martedì 8 settembre 2015
lunedì 7 settembre 2015
Rassegna Stampa di Lunedì 7 settembre 2015
Ambiente
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ITALIAOGGI7 del 07/09/2015
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di VINCENZO
DRAGANI - pag. 36
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Agroalimentare
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IL SOLE 24ORE del 05/09/2015
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di ALESSIO ROMEO - pag. 13
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IL SOLE 24ORE del 05/09/2015
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pag. 13
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LA STAMPA del 06/09/2015
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di MAURIZIO TROPEANO - pag. 18
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Safety - Security - Sicurezza
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IL SOLE 24ORE del 05/09/2015
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di ANNAMARIA
CAPPARELLI -pag. 13
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ITALIA OGGI del 05/09/2015
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pag. 26
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Professioni
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CORRIERE DELLA SERA del 05/09/2015
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pag. 45
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ITALIA OGGI del 05/09/2015
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di DARIO FERRARA - pag. 28
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ITALIA OGGI del 05/09/2015
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pag. 31
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IL SOLE 24ORE del 06/09/2015
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di FEDERICA
MICARDI - pag. 15
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CORRIERE ECONOMIA del 07/09/2015
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di ISIDORO TROVATO - pag. 19
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CORRIERE ECONOMIA del 07/09/2015
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pag. 19
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AFFARI & FINANZA del
07/09/2015
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pag. 31
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ITALIAOGGI7 del 07/09/2015
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ITALIAOGGI7 del 07/09/2015
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di GIANFRANCO
DI RAGO - pag. 6
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ITALIAOGGI 7 AFFARI LEGALI del
07/09/2015
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di ANGELO COSTA - pag. 5
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ITALIAOGGI 7 AFFARI LEGALI del
07/09/2015
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di ANGELO
COSTA - pag. 6
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Società e Imprese
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CORRIERE DELLA SERA del 05/09/2015
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di FEDERICO
DE ROSA - pag. 11
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IL SOLE 24ORE del 05/09/2015
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di NICOLETTA PICCHIO - pag. 8
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IL SOLE 24ORE del 05/09/2015
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di KATY MANDURINO -pag. 12
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IL SOLE 24ORE del 05/09/2015
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pag. 12
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IL SOLE 24ORE del 05/09/2015
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di SARA
MONACI - pag. 12
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ITALIA OGGI del 05/09/2015
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di FRANCESCO
LEONE - pag. 28
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ITALIA OGGI del 05/09/2015
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di CINZIA
DE STEFANIS - pag. 30
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ITALIA OGGI del 05/09/2015
|
di MARCO OTTAVIANO - pag. 30
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NOVA24 del 06/09/2015
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di NICOLA REDI ALBERTO DI MININ - pag. 10, 11
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NOVA24 del 06/09/2015
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di MASSIMO CACCIA - pag. 11
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LA REPUBBLICA del 06/09/2015
|
di SARA
BENNEWITZ - pag. 10
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LA STAMPA del 06/09/2015
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di PAOLO
BARONI - pag. 7
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CORRIERE DELLA SERA del 07/09/2015
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di FABRIZIO MASSARO - pag. 10
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IL GIORNALE del 07/09/2015
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di GIAN
MARIA DE FRANCESCO - pag. 6
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IL SOLE 24ORE del 07/09/2015
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di ELIO SILVA - pag. 14
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IL SOLE 24ORE del 07/09/2015
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di ETTORE
JORIO - pag. 26
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ITALIAOGGI7 del 07/09/2015
|
di ROBERTO LENZI - pag. 14
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ITALIAOGGI7 del 07/09/2015
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pag. 15
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TUTTOSOLDI del 07/09/2015
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pag. 18
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sabato 5 settembre 2015
Ennesima ingiustizia in Guinea per gli Italiani !
In una intervista apparsa da poco su “Ristretti Orizzonti” a firma di Andrea Spinelli restiamo sconvolti dalla barbarie in atto in Guinea nei confronti di cittadini Italiani, con la ormai cronica latitanza delle istituzioni. Vi anticipiamo un inizio della stessa:
“La TV di Stato della Guinea Equatoriale trasmette un video con una breve intervista a uno dei due italiani arrestati il 21 marzo scorso: "È tutta una montatura".
Fabio e Filippo Galassi, padre e figlio, sono stati arrestati a Bata, in Guinea Equatoriale, lo scorso 21 marzo: da quel giorno si trovano agli arresti, il primo nell'inferno di Bata Central, il carcere pubblico gestito dai militari al soldo di Teodorin Nguema ("il principe", vicepresidente ed "erede al trono" del padre Teodoro, presidente dal 1979), ed il secondo ai domiciliari, dopo qualche giorno in cella.
Dal 21 marzo 2015 i due attendono ancora di vedersi formalizzare le accuse da parte della magistratura nguemista, nonostante il pretesto usato al momento dell'arresto: i due avrebbero tentato la fuga dalla Guinea con due trolley pieni di soldi della società nella quale lavoravano, la General Work. Al momento dell'arresto la polizia non ha trovato soldi nelle valigie dei due, che sono accusati da alcuni sedicenti dipendenti della società, che li avrebbero avvistati la mattina del 21 marzo nel tentativo di fuga”.
Qui trovate l’intervista !
Ma andiamo con ordine e tentiamo un riepilogo insieme a Carla Strippoli mamma di Filippo uno degli Italiani trattenuti in Guinea (il papà è Fabio):
1 - Fabio Massimiliano Galassi all'inizio del 2010 si trova in Italia in cassa integrazione, è un informatico.
Conosce una persona che gli consiglia di andare in Guinea Equatoriale a lavorare per il Governo guineano che ha necessità di un bravo informatico, Fabio si convince e parte.
In Guinea conosce Annamaria Moro da poco vedova di Igor Celotti proprietaria della General Work soc. edile. Fabio inizia a lavorare per questa società che fa lavori di edilizia pubblica. Fabio vede molti sbocchi e convince anche nostro figlio Filippo appena diplomato a raggiungerlo.
Filippo parte nel dicembre 2010.
2 - Per 4 anni non ci sono stati problemi.
Nel 2014 il governo guineano ha cominciato a non pagare i lavori per cui la soc. si è trovata in difficoltà anche nel pagare gli stipendi.
3 - A gennaio 2015 Fabio e Annamaria Moro vengono in Italia,
4 - Fabio torna in Guinea ma Annamaria con una scusa rimane in Italia.
5 - Il 21/3 Fabio e Filippo vengono arrestati perché secondo loro Fabio e Filippo stavano scappando. Trovano in casa di Fabio delle valigie forse, pensano piene di soldi, invece solo piene di cose personali, Filippo quella mattina stava a casa sua dove viveva con un suo caro amico Daniel Candio.
6 - Il 25/3 Filippo viene rilasciato ma viene privato del passaporto.
7 - il 24/6 Fabio si trova in tribunale per una deposizione e chiede di andare a casa a prendere dei documenti per lui importanti per dimostrare la sua innocenza. Il giudice acconsente, Fabio va a casa con 2 militari e chiede a Daniel di andare con lui per tenere i cani. Per entrare in casa devono passare dalla finestra al quel punto viene incolpato di entrare in una casa sotto sequestro. Stranamente, quando Fabio stava scavalcando la finestra (consigliato dai militari) era presente uno sconosciuto che ha filmato e pubblicato l'azione. Lecito supporre una studiata programmazione. Viene arrestato Daniel e i militari vanno ad arrestare Filippo che era a casa sua.
8 - Al papà di Daniel, anche lui in General Work, gli viene tolto il passaporto. Dal quel momento è iniziato il calvario di Filippo e Daniel che si è andato ad aggiungere a quello di Fabio.
Non possiamo che, insieme a Carla Strippoli e a Patrizia Galassi (sorella di Fabio), impegnarci con tutte le nostre forze anche per attivare al meglio la “Farnesina” e giungere al più presto ad una felice soluzione di questa ennesima orribile vicenda.
Riva Destra
P.S.
La vicenda si va ad aggiungere a quella di altri connazionali nelle medesime condizione, si veda quella di Roberto Berardi detenuto per oltre due anni.
Qui trovate l'articolo su Il Giornale !
www.studiostampa.com
Fabio e Filippo Galassi |
Fabio e Filippo Galassi, padre e figlio, sono stati arrestati a Bata, in Guinea Equatoriale, lo scorso 21 marzo: da quel giorno si trovano agli arresti, il primo nell'inferno di Bata Central, il carcere pubblico gestito dai militari al soldo di Teodorin Nguema ("il principe", vicepresidente ed "erede al trono" del padre Teodoro, presidente dal 1979), ed il secondo ai domiciliari, dopo qualche giorno in cella.
Dal 21 marzo 2015 i due attendono ancora di vedersi formalizzare le accuse da parte della magistratura nguemista, nonostante il pretesto usato al momento dell'arresto: i due avrebbero tentato la fuga dalla Guinea con due trolley pieni di soldi della società nella quale lavoravano, la General Work. Al momento dell'arresto la polizia non ha trovato soldi nelle valigie dei due, che sono accusati da alcuni sedicenti dipendenti della società, che li avrebbero avvistati la mattina del 21 marzo nel tentativo di fuga”.
Qui trovate l’intervista !
Ma andiamo con ordine e tentiamo un riepilogo insieme a Carla Strippoli mamma di Filippo uno degli Italiani trattenuti in Guinea (il papà è Fabio):
1 - Fabio Massimiliano Galassi all'inizio del 2010 si trova in Italia in cassa integrazione, è un informatico.
Conosce una persona che gli consiglia di andare in Guinea Equatoriale a lavorare per il Governo guineano che ha necessità di un bravo informatico, Fabio si convince e parte.
In Guinea conosce Annamaria Moro da poco vedova di Igor Celotti proprietaria della General Work soc. edile. Fabio inizia a lavorare per questa società che fa lavori di edilizia pubblica. Fabio vede molti sbocchi e convince anche nostro figlio Filippo appena diplomato a raggiungerlo.
Filippo parte nel dicembre 2010.
2 - Per 4 anni non ci sono stati problemi.
Nel 2014 il governo guineano ha cominciato a non pagare i lavori per cui la soc. si è trovata in difficoltà anche nel pagare gli stipendi.
3 - A gennaio 2015 Fabio e Annamaria Moro vengono in Italia,
4 - Fabio torna in Guinea ma Annamaria con una scusa rimane in Italia.
5 - Il 21/3 Fabio e Filippo vengono arrestati perché secondo loro Fabio e Filippo stavano scappando. Trovano in casa di Fabio delle valigie forse, pensano piene di soldi, invece solo piene di cose personali, Filippo quella mattina stava a casa sua dove viveva con un suo caro amico Daniel Candio.
6 - Il 25/3 Filippo viene rilasciato ma viene privato del passaporto.
7 - il 24/6 Fabio si trova in tribunale per una deposizione e chiede di andare a casa a prendere dei documenti per lui importanti per dimostrare la sua innocenza. Il giudice acconsente, Fabio va a casa con 2 militari e chiede a Daniel di andare con lui per tenere i cani. Per entrare in casa devono passare dalla finestra al quel punto viene incolpato di entrare in una casa sotto sequestro. Stranamente, quando Fabio stava scavalcando la finestra (consigliato dai militari) era presente uno sconosciuto che ha filmato e pubblicato l'azione. Lecito supporre una studiata programmazione. Viene arrestato Daniel e i militari vanno ad arrestare Filippo che era a casa sua.
8 - Al papà di Daniel, anche lui in General Work, gli viene tolto il passaporto. Dal quel momento è iniziato il calvario di Filippo e Daniel che si è andato ad aggiungere a quello di Fabio.
Non possiamo che, insieme a Carla Strippoli e a Patrizia Galassi (sorella di Fabio), impegnarci con tutte le nostre forze anche per attivare al meglio la “Farnesina” e giungere al più presto ad una felice soluzione di questa ennesima orribile vicenda.
Riva Destra
P.S.
La vicenda si va ad aggiungere a quella di altri connazionali nelle medesime condizione, si veda quella di Roberto Berardi detenuto per oltre due anni.
Qui trovate l'articolo su Il Giornale !
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venerdì 4 settembre 2015
Marino, "Quelli di destra tornino nelle fogne". "Indagato" il sindaco per diffamazione.
L'INTERVENTO. Fabio Sabbatani Schiuma, già vicepresidente del Consiglio comunale e segretario di Riva Destra, spiega i motivi che hanno portato alla querela di Ignazio Marino. "Offesi tutti i militanti".
Venerdì, 4 settembre 2015 - 14:18:00
Marino alla Festa dell'Unità - da Affari Italiani |
Giustizia è fatta? Non si può dire ancora, ma senz'altro era una querela che andava presentata per difendere l'onorabilità di intere generazioni e di un popolo, quello di Destra. Si, perché a prescindere dall'esito che avrà questo fascicolo - che comunque è stato almeno aperto, e anche celermente a dir la verità - le parole infami, sprezzanti e violente di chi dovrebbe comunque rappresentare tutti i romani, a prescindere dalle singole idee politiche, meritavano una risposta nero su bianco. Così il giorno dopo, in una torrida giornata di luglio, insieme al consigliere regionale del Lazio Fabrizio Santori, ci siamo presentati in una caserma dei carabinieri del rione Prati e abbiamo fatto il nostro dovere. Di persone di Destra, che ricoprono o hanno ricoperto ruoli elettivi, che sono sempre stati orgogliosi del proprio DNA politico.
Abbiamo messo, appunto, nero su bianco, il nostro sdegno, la nostra disapprovazione contro parole, quelle di Marino, urlate con rabbia e con infamia in quella festa dell'Unità di giugno scorso.
Noi no, non l'abbiamo persa la testa come lui, abbiamo letto con disgusto gli articoli di stampa che ne riportavano le offese, ma ancor di più abbiamo ascoltato i cuori offesi di centinaia di militanti e simpatizzanti di quest'area, peraltro oggi già avvilita e disarmata per l'assenza di una vera rappresentanza politica. Persone che ci hanno scritto, chiamato e detto in sostanza: "ma nessuno gliene dice quattro?", "ma nessuno ci difende?", "va bene che un partito di Destra non c'è più, ma non possiamo pure essere umiliati...". Noi, Fabrizio e io, che non siamo stati di certo autorevoli colonnelli di quell'Alleanza Nazionale che fu, e che per motivi anagrafici non abbiamo neanche potuto militare nel MSI, ci siamo guardati negli occhi e abbiamo detto, "si, dobbiamo fare qualcosa. Non basta fare un semplice comunicato stampa, dobbiamo fare qualcosa che sia di monito e di lezione a Marino e a tutti quelli come lui".
Così, coadiuvati da un prezioso e amico, noto avvocato penalista, Remo Pannain, abbiamo scritto una querela per diffamazione al sindaco. Dico la verità, temevamo che difficilmente avrebbe avuto un seguito, ma certe cose nella vita vanno fatte perché sono giuste, certe battaglie vanno combattute a prescindere delle possibilità di vittoria che si hanno. Ecco perché quando ieri mattina, abbiamo avuto notizia dell'apertura del fascicolo contro il primo - si fa per dire - cittadino della nostra città, ci siamo stretti la mano, orgogliosi di quanto avevamo fatto per difendere l'onore di un popolo, che comunque c'è e merita rispetto a prescindere dai danni fatti dall'ultima sua classe dirigente. Abbiamo poi immaginato il ritorno dall'ennesima vacanza di questo sindaco - mentre Roma annega nei suoi problemi e nella sua incuria, vilipesa poi per i recenti fatti di cronaca giudiziaria - e la faccia che avrà fatto nell'apprendere la notizia dell'indagine. Avrà esclamato ancora "queste carogne, che tornino nelle fogne". Lui forse, farebbe bene a tornare in vacanza.
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mercoledì 2 settembre 2015
I 5 (falsi) luoghi comuni del buonismo ad oltranza.
Non è vero che non possiamo dire no agli immigrati e che l'Africa è vittima dell'Occidente. E vi spieghiamo perché.
Sono i cinque totem del buonismo ad oltranza. E gli argomenti preferiti da governo e sinistra per convincerci che l'immigrazione fuori controllo è la conseguenza di tragedie epocali anziché il risultato degli errori commessi tra il 2013 e il 2015.
Trenta mesi durante i quali l'Italia ha messo le proprie navi a disposizione dei migranti irregolari, ma si è ben guardata dall'affrontare la questione libica ed avviare politiche di contenimento degli sbarchi. Ma basta esaminare i dati del Ministero dell'Interno per capire che quei cinque totem sono pura finzione ideologica.
- Chi cerca rifugio in Italia fugge da guerre e persecuzioni
Falso. Tra i 64mila 886 migranti che nel 2014 hanno presentato richiesta di protezione internazionale in Italia solo 812 provengono dalla Somalia, 505 dalla Siria e 480 dall'Eritrea. Dunque solo un'esigua minoranza dei richiedenti asilo in Italia fugge da Paesi dove sono in corso conflitti o persecuzioni. La maggior parte proviene, infatti, da Nigeria (10.138 richieste), Mali (9.771 ), Gambia (8.556), Pakistan (7191), Senegal (4.678) e Bangladesh (4582). Peccato che in Gambia, Pakistan, Senegal e Bangladesh non si registrino guerre o tragedie epocali. In Nigeria i Boko Haram fanno strage tra i cristiani del nord est, ma la maggior parte dei nigeriani approdati da noi sono musulmani alla ricerca di sistemazione economica. Nel Mali operano dal 2012 i soldati francesi impegnati a spegnere l'insurrezione islamista accesasi anche grazie all'eliminazione di Gheddafi in Libia. Ma la Francia, nonostante le sue responsabilità, lascia volentieri a noi anche i migranti del Mali.
- Non possiamo dire no ai migranti mentre i Paesi mediorientali ne accolgono milioni
Falso. L'Arabia Saudita e il Qatar finanziano e armano le fazioni jihadiste attive in Siria, ma non accolgono un solo rifugiato. E ne vietano l'entrata sul proprio territorio. La Turchia, invece, utilizza i profughi per garantire un bacino di reclutamento ai gruppi jihadisti in lotta contro Bashar Assad. Il milione e duecentomila rifugiati del Libano sono la conseguenza della contiguità geografica e dei giochi delle fazioni che, come in Turchia, li utilizzano per garantire reclute alla causa jihadista.
- L'ondata migratoria è una catastrofe figlia del disinteresse per l'Africa
Falso. Negli ultimi 60 anni i regimi africani si sono divorati più di mille miliardi di dollari in aiuti occidentali. Oggi di fronte alla pretesa di vederli ricambiati con riforme politiche ed economiche preferiscono rivolgersi ad una Cina che concede crediti a lungo termine in cambio di materie prime. Così mentre la Cina s'arricchisce con le risorse africane noi subiamo le conseguenze di un'alleanza che fa di Pechino la nuova potenza coloniale dell'Africa. Ed il vero responsabile dei suoi più recenti disastri.
- Neppure una Libia con un governo stabile fermerebbe l'ondata migratoria
Falso. L'Africa è devastata da fame, guerra e povertà da mezzo secolo, ma gli sbarchi sulle nostre coste subiscono una rapida impennata solo all'inizio del 2014. Tanto che gli oltre 50mila sbarchi dei primi sei mesi del 2015 finiscono con il pareggiare la somma dei 13.267 sbarchi del 2012 e dei 42.925 del 2013. La situazione africana si è deteriorata così drasticamente in due anni? Ovviamente no. Le cause sono più semplici ed evidenti. Nel 2012 e nel 2013 la presenza di un governo a Tripoli e l'assenza di missioni di soccorso ai barconi contribuiscono a contenere il fenomeno. E un seppur debole governo centrale impedisce alle milizie jihadiste attive sui confini meridionali di garantire «materia prima» ai trafficanti di uomini presenti sulle coste. L'avvio, a fine 2013, di Mare Nostrum e il caos seguito alla salita al potere a Tripoli, nell'agosto 2014, di una coalizione islamista sono, a conti fatti, le vere cause degli oltre 220mila sbarchi registrati dal gennaio 2014 a oggi.
- L'Italia è un Paese egoista. Gli altri paesi europei son più generosi
Falso. Nel 2014 l'Italia ha garantito 20.630 dei 183.365 asili concessi nei 28 paesi dell'Unione Europea. Davanti a noi c'è solo la Germania con 47.555 casi e l'immensa Svezia con 33.025. La Francia ne ha concessi 20.640, cioè solo 10 più di noi. E uno studio basato sui dati 2013 dell'European Migration Network, agenzia della Commissione Europea, rivela che i Paesi con il più alto numero di migranti in stato di detenzione sono: Francia (38.266 casi), Spagna (9.020), Ungheria (6496), Bulgaria (6.303), Belgio (6.285). Alla faccia dell'Italia cattiva.
http://www.ilgiornale.it/news/politica/i-5-falsi-luoghi-comuni-buonismo-ad-oltranza-1140415.html
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