venerdì 11 ottobre 2013

ROMA, ATAC: Organizzazione, Economia, Sicurezza e Posti di Lavoro

ATAC - I NUOVI BUS 2013
Aggiungiamo un piccolo commento, quale contributo Costruttivo !  

Ridateci anche i Fattorini, creeremmo posti di lavoro, tutti pagherebbero il biglietto, il conduttore non sarebbe solo, a vantaggio della sicurezza e risparmieremmo sugli attuali costi tra: appalti, emettitrici, obliteratrici, manutenzione e controlli ! 

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ITALIA: Paolo Barnard a LaGabbia di Gianluigi Paragone

ROMA: parole, parole e musica: Belviso duetta con Marino

Clip del Capogruppo Pdl dedicato al sindaco di Roma 
e alle sue tante (troppe) parole e alle sue tante (troppe) promesse non mantenute. 

Poste Italiane in soccorso di Alitalia. Senza aumento da Sabato aerei a terra

La nota di Palazzo Chigi: «Bene partecipazione Poste, non senza condizioni». 
E il ministro Lupi: «Ce l’abbiamo fatta». 
Sono le Poste Italiane il soggetto pubblico individuato dal governo per correre in aiuto ad Alitalia. L’azienda - secondo quanto si apprende da fonti vicine al dossier - parteciperà all'aumento di capitale della compagnia da 300 milioni con una cifra intorno ai 75 milioni e una partecipazione fra il 10 e 15%. In serata, giovedì, il Governo esprime «soddisfazione per la volontà di Poste Spa di partecipare, come importante partner industriale, all'aumento di capitale di Alitalia». Nella nota diffusa da Palazzo Chigi si evidenzia che alla compagnia «servono discontinuità, stabilizzazione dell’azionariato e una importante ristrutturazione attraverso un nuovo progetto industriale». L’entrata di Poste «e’ fondata su queste premesse - spiegano da Palazzo Chigi- Il Governo si aspetta che i soci si assumano appieno le loro responsabilità». La «nostra parte è stata fatta»: è il commento del premier Enrico Letta. E il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Maurizio Lupi esprime soddisfazione per l’accordo : «Ce l’abbiamo fatta - sottolinea Lupi - Abbiamo lavorato intensamente in queste settimane per ottenere questo risultato». 

martedì 8 ottobre 2013

Premio Acqui Storia 2013

di Aldo A. Mola (*) in “Il Giornale del Piemonte”
Poca attenzione per l’unificazione nazionale. Quasi zero per l’Unione Europea. Indifferente a temi che pur dovrebbero essere centrali, la storiografia italiana è sempre più risucchiata da altre problematiche e tentata dalle cronache politico-partitiche. E’ il quadro offerto dall’Acqui Storia 2013, che vanta un suo primo vincitore: il Premio in sé. La partecipazione di quasi 200 opere, candidate da editori nazionali e locali, ne conferma, infatti, l’indiscusso prestigio di principale premio italiano per gli studi storici. Il riconoscimento va alla tenacia del suo stratega, Carlo Sburlati e dei suoi sostenitori, a cominciare dal presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, Pier Angelo Taverna. 
Anche l’edizione 2013 fotografa il cantiere storiografico in Italia.  Certo, sono remotissimi i tempi della gara tra la Storia d’Italia curata da Ruggiero Romano e Corrado Vivanti per l’Einaudi, quella diretta da Giuseppe Galasso per la Utet e la Storia della società italiana di Nicola Teti. Dopo le imprese solitarie, come quelle di Cesare Spellanzon e di Giorgio Candeloro, negli Anni Settanta le opere collattanee risposero all’urgenza di allestire una nuova ideale Galleria della storia nazionale per affiggervi i ritratti dell’Italia Nuova: le regioni, le città, le istituzioni. Il Dizionario biografico degli italiani avanzava a passi falcati. Suggello di quell’operosa stagione furono i 23 volumi di Il Parlamento italiano, 1861-1992  (Nuova Cei),  un’impresa innovatrice, rimasta monca del tomo conclusivo. Negli anni seguenti prevalse la rivisitazione di temi circoscritti, da taluno polemicamente liquidata come revisionismo, mentre essa esprime la necessità di aggiornamento perpetuo dei metodi e dei giudizi critici e dell’accertamento dei fatti, a lungo travisati e manipolati. 

Fonte: Blog di Luigi Pruneti - Articolo Completo QUI

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