Dal "Trattato sulla tolleranza" del 1763
Preghiera a Dio
Non è più dunque agli uomini che mi rivolgo, ma a te, Dio di tutti gli esseri, di tutti i mondi, di tutti i tempi: se è lecito che delle deboli creature, perse nell'immensità e impercettibili al resto dell'universo, osino domandare qualche cosa a te, che tutto hai donato, a te, i cui decreti sono e immutabili e eterni, degnati di guardare con misericordia gli errori che derivano dalla nostra natura.
Fà sì che questi errori non generino la nostra sventura.
Tu non ci hai donato un cuore per odiarci l'un l'altro, ne delle mani per sgozzarci a vicenda; fà che noi ci aiutiamo vicendevolmente a sopportare il fardello di una vita penosa e passeggera.
Fà sì che le piccole differenze tra i vestiti che coprono i nostri deboli corpi, tra tutte le nostre lingue inadeguate, tra tutte le nostre usanze ridicole, tra tutte le nostre leggi imperfette, tra tutte le nostre opinioni insensate, tra tutte le nostre convinzioni così diseguali ai nostri occhi e così uguali davanti a te, insomma che tutte queste piccole sfumature che distinguono gli atomi chiamati "uomini" non siano altrettanti segnali di odio e di persecuzione.
Fà in modo che coloro che accendono ceri in pieno giorno per celebrarti sopportino coloro che si accontentano della luce del tuo sole; che coloro che coprono i loro abiti di una tela bianca per dire che bisogna amarti, non detestino coloro che dicono la stessa cosa sotto un mantello di lana nera; che sia uguale adorarti in un gergo nato da una lingua morta o in uno più nuovo.
Fà che coloro il cui abito è tinto in rosso o in violetto, che dominano su una piccola parte di un piccolo mucchio di fango di questo mondo, e che posseggono qualche frammento arrotondato di un certo metallo, gioiscano senza inorgoglirsi di ciò che essi chiamano "grandezza" e "ricchezza", e che gli altri li guardino senza invidia: perché tu sai che in queste cose vane non c'è nulla da invidiare, niente di cui inorgoglirsi.
Possano tutti gli uomini ricordarsi che sono fratelli !
Abbiano in orrore la tirannia esercitata sulle anime, come odiano il brigantaggio che strappa con la forza il frutto del lavoro e dell'attività pacifica!
Se sono inevitabili i flagelli della guerra, non odiamoci, non laceriamoci gli uni con gli altri nei periodi di pace ed impieghiamo il breve istante della nostra esistenza per benedire insieme in mille lingue diverse, dal Siam alla California, la tua bontà che ci ha donato questo istante.
IL VOSTRO UFFICO STAMPA
sabato
Calano ancora i consumi di vino in Italia: un studio di Vinexpo Iwsr
Interessanti risultati di uno studio sul mercato del vino e degli alcolici e sulle prospettive in vista del 2014 condotto dal salone Vinexpo che creato nel 1981 per iniziativa della Camera di Commercio e dell'Industria di Bordeaux, si è affermato di edizione in edizione (intelligentemente biennale) come il più grande salone professionale a livello mondiale per gli operatori del settore dei vini e degli alcolici.
Nel 2011, Vinexpo festeggia dunque I suoi primi 30 anni, fatti di successi, innovazione, adeguamento alle necessità di sviluppo internazionale degli attori del settore del vino e degli alcolici.
Lo studio ha analizzato trend e prospettive internazionali, ma ha riservato un occhio di riguardo anche all'Italia del vino, di cui ha fornito le seguenti coordinate:
2° produttore di uva da vino; (o primo ?)
1° consumatore mondiale di vini fermi in termini di volume (5° in termini di valore);
5° consumatore mondiale di vini frizzanti;
6° mercato mondiale in termini di consumo di vini commercializzati a più di 10 dollari (7,19€) la bottiglia;
1° mercato mondiale per il consumo di vini commercializzati a meno di 5 USD (3,59 €) la bottiglia;
1° esportatore mondiale di vino in termini di volume e secondo in termini di valore.
La notizia è che dopo aver stabilito un record nel 2007, il consumo di vino in Italia segna il passo.
Il consumo italiano di vino ha raggiunto i 308 milioni di casse da 9 litri nel 2010, registrando una diminuzione dello 0,3% rispetto al 2009 e di circa l'1% rispetto al record di consumo (311,378 milioni di casse) registrato secondo lo studio VINEXPO / the iwsr nel 2007.
Tuttavia, nel 2010 l'Italia ha confermato il suo posizionamento di primo paese consumatore mondiale di vino. Fra il 2010 e il 2014 lo studio VINEXPO prevede che il consumo degli italiani dovrebbe stabilizzarsi (-0,6 %) e che a partire dal 2012 l'Italia dovrebbe perdere la sua leadership mondiale a vantaggio degli Stati Uniti.
Molto meglio, mentre i consumi interni calano, vanno le cose per le esportazioni di vini italiani, che hanno raggiunto i 212,3 milioni di casse da 9 litri nel 2009, segnando un aumento del 31,5 % rispetto al 2005 e confermando i produttori italiani come i primi esportatori mondiali in termini di volume davanti a Spagna e Francia.
Nello stesso periodo le esportazioni verso la Germania (primo mercato d'esportazione per i vini italiani), il Regno Unito (secondo mercato) e gli Stati Uniti (terzo mercato) sono aumentate sensibilmente. Esse hanno registrato netti aumenti in Canada e nei Paesi Bassi ma anche in Asia e in modo particolare in Cina.
C'è un aspetto da considerare però, ovvero che se i vini italiani restano i più esportati nel Mondo in termini di volume, la Francia si conferma quale primo paese esportatore per valore (7,69 miliardi di euro realizzati nel 2009 dalle esportazioni di vini francesi contro i 4,41 miliardi di euro realizzati dai vini italiani).
L'Italia si conferma poi quale il primo mercato mondiale per il consumo di vini commercializzati a meno di 5 USD (3,59 €) la bottiglia ma solo l'8° mercato per i vini venduti fra i 5 USD ( 3,59 € ) e 10 USD (7,19 € ) e il 6° per quelli venduti a più di 10 USD (7,19 €) la bottiglia.
Lo studio VINEXPO/the iwsr prevede tuttavia che fra il 2009 e il 2014 i volumi consumati a meno di 5 USD la bottiglia dovrebbero retrocedere (-2,7 %) mentre quelli che si collocano fra i 5 USD e i 10 USD dovrebbero conoscere un incremento (+ 10,5 %) di consumo.
Già finita la moda dei rosati?
Un altro elemento molto interessante lo studio di Vinexpo mette in rilievo: una sorta di ristagno, se non una fine della "moda" dei vini rosati che si era evidenziata negli anni scorsi: nel 2010 Il consumo di vini rosati ha rappresentato solo 4,1 milioni di casse da 9 litri, pari all'1,3 % del consumo di vini fermi mentre a livello mondiale esso rappresenta circa il 10 % dei consumi. Questa tipologia di consumo è inoltre in ribasso (- 8,5% rispetto al 2005) mentre registra una forte crescita a livello mondiale. In Italia, terra di rosati, il consumo di vini fermi si ripartisce fra i vini rossi (50,2 % del consumo) e i vini bianchi (48,5%).
Franco Ziliani
IL VOSTRO UFFICIO STAMPA
Nel 2011, Vinexpo festeggia dunque I suoi primi 30 anni, fatti di successi, innovazione, adeguamento alle necessità di sviluppo internazionale degli attori del settore del vino e degli alcolici.
Lo studio ha analizzato trend e prospettive internazionali, ma ha riservato un occhio di riguardo anche all'Italia del vino, di cui ha fornito le seguenti coordinate:
2° produttore di uva da vino; (o primo ?)
1° consumatore mondiale di vini fermi in termini di volume (5° in termini di valore);
5° consumatore mondiale di vini frizzanti;
6° mercato mondiale in termini di consumo di vini commercializzati a più di 10 dollari (7,19€) la bottiglia;
1° mercato mondiale per il consumo di vini commercializzati a meno di 5 USD (3,59 €) la bottiglia;
1° esportatore mondiale di vino in termini di volume e secondo in termini di valore.
La notizia è che dopo aver stabilito un record nel 2007, il consumo di vino in Italia segna il passo.
Il consumo italiano di vino ha raggiunto i 308 milioni di casse da 9 litri nel 2010, registrando una diminuzione dello 0,3% rispetto al 2009 e di circa l'1% rispetto al record di consumo (311,378 milioni di casse) registrato secondo lo studio VINEXPO / the iwsr nel 2007.
Tuttavia, nel 2010 l'Italia ha confermato il suo posizionamento di primo paese consumatore mondiale di vino. Fra il 2010 e il 2014 lo studio VINEXPO prevede che il consumo degli italiani dovrebbe stabilizzarsi (-0,6 %) e che a partire dal 2012 l'Italia dovrebbe perdere la sua leadership mondiale a vantaggio degli Stati Uniti.
Molto meglio, mentre i consumi interni calano, vanno le cose per le esportazioni di vini italiani, che hanno raggiunto i 212,3 milioni di casse da 9 litri nel 2009, segnando un aumento del 31,5 % rispetto al 2005 e confermando i produttori italiani come i primi esportatori mondiali in termini di volume davanti a Spagna e Francia.
Nello stesso periodo le esportazioni verso la Germania (primo mercato d'esportazione per i vini italiani), il Regno Unito (secondo mercato) e gli Stati Uniti (terzo mercato) sono aumentate sensibilmente. Esse hanno registrato netti aumenti in Canada e nei Paesi Bassi ma anche in Asia e in modo particolare in Cina.
C'è un aspetto da considerare però, ovvero che se i vini italiani restano i più esportati nel Mondo in termini di volume, la Francia si conferma quale primo paese esportatore per valore (7,69 miliardi di euro realizzati nel 2009 dalle esportazioni di vini francesi contro i 4,41 miliardi di euro realizzati dai vini italiani).
L'Italia si conferma poi quale il primo mercato mondiale per il consumo di vini commercializzati a meno di 5 USD (3,59 €) la bottiglia ma solo l'8° mercato per i vini venduti fra i 5 USD ( 3,59 € ) e 10 USD (7,19 € ) e il 6° per quelli venduti a più di 10 USD (7,19 €) la bottiglia.
Lo studio VINEXPO/the iwsr prevede tuttavia che fra il 2009 e il 2014 i volumi consumati a meno di 5 USD la bottiglia dovrebbero retrocedere (-2,7 %) mentre quelli che si collocano fra i 5 USD e i 10 USD dovrebbero conoscere un incremento (+ 10,5 %) di consumo.
Già finita la moda dei rosati?
Un altro elemento molto interessante lo studio di Vinexpo mette in rilievo: una sorta di ristagno, se non una fine della "moda" dei vini rosati che si era evidenziata negli anni scorsi: nel 2010 Il consumo di vini rosati ha rappresentato solo 4,1 milioni di casse da 9 litri, pari all'1,3 % del consumo di vini fermi mentre a livello mondiale esso rappresenta circa il 10 % dei consumi. Questa tipologia di consumo è inoltre in ribasso (- 8,5% rispetto al 2005) mentre registra una forte crescita a livello mondiale. In Italia, terra di rosati, il consumo di vini fermi si ripartisce fra i vini rossi (50,2 % del consumo) e i vini bianchi (48,5%).
Franco Ziliani
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venerdì
ALIMENTI, IL MADE IN LAZIO IN MOSTRA SU CALENDARIO ARSIAL
"Un calendario delle produzioni tipiche e di qualità della regione Lazio per divulgare al meglio la conoscenza presso i consumatori dei prodotti certificati del territorio, in special modo delle microproduzioni garantite. Un’iniziativa dell’Arsial che si inserisce all’interno del progetto “Agricoltura Qualità”, attraverso il quale l’Agenzia regionale di Via Lanciani cura una serie di azioni riconducibili ad una cornice comunitaria e nazionale di qualità regolamentata e di sicurezza alimentare". Lo comunica l'Arsial.
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Federalismo fiscale: raggiunto accordo con le Regioni.
di Anna Fabi
Giovedì 24 marzo 2011
Il Governo ha trovato l'accordo con le Regioni per far ripartire l'iter di approvazione del Federalismo fiscale.
Federalismo Fiscale Regionale più vicino: raggiunto l'accordo Governo-Conferenza delle Regioni necessario per procedere alla fase due della riforma fiscale sul Federalismo in Italia. Dopo l'approvazione del Fisco Municipale, infatti, l'iter di era arenato perchè le Regioni avevano dichiarato nullo l'intesa dello scorso 16 dicembre, non avevo il Governo rispettato gli impegni economici presi.
«Il nostro giudizio sul decreto sul federalismo regionale torna ad essere positivo», ha dichiarato il presidente della Conferenza Vasco Errani.
Il nuovo accordo da 425 milioni di euro porterà nelle casse regionali i fondi promessi per il trasporto pubblico locale. La pre-intesa dei mesi scorsi con le Regioni, ipotizzava anche la fiscalizzazione del TPL e la revisione dei tagli previsti dal 2012 della manovra correttiva per le Regioni che rispettano il patto di stabilità.
I contenuti del nuovo accordo sono confluiti in una serie di emendamenti al decreto legislativo per il Fisco Regionale, votato questo pomeriggio in commissione bicamerale.
Gli altri punti previsti dal nuoivo accordo: revisione Irpef dal 2013 e non dal 2011 (possibilità di modificare le aliquote a livello regionale) e rinnovo ammortizzatori sociali in deroga per il 2011-2012.
Le istanze dell'opposizione? Che il federalismo regionale non porti tagli ai servizi e incremento delle tasse. Per evitare ostacoli in sede di voto, il ministro Calderoli ha accolto molte proposte del relatore di minoranza Francesco Boccia, nonostante la posizione contraria di Dario Franceschini, che ha evidenziato il ruolo politico del voto sul Federalismo.
IL VOSTRO UFFICIO STAMPA
Giovedì 24 marzo 2011
Il Governo ha trovato l'accordo con le Regioni per far ripartire l'iter di approvazione del Federalismo fiscale.
Federalismo Fiscale Regionale più vicino: raggiunto l'accordo Governo-Conferenza delle Regioni necessario per procedere alla fase due della riforma fiscale sul Federalismo in Italia. Dopo l'approvazione del Fisco Municipale, infatti, l'iter di era arenato perchè le Regioni avevano dichiarato nullo l'intesa dello scorso 16 dicembre, non avevo il Governo rispettato gli impegni economici presi.
«Il nostro giudizio sul decreto sul federalismo regionale torna ad essere positivo», ha dichiarato il presidente della Conferenza Vasco Errani.
Il nuovo accordo da 425 milioni di euro porterà nelle casse regionali i fondi promessi per il trasporto pubblico locale. La pre-intesa dei mesi scorsi con le Regioni, ipotizzava anche la fiscalizzazione del TPL e la revisione dei tagli previsti dal 2012 della manovra correttiva per le Regioni che rispettano il patto di stabilità.
I contenuti del nuovo accordo sono confluiti in una serie di emendamenti al decreto legislativo per il Fisco Regionale, votato questo pomeriggio in commissione bicamerale.
Gli altri punti previsti dal nuoivo accordo: revisione Irpef dal 2013 e non dal 2011 (possibilità di modificare le aliquote a livello regionale) e rinnovo ammortizzatori sociali in deroga per il 2011-2012.
Le istanze dell'opposizione? Che il federalismo regionale non porti tagli ai servizi e incremento delle tasse. Per evitare ostacoli in sede di voto, il ministro Calderoli ha accolto molte proposte del relatore di minoranza Francesco Boccia, nonostante la posizione contraria di Dario Franceschini, che ha evidenziato il ruolo politico del voto sul Federalismo.
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giovedì
Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano
Napolitano: l'Italia si sta muovendo nelle regole della Carta dell'Onu.
Il Capo dello Stato: ci sono posizioni diverse ma una convergenza è stata trovata in Parlamento
ROMA (24 marzo 2011) - Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, lasciando oggi le Fosse Ardeatine, ha detto a proposito dei raid compiuti sulla Libia: ''Stiamo pienamente dentro la Carta delle Nazioni Unite". Il capo dello Stato ha poi sottolineato come ieri nel Parlamento "si è espressa, pur nella diversità di posizioni, una convergenza fondamentale, molto significativa e importante''.
Mentre il ministro della Difesa La Russa sull'impegno delle forze militari italiane ha spiegato che oltre ai quattro Tornado e ai quattro caccia F-16 potranno essere disponibili sotto l'egida della Nato potranno essere disponibili anche unità navali e altri aerei. Il ministro degli Esteri Franco Frattini, sull'impegno dell'Italia, ha riferito alla Camera che il Paese sta dando il proprio contributo nei rispetti della risoluzione del 1973. E ha aggiunto: "Il nostro impegno e quello della comunità internazionale è quello di evitare una guerra sanguinosa nella quale un regime colpisce un popolo".
Roberto Rozzi
IL VOSTRO UFFICIO STAMPA
Il Capo dello Stato: ci sono posizioni diverse ma una convergenza è stata trovata in Parlamento
ROMA (24 marzo 2011) - Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, lasciando oggi le Fosse Ardeatine, ha detto a proposito dei raid compiuti sulla Libia: ''Stiamo pienamente dentro la Carta delle Nazioni Unite". Il capo dello Stato ha poi sottolineato come ieri nel Parlamento "si è espressa, pur nella diversità di posizioni, una convergenza fondamentale, molto significativa e importante''.
Mentre il ministro della Difesa La Russa sull'impegno delle forze militari italiane ha spiegato che oltre ai quattro Tornado e ai quattro caccia F-16 potranno essere disponibili sotto l'egida della Nato potranno essere disponibili anche unità navali e altri aerei. Il ministro degli Esteri Franco Frattini, sull'impegno dell'Italia, ha riferito alla Camera che il Paese sta dando il proprio contributo nei rispetti della risoluzione del 1973. E ha aggiunto: "Il nostro impegno e quello della comunità internazionale è quello di evitare una guerra sanguinosa nella quale un regime colpisce un popolo".
Roberto Rozzi
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mercoledì
No alla liberalizzazione dei vigneti.
L'Italia chiederà a Bruxelles di rivedere il regolamento europeo che prevede dal 2015 la liberalizzazione degli impianti di nuovi vigneti, cancellando così l'attuale sistema delle licenze produttive. Lo ha affermato il ministro Giancarlo Galan, sottolineando «la preoccupazione per gli effetti che potrebbero derivare da questa decisione. Occorre fornire ai produttori adeguate certezze di conservazione di quel valore di sistema che fino a oggi ha consentito lo sviluppo del "Vino Made in Italy".
IL VOSTRO UFFICIO STAMPA
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giovedì
Viva l'ITALIA
Io amo l’Italia perchè mio padre e mia madre sono italiani, perchè il sangue che mi scorre nelle vene è italiano.
Perchè è italiana la terra dove son sepolti i morti che mia madre piange e che mio padre venera, perchè la città dove son nato, la lingua che parlo, i libri che mi educano.
Perchè mio fratello, mia sorella, i miei compagni, e il grande popolo in mezzo a cui vivo, e la bella natura che mi circonda, la musica, la cultura e tutto ciò che faccio, che amo, che studio, che ammiro, è italiano.
E. De Amicis - Cuore
IL VOSTRO UFFICIO STAMPA
Perchè è italiana la terra dove son sepolti i morti che mia madre piange e che mio padre venera, perchè la città dove son nato, la lingua che parlo, i libri che mi educano.
Perchè mio fratello, mia sorella, i miei compagni, e il grande popolo in mezzo a cui vivo, e la bella natura che mi circonda, la musica, la cultura e tutto ciò che faccio, che amo, che studio, che ammiro, è italiano.
E. De Amicis - Cuore
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martedì
Equitalia contro le Pmi: denuncia Confartigianato.
di Alessandro Vinciarelli
Confartigianato Imprese Crotone chiede un tavolo di confronto su Equitalia, evidenziando gravi criticità nel sistema esattoriale che penalizzano in primo luogo le Pmi.
Confartigianato Imprese Crotone si schiera contro Equitalia - società pubblica (Agenzia delle Entrate e INPS) incaricata di riscuotere tasse e contributi Inps e IVA, multe e canone Rai - per l'accanimento nei confronti delle Pmi. «La nostra Associazione condivide appieno gli sforzi per individuare e punire gli evasori. Tuttavia facciamo rilevare come negli ultimi tempi si è verificato un vero e proprio accanimento contro i contribuenti più piccoli, magari con debiti verso lo Stato di sole poche migliaia di euro».
Il sistema dei pagamenti delle cartelle esattoriali di Equitalia presenta criticità da risolvere per non compromettere la situazione delle imprese del territorio, già minata dalla crisi.
Una persecuzione effettuata da Equitalia nei confronti delle piccole imprese fatta di multe, canoni e Tarsu, che Confartigianato Imprese Crotone denuncia insieme alla percezione che la devastante recessione che le Pmi stanno vivendo sia ancora sottovalutata da molti.
«Non vogliamo arrivare a parlare di "caccia alle streghe". Sappiamo bene che la legge non può accorgersi della differenza tra i debitori, di chi ha evaso con dolo o meno ma certamente tra grandi e piccoli forse farebbe bene a farlo». Tuttavia, tra le criticità evidenziate, non si motiva l'interesse del 9% che intasca Equitalia su ogni debito contestato: «una vera e propria gabella che si calcola sull'importo già maggiorato delle sanzioni e non sul debito reale: in pratica più cartelle spediscono, più fanno incassi».
Per chi ha richiesto la rateizzazione dei debiti contributivi basta saltare anche un solo termine di pagamento, o effettuare un versamento inferiore a quello concordato per vedersi cancellato il beneficio e tutte le facilitazioni connesse; tra i vantaggi che scompaiono con l'inosservanza del piano di rateizzazione c'è anche il rilascio DURC (Documento Unico di Regolarità Contributiva)».
A tutto ciò si aggiunge la necessità dell'Agenzia delle Entrate di «scovare parecchi miliardi di euro che oggi le sfuggono» e per questo da quest'anno Equitalia avrà più potere andando ad agire in campi finora riservati all'Agenzia, quindi direttamente sui contribuenti con delle indagini finanziarie, «avrà poteri superiori perfino alla Guardia di Finanza».
IL VOSTRO UFFICIO STAMPA
Confartigianato Imprese Crotone chiede un tavolo di confronto su Equitalia, evidenziando gravi criticità nel sistema esattoriale che penalizzano in primo luogo le Pmi.
Confartigianato Imprese Crotone si schiera contro Equitalia - società pubblica (Agenzia delle Entrate e INPS) incaricata di riscuotere tasse e contributi Inps e IVA, multe e canone Rai - per l'accanimento nei confronti delle Pmi. «La nostra Associazione condivide appieno gli sforzi per individuare e punire gli evasori. Tuttavia facciamo rilevare come negli ultimi tempi si è verificato un vero e proprio accanimento contro i contribuenti più piccoli, magari con debiti verso lo Stato di sole poche migliaia di euro».
Il sistema dei pagamenti delle cartelle esattoriali di Equitalia presenta criticità da risolvere per non compromettere la situazione delle imprese del territorio, già minata dalla crisi.
Una persecuzione effettuata da Equitalia nei confronti delle piccole imprese fatta di multe, canoni e Tarsu, che Confartigianato Imprese Crotone denuncia insieme alla percezione che la devastante recessione che le Pmi stanno vivendo sia ancora sottovalutata da molti.
«Non vogliamo arrivare a parlare di "caccia alle streghe". Sappiamo bene che la legge non può accorgersi della differenza tra i debitori, di chi ha evaso con dolo o meno ma certamente tra grandi e piccoli forse farebbe bene a farlo». Tuttavia, tra le criticità evidenziate, non si motiva l'interesse del 9% che intasca Equitalia su ogni debito contestato: «una vera e propria gabella che si calcola sull'importo già maggiorato delle sanzioni e non sul debito reale: in pratica più cartelle spediscono, più fanno incassi».
Per chi ha richiesto la rateizzazione dei debiti contributivi basta saltare anche un solo termine di pagamento, o effettuare un versamento inferiore a quello concordato per vedersi cancellato il beneficio e tutte le facilitazioni connesse; tra i vantaggi che scompaiono con l'inosservanza del piano di rateizzazione c'è anche il rilascio DURC (Documento Unico di Regolarità Contributiva)».
A tutto ciò si aggiunge la necessità dell'Agenzia delle Entrate di «scovare parecchi miliardi di euro che oggi le sfuggono» e per questo da quest'anno Equitalia avrà più potere andando ad agire in campi finora riservati all'Agenzia, quindi direttamente sui contribuenti con delle indagini finanziarie, «avrà poteri superiori perfino alla Guardia di Finanza».
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venerdì
Ma dove sta andando la mia Patria ?
Proposta per i nostri Legislatori, sempre più orientati (purtroppo) alla Gestione Statale, tipica del Comunismo Reale (dove tutto quello che non è proibito è obbligatorio) ad iniziare dalle Quote Rosa imposte ai PRIVATI. La Proposta è riassumibile in tre semplici punti cardine :
1) LIBERTA'.
2) RISPETTO.
3) MERITOCRAZIA.
IL VOSTRO UFFICIO STAMPA
1) LIBERTA'.
2) RISPETTO.
3) MERITOCRAZIA.
IL VOSTRO UFFICIO STAMPA
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