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venerdì 22 marzo 2019

Vinitaly 2019: ecco le novità.

L’edizione numero 53 di Vinitaly, in programma a Verona dal 7 al 10 aprile prossimi, registra già il tutto esaurito, a dimostrazione di un successo tra produttori e operatori del settore vitivinicolo, e dell’olio, che non conosce flessioni. 
Lo scorso anno gli espositori furono oltre 4.400, provenienti da 35 Paesi, mentre i visitatori 128.000, dei quali 32.000 esteri.
La novità principale dell’edizione 2019 sarà la Organic Hall: un grande spazio nel padiglione F, ben identificabile, per accogliere Vinitalybio, dedicato ai vini biologici prodotti secondo la normativa europea, e la collettiva di produttori artigianali dell’associazione Vi.Te. - Vignaioli e Territori.
L’incremento della superficie disponibile è finalizzato ad aumentare la visibilità delle aziende che hanno puntato su questo tipo di produzione e, nel caso dei vini artigianali, ad accrescere la consapevolezza dei buyer attraverso un calendario di iniziative e appuntamenti che prevede convegni e specifiche masterclass.
Un’importante razionalizzazione ha interessato Enolitech, dove troverà spazio anche il nuovo salone Vinitaly Design, nel cui ambito sono proposti tutti quei prodotti ed accessori che completano l’offerta legata alla promozione del vino e all'esperienza sensoriale: dall'oggettistica per la degustazione e il servizio, agli arredi per cantine, enoteche e ristoranti, sino al packaging personalizzato e da regalo.
Da quest’anno, inoltre, il catalogo on line passa da 3 a 9 lingue, allargando quindi ulteriormente gli orizzonti internazionali di Vinitaly.

Fonte: Informatore Agrario

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lunedì 11 aprile 2016

SALVINI: se devo essere processato perché difendo gli interessi degli italiani, allora processatemi domani mattina !

Se devo essere processato perché difendo gli interessi degli italiani, allora processatemi domani mattina!
Pubblicato da Matteo Salvini su Lunedì 11 aprile 2016
www.studiostampa.com

venerdì 10 maggio 2013

Angelo Gaja: il vino italiano ha attraversato l’inferno

Angelo Gaja
Daniela Ameri, direttrice della rivista on line AltraEtà (www.altraeta.it) mi ha chiesto un commento sull'intervento di Angelo Gaja all'ultimo Vinitaly. Intervento centrato sull'evoluzione del vino italiano degli ultimi 40 anni e sulle ragioni del successo, mondiale, d’oggidì. Ecco cosa mi ha suggerito l’ascolto:
Ho sorriso all’ascolto dell’intervento di Angelo Gaja durante l’ultimo Vinitaly.
Sorriso - voglio precisare - nel passaggio in cui cita, tra i personaggi fondamentali del rinascimento del vino italiano, Paolo Desana e Luigi Veronelli.
Il senatore Desana, in quanto promotore e firmatario della legge sulle denominazioni d’origine (1963) e presidente del comitato nazionale di tutela, perché “per 20 anni ha difeso a spada tratta la legge ed è stato osteggiato duramente; osteggiato perché significava introdurre delle regole, dei controlli per avere una qualità migliore; e anche dai produttori che ritenevano non bastasse la legge per fare qualità”.
Veronelli, padre della cultura gastronomica e materiale italiana, perché “ha avuto un’influenza molto forte, ha chiesto abbassamento delle rese e ha spronato i produttori: se volete produrre vini migliori abbassate le rese, e poi fate magari anche i vini di vigneto”... 

Fonte: Casa Veronelli - di Gian Arturo Rota

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sabato 31 marzo 2012

Consuntivo Convegno Vinitaly: il Vino si fa con l'uva.

  • Verona, 27 marzo 2012 - Si è tenuto questa mattina al Vinitaly, presso la Sala Salieri del Palaexpo della fiera, il convegno dal titolo "IL VINO SI FA CON L'UVA: valorizzare il viticoltore per valorizzare il vino italiano". Promosso da Cantine Viticoltori Veneti d'Origine e Vinitaly e moderato da Lorenzo Biscontin, Direttore Generale della cantina Bosco Viticultori, il convegno ha messo finalmente al primo posto il ruolo del viticoltore, da troppo tempo relegato a marginale nell'ambito della definizione delle strategie per lo sviluppo del vino italiano. A dare i saluti iniziali Claudio Valente, Vice Presidente Vicario Veronafiere, che ha subito evidenziato l'importanza per il Vinitaly data dal rappresentare anche le piccole e medie aziende e offrire la possibilità di renderle visibili, anche all'estero. Come ha ribadito Maurizio Gily, Direttore Responsabile di Millevigne, durante il suo intervento, "occorre rimuovere le cause che hanno portato i viticoltori ad abbandonare i vigneti e conservare quello che resta del patrimonio viticolo italiano".Tra gli elementi critici evidenziati, l'insufficiente retribuzione delle uve e l'altrettanto insufficiente segmentazione della retribuzione delle fasce qualitative che non premia ma anzi penalizza i viticoltori che si sforzano per produrre uve di qualità. Significativo anche l'intervento di Adriano Orsi, Presidente del Comitato Vitivinicolo Fedagri, che ha dichiarato "Dovremmo tener conto del valore aggiunto della nostra attività di viticoltura per le altre attività. IL VOSTRO UFFICIO STAMPA

venerdì 30 marzo 2012

Vigneti: lo stop ai diritti di impianto non è piovuto dal cielo

Il tema della liberalizzazione degli impianti viticoli, prevista per il 2015, ha tenuto banco anche a VinItaly, dove tutti (produttori e rappresentanti delle istituzioni) hanno espresso la loro contrarietà alla fine del sistema dei diritti di impianto. Il commissario europeo all’agricoltura Dacian Ciolos, anche lui a Verona, ha chiarito la sua posizione in materia: preso atto del numeroso fronte di Stati contrari alla liberalizzazione, si è deciso di istituire un Gruppo di alto livello per esaminare tutta la questione, le possibili scelte e le loro conseguenze. Secondo Ciolos non è ipotizzabile una riproposizione tal quale del sistema dei diritti di impianto come quello attuale, ma si possono comunque individuare nuovi strumenti per evitare i pericoli che molti indicano.
Il commissario si è però tolto un sassolino dalla scarpa, sottolineando che la decisione di mettere fine all’attuale sistema non se l’è inventata la Commissione, ma fu presa nel 2007 dal Consiglio dei ministri agricoli.
Insomma, cambiare idea è lecito, ma far finta di niente no.

Se vuoi approfondire l'argomento grazie al servizio Prima Visione è già online a pagina 8! Clicca qui
IL VOSTRO UFFICIO STAMPA

martedì 24 gennaio 2012

Vinitaly traccia l'identikit del consumatore di vino.

Mutato l'atteggiamento al consumo quotidiano in tempo di crisi economica, magari con un occhio più attento alle etichette straniere e con il miglior rapporto qualità - prezzo ! 


giovedì 2 giugno 2011

Inchiesta: il Vinitaly cambia calendario. I Consorzi dei vini largamente favorevoli

Quella di quest'anno è stata l'ultima edizione del Vinitaly con la formula della classica apertura di giovedì e chiusura il lunedì, mentre dall'anno prossimo il calendario già fissato prevede l'apertura Domenica 25 marzo e la chiusura il Mercoledì 28 marzo. Un cambiamento non da poco, che riduce da cinque a quattro le giornate di svolgimento della rassegna fieristica, e che concede (giornata d'apertura domenicale riservata al grande pubblico a parte) finalmente ben tre giorni filati feriali agli operatori.


Una scelta che sembra dunque destinata a facilitare l'accesso degli operatori professionali alla manifestazione e che pare privilegiare la dimensione di fiera professionale della rassegna veronese, a proposito della quale ho voluto sentire il parere di alcuni dei più importanti protagonisti, ovvero svariati Consorzi di tutela dei vini delle principali denominazioni. Le risposte, come potrete vedere, dimostrano un diffuso consenso alla decisione presa dall'Ente Fiere veronese.
Cominciamo la rassegna delle opinioni con il punto di vista di alcuni consorzi veneti. Arturo Stocchetti, Presidente del Consorzio del Soave, osserva che "quando abbiamo saputo del cambiamento del calendario di Vinitaly lì per lì siamo rimasti un po' sorpresi. Per noi addetti ai lavori significa cambiare abitudini, ritmi e tempi di un evento che per la nostra attività è sempre stato fondamentale. Ogni cambiamento lascia un po' smarriti all'inizio ma poi se ne prende atto e si colgono i vantaggi e le opportunità dal momento che si tratta di una scelta ponderata e ben pensata proprio da chi nel vino ci lavora. Attendiamo di vedere come sarà il Vinitaly con il nuovo calendario.
Come Consorzio del Soave siamo sempre stati amanti delle novità e sostenitori degli svecchiamenti, ragion per cui riteniamo che con una dovuta redistribuzione degli appuntamenti e degli eventi su quattro giorni, anziché cinque, i risultati non subiranno variazioni rispetto alle precedenti edizioni".
Dal Consorzio Tutela vino Bardolino arriva " la piena soddisfazione per l'annunciato spostamento delle date del Vinitaly, manifestazione che ora, con il nuovo calendario, tra l'altro perfettamente coerente con l'ipotesi di variazione che il nostro Consorzio aveva caldeggiato presso Veronafiere nel recente passato, potrà offrire nuove e più ampie possibilità di relazione con gli operatori professionali, senza peraltro far mancare il contatto con il vasto pubblico dei consumatori nella giornata di Domenica e negli eventi collaterali organizzati in città.
Troviamo pertanto la nuova formula equilibrata, contemperando le fondamentali esigenze degli operatori con quelle del grande pubblico dei consumatori, che pure riteniamo estremamente interessante poter assecondare. Anche la riduzione del numero di giornate di apertura appare positiva, comportando contestualmente un miglioramento delle opportunità di allestimento (con tutta la settimana precedente disponibile) e un minor impegno delle aziende in termini di presenza fisica in fiera: in tal modo, la durata ridotta a quattro giorni consentirà un'ottimizzazione dell'impegno fieristico delle aziende espositrici".
Anche il Direttore del Consorzio Tutela Conegliano Valdobbiadene Prosecco giudica "il cambiamento importante. Molto positivo è l'inizio di domenica con una presenza non solo di operatori, mentre i giorni successivi saranno finalmente concentrati sui professionali. In particolare penso che il lunedì sia molto interessante per gli operatori della ristorazione italiana, che generalmente hanno i propri locali chiusi, mentre l'inizio settimana, in generale, agevola la presenza degli stranieri.
Di fatto 3 giorni di piena operatività sono decisamente meglio rispetto a una situazione attuale in cui il Giovedì e il Venerdì erano utili solo in parte, mentre Sabato, Domenica e Lunedì lo erano poco. Finalmente, quindi, si cambia!".
Infine il Consorzio Vini Valpolicella, che tradizionalmente non è espositore di Vinitaly, anche se quest'anno ha realizzato delle degustazioni per promuovere la denominazione. Il Consorzio "vede con favore il cambiamento di giorni di Vinitaly dal Giovedì-Lunedì a Domenica-Mercoledì. In questo modo la fiera aumenterà le possibilità di accesso ad operatori, quali quelli della ristorazione e del canale horeca, finora sacrificati nell'ultimo giorno di apertura, incrementando la valenza commerciale dell'appuntamento. Anzi, a nostro avviso si sarebbe potuto iniziare il Lunedì, escludendo tutti i visitatori non professionali. Anche la decisione di ridurre i giorni di Vinitaly da 5 a 4 è da giudicare positivamente, perché concentra gli appuntamenti permettendo agli espositori di ridurre l'impegno economico".
Spostandoci dal Veneto alla Lombardia va registrata la posizione del Consorzio Franciacorta, "favorevoli alla decisione, perché riteniamo che possa favorire un migliore contesto d'incontro fra gli espositori e gli operatori interessati ad approfondire la conoscenza dei vini tramite un'attenta degustazione e un confronto, il più possibile tranquillo, con i produttori presenti", quella del Consorzio di tutela vini di Valtellina "riteniamo che nonostante la prima giornata prevedrà un ampio flusso di gente, in quanto dedicata al grande pubblico, con tre giorni feriali consecutivi (Lunedì-Martedì-Mercoledì) verrà dato maggiore spazio agli operatori del settore, quindi la fiera prenderà più un taglio professionale da leggere in chiave business, nonché quella dei presidenti del Consorzio Provinciale Tutela Vini Mantovani, del Consorzio Volontario Lambrusco Mantovano, del Consorzio Vini Colli Mantovani, i quali ritengono "che sarebbe meglio iniziare addirittura il Lunedì, per finire il Giovedì, ritenendo ciò sinonimo di assoluta professionalità, in quanto si scremerà molto l'ingresso prendendo quasi esclusivamente un pubblico di operatori del settore.
Tuttavia tenendo conto che l'Ente Fiere di Verona conterà anche su una maggior presenza di pubblico, per fare cassa, la sola giornata della domenica ci permetterà, pubblico a parte, di essere operativi per il giorno successivo".
Anche Helmuth Zanotti del Konsortium Südtiroler Wein - Consorzio Vini Alto Adige è favorevole allo spostamento "tutti i soci sono convinti che lo spostamento dei giorni di apertura sia positivo, in quanto si riduce il "grande pubblico" e tutta la fiera può diventare più professionale... Lunedì e Martedì possono attirare più persone del settore alberghiero... Cominciare di Domenica con il grande pubblico potrebbe creare qualche problema, dipende molto dalla organizzazione della fiera... Ma lasciar via tutta la Domenica non sarebbe giusto, in quanto Vinitaly vive, almeno in parte, anche dal grande afflusso".
In Piemonte Andrea Ferrero del Consorzio Barolo Barbaresco Alba Langhe Nebbiolo, sottolinea che "la nuova impostazione della prossima edizione del Vinitaly si allinea alle altre grandi fiere internazionali, inoltre tale assetto era già stato caldamente sollecitato dai produttori da almeno un decennio. Iniziare alla Domenica è meglio del Lunedì anche per questioni logistiche sia degli espositori che dei visitatori".
A suo avviso le prossime due tappe da parte dell'ente fiera dovranno essere: 1 limitare l'accesso ai soli operatori in modo più rigoroso. 2 Creare uno spazio fuori città dove trasferire la fiera che attualmente è troppo congestionata e compressa (vedi Dusseldorf)".
In Friuli il Consorzio Vini Grave e la sua Presidente Anna Brisotto è a sua volta d'accordo con la decisione dell'Ente Fiere veronese, "i produttori ci paiono soddisfatti per la riduzione del numero delle giornate, in linea con il numero di giorni di apertura delle principali fiere di settore. La speranza è che il cambio porti benefici soprattutto per quanto riguarda l'interesse e il numero dei professionisti partecipanti senza tuttavia scordare il pubblico che nella giornata di apertura ci auguriamo possa trovare una più consona collocazione".
Il Consorzio friulano fa notare che da un recente sondaggio fatto dall'ERSA (http://www.ersa.fvg.it/) tra i produttori presenti quest'anno al Vinitaly "è risultato che hanno risposto in 91 aziende che hanno così risposto: - 86% favorevoli all'apertura da Domenica a Mercoledì (con la sola giornata di Domenica aperta al pubblico, mentre le restanti giornate devono essere dedicate esclusivamente agli addetti al settore); - 7% favorevoli alla solita apertura Giovedì - Lunedì; - 3% ha indicato altre giornate".
Anche Ermi Bagni Direttore del Consorzio Tutela del Lambrusco di Modena valuta "con assoluto favore l'adozione di un calendario fieristico teso a favorire le relazioni con gli operatori del settore; Si condivide l'inizio fiera nella giornata di Domenica magari si potrebbe anticipare come ultimo giorno il Martedì e non il Mercoledì" evidenziando nel contempo "il disagio che aumenta ogni anno in misura esponenziale circa l'accesso al quartiere fieristico. Prevedere lo spostamento in un nuovo polo fieristico moderno e con servizi adeguati sarebbe più che opportuno".
Giuseppe Cavaliere del Consorzio Vini Abruzzesi sostiene che "la riduzione dei giorni di fiera sia non solo condivisibile ma necessaria. Alcuni ritengono infatti che, come per altre fiere internazionali, la durata ottimale sarebbe di 3 giorni. Comunque l'apertura di domenica può andare bene anche se molti temono, come ormai solito, l'arrivo di una massa enorme di appassionati che crea solo tanta confusione" e analogo parere è espresso dal Consorzio Primitivo di Manduria secondo il quale la riduzione a 4 giorni "dovrebbe sottolineare l'aspetto di fiera professionale facilitando l'accesso degli operatori professionali alla manifestazione". Alberto Mazzoni, dell'Istituto vini marchigiani osserva che "le aziende vitivinicole marchigiane hanno accolto favorevolmente la proposta, l'apertura Domenica comunque è necessaria occorre pensare anche ai consumatori, agli appassionati a chi comunque consuma vino quotidianamente. Si, in momenti difficili quando non si possono aumentare i listini occorre contrarre le spese e la riduzione di un giorno è vista positivamente; inoltre concentrare in giorni feriali vuol dire concentrarsi su chi veramente è interessato, già quest'anno abbiamo toccato con mano la realtà si è lavorato dal Giovedì al Sabato fino mattina poi abbiamo incrociato curiosi e si sono viste scene poco edificanti".
Chiudiamo questa rassegna con il punti di vista di una serie di Consorzi toscani". Paolo Solini, Coordinatore del Consorzio Vino Nobile di Montepulciano, valuta positivamente la riduzione della durata di un giorno della fiera "per un discorso legato all'economia, in senso ampio, delle singole aziende. Evitare inoltre il Sabato potrà forse aiutare la fiera a reindirizzare l'attenzione più che sul consumatore sul mercato. Certo a rimetterci saranno gli "eno appassionati" che tuttavia avranno la Domenica. In questo senso ci spieghiamo il mantenimento di questo giorno, senza dimenticare che molti operatori, soprattutto ristoratori, hanno proprio questo come giorno di riposo e quindi escludere del tutto il fine settimana potrebbe essere a svantaggio di una seppur minima quota di operatori. Crediamo in generale che per la fiera, ma anche per i produttori, sia l'inizio di un cambiamento per quanto riguarda l'indicizzazione del target. L'auspicio per il futuro é quello di poter sempre più professionalizzare Vinitaly in modo da renderlo maggiormente efficace per le esigenze dei suoi espositori".
Letizia Cesani, presidente del Consorzio della Denominazione San Gimignano, produttrice della celebre Vernaccia, "è favorevole al cambiamento, i tre giorni feriali di seguito dovrebbero garantire una maggiore presenza di operatori nazionali e internazionali, oltre a quella dei giornalisti di settore. Ed un giorno in meno farà un po' risparmiare le aziende ed i consorzi, almeno per quanto riguarda le spese della trasferta: non credo che l'Ente Fiera ci farà pagare meno gli spazi dopo avere tolto una giornata". A suo avviso "sarebbe stato meglio che l'apertura fosse prevista solo nei tre giorni feriali, ma è comprensibile che l'Ente fiera abbia voluto accontentare i cittadini mantenendo un giorno di apertura festivo. E' prevedibile che tutti gli operatori arriveranno a Verona la Domenica sera o il Lunedì mattina: nella giornata di Domenica la fiera sarà frequentata solo dai consumatori. E per i Consorzi e le aziende sarà una giornata poco fruttifera".
Marina Malenchini del Consorzio Chianti Colli Fiorentini giudica "positivo il cambiamento delle giornate di apertura del Vinitaly dalla domenica al mercoledì in quanto la Domenica e il Lunedì erano giornate praticamente perse. La prima è diventata la giornata della mescita e la seconda inutilmente vuota perchè i cosiddetti ristoratori non si vedevano".
Lorenzo Mariani del Consorzio Chianti Rufina ricorda che "già da alcuni anni avevamo maturato il convincimento che il calendario del Vinitaly non rispondeva più alle esigenze delle aziende che vi prendevano parte. A fronte di un impegno economico non indifferente da parte delle aziende espositrici, infatti, le giornate nelle quali era possibile lavorare con gli operatori del trade si erano ridotte praticamente a due, il Giovedì e il Venerdì. Giudichiamo quindi positivamente il cambiamento posto in essere da Veronafiere, con una giornata dedicata al grande pubblico degli appassionati e tre giornate piene da poter dedicare completamente a tutti gli operatori del settore, sia che si parli di trade che di marketing o giornalisti". Ritiene che con questa formula venga "salvaguardata l'esigenza degli appassionati di poter incontrare le aziende e degustare i loro vini (in una giornata di apertura quando ancora le persone sono fresche e disponibili, non "spossate" da due-tre giornate di fiera), sia l'esigenza delle aziende espositrici di avere un Vinitaly con un taglio più professionale che consenta di mantenere i contatti con i propri clienti e di incontrarne di nuovi".
Infine il punto di vista del Consorzio del Chianti espresso dal presidente Giovanni Busi: "Siamo molto favorevoli a questo cambiamento perché abbiamo così tre giorni pieni per lavorare seriamente, prima si lavorava il Giovedì pomeriggio, Venerdì, e Sabato mattina, poi entrava il pubblico ed i clienti scappavano. Il Lunedì non esisteva perchè tutti sapevano che le aziende alle due andavano via e quindi non venivano. Con queste nuove date a parte la domenica abbiamo tre giorni consecutivi per lavorare, ci riprendiamo il Lunedì, giornata molto importante per il mercato nazionale.
Il Lunedì molti ristoranti, bar ecc. sono chiusi e quindi possono venire a Vinitaly, possono venire anche più agenti, sapendo che il Lunedì gli esercizi sono chiusi e quindi non perdono una giornata di vendite. La Domenica non ha senso, meglio era avere da Lunedì al Giovedì, cosi da avere quattro giorni veri per lavorare, comunque é sempre meglio di Giovedì/Lunedì". Sentiremo presto anche il punto di vista di singoli produttori, ma appare chiaro, dalla risposta dei Consorzi dei vini da me interpellati, che questo cambiamento riceva un benvenuto un po' da parte di tutti.
Franco Ziliani

IL VOSTRO UFFICIO STAMPA

giovedì 21 aprile 2011

Vinitaly 2011: bilancio positivo per gli amici dell'AIS.

Comunicare il vino e diffondere tra i consumatori una vera e propria cultura del vino. Questo è il messaggio che Antonello Maietta, Presidente Nazionale AIS lancia ai soci del Club Amici dell'AIS nell'ultima giornata di Vinitaly presso lo stand di Carpenè Malvolti

Ed ecco le sensazioni di produttori e operatori:
"Un Vinitaly positivo, con i partners distributori esteri che hanno manifestato fiducia sulla tendenza in crescita del mercato del Prosecco". Direttore Generale Antonio Motteran, Carpenè Malvolti.
"Viva le bollicine! Evviva l'Italian Lifestyle! Anche in questa edizione di Vinitaly la piacevolezza delle bollicine ha conquistato il pubblico di tutto il mondo". Paolo Ziliani di Berlucchi.
"Le bollicine italiane grandi protagoniste al Vinitaly 2011. Sparkling Italy entusiasma grazie all'eccellenza di TRENTODOC e di tutte le altre denominazioni". Alessandro Lunelli delle Cantine Ferrari.
"Mionetto - spiega l'enologo Alessio Del Savio - si conferma una delle tappe obbligate dei visitatori interessati alle bollicine, anche perchè siamo da sempre protagonisti nel mercato del Prosecco di tutto il mondo e in particolare Germania e Stati Uniti. Dato il trend positivo, auguriamo a tutti un 2011 ricco di soddisfazioni".
"Contento e molto compiaciuto della risposta avuta da tutti i visitatori dell'evento. Una esperienza da ripetere, lavoriamo per essere sempre più presenti e siamo d'accordo con il cambio di date". Ignacio Iturralde, Responsabile Industria Italia Bormioli Rocco.
"Il Vinitaly del sorriso: buoni affari per rilanciare il mercato italiano e sviluppare di più il mercato estero. Sarà ancora meglio il prossimo anno con le nuove date". Lamberto Vallarino Gancia.
"Un Vinitaly della svolta trainato soprattutto dalle bollicine. Tantissimi operatori stranieri sempre più interessati ad allargare i loro assortimenti con vini italiani". Stefano Puppini di GIV.
"Abbiamo lavorato bene tutti i giorni. Leggera flessione di operatori stranieri, in compenso l'Italia ha reagito molto bene. Curioso di verificare la validità del nuovo calendario". Andrea Maschio.
"Vinitaly molto positivo, con maggiore presenza di operatori stranieri. Lucia Barzanò di Mosnel.
"Buon Vinitaly, molti operatori stranieri interessati ai vini veronesi e italiani in generale. Molto contenti per la decisione di cambiare le date il prossimo anno. Forza Made in Italy!" Carlotta Pasqua.
fonte jpg.

IL VOSTRO UFFICIO STAMPA

sabato 9 aprile 2011

Israele Premiata al Vinitaly 2011

Il «Gran Vinitaly 2011» vola in Israele, mentre in Sicilia e in Spagna i premi "Vinitaly Nazione" La «Coppa del Mondo» dei vini va alla Golan Heights Winery di Katztrin (Israele). Assegnate 71 medaglie, per 3.720 vini iscritti, provenienti da 30 Paesi. All'azienda agricola G. Milazzo di Campobello di Licata (Agrigento) e alla spagnola Bodegas Marques de Carrion il Premio speciale «Vinitaly Nazione 2011».È israeliano il miglior produttore di vino del mondo. Così ha sancito l'edizione 2011 del Concorso Enologico Internazionale indetto in occasione di Vinitaly, che ha premiato la cantina Golan Heights Winery, realtà relativamente giovane, fondata nel 1983 a Katzrin, in Israele. È la prima volta che il riconoscimento del Premio speciale Gran Vinitaly viene assegnato dai giurati ad una realtà israeliana, attribuito al produttore che ha totalizzato il maggior risultato calcolato dalla somma dei punteggi più elevati riferiti a due vini che hanno ottenuto una medaglia in gruppi diversi.La Golan Heights Winery al Vinitaly aveva già raccolto riconoscimenti importanti nelle precedenti edizioni del Concorso Enologico Internazionale: nel 2004 e nel 2006, infatti, era stata premiata con la Gran Medaglia d'oro.La cantina israeliana ha convinto i 105 giurati – scelti fra i più autorevoli enologi e giornalisti di settore di tutto il mondo per questa prestigiosa anteprima al 45° Vinitaly - affermandosi su una "concorrenza" di 3.720 bottiglie, in ulteriore crescita rispetto alle 3.646 del 2010, presentate da più di 1.000 aziende vitivinicole.......


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sabato 2 aprile 2011

IL VINO SI CONFERMA PRIMA VOCE DELLA BILANCIA AGROALIMENTARE ITALIANA

BEVERFOOD NEWS - Con un export 2010 di 3,9 miliardi di euro, oltre 20 milioni di HL e più di 2,5 miliardi di bottiglie stappate nel mondo, il vino italiano si conferma prima voce dell’export agroalimentare nazionale, spingendo il settore oltre la crisi globale dell’ultimo anno. Un vero e proprio boom che registra una performance positiva anche in termini di valore: +11,7% sul 2009. A trainare l’export è il mercato americano, dove l’Italia è il primo esportatore di vino sia a valore che a quantità: circa il 33% del vino consumato negli Usa, per un valore di circa 827,3 milioni di euro, è made in Italy. Buoni risultati anche in Russia (+59,6% l'export nel 2010) dove il valore delle nostre esportazioni ha superato i 100 milioni di euro, in Canada e in Svizzera (rispettivamente +28,6% e +12,5%), anche se la Germania rimane il nostro primo importatore con quasi 850,6 milioni di euro

È questo lo scenario del mercato che preannuncia la 45^ edizione di Vinitaly (Veronafiere, 7-11 aprile; www.vinitaly.com ), il Salone internazionale del vino e dei distillati che, con i suoi 4.000 espositori provenienti da tutto il mondo, richiama in media ogni anno oltre 150 mila visitatori specializzati, di cui più di un terzo da 114 Paesi. In mostra a Vinitaly tutto l’universo enologico, in rappresentanza di un settore che vale complessivamente per il nostro Paese 13,5 miliardi di euro di fatturato (2010), a cui si aggiungono ulteriori 2 miliardi di indotto, e che occupa 1,2 milioni di addetti nelle 770 mila aziende sparse su tutto il territorio nazionale. La promozione e la valorizzazione del ‘sistema Italia’ nel mondo è tra i punti cardine della manifestazione che, con il Vinitaly in the World, porta il meglio dell’enologia nazionale nei principali Paesi esteri, soprattutto extra Ue, che condensano il 23% dell’esportazioni nazionali. Tra i mercati emergenti, soprattutto quello cinese che ha registrato un +109% lo scorso anno, con un raddoppio del valore del vino italiano, facendo diventare la città di Hong Kong il centro per la distribuzione e il commercio del vino in Asia. Proprio a questo importante hub del mercato asiatico, Vinitaly dedica uno dei suoi focus internazionali in calendario durante la rassegna.
Servizio Stampa Veronafiere Tel.: + 39.045.829.82.42  pressoffice@veronafiere.it  - http://www.vinitaly.com/

IL VOSTRO UFFICIO STAMPA

sabato 26 marzo 2011

VINITALY A TUTTO BUSINESS.

QUARTIERE AL COMPLETO PER UN’ALTRA EDIZIONE RECORD. IL 27 MARZO, A NEW YORK, LA CONSEGNA UFFICIALE DELLA BOTTIGLIA DELL’UNITA’ D’ITALIA AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO. TRA LE NOVITA’ DEL 2011, SPARKLING ITALY: IN DEGUSTAZIONE I MIGLIORI VINI ITALIANI DI METODO CLASSICO E (MARTINOTTI) CHARMAT.

Vinitaly a tutto business. La 45^ edizione in programma dal 7 all’11 aprile (http://www.vinitaly.com/) registra il tutto esaurito con oltre 4.000 espositori su più di 92.000 metri quadrati netti di superficie espositiva. I dati record della rassegna leader del settore sono stati presentati oggi, a Milano, nel corso della consueta conferenza stampa organizzata dalla Regione Lombardia e dedicata alle novità enologiche in trasferta veronese per Vinitaly. Un evento-preview cui hanno preso parte Giulio De Capitani, assessore regionale all’agricoltura, Francesco Bettoni, presidente Unioncamere, Livio Cagnoni, presidente Ascovilo, Maurizio Zanella, presidente Consorzio Franciacorta, Ettore Riello, presidente Veronafiere, e Giovanni Mantovani, direttore generale Veronafiere.
Il 45° Vinitaly è inserito nel calendario ufficiale delle celebrazioni per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia grazie alla “Bottiglia dell’Unità d’Italia”; un’iniziativa proposta dal presidente di Veronafiere, Ettore Riello, e subito accolta dal Presidente della Repubblica italiana, Giorgio Napolitano, l’anno scorso durante la sua storica visita alla manifestazione.
«Sono particolarmente onorato di annunciare in questa occasione – ha detto Ettore Riello, presidente di Veronafiere - che consegneremo la Bottiglia celebrativa dell’Unità d’Italia, la numero 1, al Presidente Napolitano a New York domenica prossima, 27 marzo. E’ un gesto che vuole coinvolgere anche i nostri connazionali all’estero – ha proseguito Riello - e sottolineare come il vino italiano rappresenti un elemento di unione e legame col proprio Paese di origine e uno straordinario veicolo promozionale per il made in Italy, conosciuto e apprezzato nel mondo in particolare per la cultura, l’eccellenza, la capacità di creare prodotti unici ed inimitabili».
La Bottiglia dell’Unità d’Italia è l’unica ad avere ottenuto il logo ufficiale delle celebrazioni, proprio in accordo con la Presidenza della Repubblica. Da un blend di 20 vini in purezza rossi e da 20 in purezza bianchi, rappresentativi di una varietà di ognuna delle regioni italiane, sono stati creati i due vini - rosso e bianco - simbolo della varietà e anche dell’unità del Belpaese.
«La Regione Lombardia - ha dichiarato Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere - parteciperà a Vinitaly con 230 aziende, in aumento sul 2010 oltre 30 complessivamente ad Enolitech, Sol e Agrifood Club. Una partnership ultradecennale che conferma Vinitaly nel ruolo di player a fianco delle aziende. In questo senso la Fiera di Verona è sempre più impegnata ad intensificare attività b2b e strumenti promozionali volti ad incrementare il numero degli operatori internazionali anche durante la manifestazione. Nell’ultima edizione, infatti – ha concluso Mantovani - i visitatori esteri sono stati 47.000, provenienti da 114 Paesi, su un totale di 153 mila presenze. Un record che ha portato l’incidenza di queste presenze a oltre il 31%, mentre l’incidenza media italiana per le fiere internazionali è del 10%».
Tra le novità di Vinitaly 2011, Sparkling Italy (nell’area esterna tra i padiglioni 8 e 10): degustazione dei migliori vini italiani ottenuti sia con Metodo Classico che con metodo (Martinotti) Charmat presentati dai consorzi di tutela e dedicata a buyer esteri, giornalisti e operatori preregistrati.
Vinitaly, inoltre, rappresenta da sempre l’occasione per fare il punto sul “sistema vino”; in calendario ricerche e analisi nazionali e internazionali per capire l’evoluzione dei trend e le opportunità di crescita di un settore che, in Italia, vale circa 13,5 miliardi di euro, cui si aggiungono 2 miliardi di euro di indotto.
Numerose le degustazioni per conoscere tutte le caratteristiche dei vini, da quelli cult che hanno fatto la storia e la fama dell’enologia italiana fino, a quelli emergenti, passando dai blend francesi e californiani per un giro del mondo all’insegna della scoperta del buon bere.
Servizio Stampa Veronafiere
Tel.: + 39.045.829.82.42 – 82.85 – 83.14
e-Mail: pressoffice@veronafiere.it  - www.vinitaly.com

IL VOSTRO UFFICIO STAMPA

mercoledì 27 ottobre 2010

Il vino italiano torna a crescere negli USA

BEVERFOOD NEWS - È partita con un ottimo riscontro la prima tappa 2010 del Vinitaly World Tour (che vede la presenza di oltre 60 aziende e di Unaprol per l’olio d’oliva extravergine) Il Tour vede la partnership del nuovo super store del food italiano, inaugurato da un mese e mezzo nella Grande Mela e già consacrato dal NY Times come luogo imperdibile. La chiave del nuovo format di Vinitaly all’estero è formazione alle imprese, incontri diretti e degustazione aperta ai consumatori.
Il 27 a Philadelfia e il 28 Washington le due prossime mete.
Il vino italiano torna a crescere negli USA, rafforza il binomio con la cucina del Belpaese, tra le più amate dagli americani, e vede all’orizzonte delinearsi un vero sistema di promozione, distribuzione e formazione al servizio delle aziende italiane e dei consumatori locali. L’8^ edizione del Vinitaly United States Tour ha tenuto a battesimo la nuova formula all’estero della più grande fiera al mondo dedicata al vino e ai distillati, che ogni anno si svolge a Verona (7/11 aprile 2011), attraverso la partnership con Eataly, inaugurato a Manhattan un mese e mezzo fa e già consacrato dal NY Times come luogo di culto per chi ama e vuol conoscere il food italiano, per dare servizi ad alto valore aggiunto agli espositori italiani da un lato, ai compratori e ai consumatori americani dall’altro, ottenendo un ottimo riscontro mediatico, di operatori professionali e consumatori. La chiave del nuovo format è formazione alle imprese, incontri diretti e degustazione aperta ai consumatori il cui ricavato, a New York, è stato devoluto alla American Cancer Society.
Oltre sessanta aziende di Vinitaly hanno incontrato a Eataly importatori, ristoratori, responsabili delle vendite al dettaglio, opinion leader, giornalisti ed esperi di pubbliche relazioni per comprendere come approcciare per la prima volta o consolidare e ampliare la propria presenza negli States. Quindi, il pomeriggio è stata la volta dell’incontro faccia a faccia con compratori e operatori del food, mentre la serata è stato il momento della conoscenza con i consumatori, che hanno potuto parlare con i produttori e assaggiare i vini più noti e trendy come l’Amarone, il Ripasso, il Prosecco, il Pinot Grigio, il Barolo, il Brunello di Montalcino o il Franciacorta, ma anche quelli da vitigni autoctoni che stanno riscuotendo un sempre crescente successo come il Sagrantino, il Nero d’Avola e molti vini campani, pugliesi e molisani. “La nuova formula di Vinitaly in the World - spiega Mantovani - è frutto dell’evoluzione delle conoscenze maturate in dodici anni di esperienza all’estero, del confronto con le esigenze delle aziende che ci hanno sinora assicurato la loro fiducia ed è forte dell’accordo raggiunto col Ministero delle politiche agricole, che prevede la possibilità di finanziare, con i fondi dell’Ocm vino, la partecipazione di consorzi, associazioni e singole aziende vitivinicole a tappe di Vinitaly nei Paesi terzi. La collaborazione con Unaprol per l’olio extravergine di oliva, Buonitalia Spa e, su alcuni specifici mercati, con l’Ice, insieme ad Eataly crea i presupposti per un sistema di promozione unitario e soprattutto per una maggiore penetrazione e distribuzione dei prodotti del Made in Italy.”
A New York seguono nei prossimi giorni le tappa di Philadelphia il 27 e Washington il 28 ottobre presso l’Ambasciata d’Italia.
+ info: Servizio Stampa Veronafiere - Tel.: + 39.045.829.82.42 – 82.85 – 82.90 -83.14 - pressoffice@veronafiere.it - http://www.vinitalytour.com/ - http://www.vinitaly.com/

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