mercoledì

Libertà, Giustizia, Censura !


 Ecco perché la libertà di pensiero va ... liberata ! 
( Fonte ADUC )
Diffamazione
calunnia
apologia di delitto
apologia del Fascismo
vilipendio del Presidente della Repubblica
vilipendio di capo di Stato estero
vilipendio delle Camere
vilipendio del sentimento religioso
istigazione a delinquere
associazione a delinquere
stampa clandestina
ecc. ecc. ecc.
Questi e altri i reati d'opinione, commessi con l'espressione del pensiero. Retaggio di regimi autoritari, codificati in Italia durante il ventennio fascista, i reati d'opinione continuano oggi a limitare uno dei fondamenti della democrazia: la libertà di espressione.
LA COSTITUZIONE recita al primo comma dell'articolo 21: "Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione". Questo principio è però disatteso con procedimenti penali per reati d'opinione. L'Italia risulta al 49mo posto nel mondo per grado di libertà di stampa secondo il Press Freedom Index di Reporters sans frontièrs.
Il rapporto annuale di Freedom House ha declassato la stampa italiana da "libera" a "semi-libera".
Frutto non solo del nostro anomalo assetto proprietario dei media, ma del numero di giornalisti denunciati, perquisiti e anche arrestati per diffamazione o altri reati d'opinione.
L'IMPATTO NEGATIVO dei reati d'opinione si fa sentire soprattutto sul Web. L'oscuramento di forum e blog, o di interi siti per la presenza anche di un solo commento ritenuto offensivo, è abituale. Così come sono diversi i tentativi di limitare Internet: niente blog se non sei iscritto all'ordine/corporazione dei giornalisti e niente iscrizione all'ordine senza laurea.
L'ADUC E' IMPEGNATA nella difesa della libertà di espressione, anche di chi esprime idee per noi raccapriccianti. In una società libera si deve convincere non reprimere.
Grazie ad una nostra iniziativa giudiziaria, i blogger sono piu' protetti contro le condanne per i reati d'opinione commessi da chi interviene sui loro blog.
C'E' MOLTA STRADA DA FARE: 
- abolizione dei reati d'opinione,
- abolizione dell'ordine dei giornalisti,
- abolizione dei finanziamenti pubblici all'editoria,
- privatizzazione e liberazione della Rai dall'occupazione partitica,
- norme antitrust sulla proprietà dei mezzi di informazione.

IL VOSTRO UFFICIO STAMPA

giovedì

Euro e Fallimenti !


E’ NATO IL COMITATO SPONTANEO DI ITALIANI INFEROCITI SU FACEBOOK https://www.facebook.com/events/305349009551256/
PETIZIONE !  Usciamo dall'euro. NO domani, ADESSO, TORNIAMO ALLA LIRA ! http://www.firmiamo.it/usciamo-dall-euro--no-domani--adesso--torniamo-alla-lira--/list
"La gente e' stanca ed ha capito, prima ancora dei Dirigenti, eletti o non, di questo Paese, che bisogna intervenire subito, prima della catastrofe. Per questo abbiamo spontaneamente lanciato l'idea di raccogliere le firme per tornare alla Lira e le adesioni, a quanto pare, sono davvero sorprendenti". Lo afferma l'avvocato penalista del Foro di Catania, Giuseppe Lipera che aggiunge: "C'e' poco da discutere: a oltre 10 anni dall'introduzione dell'euro, che gli italiani hanno dovuto subire come un popolo schiavizzato da un tiranno, l'amara realta' e' sotto gli occhi di tutti e per usare un linguaggio semplice, che può capire sia il lattaio che lo studioso, il risultato oggettivo e' stato solo il raddoppio dei prezzi che ha impoverito tutti". 
Per il penalista "l'economia nazionale e' in crisi e la disoccupazione avanza. Purtroppo chi lo aveva previsto, vedi un saggio economista come il grande Antonio Martino, e' stato ingiustamente ed inopinatamente isolato tant'è' che ha fatto la fine di Cassandra". "Perché -osserva Lipera- nessuno parla di Guido Tabellini, rettore della Bocconi, che sul Sole 24 ore ha scritto 'bisogna ammettere che abbiamo sbagliato'? Peraltro mi vuole spiegare qualcuno cosa hanno in comune i popoli europei? Ora -conclude l'avvocato penalista- quel che veramente non si comprende e' il pensiero di coloro che dicono che tornare indietro sia pericoloso: a me pare un dogma di fede che nessuno mi sa ancora spiegare". 

mercoledì

Mafia, Confische e Rinascita !


Due minuti soli per metterVi al corrente di alcune importanti iniziative di Libera di Don Ciotti, che sicuramente molti di voi già conoscono e sostengono.
Oggi apre La bottega dei sapori e dei saperi della legalità "Pio La Torre" in via dei Prefetti 23 a Roma. La bottega mette in vendita i prodotti coltivati sui terreni confiscati alle mafie. Potrete trovare oltre a dell'ottimo vino (provato personalmente) anche tutti i frutti del lavoro, del coraggio e della passione dei ragazzi della cooperative che ogni giorno lavorano le terre che appartenevano alle mafie.
Il 2 giugno Napolitano offrirà agli ospiti i prodotti delle terre confiscate ai boss. Ci saranno le maglie siciliane e i paccheri di Gragnano, il cous cous, il pesto di peperoncini e le melanzane a filetti della Piana di Gioia Tauro, i legumi di Piana degli Albanesi, le mozzarelle delle terre di don Peppe Diana, i tarallini e le friselle Pugliesi, le torte con la composta di limoni di Sicilia. 
(Articolo pubblicato su Repubblica del 18 maggio 2012 a firma di Alessandra Ziniti.)
... Un buon motivo per brindare!....

sabato

Roma, Municipio XVII e Rione Prati !


MUNICIPI: SCHIUMA(MPI), PRATI E' CITTA' STORICA, SI ACCORPI CON PRIMO.
"Si leggono varie proposte, speriamo fantasiose, è bene ribadire un concetto:
il Municipio 17 parte della 'citta' storica': se quindi si dovesse procedere con la politica degli accorpamenti 'di massa', non si potra' che ricomprenderlo nel Municipio Roma 1. In caso contrario faremo le barricate insieme ai residenti".
Lo dichiara Fabio Sabbatani Schiuma, coordinatore regionale del 'Movimento per l'Italia', per il quale "sarebbe opportuno coinvolgere maggiormente eletti sui territori e associazioni di zona, prima di decidere".
Stemma Rione Prati
"Il Municipio 17 - continua Schiuma - è il quadrante di Roma piu' attraversato dai romani e i servizi che fornisce, dalla pulizia alla manutenzione delle strade, devono anche tener conto dell'enorme flusso turistico che visita il patrimonio monumentale presente sul territorio. Andrebbe comunque mantenuto un ufficio decentrato 'oltretevere' viste le attuali limitazioni all'accesso nel centro storico inapplicabili in Prati e la numerosa presenza di popolazione anziana.
Se si volesse procedere - conclude Schiuma - con il bisturi, cosa che creerebbe pero' troppa confusione, chi conosce il territorio sa che gli accorpamenti 'naturali' per le caratteristiche urbane, sarebbero con i singoli municipi adiacenti: la direttrice di Prati e Borgo con il primo, quella di Trionfale con il 18 e con il 19 e quella di Delle Vittorie con il 20, ossia piu' o meno quelle dei vecchi collegi delle elezioni provinciali".
di Fabio Sabbatani Schiuma

IL VOSTRO UFFICIO STAMPA

mercoledì

Marchi e Brevetti in Italia !


Brevetti e Marchi Made in Italy: l'analisi Unioncamere degli ultimi 12 anni della creatività nazionale. Siamo tra i leader in Europa, anche se ancora si preferiscono i depositi nazionali. 


L’innovazione e la creatività sono Made in Italy, secondo l’ultima analisi dell’Osservatorio di Unioncamere sui Brevetti e Marchi comunitari registrati nel periodo 1999-2010. Il nostro Paese in quanto a numero di Brevetti è infatti fra i leader d’Europa, dove l’Italia spicca con un ottimo quinto posto. Un estro che chiede di essere tutelato in Europa attraverso la Registrazione del Marchio Comunitario.
Per il presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello, «il sostegno che il sistema camerale fornisce alle imprese, d’intesa con il Ministero dello Sviluppo economico, affinché tutelino le proprie invenzioni e il proprio brand sia a livello comunitario che internazionale deriva dalla constatazione che il deposito di Brevetti e Marchi è fondamentale per proteggere la creatività ed il genio italiano nel mondo contro le azioni di contraffazione che procurano un grave danno all’economia nazionale sia in termini di riduzione della competitività delle imprese, sia di sicurezza, sia di mancate entrate fiscali». 

martedì

UNA GIUSTIZIA GIUSTA


Leggiamo sull'Agenzia stampa Adnkronos, le dichiarazioni della figlia di Enzo Tortora, Silvia. Restiamo sconcertate dalla freddezza e dal tono delle suddette dichiarazioni. ''Celebriamo di meno e facciamo di più''. Silvia Tortora spiega così all'Adnkronos la sua posizione sulle iniziative previste per il prossimo 18 maggio, anniversario della morte del padre, tacciando la nostra Associazione come un’associazione alla ricerca di pubblicità. Non vogliamo cogliere la provocazione, ricordando che non rispondere alle provocazioni è prerogativa delle persone sagge. La nostra associazione schierata da sempre nella lotta per la legalità, nella lotta per ripristinare quella giustizia GIUSTA, ricorda Tortora, quale vittima della malagiustizia, chiedendosi, a distanza di 27 anni come sia potuto accadere quello che è accaduto. Tortora era un uomo mite, sereno, un gran signore, di cultura liberale, educato, onesto. Accusato da un pentito di spacciare droga, senza un riscontro, senza una prova, da incensurato, lo arrestarono dinanzi ad una folla di fotoreporter, cineoperatori e giornalisti, miseramente avvertiti. Un orrore! Per dirla con le stesse parole di Enzo Tortora. Da quel giorno iniziò il suo calvario. La sua è stata un’esperienza tremenda, assurda per come si è realizzata, e ancora oggi inaccettabile. Per questo chiediamo di non dimenticare. Se alla Sig.ra Silvia Tortora non piace la nostra iniziativa, non è un nostro problema, ma della sua coscienza si! Lavoriamo sulle ingiustizie non possiamo farci nulla, Enzo Tortora era un uomo pubblico e come tale va ricordato ed insieme a lui vanno commemorate tutte le vittime di ingiustizia di cui lui è il simbolo! Non lo facciamo di certo per farci pubblicità non ne abbiamo bisogno. (Barbara Cerusico)

lunedì

EQUITALIA TI ODIO? QUANDO LO STATO E’ ARROGANTE E LADRO


AGENPRESS -  Equitalia e' nel mirino di alcuni gesti inconsulti di contribuenti, su se stessi e verso gli altri. Quelli che si fanno male da soli con i suicidi e quelli che pensano che una bombetta possa servire a far meglio comprendere la saturazione della sopportazione.
Sui suicidi umanamente ci turbiamo, mentre riteniamo stupidi e improduttivi gli atti di violenza contro le cose. Il turbamento umano e' anche politico, poiché e' innegabile che la causa che possa aver influito sulla decisione del singolo ha comunque radici di politica economica, e se una politica -anche se fosse considerata la migliore possibile- porta qualcuno a decidere di privarsi della vita, vuol dire che non va bene: la politica deve sempre offrire “chance”, a chiunque, foss'anche il più incallito delinquente. Se ciò non accade vuol dire o che queste “chance” non ci sono o che gli addetti non riescono a comunicarle a chi ne ha necessità. Se chi ci governa ha uno spiccato senso dello Stato, al primo segnale del genere deve subito agire, o rimediando alla mancanza di questa “chance” o cambiando chi e cosa non e' in grado di comunicare.
Per ora non accade nulla, pero'!! Un nulla terribile che fra breve avrà conseguenze ancora più disastrose. Con la chiusura di Equitalia a fine anno e il passaggio delle competenze per la riscossione ai Comuni, questi ultimi, sicuramente piu' vicini ai cittadini che non i marmorei funzionari di Attilio Befera *, saranno più facile e diffuso bersaglio rispetto agli attuali uffici di Equitalia.
O c'e' qualche incapace bizzarro che creda sia sufficiente la repressione, nonché la difesa armata (a quando l'Esercito, da impegnare come si fa in Afghanistan...), degli “obiettivi sensibili” per scoraggiare malintenzionati?
Eppure la soluzione e' semplice, e ci sono anche diversi progetti di legge in Parlamento che vanno in questo senso. Perché le imposte non pagate devono raddoppiare e perché su di esse devono gravare interessi del 10% ogni sei mesi? Tutti soldi che vanno a quello Stato che per prassi normale, e senza particolari aggravi, non rimborsa il dovuto nei termini (vedi Iva), e chi riesce ad ottenere qualcosa ci arriva solo dopo aver mobilitato mezzo mondo (1).
Sarebbe una decisione che farebbe la differenza tra uno Stato arrogante e vessatore e uno Stato ordinatore. Perché non si procede?

* Presidente di Equitalia, nonché direttore dell'Agenzia delle Entrate
(1) oltre l'esempio dell'Iva che in questi giorni sembra che lo Stato faccia un piacere perche' dovrebbe cominciare a rimborsare una parte di debiti atavici, ci sono anche le piccole e apparentemente insignificanti vessazioni quotidiane. Un esempio fiorentino: sono migliaia i cittadini che fanno ricorso e vincono contro le multe degli autovelox illeciti, e il giudice spesso condanna il Comune anche al rimborso di quei 37 euro di contributo unificato che il ricorrente ha dovuto pagare per usufruire dei servizi del giudice di pace. La legge dice che le sentenze vanno onorate entro 30 giorni, ma il Comune di Firenze non lo fa mai, se non, scaduti i 30 giorni, si vede arrivare una raccomandata A/R da parte di chi ne ha diritto, e solo con le minacce di una causa in merito, si decide a rimborsare.... bell'esempio....

Vincenzo Donvito, Presidente Aduc

IL VOSTRO UFFICIO STAMPA

Eccellenza a Roma - Post in Evidenza

Ultima Ora: Top News

www.studioservice.com

I POST PIU' SEGUITI