Un grazie speciale a chi ha inteso cogliere la finalità di questa iniziativa ideata dai cosiddetti comitati “civici”!
La forza propulsiva di pubblicizzare e valorizzare il confronto su questa riforma costituzionale viene da ambienti della società civile che intendono, comunque, cooperare nell’ambito dei loro settori, affinché “la politicheia” operi al meglio.
La possibilità di contare sulla esperienza di giuristi ed anche intellettuali al fine di creare un confronto positivo e propositivo sulla tematica del premierato in questo specifico caso, risulta originale e si auspica davvero “contagiante” nel senso più positivo del termine.
Davvero un grande risultato sarebbe quello di operare in sinergia, nei vari settori giuridici, istituzionali ed intellettuali, organizzando convegni ed incontri tematici in tutta italia attraverso le varie tipologie di associazioni per illustrare in modo lineare e chiaro le caratteristiche di questa “riforma sul premierato”.
Oggi più che mai occorre fare comprendere l’importanza di avere un Primo Ministro eletto direttamente dal popolo sovrano.
L’iniziativa tende a dimostrare l’utilità concreta di una riforma di tale profilo istituzionale, valorizzando i costi economici indiretti ed i benefici connessi ad una stabilità politica di un governo che abbia la possibilità di governare, appunto, non “ad horas”, ma per un periodo di tempo ben determinato, con la possibilità concreta di farsi conoscere ed apprezzare anche al livello internazionale.
Tale riforma, quantomeno, comporterà che il popolo italiano, votando, conoscerà con certezza chi lo rappresenterà ed attuerà il programma politico per il quale gli è stato chiesto il voto.
Tale riforma determinerà la necessità di conoscere quali saranno le alleanze politiche certe che creeranno l’area della maggioranza e quella dell’opposizione, evitando il dato, quasi costante nella storia politica italiana, di “ribaltoni ed alleanze a dir poco innaturali”.
5 sono i punti della riforma sul “premierato” che occorrerà semplicemente illustrare:
- l’elezione diretta del Presidente del Consiglio;
- la fissazione della durata dell’incarico di 5 anni al premierato;
- la “norma antiribaltone”;
- il premio di maggioranza, con l’affidamento alla legge per la determinazione di un sistema elettorale delle Camere;
- l’abolizione dei senatori a vita.
La originalità di questa iniziativa sta anche nel tentare di creare un confronto fra chi si schiera pro e chi contro il premierato, valorizzando, ovviamente le ragioni tecnico-giuridiche e pratiche che porteranno l’Italia ad attuare la riforma sul premierato.
La coscienza di essersi messi a disposizione per una iniziativa utile a tutti resta un dato obiettivo, mentre la possibile soddisfazione di ottenere il risultato auspicato, rimane l’auspicio che noi tutti cercheremo di fare diventare una piacevole realtà!
Ad maiora semper!
Gaetano LAURO GROTTO