L'unione monetaria dell'Eurozona si doveva costituire avendo come pre-requisito la convergenza delle economie partecipanti secondo i princìpi dell'Area valutaria ottimale (Avo). In realtà le pre-condizioni per un'effettiva convergenza non si sono raggiunte preliminarmente all'entrata in vigore dell'Unione monetaria, si è quindi teorizzata la convergenza endogena delle economie dell'Unione, ossia la convergenza indotta dalla mera appartenenza all'euro.
Un'analisi sommaria dei principali indicatori economici dei Paesi euro, a più di dieci anni dalla sua introduzione, dimostra che l'auspicato processo di convergenza indotta non ha portato a un riavvicinamento delle economie, ma ha addirittura aumentato i divari, contribuendo a disegnare due grandi aree all'interno dell'Eurozona: la zona Nord e i cosiddetti Piigs.
di Alessandro Zeli - Il Sole 24 Ore - leggi su http://24o.it/3Y0Zv
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