lunedì 4 ottobre 2010

I PARADOSSI DEL FOTOVOLTAICO di Franco Battaglia per il Giornale

Metà dei pannelli solari venduti nel mondo è realizzata in Cina. Le aziende che li esportano in Occidente usano il carbone come combustibile e disperdono nell’ambiente migliaia di tonnellate di scorie industriali.
Secondo un’inchiesta del britannico «Sunday Times», dietro la produzione dei pannelli solari si nascondono pro­cessi di inquinamento ambientale. In Cina, dove più della metà dei pannelli del mondo è prodotta, secondo il gior­nale le aziende locali avrebbero disper­so nell’ambiente circostante oltre 300mila tonnellate di residui industria­li in più rispetto a quelli dichiarati dai vertici delle società. Tra i contadini del­l’area vicino a un’azienda a Sud di Shanghai sarebbero aumentati negli ultimi anni i casi di morte per cancro.

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domenica 3 ottobre 2010

Attenzione al Pesce Crudo DEVE ESSERE SEMPRE SURGELATO !

Il consumo di pesce crudo è una pratica non molto diffusa nella cultura italiana (i frutti di mare, abitualmente mangiati crudi dagli abitanti dell'Adriatico meridionale, non sono pesci ma molluschi), ma in forte crescita grazie al fatto che la cucina giapponese è sempre più di moda.

Mangiare pesce crudo comporta sicuramente un maggior rischio di intossicazioni e infezioni causate da batteri patogeni, oppure di infezioni da parte di parassiti. Tutti lo sanno, ma in pochi conoscono i reali rischi, con il risultato che, quando si consuma pesce crudo, si incrociano le dita e ci si affida sostanzialmente al caso.
Il pesce crudo può essere contaminato da diversi microrganismi che provocano infezioni o tossinfezioni, come Listeria, Escherichia coli, Salmonella, tutti batteri che provocano problemi gastrointestinali problema relativo non solo al pesce crudo, ma anche ad altri alimenti come carni, latte crudo e derivati. Raramente, e solo in soggetti particolarmente deboli come bambini e anziani, queste infezioni possono mettere in pericolo la vita.
Il rischio maggiore per chi consuma pesce crudo si chiama Anisakis.
Che cos'è l'anisakis.
L'anisakis simplex è un nematode normalmente presente come parassita intestinale in numerosi mammiferi marini (delfini, foche, etc.) ed ospite intermedio, nel suo stadio larvale, di molti pesci tra cui tonno, salmone, sardina, acciuga, merluzzo, nasello e sgombro. L'anisakis è estremamente diffuso, poiché è presente in più dell'85% delle aringhe, nell'80% delle triglie e nel 70% dei merluzzi.
Questi nematodi migrano dalle viscere del pesce alle sue carni se, quando catturato, non viene prontamente eviscerato. Quando l'uomo mangia pesce infetto crudo, non completamente cotto o in salamoia, le larve possono impiantarsi sulla parete dell'apparato gastrointestinale, dallo stomaco fino al colon. Per difendersi dai succhi gastrici, attaccano le mucose con grande capacità perforante, determinando una parassitosi acuta o cronica. La parassitosi acuta da anisakis insorge già dopo poche ore dall'ingestione di pesce crudo e si manifesta con intenso dolore addominale, nausea e vomito.
Le forme croniche sono diverse, possono mimare svariate malattie infiammatorie e ulcerose del tratto intestinale oppure coinvolgere altri organi come fegato, milza, pancreas, vasi ematici e miocardio. Possibili anche reazioni allergiche fino allo shock anafilattico, a causa della sensibilizzazione alle proteine antigeniche termoresistenti del parassita.
La cura dell'anisakis richiede molto spesso l'intervento chirurgico, per asportare la parte dell'intestino invasa dai parassiti.
Come evitare l'anisakis.
Una circolare del ministero di sanità del 1992, ancora in vigore, obbliga chi somministra pesce crudo o in salamoia (il limone e l'aceto non hanno alcun effetto sul parassita) ad utilizzare pesce congelato o a sottoporre a congelamento preventivo il pesce fresco da somministrare crudo.
Infatti l'anisakis e le sue larve muoiono se sottoposti a 60 gradi di temperatura, oppure dopo 96 ore a -15° C, 60 ore a -20° C, 12 ore a –30° C, 9 ore a -40° C.
I pericoli maggiori provengono dai ristoranti e dal consumo casalingo. Purtroppo non tutti i ristoranti seguono queste indicazioni, poiché i casi sono in aumento e la causa è spesso da imputare ad alici marinate, evidentemente non sottoposte a congelamento preventivo.
Per evitare contaminazioni, consigliamo di seguire questi semplici consigli:
1) evitare il consumo di pesce crudo in ristoranti cinesi "travestiti" da giapponesi, che stanno proliferando in questi anni, a tal proposito consiglio di leggere questo articolo di Panorama;
2) evitare il consumo di alici marinate, se non preventivamente congelate (chiedere al gestore del ristorante);
3) nel consumo casalingo di pesce crudo, acquistarlo fresco e congelarlo per almeno 4-5 giorni nel congelatore a -18 gradi. Il pesce prontamente eviscerato (come il salmone di allevamento) è più sicuro di quello venduto con le viscere;
4) prestare particolare attenzione alle specie a rischio, come lo sgombro, le sardine, il tonno e il pesce azzurro in genere.

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Alpinismo, morto Walter Nones

Stava scalando una vetta dell'Himalaya.
La conferma dell'incidente è stata data dalla moglie sul blog: «Non potremo più riabbracciarlo» fù protagonista della scalata in cui perse la vita Karl Unterkircher

Walter Nones in una foto del 24/7/2008  

MILANO - «Walter ha avuto un incidente questa mattina. Non potremo più riabbracciarlo, possiamo solo ricordarlo per il grande uomo speciale che era». Così, sul blog dell'alpinista, la moglie di Walter Nones ha dato la notizia della morte del marito, il 39enne rocciatore trentino, mentre era impegnato nella scalata di uno degli 8mila dell'Himalaya, il massiccio del Cho Oyu. «Non ci sono ancora informazioni precise sull'accaduto quindi chiedo rispetto da parte dei mezzi d'informazione nel diffondere la notizia. Quando avrò maggiori informazioni le pubblicherò sul blog», scive ancora Manuela Nones.

CHI ERA - Walter Nones, nativo di Cavalese in Trentino, viveva in Alto Adige, nella Valgardena. Appuntato dei carabinieri, lo scalatore poteva vantare, fra l'altro, la conquista, nel 2004, del K2 senza ossigeno. Nel 2008 Nones fu tra i protagonisti di una drammatica ascesa sul Nanga Parbat durante la quale morì Karl Unterkircher. Nones e Simon Kehrer riuscirono a raggiungere quota 5.700 dove, su un pianoro, vennero recuperati da un elicottero al termine di un'odissea durata 10 giorni.

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Cassazione : non commette reato il direttore di rivista online che non controlla i contenuti.

Il Direttore di una rivita online non è penalmente responsabile ex art. 57 per i contenuti del sito internet che dirige posto che la norma si riferisce solo alla carta stampata e non anche ai contenuti diffusi via internet. La norma in questione infatti impone al direttore o vice-direttore di un periodico cartaceo (stampa periodica) di esercitare un controllo sui contenuti per impedire che attraverso il mezzo stampa siano commessi reati ma non esiste un'analoga previsione per le pubblicazioni online.  Il chiarimento arriva dalla Corte di Cassazione (Sentenza n.35511/2010 Quinta sezione penale) che ha fatto notare come il termine "stampa", dal punto di vista normativo, non può che riferirsi a comunicazioni riprodotte tipograficamente. E poco importa che i contenuti internet siano in qualche modo anch'essi stampabili giacchè, in tal caso, è l'utilizzatore finale a decidere eventualmente se stampare o meno il contenuto online. Oltretutto - fa notare la Corte - non tutti i contenuti internet risultano stampabili come ad esempio i video. Non c'è dubbio insomma: secondo gli Ermellini la telematica è molto più eterogenea della stampa tradizionale e non vi può essere quindi una equiparazione.
(Data: 03/10/2010 11.00.00 - Autore: Roberto Cataldi).

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venerdì 1 ottobre 2010

Attentato a Belpietro: è nato il terrorista qualunque.

Venerdì 01 Ottobre 2010 11:42
Personaggio a metà fra l'Uomo di Giannini e i sicari delle Br.
di RICCARDO CORSETTO (L'UNICO).
- Per una volta non vogliamo credere a Gianbattista Vico, maestro immenso di filosofia della Storia, e vogliamo invece credere che i suoi "corsi e ricorsi" siano solo una suggestione.
Però quello che ha vissuto il direttore di Libero Maurizio Belpietro rende difficile questo esercizio esorcizzante.
Ieri un uomo con una pistola in mano si è infilato nel condominio dove vive il noto giornalista. Addosso aveva una camicia della Guardia di Finanza.
Con quell'abbigliamento se avesse suonato alla porta, Belpietro gli avrebbe aperto certamente, guardando dallo spioncino.
Ma destino ha voluto che un agente della scorta - sotto la cui protezione Belpietro è da otto anni - si sia accorto del maleintenzionato prima che potesse mettere a segno il piano.
E' solo una fortuna che l'agente abbia preso le scale e non l'ascensore. Dopo aver accompagnato Belpietro fin dentro casa, ha rinunciato all'ascensore "per fumare una sigaretta". A questo punto l'incontro con un uomo di circa 40 anni, alto un metro e 80. Sotto la camicia da finanziere ha i pantaloni di una tuta. L'agente si vede puntare un'arma da fuoco contro e spara: tre volte.
Il direttore dall'interno del suo appartamento sente i colpi, quando già ha avuto l'ordine al telefonino: "Non uscire di casa, resta chiuso dentro".
Lo sconosciuto riesce a fuggire pare senza essere colpito. Non ci sono tracce di sangue. Ora in via Monti di Pietà, a Milano, dove vive il giornalista, sta lavorando la Digos.
E fin qui è cronaca.
L'UOMO QUALUNQUE MANDA A 'FANCULO' GIANNINI E STRIZZA L'OCCHIO A CURCIO.
Quel che preoccupa però sono gli effetti e le origini di questi episodi. Siamo riusciti a far passare l'attentato a Berlusconi come il gesto di un pazzo isolato, e riusciamo a sottovalutare non si sa con quale ingenua filosofia il fenomeno degli esagitati che infestano il web.
Un tempo il terrore politico era rappresentato graficamente attraverso murales nelle città d'Italia. Potevi imbatterti in minacce a carattere cubitale o in stelle a 5 punte sui muri di Firenze, Milano, Roma, Torino, Bologna. Oggi abbiamo post elettronici e basta navigare un qualsiasi social network per rendersi conto di quanta violenza potenziale ci sia in giro.
Ci siamo raccontati che si tratti di "violenza virtuale". I supporter dipietristi e grillini sono i primi a usare un linguaggio border line, dove non si capisce il limite tra il legittimo dissenso e l'intenzione minatoria.
Qualcuno dirà che siamo lontani dall'organizzazione criminale delle cellule armate anni '70. Questo è sicuro. Ma è anche vero che siamo davanti a un qualunquismo che scimmiotta il terrore. Basta farsi un giro sul web per accorgersi che l'Uomo Qualunque si è rotto i coglioni di essere "qualunquista" e allora va a lanciare statuette o treppiedi in testa al premier, va prendere il thé a casa Belpietro con una pistola. Inneggia a Lupo Luciano Liboni, e la sera si sollazza con la serie Romanzo Criminale dicendo che "fighi" 'sti qua.
Il terrorista qualunque è un personaggio purtroppo non mitologico nato dall'innesto dei cattivi maestri alla Grillo e Santoro (che mandando a fanculo gli avversari li costringono all'odio del popolo più che alla critica) e autori malati di sindrome di Stoccolma (che fa innamorare dei criminali) come il magistrato scrittore Giancarlo De Cataldo. Insomma l'uomo qualunque manda a fanculo Giannini e se la fa con Franceschini, Curcio, e Cagol.
Che ci piaccia o no è nato il Terrorista qualunque: d'accordo è disorganizzato ma è pericoloso come solo le schegge impazzite sanno essere (L'UNICO).

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giovedì 30 settembre 2010

S.P.Q.R. Bossi: chiedo scusa ai Romani se qualcuno si è offeso.

Una battuta, Il leader della Lega: ma ci sono state delle strumentalizzazioni.

ROMA (30 settembre 2010) - Il leader della Lega Nord Umberto Bossi ha chiesto scusa ai cittadini romani per la frase loro rivolta declinando SPQR. Il ministro per le Riforme ha detto che la sua era "semplicemente una battuta". E ha aggiunto: "Chiedo scusa se qualcuno si è sentito offeso", anche se sulle sue parole è convinto ci siano state delle "strumentalizzazioni politiche". Il capo del Carroccio lo ha detto con i cronisti mentre lasciava Palazzo Madama. E per quanto riguarda la mozione di sfiducia presentata contro lui, Umberto Bossi si è detto convinto che il governo andrà avanti sino alla fine della legislatura.
Omar Palazzani

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mercoledì 29 settembre 2010

Manifestazione

Manifestazione alla RAI


Fabio Sabbatani Schiuma
RAI,PDL-MPI: NESSUNA SANZIONE A SANTORO E' INSULTO A CHI PAGA CANONE.
ROMA, 29 sett. "Il Cda della Rai ha deciso di non sospendere la trasmissione 'Annozero', non pretende una par condicio nei dibattiti messi in onda? Perchè allora i cittadini dovrebbero continuare a pagare il canone per un servizio pubblico? Così vengono offesi ".
Lo dichiarano in una nota congiunta Chiara Colosimo (PdL), consigliere regionale del Lazio, Andrea De Priamo (PdL) e Fabrizio Santori (PdL), entrambi consiglieri comunali di Roma, e Fabio Sabbatani Schiuma, coordinatore regionale del 'Movimento per l'Italia con Daniela Santanchè - PdL'.

martedì 28 settembre 2010

Bossi insulta Roma, ecco la lettera di Alemanno al Premier.

di GIANNI ALEMANNO (tratta da Libero).
Signor Presidente, ancora una volta, come purtroppo accade sempre più spesso, un Ministro del suo Governo, intervenendo in una pubblica manifestazione si è lasciato andare ad affermazioni e battute gravemente offensive per la dignità di Roma Capitale e dei miei concittadini. Il Ministro in questione, che mi legge per conoscenza, è il deputato Umberto Bossi, che nella giornata di ieri si è spinto a storpiare, con una vecchia battuta di un noto fumetto, la storica sigla SPQR che da più di duemila anni qualifica la Città Eterna. È evidente - a me e a tutti coloro che hanno letto la notizia - che siamo di fronte ad una battuta comiziale priva di diretti riflessi sull'azione di Governo.
D'altra parte, sono passati appena pochi giorni da quando, proprio su proposta di un Ministro leghista come Roberto Calderoli, il suo Governo ha approvato definitivamente il Decreto legislativo che trasforma il Comune di Roma nell'ente locale speciale “Roma Capitale”. Eppure, tali battute arrivano dopo articolate proposte, lanciate dalla stessa fonte politica, di distribuzione delle sedi centrali dei ministeri in tutte le principali città italiane, proposte chiaramente finalizzate a depotenziare il ruolo di Roma Capitale.
Tutto questo non può non determinare un grave sconcerto fra i cittadini di Roma ed allarmare tutti coloro che, come me, si trovano ad avere la responsabilità di guidare amministrativamente la Capitale. Per questi motivi, dopo aver a lungo pazientato e minimizzato prese di posizione di questo genere, sono costretto a chiederLe ufficialmente di intervenire presso tutti i suoi Ministri affinché mantengano un atteggiamento più istituzionale e più rispettoso del ruolo di Roma Capitale e dei quasi tre milioni di cittadini italiani che vivono ed operano nella nostra città. Sicuro della sua attenzione, La saluto cordialmente. (L'UNICO).

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