sabato 15 gennaio 2011

Referendum FIAT, vittoria dei «sì».

Plebiscito tra i colletti bianchi, ma anche tra gli operai l'accordo passa per 9 voti
Nei primi reparti scrutinati era prevalso il «no». Poi il sorpasso: infine approvato col 54%. Momenti di tensione.
L'attesa dei risultati davanti ai cancelli di Mirafiori (Lapresse).
MILANO - Via libera all'intesa sul futuro dello stabilimento Fiat di Mirafiori: dopo uno scrutinio durato circa 9 ore, i voti favorevoli hanno prevalso. Queste le cifre ufficiali: al voto hanno partecipato 5.060 lavoratori, oltre il 94,2% degli aventi diritto. Il sì ha vinto con 2.735 voti, pari al 54,05%. A votare no sono stati invece in 2.325 (45,95%), mentre le schede nulle e bianche sono state complessivamente 59. Lo spoglio è iniziato poco dopo le 21 di venerdì. È apparso subito chiaro che il verdetto finale non avrebbe portato una larga vittoria a nessuna delle due opzioni : si è profilato un testa a testa fin dall'inizio.
RISULTATI - Nei primi seggi scrutinati, quattro al reparto montaggio e in uno alla lastratura, dove la Fiom, che si oppone all'accordo, è tradizionalmente forte, hanno prevalso i "no". Poi, nelle prime ore del mattino, la situazione si è rovesciata, grazie soprattutto al voto degli impiegati: a mettere a segno l'allungo decisivo per il sì, è stato infatti il seggio 5, quello degli impiegati: su 449 iscritti hanno votato in 441 e 421 hanno votato a favore dell'accordo. Ma anche nel conteggio complessivo dei soli operai, il sì ha prevalso pur se per soli 9 voti. Fra le tute blu (oltre 4.500), al montaggio e alla lastratura (dove le conseguenze dell'intesa potranno portare fino a 10 ore continuative di lavoro) si è registrato il 53% di no. Per il sì il reparto verniciatura, dove si avranno i maggiori vantaggi economici grazie ai turni di notte.
ORE DI SCRUTINIO - Le operazioni di scrutinio sono andate avanti per circa nove ore in un clima abbastanza tranquillo: momenti di tensione sono scoppiati quando è emersa la vittoria dei sì (superata la soglia del 50%) e prima ancora che venisse completato lo spoglio. I sostenitori in Commissione dell'intesa siglata il 23 dicembre hanno esultato per il risultato, mentre un rappresentante della Fiom ha avuto un malore. Lo spoglio è stato quindi sospeso proprio mentre mancava una manciata di voti al risultato finale.
AFFLUENZA - L'affluenza ai seggi, nonostante le lunghe attese per votare, è stata altissima: 94,9%, più alta del referendum che si è svolto in dicembre a Pomigliano d'Arco. Alla chiusura dei seggi alle 19,30 avevano votato 5.060 lavoratori sui 5.431 aventi diritto. Sono stati prima stilati i verbali di voto e, con un certo ritardo, alle 21,15 è iniziato lo spoglio delle schede per poi trovare un intoppo al seggio 8, quando 58 schede erano risulate «mancanti»: erano state deposte per errore in altre urne e poi il problema è stato risolto.
LE REAZIONI - La vittoria complessiva dei sì soprattutto grazie al voto dei colletti bianchi e con uno scarto tra gli operati di soli 9 voti, lascia spazio a commenti molto diversi tra chi ha sostenuto le ragioni dell'accordo e chi invece, come la Fiom-Cgil e i Cobas, lo aveva avversato.

IL VOSTRO UFFICIO STAMPA

Messaggio del Presidente Silvio Berlusconi

          Care amiche e cari amici,
questa è la prima volta che mi rivolgo a voi nel nuovo anno. Un anno che sarà decisivo per tanti aspetti del nostro futuro. Un anno nel quale sarete chiamati a una sforzo straordinario per far capire agli italiani quello che abbiamo fatto e che stiamo facendo, per costruire un'Italia più moderna, più liberale, più prospera...
E questo nonostante siano ogni giorno in tanti a provare a metterci i bastoni fra le ruote, con attacchi e aggressioni quotidiane che si aggiungono alle manovre parlamentari e alle congiure di palazzo che come sapete abbiamo dovuto sventare.
L'ultimo episodio, la sentenza della Corte Costituzionale sul legittimo impedimento, è stato usato ancora una volta dai nostri avversari per attaccarci in modo scomposto. In realtà è una sentenza che, nonostante molti aspetti discutibili, conferma la validità dell'impianto della legge, pur rendendone più difficile l'applicazione. Ma soprattutto non mi preoccupa perché nulla ho da temere da processi francamente assurdi nel merito. Così assurdi da essere incredibile il fatto che molti magistrati abbiamo dedicato e dedichino tanto tempo e tante risorse a vicende francamente ridicole.
Io non vedo l'ora di difendermi in tribunale da accuse tanto assurde. Ma non credo, e per questo la nostra maggioranza aveva voluto quella legge, non credo che serva al paese una continua guerra fra la politica e una parte della magistratura. Credo che occorra invece un lavoro serio, un lavoro in un clima più sereno, per far ripartire l'Italia, e per portare a termine le riforme e credo anche che io, quale Presidente del Consiglio, non dovrei perdere tanto tempo per vicende così assurde.
Per quanto mi riguarda, da quando sono sceso in campo per servire il Paese, è in atto una evidente persecuzione politica da parte dei magistrati di sinistra sostenuti dalla sinistra politica, una persecuzione che si è articolata su 105 indagini e in 28 processi, il record assoluto credo di tutta la storia dell'uomo in qualunque paese del mondo.
Questi processi hanno impegnato i miei difensori in 2.560 udienze, con più di 1.000 magistrati intervenuti con un costo, per me, di oltre 300 milioni di euro in avvocati e consulenti e credo con un costo di pari importo per lo Stato e quindi per i contribuenti.
E soprattutto per nessuno di questi errori giudiziari i magistrati che mi hanno infangato hanno pagato dazio.
I 28 processi hanno dato luogo a:
• 10 assoluzioni
• 13 archiviazioni e sono 5 i processi ancora in corso:
Nessuno di questi processi è collegato alla mia attività di governo come Presidente del Consiglio.
Mi pare che ogni commento sia superfluo. Sono gli stessi numeri a denunciare la persecuzione politico-giudiziaria a cui sono stato e sono sottoposto con l'evidente finalità di farmi fuori, essendo io considerato, da parte della sinistra e dei suoi giudici, un ostacolo insuperabile e quindi da eliminare con ogni mezzo per il raggiungimento del potere.
Quanto ai processi ancora in corso sono tutti processi grotteschi, ridicoli, inventati da parte dei PM di sinistra, processi che proprio per questo non mi preoccupano affatto.
Certo, senza il legittimo impedimento dovrò sottrarre del tempo all'attività di governo, ma questo ai giudici di sinistra non dispiace di certo.
Voglio ricordare che il legittimo impedimento "rinviava" la discussione del processo ma sospendeva il tempo della prescrizione.
Mi aspettavo francamente che dopo la sentenza della Corte, per ricominciare, attendessero almeno una settimana. Invece i PM di Milano non hanno resistito e la sera stessa mi hanno mandato il loro biglietto di auguri per il nuovo anno e per l'occasione si sono inventati il reato di "cena privata a casa del Presidente".
Ho dedotto che sono invidiosi e che mi fanno i dispetti per non essere stati invitati anche loro.
Però ci sono delle persone contente, sono i miei avvocati. Sono sicuri che con me non gli mancherà mai il lavoro.
Invece se volessi prendere sul serio un'iniziativa che seria in realtà non è, direi che si è superato ogni limite e che alcuni magistrati che non potrebbero neppure indagare per ragioni di competenza funzionale e territoriale stanno tentando di sovvertire le regole fondamentali della democrazia.
Ad alcune persone è bastato venire una volta a cena a casa mia, la casa del Presidente del Consiglio, per avere il proprio cellulare controllato e i propri spostamenti controllati per alcuni mesi, prima ancora che fosse iniziata ufficialmente l'indagine preliminare nei miei confronti.
Come al solito domani tutto finirà sui giornali che grideranno allo scandalo seminando veleno e fango nei miei confronti con una intromissione nella mia vita privata che non ha precedenti nella storia del nostro Paese e che dimostra la necessità di intervenire con urgenza per evitare che certi magistrati possano impunemente violare la privacy dei cittadini comprimendo la loro libertà.
Poi, come al solito, anche questa vicenda finirà nel nulla perché nel nulla si basa ma intanto il Presidente del Consiglio e l'Italia saranno stati infangati senza che nessuno poi paghi alcunché.
Torniamo alla situazione politica.
Solo chi è in malafede può negare che, malgrado tutti gli ostacoli posti, malgrado la stagione politica così difficile, il nostro governo abbia saputo affrontare senza drammi sociali la crisi economica mondiale. Soltanto chi è in malafede può negare che già in questi due anni e mezzo abbiamo realizzato una stagione di riforme che ha pochi precedenti nella storia italiana.
Ricordo soltanto due riforme: il Federalismo Fiscale e la riforma dell'Università, che da sole cambieranno il volto di questo Paese negli anni a venire.
Ma naturalmente rimane molto da fare. L'Italia ha drammaticamente bisogno di modernizzarsi, nelle sue infrastrutture, nella sua macchina amministrativa, nelle sue regole istituzionali.
Le vicende di questi ultimi giorni, la vicenda Fiat è uno spartiacque, fra quanti, nelle imprese e nel sindacato, vogliono la modernità, e quanti si illudono di poter strumentalizzare i lavoratori per tornare al passato.
Come sempre, il principale partito della opposizione è diviso, non ha una linea, non ha il coraggio si sposare la strada della modernità.
Anche per questo abbiamo il dovere di continuare a governare, forti del nostro consenso che in Parlamento va crescendo, e rimane elevatissimo nel Paese. Abbiamo accolto dunque con favore la disponibilità di molti deputati a senatori ad appoggiare la maggioranza in nome della responsabilità nazionale.
Avevamo indicato la fine di gennaio per verificare se il governo può contare su una buona maggioranza, ma sono certo che anche prima avremo i numeri sicuri per andare avanti a completare il programma di riforme e quindi la legislatura.
La nostra maggioranza è sempre forte, ripeto, è forte nei numeri, è forte di un consenso popolare che non è mai venuto meno, è forte di un alleato affidabile come la Lega e dei 2 nuovi "gruppi di responsabilità nazionale" che si stanno formando in Parlamento, alla Camera e al Senato. Un gruppo di deputati e senatori moderati che, pur provenienti da varie sigle politiche, si sono resi conto che il tentativo del 14 dicembre di rovesciare il governo era un atto di assoluta irresponsabilità e un'autentica follia in un momento di crisi economica mondiale.
Questi nuovi "gruppi di responsabilità nazionale" costituiranno la terza gamba della maggioranza insieme al Popolo della Libertà e alla Lega e consentiranno al governo di procedere speditamente nella realizzazione del programma.
Il Governo completerà dunque il suo programma e completerà la legislatura, io ne sono assolutamente convinto.
Ricordo, tuttavia, che le riforme non sono il solo obbligo di governo, perché un governo deve prima di tutto governare, deve cioè amministrare, deve mantenere a posto i conti pubblici, deve pagare con regolarità gli stipendi ai dipendenti pubblici, deve pagare puntualmente le pensioni ai 18 milioni di pensionati, deve sostenere economicamente chi perde il lavoro. Deve garantire la sicurezza dei cittadini, deve difendere il territorio dalle intromissioni di clandestini, deve tutelare gli interessi dell'Italia in Europa e nel mondo. E tutto questo noi l'abbiamo fatto e lo facciamo in modo superlativo.
Care amiche, cari amici,
il compito che spetta a voi è importante. E' quello di raccontare, di spiegare, di convincere. Per le strade, fra la gente, nei luoghi di lavoro, dove si formano le vere opinioni della gente. I giornali raccontano – purtroppo – soprattutto pettegolezzi e svolgono sempre più spesso un'opera di disinformazione.
Noi siamo la gente del fare. E questo dovrete farlo capire sempre meglio agli italiani.
Con il vostro impegno, con il vostro aiuto sono certo che come sempre ce la faremo.
Quindi a tutti, un buon 2011, un anno di grandi impegni, ma anche, vedrete, di grandi successi, nelle vostre vite e nelle nostre battaglie di libertà.
Ancora a tutti un abbraccio affettuoso e un buon anno.


IL VOSTRO UFFICIO STAMPA

venerdì 14 gennaio 2011

Influenza: niente panico.

13-01-2011 (Ultime da Altroconsumo).
La stagione dei malanni è appena cominciata e i giornali lanciano l’allarme influenza con il bollettino delle morti legate ai virus stagionali. Ma non siamo di fronte né a una pandemia né a una situazione di pericolo. Alcuni casi di decessi per influenza, soprattutto in persone di età avanzata, debilitate o con malattie croniche, sono purtroppo nella norma.
Il ritorno dell’influenza A H1N1.
Lo avevano annunciato già la scorsa primavera: con il ritorno del freddo il virus della suina (A H1N1) sarebbe tornato insieme ad altri due virus (un nuovo ceppo influenzale di tipo A H3N2 e un ceppo di tipo B, già noto e incluso nel vaccino anti-influenzale dell’anno scorso).
Il picco di casi è previsto per la fine del mese di gennaio, come per le passate stagioni influenzali.

Difficile, però, dire con precisione quanti si ammaleranno: si prevede che i casi saranno milioni, ma l’evoluzione della situazione dipenderà da vari fattori, in primo luogo da quante persone sono ancora suscettibili al virus AH1N1.

Normale l’aumento dei casi di sindrome influenzale.
I più colpiti sono per ora i bambini (tra 0 e 14 anni), mentre gli over 65 mostrano un tasso di contagio dieci volte più basso. L’andamento generale segue per ora quello delle passate stagioni influenzali, nonostante si noti un aumento generale dei casi.
Non sempre però i sintomi da raffreddamento (raffreddore, tosse, qualche linea di febbre, malessere diffuso e dolori articolari) sono imputabili a virus influenzali. Ricordiamo infatti che durante la stagione influenzale sono molti i virus in grado di dare sintomi sovrapponibili, di solito responsabili della maggioranza dei casi di malattia.
Le morti sono inevitabili.
Durante la stagione influenzale è inevitabile che si osservino delle morti, soprattutto in persone di età avanzata o con malattie croniche. Purtroppo altre morti sono attese oltre a quella registrate in questi giorni.
L’anno scorso la tanto temuta pandemia ha causato nel nostro paese circa 260 morti a fronte di un numero elevatissimo di casi di malattia, molto più elevato che nelle normali stagioni influenzali.
Ecco alcuni consigli per gestire l’influenza.
L’unico modo di evitare l’influenza è evitare il contagio: lavarsi le mani è la strategia più efficace. Lavati le mani non appena arrivi a casa o al lavoro.
Il sapone classico è l’arma migliore. Non c’è alcun bisogno di ricorrere a disinfettanti a base di cloro o saponi antibatterici: non sono utili contro i virus.
Se invece i sintomi si sono già manifestati: resta a casa, contatta il medico di famiglia e segui le sue indicazioni.
Tanta acqua, riposo e un'alimentazione leggera ricca di frutta e verdura sono le armi più efficaci per combattere il malanno stagionale. Eventualmente puoi ricorrere a un antipiretico o a un antidolorifico/antinfiammatorio se la febbre e i dolori sono forti, sempre seguendo le indicazioni del medico.

IL VOSTRO UFFICIO STAMPA

Il modo giusto per utilizzare la tecnologia in azienda senza intimorire i clienti

La concorrenza è ciò che spinge un’azienda a trovare nuove metodologie per vendere i propri prodotti e servizi. E’ per questo che le organizzazioni si affrettano a promuovere il loro business in cerca di nuovi clienti. Oggi, grazie a Internet dispongono di un potente strumento in grado di offrire un volume immenso di dati ordinati e elaborati.
E’ possibile rivolgersi ai clienti in base alle loro preferenze, simpatie e antipatie. Tuttavia, la tecnologia è utile solo quando è esercitata in modo saggio. Diversamente, un abuso nel campo del marketing, ottiene un risultato contrario. Per usare correttamente la tecnologia, i marketer devono assicurare di:
Non violare la privacy dei clienti. Il telemarketing e le “chiamate a freddo” possono essere strategie di marketing efficaci, ma quando si intromettono nella vita privata dei clienti, possono suscitare la loro ira. Alcuni operatori di marketing non si danno per vinti neanche quando i clienti educatamente gli chiedono di smettere. Le strategie di marketing devono essere incisive ma non invadenti. Devono garantire di raggiungere il cliente attraverso il messaggio giusto, al momento giusto e nel posto giusto. Se la tecnologia non può aiutarvi in questo, allora è inutile come strumento di marketing.
Non molestare o infastidite i clienti. Se avete visto un sito di marketing che utilizza i pop-up per sbattere in faccia il loro messaggio pubblicitario al cliente, beh, immagino che saprete di cosa sto parlando. Molto spesso, i blocchi pop-up non hanno un pulsante di chiusura facile da trovare. Questo aspetto è estremamente irritante, e come se non bastasse, continua a comparire di tanto in tanto, come se non fosse abbastanza fastidioso la prima volta. Tali manovre possono solo fare arrabbiare ancora i clienti e “costringerli” a lasciare il vostro sito/blog.
Non ignorare i clienti esistenti per i nuovi. La maggior parte dei marketers sono colpevoli di questo errore. Utilizzare la tecnologia per raggiungere nuovi clienti dimenticando una base di clientela fedele che non capisce la tecnologia, comporta più danni di quanto possiate immaginare. E così queste aziende finiscono per perdere una cosa sicura (la clientela fidelizzata) nella ricerca di qualcosa che sembra più attraente. La tecnologia nel marketing è utile solo se il cliente comprende e apprezza il suo ruolo.
Non ricorrere a metodi subdoli e immorali. E per finire, i marketers che ricorrono a pratiche disoneste per ingannare i clienti nel tempo dimostreranno di non essere degni della loro attenzione. I vostri trucchi possono convincere pochi clienti, ma la maggioranza scoprirà le vostre astuzie e si terrà alla larga da voi. Inoltre, non ci penseranno due volte a diffondere pessime recensioni sui vostri metodi di lavoro.

NOTA: Questo articolo è una libera interpretazione di The right ways to use technology in marketing.

IL VOSTRO UFFICIO STAMPA

Unita' d'Italia - il Barolo di Cavour ne diventera' il simbolo.

Roma, 4 gen. - (Pronto Italia) - Il ministro dell'Agricoltura Giancarlo Galan ha intenzione di riportare in auge il vino Barolo prodotto dalla vigna di Camillo Benso Conte di Cavour e di farne il simbolo dei 150 anni dell'Unita' d'Italia. ''Con l'auspicio che al piu' presto siano ristabilite sicurezza e serenita' a Roma, oggi profondamente turbata e ferita da attentati criminali, non posso non occuparmi di una questione che non solo mi ha incuriosito, ma mi ha fin da subito, dopo aver letto un articolo di Aldo Cazzullo, spinto a chiedere ulteriori informazioni e delucidazioni al sindaco di Grinzane Cavour, l'amico Franco Sampo'" scrive il ministro in una nota. "Il problema e' presto detto: il capostipite di tutti i ministri dell'Agricoltura italiana, cioe' a dire, uno dei fondatori dell'Unita' Nazionale, insomma, Camillo Benso Conte di Cavour, - spiega Galan - amava la sua terra. E nell'amare quella sua terra pare che lui stesso dette vita ad una vigna 'da cui ebbe inizio la storia di uno dei vini piu' prestigiosi al mondo', per dirla con Cazzullo".
Unità d'Italia.
"In sintesi, la vigna del Barolo che fu di Cavour, - afferma Galan - nonche' il castello che domina l'affascinante localita' piemontese, appartengono alla Fondazione Adele Alfieri di Sostegno. Si tratta di un ente pubblico la cui conduzione e' attualmente affidata alla scuola enologica di Alba". "Qual e' il problema allora? - si domanda il ministro - il problema consiste nel fatto che tutte le bottiglie del Barolo di Cavour fino all'annata 2003 sono state vendute e, in alcuni casi, i proventi sono stati devoluti ad attivita' benefiche. Tutto pero' si blocca a partire dall'annata 2004, nel senso che la Regione Piemonte acquisto' 2500 bottiglie del celebre vino annata 2004. A quel punto tutto si insabbia e la vicenda si ingarbuglia e cosi' enti locali, enti privati, fondazione e produttori di vino non sanno piu' che pesci prendere".
"Cio' che intendo fare e', - conclude il ministro dell'Agricoltura - in buona sostanza, dar vita ad un progetto, ovviamente assieme ai sindaci di Grinzane Cavour e di Alba e di tutti coloro che da anni seguono con interesse e passione le questioni legate alla vigna di Cavour, finalizzato a valorizzare in ogni modo possibile un Barolo che puo', magari con il diretto interessamento del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, diventare il vino simbolo delle ricorrenze previste per i 150 anni dell'Unita' d'Italia. Mi auguro che nessuno abbia da ridire su di una simile candidatura, se non altro perche' il Piemonte e' il Piemonte e Cavour rappresenta per me il Risorgimento, la grande cultura politica Liberale, la civilta' dell'agricoltura intesa nel modo piu' alto''.

IL VOSTRO UFFICIO STAMPA

SI ALLA ESTRADIZIONE DI CESARE BATTISTI

Vogliamo Cesare Battisti nelle Patrie Galere.
“La mancata scarcerazione di Cesare Battisti e' solo 'un piccolo passo'
E dimostra che le nostre iniziative cominciano a essere prese in considerazione. Non molleremo perche' ci e' stato dato un contentino anzi questa decisione rafforza i nostri propositi e ci spinge ad andare avanti'.

Alberto Torregiani

Petizione inserita il 11-01-2011 da ALBERTO TORREGIANI, 28060 - ITALIA
Numero di firme raccolte (cifra attualizzata una volta per ora) : 390 / 5000

http://www.lamiapetizione.ch/firme.php?idsig=jEarVlPGeUzbHkdv6u4k

IL VOSTRO UFFICIO STAMPA

giovedì 13 gennaio 2011

Legittimo impedimento bocciato in parte dai giudici della Consulta.

Ultimo aggiornamento: 13 gennaio, ore 17:10


Roma - (Adnkronos/Ign) - Il verdetto sullo 'scudo' per i membri del governo dopo una lunga camera di Consiglio. Esulta il Popolo Viola. Matteoli: ''Berlusconi non si arrende''. Il Pd: ''Smontato l'impianto della legge''. La questione era stata sollevata relativamente ai processi Mills, Mediaset e Mediatrade. Il premier: "Nessun rischio per il governo''. Ammessi quattro referendum.
'Scudo', Berlusconi: ''Nessun pericolo per il governo dalla decisione della Consulta''


IL VOSTRO UFFICIO STAMPA

Sinistra divisa anche sulla Fiat

Il sindaco di Firenze, il rottamatore Renzi, è esplicito: “Io sono dalla parte di Marchionne”. D’Alema non si sa da che parte sia. Dice di non volere dare consigli (e chi glieli ha chiesti?) ma ribadisce che rispetta gli operai. A proposito di governo Bersani insiste: “Il governo è nelle nebbie”. Ci spieghi il leader del Pd perché l’esecutivo dovrebbe intervenire, visto che la Fiat è azienda privata e da tempo non usufruisce di soldi pubblici.
Nessuno a sinistra che abbia il coraggio di sottolineare che in tempo di crisi internazionale Marchionne vuole investire quando le aziende chiudono, vuole mettere tanti quattrini per agganciare Mirafiori alla locomotiva statunitense, là dove l’accordo coi sindacati è stato siglato in poche ore e senza drammi, scioperi, lacrime e sangue.

IL VOSTRO UFFICIO STAMPA

domenica 9 gennaio 2011

Pensieri, Sviluppo, Filosofia.

Non condivido le Tue idee ma lotterò fino alla morte affinché Tu (come me)
possa liberamente esprimere il Tuo Pensiero.
(Voltaire - Evelyn Beatrice Hall)
Così come le persone sciocche son piene di certezze, le persone intelligenti son piene di dubbi ed io mi sono ben guardato dal coltivare certezze, tentando di essere intelligente e preparandomi ad affrontare un duro lavoro pieno di dubbi, un duro lavoro di ricerca interna, sapendo che occorre ed occorrerà volontà  e decisione, con la speranza di migliorare la conoscenza di me stesso, cercando di eliminare il preconcetto, il pregiudizio 
e le lotte "anti..." promuovendo sempre i movimenti "per...". 

NON ODIAMO CHI PENSA DIVERSAMENTE DA NOI !
RISPETTIAMO CHI CI RISPETTA !

Questo è quello che ci dovrebbe sempre guidare:

Vision (Visione)
Un Mondo migliore dal Nord al Sud, dall’Oriente all’Occidente, dallo Zenit al Nadir, 
con EcoManager impegnati verso uno sviluppo sostenibile.

Mission (Missione)
Collaborare al miglioramento, tenendo continuamente presente che:
le Aziende non esistono
ma esistono gli Uomini che le compongono.

Behavior (Comportamento)
Muoversi sempre con correttezza, ricordando che tutte le DIFFICOLTÀ
sono benvenute, esaltano le QUALITÀ
di chi le affronta e si chiamano OPPORTUNITÀ.

Giancarlo Bertollini

venerdì 7 gennaio 2011

150 anni di Tricolore

Il Tricolore come bandiera italiana è una realtà sancita dalla Costituzione e chi non rispetta, tra le forze politiche, non fa il suo dovere e tradisce il suo mandato. Così il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano difende a Reggio Emilia il valore simbolico del Tricolore.

Ma dalla scalata al campanile di San Marco dei ’serenissimi’ agli inviti alla disobbedienza fiscale in aree colpite da piogge o alluvioni, dagli insulti a politici con incarichi istituzionali per arrivare al Tricolore bruciato dai manifestanti anti-discarica in Campania, l’idea stessa dell’Unità nazionale come valore da difendere sembra messa in discussione con sempre maggior frequenza, in un clima di crescente discredito delle istituzioni.
Che Dio Aiuti la Nostra Patria !

IL VOSTRO UFFICIO STAMPA

giovedì 6 gennaio 2011

Encefalopatie Spongiformi Trasmissibili

Livorno,

Torna l'allarme Mucca pazza, dopo il decesso della donna a Livorno. Il morbo cosiddetto della 'Mucca pazza' e' la variante umana dell'encefalopatia spongiforme bovina (BSE, ovvero Bovine Spongiform Encephalopathy), una malattia neurologica cronica, degenerativa e irreversibile che colpisce i bovini causata da un prione, una proteina patogena conosciuta anche come "agente infettivo non convenzionale".
La BSE fa parte di un gruppo di malattie denominate encefalopatie spongiformi trasmissibili (TSE) che colpiscono diverse specie animali, compreso l'uomo. Il primo caso di Bse e' stato identificato nel Regno Unito nel 1986.
La causa dell'insorgenza della malattia fu imputata all'uso delle farine animali come supplemento proteico nell'alimentazione dei bovini. Otto anni dopo la comunita' europea ha messo al bando definitivamente questa pratica.
In Italia, il Ministero della Sanita', e' intervenuto - con l'ordinanza di marzo 2001 con cui si vieta la vendita delle parti del bovino che interessano la colonna vertebrale e i gangli, il cervello e le "frattaglie". Dopo l'allarme Mucca Pazza del 2001 era stata messa al bando anche la bistecca con l'osso, ma dal 2005 la 'fiorentina' e' tornata sulle tavole degli italiani.
L'agente infettivo del morbo e' una proteina modificata detta prione che colpisce i centri nervosi dell'animale. Questa proteina subisce una modificazione permanente della sua conformazione che provoca un danno irreversibile nella proteina presente normalmente nelle cellule sane del cervello.
Cio' produce un'aggregazione tra le proteine che risulta nella formazione di dense placche fibrose. Questo fenomeno produce a livello clinico un deterioramento delle condizioni fisiche e mentali dell'animale e che conduce inevitabilmente alla morte. I prioni sono resistenti alle alte temperature e alle normali procedure di disinfezione.
Si ritiene che il contagio avvenga quando l'animale introduca nel proprio organismo, mediante l'alimentazione, tessuti di animali infetti. Le farine animali, ricavate dagli animali morti e usate per l'alimentazione bovina fino allo scoppio della malattia, sono state ritenute la causa prima di questa pestilenza. Stanley Prusiner, premio Nobel per la medicina per la sua ricerca sui prioni, e' uno dei firmatari dello studio che rivela come esistano legami tra il morbo della mucca pazza e una nuova variante della malattia di Creutzfeldt-Jakob (vCJD o nvCJD) che colpisce l'uomo. Nel 1996 il Regno Unito ha ammesso che la carne infetta da BSE ha probabilmente causato la morte per CJD di 10 giovani. In Italia si contano finora 142 casi di Bse.

IL VOSTRO UFFICIO STAMPA

Quando Roma ci fa vergognare !

Martedì 4 gennaio ero con l'Assessore della Provincia di Milano (Silvia Garnero) a Roma in piazza Navona per accompagnare la vittima del terrorismo Alberto Torregiani alla manifestazione indetta davanti all'Ambasciata del Brasile. L'Assessore era appena arrivata da Milano senza mangiare nulla e mi ha chiesto se potevamo fermarci per prendere qualcosa; alle 16e30 l'ho fatta accomodare al Bar Navona ordinando due caffè e chiesto se si poteva avere una cosa qualsiasi da mangiare, un cameriere estremamente sgarbato ci ha detto che non c'era nulla da mangiare e portato immediatamente lo Scontrino per i Caffè di €.16,00 (si avete letto bene, Sedici Euro).
Alle educatissime parole di sconforto dell'Assessore che accompagnavo non sono stato in grado di trovare le parole per difendere la mia amata Città. Possibile che ancora non troviamo un sistema di controllo per fermare queste autentiche sciagure per chi passa per Roma ?
L'Originale dello scontrino è in mio possesso ed a disposizione.

IL VOSTRO UFFICIO STAMPA

mercoledì 5 gennaio 2011

F1: Gp a Roma, c'e' l'ok della Commissione Sportiva.

Ultimo aggiornamento: 05 gennaio, ore 19:08
Roma, 5 gen. - (Adnkronos) - Semaforo verde per il Gran premio di Roma di Formula 1 da parte del comitato esecutivo della Commissione sportiva automobilistica italiana (Csai), l'organo dell'Automobile club d'Italia (Aci) che si occupa delle gare automobilistiche. Lo scrive il sito del settimanale Panorama (http://www.panorama.it/).
Riunito ieri, il comitato all'unanimita' ha dato parere favorevole alla organizzazione di un secondo Gp d'Italia a Roma, oltre a quello di Monza, a partire dal 2013. Ha votato a favore anche il rappresentante dell'Aci di Milano, competente per il Gp di Monza. Ora Maurizio Flammini, ex pilota e promotore del Gp di Roma, attende il rinnovo del contratto preliminare con Bernie Ecclestone, proprietario del mondiale di Formula 1, per l'organizzazione del gran premio nella capitale nel 2013 e la definizione degli accordi di programma con il Comune di Roma.

Eccellenza a Roma - Post in Evidenza

Una informazione che ritengo di dover diffondere.

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