giovedì 23 settembre 2010

La rivincita del Brunello

Il "Castello Romitorio" vince l'Internation Wine Challenge.
Cuoio, note di tabacco e viole con frutti rossi che dominano sul palato. I giudici dell'International Wine Challenge, prestigiosa competizione britannica, hanno dovuto assaggiare - rigorosamente alla cieca - oltre diecimila bottiglie prima di conferire al Brunello di Montalcino Riserva 2004 del Castello Romitorio il titolo di miglior rosso del mondo.
Un vino letteralmente d'artista, visto che nasce da terreni di prprietà di proprietà del pittore e scultore Sandro Chia, che nel 1984 tornò da New York per acquistare - nelle campagne del Senese - una tenuta di 180 ettari dominata dalle rovine di un castello, oggi restaurato pazientemente usando solo materiali di recupero.
L'International Wine Challenge ha premiato anche il Concerto Lambrusco Reggiano Doc, come miglior spumante per il rapporto qualità prezzo. Un altro segnale incoraggiante per un settore chiamato a confrontarsi con un mercato internazionale sempre più aggressivo. (Fonte: Regione Toscana).

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mercoledì 22 settembre 2010

Dio esiste? Risponde Albert Einstein.

Durante una lezione, un professore lanciò una sfida ai suoi alunni con la seguente domanda: “Dio creò tutto quello che esiste? “ Un alunno rispose con coraggio: ”Sì, Lui creò tutto…“ “Realmente Dio creò tutto quello che esiste?” domandò di nuovo il maestro. Sì signore, rispose il giovane. Il professore rispose: “Se Dio ha creato tutto quello che esiste, Dio ha fatto anche il male, visto che esiste il male! E se stabiliamo che le nostre azioni sono un riflesso di noi stessi, Dio è cattivo!” Il giovane ammutolì di fronte alla risposta del maestro, inorgoglito per aver dimostrato, ancora un volta, che la fede era un mito. Un altro studente alzò la mano e disse: “Posso farle una domanda, professore?” “Logico”, fu la risposta del professore. Il giovane si alzò e chiese: ”Professore, il freddo esiste?” “Però! Che domanda è questa?… Logico che esiste, o per caso non hai mai sentito freddo?” Il ragazzo rispose: “In realtà, signore, il freddo non esiste. Secondo le leggi della Fisica, quello che consideriamo freddo, in realtà è l’assenza di calore. Ogni corpo o oggetto lo si può studiare quando possiede o trasmette energia; il calore è quello che permette al corpo di trattenere o trasmettere energia. Lo zero assoluto è l’assenza totale di calore; tutti i corpi rimangono inerti, incapaci di reagire, però il freddo non esiste. Abbiamo creato questa definizione per descrivere come ci sentiamo quando non abbiamo calore. E ditemi, esiste l’oscurità?”, continuò lo studente. Il professore rispose: “Esiste”. Il ragazzo rispose: “Neppure l’oscurità esiste. L’oscurità, in realtà, è l’assenza di luce. La luce la possiamo studiare, l’oscurità, no! Attraverso il prisma di Nichols, si può scomporre la luce bianca nei suoi vari colori, con le sue differenti lunghezze d’onda. L’oscurità, no!… Come si può conoscere il grado di oscurità in un determinato spazio? In base alla quantità di luce presente in quello spazio. L’oscurità è una definizione usata dall’uomo per descrivere il grado di buio quando non c’è luce”. Per concludere, il giovane chiese al professore: “Signore, il male esiste?” E il professore rispose: “Come ho affermato all’inizio, vediamo stupri, crimini, violenza in tutto il mondo. Quelle cose sono del male” Lo studente rispose: “Il male non esiste, Professore, o per lo meno non esiste da se stesso. Il male è semplicemente l’assenza di bene… Conformemente ai casi anteriori, il male è una definizione che l’uomo ha inventato per descrivere l’assenza di Dio. Dio non creò il male... Il male è il risultato dell’assenza di Dio nel cuore degli esseri umani. Lo stesso succede con il freddo, quando non c’è calore, o con l’oscurità, quando non c’è luce“. Il giovane fu applaudito da tutti in piedi, e il maestro, scuotendo la testa, rimase in silenzio. Il rettore dell’Università, che era presente, si diresse verso il giovane studente e gli domandò: “Qual è il tuo nome?” La risposta fu: “Mi chiamo Albert Einstein”.
Dio è una realtà "non tangibile" ma abita nel nostro cuore. Impariamo ad ascoltarlo.

IL VOSTRO UFFICIO STAMPA

martedì 21 settembre 2010

Le Comunità montane del Lazio contro la chiusura.

Incontro alla Pisana.
Assemblea sul futuro degli enti promosso da Reset, Uncem e Anci
Redazione
Le Comunità montane del Lazio contro la chiusura
(Roma - Appuntamenti) - Grande mobilitazione domani per i piccoli Comuni e gli Enti Montani del Lazio, convocati in Regione per un lungo incontro con dibattito e tavola rotonda, dal titolo "Il futuro dei piccoli comuni, delle comunità montane e delle unioni di comuni", che si terrà in via della Pisana, presso la sede del Consiglio regionale. L'iniziativa è organizzata dalla Fondazione regionale Reset in collaborazione con l'Associazione Nazionale Comuni Italiani - e l'Unione nazionale comunità ed enti montani - presso la sala Mechelli dalle 10:30 di martedì 21 settembre, dove si sono dati appuntamento molti operatori del settore, tra cui la Giunta della Comunità Montana Castelli R.e P.,con una ventina di dipendenti. La tavola rotonda, partecipata da onorevoli regionali, presidenti di Comunità Montane e di Unioni di Comuni e altre Autorità, intende entrare a testa bassa su un problema aperto come una piaga, che affligge i piccoli enti del Lazio sulla sorte che li attende e che pende sulla testa dei lavoratori, in attesa di un atto politico chiaro e definitivo sulla chiusura o meno di tali enti, in ballo ormai dal 2007. Da allora, infatti, la questione dell'abolizione dei piccoli enti locali e montani, ritenuti inutili dal Governo, è passata di mano in mano fino alle Regioni, senza trovare una attenzione seria in merito da parte delle Istituzioni preposte. Intanto, il Governo nell'ultima finanziaria, ha tagliato di netto le risorse, affidando di fatto la sopravvivenza di questi Enti ai residui di bilancio e alle capacità di outsourcing, ovvero di ricerca fondi in esterno attraverso la partecipazione ai bandi.
«Questo lo facciamo da tempo e con successo, - ha garantito il Presidente Giuseppe de Righi della 11esima Comunità Montana - Castelli Romani e Prenestini, di cui è atteso un intervento in scaletta per domani pomeriggio –, ma va a coprire solo i costi delle attività e dei progetti. Per lavorare, però, c' è bisogno di una sede da mantenere e di personale efficiente che ha diritto ad uno stipendio» ha precisato De Righi, che peraltro da qualche mese sta ricoprendo la carica a puro titolo onorifico. «La nostra non è una difesa della poltrona – ha tenuto a precisare il Direttore generale Rodolfo Salvatori – ma un atto di dignità umana e istituzionale, per un lavoro che stiamo svolgendo con passione e risultati tangibili, creando un forte spirito di coesione tra i nostri tredici comuni intorno a obiettivi condivisi! Se decideranno di chiudere, noi dipendenti troveremo una nuova collocazione per legge presso la pubblica amministrazione, ma questo territorio perderà un sostegno importante allo sviluppo socio-economico». Anche la Regione Lazio infatti, dall'insediamento della nuova Giunta Polverini, ha bloccato tutti i trasferimenti già disposti sulla base di progetti approvati e convezioni definite, che mettono in grave difficoltà l'Ente, così come molti altri nel Lazio, costringendo a sospendere i pagamenti dei fornitori e a contrarre al massimo le spese, a danno anche dei Comuni appartenenti e delle Gestioni Associate che si fanno sempre più sofferenti.
Tutte queste problematiche saranno esposte domani nell'incontro, con una lunga serie di interventi, tra cui spiccano quelli di Francesco Chiucchiurlotto presidente di Reset, Enrico Borghi presidente dell'Uncem nazionale, Fabio Florillo presidente Anci Lazio, insieme a esponenti regionali di questo territorio come gli onorevoli Bruno Astorre e Carlo Ponzo e alcuni professori universitari, che affronteranno la questione sul piano tecnico- legislativo.

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L'etilometro è inaffidabile (ma allora bisogna cambiare prospettiva).

di Angelo Peretti L’etilometro è inaffidabile. Lo dice la Fivi, la Federazione italiana dei vignaioli indipendenti. L’ha annunciato a Milano, ieri. In una conferenza stampa. Parole pronunciate da Costantino Charrère, presidente dei vigneron italici (lui è quello de Les Crêtes: io che non bevo chardonnay e che non amo il legno, ma talvolta faccio un’eccezione per la sua Cuvée Bois).
Il fondamento della perentoria affermazione sta negli studi di un professore americano, Michael Hlastala, dell’Università dello Stato di Washington, che in contributo in video (foto qui in fianco) ha dichiarato che “l’etilometro non è da ritenersi attendibile perché dovrebbe essere perfezionato tenendo conto dei fattori che incidono in modo rilevante sul respiro”.
Può darsi, non so, posso crederci, ma non sono competente. Però i temi, a mio avviso, sono altri. E sono due.
Il primo: la Fivi fa bene a rompere gli schemi, vivaddìo. Fin più o meno tutti, nel mondo del vino, hanno mostrato una sorta di sacro timore a dire le cose che vanno dette. Ossia che dalla campagna proibizionistica, troppo spesso concentrata sul vino, c’è qualcuno che ci guadagna. “Oggi la nostra filiera – ha spiegato Charrère – vive una delle più grosse crisi strutturali che mai si siano verificate. Cala il consumo del vino per dare spazio ad altre bevande industriali anche eccitanti.

Questo si somma a una campagna di denigrazione del vino che va a colpire quei consumatori moderati per i quali il vino è alimento”. E poi: “Combattere il consumo di alcol con il proibizionismo abbatte il consumo di vino, ma non delle altre bevande alcoliche più pericolose, che i giovani continuano a consumare”. Finalmente qualcuno che lo dice, fra i produttori. Perché, se c’è qualcuno che ci guadagna, ci sono altri che ci rimettono. Ci rimettono i vignaioli, i ristoratori, certo. Ma anche i bevitori moderati, che siccome son moderati in tutto, quando è venuto fuori l’incubo del ritiro della patente hanno smesso di ordinare vino al ristorante. Perché niente e nessuno li tutela e li aiuta a verificare se sono in regola o no. Perché sono coscienziosi, fin troppo. E intanto che loro fanno astinenza, i ragazzotti in discoteca e i delinquenti a piede libero si sballano di superalcolici e pasticche e polverine bianche e altro, e del wine in moderation ed altre formule del genere non gliene frega proprio niente, perché col vino non si sballa, o fa meno fashion farlo.
Seconda questione. Questa la dico io, e me ne assumo la responsabilità. Che l’etilometro sia attendibile o meno è interessante - anzi, è giusto - saperlo, ma insistere ha un rischio. Nel senso che anche se si dimostrasse che è una patacca, si troverebbe un altro strumento, e quando si dimostrasse (e lo si dimostrerebbe, prima o poi) che anche questo non va bene, allora non resterebbe che una soluzione: tolleranza zero. Esattamente il contrario di quel che occorrerebbe. Intendo dire che ritengo non utile combattere la campagna di demonizzazione del vino cercando di demonizzare lo strumento di controllo. Serve altro. Serve far cultura.
Sposo dunque le idee di Giancarlo Trentini, presidente dell’Osservatorio permanente su giovani e alcol, pure presente a Milano: bisogna cercare di capire “che cosa fare non in difesa, ma pro il consumo intelligente del vino”. E poi: “Per i produttori di vino sarebbe meglio puntare su una strategia più difficile: una battaglia a favore del vino si può sostenere se è nel nome dei valori piuttosto che sulla confutazione delle idee scientifiche”.
Come tradurre in pratica una simile indicazione? Non lo so. Ma credo che prima di tutto sia necessario un salto di mentalità da parte di chi fa vino e di chi ama berlo: suvvia, lavoriamo “per” e non “contro”. Allora, cambiando prospettiva, la soluzione la troveremo.
Intanto, brava Fivi, che comincia ad esser presente nella società. Senza peli sulla lingua, senza sudditanze. Magari un po’ artigianalmente (come si fa a lasciar dire al moderatore che “non si è mai visto un alcolizzato bere Sassicaia o Tignanello”?), ma ci si deve pur fare le ossa.
Avanti: la strada giusta, quella della consapevolezza, è stata imboccata.

sabato 18 settembre 2010

Roma è Capitale: da Comune a "ente speciale". Le celebrazioni per i 140 anni

Roma, 18 settembre - Firmato dal Presidente del Consiglio, dopo il via libera unanime del Consiglio dei Ministri, il decreto che trasforma in modo sostanziale lo status giuridico della città: non più Comune ma "ente speciale Roma Capitale", con più autonomia e più funzioni (leggi il manifesto del Comitato d'Indirizzo per le celebrazioni del "Centoquarantennale", documento che aprirà il convegno del 18 settembre,  vedi qui appresso). Il decreto prevede che il nuovo ordinamento scatti lunedì 20 settembre, in coincidenza con il 140°anniversario della breccia di Porta Pia, 20 settembre 1870, quando l'esercito italiano passò le Mura Aureliane.

venerdì 17 settembre 2010

La presenza di allergeni alimentari.

Circolare MSE, in etichetta indicare chiaramente gli allergeni Fonte:
Ministero dello Sviluppo Economico - www.sviluppoeconomico.gov.it

La presenza di allergeni alimentari, che sono classificati in 14 categorie, deve essere riportata sull’etichetta dei prodotti indicando in modo chiaro il nome dell’ingrediente.
Lo ha ribadito una circolare esplicativa emanata dal Ministero dello Sviluppo Economico (del 22 luglio n.d.r.) e già pubblicata in Gazzetta Ufficiale, che meglio precisa le disposizioni relative all’indicazione degli allergeni alimentari in etichetta per evitare, da parte degli operatori interessati, difficoltà interpretative ed applicazioni non conformi alla legislazione comunitaria vigente. Un intervento che va in soccorso alle diverse migliaia di persone che, anche nel nostro Paese, sono intolleranti (un caso ogni 250 circa in Italia, secondo le stime più autorevoli) e, in particolare, ai celiaci, stimati in 400 mila, con 2.800 nuovi celiaci nati annualmente (+9%).
L’intervento del Ministero dello Sviluppo Economico, nell’ambito della disposizione UE, mira pertanto a difendere e tutelare i consumatori e, contestualmente, a tenere conto delle esigenze delle imprese, imponendo non solo una costante trasparenza delle informazioni presenti nelle etichette alimentari, ma anche ad elevare la qualità e la sicurezza dei prodotti.
Unica eccezione alla riconfermata regola generale europea, è data quando la denominazione di vendita del prodotto indichi essa stessa l’allergene (ad esempio, la presenza della parola “latte” è sufficiente a superare tale obbligo). In tale caso, infatti, l’informazione al consumatore si è già per realizzata e non è pertanto necessario ripetere l’indicazione dell’allergene in etichetta.

Le norme UE individuano tra gli allergeni alimentari 14 categorie tra cui rientrano i cereali contenenti glutine (grano, segale, orzo, avena, farro, ecc.); crostacei, uova, pesce, arachidi, soia, latte, frutta a guscio (mandorle, nocciole, noci comuni, noci di anacardi, noci di pecan, noci del Brasile, pistacchi, noci del Queensland), sedano, senape, semi di sesamo, lupini, molluschi con i derivati di tutti questi prodotti, nonché anidride solforosa e solfiti in concentrazioni superiori a 1° mg/kg o 10 mg/l espressi come SO2.
La circolare del Ministero dello Sviluppo Economico è condivisa dal Ministero della Salute e dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, sotto il coordinamento del Dipartimento delle Politiche Comunitarie della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Ufficio Stampa - Studio Bertollini

giovedì 16 settembre 2010

Dati tutti in positivo per la pubblicità.

Giovedì 16 settembre 2010 
Quasi solo buone notizie dal mercato pubblicitario. Gli investimenti sono in crescita e luglio 2010, secondo le rilevazioni diffuse da Nielsen, ha fatto registrare un aumento dell’8,4% rispetto allo stesso mese dello scorso anno. Il fatturato complessivo da gennaio è di oltre 5miliardi di Euro con un incremento nei mesi che tocca il 4,9%. Certamente gli investimenti di luglio sono collegati con l’evento sportivo dei mondiali di calcio in Sudafrica, ma i risultati confermano comunque un trend in ripresa dell’intero mercato. Valori positivi per tutti i media, eccetto la carta stampata. Faticano infatti le pubblicazioni, specialmente la free press (meno 10,9%) e i periodici (meno 9,3%), dove calano sia l’entità complessiva degli investimenti sia il numero degli inserzionisti. Per la carta stampata, solamente i quotidiani infatti fanno registrare un aumento del 3,8%. Crescite a due cifre, invece, per Internet (17,8%) e radio (13,3%), che si confermano i media più brillanti dei primi sette mesi del 2010. La televisione è però la protagonista indiscussa del mercato pubblicitario, posizionandosi ancora in vetta alla classifica per investimenti, facendo registrare un incremento del 7,7% e raccogliendo così da sola 2,8 miliardi di Euro. Infine, non solo si è speso di più, ma in generale anche il numero degli inserzionisti è aumentato: 100 in più sul 2009.

Regata Sponsor Evento

martedì 14 settembre 2010

Contributi alle imprese !

Con il programma AR.CO, le micro e piccole imprese dell'artigianato e del commercio/turismo possono richiedere contributi finalizzati all’inserimento occupazionale e/o per la trasformazione di contratti a termine in rapporti di lavoro a tempo indeterminato. Il Ministero ha prorogato il bando al 30 luglio 2011. Per informazioni chiama l'800.016213. Il Ministero ha prorogato il Programma AR.CO. fino al 30 luglio 2011 e ha rifinanziato l'avviso pubblico per le sole assunzioni con ulteriori 10 milioni di euro, pertanto l'avviso rimarrà aperto fino al 31 marzo 2011 secondo le specifiche dell'avviso pubblicato il 30.12.2009 - salvo esaurimento delle risorse disponibili - con il meccanismo attualmente in essere (ex graduatoria nazionale a scorrimento senza priorità regionale).
Si fa presente che le domande presentate dopo il 31 Agosto 2010 saranno valutate solo a seguito e subordinatamente alla completa definizione dell’iter amministrativo del Decreto Direttoriale di integrazione delle risorse e ai relativi controlli da parte degli Enti preposti (anche Corte dei Conti).
A tal proposito sul portale di Italia Lavoro, nella sezione "Notizie" del portale aziendale, è stata pubblicata una news sulle nuove risorse disponibili per l'erogazione di contributi finalizzati all'inserimento occupazionale, mentre nell'area programmi trovate le necessarie informazioni e specifiche di programma.
Ecco le specifiche del programma:
l'iniziativa AR.CO. è promossa dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e realizzato da Italia Lavoro con il coinvolgimento delle principali associazioni dell’artigianato (Confartigianato, CNA, Casartigiani, CLAAI) e del Commercio/Turismo (Confcommercio e Confesercenti).
Obiettivo del Programma è quello di favorire lo sviluppo territoriale sostenibile e determinare un reale aumento dei livelli di occupazione attraverso azioni specifiche rivolte alle micro e piccole imprese dei settori coinvolti: Artigianato (obiettivo: 1.700 nuovi assunti) e Commercio/Turismo (obiettivo: 1.700 nuovi assunti).
Il Ministero tramite il Programma AR.CO., rende disponibili due tipologie di incentivi mediante un sistema di avvisi pubblici a sportello pubblicati in data 30 dicembre 09 su GU:
contributi a favore di micro e piccole imprese dell’artigianato e del commercio/turismo finalizzati all’inserimento occupazionale (tempo indeterminato, pieno o parziale, o apprendistato) e/o alla trasformazione di contratti a termine in rapporti di lavoro a tempo indeterminato pieno (importo max erogabile per ciascuna assunzione a tempo pieno e indeterminato: € 5.000,00; importo max erogabile per impresa richiedente: € 25.000,00). Il bonus occupazionale potrà essere richiesto per assunzioni a tempo indeterminato, pieno o parziale, o assunzioni con contratto di apprendistato. Tra le finalità del contributo occupazione vi è anche la trasformazione dei contratti a termine e/o di apprendistato in rapporti di lavoro a tempo indeterminato, pieno o parziale come da legenda:
5.000,00 € per ogni assunzione a tempo indeterminato pieno;
3.750,00 € per ogni assunzione a tempo indeterminato parziale (30 h/sett);
3.000,00 € per ogni assunzione a tempo indeterminato parziale (24 h/sett);
3.500,00 € per ogni assunzione con contratto di apprendistato.
contributi finalizzati a promuovere la competitività delle Pmi del settore artigianato e commercio/Turismo, attraverso servizi di assistenza tecnica/consulenza specialistica della durata massima di tre mesi (importo max erogabile per azienda: € 5.000,00). Per i contributi relativi a servizi di assistenza tecnica/consulenza specialistica è prevista una fase di valutazione delle richieste presentate da parte degli esperti di Italia Lavoro).
Soggetti Ammissibili
Possono presentare candidature per i contributi per assunzione e assistenza tecnica e/o consulenza specialistica le seguenti tipologie di micro e piccole imprese:
le imprese iscritte all’Albo delle imprese artigiane (art. 5 L. 443/85), in forma singola o associata (consorzi) come definite dalla legge 443/85, la cui attività sia riferita ai codici ATECO riportati nella tabella allegata all’avviso (Tab. 1);
le imprese del settore Commercio (turismo) iscritte al registro imprese della CCIAA la cui attività sia riferita ai codici ATECO riportati negli Avvisi;
I contributi in oggetto:sono cumulabili con ulteriori aiuti statali secondo termini e modalità indicate nell’articolo 8 del D.P.C.M. 3 giugno 20095. Non sono in ogni caso cumulabili con altri contributi relativi a servizi di assistenza tecnica e/o consulenza specialistica erogati a partire dal 01/01/2006 da Italia Lavoro S.p.A. per conto del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali a favore della stessa impresa e per la medesima tipologia di consulenza.
Le imprese interessate a richiedere i contributi possono presentare le domande esclusivamente on line, attraverso il sito di Programma www.arco.italialavoro.it.
Leggi l'avviso pubblico allegato.
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ar.co._avviso_pubblico_assunzioni_29122009

sabato 11 settembre 2010

Appello di Obama: "Una Nazione, un Popolo".

Nono anniversaro dell'attentato alle Torri Gemelle. Il presidente Usa nel discorso alla nazione: non permettiamo che a definirci sia la paura. Il pastore Jones: non brucerò il Corano né oggi né mai.

New York, 11 settembre 2010 - Fra le incendiarie dichiarazioni del pastore della Florida, Terry Jones, che avrebbe voluto bruciare il libro sacro del Corano, e la polemica sulla costruzione di una moschea vicino a Ground Zero, oggi gli Stati Uniti commemorano il nono anniversario degli attentati dell'11 settembre 2001.

Nel sito dove sorgevano le Twin Tower del World Trade Center, complice anche al giornata di sole che splende su New York e la temperatura gradevole (attorno ai 20gradi), si sono raccolte centinaia di persone, in un silenzio quasi irreale interrotto solo dal suono dei tamburi e dalle cornamuse della banda della Polizia e dal Young People’s Chorus of New York che ha intonato l’inno nazionale americano, seguito da uno scrosciante applauso.
Il sindaco Michael Bloomberg ha invitato ad un minuto di silenzio nell’ora in cui iniziarono gli attachi. Dopo è cominciata la lettura dei nomi delle 3mila vittime. La solenne cerimonia, che ogni anno comincia alle 08.46, quando un primo aereo colpì una delle due torri gemelle, è guidata dal vice presidente Joe Biden e vi partecipano autorità di New York e parenti delle vittime. Biden e sua moglie Jill, non ha pronunciato un discorso, ma ha preferito leggere versi di The Builders (I costruttori), una poesia di Henry Wadsworth Longfellow. "Costruisci l’oggi, dunque, forte e sicuro, con una solida e ampia base; e salendo e sicuro, il domani troverà il suo posto", ha recitato Biden.
Il presidente Barack Obama ha partecipato invece alla cerimonia a Washington per le vittime dell’attacco al Pentagono e la first lady Michelle a quella a Shanksville, in Pennsylvania, dove cadde il quarto aereo dirottato. Obama ha detto che "l’attacco non è stato compiuto da una religione ma da Al Qaida: non saremo mai in guerra con l’Islam". Barack ha lanciato un messaggio di riconciliazione: "Dobbiamo continuare a combattere l’intolleranza e restare uniti", ha detto. "Per ricordare le persone che abbiamo perso, l’arma più forte è fare ciò di cui i nostri avversari hanno paura: essere uniti come americani".
La first lady a Shanksville (Pennsylvania) ha ricordato che un luogo di distruzione è stato trasformato dal sacrificio dei passeggeri del volo UA93 in un luogo di "riflessione, ricordo e ispirazione per tutti gli americani". Michelle Obama ha detto che sul volo "ordinari cittadini provenienti da tutte le categorie sociali si trovarono di colpo in una situazione di combattimento". Michelle Obama ha sottolineato che il memoriale dedicato alle vittime "assume un significato particolare per tutti coloro che sono stati salvati dal coraggio dei 40 passeggeri". Secondo gli esperti i terroristi del volo UA93 volevano colpire con l’aereo la Casa Bianca o il Congresso.
IL DISCORSO ALLA RADIO - Nel nono anniversario dell'11 settembre, Barack Obama ha chiesto all'America di non cedere alle tentazioni di chi vorrebbe dividerla. "Siamo una nazione, un popolo solo, legati non solo dal dolore ma da ideali comuni". "Questo è un momento difficile per il nostro Paese", ha ammesso il presidente Usa nel discorso radiofonico del sabato, "e spesso in questi momenti c'è chi cerca di cavalcare l'amarezza, di dividerci in base alle nostre differenze, di nasconderci quanto abbiamo in comune". "Ma in questo giorno", ha aggiunto, "ci viene ricordato che quando siamo al nostro meglio non cediamo a questa tentazione, ci alziamo uno affianco all'altro e combattiamo insieme". "Non permettiamo che a definirci sia la paura", ha chiesto Obama, "ma le speranze che abbiamo per le nostre famiglie, per la nostra nazione, per un futuro migliore". Il presidente ha promesso che "l'America non esiterà mai nella difesa della nazione" nello spirito dell'11 settembre che "non è la capacità umana di fare il male ma la capacità umana di fare il bene, non è il desiderio di distruggere ma l'impulso a salvare".

NAPOLITANO - "L'anniversario dei devastanti attacchi terroristici che colpirono New York e Washington l'11 settembre di nove anni fa, è l'occasione per rinnovare l'espressione della fraterna vicinanza dell'Italia all'amico popolo americano, duramente provato da una violenza vile e ingiustificabile". Lo scrive il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, in occasione dell'anniversario degli attacchi terroristici, rivolgendosi a quanti, familiari delle vittime, autorità e cittadini, parteciperanno alle diverse cerimonie della giornata odierna negli Stati Uniti, in Italia e negli altri paesi.
Esprimendo "i suoi sentimenti di autentica solidarietà", Napolitano ha aggiunto che "i terribili attentati sul suolo americano sono stati purtroppo seguiti da altri attacchi parimenti distruttivi che hanno colpito città europee, africane e asiatiche. La comunità internazionale ha tuttavia saputo reagire con fermezza nella consapevolezza della necessità di contrastare il terrorismo in tutte le sue forme e di opporre un fermo rifiuto ad ogni manifestazione di violenza, sempre e comunque inaccettabile in quanto nemica della pace, delle libertà fondamentali, della dignità della persona umana e del diritto alla vita".

VICENDA MOSCHEA - A New York previsti anche due raduni: uno dei sostenitori della moschea vicino a Ground Zero, uno di chi non la vorrebbe. E proprio intorno alla moschea si concentrano adesso le polemiche. Temendo che gli eventi possano creare malcontento tra i familiari delle vittime e tra gli esponenti politici, molti degli oppositori al progetto, tra cui i repubblicani Peter King e Gary Bernstein, hanno preso le distanze dal raduno anti-moschea organizzato dalla blogger e giornalista Pam Geller. All'evento è prevista invece la presenza del parlamentare olandese estremista Geert Wilders. Mentre hanno declinato l'invito l'ex presidente della Camera, Newt Gingrich, e l'attivista del Tea Party (la nuova destra americana) e moglie del giudice della Corte Suprema americana Clarence Thomas, Ginni.

PASTORE JONES - Il pastore cristiano integralista Terry Jones ha giurato in una intervista nella trasmissione 'Today' dell'emittente Nbc che la sua chiesa non brucerà "né oggi, né mai" il Corano come aveva previsto di fare, in occasione del nono anniversario degli attentati dell'11 settembre. Il reverendo si è trasferito oggi dalla Florida a New York, dove intende incontrare l'imam che ha promosso la costruzione della moschea. Jones, che punta ad ottenere un impegno a spostare il luogo in cui sorgerà la moschea, aveva dato all'imam un ultimatum di due ore perché si mettesse in contatto con lui, ma quando è scaduto invano ha fatto sapere che non avrebbe dato fuoco al Corano, almeno non l'11 settembre. L'imam Feisal Abdul Rauf, da parte sua, ha fatto sapere che non ha in programma incontri con il pastore, ma si è detto disposto a vedere chiunque abbia "un serio impegno per la ricerca della pace".

                                                                                                   Fonte:

Eccellenza a Roma - Post in Evidenza

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