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domenica 10 gennaio 2021

Assalto al Campidoglio, Meloni: «Condanno le violenze ma non accetto lezioni».

La lettera della presidente Fratelli d’Italia al «Corriere» dopo le polemiche politiche sull’assalto a Capitol Hill Mercoledì da parte dei suprematisti bianchi. 

di Giorgia Meloni 

Gentile direttore, 

negli Stati Uniti sono accaduti, in queste ore, eventi clamorosi e gravissimi, culminati in una surreale irruzione nella sede del Congresso americano che ha causato diversi morti. Un quadro scioccante. Eppure per molti, in Italia, sembra tutto semplice. La tesi sostenuta, in sostanza, è: negli Usa c’era un dittatore pazzo che è stato sconfitto, ora ha vinto il bene sul male ma Giorgia Meloni non ha preso sufficientemente le distanze dal mostro Trump. A volte invidio chi ragiona in modo così banale, se non altro perché a fine giornata non rischia l’emicrania per aver fatto lavorare il cervello. 

Rispondo per punti alle stupidaggini che ho letto sul mio conto.

1. Non faccio parte in alcun modo dei «condannatori di violenza un tanto al chilo», quelli per i quali la violenza è giustificata se è di sinistra ed è uno scandalo se arriva da chi è contro la sinistra. Non ho mai avuto timidezza nel condannarla, perché la violenza è violenza, ed è sempre una implicita ammissione di inferiorità. È stato così anche stavolta, come le tante altre nelle quali ho denunciato violenze su cui quelli che oggi pontificano tacevano colpevolmente. Davvero sono sfuggite le recenti immagini delle devastazioni prodotte dai Black Lives Matter? E se si considera legittimo che possa pagare con la vita chi assalta le istituzioni— come accaduto a Washington — perché a chi si scagliava con un estintore contro le nostre forze dell’ordine sono state dedicate aule del Parlamento italiano? Non c’è una violenza giusta e una sbagliata, come una sinistra disperata ormai teorizza, e finché su questo non sentirò parole chiare, non accetto lezioni.

2. Ho scritto che le violenze dovevano cessare «come chiesto dal Presidente Trump» perché quando ho pubblicato il post Trump e altri del suo staff avevano già chiesto ai manifestanti di tornare a casa in pace, e mi pareva rilevante che a fare questo invito fossero coloro che più di tutti potevano essere ascoltati dai manifestanti. Ma evidentemente, in Italia, interessa più alzare il livello dello scontro che non placare gli animi. Aggiungo che a parere mio quelle violenze non rafforzavano certo la posizione di Trump e di chi contesta la regolarità delle elezioni. Valutazione forse troppo complessa per chi si limita a dividere il mondo tra buoni e cattivi.

3. «Trump è colpevole perché non vuole accettare il risultato elettorale». Personalmente, sono convinta che la volontà popolare vada rispettata sempre. Io. Ma lo pensa anche la sinistra? Non mi sembra, visto che teorizza da tempo che la quale la democrazia, in fondo, non possa che essere oligarchia, e se il popolo sbaglia e vota «male», allora è un dovere civico adottare delle contromisure. Tipo governare da dieci anni in Italia pur non avendo mai vinto le elezioni. Oppure tentare di rovesciare in qualsiasi modo Trump, richiesta di impeachment compresa.

4. «È un momento grave, è in gioco la democrazia». Su questo sono d’accordo, mi sorprende però che alcuni pericoli per la nostra democrazia siano sistematicamente taciuti, come il fatto che i giganti del web, società private, si arroghino il diritto di sostituirsi alla magistratura, alle istituzioni e alla costituzione americana oscurando e zittendo il Presidente Usa. Veramente non si vedono i rischi che questo comporta? 

5. Non mi sono mai definita trumpiana, blairiana, putiniana, macroniana o merkeliana. Non ho mai fatto la cheerleader di nessuno. No, questo lo hanno fatto altri in Italia. Certo, da presidente dei conservatori europei, partito che ha tra i propri affiliati anche i Repubblicani, mi sento vicina alla loro visione politica e non ho fatto mistero di preferire Trump rispetto alla Clinton o a Biden, perché condivido in buona parte la sua visione economica e perché sul piano della difesa dell’interesse nazionale italiano — unico metro con il quale, da patriota, guardo la politica estera — ritengo che la dottrina Obama-Clinton (e dunque Biden) di sostegno alle primavere arabe e al fondamentalismo sunnita abbia prodotto per noi enormi disastri. 

6. E veniamo all’aspetto più grottesco di questa vicenda. In queste ore Donald Trump viene dipinto dalla sinistra come un dittatore, un malato di mente, un uomo pericoloso da mettere al bando. Qualcosa mi sfugge. Parliamo dello stesso Trump considerato strategico nella nascita del Governo Conte bis, con il famoso tweet nel quale sperava di continuare a lavorare con «Giuseppi»? Lo stesso Trump che veniva ringraziato da ministri del governo italiano per aver chiesto di investire in Italia, con accanto Conte sorridente, entusiasta di quel supporto? Sono colpita dalla superficialità della nostra classe dirigente. Non è mai prudente entrare nelle questioni interne di uno Stato estero, a maggior ragione quando si parla delle dinamiche democratiche della prima potenza al mondo. Non mi è sfuggito, ad esempio, che il Presidente Mattarella abbia preferito un cauto silenzio sulla vicenda. Ma se proprio si vuole entrare a gamba tesa, allora si deve comprendere il peso delle parole che si pronunciano, e le conseguenze che comportano. La domanda che faccio a tutti i politici italiani che oggi dipingono Trump come un mostro è: se tra quattro anni si dovesse per caso ricandidare, e dovesse vincere le elezioni, quali saranno le vostre contromisure? Chiederete all’Onu che gli Usa siano dichiarati Stato canaglia? Porterete l’Italia fuori dalla Nato per non condividere le scelte con un tale, impresentabile, figuro? E se pensate questo di Trump, perché non avete reagito in questi anni, preferendo un vigliacco silenzio? Serietà signori. Voi dovreste rappresentare gli interessi di una Nazione che agli Stati Uniti è legata a doppio filo, chiunque la guidi, e non potete permettervi di confondere la geopolitica col tifo da stadio. Ci sarebbero molte altre cose da dire direttore, ma non voglio abusare della vostra disponibilità. Posso solo augurarmi che l’Italia torni ad avere quanto prima una classe politica seria e degna.

Presidente Fratelli d’Italia 

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lunedì 14 dicembre 2020

La Gazzetta Tricolore: Ultima Edizione !


EDIZIONE DELL'11 DICEMBRE 2020
MES, FLASH MOB DI GIORGIA MELONI E FDI DAVANTI LA CAMERA: "I GRILLINI METTONO L’ITALIA ALL’ASTA"
 
"Una finta asta di Fratelli d’Italia per denunciare l’ennesimo tradimento ai danni degli italiani, perpetrato soprattutto dal M5S, che nel suo programma prometteva lo smantellamento del Mes ma oggi vota una riforma che, nel caso di accesso di uno Stato al Fondo Salva Stati, comporterebbe probabilmente l’obbligo di ristrutturazione del debito, che significa far collassare le banche italiane che detengono titoli italiani e volatilizzare miliardi di risparmi degli italiani. È un tradimento indegno per chi aveva fatto promesse rivoluzionarie. Dalla sinistra ce lo saremmo aspettato, speravamo che il M5S facesse un’altra scelta, non lo hanno fatto. Si consegnano anche loro ai nemici dell’Italia, che pur di mantenere la propria poltrona vendono o svendono tutto, dalla dignità ai risparmi degli italiani".
 
MES: MAGLIETTE DI FDI IN AULA CAMERA, M5S UGUALE MES
 
Protesta nell'Aula della Camera dei Deputati di Fratelli d'Italia contro i colleghi del Movimento 5 stelle, dopo il voto sulle risoluzioni sul Mes. Gli esponenti del partito di Giorgia Meloni hanno indossato magliette con la scritta "M5S=MES", giocando sulle due sigle. Il presidente della Camera, Roberto Fico, dopo aver richiamato i deputati, ha sospeso la seduta per alcuni minuti.
IMPRESE CHIUSE, PORTI APERTI. CONTE DIMETTITI
 
Mentre i negozi chiudono i porti aprono, mentre gli imprenditori soffrono gli scafisti festeggiano, mentre agli italiani viene impedito a Natale di passare da un Comune all’altro, agli immigrati si vuole favorire il passaggio da un continente all’altro.
Il flash mob del centrodestra davanti Palazzo Chigi per chiedere le dimissioni di Giuseppe Conte.
GIORGIA MELONI A IL MESSAGGERO: MENTRE IL GOVERNO CHIUDE GLI ITALIANI IN CASA, APRE I PORTI
 
Mentre il Parlamento era impegnato sul tema lunare delle porte aperte agli immigrati, Conte comunicava agli italiani quali sarebbero stati i diritti consentiti nel prossimo mese. Il novello Re Sole non ha considerato necessario venire in Parlamento: ha preferito il suo solito show serale.
 
SULLO STATO DI DIRITTO UNGHERIA E POLONIA HANNO COSTRETTO AL BUON SENSO GLI ALTRI GOVERNI EUROPEI
 
"Fallito il tentativo liberticida dell’establishment europeo sullo "Stato di diritto". I governi di Polonia e Ungheria, guidati da Morawiecki e Orban, hanno costretto al buon senso gli altri governi europei, che avrebbero voluto introduttore uno strumento del tutto arbitrario per sanzionare i governi non graditi e non allineati a Bruxelles. L’accordo prevede quello che Fratelli d’Italia, i conservatori europei e tutte le persone intellettualmente oneste hanno sempre chiesto, ovvero che le eventuali violazioni allo "Stato di diritto" siano sollevate in modo oggettivo, giuridicamente fondato e non discriminatorio. La posizione ideologica delle sinistre e quella utilitaristica dei governi frugali hanno fatto perdere troppo tempo all’Europa: ora finalmente si può cominciare a lavorare sull’attuazione di Next Generation EU". Lo dichiara il presidente di Fratelli d'Italia e di ECR Party, Giorgia Meloni. 
RECOVERY FUND: TURISMO IGNORATO, FDI CHIEDE STATO DI CRISI
 
Giorgia Meloni: "Conte e Franceschini continuano ad umiliare il turismo. Secondo le bozze del Recovery Plan italiano, su un totale di 196 miliardi solo 3,1 sarebbero destinati a questo comparto, peraltro da dividere con la filiera della cultura. È scandaloso che un settore strategico per la nostra economia, che rappresenta direttamente il 13% del PIL, dà lavoro ad oltre 4,2 milioni di persone e che di fatto è in lockdown dall’inizio dell’emergenza Covid sia disprezzato e maltrattato in questo modo dal Governo. Questo è l’ennesimo affronto perpetrato da Franceschini, che si conferma il peggior ministro del turismo della storia repubblicana e che non ha fatto praticamente nulla per sostenere e aiutare gli operatori del turismo, in ginocchio e sull’orlo della disperazione. Fratelli d’Italia è al fianco delle categorie e continua a chiedere l’attivazione dello stato di crisi per il turismo: una proposta concreta e di buon senso, che l’Italia può attivare perché previsto dai trattati europei in materia di aiuti di Stato ma che la sinistra ha volutamente ignorato perché troppo occupata a parlare di poltrone, rimpasti e incarichi per gli amici degli amici."
GIORGIA MELONI TRA I 28 NOMI PIU' INFLUENTI IN AMBITO EUROPEO
 
Il sito Politico.eu è una delle testate più qualificate sulla politica europea, tra le più lette a Bruxelles e più informato su quello che avviene nei palazzi della Ue. Ha stilato la sua annuale classifica sulle personalità destinate ad influenzare maggiormente le dinamiche europee nel 2021, suddividendole in tre categorie: i “doers” (coloro che fanno), i “dreamers” (i sognatori) e i “disruptive” (quelli che rompono gli schemi e “scavalcano la struttura di potere ufficiale”). In quest’ultima categoria, insieme a personaggi come l’inventore dell’app di messaggistica Telegram Pavel Durov e la scrittrice inglese autrice di Harry Potter J. K. Rowling, è stata inserita Giorgia Meloni. Un riconoscimento estremamente importante e autorevole per il presidente di FdI, identificata come la leader emergente del centrodestra italiano e l’unica ad aver potuto vantare un successo anche alle ultime elezioni regionali per aver conquistato uno storico bastione della sinistra come le Marche.
 
GIORGIA MELONI A LA VERITÀ: "NIENTE PIANO PANDEMICO E TROPPI MORTI: LORENZIN, GRILLO E SPERANZA DEVONO RISPONDERNE"
 
GIORGIA MELONI SU AGCULT: «LA RAI SIA PROTAGONISTA DELLA "NETFLIX DELLA CULTURA", SPRECARE LE NOSTRE POTENZIALITÀ SAREBBE UN ERRORE IMPERDONABILE»
 
L'intervento del presidente di FdI sull'agenzia specializzata nelle politiche pubbliche relative al settore della cultura e del turismo.
 
COVID: UN TERZO DEI MILIARDI ITALIANI DELL'EMERGENZA AD AZIENDE CINESI
 
"Il Governo italiano ha assegnato 1/3 dei bandi per gestire l'emergenza ad aziende cinesi, per un importo pari a 1,57 miliardi di euro. Numeri inquietanti che certificano l'assoluta dipendenza dell'esecutivo pentapiddino dal regime di Pechino: la disgrazia nella disgrazia è dover affrontare un'emergenza sanitaria, sociale ed economica, con un governo totalmente asservito agli interessi stranieri. Le enormi cifre gestite da Arcuri dovevano essere messe a disposizione delle aziende italiane, sostenendo gli investimenti per la riconversione e per la produzione in casa di tutto ciò che serviva a gestire l'emergenza. Questa è la peggiore classe politica della storia repubblicana: incapace, priva di visione, asservita a interessi stranieri e animata solo dall'esigenza di fare carriera e garantirsi la poltrona!" Così Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d'Italia. 
 
 DA CAMERA E SENATO 
LOLLOBRIGIDA, SUL DECRETO SICUREZZA DAI M5S VERGOGNOSO SILENZIO
 
"Mentre da giorni Fratelli d'Italia lavora nell'Aula di Montecitorio per contrastare le modifiche al decreto Sicurezza, dal M5S assistiamo ad un silenzio quasi tombale: i grillini, infatti, che ancora una volta si dimostrano "Signori pronti a tutto", hanno utilizzato - probabilmente per vergogna - solo pochi minuti del tempo a disposizione. E ci domandiamo anche dove siano finiti il ministro dell'Interno Lamorgese, che fino a ieri riteneva indispensabile queste modifiche al punto di preferirle al dibattito sull'emergenza sanitaria ed economica, e il presidente Fico che a parole è sempre sensibile al problema immigrazione e che invece in questi giorni è migrato da qualche altra parte". Così Francesco Lollobrigida, capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera, nel corso del suo intervento sul decreto sicurezza in discussione a Montecitorio.
FDI: ASSURDA PRETESA DEI BUROCRATI EUROPEI SU SETTORE BALNEARE, IL GOVERNO ALZI LA TESTA
 
"Fratelli d'Italia ritiene assurda la pretesa dei burocrati europei di far rientrare il settore balneare fra quelli di applicazione della Direttiva Servizi, soprattutto se lo stesso ex Commissario Bolkestein ha dichiarato la sua esclusione poiché non si evidenziano nello stesso due requisiti fondamentali: le concessioni demaniali rappresentano un "bene" e non un "servizio" e in Italia ci sono ancora migliaia di km di costa da poter assegnare e dunque non sussiste neanche quel requisito della "scarsità delle risorse naturali" ritenuto fondamentale per l'applicazione della Direttiva". Lo dichiarano Riccardo Zucconi, deputato di Fratelli d'Italia e capogruppo Fdi in commissione Attività produttive e Gianluca Caramanna, responsabile del dipartimento Turismo di Fdi. "Il paradosso europeo lo si ritrova anche in una recente sentenza della Corte di Giustizia europea che ha sancito come le scadenze delle concessioni balneari debbano essere valutate caso per caso e tutelando il legittimo affidamento”.
RAUTI: FDI È CONTRO ASSERVIMENTO BUROCRAZIE EUROPEE

"Fratelli d'Italia vota contro questa riforma che rafforza il Mes in qualità di super creditore e gli consente di sindacare su quali debiti siano sostenibili dagli Stati e quali no. La maggioranza e il governo imboccano definitivamente la strada indicata dalla Francia e dalla Germania, assecondando il disegno tedesco dell’alto debito pubblico italiano ripagato con i risparmi degli italiani. Rispetto all’asservimento alle burocrazie europee, al loro ricatto ed a fare dell'Italia una colonia, FdI rivendica la preminenza dell’interesse nazionale e la libertà di uno stato sovrano". A dirlo il vicepresidente vicario di Fratelli d'Italia al Senato, Isabella Rauti.

URSO: QUELLO DEI PESCATORI DIMENTICATI IN LIBIA E’ PROBLEMA PRIMA MORALE CHE POLITICO

"Quello dei pescatori ancora prigionieri in Libia è un problema morale prima che politico. Si tratta di una vicenda che non è in grado di scuotere nè l'attenzione del governo che li ha dimenticati, un governo senza alcuna autorevolezza internazionale, nè quella di un'opinione disattenta e assuefatta, capace, giustamente, di indignarsi per la detenzione dello studente Zaki in Egitto ma non per i nostri pescatori, quasi che il loro umile status sociale non sia in grado di sollevare un moto di solidarietà. E infatti ne parlo oggi a fine seduta in un'aula deserta e senza la presenza del governo, un emblema di questa triste gravissima vicenda". Queste le parole del senatore di FdI Adolfo Urso, intervenuto in aula al Senato.

 DAL PARLAMENTO EUROPEO 
FIDANZA: L'ATTACCO IDEOLOGICO DELLA SINISTRA E DEI PAESI "FRUGALI" CONTRO I GOVERNI SOVRANI DI POLONIA E UNGHERIA E' STATO RESPINTO, ORA PARTIRE CON RECOVERY FUND
 
"Raggiunto l'accordo a Bruxelles su "stato di diritto", bilancio Ue e Recovery Fund. L'attacco ideologico della sinistra e dei frugali contro i governi sovrani di Polonia e Ungheria è stato respinto. Non si potranno usare strumentalmente i valori fondamentali per attaccare i governi non allineati. Grazie agli amici polacchi e ungheresi per questa battaglia di libertà. Ora lorsignori non hanno più alibi: facciano partire presto le risorse per la ripresa o gli europei non glielo perdoneranno". E' quanto scrive su Facebook il capodelegazione di Fratelli d'Italia- ECR al Parlamento Europeo, Carlo Fidanza, commentando l'esito del Consiglio Europeo.
COMPRA ITALIANO, COMPRA LOCALE PERCHÉ UN NATALE TRICOLORE È UN NATALE SOLIDALE
NEI GAZEBO DI FRATELLI D’ITALIA INCARTEREMO I TUOI REGALI PER SOSTENERE I PRODOTTI ITALIANI

 
Mai come ora è importante sostenere le nostre aziende, i prodotti del territorio e i negozi di vicinato, a fronte di un Governo PD-MSS incapace di dare risposte ed anzi nocivo per chiunque lavori.
La crisi legata al Coronavirus ha, infatti, causato danni incalcolabili sia dal punto di vista umano che economico, amplificati da un Governo che ragiona per codici Ateco anziché comprendere che dietro ad un'attività ci sono una famiglia, una storia e una tradizione che meritano di continuare a vivere e ad essere sostenuti. Per questo Conte e i suoi ministri devono andare a casa mentre ognuno di noi, con un piccolo gesto, può fare la differenza.
Invitiamo chi ha la possibilità di fare acquisti a scegliere attività e prodotti locali. Nei nostri gazebo troverai la carta da regalo, incarteremo noi i tuoi regali. Il tuo gesto, messo insieme a quello di tanti altri, può dare respiro a un mondo che si sente soffocato.

 
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mercoledì 18 novembre 2020

Cosa ci siamo persi con la Pandemia.

                     

Un settore in crisi da anni quello del mondo dello Spettacolo, nel 2019 sembrava aver visto uno spiraglio di luce (così emerge dai dati SIAE). Nel 2019 tutti gli indicatori dell’attività di spettacolo sono stati in terreno positivo rispetto al 2018: aumentati gli eventi proposti (+ 1,10%), oltre 246 milioni di biglietti o abbonamenti acquistati dagli spettatori (+ 5,82%) con una spesa al botteghino che ha sfiorato i 2,8 miliardi di euro (+5,49%). Quest’ultimo dato si avvicina ai 5 miliardi di euro (+ 2,91%) se si aggiungono i servizi accessori offerti agli spettatori dagli organizzatori in connessione o durante gli eventi. Quindi, il 2019 ha segnato una ripresa dell’offerta (+47.420 spettacoli, pari ad una crescita del +1,10%). Bene anche per quanto riguarda la presenza degli spettatori: registrato un aumento di 13.553.122 biglietti e abbonamenti (+5,82%). È la seconda miglior performance degli ultimi 5 anni con 246.383.395 ingressi. Risultavano in crescita anche i valori degli indicatori economici relativi alla spesa al botteghino (+5,49%) e alla spesa del pubblico (+2,91%). Era rimasto stabile soltanto il volume d’affari, con una perdita appena inferiore al punto percentuale. L’aumento sia del numero di ingressi rilasciati che della spesa al botteghino non ha però comportato una variazione del prezzo medio praticato rispetto al 2018. In entrambi gli anni presi in considerazione, un biglietto per accedere all’evento è costato in media agli spettatori sempre 11,28 euro nel 2019. Il 2019 si è chiuso, dunque, con la conferma di una maggiore propensione a destinare una sempre maggior quota di reddito disponibile verso i consumi culturali. Ma tutto questo non servirà perché quando si alzerà di nuovo il Sipario, troveremo un mondo, che non ha più fondi. Dopo mesi sembra nascere un tavolo permanente tra Ministero e Addetto ai lavori. Il tavolo, che è aperto a nuove integrazioni di associazioni e organizzazioni di settore, esamina le problematiche connesse all’emergenza sanitaria e valuta l’adozione delle opportune iniziative relative alle misure di contrasto all’emergenza sanitaria, con particolare attenzione alla tutela dei diritti dei lavoratori. Ma i lavoratori di questo settore hanno bisogno ora di economia, ne hanno bisogno anche quelli con i contratti ad intermittenza, che ora non posso accedere al Fondo. È per questo che dovrebbero intervenire le Regioni, come è successo in Veneto e stipulare un accordo con l’INPS aumentando lo stanziamento per un’indennità integrativa a tutti i lavoratori residenti nella Regione stessa. In questo modo possiamo cercare di sostenere un settore importante del mondo dell’intrattenimento, che vive da inizio pandemia una crisi che ha quasi azzerato le attività professionali.

Francesca Proietti Cosimi 

Fonte: l'informazione.info

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venerdì 6 novembre 2020

RIVA DESTRA DALLA PARTE DELLA CULTURA. QUELLA VERA.

di Francesca Proietti Cosimi

“L’arte è necessaria come il pane e come lo è la salute psicofisica. Il mondo dello spettacolo e della cultura in generale è in crisi da 10 anni”.

Sono stati gli anni di abbandono politico, sociale ed economico a ridurre così il mondo della cultura in generale. La crisi arriva da lontano ora con la pandemia, il tracollo finale. Sentir parlare le istituzioni di cultura, ora ha poco senso, se non hai delle idee sensate e soluzioni immediate. Mentre questo settore moriva cosa facevano loro? Nulla, perché si pensava solo al FUS (Fondo Unico per lo Spettacolo), senza pensare a tutti i privati (produttori e teatri) che investivano nelle stagione teatrali, nei concerti e negli eventi, il loro patrimonio economico. Il settore privato è sempre stato considerato la Cenerentola di quel mondo, ma è da lì che sono nati gli spettacoli più belli. Nell’ultimo report di FederCulture si nota che negli ultimi 10 anni l’unica curva che è cresciuta è quella dei musei, rispetto alle perdite di cinema e teatro.

Musei + 7%

Cinema – 6,1 %

Teatro – 8,8%

Con la pandemia ed il lockdown la crisi della cultura è ancora più grave. Nel decreto ristori saranno riconosciuta, ai lavoratori iscritti al Fondo pensioni lavoratori dello spettacolo con almeno 30 contributi giornalieri versati dal 1 gennaio 2019 alla data di entrata in vigore del presente decreto al medesimo Fondo, cui deriva un reddito non superiore a 50.000 euro, e non titolari di pensione, un’indennità, pari a 1000 euro. Questo però non può bastare perché lo spettacolo dal vivo quando si ferma ha lo stesso costo di quando va in scena. Chi risarcirà i produttori? Come potranno riallestire gli spettacoli? Su questo potrebbero esserci degli aiuti istituendo un Fondi Regionali e Comunali :- Aiuti economici per riallestimento spettacoli- Spazi pubblici gratis per prove- Interruzione affitti spazio culturali / Teatri comunali- Aiuti per la digitalizzazione delle società. Il settore dovrà fare i conti con scenari totalmente mutati e con un impossibile ritorno alla “normalità” pre-crisi, almeno nel medio periodo. Per tutta la filiera culturale, dalla produzione legislativa ministeriale alla fruizione individuale, sarà necessario ripensare i modelli e immaginare nuove condizioni di sostenibilità e di offerta.

Fonte: l'informazione.info 

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lunedì 5 ottobre 2020

Bagnaia (VT): Islam e Occidente a confronto: cultura e valorizzazione e sviluppo del territorio.

                       

Viterbo, 5 ottobre 2020.

Una ottantina di persone hanno partecipato al convegno di questo pomeriggio "Islam e Occidente a confronto", organizzato da Riva Destra Viterbo, presso il ristorante "Il Borgo" di Bagnaia. Presente tutto l'apicale del movimento federato a Giorgia Meloni e Fratelli d'Italia. insieme all'on. Mauro Rotelli, con ospite d'onore Thibaut de la Tocnaye, consigliere regionale della Provenza e membro dell'Ufficio Nazionale del R.N. di Marine Le Pen. 

Sono intervenuti Magdi Cristiano Allam, giornalista e autore del libro "Stop Islam", Fabio Sabbatani Schiuma, segretario nazionale Riva Destra, Angelo Bertoglio, vicesegretario nazionale Riva Destra, Marco Micacchi, coordinatore regionale Riva Destra. Ha moderato i lavori Loredana Vaccarotti, coordinatrice provinciale Riva Destra. Hanno partecipato anche Daniele Costantini, coordinatore comunale di Viterbo, Enrico Kauffmann, responsabile segreteria politica nazionale, Lorenzo Loiacono, coordinatore Riva Destra Roma capitale, Francesco Prato, coordinatore Riva Destra Area Metropolitana Roma, Marco Zappa, responsabile provinciale dipartimento Cultura, Luzio Zimarino, vice coordinatore provinciale di Viterbo. Il primo ad intervenire è stato Daniele Costantini, che ha detto: "La politica va fatto con le persone e per le persone. 

Abbiamo diversi progetti in atto, altri in fase embrionale. Cerchiamo di avvicinare le persone alla politica". Marco Zappa ha sottolineato come l'Italia sia patrimonio di beni culturali, ma come la politica non dia alla cultura un ruolo così determinante. "Eppure potremmo vivere di cultura- ha sottolineato Zappa- Abbiamo progetti significativi. Ci impegniamo a fare qualcosa di nuovo per questa città. Mi sono misurato molto spesso in quella superficialità che per la cultura ha la sinistra. E' ora di cambiare con la destra".

Il vice coordinatore provinciale Zimarino ha evidenziato come ci sia il bisogno di persone di un certo target intellettuale. "Cerchiamo di fare dei grandi progetti affinché si svegli la destra in questa provincia. Abbiamo tanti progetti in cantiere".

Marco Micacchi, coordinatore regionale ha evidenziato come a Frosinone e Latina ci siano buoni coordinamenti. "Ci mancava la provincia di Viterbo - ha affermato- Abbiamo convogliato qui le energie. Ci sono state da poco le elezioni che sono andate molto bene: Fdi è cresciuta dovunque. Come Riva Destra abbiamo fatto un lavoro straordinario grazie al nostro coordinatore Schiuma. Riva Destra continuerà ad essere a fianco di Fdi".

Schiuma è intervenuto dicendo: "In questo convegno ci sono tanti aspetti ed il convegno di oggi racchiude tante riflessioni. In primis cosa vuol dire battersi per le proprie idee per difendere noi stessi, la nostra cultura, la nostra identità e queste battaglie si concretizzano nel coraggio di Magdi Cristiano Allam, il coraggio che lo fa vivere sotto scorta. C'è poi lo spirito romantico per chi viene come me dal Fronte della gioventù. Poi c'è il rapporto tra movimenti e partiti. Il compito dei movimenti è ampliare il partito elettorale del partito. Siamo noi i responsabili se togliamo il Crocifisso ed i presepi nelle scuole. Siamo noi che stiamo rinunciando alla nostra identità".

L'on Mauro Rotelli di Fdi ha evidenziato come Bagnaia sia un ex comune che ha una identità importante perché la destra ha preso sempre percentuali straordinarie. Ha poi ricordato la battaglia fatta alle ultime elezioni a Civita Castellana con la vittoria di Luca Giampieri a sindaco. "Siamo arrivati a una fase di maturità politica, ma c'è il rischio di far diventare un partito un comitato elettorale. Un altro rischio è quello di diventare solo una macchina amministrativa. Il tratto della destra è importante, è un tratto di libertà che ci contraddistingue".

Loredana Vaccarotti ha, quindi, sottolineato come ci sia bisogno di persone che abbiamo voglia di agire sul territorio. "Viterbo non ha nulla da invidiare ad altre province: abbiamo laghi, mare, terme. Questa terra è sacra ed importantissima e non ci rendiamo conto di ciò. Ma c'è tanto da fare". Ha, quindi, elencato alcuni progetti: "Abbiamo presentato all'assessore alla Cultura De Carolis il progetto dei tarocchi, ovvero fare 22 statue degli arcani maggiori ad opera di artisti internazionali. Un altro progetto è anche il gaming, Viterbo potrebbe diventare la città del gaming. Altri progetti riguardano percorsi legati all'ambiente, all'ecologia ed agli Etruschi ed un percorso esoterico. Inoltre, c'è il progetto dell'artista Zappa su un Museo del 1900 con i cimeli comprati negli anni da parte dello stesso che metterà in esposizione. Infine, c'è il progetto di e-commerce per i negozi del centro storico. "Abbiamo fatto un sondaggio nel centro storico ed il 70 % dei negozianti ha aderito a questa iniziativa, che vuole aiutarli creando vetrine virtuali. Mi auguro di poter portare avanti questi progetti".

C'è stato, quindi, l'intervento di Thibaut de la Tocnaye, che ha ricordato il nesso tra Avignone e Viterbo, come città dei Papi. Ha, quindi, evidenziato il pericolo dell'Islam politico, un Islam totalitario di distruzione dei nostri valori. "Bisogna avviare al più presto una destabilizzazione ideologica dell'Islam - ha evidenziato- W le radici cristiane dell'Europa".

E' stata poi la volta di Magdi Cristiano Allam, che ha spiegato come la guerra con l'Islam non sia grave tanto per gli attentati terroristici, ma soprattutto perché scardina la nostra identità, la nostra civiltà, i nostri sistemi di valori. Il problema vero siamo noi nel momento in cui togliamo i Crocifissi, come ha detto Fabio Schiuma. Il problema vero è che abbiamo perso la certezza di chi siamo. Chi ci governa ha trasformato la nazione nella terra di nessuno, dove ognuno può scorrazzare a proprio piacimento. Sul tavolo degli imputati dovrebbero esserci i clandestini, gli scafisti, la rete delle Ong che alimentano tutto ciò, la rete delle cooperative che lucrano su questa cosiddetta ospitalità. Invece, in Italia, sul banco degli imputati ci sono chi difende questa invasione". Magdi Cristiano Allam ha poi spiegato la profonda differenza antropologica: l'Islam mette al centro la comunità, l'Occidente la persona. Il Cristianesimo è la fede nel Dio che si fa uomo e si incarna in Gesù. L'Islam è la fede nel Dio che si fa testo e che si incarta nel Corano. Questo fa sì che manca la dimensione umana della ragione. Da 1400 anni i musulmani ottemperano letteralmente a ciò che Allah prescrive nel Corano. Maometto è stato un conquistatore. Allah è un dio pagano preesistente. Maometto non ha creato una religione folgorato da un Dio nuovo, ma si è limitato a un dio pagano già esistente, affermando che era messaggero di Allah. Il disinteresse nei confronti del tema della fede e della sorte dei cristiani nel mondo sta creando un vuoto colmato sempre di più dall'Islam e la Francia ne è un esempio. Il pericolo maggiore non sono i terroristi, ma il rischio vero è la proliferazione di moschee, scuole coraniche, centri di formazione islamici, la capacità di inserirsi nelle istituzioni, di accedere ai fondi anche dell'UE. Il problema non sono i musulmani come persone, ma l'Islam come religione. I musulmani che vengono definiti moderati sono sostanzialmente laici. L'Islam come religione non è moderata. Nel mio ultimo libro dico che nel più assoluto rispetto dei musulmani come persone, in un contesto di reciproco rispetto, dobbiamo avere l'onestà intellettuale ed il coraggio che per prima ebbe Oriana Fallaci, nel dire che l'Islam è incompatibile con le nostri leggi. Ed ecco perché dobbiamo salvaguardare la nostra civiltà ed il nostro diritto di essere noi stessi a casa nostra". 


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