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giovedì

Occidente: Ci stiamo suicidando ? di Giancarlo Bertollini

Una domanda angosciante che mi martella la mente. 
Ho partecipato con grande attenzione alla quarta edizione di "Economia Pulita" e ringrazio sentitamente la professionale ed efficiente Chiara Lattanzi per il cortese invito che ha voluto riservarmi. 
I relatori, tutti di altissimo livello, hanno disegnato un particolare momento carico di urgenze per la Logistica e per l'Energia, evidenziando la necessaria e non più rinviabile armonizzazione del Quadro Normativo Monomodale con quello INTERMODALE. 
La copertura per la perdita, il danneggiamento e/o il deperimento sia parziale che totale del trasportato (oggi genericamente fissato ad un Euro al chilo che sta per essere portato a tre Euro, senza distinzioni). 

La Catena composta da: 
Commerciale 
Organizzazione 
Manifattura 
Logistica 
Amministrazione

deve prevedere una flessibilità normativa ed amministrativa che tenga conto delle immense possibilità delle "Zone Franche". 

La Logistica

L'Energia 
Oggi l'Occidente, in nome della sostenibilità sta "strangolando" le produzioni interne, in Italia le aziende segnano il passo quando non programmano la chiusura. Crescono i distributori di prodotti dei Paesi privi di regole ferree antinquinamento, che producono Energia senza curarsi dei danni creati e che creano, anche a lungo termine. 

Le Plastiche 
ho assistito personalmente ai disastri in atto, fiumi di media-grande portata, paragonabili al Tevere, dove non è possibile vedere l'acqua. Tutta la superfice coperta TOTALMENTE da rifiuti plastici (bottiglie di tutti i formati, taniche ecc.) che scorrono tranquillamente verso il mare per decine di chilometri senza alcun intervento. 

Navi (Mercantili e da Crociera) - Trasporti Stradali - Porta Container 
Pensarli elettrici porterebbe alla NON Sostenibilità ambientale. 

Risulta pertanto FONDAMENTALE procedere ad uno sviluppo che tenga sempre presente il FRAZIONAMENTO DEL RISCHIO, non facendosi illusioni di poter produrre energia senza rischi ma riducendoli al minimo, non consentendo a nessun tipo di produzione di superare il 15 max 20% del fabbisogno energetico. 





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