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Voto Ostia, “Ha perso la politica del selfie, ha stravinto l'astensionismo”.
Fabio Sabbatani Schiuma:
“Non paga la politica dei comizi dell'ultim'ora, ma solo stare sul territorio”
Voto Ostia, “Ha perso la politica del selfie, ha stravinto l'astensionismo”
Voto Ostia, “Ha perso la politica del selfie, ha stravinto l'astensionismo”
Per il ballottaggio del Municipio X - che per nota di cronaca e per popolazione non è solo Ostia, ma anche l'entroterra, tra cui Acilia, Casal Palocco, Infernetto, Malafede - si e' presentato a votare un elettore su tre. Ha stravinto l'astensionismo e perso di nuovo la politica, tutta.
Ma poi un vincitore dalle urne esce comunque fuori e questo e' la Raggi con il suo M5S, che nonostante tutti gli errori e gli immobilismi, restano ai pochi frequentatori del seggio l'unica alternativa possibile.
Messo infatti a parte il disastro lidense della sinistra, che ovviamente risente del suo sconquassamento nazionale, l'affermazione di Casa Pound non può essere solo figlia dell'endorsment della famiglia Spada - nel passato schierata prima per il Pd e poi per i grillini stessi. I cittadini infatti non credendo più nella politica, guardano, a malapena, solo i fatti e sono sempre più distanti dai vecchi metodi elettorali.
Il centrodestra di nuovo unito ha provato con una candidatura autoctona, Monica Picca, che ha avuto il coraggio di metterci la faccia, ma non aveva la popolarità di Nello Musumeci in Sicilia. Dati del 2016 alla mano, solo Forza Italia ha aumentato i voti a conferma della sua naturale collocazione politica e dopo il fallimento della scelta su Marchini. FdI si e' caricata sulle spalle la campagna elettorale e la lista civica per la Picca, ma non e' stato sufficiente per arginare l'impeto identitario di Casa Pound. La Lega poi, nonostante i roboanti proclami di aver raddoppiato i consensi - dato peraltro non veritiero, sempre dati alla mano - da parte degli avventurieri che ora la comandano sul territorio romano e laziale, non ha fatto nessun passo avanti e infatti non avrà nessun seggio. Morale: non paga la politica dei selfie e dei comizi dell'ultim'ora, ma solo stare sul territorio dalla parte dei cittadini, non solo in campagna elettorale.
*consigliere del Municipio V e fondatore del movimento Riva Destra
Messo infatti a parte il disastro lidense della sinistra, che ovviamente risente del suo sconquassamento nazionale, l'affermazione di Casa Pound non può essere solo figlia dell'endorsment della famiglia Spada - nel passato schierata prima per il Pd e poi per i grillini stessi. I cittadini infatti non credendo più nella politica, guardano, a malapena, solo i fatti e sono sempre più distanti dai vecchi metodi elettorali.
Il centrodestra di nuovo unito ha provato con una candidatura autoctona, Monica Picca, che ha avuto il coraggio di metterci la faccia, ma non aveva la popolarità di Nello Musumeci in Sicilia. Dati del 2016 alla mano, solo Forza Italia ha aumentato i voti a conferma della sua naturale collocazione politica e dopo il fallimento della scelta su Marchini. FdI si e' caricata sulle spalle la campagna elettorale e la lista civica per la Picca, ma non e' stato sufficiente per arginare l'impeto identitario di Casa Pound. La Lega poi, nonostante i roboanti proclami di aver raddoppiato i consensi - dato peraltro non veritiero, sempre dati alla mano - da parte degli avventurieri che ora la comandano sul territorio romano e laziale, non ha fatto nessun passo avanti e infatti non avrà nessun seggio. Morale: non paga la politica dei selfie e dei comizi dell'ultim'ora, ma solo stare sul territorio dalla parte dei cittadini, non solo in campagna elettorale.
*consigliere del Municipio V e fondatore del movimento Riva Destra
La Proprietà Intellettuale e Industriale !
La proprietà industriale è una delle due grandi categorie – l’altra è la proprietà letteraria e artistica (diritto d’autore) – che costituiscono la proprietà intellettuale.
Con l’espressione proprietà intellettuale ci si riferisce all’insieme dei diritti, i cosiddetti Intellectual Property Rights (IPR) di carattere:
- personale, ovvero il diritto morale di essere riconosciuto autore dell’opera o ideatore della soluzione tecnica o del marchio, che è un diritto personalissimo e inalienabile
- patrimoniale, connessi allo sfruttamento economico del risultato della propria attività creativa, che è invece un diritto disponibile e trasmissibile.
Le opere dell’ingegno umano, per la loro stessa natura e per le norme che le disciplinano, sono classificabili in tre macro categorie:
- opere dell’ingegno creativo, che fanno riferimento al mondo dell’arte e della cultura (opere letterarie, spettacoli teatrali, cinematografici e televisivi, fotografie, quadri, progetti di architettura, schemi organizzativi, ecc.)
- segni distintivi, quali marchio, ditta, insegna, indicazione geografica, denominazione d’origine
- innovazioni tecniche e di design, che hanno per oggetto invenzioni, modelli di utilità, disegni e modelli industriali, topografie dei prodotti a semiconduttori, nuove varietà vegetali.
Solo in riferimento a queste due ultime categorie si può propriamente parlare di diritti di proprietà industriale. Infatti, l’art. 1 del Codice della Proprietà Industriale (CPI) afferma: “Ai fini del presente Codice, l’espressione proprietà industriale comprende marchi e altri segni distintivi, indicazioni geografiche, denominazioni di origine, disegni e modelli, invenzioni, modelli di utilità, topografie dei prodotti a semiconduttori, informazioni aziendali riservate e nuove varietà vegetali”.
L’art. 2 del Codice precisa poi che i diritti di proprietà industriale si acquistano mediante brevettazione, registrazione o negli altri modi previsti dal Codice stesso. In particolare sono oggetto di:
- brevettazionele invenzioni, i modelli di utilità, le nuove varietà vegetali
- registrazionei marchi, i disegni e modelli, le topografie dei prodotti a seminconduttori.
I segni distintivi diversi dal marchio registrato, le informazioni aziendali riservate, le indicazioni geografiche e le denominazioni di origine sono invece protetti quando ricorrono i presupposti di legge. È interessante rilevare come il testo unico sulla proprietà industriale distingua tra “diritti titolati” (originati dalla brevettazione o registrazione) e “diritti non titolati”, che sorgono in presenza di determinati presupposti. Segreti aziendali, marchio non registrato, denominazioni d’origine sono stati sempre disciplinati dalle norme sulla concorrenza sleale e il loro inserimento nel CPI ne ha rafforzato la tutela.
I diritti esclusivi che conferiscono la brevettazione e la registrazione sono rilasciati dall’UIBM - Ufficio Italiano Brevetti e Marchi, su domanda dell’interessato e previa verifica della sussistenza dei requisiti previsti dalla legge. Il documento, che a seconda dei casi prende il nome di “brevetto” o “registrazione”, è un atto amministrativo avente una duplice natura:
- dichiarativa, perché presuppone la sussistenza di certi requisiti
- costitutiva, in quanto conferisce nuovi diritti al titolare.
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Rassegna Classica di Lunedì 20 novembre 2017.
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