martedì 17 settembre 2013

Lettera Aperta alle Istituzioni sul Fumo Elettronico

Ill.mo Presidente del Consiglio On. Enrico Letta 
Ill.mo Ministro della Sanità On. Beatrice Lorenzin
Ill.mo Ministro Economia e Finanze On. Fabrizio Saccomanni
Ill.mo Ministro Sviluppo Economico On. Flavio Zanonato
e p.c. Alle seguenti Redazioni stampa: 
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LORO SEDI

Roma, 16 Settembre 2013 - da Carlo Donati

Oggetto: DL 76 del 28/6/13 convertito in Legge 99/2013 - art. 11 commi 22 e 23

                        Pregiatissimi Signori,

In data 21 agosto 2013, negli uffici della Presidenza della Federcontribuenti in via Vincenzo Petra 151 Roma è nata la L.I.F.E. – “Lega Italiana Fumo Elettronico”, sportello per la tutela dei diritti dei consumatori, produttori, importatori e rivenditori di sigarette elettroniche.
E' a nostro avviso indispensabile che il Ministero della Salute e l'Esecutivo tutto abbiano chiara la tecnologia dietro le sigarette elettroniche per poter agire a seguito di corrette ed aggiornate informazioni ed affinché anche gli organi di Stampa e l'opinione pubblica abbiano un'idea precisa e scientificamente corretta.
Abbiamo dunque redatto il presente documento, volendo porre fine a comunicati e provvedimenti legislativi che sembrano intenti a spaventare e dissuadere i fumatori dal passare dal fumo, causa di oltre 30.000 decessi l'anno in Italia (con un peso sul Sistema Sanitario Nazionale stimato in oltre 1,2 miliardi di euro l'anno) a ciò che rappresenta la più sicura, efficace e migliore alternativa.
Speriamo quindi di fugare ogni dubbio e rispondere ai più frequenti quesiti scientifici.
"Non sappiamo cosa c'è nel liquido per sigarette elettroniche." 
Sì, lo sappiamo.
Tutti i liquidi prodotti in Italia sono analizzati dai laboratori universitari che ne certificano il contenuto. 
I test di laboratorio dimostrano tutti la seguente composizione:
Glicole propilenico
Glicerina vegetale
Nicotina
Aromi alimentari standard
Acqua
La medesima composizione dei comuni aromi alimentari liquidi per torte e pasticceria.

"Non sappiamo cosa succede quando il glicole propilenico è inalato. " 
Sì, lo sappiamo.
Il Glicole Propilenico è stato ampiamente studiato per molti anni, ed è stato classificato come GRAS (generalmente considerato sicuro) dalla Food and Drug Administration che ne ha autorizzato l'utilizzo come additivo alimentare.1
La “U.S.A. Environment Protection Agency” ha concluso che non vi sono segnali di pericolosità nell'assunzione per via orale, per via cutanea o per inalazione del propilene glicole.
Sono disponibili inoltre studi di alimentazione a lungo termine che indicano che il glicole propilenico non è cancerogeno.
All'uopo si ricorda che il glicole propilenico è utilizzato in teatri e locali notturni per la produzione di nebbia artificiale, inalato dunque abbondantemente senza mai alcuna conseguenza per la salute.

"Che dire della glicerina vegetale?"
Anche la glicerina vegetale è classificata come GRAS 2
Sempre l'USA EPA scrive “il glicerolo non induce mutazioni geniche in deformazioni batteriche, effetti cromosomici in cellule di mammifero o danni del DNA primario in vitro". Prosegue: "Il peso delle prove indica che il glicerolo è di bassa tossicità quando ingerito, inalato od a contatto con la pelle."...
E conclude: "nessun ulteriore analisi è prescritta, a causa del basso potenziale di pericolosità di questa sostanza."

"La nicotina è altamente tossica."
Per un bambino, la nicotina è tossica a livello di 10mg in totale.
La nicotina, per un non-fumatore/non-dipendente adulto, è tossica a livello dei 30-60mg (0.5-1mg/kg).
Proprio per questo, tutte le Aziende italiane hanno da sempre inserito i simboli e le frasi chiare di pericolo sulle boccette di liquido.
Tutti i flaconi di liquido prodotti in Italia, inoltre, sono già forniti di apertura a prova di bambino, in conformità con le norme UE sulla sicurezza generale dei prodotti.
"Che dire del “vapore passivo”?"
Uno studio sulla qualità dell’aria in ambiente chiuso condotto dal CHANGE (Consulting for Health, Air, Nature, & A Greener Environment), al “Air Resources Engineering and Science” dell’Università Clarkson di New York è stato pubblicato nel prestigioso “Journal Inhalation Toxicology“3 ad Ottobre dello scorso anno ma, per motivi che ci sfuggono, non ha mai avuto la notorietà che invece avrebbe meritato per le rassicurazioni che contiene.
Lo studio mette a confronto le sostanze tossiche normalmente contenute nel fumo di sigaretta con le concentrazioni rilevate in diversi marchi di sigarette elettroniche.
Dei pochi composti che sono stati trovati in comune tra fumo e vapore, la quantità rilevata nel secondo è talmente misera che l’analisi tossicologica non ha riscontrato nessun rischio (cancerogeno e non) per le persone sottoposte a “vapore passivo”
“Questi dati non giustificano in alcun modo il bisogno di limitare l’uso delle sigarette elettroniche negli stessi luoghi in cui si limitano quelle a combustione.” ha dichiarato il Dr. Michael Siegel della Boston University School of Public Health

“E il rischio di overdose?"
L'abitudine al vapore elettronico sostituisce direttamente l'abitudine di fumare, e comprende il naturale (e spesso inconscio) meccanismo di auto-regolazione nell'assunzione di nicotina: come un fumatore raggiunge il limite del proprio livello di tolleranza alla nicotina individuale, è spontaneamente indotto a rallentare o fermarsi per un po' prima di fumare ancora.
Il vapore elettronico funziona esattamente nello stesso modo. 

“Non esistono studi italiani riguardo il vapore elettronico” 
Ne esistono molti.
L'ultimo, in ordine temporale, è lo Studio ECLAT, condotto dall'Università di Catania dall'equipe del Prof. Polosa, pubblicato da Bernard Le Foll, Centre for Addiction and Mental Health, Canada. 4
Le conclusioni sono, sinteticamente, le seguenti: "Infumatori non intenzionati a smettere, l'uso di sigarette elettroniche, con o senza nicotina, ha diminuito il consumo di sigarette ed ha rafforzato l'astinenza dal tabacco, senza alcun effetto collaterale significativo”

“La scienza non si è ancora espressa chiaramente sugli effetti della sigaretta elettronica” 
Si è espressa chiaramente a favore.
Il Prof. Umberto Veronesi, oncologo di fama internazionale, già Ministro della Sanità nel Governo Amato, ha più volte dichiarato: “Se le sigarette elettroniche dovessero sostituire totalmente quelle vere, avremmo molto da guadagnare e nulla da perdere. La sigaretta elettronica appare come una forma intelligente di riduzione dei danni da tabagismo perché simula il fumo, ma non contiene tabacco. Il fumo di sigaretta uccide in Italia 30 mila persone ogni anno.
Se ipotizziamo che un cancro polmonare costi fra i 30 e i 40 mila euro all’anno alla sanità pubblica, il risparmio annuale sarebbe di 1,2 miliardi di euro. Questo senza contare la produttività individuale andata perduta, le cure extraospedaliere e soprattutto il dolore e la sofferenza del malato di cancro dei suoi familiari, che non è in alcun modo quantificabile.” 5


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