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martedì 29 aprile 2014

QUELLA POLITICA CHE TROVA LINFA VITALE NELLA DISPERAZIONE ALTRUI. EDITORIALE DI GIORGIO TERZO CATALANO SU WORLDPRESS INTERNATIONAL24 - 29 APRILE 2014 ORE 10:15

L’immigrazione conviene ai ricchi, agli industriali, ai grandi imprenditori, serve a tutti coloro che si arricchiscono con la mano d’opera a basso costo.
L’immigrazione conviene a tutte quelle organizzazione che gestiscono l’accoglienza a suon di milioni di euro, sfruttando le disgrazie degli immigrati e lo spirito di volontariato di tante persone di buona volontà.
L’immigrazione conviene a quei partiti che fanno le loro campagne elettorali speculando sul malcontento ed il  “disordine” sociale.
Eppure è proprio la sinistra ad essere portabandiera dell’accoglienza a qualunque costo, dell’altruismo di facciata, della pietas a senso unico.
Ma allora la sinistra anziché rappresentare i proletari e la classi operaie difende la grande industria, la grande impresa, le grandi cooperative che speculano sull'accoglienza ?
Si ! 
E’ proprio così... da anni... eppure milioni di Italiani identificano ancora la sinistra come portatrice di valori morali e schierata dalla parte dei più deboli.
Qualcuno obietterà che infatti non c’è nessuno più debole di chi immigra, perché affamato ed in pericolo di vita, dirà che nel difendere gli immigrati la sinistra conferma quello che milioni di Italiani pensano.
No ! Ripeto, no ! Non è affatto così, nessuno può pensare di aiutare qualcuno a discapito di altri, nessuno può accogliere, solo per guadagnare milioni di euro in prima battuta  e poi disinteressarsi del destino di coloro che ha finto di aiutare.
Una sinistra che ha vissuto, alla grande, rappresentando  le classi operaie, che ha fondato sindacati che oggi detengono patrimoni inestimabili e mai dichiarati, una sinistra che ha sfornato proprio da quei sindacati, mantenuti dagli operai, gran parte della sua classe dirigente, quella sinistra oggi non può abbandonare i lavoratori Italiani al loro destino.
Eppure lo sta facendo.
Per decenni la sinistra si è barcamenata tra operai ed imprenditori, raccogliendo a piene mani da entrambi: dagli imprenditori appoggio politico, finanziamenti, accettando in cambio stipendi da fame per gli operai, dagli operai quote associative ed una massa di milioni di persone sempre pronte a scendere in piazza, a gentile richiesta, in appoggio di qualunque cosa potesse essere utile a bloccare l’ascesa di partiti antagonisti.
Ora però siamo in piena globalizzazione, gli affari non si fanno più con quattro operai o quattro pensionati, non si tratta più con la famiglia Agnelli o con il commenda pieno di quattrini, oggi si guarda al mondo.
Enormi flussi di disperazione umana, centinai di milioni di profughi, miserabili in cerca di una vita migliore, sono un business le cui dimensioni economiche sono ancora inimmaginabili e proprio quella politica che si  incensa, autoreferenziandosi  rappresentante di valori morali e di grandi intellighenzie,  ci ha già messo la giusta attenzione, si sta organizzando per i prossimi eventi, poco importa se disperati stanno ormai diventando gli Italiani, i piccoli imprenditori, gli operai, i pensionati, le partite IVA.
Ed allora largo ai flussi migratori, spalanchiamo le frontiere, diventiamo un grande campo profughi, commerciamo con il sangue ed il sudore degli “ultimi”, abituiamoci all'idea di salari sempre più bassi per non perdere il posto di lavoro, prepariamoci ad una società ancora più violenta a causa della disperazione e della miseria.
E se qualcuno osa opporsi salta fuori la parola magica che inibisce qualunque reazione: 
RAZZISMO !!!
Ma basta con questa storia del razzismo, termine usato sempre a sproposito non appena si cerca di essere costruttivi e senza retorica, non è razzista chi vuole aiutare gli altri senza soccombere, non è razzista chi è favorevole ad un accoglienza razionale e ponderata, non è razzista chi di questa invasione non ne fa una questione di razza ma esclusivamente di capacità di assorbimento.
Aiutiamo i bisognosi con amore ma senza perdere la nostra dignità.
Riprendiamoci il diritto di parola, affrontiamo l’argomento senza timore, lo so che il quadro che ho descritto è molto negativo, scoraggia, angoscia, ma noi possiamo fare molto, molto dipende solo da noi, dobbiamo parlarne senza timore e dobbiamo decidere bene al momento del voto, soprattutto dobbiamo andare a votare.
DOBBIAMO ESSERE ARTEFICI DEL NOSTRO DESTINO.
Giorgio Terzo Catalano 
Fonte: WORLDPRESS INTERNATIONAL24 

www.studiostampa.com

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