Ieri, nel corso della trasmissione di Rai Tre condotta da Lucia Annunziata, In mezz'ora, Stefania Craxi ha letto tre righe tratte dalla sentenza della VI sezione penale della Cassazione sul caso Enimont:............
di Giorgio Stracquadanio
.....“si può dare anche atto a Craxi che in questo processo non è risultato né che abbia sollecitato contributi al suo partito né che ne abbia ricevuti a sue mani. Ma queste circostanze – che forse potrebbero avere un qualche valore da un punto di vista, per così dire, estetico – nulla significano ai fini dell'accertamento della responsabilità penale”.
Tre righe agghiaccianti che, da sole, costituiscono la prova provata del fatto che l'operazione Mani Pulite sia stata un'operazione politica che nulla ha a che vedere con il diritto penale e con le fondamenta di una società libera e di uno Stato di diritto.
Secondo i magistrati più titolati, quelli di Cassazione, non importa nulla se Craxi ha chiesto denari o ne ha ricevuti in cambio di leggi (questa l'accusa del processo Enimont). Quello che conta è che denari sono transitati dall'Enimont ai partiti e, per quel solo motivo, Craxi – in quanto segretario di partito e di partito di governo, è penalmente (non politicamente, si badi) responsabile.
- omissis -