Comunicato di Vincenzo Donvito 14 giugno 2011 12:57
I referendum sull'acqua hanno abrogato la possibilita' che il servizio idrico sia affidato ad aziende private e che gli investimenti dei privati siano remunerativi. Da quanto ci dicono gli analisti del voto, grossomodo la meta' degli elettori era consapevole di questo, mentre l'altra meta' ha votato SI' solo per prendersela con il Governo.
Cosa succedera' ora alla nostra acqua? “Nostra” perche' era -prima del referendum- e restera' pubblica.
Una crassa e diffusa disinformazione ha fatto il suo gioco. Un esempio per tutti: sabato 11 giugno al TG3 delle 23, lo specifico spot istituzionale diceva: “si vota per abrogare l'obbligo della Pa a far gestire il servizio idrico ai privati”. Ora il gioco e' concluso com'era -raggiunto il quorum- facilmente prevedibile.
Le societa' private che oggi gestiscono il servizio idrico devono quindi essere dismesse e sostituite da enti pubblici e ai privati che hanno investito capitali bisogna far presente che i loro soldi non sono piu' remunerati.
A Firenze, per esempio, Publiacqua spa deve essere mandata a casa e sostituita da, presumibilmente, un consorzio dei Comuni che fruiscono di quel servizio. I Comuni dove prenderanno i soldi per la gigantesca operazione che Publiacqua ha avviato di risistemazione della rete? Da dove li prendono tradizionalmente: i tributi e il pagamento del servizio in se'.
E cosa diremo all'Ue rispetto all'obbligo di concorrenza anche nei servizi di pubblica utilita'? Boh!!
Queste cose si sapevano anche prima e sono confermate dal responso referendario.
Abbiamo una pessima impressione, che chi la prendera' in saccoccia saranno i soliti, cioe' chi ha votato in un modo, che poi si ritrovera' con norme diverse. Non sarebbe la prima volta. Come dimenticare che gli italiani hanno bocciato il finanziamento pubblico ai partiti, che oggi e' presente anche piu' consistente di prima, solo che lo chiamano rimborso spese elettorali? Come dimenticare che gli Italiani abolirono il Ministero dell'Agricoltura e poi fu fatto, e continua ad esserci, il Ministero delle Politiche Agricole? Come dimenticare che gli italiani abrogarono le norme che impedivano la responsabilita' civile dei magistrati, e poi furono introdotte norme che scaricavano sullo Stato questa responsabilita'?
Perche' non dovrebbe accadere questo anche per l'acqua? O c'e' forse qualcuno che pensa, sempre per restare all'esempio fiorentino, che Publiacqua spa verra' mandata a casa e sara' sostituita con qualcosa tipo “Acquedotto Pugliese”? O che il governatore della Toscana, Enrico Rossi, gran sostenitore del SI' ai referendum acqua, sosterra' di triplicare o quadruplicare le attuali bollette idriche che' altrimenti non ci sara' un becco di un quattrino per finire di rimodernare la rete e quindi evitare di usare il modello pugliese, cioe' quello di una rete fatta di buchi con intorno pezzi di tubo? E per passare all'esempio pugliese, dove trovera' i soldi e la managerialita' il governatore Nichi Vendola, per i propri tubi bucati se non nella conferma dell'attuale gestione, magari con qualche partitocrate piu' fedele alla sua maggioranza?
Sembra che non si alternativa al tradizionale motto: fatta la legge gabbato lo santo. Dove la legge e' il responso referendario, e il santo sono gli elettori, per l'ennesima volta' esautorati nella loro funzione legislativa (pur se solo abrogativa) prevista dalla Costituzione.
Siamo estremi nel considerare che non ci sia alternativa a fregare chi ha vinto?
IL VOSTRO UFFICIO STAMPA
mercoledì
martedì
ANSAMED - OGGI NEL MEDITERRANEO
ROMA, 14 GIU - Questi gli avvenimenti di principale interesse per l'area mediterranea previsti per oggi: CITTÀ VARIE - Giornata mondiale per la donazione di sangue. IL CAIRO - Incontro fra emissari di al-Fatah e di Hamas per discutere la composizione del governo tecnico che dovrà guidare l'Autorità Palestinese per i prossimi dodici mesi, in vista di nuove elezioni politiche e presidenziali. BRUXELLES - Ue, riunione informale dei ministri economico-finanziari (Ecofin), presente tra gli altri il commissario Olli Rehn. BRUXELLES - Pe, audizione parlamentare sulla riduzione del rischio nei disastri, presente il commissario alla Cooperazione internazionale e agli Aiuti umanitari Kristalina Georgieva. BRUXELLES - Ue, il ministro dell'Industria e del Commercio della Giordania, Hari Al Mulki, incontra il commissario al Commercio Karel De Gucht. BRUXELLES - Pe, audizione del governatore della Banca d'Italia Mario Draghi. VIENNA - Forum dei giornalisti israelo-palestinesi, organizzato dall'Istituto internazionale della stampa (fino al 16). GAZA - Quarto anniversario della presa del potere nella Striscia di Gaza delle milizie di Hamas. GEDDA (ARABIA SAUDITA) - Riunione degli ambasciatori del Consiglio di Cooperazione del Golfo (Arabia Saudita, Bahrein, Emirati Arabi Uniti, Oman, Qatar, Kuwait). MANAMA - Udienza del processo a carico di 47 fra medici e infermieri, accusati di aver sostenuto il movimento di protesta nelle manifestazioni di febbraio-marzo in Bahrein. TUNISI - Conferenza internazionale sul tema «La logistica in Tunisia, settore di crescita, di competitività e di sviluppo regionale». ALGERI - Primi Stati Generali della società civile algerina (fino al 15). ROMA - Convegno Isiamed sul tema 'Il Marocco nelle nuove dinamiche mediterranee. La sfida delle riforme di Rabat e il rapporto strategico con l'Italià. PARIGI - Lancio della Fondazione delle donne per il Mediterraneo.(ANSAmed). RED-KI/KI 14-GIU-11 09:48 NNN
IL VOSTRO UFFICIO STAMPA
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sabato
Riceviamo dal Governo e Pubblichiamo.
Caro Giancarlo,
in questi giorni Berlusconi ha detto con chiarezza che considera i referendum inutili ma da rispettare nel loro esito, che non influirà sull'azione di governo. Ieri ha poi detto con chiarezza che lui non andrà a votare.
Approfondiamo il perchè questi referendum sono inutili: il legittimo impedimento è stato già "abbattuto" dalla Corte costituzionale; sul nucleare il governo ha già fatto una moratoria, sospendendo l'attuazione delle procedure per il ritorno al nucleare in Italia, per superare l'onda emotiva dopo il disastro in Giappone e attendere le decisioni dell'Unione europea.
Per quanto riguarda i due referendum sull'acqua va ribadito che l'acqua non è privatizzata, la legge dice che rimane un bene pubblico. Si apre ai privati solo la gestione delle reti, per superare le attuali carenze e sprechi.
La realtà è che tutti questi referendum sono nati solo per attaccare il governo. In modo evidente i primi due in modo più sbudolo quelli sull'acqua, che confermano le contraddizioni e la tradizione della sinistra italiana: ogni posizione è strumentale e può essere disinvoltamente modificata a seconda delle contingenze politiche.
Infatti sulla concessione anche a privati dei servizi di distribuzione dell'acqua il disegno di legge "di riordino dei servizi pubblici locali", tra i quali l'acqua potabile, fu presentato proprio dal governo dell'Unione il 7 luglio 2006, nei primi mesi della scorsa legislatura, a firma: Romano Prodi, Linda Lanzillotta, Pier Luigi Bersani, Giuliano Amato, Antonio Di Pietro, Emma Bonino.
In diversi video disponibili on line Bersani fino a poco tempo fa si opponeva ai referendum comunali sulla gestione dell'acqua ai privati dicendo l'esatto contrario di quanto sostiene ora. Un esempio: parlando a Carpi il 18 settembre del 2008, Bersani disse testualmente:... "Poi subentra il tema della gestione. Come faccio a fare in modo che si perda meno acqua, che si depuri bene, che si facciano investimenti sensati? Devo chiamare uno che è capace di fare quel mestiere lì!". Per l'appunto ciò che prevede la legge Ronchi contro la quale il Pd si è decisamente schierato nella battaglia referendaria. I due quesiti referendari chiedono di eliminare altrettanti articoli della legge Ronchi che disciplina le gare e gli utili d'impresa in caso di apertura ai privati adeguandosi alle norme europee.
L'acqua "bene pubblico" non è messa assolutamente in pericolo. Anzi: a metterla a rischio sono gestioni come quella dell'Acquedotto pugliese - modello Vendola - che perde oltre il 40 per cento dell'acqua e aumenta le tariffe di oltre il 10 per cento. E questi saranno gli effetti del sì ai referendum sull'acqua: non potendo ricorrere ai capitali privati, per ammodernare gli acquedotti molti sindaci sono stati e saranno costretti ad aumentare le tasse locali.
Ultima considerazione. La scelta del non voto è legittima perchè sta a chi ha proposto i referendum l’onere di convincere la metà più uno dei cittadini dell’importanza di un voto su temi che una esigua minoranza (bastano 500.000 cittadini su 50 milioni di elettori) ha voluto proporre all’attenzione di tutti, per cambiare leggi votate dalla maggioranza parlamentare, che è già espressione della maggioranza dei cittadini, scelta con libere elezioni. Per questo i padri costituenti hanno messo un quorum così impegnativo nel caso di questo tipo di referendum...
Grazie per l'attenzione.
Cordialmente,
on. Antonio Palmieri
responsabile internet PDL
IL VOSTRO UFFICIO STAMPA
in questi giorni Berlusconi ha detto con chiarezza che considera i referendum inutili ma da rispettare nel loro esito, che non influirà sull'azione di governo. Ieri ha poi detto con chiarezza che lui non andrà a votare.
Approfondiamo il perchè questi referendum sono inutili: il legittimo impedimento è stato già "abbattuto" dalla Corte costituzionale; sul nucleare il governo ha già fatto una moratoria, sospendendo l'attuazione delle procedure per il ritorno al nucleare in Italia, per superare l'onda emotiva dopo il disastro in Giappone e attendere le decisioni dell'Unione europea.
Per quanto riguarda i due referendum sull'acqua va ribadito che l'acqua non è privatizzata, la legge dice che rimane un bene pubblico. Si apre ai privati solo la gestione delle reti, per superare le attuali carenze e sprechi.
La realtà è che tutti questi referendum sono nati solo per attaccare il governo. In modo evidente i primi due in modo più sbudolo quelli sull'acqua, che confermano le contraddizioni e la tradizione della sinistra italiana: ogni posizione è strumentale e può essere disinvoltamente modificata a seconda delle contingenze politiche.
Infatti sulla concessione anche a privati dei servizi di distribuzione dell'acqua il disegno di legge "di riordino dei servizi pubblici locali", tra i quali l'acqua potabile, fu presentato proprio dal governo dell'Unione il 7 luglio 2006, nei primi mesi della scorsa legislatura, a firma: Romano Prodi, Linda Lanzillotta, Pier Luigi Bersani, Giuliano Amato, Antonio Di Pietro, Emma Bonino.
In diversi video disponibili on line Bersani fino a poco tempo fa si opponeva ai referendum comunali sulla gestione dell'acqua ai privati dicendo l'esatto contrario di quanto sostiene ora. Un esempio: parlando a Carpi il 18 settembre del 2008, Bersani disse testualmente:... "Poi subentra il tema della gestione. Come faccio a fare in modo che si perda meno acqua, che si depuri bene, che si facciano investimenti sensati? Devo chiamare uno che è capace di fare quel mestiere lì!". Per l'appunto ciò che prevede la legge Ronchi contro la quale il Pd si è decisamente schierato nella battaglia referendaria. I due quesiti referendari chiedono di eliminare altrettanti articoli della legge Ronchi che disciplina le gare e gli utili d'impresa in caso di apertura ai privati adeguandosi alle norme europee.
L'acqua "bene pubblico" non è messa assolutamente in pericolo. Anzi: a metterla a rischio sono gestioni come quella dell'Acquedotto pugliese - modello Vendola - che perde oltre il 40 per cento dell'acqua e aumenta le tariffe di oltre il 10 per cento. E questi saranno gli effetti del sì ai referendum sull'acqua: non potendo ricorrere ai capitali privati, per ammodernare gli acquedotti molti sindaci sono stati e saranno costretti ad aumentare le tasse locali.
Ultima considerazione. La scelta del non voto è legittima perchè sta a chi ha proposto i referendum l’onere di convincere la metà più uno dei cittadini dell’importanza di un voto su temi che una esigua minoranza (bastano 500.000 cittadini su 50 milioni di elettori) ha voluto proporre all’attenzione di tutti, per cambiare leggi votate dalla maggioranza parlamentare, che è già espressione della maggioranza dei cittadini, scelta con libere elezioni. Per questo i padri costituenti hanno messo un quorum così impegnativo nel caso di questo tipo di referendum...
Grazie per l'attenzione.
Cordialmente,
on. Antonio Palmieri
responsabile internet PDL
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giovedì
Regolamento della Commissione CE 538/2011 del 01/06/2011
Modifica il regolamento (CE) n. 607/2009 recante modalità di applicazione del regolamento (CE) n. 479/2008 del Consiglio per quanto riguarda le denominazioni di origine protette e le indicazioni geografiche protette, le menzioni tradizionali, l'etichettatura e la presentazione di determinati prodotti vitivinicoli.
Fonte: Gazzetta Ufficiale Unione Europea n. 147 del 02/06/2011
visto il regolamento (CE) n. 1234/2007 del Consiglio, del 22 ottobre 2007, recante organizzazione comune dei mercati agricoli e disposizioni specifiche per taluni prodotti agricoli (regolamento unico OCM) ( 1 ), in particolare l'articolo 121, primo comma, lettere k), l), e m), e l'articolo 203 ter, in combinato disposto con l'articolo 4, considerando quanto segue:
(1) A norma dell'articolo 18 del regolamento (CE) n. 607/2009 della Commissione ( 2 ), il «Registro delle denominazioni di origine protette e delle indicazioni geografiche protette», aggiornato dalla Commissione secondo quanto previsto all'articolo 118 quindecies del regolamento (CE) n. 1234/2007 (di seguito: «il registro») è incluso nella banca dati elettronica «E-Bacchus».
(2) A fini di semplificazione è opportuno che sia pubblicato su internet l'elenco delle organizzazioni professionali rappresentative e dei loro membri di cui all'allegato XI del regolamento (CE) n. 607/2009. Occorre pertanto modificare in tal senso l'articolo 30, paragrafo 2, del citato regolamento.
(3) Per evitare discriminazioni tra i vini originari dell'Unione e quelli importati da paesi terzi, è necessario chiarire che le menzioni usate tradizionalmente nei paesi terzi possono ottenere il riconoscimento e la protezione come menzioni tradizionali nell'Unione anche se usate unitamente a indicazioni geografiche o a denominazioni di origine disciplinate dai paesi terzi di cui trattasi.
(4) A fini di chiarezza le menzioni tradizionali protette elencate nell'allegato XII del regolamento (CE) n. 607/2009 devono essere trasferite nella banca dati elettronica «E- Bacchus», facendo così confluire in un unico strumento informatico di pronta consultazione le denominazioni di origine protette, le indicazioni geografiche protette e le menzioni tradizionali protette.
(5) Affinché sia garantito l'aggiornamento delle informazioni riguardanti le menzioni tradizionali, le informazioni riportate nell'allegato XII del regolamento (CE) n. 607/2009 devono essere trasferite nella banca dati elettronica «E-Bacchus» e le nuove informazioni connesse alla protezione delle menzioni tradizionali devono essere inserite esclusivamente in tale banca dati.
(6) Per chiarire la relazione che intercorre tra le menzioni tradizionali protette e i marchi commerciali è necessario specificare su quale base giuridica una domanda di registrazione di un marchio contenente o costituito da una menzione tradizionale protetta deve essere valutata a norma della direttiva 2008/95/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio, del 22 ottobre 2008, sul ravvicinamento delle legislazioni degli Stati membri in materia di marchi d'impresa ( 3 ) o del regolamento (CE) n. 207/2009 del Consiglio, del 26 febbraio 2009, sul marchio comunitario ( 4 ).
(7) Per accrescere la trasparenza delle norme che disciplinano le menzioni tradizionali, in particolare in seguito al trasferimento delle menzioni alla banca dati elettronica «E- Bacchus», qualsiasi modifica relativa alle menzioni tradizionali deve essere attuata attraverso una procedura definita formalmente.
(8) Occorre stabilire norme in merito all'indicazione del titolo alcolometrico volumico di alcuni prodotti vitivinicoli specifici per fornire al pubblico informazioni esatte.
(9) Per rendere l'etichettatura meno gravosa, è possibile stabilire che determinate informazioni riguardanti il nome e l'indirizzo dell'imbottigliatore in alcuni casi non siano indispensabili.
(10) Per migliorare i controlli relativi ad alcuni prodotti vitivinicoli, occorre autorizzare gli Stati membri a disciplinare l'uso dei dati relativi al produttore e al trasformatore.
(11) Per motivi di chiarezza è opportuno modificare l'articolo 42, paragrafo 1, e l'articolo 56, paragrafo 3, del regolamento (CE) n. 607/2009.
(12) L'uso di un tipo specifico di bottiglia e di dispositivo di chiusura per i vini spumanti, i vini spumanti di qualità e i vini spumanti di qualità del tipo aromatico, disposto dall'articolo 69 del regolamento (CE) n. 607/2009, deve essere obbligatorio esclusivamente per la commercializzazione e l'esportazione di tali vini prodotti nell'Unione europea.IT L 147/6 Gazzetta ufficiale dell'Unione europea 2.6.2011.
(13) Per quanto riguarda la trasmissione dei fascicoli tecnici delle denominazioni vinicole protette preesistenti di cui all'articolo 118 vicies del regolamento (CE) n. 1234/2007, l'obbligo, previsto all'articolo 118 quater, paragrafo 1, lettera b), del medesimo regolamento, di identificare il richiedente di una denominazione vinicola esistente può comportare difficoltà per alcuni Stati membri in cui dette denominazioni protette esistenti sono disciplinate a livello nazionale senza riferimenti a un particolare richiedente.
Per agevolare la transizione dalle disposizioni stabilite dal regolamento (CE) n. 1493/1999 del Consiglio ( 1 ) a quelle del regolamento (CE) n. 1234/2007 sono necessarie misure transitorie per garantire il rispetto delle normative nazionali di detti Stati membri.
(14) È necessario modificare l'allegato VIII del regolamento (CE) n. 607/2009 per quanto attiene ai diritti anteriori che possono essere addotti in caso di ricorso in opposizione alla domanda di protezione di una menzione tradizionale.
(15) Occorre pertanto modificare in tal senso il regolamento (CE) n. 607/2009.
(16) Le misure di cui al presente regolamento sono conformi al parere del Comitato di gestione per l'organizzazione comune dei mercati agricoli,
Modifica del regolamento (CE) n. 607/2009
Il regolamento (CE) n. 607/2009 è così modificato:
1) all'articolo 30, il paragrafo 2 è sostituito dal seguente: «2. Se la domanda è presentata da un'organizzazione professionale rappresentativa stabilita in un paese terzo sono comunicati anche gli estremi dell'organizzazione professionale rappresentativa. La Commissione pubblica su internet l'elenco dei paesi terzi interessati, i nomi delle organizzazioni professionali rappresentative e dei membri di tali organizzazioni professionali.»;
2) l'articolo 32 è sostituito dal seguente: «Articolo 32
Norme sulle menzioni tradizionali di paesi terzi.
1. La definizione delle menzioni tradizionali stabilita all'articolo 118 duovicies, paragrafo 1, del regolamento (CE) n. 1234/2007 si applica, mutatis mutandis, alle menzioni usate tradizionalmente nei paesi terzi per i prodotti vitivinicoli recanti un'indicazione geografica o una denominazione di origine in forza della normativa degli stessi paesi terzi.
2. Le indicazioni tradizionali diverse dalle menzioni tradizionali elencate nella banca dati elettronica «E-Bacchus» che figurano nell'etichettatura dei vini originari di paesi terzi possono essere utilizzate in conformità alle norme ivi applicabili, comprese quelle stabilite dalle organizzazioni professionali rappresentative.»;
3) l'articolo 40 è sostituito dal seguente: «Articolo 40
Protezione generale.
1. Se la domanda di protezione di una menzione tradizionale soddisfa i requisiti stabiliti dall'articolo 118 duovicies, paragrafo 1, del regolamento (CE) n. 1234/2007 e dagli articoli 31 e 35 del presente regolamento e se non è respinta in applicazione degli articoli 36, 38 e 39, la menzione tradizionale è inserita nella banca dati elettronica «E-Bacchus» unitamente alle informazioni seguenti:
a) la lingua, secondo il disposto dell'articolo 31;
b) l'indicazione della categoria o delle categorie di prodotti vitivinicoli interessati dalla protezione;
c) un riferimento alla legislazione nazionale dello Stato membro in cui è definita e disciplinata la menzione tradizionale o alle norme applicabili ai produttori di vino nei paesi terzi, incluse quelle stabilite dalle organizzazioni professionali rappresentative, e
d) una sintesi della definizione o delle condizioni d'uso.
2. Le menzioni tradizionali elencate nella banca dati elettronica «E-Bacchus» sono protette esclusivamente nella lingua e per le categorie di prodotti vitivinicoli figuranti nella relativa domanda:
a) contro qualsiasi usurpazione, anche quando la menzione protetta è accompagnata da espressioni quali «genere», «tipo», «metodo», «alla maniera», «imitazione», «gusto», «come» o simili;
b) contro qualsiasi altra indicazione falsa o ingannevole relativa alla natura, alle caratteristiche o alle qualità essenziali del prodotto, usata sulla confezione o sull'imballaggio, nella pubblicità o sui documenti relativi al prodotto di cui trattasi;
c) contro qualsiasi altra prassi che possa indurre in errore il consumatore e in particolare che lasci supporre che il vino fruisca della menzione tradizionale protetta.»;
4) all'articolo 41, il paragrafo 1 è sostituito dal seguente: «1. Se una menzione tradizionale è protetta in virtù del presente regolamento, la registrazione di un marchio il cui uso violerebbe l'articolo 40, paragrafo 2, è valutata a norma della direttiva 2008/95/CE del Parlamento europeo e del Consiglio (*) o del regolamento (CE) n. 207/2009 del Consiglio (**).
I marchi registrati in violazione del primo comma sono dichiarati nulli, su richiesta, in conformità alle procedure applicabili previste dalla direttiva 2008/95/CE o dal regolamento (CE) n. 207/2009.
5) all'articolo 42, il paragrafo 1 è sostituito dal seguente: «1. La protezione della menzione per cui è presentata la domanda, omonima o parzialmente omonima di una menzione tradizionale già protetta ai sensi del presente capo, tiene debitamente conto degli usi locali e tradizionali e dei rischi di confusione.
Una menzione omonima che induca in errore il consumatore circa la natura, la qualità o la vera origine dei prodotti non è registrata, nemmeno se è esatta.
L'impiego di una menzione omonima protetta è autorizzato esclusivamente in condizioni pratiche tali da assicurare che la menzione omonima protetta successivamente sia sufficientemente differenziata da quella già registrata nella banca dati elettronica «E-Bacchus», tenuto conto della necessità di garantire un trattamento equo ai produttori interessati e di non indurre in errore il consumatore.»;
6) è inserito un nuovo articolo 42 bis: «Articolo 42 bis
Modifica
Un richiedente ai sensi dell'articolo 29 può chiedere l'approvazione di una modifica di una menzione tradizionale, della lingua indicata, del vino o dei vini interessati o della sintesi della definizione o delle condizioni d'uso della menzione tradizionale di cui trattasi.
Gli articoli 33 e 39 si applicano mutatis mutandis alle domande di modifica.»;
7) all'articolo 47, il paragrafo 5 è sostituito dal seguente: «5. La Commissione sopprime la menzione dall'elenco contenuto nella banca dati elettronica «E-Bacchus» non appena la cancellazione acquista efficacia.»;
8) all'articolo 54 è aggiunto il seguente paragrafo 3: «3. Nel caso di mosto di uve parzialmente fermentato o di vino nuovo ancora in fermentazione, sull'etichetta figurano il titolo alcolometrico volumico effettivo e quello totale o uno dei due. Se sull'etichetta figura il titolo alcolometrico volumico totale, la cifra corrispondente è seguita dalla dicitura "% vol" e può essere preceduta dai termini "titolo alcolometrico totale" o "alcole totale".»;
9) l'articolo 56 è così modificato:
a) al paragrafo 2, terzo comma, è aggiunta la seguente seconda frase:
«Queste prescrizioni non si applicano se l'imbottigliamento è realizzato in un luogo situato nelle immediate vicinanze della sede dell'imbottigliatore.»;
b) il paragrafo 3 è sostituito dal seguente: «3. Il nome e l'indirizzo del produttore o del venditore sono completati dai termini "produttore" o "prodotto da" e "venditore" o "venduto da" o da termini equivalenti.
Gli Stati membri possono decidere:
a) di rendere obbligatoria l'indicazione del produttore;
b) di permettere la sostituzione dei termini "produttore" o "prodotto da" rispettivamente con "trasformatore" e "trasformato da".»;
10) l'articolo 69 è sostituito dal seguente: «Articolo 69
Norme sulla presentazione di determinati prodotti.
1. I vini spumanti, i vini spumanti di qualità e i vini spumanti di qualità del tipo aromatico prodotti nell'Unione europea sono commercializzati o esportati in bottiglie di vetro per vino spumante munite di uno dei seguenti dispositivi di chiusura:
a) per le bottiglie di volume nominale superiore a 0,2 l: un tappo a forma di fungo, in sughero o altre sostanze ammesse ad entrare in contatto con gli alimenti, trattenuto da un fermaglio, coperto eventualmente da una capsula e rivestito da una lamina che ricopra tutto il tappo e interamente o parzialmente il collo della bottiglia;
IT L 147/8 Gazzetta ufficiale dell'Unione europea 2.6.2011.
b) per le bottiglie di volume nominale non superiore a 0,2 l: qualsiasi altro dispositivo di chiusura adatto.
Non possono essere commercializzati o esportati in bottiglie di vetro per vino spumante né con un dispositivo di chiusura di cui al primo comma, lettera a), altri prodotti elaborati nell'Unione.
2. In deroga al paragrafo 1, secondo comma, gli Stati membri possono decidere che i seguenti prodotti possano essere commercializzati o esportati in bottiglie di vetro per vino spumante e/o con un dispositivo di chiusura di cui al paragrafo 1, primo comma, lettera a):
a) prodotti tradizionalmente imbottigliati in bottiglie di questo tipo e i) elencati all'articolo 113 quinquies, paragrafo 1, lettera a), del regolamento (CE) n. 1234/2007; ii) elencati nell'allegato XI ter, punti 7, 8 e 9, del regolamento (CE) n. 1234/2007; iii) elencati nel regolamento (CEE) n. 1601/91 del Consiglio
(*); oppure; iv) aventi un titolo alcolometrico volumico effettivo non superiore a 1,2 % vol;
b) prodotti diversi da quelli di cui alla lettera a) purché i consumatori non siano indotti in errore quanto alla vera natura del prodotto.
11) all'articolo 71 è aggiunto il seguente paragrafo 3: «3. In deroga all'articolo 2, paragrafo 2, del presente regolamento, per quanto attiene alla trasmissione dei fascicoli tecnici di cui all'articolo 118 vicies, paragrafo 2, lettera a), del regolamento (CE) n. 1234/2007, le autorità degli Stati membri possono essere considerate richiedenti ai fini dell'applicazione dell'articolo 118 quater, paragrafo 1, lettera b), del medesimo regolamento.»;
12) l'allegato II è sostituito dall'allegato I del presente regolamento;
13) l'allegato VIII è sostituito dall'allegato II del presente regolamento;
14) gli allegati XI e XII sono soppressi.
Articolo 2
Disposizioni transitorie
1. Prima della soppressione degli allegati XI e XII del regolamento (CE) n. 607/2009 in forza dell'articolo 1, punto 14, del presente regolamento, la Commissione riproduce e:
a) pubblica su internet il contenuto dell'allegato XI; e
b) inserisce nella banca dati elettronica «E-Bacchus» le menzioni tradizionali elencate nell'allegato XII.
2. Non sono soggette alla procedura di cui all'articolo 42 bis, inserito in forza dell'articolo 1, punto 6, del presente regolamento, le modifiche riguardanti una menzione tradizionale che è stata riconosciuta da uno Stato membro o da un paese terzo, che è stata comunicata alla Commissione entro la data di entrata in vigore del presente regolamento e che non è stata inserita nell'allegato XII del regolamento (CE) n. 607/2009. La Commissione inserisce tali modifiche nella banca dati elettronica «E-Bacchus».
Articolo 3
Entrata in vigore
Il presente regolamento entra in vigore il settimo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea. Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri.
Fatto a Bruxelles, il 1 o giugno 2011.
Per la Commissione.
Il Presidente
José Manuel BARROSO IT
Note
( 1 ) GU L 299 del 16.11.2007, pag. 1.
( 2 ) GU L 193 del 24.7.2009, pag. 60.
( 3 ) GU L 299 dell'8.11.2008, pag. 25.
( 4 ) GU L 78 del 24.3.2009, pag. 1.
(*) GU L 299 dell'8.11.2008, pag. 25.
(**) GU L 78 del 24.3.2009, pag. 1.»;
(*) GU L 149 del 14.6.1991, pag. 1.»;
IL VOSTRO UFFICIO STAMPA
Fonte: Gazzetta Ufficiale Unione Europea n. 147 del 02/06/2011
LA COMMISSIONE EUROPEA,
visto il trattato sul funzionamento dell'Unione Europea,visto il regolamento (CE) n. 1234/2007 del Consiglio, del 22 ottobre 2007, recante organizzazione comune dei mercati agricoli e disposizioni specifiche per taluni prodotti agricoli (regolamento unico OCM) ( 1 ), in particolare l'articolo 121, primo comma, lettere k), l), e m), e l'articolo 203 ter, in combinato disposto con l'articolo 4, considerando quanto segue:
(1) A norma dell'articolo 18 del regolamento (CE) n. 607/2009 della Commissione ( 2 ), il «Registro delle denominazioni di origine protette e delle indicazioni geografiche protette», aggiornato dalla Commissione secondo quanto previsto all'articolo 118 quindecies del regolamento (CE) n. 1234/2007 (di seguito: «il registro») è incluso nella banca dati elettronica «E-Bacchus».
(2) A fini di semplificazione è opportuno che sia pubblicato su internet l'elenco delle organizzazioni professionali rappresentative e dei loro membri di cui all'allegato XI del regolamento (CE) n. 607/2009. Occorre pertanto modificare in tal senso l'articolo 30, paragrafo 2, del citato regolamento.
(3) Per evitare discriminazioni tra i vini originari dell'Unione e quelli importati da paesi terzi, è necessario chiarire che le menzioni usate tradizionalmente nei paesi terzi possono ottenere il riconoscimento e la protezione come menzioni tradizionali nell'Unione anche se usate unitamente a indicazioni geografiche o a denominazioni di origine disciplinate dai paesi terzi di cui trattasi.
(4) A fini di chiarezza le menzioni tradizionali protette elencate nell'allegato XII del regolamento (CE) n. 607/2009 devono essere trasferite nella banca dati elettronica «E- Bacchus», facendo così confluire in un unico strumento informatico di pronta consultazione le denominazioni di origine protette, le indicazioni geografiche protette e le menzioni tradizionali protette.
(5) Affinché sia garantito l'aggiornamento delle informazioni riguardanti le menzioni tradizionali, le informazioni riportate nell'allegato XII del regolamento (CE) n. 607/2009 devono essere trasferite nella banca dati elettronica «E-Bacchus» e le nuove informazioni connesse alla protezione delle menzioni tradizionali devono essere inserite esclusivamente in tale banca dati.
(6) Per chiarire la relazione che intercorre tra le menzioni tradizionali protette e i marchi commerciali è necessario specificare su quale base giuridica una domanda di registrazione di un marchio contenente o costituito da una menzione tradizionale protetta deve essere valutata a norma della direttiva 2008/95/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio, del 22 ottobre 2008, sul ravvicinamento delle legislazioni degli Stati membri in materia di marchi d'impresa ( 3 ) o del regolamento (CE) n. 207/2009 del Consiglio, del 26 febbraio 2009, sul marchio comunitario ( 4 ).
(7) Per accrescere la trasparenza delle norme che disciplinano le menzioni tradizionali, in particolare in seguito al trasferimento delle menzioni alla banca dati elettronica «E- Bacchus», qualsiasi modifica relativa alle menzioni tradizionali deve essere attuata attraverso una procedura definita formalmente.
(8) Occorre stabilire norme in merito all'indicazione del titolo alcolometrico volumico di alcuni prodotti vitivinicoli specifici per fornire al pubblico informazioni esatte.
(9) Per rendere l'etichettatura meno gravosa, è possibile stabilire che determinate informazioni riguardanti il nome e l'indirizzo dell'imbottigliatore in alcuni casi non siano indispensabili.
(10) Per migliorare i controlli relativi ad alcuni prodotti vitivinicoli, occorre autorizzare gli Stati membri a disciplinare l'uso dei dati relativi al produttore e al trasformatore.
(11) Per motivi di chiarezza è opportuno modificare l'articolo 42, paragrafo 1, e l'articolo 56, paragrafo 3, del regolamento (CE) n. 607/2009.
(12) L'uso di un tipo specifico di bottiglia e di dispositivo di chiusura per i vini spumanti, i vini spumanti di qualità e i vini spumanti di qualità del tipo aromatico, disposto dall'articolo 69 del regolamento (CE) n. 607/2009, deve essere obbligatorio esclusivamente per la commercializzazione e l'esportazione di tali vini prodotti nell'Unione europea.IT L 147/6 Gazzetta ufficiale dell'Unione europea 2.6.2011.
(13) Per quanto riguarda la trasmissione dei fascicoli tecnici delle denominazioni vinicole protette preesistenti di cui all'articolo 118 vicies del regolamento (CE) n. 1234/2007, l'obbligo, previsto all'articolo 118 quater, paragrafo 1, lettera b), del medesimo regolamento, di identificare il richiedente di una denominazione vinicola esistente può comportare difficoltà per alcuni Stati membri in cui dette denominazioni protette esistenti sono disciplinate a livello nazionale senza riferimenti a un particolare richiedente.
Per agevolare la transizione dalle disposizioni stabilite dal regolamento (CE) n. 1493/1999 del Consiglio ( 1 ) a quelle del regolamento (CE) n. 1234/2007 sono necessarie misure transitorie per garantire il rispetto delle normative nazionali di detti Stati membri.
(14) È necessario modificare l'allegato VIII del regolamento (CE) n. 607/2009 per quanto attiene ai diritti anteriori che possono essere addotti in caso di ricorso in opposizione alla domanda di protezione di una menzione tradizionale.
(15) Occorre pertanto modificare in tal senso il regolamento (CE) n. 607/2009.
(16) Le misure di cui al presente regolamento sono conformi al parere del Comitato di gestione per l'organizzazione comune dei mercati agricoli,
HA ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO:
Articolo 1Modifica del regolamento (CE) n. 607/2009
Il regolamento (CE) n. 607/2009 è così modificato:
1) all'articolo 30, il paragrafo 2 è sostituito dal seguente: «2. Se la domanda è presentata da un'organizzazione professionale rappresentativa stabilita in un paese terzo sono comunicati anche gli estremi dell'organizzazione professionale rappresentativa. La Commissione pubblica su internet l'elenco dei paesi terzi interessati, i nomi delle organizzazioni professionali rappresentative e dei membri di tali organizzazioni professionali.»;
2) l'articolo 32 è sostituito dal seguente: «Articolo 32
Norme sulle menzioni tradizionali di paesi terzi.
1. La definizione delle menzioni tradizionali stabilita all'articolo 118 duovicies, paragrafo 1, del regolamento (CE) n. 1234/2007 si applica, mutatis mutandis, alle menzioni usate tradizionalmente nei paesi terzi per i prodotti vitivinicoli recanti un'indicazione geografica o una denominazione di origine in forza della normativa degli stessi paesi terzi.
2. Le indicazioni tradizionali diverse dalle menzioni tradizionali elencate nella banca dati elettronica «E-Bacchus» che figurano nell'etichettatura dei vini originari di paesi terzi possono essere utilizzate in conformità alle norme ivi applicabili, comprese quelle stabilite dalle organizzazioni professionali rappresentative.»;
3) l'articolo 40 è sostituito dal seguente: «Articolo 40
Protezione generale.
1. Se la domanda di protezione di una menzione tradizionale soddisfa i requisiti stabiliti dall'articolo 118 duovicies, paragrafo 1, del regolamento (CE) n. 1234/2007 e dagli articoli 31 e 35 del presente regolamento e se non è respinta in applicazione degli articoli 36, 38 e 39, la menzione tradizionale è inserita nella banca dati elettronica «E-Bacchus» unitamente alle informazioni seguenti:
a) la lingua, secondo il disposto dell'articolo 31;
b) l'indicazione della categoria o delle categorie di prodotti vitivinicoli interessati dalla protezione;
c) un riferimento alla legislazione nazionale dello Stato membro in cui è definita e disciplinata la menzione tradizionale o alle norme applicabili ai produttori di vino nei paesi terzi, incluse quelle stabilite dalle organizzazioni professionali rappresentative, e
d) una sintesi della definizione o delle condizioni d'uso.
2. Le menzioni tradizionali elencate nella banca dati elettronica «E-Bacchus» sono protette esclusivamente nella lingua e per le categorie di prodotti vitivinicoli figuranti nella relativa domanda:
a) contro qualsiasi usurpazione, anche quando la menzione protetta è accompagnata da espressioni quali «genere», «tipo», «metodo», «alla maniera», «imitazione», «gusto», «come» o simili;
b) contro qualsiasi altra indicazione falsa o ingannevole relativa alla natura, alle caratteristiche o alle qualità essenziali del prodotto, usata sulla confezione o sull'imballaggio, nella pubblicità o sui documenti relativi al prodotto di cui trattasi;
c) contro qualsiasi altra prassi che possa indurre in errore il consumatore e in particolare che lasci supporre che il vino fruisca della menzione tradizionale protetta.»;
4) all'articolo 41, il paragrafo 1 è sostituito dal seguente: «1. Se una menzione tradizionale è protetta in virtù del presente regolamento, la registrazione di un marchio il cui uso violerebbe l'articolo 40, paragrafo 2, è valutata a norma della direttiva 2008/95/CE del Parlamento europeo e del Consiglio (*) o del regolamento (CE) n. 207/2009 del Consiglio (**).
I marchi registrati in violazione del primo comma sono dichiarati nulli, su richiesta, in conformità alle procedure applicabili previste dalla direttiva 2008/95/CE o dal regolamento (CE) n. 207/2009.
5) all'articolo 42, il paragrafo 1 è sostituito dal seguente: «1. La protezione della menzione per cui è presentata la domanda, omonima o parzialmente omonima di una menzione tradizionale già protetta ai sensi del presente capo, tiene debitamente conto degli usi locali e tradizionali e dei rischi di confusione.
Una menzione omonima che induca in errore il consumatore circa la natura, la qualità o la vera origine dei prodotti non è registrata, nemmeno se è esatta.
L'impiego di una menzione omonima protetta è autorizzato esclusivamente in condizioni pratiche tali da assicurare che la menzione omonima protetta successivamente sia sufficientemente differenziata da quella già registrata nella banca dati elettronica «E-Bacchus», tenuto conto della necessità di garantire un trattamento equo ai produttori interessati e di non indurre in errore il consumatore.»;
6) è inserito un nuovo articolo 42 bis: «Articolo 42 bis
Modifica
Un richiedente ai sensi dell'articolo 29 può chiedere l'approvazione di una modifica di una menzione tradizionale, della lingua indicata, del vino o dei vini interessati o della sintesi della definizione o delle condizioni d'uso della menzione tradizionale di cui trattasi.
Gli articoli 33 e 39 si applicano mutatis mutandis alle domande di modifica.»;
7) all'articolo 47, il paragrafo 5 è sostituito dal seguente: «5. La Commissione sopprime la menzione dall'elenco contenuto nella banca dati elettronica «E-Bacchus» non appena la cancellazione acquista efficacia.»;
8) all'articolo 54 è aggiunto il seguente paragrafo 3: «3. Nel caso di mosto di uve parzialmente fermentato o di vino nuovo ancora in fermentazione, sull'etichetta figurano il titolo alcolometrico volumico effettivo e quello totale o uno dei due. Se sull'etichetta figura il titolo alcolometrico volumico totale, la cifra corrispondente è seguita dalla dicitura "% vol" e può essere preceduta dai termini "titolo alcolometrico totale" o "alcole totale".»;
9) l'articolo 56 è così modificato:
a) al paragrafo 2, terzo comma, è aggiunta la seguente seconda frase:
«Queste prescrizioni non si applicano se l'imbottigliamento è realizzato in un luogo situato nelle immediate vicinanze della sede dell'imbottigliatore.»;
b) il paragrafo 3 è sostituito dal seguente: «3. Il nome e l'indirizzo del produttore o del venditore sono completati dai termini "produttore" o "prodotto da" e "venditore" o "venduto da" o da termini equivalenti.
Gli Stati membri possono decidere:
a) di rendere obbligatoria l'indicazione del produttore;
b) di permettere la sostituzione dei termini "produttore" o "prodotto da" rispettivamente con "trasformatore" e "trasformato da".»;
10) l'articolo 69 è sostituito dal seguente: «Articolo 69
Norme sulla presentazione di determinati prodotti.
1. I vini spumanti, i vini spumanti di qualità e i vini spumanti di qualità del tipo aromatico prodotti nell'Unione europea sono commercializzati o esportati in bottiglie di vetro per vino spumante munite di uno dei seguenti dispositivi di chiusura:
a) per le bottiglie di volume nominale superiore a 0,2 l: un tappo a forma di fungo, in sughero o altre sostanze ammesse ad entrare in contatto con gli alimenti, trattenuto da un fermaglio, coperto eventualmente da una capsula e rivestito da una lamina che ricopra tutto il tappo e interamente o parzialmente il collo della bottiglia;
IT L 147/8 Gazzetta ufficiale dell'Unione europea 2.6.2011.
b) per le bottiglie di volume nominale non superiore a 0,2 l: qualsiasi altro dispositivo di chiusura adatto.
Non possono essere commercializzati o esportati in bottiglie di vetro per vino spumante né con un dispositivo di chiusura di cui al primo comma, lettera a), altri prodotti elaborati nell'Unione.
2. In deroga al paragrafo 1, secondo comma, gli Stati membri possono decidere che i seguenti prodotti possano essere commercializzati o esportati in bottiglie di vetro per vino spumante e/o con un dispositivo di chiusura di cui al paragrafo 1, primo comma, lettera a):
a) prodotti tradizionalmente imbottigliati in bottiglie di questo tipo e i) elencati all'articolo 113 quinquies, paragrafo 1, lettera a), del regolamento (CE) n. 1234/2007; ii) elencati nell'allegato XI ter, punti 7, 8 e 9, del regolamento (CE) n. 1234/2007; iii) elencati nel regolamento (CEE) n. 1601/91 del Consiglio
(*); oppure; iv) aventi un titolo alcolometrico volumico effettivo non superiore a 1,2 % vol;
b) prodotti diversi da quelli di cui alla lettera a) purché i consumatori non siano indotti in errore quanto alla vera natura del prodotto.
11) all'articolo 71 è aggiunto il seguente paragrafo 3: «3. In deroga all'articolo 2, paragrafo 2, del presente regolamento, per quanto attiene alla trasmissione dei fascicoli tecnici di cui all'articolo 118 vicies, paragrafo 2, lettera a), del regolamento (CE) n. 1234/2007, le autorità degli Stati membri possono essere considerate richiedenti ai fini dell'applicazione dell'articolo 118 quater, paragrafo 1, lettera b), del medesimo regolamento.»;
12) l'allegato II è sostituito dall'allegato I del presente regolamento;
13) l'allegato VIII è sostituito dall'allegato II del presente regolamento;
14) gli allegati XI e XII sono soppressi.
Articolo 2
Disposizioni transitorie
1. Prima della soppressione degli allegati XI e XII del regolamento (CE) n. 607/2009 in forza dell'articolo 1, punto 14, del presente regolamento, la Commissione riproduce e:
a) pubblica su internet il contenuto dell'allegato XI; e
b) inserisce nella banca dati elettronica «E-Bacchus» le menzioni tradizionali elencate nell'allegato XII.
2. Non sono soggette alla procedura di cui all'articolo 42 bis, inserito in forza dell'articolo 1, punto 6, del presente regolamento, le modifiche riguardanti una menzione tradizionale che è stata riconosciuta da uno Stato membro o da un paese terzo, che è stata comunicata alla Commissione entro la data di entrata in vigore del presente regolamento e che non è stata inserita nell'allegato XII del regolamento (CE) n. 607/2009. La Commissione inserisce tali modifiche nella banca dati elettronica «E-Bacchus».
Articolo 3
Entrata in vigore
Il presente regolamento entra in vigore il settimo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea. Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri.
Fatto a Bruxelles, il 1 o giugno 2011.
Per la Commissione.
Il Presidente
José Manuel BARROSO IT
Note
( 1 ) GU L 299 del 16.11.2007, pag. 1.
( 2 ) GU L 193 del 24.7.2009, pag. 60.
( 3 ) GU L 299 dell'8.11.2008, pag. 25.
( 4 ) GU L 78 del 24.3.2009, pag. 1.
(*) GU L 299 dell'8.11.2008, pag. 25.
(**) GU L 78 del 24.3.2009, pag. 1.»;
(*) GU L 149 del 14.6.1991, pag. 1.»;
IL VOSTRO UFFICIO STAMPA
Classifica Testate Italia
AUDIPRESS: GAZZETTA SI CONFERMA IN TESTA, SECONDA REPUBBLICA TERZO IL CORSERA, POI STAMPA E CORRIERE DELLO SPORT.
ROMA - La Gazzetta dello Sport si conferma il piu' letto d'Italia, seguito da La Repubblica e dal Corriere della Sera. La Stampa resta al quarto posto, seguita dal Corriere dello Sport-Stadio. E' quanto emerge dai dati Audipress 2011/I sui lettori medi dei quotidiani, che sono la risultante delle rilevazioni del terzo ciclo 2010 (20 settembre-19 dicembre) e del primo ciclo 2011 (10 gennaio-27 marzo), basate su 32.377 interviste complessive. Secondo l'ultima indagine, la 'rosea' ha 4.126.000 lettori medi giornalieri, con un decremento rispetto alla precedente rilevazione di 194.000 unita' (-4,5%). Segue La Repubblica, che perde 40 mila lettori giornalieri e si porta a quota 3.250.000 (-1,2%). Sul terzo gradino del podio, Il Corriere della Sera che guadagna 85 mila lettori (+2,9%) e arriva a quota 3.056.000. La Stampa mantiene la quarta piazza, con 2.080.000, registrando pero' un lieve decremento di 13 mila lettori pari a -0,6%. L'altro quotidiano sportivo, Il Corriere dello Sport-Stadio, ha 1.628.000 lettori quotidiani (-18.000, -1,1%). Performance positiva per Il Messaggero, con 1.460.000, 50.000 in piu' rispetto al ciclo precedente (+3,5%). Poi Il Resto del Carlino con 1.207.000 (-30.000, -2,4%) e il Sole 24 Ore con 1.015.000 e un calo di 128.000 lettori (-11,2%). Da segnalare il risultato de Il Mattino che sale e 975 mila lettori (+137.000, +16,3%) in nona posizione; chiude la top ten Tuttosport con 937 mila lettori (+0,3%). Tra i fogli d'opinione Il Giornale ha 764 mila lettori (in calo di 3.000, pari a -0,4%), Libero 392.000 (ne acquista 23.000, +6,2%), L'Unita' 317 mila (ne perde 46.000, -12,7%).
Capitolo a parte quello della free press. In testa resta Leggo con 1.894.000 lettori (+6,4%), seguito da City con 1.767.000 (+4,1%), Metro con 1.525.000 (+7,3%) e Dnews, unica testata in perdita, con 278 mila lettori (-12,65%).
Per quanto riguarda i visitatori del giorno medio dei siti internet, nello stesso periodo e' in testa La Repubblica con 857 mila visitatori, La Gazzetta dello Sport con 558 mila, Il Corriere della Sera con 552 mila, Il Sole 24 Ore con 227 mila, Corriere dello sport con 185 mila, La Stampa con 157 mila, Tuttosport con 125 mila e Il Messaggero con 101 mila.
IL VOSTRO UFFICIO STAMPA
ROMA - La Gazzetta dello Sport si conferma il piu' letto d'Italia, seguito da La Repubblica e dal Corriere della Sera. La Stampa resta al quarto posto, seguita dal Corriere dello Sport-Stadio. E' quanto emerge dai dati Audipress 2011/I sui lettori medi dei quotidiani, che sono la risultante delle rilevazioni del terzo ciclo 2010 (20 settembre-19 dicembre) e del primo ciclo 2011 (10 gennaio-27 marzo), basate su 32.377 interviste complessive. Secondo l'ultima indagine, la 'rosea' ha 4.126.000 lettori medi giornalieri, con un decremento rispetto alla precedente rilevazione di 194.000 unita' (-4,5%). Segue La Repubblica, che perde 40 mila lettori giornalieri e si porta a quota 3.250.000 (-1,2%). Sul terzo gradino del podio, Il Corriere della Sera che guadagna 85 mila lettori (+2,9%) e arriva a quota 3.056.000. La Stampa mantiene la quarta piazza, con 2.080.000, registrando pero' un lieve decremento di 13 mila lettori pari a -0,6%. L'altro quotidiano sportivo, Il Corriere dello Sport-Stadio, ha 1.628.000 lettori quotidiani (-18.000, -1,1%). Performance positiva per Il Messaggero, con 1.460.000, 50.000 in piu' rispetto al ciclo precedente (+3,5%). Poi Il Resto del Carlino con 1.207.000 (-30.000, -2,4%) e il Sole 24 Ore con 1.015.000 e un calo di 128.000 lettori (-11,2%). Da segnalare il risultato de Il Mattino che sale e 975 mila lettori (+137.000, +16,3%) in nona posizione; chiude la top ten Tuttosport con 937 mila lettori (+0,3%). Tra i fogli d'opinione Il Giornale ha 764 mila lettori (in calo di 3.000, pari a -0,4%), Libero 392.000 (ne acquista 23.000, +6,2%), L'Unita' 317 mila (ne perde 46.000, -12,7%).
Capitolo a parte quello della free press. In testa resta Leggo con 1.894.000 lettori (+6,4%), seguito da City con 1.767.000 (+4,1%), Metro con 1.525.000 (+7,3%) e Dnews, unica testata in perdita, con 278 mila lettori (-12,65%).
Per quanto riguarda i visitatori del giorno medio dei siti internet, nello stesso periodo e' in testa La Repubblica con 857 mila visitatori, La Gazzetta dello Sport con 558 mila, Il Corriere della Sera con 552 mila, Il Sole 24 Ore con 227 mila, Corriere dello sport con 185 mila, La Stampa con 157 mila, Tuttosport con 125 mila e Il Messaggero con 101 mila.
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martedì
Roma Capitale
L’Assessore alle Politiche Culturali e Centro Storico Dino Gasperini è lieto di comunicare la presentazione del protocollo di intesa tra: Zètema Progetto Cultura e Associazione Turistica Pro Loco Roma.
Roma, mercoledì 8 giugno 2011 ore 12.00
Auditorium dell’Ara Pacis
Via di Ripetta, 190
Un importante accordo per incrementare i canali di comunicazione del turismo culturale di Roma Capitale con coinvolgimento dell’intero territorio nazionale.
Interverranno:
Francesco Marcolini - Presidente Zètema Progetto Cultura.
Mino Dinoi - Consigliere di Amministrazione Zètema Progetto Cultura.
Claudio Nardocci - Presidente Unpli Nazionale.
Lucia Rosi - Presidente Pro Loco Roma.
IL VOSTRO UFFICIO STAMPA
Roma, mercoledì 8 giugno 2011 ore 12.00
Auditorium dell’Ara Pacis
Via di Ripetta, 190
Un importante accordo per incrementare i canali di comunicazione del turismo culturale di Roma Capitale con coinvolgimento dell’intero territorio nazionale.
Interverranno:
Francesco Marcolini - Presidente Zètema Progetto Cultura.
Mino Dinoi - Consigliere di Amministrazione Zètema Progetto Cultura.
Claudio Nardocci - Presidente Unpli Nazionale.
Lucia Rosi - Presidente Pro Loco Roma.
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Cellulari possono provocare tumore secondo Oms: risposta produttori.
I campi elettromagnetici a radiofrequenza sono a possibile rischio cancerogeno per l'uomo: questo è quanto avrebbe stabilito un gruppo di 34 esperti dell'Agenzia Internazionale per la ricerca sul cancro (la Iarc) dell'Oms le radiofrequenze da cellulare potrebbero causare il cancro.
Si contano 5 miliardi di telefonini in tutto il mondo, solo in Italia quasi due a testa, circa 100 milioni di cellulari. La valutazione degli esperti si basa sia sui test sugli animali effettuati finora, sia sui dati degli studi epidemiologici sull'uomo e la classificazione fissa il rischio ad un terzo livello su una scala di 5 livelli, un livello che contiene altre sostanze di uso comune come ad esempio il caffè e i sottoaceti.
Dall'Istituto Superiore di Sanità si sottolinea, tuttavia, la necessità di studi ulteriori ma nel frattempo si diffondono raccomandazioni per limitare l'uso del telefonino, più che altro a scopo precauzionale, perché solo l'Oms può dare indicazioni di salute pubblica, e lo farà probabilmente tra due anni in un volume apposito sulle radiofrequenze.
Jonathan Samet, che ha coordinato il gruppo di lavoro, ha spiegato che le evidenze sono state giudicate limitate per quanto riguarda il glioma e il neurinoma acustico, tumore del nervo uditivo, mentre per altri tipi di tumore non ci sono dati sufficienti. Per la Gsma, l'associazione che rappresenta gli operatori di telefonia mobile nel mondo lo studio dello Iarc suggerisce che un rischio è possibile ma non probabile.
Fonte: businessonline.it (Marcello Tansini)
IL VOSTRO UFFICIO STAMPA
Si contano 5 miliardi di telefonini in tutto il mondo, solo in Italia quasi due a testa, circa 100 milioni di cellulari. La valutazione degli esperti si basa sia sui test sugli animali effettuati finora, sia sui dati degli studi epidemiologici sull'uomo e la classificazione fissa il rischio ad un terzo livello su una scala di 5 livelli, un livello che contiene altre sostanze di uso comune come ad esempio il caffè e i sottoaceti.
Dall'Istituto Superiore di Sanità si sottolinea, tuttavia, la necessità di studi ulteriori ma nel frattempo si diffondono raccomandazioni per limitare l'uso del telefonino, più che altro a scopo precauzionale, perché solo l'Oms può dare indicazioni di salute pubblica, e lo farà probabilmente tra due anni in un volume apposito sulle radiofrequenze.
Jonathan Samet, che ha coordinato il gruppo di lavoro, ha spiegato che le evidenze sono state giudicate limitate per quanto riguarda il glioma e il neurinoma acustico, tumore del nervo uditivo, mentre per altri tipi di tumore non ci sono dati sufficienti. Per la Gsma, l'associazione che rappresenta gli operatori di telefonia mobile nel mondo lo studio dello Iarc suggerisce che un rischio è possibile ma non probabile.
Fonte: businessonline.it (Marcello Tansini)
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sabato
REFERENDUM SI E NO !
Se mai dovessi andare a votare voterei 4 NO e ben motivati che qui sarebbe troppo lungo spiegare ma NON andrò a votare perché il Referendum è quanto di meno Democratico esista e mi spiego:
A presto. (Spero in DEMOCRAZIA).
IL VOSTRO UFFICIO STAMPA
- se il 49 % va a votare e la TOTALITA' vota SI non passa per il mancato raggiungimento del quorum.
- se il 51 % va a votare ed il 26% dice NO ed il 25% dice SI vince il NO.
A presto. (Spero in DEMOCRAZIA).
IL VOSTRO UFFICIO STAMPA
giovedì
Rinascimento del Fiano
Dall'Italia
Convinta celebrazione del fortissimo miglioramento che hanno conosciuto in Italia i vini bianchi negli ultimi 25 anni in un articolo pubblicato dal critico del New York Times Eric Asimov sul celebre quotidiano.
Asimov parla di un vero e proprio rinascimento, "Now, though, the choices are almost embarrassingly rich. Soave has enjoyed a renaissance, and the northeastern regions of Alto Adige and Friuli-Venezia Giulia pour forth a river of delectable bottles. Liguria and Sardinia are making delicious vermentinos, while arneis from the Piedmont can be a pleasure. Even those old standbys, pinot grigio and Orvieto, can surprise you with their quality these days", ovvero dell'imbarazzo della scelta tra i molti vini bianchi di alta qualità oggi disponibili. Passando alla Campania si dedica ad una vera esaltazione del Fiano, definite stilisticamente versatile ed in grado di essere "clean, cold refreshment. But it can offer more".
E ancora, ricorda che oggi i Fiano d'Avellino mostrano una grande completezza d'espressione: "At base, it has a smoky, nutlike, spicy quality that I find very attractive, along with winning mineral flavors. Many producers have experimented with fiano, not simply to make fiano taste like more popular wines but to determine which methods can make fiano more distinctively fiano-like". E ancora, scrive, "The best wines had a captivating energy that was wonderfully refreshing. Some were beautifully textured as well, possibly as a result of lees-stirring, and possibly because of barrel aging. (It's not always clear which methods were used, unless you are in the cellar to observe.) Others were straightforward and juicy, in a sort of polished pinot grigio style", in altre parole i vini migliori avevano un'affascinante energia che era meravigliosamente rinfrescante. Alcuni avevano anche una bellissima consistenza, forse dovuta al rimescolamento delle fecce e all'invecchiamento in botte (non è sempre chiaro quali metodi sono stati usati a meno che non ci si trovi in cantina a osservare). Altri erano schietti e succosi, uno stile simile a quello raffinato del Pinot Grigio". Davvero mica male come complimenti !
IL VOSTRO UFFICIO STAMPA
Convinta celebrazione del fortissimo miglioramento che hanno conosciuto in Italia i vini bianchi negli ultimi 25 anni in un articolo pubblicato dal critico del New York Times Eric Asimov sul celebre quotidiano.
Asimov parla di un vero e proprio rinascimento, "Now, though, the choices are almost embarrassingly rich. Soave has enjoyed a renaissance, and the northeastern regions of Alto Adige and Friuli-Venezia Giulia pour forth a river of delectable bottles. Liguria and Sardinia are making delicious vermentinos, while arneis from the Piedmont can be a pleasure. Even those old standbys, pinot grigio and Orvieto, can surprise you with their quality these days", ovvero dell'imbarazzo della scelta tra i molti vini bianchi di alta qualità oggi disponibili. Passando alla Campania si dedica ad una vera esaltazione del Fiano, definite stilisticamente versatile ed in grado di essere "clean, cold refreshment. But it can offer more".
E ancora, ricorda che oggi i Fiano d'Avellino mostrano una grande completezza d'espressione: "At base, it has a smoky, nutlike, spicy quality that I find very attractive, along with winning mineral flavors. Many producers have experimented with fiano, not simply to make fiano taste like more popular wines but to determine which methods can make fiano more distinctively fiano-like". E ancora, scrive, "The best wines had a captivating energy that was wonderfully refreshing. Some were beautifully textured as well, possibly as a result of lees-stirring, and possibly because of barrel aging. (It's not always clear which methods were used, unless you are in the cellar to observe.) Others were straightforward and juicy, in a sort of polished pinot grigio style", in altre parole i vini migliori avevano un'affascinante energia che era meravigliosamente rinfrescante. Alcuni avevano anche una bellissima consistenza, forse dovuta al rimescolamento delle fecce e all'invecchiamento in botte (non è sempre chiaro quali metodi sono stati usati a meno che non ci si trovi in cantina a osservare). Altri erano schietti e succosi, uno stile simile a quello raffinato del Pinot Grigio". Davvero mica male come complimenti !
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