghi e superiori si era ritrovato lui stesso sul banco degli imputati. Agostino De Pasquale, appuntato dei Carabinieri, ha vissuto sulla sua pelle 25 anni di mobbing, vessazioni e ritorsioni per aver tentato di fare in modo onesto il suo lavoro. Ed anche quando, recentemente, sembrava aver ottenuto una tardiva giustizia, il calvario è puntualmente ricominciato.

UN DUPLICATO DI TROPPO - Tutto inizia nel 1985 quando De Pasquale, originario di Marsala, svolgeva servizio di vigilanza presso la Banca d'Italia di Trapani «Durante i cambi di servizio – racconta ad Affari – dovevano presenziare obbligatoriamente i nostri sottufficiali che avevano il compito di aprire ad i militari che entravano ed a quelli che smontavano dal servizio. Poi dovevano riportare le chiavi al comando provinciale. Una mattina noi ci ritroviamo con un duplicato di queste chiavi all'interno della Banca d'Italia, probabilmente fatto fare da due marescialli e da un brigadiere. In sostanza era un escamotage con cui i nostri superiori evitavano di dover venire a sorvegliare le nostre uscite e le nostre entrate: noi militari dunque avevamo il possesso indiscriminato di questo duplicato con il rischio che qualcuno potesse farne altre copie e metterle nelle mani di qualche sconosciuto. Così ho avvertito il mio capitano ma lui fece finta di nulla. Allora decisi di mettere le chiavi al sicuro portandole al direttore della banca. Nei confronti di due marescialli inizierà in seguito un processo penale che li porterà nel 1998 ad una condanna quando non erano più in servizio. Altri invece furono graziati e continuarono a lavorare. Nei miei confronti invece scatterà una soffocante serie di ritorsioni».

MORSA ASFISSIANTE - L'appuntato inizia a subire una serie di provvedimenti disciplinari per i motivi più disparati. Viene più volte trasferito come quella volta che lo mandano a Palermo nel nucleo di scorta ai magistrati, in un periodo in cui gli attacchi mafiosi erano all'ordine del giorno. De Pasquale ha la scomoda etichetta di carabiniere scomodo. Nel 1987 viene trasferito a Mazara del Vallo dove si scontra di nuovo con il muro di gomma. Subisce altri procedimenti disciplinari che in alcuni casi sfociano in azioni penali. Viene ad esempio accusato di aver abusato di una signora durante un'operazione di servizio. Da quella come da altre accuse verrà in seguito sempre assolto per non aver commesso il fatto. Durante il periodo a Mazara viene anche denunciato per calunnia nei confronti di alcuni superiori. Agostino aveva infatti denunciato alcuni colleghi per collusioni con la criminalità Sospetti che si riveleranno confermati quando un brigadiere verrà sorpreso mentre commetteva estorsioni insieme ad un noto personaggio della malavita. Nonostante questo, la morsa dei suoi superiori si stringe sempre di più su di lui. Subisce altri trasferimenti, anche particolarmente onerosi per l'Arma dei Carabinieri.

RIFAREI TUTTO - Viene spedito in Sardegna per tenerlo “sotto controllo” perché considerato non idoneo. Dopo ulteriori cambi di mansione nel 1997 decide di chiedere il pensionamento: «Mi volevano far dichiarare pazzo, sottoponendomi anche a visite psichiatriche. Non ce la facevo più. In questi anni ho speso più di mille euro in raccomandate inviate alle varie istituzioni senza ricevere mai una risposta. Ho manifestato anche davanti al Quirinale. Dopo che tutti i procedimenti penali a cui ero stato sottoposto ingiustamente si sono chiusi con la mia assoluzione, ho chiesto di rientrasre in servizio anche perché c'è una legge che me lo consentiva. A Roma sono riuscito a incontrare l'ex ministro La Russa e così nel 2011 sono entrato in servizio. Ma purtroppo il clima non è cambiato: continuano a farmela pagare per quello che avevo denunciato nel 1985. Subisco continuamente mobbing, trasferimenti lontano da casa e il mio stipendio non arriva neanche 800 euro. Inoltre per il impedirmi il passaggio al grado superiore c'è una valutazione assurda di un vicecomandante che mi considera non idoneo a far parte dell'Arma dal 1998 al 2011: come hanno fatto a redigere questo parere se io non ero nemmeno in servizio in quel periodo? Se ripenso a tutto quello che ho passato ed alle sofferenze personali ed economiche subite da me e dalla mia famiglia non so dire come sarebbe stato meglio agire. Probabilmente, seguendo il cuore, rifarei tutto». 

di Fabio Frabetti - Affari Italiani 

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domenica 22 febbraio 2015

La mia meravigliosa Roma al tempo delle Olimpiadi 1960


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sabato 21 febbraio 2015

Umberto Rapetto: l'ex ufficiale della finanza rimosso dall'incarico dopo aver indagato sulla truffa delle slot machine.


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La Meraviglia della Vita - Estasi !


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venerdì 20 febbraio 2015

VERGOGNE ITALIANE SU TUTTI I FRONTI !

Roma-Feyenoord, Bruzzone: “Italia ha paura di mostrare i denti. Poliziotti ridotti ad ombre, come reagire”.




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mercoledì 18 febbraio 2015

Buttafuoco: "Meglio le città-operaie dei Borboni degli alveari marxisti".

Lo scrittore siciliano: "I politici locali chiedevano al Partito, e il Partito sceglieva tecnici e architetti".
C'è una ragione precisa ben oltre l'emergenza sociale se in posti come Tor Sapienza succede quel che succede.
A riguardo lo scrittore Pietrangelo Buttafuoco ha idee chiare: 
«Di certi fenomeni ci accorgiamo solo quando esplodono» dice al Giornale , «ma sono manifestazioni di un disagio antico. 
Le periferie nelle città italiane mi fanno venire in mente gli esperimenti dell'etologo Konrad Lorenz. I recinti in cui venivano collocate le cavie, che a forza di stare ammassate esplodevano in comportamenti aggressivi le une verso le altre». (Leggi Altro).


martedì 17 febbraio 2015

Sommario Rassegna Stampa di Martedì 17 febbraio 2015

Accredia
ITALIA OGGI del 17/02/2015
pag. 30

Laboratori
BILANCE-INDUSTRIALI.COM del 16/02/2015
pag. 1, 2

Ambiente
ITALIA OGGI del 17/02/2015
pag. 30

Agroalimentare
ITALIA OGGI del 17/02/2015
pag. 30
GREENBIZ.IT del 16/02/2015
di MARTA ALBÈ - pag. 1

Professioni
ITALIA OGGI del 17/02/2015
di DARIO FERRARA - pag. 24
ITALIA OGGI del 17/02/2015
di CRISTINA BARTELLI - pag. 26
ITALIA OGGI del 17/02/2015
di BENEDETTA PACELLI - pag. 32
IL SOLE 24ORE del 17/02/2015
pag. 8
IL SOLE 24ORE del 17/02/2015
di GIOVANNI NEGRI - pag. 40
CORRIERE DELLA SERA del 17/02/2015
di LORENZO SALVIA - pag. 31
ITALIA OGGI del 17/02/2015
di GABRIELE VENTURA - pag. 32
ITALIA OGGI del 17/02/2015
pag. 32
ITALIA OGGI del 17/02/2015
pag. 33

Società e Imprese
ITALIA OGGI del 17/02/2015
pag. 47
LA STAMPA del 17/02/2015
di ALESSANDRO BARBERA - pag. 20
ITALIA OGGI del 17/02/2015
di VALERIO STROPPA - pag. 24 

Eccellenza a Roma - Post in Evidenza

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