giovedì

E se il Vinitaly cominciasse la domenica? Il mondo del vino comincia a dire sì

Una interessante proposta ha animato il dibattito sul dopo Vinitaly 2010.

Il sito Internet Gourmet del giornalista gardesano Angelo Peretti ha difatti proposto, proposta che potete leggere qui, un'intelligente e semplicissima riforma da realizzare, basta volerlo, una modifica della classica formula del Vinitaly che prevede l'apertura il giovedì e la chiusura, in sordina e tono minore, il lunedì.
Come ha scritto, "ora che è all'apice del suo successo di pubblico, credo che il Vinitaly possa e debba cambiare. Senza tradire la propria anima costantemente in equilibrio precario fra evento nazional-popolare e momento di business. Anzi, rafforzando entrambe le proprie caratteristiche. ma dandovi nel contempo maggiore coerenza interna. Intendo semplicemente - ma anche complicatamente, per gli organizzatori - questo: perché invece che continuare a fare la fiera dal giovedì al lunedì non spostare l'appuntamento dalla domenica al mercoledì?"

(Corso Vini a Gallicano nel Lazio - Giancarlo Bertollini)

Secondo Peretti, "l'attuale formula funziona, ma scricchiola. Per più ordini di motivi. Il primo: la stampa e i buyer internazionali sono a Vinitaly dal giovedì al sabato. Poi rientrano, anche per questioni di voli (la domenica è più complicato). Poi: il sabato la fiera resta in balìa di troppi visitatori che col business e con la passione del vino non c'entrano niente (dice niente il numero degli sbronzi in giro per i padiglioni la sera?) La domenica è un bagno di folla, il che è positivo in termini di fidelizzazione del consumatore finale, ma non consente di fare affari: costo puro per i produttori (che tra l'altro la domenica, dopo tre giorni di fiera, sono già "cotti"). Il lunedì è il giorno della stanchezza e dell'oblio, mentre dovrebbe essere la giornata dei ristoratori, che invece - con buona ragione, essendo gli espositori in smobilitazione disertano".
L'analisi del giornalista prosegue con questo ragionamento: "Mettiamo invece il caso che si apra la domenica per chiudere il mercoledì. Il sabato potrebbero agevolmente arrivare gli operatori esteri e per loro - così come per la stampa di settore - si potrebbero allestire serate promozionali in città e nelle province vicine: un'occasione di business extra fiera in più". L'animatore di Internet Gourmet prosegue osservando che "la domenica - con gli espositori ancora "freschissimi" - ci sarebbe il consueto bagno di gente, ma senza i caciaroni-ubriaconi del sabato. La domenica costituirebbe poi un'occasione d'oro per i media generalisti, che troverebbero pane per la loro smania di folla e di gossip, con corrispondente visibilità della fiera.
Dal lunedì al mercoledì si farebbe effettivamente business, oltretutto con la ristorazione che potrebbe "riappropriarsi" della fiera. I vantaggi per gli espositori: maggior ordine, maggior possibilità di fare affari, costi minori (un giorno in meno di fiera). Le prospettive per la fiera: possibili minori incassi (un giorno in meno), minori costi (un giorno in meno, anche in questo caso, ovviamente), miglior soddisfazione dei clienti.
Le prospettive per l'economia veronese: week end pieno (gli espositori e gli operatori arrivano il venerdì o il sabato, e occupano le stanza al completo anche la domenica, mentre ora ci sono partenze già dal sabato) e prolungamento degli affari fino al mercoledì, non perdendo dunque neppure un giorno di "tutto esaurito" rispetto ad oggi. Le prospettive per gli allestitori: maggior numero di giorni disponibili nella settimana pre-Vinitaly".
Personalmente considero quella di Peretti una proposta di grande ragionevolezza, che penso anche l'A.I.S. possa fare propria e magari rilanciarla.
Tanto più che si tratta di un'idea tutt'altro che bizzarra o marginale, ma che comincia ad essere presa seriamente in considerazione anche dal mondo del vino.
Lo dimostra, ad esempio, il Consorzio Chianti Rufina che in data 22 aprile ha indirizzato all'Ente Autonomo per le Fiere di Verona e alla dottoressa Elena Amadini, Brand manager wine and food, una "Richiesta variazione date Fiera VINITALY". Ecco il testo della lettera: "Gentile Dott.ssa Amadini, con questa lettera il nostro Consorzio Chianti Rufina intende farsi portavoce delle sempre più pressanti richieste che ci stanno pervenendo dai nostri associati relativamente alla questione delle date nelle quali si svolge la fiera VINITALY presso la Vostra struttura. Nello specifico ci viene richiesto di sondare la vostra disponibilità a variare il giorno di inizio e fine della fiera dagli usuali giovedì / lunedì ad una più congeniale dislocazione delle giornate, con inizio fiera alla domenica e giorno finale il giovedì.
Questa nuova disposizione delle giornate fieristiche porterebbe, a nostro parere, ad una maggiore e più incisiva presenza degli operatori esteri, i quali si troverebbero ad avere una giornata infrasettimanale in più per visitare gli stand senza incappare nella solita ressa che si registra nei giorni di sabato e domenica, quindi offrirebbe loro anche la possibilità di poter estendere il loro soggiorno per turismo in Verona o nelle zone limitrofe anche nel week end, con evidenti ricadute positive anche sull'economia locale. Sarebbe comunque mantenuta la giornata del lunedì, tradizionalmente appannaggio di ristoratori ed enotecari, quindi non si dovrebbero riscontrare grossi sconvolgimenti sia per il pubblico di appassionati che visita la fiera che per gli operatori del settore.
Ci auguriamo che la nostra richiesta possa essere presa in esame e restiamo in attesa di un Vostro gentile cenno di riscontro. Distinti saluti Il Presidente Giovanni Busi".
Questa la posizione del Consorzio del Chianti Rufina, pubblicheremo molto presto il punto di vista, in merito, di altri importanti Consorzi vinicoli italiani.

http://www.studiostampa.com/

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